Redazione

Fasano. Controlli alle attività commerciali notturne per il rispetto della normativa “Covid–19” e della movida: una denuncia e due sanzioni amministrative. A Fasano, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Fasano e della Stazione di Pezze di Greco, nell’ambito dei controlli alle attività commerciali notturne per il rispetto della normativa “Covid–19” e della movida, hanno:

‒    denunciato in stato di libertà un 31enne di Bari, presidente del consiglio di amministrazione di una società che gestisce un locale notturno del luogo, per “apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o trattenimento” e “violazione delle misure di contrasto e di contenimento per la diffusione del virus Covid-19”. In particolare, al 31enne è stato contestato di aver organizzato un evento danzante con la presenza di circa 300 persone, senza la prevista licenza di pubblica sicurezza e senza rispettare la normativa “Covid”, con conseguente immediata interruzione dell’attività, irrogazione di una sanzione pecuniaria e la richiesta di sospensione della medesima attività;

‒    sanzionato per il mancato rispetto della normativa “Covid” una 63enne di Fasano, titolare di uno stabilimento balneare del luogo, poiché all’atto del controllo sono state riscontrate irregolarità circa il distanziamento dei clienti e il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, con conseguente contestazione della prevista sanzione amministrativa e la richiesta di sospensione dell’attività.

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Erchie. Si impossessa del portafogli lasciato momentaneamente incustodito dalla vittima, denunciata. I Carabinieri della Stazione di Erchie, a conclusione degli accertamenti scaturiti dalla querela presentata da una 50enne di Torre Santa Susanna, hanno denunciato in stato di libertà una 37enne del luogo, per furto aggravato. In particolare, la donna, all’interno di un negozio per casalinghi, si è impossessata del portafoglio contenente la somma di 50,00 euro e documenti vari, lasciato momentaneamente incustodito dalla vittima, nel citato esercizio commerciale. L’analisi delle immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza del locale ha permesso l’individuazione della responsabile.

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GREEN PASS: COLDIRETTI PUGLIA, PER 1 ITALIANO SU 3 VACANZE IN REGIONE; IL 75% IN BORGHI CON PAURA CONTAGI.
Sono 40 in provincia di Lecce, 38 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Taranto e 2 in provincia di Bari.

Quasi 1 italiano su 3 (32%) in vacanza nell’estate 2021 ha scelto una meta vicino casa, all’interno della propria regione di residenza, sotto la spinta dell’incertezza sulla ripresa dei contagi Covid, con il 75% che in vacanza visiterà uno degli 85 piccoli borghi presenti in Puglia per coniugare la voglia di tranquillità con la possibilità di godere di spazi di libertà più ampi lontano dalle città o dai luoghi turistici più affollati. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixè in riferimento ai nuovi criteri di definizione del livello di rischio per la zona gialla e alle decisioni in merito all’utilizzo del green pass per i divertimenti, trasporti e ristoranti.
La Puglia è una delle mete più gettonate, per il mare, le campagne e gli agriturismi di straordinaria bellezza, ma anche per i borghi con il 33% tra i più belli d’Italia, dove si conservano – spiega Coldiretti Puglia - le antiche tradizioni enogastronomiche rurali, incrementano la capacità di offrire un patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e artistico senza eguali, dove Dop, Igp e i 311 prodotti pugliesi riconosciuti tradizionali dal Mipaaf vengono coltivati, allevati e trasformati, in quelli che rappresentano veri e propri presidi presìdi della biodiversità.
Sono 40 in provincia di Lecce, 38 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Taranto e 2 in provincia di Bari, con l’80% delle Dop e Igp e della miriade di produzioni locali tradizionali – aggiunge Coldiretti Puglia - che vengono coltivate, allevate e trasformate in aree sotto i 5mila abitanti e riguardando specialità come la carota giallo - viola di Tiggiano, Cipolla di Zapponeta, Fava di Zollino, Patata di Zapponeta, Pisello nano di Zollino, Pomodoro di Morciano, Fava di Carpino, Cacioricotta caprino orsarese, Lardo di Faeto, Prosciutto di Faeto, Calzone di Ischitella, l’Arancia del Gargano, il Limone Femminello del Gargano e la Patata novella di Galatina, un patrimonio conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.
“Le realtà sotto i cinquemila abitanti rappresentano in Puglia una presenza che unisce il senso di comunità all'appartenenza geografica e la custodia di valori e tradizioni come quella del cibo e dei prodotti tipici”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Il cibo infatti – aggiunge Coldiretti Puglia – è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Puglia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche, un tesoro che può contare su 13 bevande analcoliche, distillati e liquori, 24 carni fresche e loro preparazione, 1 condimento, 17 formaggi, 1 olio extravergine aromatizzato, 120 prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati, 79 paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria, 43 prodotti della gastronomia, 9 preparazioni di pesci, molluschi e crostacei e tecniche particolari di allevamento degli stessi, oltre a 4 prodotti lattiero caseari, la ricotta fresca, la ricotta forte, la ricotta marzotica leccese e la ricotta salata o marzotica.
Il turismo enogastronomico “è il vero traino dell’economia turistica pugliese – insiste il presidente Muraglia – caratterizzato da 5 milioni di ulivi pluricentenari, 311 prodotti riconosciuti tradizionali dal MIPAF, 10 prodotti DOP, 29 vini DOC e 6 IGP, oltre a pregevoli masserie storiche, le più belle d’Italia che caratterizzano la proposta agrituristica pugliese”.
La preoccupazione – precisa la Coldiretti regionale - ha cambiato i programmi di molti italiani con appena 1,5 milioni di persone che hanno deciso di trascorrere le ferie estive all’estero dove si moltiplicano vincoli, disagi e difficoltà. La svolta patriottica per le vacanze non ha cambiato le priorità con ben il 66% degli italiani in vacanza che mangia principalmente in ristoranti, pizzerie, pub o agriturismi. L’alimentazione – continua la Coldiretti - è diventata infatti la prima voce di spesa delle vacanze in Italia con circa 1/3 del budget di spesa turistica.
A garantire l’ospitalità nei piccoli centri è soprattutto – rileva Coldiretti Puglia - una rete composta da 900 strutture agrituristiche, spesso situate in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi dove è più facile, nell’estate del covid, garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.
“Dall'agri-campeggio all'agri-relax, dagli aperitivi in piscina, dalla semplicità dell'accoglienza rurale ai pranzi con i prodotti dell'orto, alle passeggiate ritempranti nella natura, sono alla base del gradimento in crescita dei turisti rispetto al paesaggio e all'enogastronomia. Il successo degli agriturismi pugliesi continua a ruotare attorno all'enogastronomia, con i cuochi contadini di Campagna amica che preparano piatti della tradizione con mirabile maestria”, afferma il presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti.
La svolta patriottica per le vacanze non ha cambiato però le priorità con ben il 66% degli italiani in vacanza che mangia principalmente in ristoranti, pizzerie, pub o agriturismi. L’alimentazione – continua la Coldiretti - è diventata infatti la prima voce di spesa delle vacanze in Italia con circa 1/3 del budget di spesa turistica. La decisione sul green pass – conclude la Coldiretti - interessa dunque direttamente i circa 22mila bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi in Puglia a disposizione di cittadini e turisti.

