Redazione

Una volta l’Urbanistica era il settore amministrativo di maggior caratura perché consentiva a chi lo praticasse di conoscere il territorio, di avere uno sguardo panoramico sulla  città  e soprattutto  di prefigurare e indirizzare i futuri processi di sviluppo. Sul concetto di pianificazione territoriale si è costruita per decenni la politica dei piani cioè la redazione di strumenti cartografici e normativi in grado di predeterminare  ordinatamente lo sviluppo della città in ogni sua articolazione. Oggi questi strumenti sembrano desueti e superati, si preferisce procedere per interventi selettivi e mirati (rigenerazione urbana) o attraverso l’approvazione di progetti in deroga agli strumenti urbanistici vigenti.

Nessuna nostalgia per i vecchi piani regolatori generali, per i piani particolareggiati, per i piani degli insediamenti produttivi (PIP) che hanno prodotto effetti senz’altro positivi ma anche rigidità e limitazioni gravi, tuttavia si sente la mancanza di una discussione generale sul destino complessivo di questa città. Si sente la mancanza della voce autorevole delle categorie professionali, delle rappresentanze sociali, delle istituzioni e della politica tutta. Eppure, già diversi anni fa, si era avviata una discussione preliminare sugli gli atti di indirizzo per la redazione del nuovo PUG - Piano Urbanistico Generale ( arch. Decio De Mauro), giacchè era maturata la consapevolezza che gli effetti del vecchio PRG si erano ormai estinti e che bisognava andare oltre in ossequio alla nuova normativa regionale che apriva a nuove frontiere : all’urbanistica condivisa, al risparmio del suolo, agli interventi di recupero e riuso, al risparmio energetico ecc.. Poi questa discussione abortì, non se ne è più parlato  ed  è stata rimossa anche l’esigenza di farlo. Ma i problemi  irrisolti dal vecchio PRG sono tutti ancora sul tavolo ( Centro storico, Zona A2, aree rurali, PIP, Porta Grande) così come inevase sono ancora le nuove sfide per l’ abbattimento dell’ inquinamento ambientale, per il rischio idrogeologico,  per il risparmio energetico, per la viabilità lenta ecc..  tutti temi che premono per la ripresa di una discussione generale intorno al destino della nostra città. Certo il territorio è sempre in dinamico divenire e le trasformazioni si impongono anche senza nuovi strumenti di pianificazione soprattutto sulla spinta dei finanziamenti pubblici  e degli investimenti privati, solo che cosi sfuma la visione complessiva, si procede a macchia di leopardo e non sulla base di una previsione studiata e meditata dalla politica e condivisa dal corpo sociale. Noi auspichiamo che prima o poi questa discussione riparta.

Rigenerazione urbana

E’ uno strumento agile e innovativo che indubbiamente offre il vantaggio di dare soluzioni organiche e complessive a pezzi di territorio degradato, di ricucire  maglie del tessuto urbano sfrangiato, di ridare vita a strutture morte o decadenti. Si tratta di progetti che dipendono in larga parte dai finanziamenti dello Stato o della Regione e noi ne siamo già stati largamente beneficiati e ancor  più lo saremo grazie ad una buona capacità di intrapresa politica e ad uno staff tecnico di prim’ordine. Con questo metodo abbiamo realizzato il Parco Potì, così sarà per Eurovelo 5, per la zona Grutti e per l’area della stazione ferroviaria  finanziati dal PNRR. Un altro progetto di riqualificazione si sta facendo strada in queste ore con passo svelto e senza il solito strombazzamento mediatico, è la rigenerazione urbana del rione Zecchino. Sul punto noi abbiamo cominciato ad esprimere dubbi a proposito della richiesta fatta dal comune di un milione di euro alla Cassa Deposito e Prestito al fine di acquisizione le aree oggetto dell’intervento. A differenza degli altri progetti di rigenerazione urbana questo, evidentemente, non è propriamente a costo zero. Orbene, pur non essendo completato l’iter di acquisizione delle aree, pur non avendo certezza della fonte di finanziamento delle opere, il comune ha già deliberato di affidare  la progettazione preliminare dell’intervento ad un “ concorso di idee” da espletarsi sulla scia del Documento d’Indirizzo alla progettazione predisposto dall’ufficio LLPP. I soldi (95.000 euro circa) per il concorso rivengono da un fondo specifico messo a disposizione dallo Stato per sostenere la progettazione territoriale e gli studi di fattibilità da candidare ai bandi PNRR. Al vincitore del primo premio  andranno 60.000 euro, al secondo 7.000 al terzo 5.000 il resto alla commissione giudicatrice. E qui c’è il primo punto di domanda. Si può utilizzare il fondo progettazioni PNRR per bandi non ancora pubblicati e per la realizzazione di interventi di urbanizzazione? Ma soprattutto siamo sicuri che questo intervento possa rientrare tra quelli  che  saranno ulteriormente pubblicati e finanziati con i fondi del PNRR, considerando che il comune di Mesagne ha già avuto la sua ragguardevole parte ( 6 milioni di euro)? E semmai non dovesse essere finanziato chi ci metterà i circa tre milioni di euro per la realizzazione delle opere previste dal quadro economico.? Sarebbe assai disdicevole che di  tutta questa operazione rimanesse l’acquisto della terra e il bando per la progettazione preliminare. Ma siamo sicuri che l’operazione, finora piuttosto confinata nel silenzio dell’ nell’albo pretorio , sia già stata prefigurata nel dettaglio nelle sedi proprie istituzionali e formali.