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LA QUESTURA DI BRINDISI, A SEGUITO DI DUE DIVERSI INTERVENTI DEGLI AGENTI DELLA VOLANTE OPERATI NEL FINE SETTIMANA SCORSO NELLE ADIACENZE DI PIAZZA SANTA TERESA PER LITIGI OCCORSI TRA GIOVANISSIMI, HA AVVIATO TUTTI GLI APPROFONDIMENTI DEL CASO. SONO STATI CONVOCATI IN QUESTURA I GENITORI DEI RAGAZZINI AL FINE DI EVIDENZIARE PREGRESSI EPISODI DI BULLISMO CHE POTREBBERO AVER SCATENATO LE AGGRESSIONI. LE INDAGINI HANNO CONSENTITO DI IDENTIFICARE I GIOVANI COINVOLTI CHE SONO TUTTI DI ETA’ COMPRESA TRA I DODICI E I TREDICI ANNI.

IL QUESTORE HA CHIESTO AL COMMISSARIO DR. CANTANNA, CHE SI OCCUPA DEI PROGETTI ANTI-BULLISMO NELLE SCUOLE DI TUTTA LA PROVINCIA DI BRINDISI, DI SEGUIRE I CASI ATTENZIONATI.

L’ATTENZIONE SUL FENOMENO DA PARTE DELLA POLIZIA DI STATO RESTA ALTISSIMA.

AL TERMINE DELLE ATTIVITÀ IN CORSO SARÀ TRASMESSA UNA INFORMATIVA ALLA PROCURA DEI MINORI ANCHE SE I RAGAZZINI COINVOLTI SONO PER LO PIÙ NON IMPUTABILI.

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Spese pandemia, Amati: “Chiarezza conti su spesa complessiva di 194,5 milioni e su riparto fondi statali ci consentirà di aiutare Emiliano. Seduta aggiornata a lunedì prossimo”

“Siamo ben disposti ad aiutare il Governo regionale a recuperare i soldi spesi per fronteggiare la pandemia, come peraltro ci ha chiesto il presidente Emiliano, alla condizione che siano presentati con chiarezza tutti i conti. In questo senso la seduta di oggi della Commissione può dirsi solo un primo passo: la prossima settimana sarà svolto un ulteriore approfondimento, nella speranza che con i dirigenti vengano anche a riferire il Presidente e gli assessori”.

Lo dichiara il presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione, Fabiano Amati.

“Allo stato sappiamo che la Protezione civile regionale ha speso, come fatturato/consegnato/pagato 2020-2021, la somma complessiva di euro 110.058.843,19.

Queste spese riguardano: assistenza medica per euro 33.541.907,68; apparecchiature medicali per euro 8.607.050,61; dispositivi di protezione individuale per euro 44.705.765,09; alberghi per euro 2.994.508,34; trasferimenti per euro 145.586,48; associazioni per euro 1.004.533,01; ospedale fiera del levante per euro 11.870.250,58; sito produzione fabbrica DPI per euro 1.837.654,82; altro per euro 5.351.586,58.