Ma vediamo l’oggetto di questo intervento così come doviziosamente illustrato nella relazione tecnica allegata alla delibera di Giunta.  Gran parte della superficie catastale  sarà occupata da un impianto sportivo multitask con piste d’atletica, un campo di calcio,  gradinate per gli spettatori e servizi annessi ( spogliatoi- biglietteria -servizio ristoro ecc.) . Piuttosto residuale sembra essere l’area destinata a parcheggio nella zona mentre sono proprio i parcheggi le infrastrutture più necessarie ad un quartiere ingolfato. Un intervento dunque di grande impatto che presuppone un aumento certo dei carichi urbanistici in un area già congestionata per la presenza di servizi pubblici ( scuole, palazzetto, pattino dromo). L’altra domanda che sorge spontanea è questa: possibile che di questo intervento non si sia fatto cenno negli organi istituzionali preposti e non sarebbe forse il caso di sentire anche i cittadini del rione Zecchino a cui l’intervento di rigenerazione urbana sarebbe dedicato?

Abbiamo citato questo esempio per dire che certi interventi urbanistici che paiono estemporanei e  viaggiano sotto traccia potrebbero avere invece hanno dietro un backgroung di interessi imprenditoriali  pronti ad entrare in campo. Tutto questo naturalmente se i soldi attesi arrivano altrimenti il sogno si trasforma in un incubo.

Urbanistica derogatoria.

Questa amministrazione , più di altre, si sta caratterizzando per la  urbanistica derogatoria. Avevamo già parlato di come fosse stata forzata la norma nel concedere la possibilità di insediare nel secondo lotto del PIP l’azienda di ricerca bio-medica  Poly-CristalLine spa .La maggioranza aveva deliberato in Consiglio Comunale per la variante urbanistica in barba al  PIP e al regolamento di assegnazione delle aree. Doveva trattarsi di una deroga speciale e straordinaria giacché ricorrevano nella fattispecie condizioni speciali e cioè che la proprietà del suolo era del proponente e che l’insediamento era situato a ridosso della complanare della statale 7. Noi sostenevamo e sosteniamo che, preso atto delle difficoltà oggettive, di dare attuazione al PIP secondo lo  strumento vigente, non avendo il comune le risorse per acquisire le aree e urbanizzarle , bisognava rivedere strumento e regole per mettere tutti nelle stesse condizioni di fatto e di diritto magari percorrendo la strategia dei micro comparti omogenei così come abbiamo fatto per alcune zone C di espansione. Così quel caso che sembrava isolato potrebbe raddoppiare poichè un altro insediamento con le stesse caratteristiche e lo stesso proponente è  passato nella commissione uso e assetto del territorio ma stranamente non ha  varcato la soglia dello scorso Consiglio Comunale.

Lo strumento derogatorio o le varianti urbanistiche presuppongono sempre il riconoscimento da parte del Consiglio Comunale della prevalente pubblica utilità ma è sempre così?. L’architetto Cipparrone forse quarant’anni fa, nella redazione del Piano di recupero del centro storico, prefigurò per i decenni a venire che fosse rispettata una condizione esiziale e cioè che nel centro storico ci fossero i residenti, le famiglie, le mamme i bambini e per questo tipizzò e vincolò l’immobile Murri ad asilo o scuola materna. Il comune non ha mai provato ad andare in questa direzione e appena è arrivata una proposta di recupero immobiliare del palazzo da parte di un privato ha rimosso il vincolo per la favorire la conversione a struttura ricettiva. Quindi l’immobile Murri presto diventerà un gran bel resort a destinazione turistica in linea col trend attuale e con annesso uso di Corte dei Figheroia mentre l’asilo si farà nella zona industriale (sich!). Si dirà che è sempre meglio che mantenere in piedi  un immobile fatiscente nel cuore del nostro centro storico. Ecco come il presunto interesse pubblico talvolta maschera un prevalente interesse privato che , nel caso di specie non era solo dell’acquirente. Crescerà così la folla di turisti, la selva di tavolini e le montagne di macchine da parcheggiare mentre i residenti saranno più soffocati e marginalizzata tanto che prima o poi scapperanno via. Il piano di recupero del centro storico sarà senz’altro vetusto e ingombrante ma il nuovo che avanza lascia molte falle aperte.

Nella zona della Centrale Elettrica,  l’Enel meno di un anno fa ha messo in vendita i suoi locali. Il comune che poteva esercitare il diritto di prelazione e acquisirli vi rinunciò per favorire un intervento di riqualificazione proposto da un privato. Così, là dove poteva sorgere un piccolo angolo di verde pubblico per far respirare una zona fittamente edificata e senza servizi  è stata inaugurata una strutta sportivo ricreativo (a cui noi facciamo i migliori auguri). Non si può tuttavia non rilevare che sull’are ora  troneggia una scatola di vetro illuminato a vista: un campo di  paddle-tennis oggettivamente un po’ fuori contesto in una strada stretta ormai interamente occupata dalle auto.

Noi pensiamo che amministrare in questo modo operando spesso al limite della norma e sotto la grande spinta di interessi privati, strizzando sempre l’occhio al consenso non giovi alla città.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina 
Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube
Per scriverci e interagire con la redazione 
contattaci  

La Provincia di Brindisi è attivamente presente nel territorio per la valorizzazione e tutela dell’ambiente naturale, anche attraverso le attività svolte dal Centro Fauna Selvatica, operativo dal 2001. Si tratta del servizio pubblico gratuito rivolto a tutti i cittadini che rinvengono animali selvatici in difficoltà e che nelle sedi di Brindisi e di Ostuni trovano la struttura tecnica in grado di provvedere alle fasi del ricovero, cura, degenza riabilitativa e rilascio in natura con idonee attrezzature e personale qualificato in biologia e veterinaria.     

Dal 2019 ad oggi, grazie ad una specifica convenzione ed alla collaborazione istituzionale tra la Provincia di Brindisi e la Regione Puglia, il Centro Fauna Selvatica prosegue nella sua attività attraverso il fondamentale contributo economico della Sezione Gestione Sostenibile e Tutela delle Risorse Forestali e Naturali, diretta dal Dirigente Domenico Campanile, all’interno della quale opera l’Osservatorio Faunistico Regionale che coordina i Centri Faunistici territoriali.    

Il Presidente della Provincia Toni Matarrelli esprime quindi soddisfazione nel comunicare che nel triennio 2019-2021 su un totale di 1.124 esemplari di selvatici (uccelli, mammiferi e testuggini terrestri), ricoverati nel Centro Fauna Selvatica della Provincia di Brindisi, il 60% è ritornato alla vita libera in habitat naturali ben rappresentati nel territorio provinciale brindisino (boschi, macchia mediterranea, zone umide d’acqua dolce e salmastra, ambienti costieri). Pertanto, i cittadini che rinvengono un animale selvatico in difficoltà possono contattare il Centro Fauna Selvatica della Provincia di Brindisi al n. 328.2847108 o consultare la omonima pagina on line per visualizzare utili informazioni.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina 
Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube
Per scriverci e interagire con la redazione 
contattaci  

COLDIRETTI PUGLIA, 49MLN EURO PER 800 GIOVANI NEO INSEDIATI; SUBITO SECONDO BANDO CON MAGGIORI RISORSE PER RECUPERARE IDEE GREEN. 

Con il primo bando del PSR Puglia sono poco più di 800 i giovani che potranno realizzare il sogno di lavorare in campagna con progetti smart e innovativi, ma va attivato subito il secondo bando per recuperare altre idee green stanziando maggiori risorse. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in riferimento agli 821 progetti di giovani agricoltori ammessi all’istruttoria tecnico amministrativa prevista dal bando 2022 dedicato al primo insediamento in agricoltura, a valere sulla Misura 6.1 del Psr Puglia 2014-2020, per un totale di 48,9 milioni di euro rispetto ad una dotazione complessiva di 55 milioni di euro.

La misura è una delle più importanti del PSR – insiste Coldiretti Puglia - perché punta a favorire il ricambio generazionale e lo sviluppo delle aree rurali anche grazie al pacchetto giovani che prevede l’abbinata con varie misure dei Psr, in particolare la misura 4.1 per l’incentivo a fondo perduto degli investimenti. L’aiuto per il primo insediamento dei giovani è concesso in modo forfettario quale sostegno allo start-up e può arrivare sino a 70.000 euro.

Intanto, Coldiretti Giovani della Puglia ha attivato un servizio di consulenza e supporto e un strutturato programma formativo con l’Academy che propone una azione di on boarding, di primo avvicinamento e inserimento di nuovi giovani imprenditori in Coldiretti Giovani Impresa attraverso le cinque lezioni sul futuro, una serie di incontri sia on line che in presenza, organizzati in tutte le regioni.  Si tratterà di un tour che toccherà tutta la penisola, coinvolgendo i giovani in momenti di approfondimento guidati da testimonianze di referenti di area, tecnici da Bruxelles, testimonial del territorio, professori universitari e ricercatori per invitare giovani interessati ad avvicinarsi ad una cultura sindacale ed economica, a salire ON BOARD, a bordo della Community di Coldiretti Giovani Impresa.

“In uno scenario in veloce cambiamento, in cui la complessità delinea l’orizzonte dei fenomeni, non si intravede una sola direzione per il successo delle imprese. Il punto di partenza per il nostro futuro, per una ripresa dell’agricoltura e dell’agroalimentare pugliese, è il fattore imprenditoriale o meglio il fattore umano e l’educazione alla realtà”, ha affermato Benedetta Liberace, delegata di Coldiretti Giovani Impresa Puglia, secondo cui è determinare far conoscere e valorizzare “le opportunità per la creazione di impresa ed occupazione nella filiera del cibo, dell’agricoltura multifunzionale e delle eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche pugliesi, asset decisivi per Coldiretti Giovani Impresa Puglia che devono trovare adeguato sostegno”, ha aggiunto Liberare.

L’esigenza di una riqualificazione delle capacità analitiche e decisionali dei giovani imprenditori e degli occupati, del capitale umano, dalla sua capacità progettuale e dall’innovazione – aggiunge Coldiretti Giovani Impresa Puglia - sono necessarie ad affrontare i mutamenti sociali ed economici indotti dai nuovi modelli di regolamentazione internazionale e dalla profonda revisione della politica agraria europea.

Coldiretti per i giovani lancia una proposta ampia per la ripresa del settore attraverso formazione, semplificazione, strumenti flessibili di accesso al lavoro, incentivi per poter operare in velocità e promuovere investimenti in innovazione con un vero e proprio rilancio economico e sociale dell'agricoltura regionale, perché l’emergenza causata dal Covid ha fatto emergere la consapevolezza che l’agricoltura è legata non solo alla tutela della salute e dell’ambiente, ma anche alla sicurezza degli approvvigionamenti per la popolazione e alla difesa della sovranità alimentare dei Paesi.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina 
Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube
Per scriverci e interagire con la redazione 
contattaci  

Continua l’azione di contrasto verso tutti gli eventi che creano turbative all’ordine pubblico durante lo svolgimento di manifestazioni sportive attraverso l’adozione di provvedimenti di divieto di accesso ad eventi sportivi cd. DASPO per un determinato periodo temporale.

In particolare, sono proseguiti gli accertamenti della Questura di Brindisi a seguito dei fatti verificatisi dopo la fine della partita disputata domenica 15 maggio presso lo stadio comunale di Fasano, tra le compagini del Fasano Calcio e del Nardò.

Nello specifico, l’attività della DIGOS della Questura, con il concorso dei militari della Compagnia Carabinieri di Fasano e del Commissariato di P.S. di Nardò, attraverso l’attenta visione dei filmati realizzati da personale della Polizia Scientifica della Questura e dell’Arma, ha consentito di far emergere elementi di responsabilità per ulteriori tre sostenitori delle opposte tifoserie, in ordine alla loro attiva partecipazione alle azioni di turbativa dell’ordine pubblico verificatisi nella circostanza.

Conseguentemente, il Questore della provincia di Brindisi Annino Gargano, nell’ambito delle prerogative previste dalla normativa di settore vigente, ha emesso, a seguito di un’attenta istruttoria svolta dal personale della Divisione Polizia Anticrimine della Questura, altrettanti provvedimenti di DASPO nei confronti dei predetti, al fine di prevenire ulteriori e future azioni destabilizzanti del sereno svolgimento delle manifestazioni sportive.

L’attività appena conclusa rappresenta una ulteriore risposta per quanto avvenuto, mentre l’azione investigativa prosegue al fine di addivenire all’identificazione completa di tutti i soggetti che hanno partecipato ai disordini.

Allo stato sono complessivamente 25 i provvedimenti interdittivi sinora emessi.

Inoltre, altri divieti di accesso a manifestazioni sportive sono stati decretati anche nei confronti di due giovani sostenitori della squadra della Virtus Francavilla Calcio che, in occasione dell’incontro con il Foggia Calcio del 14 aprile scorso, avevano acceso sugli spalti artifizi e fumogeni.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina 
Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube
Per scriverci e interagire con la redazione 
contattaci  

Nell’ambito dei mirati servizi finalizzati alla prevenzione ed alla repressione dello spaccio diffuso di sostanze stupefacenti nella città di Brindisi, disposti dal Questore Annino Gargano, nel primo pomeriggio di ieri, nel rione Paradiso, personale della Squadra Mobile ha arrestato il sessantenne C.R. nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Avendo avuto contezza, a seguito di appositi servizi di osservazione e pedinamento, di una attività di spaccio in quel quartiere, veniva effettuata una perquisizione presso l’abitazione dell’uomo ritenendo che lo stesso detenesse sostanze stupefacenti destinate alla cessione al minuto.

A seguito della perquisizione veniva rinvenuto, nella disponibilità dell’arrestato, un quantitativo di sostanza stupefacente del tipo marijuana per complessivi grammi 20 circa, nonché cocaina e hashish, oltre a vario materiale per il confezionamento in dosi pronte per lo spaccio.

Alla luce delle risultanze investigative il C.R. veniva arrestato ed associato, a disposizione del P.M. di turno della locale Procura della Repubblica, presso la Casa Circondariale di Brindisi.

Prosegue l’azione di contrasto di tale illecita attività con attenzione su altri quartieri, anche centrali, della città.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina 
Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube
Per scriverci e interagire con la redazione 
contattaci  

Le tre unità beneficiarie del Reddito di Cittadinanza saranno di supporto al servizio di apertura dei bagni pubblici, garantendo un’implementazione del servizio

FASANO – Con l’assegnazione alla ditta «La Pulita» della gestione dei bagni pubblici, l’assessorato al Patrimonio ha fortemente voluto inserire un progetto PUC (Progetto Utile alla Collettività) per permettere di implementarne il servizio.

Un’iniziativa innovativa, quella attuata dall’assessorato al Patrimonio, che permette ai percettori di Reddito di Cittadinanza di “restituire” alla collettività un servizio.

I Progetti utili alla collettività (PUC) sono previsti, all’interno dei Patti per il Lavoro e dei Patti per l’Inclusione Sociale, quali progetti a titolarità dei Comune, utili alla collettività in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, cui il beneficiario del Rdc è tenuto ad offrire la propria disponibilità.

L’adesione di tre percettori di Rdc al progetto, permetteranno di implementarne il servizio dei bagni pubblici a Savelletri e Torre Canne. In particolare, le tre figure andranno a coprire i turni non previsti nell’assegnazione, permettendo un’apertura prolungata dei due bagni pubblici soprattutto nel weekend.

Il servizio è attivato dallo scorso 30 luglio, e prevede l’implementazione del normale orario di apertura settimanale 16:00 – 20:00: per Savelletri un servizio aggiuntivo dal venerdì alla domenica dalle ore 9:00 alle 13:00, per Torre Canne il servizio aggiuntivo è previsto il sabato, dalle 13:00 alle 16:00 e la domenica dalle 8:00 alle 16:00.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina 
Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube
Per scriverci e interagire con la redazione 
contattaci  

Al via l’edizione 2022 dei Mercati della terra e del mare di Torre Guaceto, la storica tre giorni dedicata al gusto e alla cultura organizzata dal Consorzio di Gestione della riserva e Slow Food Puglia. Il 9, il 10 e l’11 agosto il centro visite a Serranova si riempirà di sapori e saperi. 

Tante le novità che quest’anno accoglieranno i visitatori dei Mercati, oltre ai tradizionali stand dei produttori “buoni, puliti e giusti”, ai laboratori per bambini e alla cucina di strada, il percorso enogastronomico dedicato alla tutela e alla promozione della biodiversità, vedrà un corner a cura del Centro di ricerca, sperimentazione e formazione in agricoltura “Basile Caramia”. 
Non solo, i Mercati saranno tappa ufficiale del festival Legalitria, la rassegna letteraria dedicata alla cultura della legalità a cura di Radici Future Produzioni, partner del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto e le presentazioni alla “corte di paglia” partiranno con Nando Popu ed il suo “Li minati”. mercati_del_gusto_presentazione_2022_1.jpg
 
Tutti i dettagli della tre giorni sono stati illustrati nell’ambito della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina presso il castello Dentice di Frasso di Carovigno. I presidenti del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, Rocky Malatesta, di Slow Food Puglia, Marcello Longo, di Radici future produzioni e direttore artistico del festival Legalitria, Leonardo Palmisano, il direttore del Centro di ricerca, sperimentazione e formazione in agricoltura “Basile Caramia”, Franco Nigro, moderati dalla giornalista Anna Saponaro, hanno dialogato sull’apporto che ciascun partner darà all’evento. 
“Quest’anno abbiamo deciso di approfondire le tematiche ambientali, culturali e sociali consolidando l’alleanza con Slow Food, Radici future produzioni e il Centro ‘Basile Caramia’ di Locorotondo – ha commentato Malatesta -, Grazie alle attività che abbiamo programmato, si potrà degustare e prendere parte ai tradizionali incontri di sensibilizzazione e divulgazione dei Mercati, attraverso i quali sarà possibile acquisire stimoli e nozioni utili per fare scelte quotidiane più consapevoli, sostenibili e giuste per noi, per migliorare il senso civico della collettività e per l’ambiente”. mercati_del_gusto_presentazione_2022_2.jpg
“Questa edizione dei Mercati è particolarmente prestigiosa perché rappresenta l’anteprima del Salone del gusto e di Terra madre, evento di Slow Food Italia e della Fondazione per la biodiversità, che terremo a Torino dal 22 al 26 settembre, concentrandoci sulla questione della rigenerazione della quale hanno bisogno i nostri produttori dopo il lungo e triste momento che abbiamo vissuto – ha commentato Longo -, i Mercati vogliono essere una dimostrazione di vicinanza a tutti loro e per questo li abbiamo chiamati a raccolta insieme ai cuochi dell’alleanza. Con l’occasione dialogheremo su temi a noi molto cari: i Parchi naturali, l’agricoltura e la pesca sostenibili, l’economia sociale. Che dire, vi aspettiamo al centro visite Al Gawsit a partire da martedì”. 
Il conto alla rovescia può iniziare. Si parte martedì 9 agosto alle 19.30. L’accesso ai Mercati è libero. 

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina 
Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube
Per scriverci e interagire con la redazione 
contattaci  

 

LAVORO: COLDIRETT PUGLIA, CAOS CONTRATTI PER OLTRE 170MILA STAGIONALI IN PUGLIA, PROBLEMI E RITARDI PER ATTIVITA’ NELLE CAMPAGNE.

Con la radicale revisione degli obblighi dei datori di lavoro sull’informazione ai dipendenti in occasione dell’assunzione si rischia il caos negli uffici e ritardi nell’impiego anche in Puglia di oltre 170mila lavoratori stagionali, italiani e stranieri, che operano nelle campagne in un momento delicato in cui i raccolti, dai cereali alla vendemmia, dalla frutta alla verdura, sono stati già decimati dalla siccità e dal caldo con danni per oltre 200 milioni di euro. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti anche Puglia, con il presidente nazionale Ettore Prandini che ha scritto al Ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli e al Ministro per il Lavoro e Politiche Sociali Andrea Orlando in riferimento alla modifica delle norme sulle assunzioni che amplia, nell’immediato e a dismisura, le informazioni cartacee da trasmettere arrivando quasi a dover riprodurre l’intero contratto collettivo, quando prima bastava consegnare al lavoratore la comunicazione on line con risparmio di carta, tempo, spese e problemi.

Purtroppo – afferma la Coldiretti Puglia – si tratta di una modifica che complica e rallenta proprio nell’imminenza delle grandi campagne di raccolta, come l’uva da tavola  il lavoro delle aziende già peraltro alle prese con il balzo dei costi per materie prime ed energia per la guerra in Ucraina e con i cambiamenti climatici che, fra caldo africano siccità e grandine, stanno devastando le produzioni agricole con cali drammatici in Puglia del 45% per i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle, del 35-40% per il grano duro per la pasta, di oltre il 15% della frutta ustionata da temperature di 40 gradi, del 20% delle cozze, del 35% della produzione di miele e del 20% del pomodoro con gli agricoltori che hanno dovuto dire addio quest’anno in Puglia a 1 bottiglia di passata di pomodoro su 5.

Il caos sui contratti rischia di causare ulteriori perdite sulle produzioni agricole sopravvissute a una siccità che non si ricordava da decenni. Quello di cui invece avrebbe bisogno il sistema agricolo – conclude Coldiretti – sono misure concrete per ridurre, e non aumentare, la burocrazia e contenere il costo del lavoro con una radicale semplificazione che possa garantire flessibilità e tempestività di un lavoro legato all’andamento climatico sempre più bizzarro.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina 
Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube
Per scriverci e interagire con la redazione 
contattaci  

Mesagne. Dal "De Lellis" le ambulanze escono senza medico. Carenza di medici presso il Punto di primo intervento territoriale e postazione del 118 di Mesagne, dove nel pomeriggio di mercoledì non c’era nessun medico in servizio. Le ambulanze sono uscite senza medico a bordo. Eppure è scientificamente dimostrato che la presenza del medico sulle ambulanze favorisce le chance di sopravvivenza dei feriti gravi. La speranza è che in questi casi non accadano situazioni di particolare gravità. La presenza dei medici presso gli ambulatori del Ppit decongestiona, di fatto, i codici bianchi che, altrimenti, si riverserebbero sull’ospedale “Perrino” di Brindisi intasandolo. Una situazione che va ripetendosi in maniera altalenante già da diverso tempo. A questo bisogna aggiungere la richiesta di medici di essere spostati dal 118 in altri servizi dell’Asl Br1 come, ad esempio, il servizio di guardia medica. Una situazione di chiara precarietà locale che ha fatto muovere, realmente o solo a parole giusto per dare una risposta, il mondo politico locale che ha chiesto chiarimenti in Regione sulla situazione del Ppit e 118 di Mesagne.

Solo alcuni giorni fa si è svolto in Regione un tavolo tecnico cui erano presenti le maggiori organizzazioni sindacali e l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese. Tra le varie ipotesi di intervento che la Regione sta valutando c’è il richiamo in servizio di medici andati in pensione e che appartengono alle branche emergenziali. «Puntiamo ad incentivare la collaborazione dei medici di specialità equipollente nei pronto soccorso aumentando la quota retributiva. Inoltre – ha dichiarato l’assessore Palese – appena verrà pubblicato il decreto legge 73 approvato in senato, partiremo con gli avvisi pubblici per l’assunzione a tempo determinato dei medici in pensione. Crediamo e auspichiamo nella comprensione e nell’aiuto dei colleghi a riposo, come già avvenuto in pieno stato pandemico, per dare respiro ai medici dei reparti d’urgenza».

Ma c’è un’altra novità per i medici “furbetti”, situazione già verificatasi a Mesagne, che hanno chiesto la “traslazione” ad altro servizio. La Regione Puglia, infatti, sta valutando di riconsiderare il dispositivo regionale 66 del 2018 che prevede l’allocazione di sedi di guardia medica nelle adiacenze dei Pronto soccorso, a supporto dell’attività della rete ospedaliera. E nel nosocomio mesagnese la sede della guardia medica è nello stesso stabile. Ragion per cui i medici di base che svolgono il servizio di guardia medica, se opportunamente convenzionati con l’ordine dei medici, potrebbero intervenire professionalmente, secondo la Regione, nei due servizi emergenziali territoriali. Facile a dirsi difficile a realizzarsi poiché se i medici sono fuori per servizio domiciliare del malato non possono intervenire sulle postazioni territoriali. E viceversa.

Mesagne. Dal "De Lellis" le ambulanze escono senza medico.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina 
Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube
Per scriverci e interagire con la redazione 
contattaci  

Situazioni anomale, di cui alcune che superano la linea del perimetro della legalità, sulla Cittadella della ricerca di Mesagne la cui struttura è di proprietà della provincia di Brindisi. Da diversi mesi, infatti, c’è una circostanza anomala che è stata notata e denunciata: una postazione di ricarica elettrica abusiva, promiscua, cui fanno riferimento alcuni automobilisti proprietari di auto elettriche. Il tutto, sembra, gratuitamente. O meglio a carico della provincia di Brindisi.

Quindi degli automobilisti “intelligenti” fanno rifornimento alla propria autovettura senza pagare un euro. Non è tutto poiché l’abbandono e l’insicurezza la fa da padrona in questa struttura che ospita decine di aziende private e pubbliche. Il patrimonio arboreo presente all’interno dell’area mostra le sue gravi lacune con alberi secchi, tronchi caduti e lasciati lì a marcire, erbaccia un po' dappertutto. Viali bisognevoli di manutenzione così come diverse strutture murarie. E poi ci sono manufatti in ferro, inutilizzati da anni, veri monumenti dei tempi che furono, presenti un po' dappertutto. Per non parlare di un servizio di controllo e guardiania del tutto inesistente.

Chiunque può entrare dentro senza nessun controllo, di giorno come di notte. La situazione è stata esposta al presidente della Provincia di Brindisi, Toni Matarrelli, che ha messo nella sua agenda un sopralluogo da effettuarsi nei prossimi giorni. Magari in compagnia della polizia locale provinciale deputata per legge, tra l’altro, al controllo e sicurezza dei luoghi dell’ente. Intanto, nella home page del sito della Cittadella della ricerca è scritto: “La Provincia di Brindisi è proprietaria del “Comprensorio” Cittadella della Ricerca di Brindisi, nel quale operano e si concentrano enti e laboratori di ricerca, pubblici e privati, imprese, università, enti di formazione. L'obiettivo della Provincia è quello di garantire la crescita del “Comprensorio” in funzione dello sviluppo economico e sociale del territorio”. Nello stesso sito istituzionale è assicurato che “Il “Comprensorio” della Cittadella della Ricerca è una città tecnologica dotata di ampi spazi, verdi e solari, di strade percorribili a piedi, con viottoli pedonali, ed in automobile, con ampi parcheggi, e di edifici architettonicamente meritevoli di attenzione”. Questo solo alcuni anni fa, oggi l’abbandono di molte strutture, la mancanza di manutenzione e controllo la fa da padrone.

La denuncia. Nella Cittadella di Mesagne ricarica elettrica gratuita.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina 
Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube
Per scriverci e interagire con la redazione 
contattaci