Risultano inoltre spesi 84.441.156,81 euro nell’ambito di altri dipartimenti, prevalentemente quello della Salute, la cui contabilità analitica non è allo stato pervenuta e perciò è stata richiesta in vista della riunione della Commissione di lunedì prossimo, già fissata in seduta congiunta con la Commissione sanità.

Sul versante delle coperture, invece, risulta che la complessiva spesa pari ad euro 194,5 milioni, come innanzi determinata, sia stata garantita dalle riserva accantonate dalla Gestione sanitaria accentrata (FSR-liberate) per euro 28,30 milioni; dalla quota di payback vincolato dal MEF per COVID per euro 79,80 milioni; dall’integrazione dei finanziamenti disposti con vari decreti legge per euro 44,60 milioni; dal riparato derivante dal DL 41/2021 per euro 19,80 milioni; dalle risorse del bilancio autonomo per euro 20 milioni; da residui della Gestione sanitaria accentrata degli anni precedenti per euro 2 milioni.

Resta da comprendere, ma questo sarà oggetto della prossima riunione, il complesso meccanismo di autorizzazione e rendicontazione statale delle spese sostenute, e dei criteri di riparto dei fondi assegnati alla regione dal Governo nazionale, sulla base delle intese rese dalla Conferenza permanente.

È chiaro che la ricostruzione puntuale della spesa, congiunta alla verifica delle modalità di accesso al rimborso statale ovvero ai criteri di riparto, potrà consentirci di assumere le più congrue iniziative politiche, senza timori di smentite e così come ci è stato richiesto dal presidente Emiliano”.

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Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de ‘La Puglia Domani’. 
“Da anni si parla del rilancio della Cittadella della Ricerca di Brindisi, ma lo stato attuale del comprensorio tecnologico di proprietà della Provincia di Brindisi è a dir poco avvilente. Assenza di illuminazione e guardiania, incuria diffusa, erbacce, strade sconnesse, chiusura della foresteria interna e palazzine deteriorate: un quadro di complessivo decadimento che rischia di indurre le strutture di ricerca ancora presenti a trasferirsi altrove. 
Fermare il degrado e programmare il rilancio di questo polo tecnologico caduto nel dimenticatoio dev’essere una priorità di tutti gli attori in campo. Il piano di valorizzazione redatto dalla Provincia ha incontrato l’interesse della Regione, che con una delibera del marzo scorso ha affidato uno studio di fattibilità preventivo alla sua adesione all’ARTI, Agenzia Regionale per le Tecnologie e l’Innovazione. 
Nelle more di questo studio, ho chiesto un’audizione in Commissione Sviluppo economico e ho presentato un’interrogazione urgente agli assessori Delli Noci e Piemontese, per fare il punto sullo stato attuale della Cittadella della Ricerca di Brindisi e confrontarsi sulle criticità e sulle esigenze di rilancio di questo polo d’eccellenza. 
Qui operano enti, laboratori di ricerca pubblici e privati, imprese dei settori energetico, tecnologico e aerospaziale, UniSalento ed enti di formazione. Presenze stoiche, sopravvissute all’abbandono progressivo della cittadella. C’è l’esigenza e l’urgenza di ridare decoro al complesso, sottraendolo al progressivo decadimento e mettendone a frutto le potenzialità di polo di ricerca e trasferimento tecnologico d’interesse regionale, incubatore di spin-off e start-up in materia di sostenibilità, ricerca e innovazione. La Cittadella può diventare davvero il motore dell’economia del territorio, creando nuove opportunità occupazionali e potenziando l’attrattività per ricercatori di tutto il mondo. 
L’auspicio è che la Regione, per tramite dell’ARTI, trovi in tempi brevi la via migliore per contribuire all’attuazione di un piano di rilancio effettivo, che ridia smalto e centralità a questo straordinario incubatore di idee e ricerche di cui Brindisi e l’intero Salento hanno grande bisogno”.

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È in corso, come è noto,  una revisione del Patto della salute e del Dm70. La grave emergenza Covid19 ha reso necessario un ridimensionamento dei fabbisogni epidemiologici ed ha reso evidenti tutte le criticità del sistema.

Il tema è stato affrontato nella III Commissione del presidente Mauro Vizzino su richiesta del presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali, Sergio Lo Caputo.

Solo una rete efficiente di professionisti preparati per la prevenzione, può riuscire ad ottenere risultati rapidi con risparmio di vite umane e giorni di degenza.

Ettore Attolini della direzione generale dell’Ares Puglia ha condiviso quanto sollecitato dalla SIMIT soprattutto relativamente alle profonde criticità emerse nel corso della emergenza Covid e alla esigenza di non farsi più trovare impreparati partendo dalla gestione delle patologie croniche infettive, anche attraverso il progetto di revisione della rete ospedaliera.

Sulla imminente chiusura a Taranto dell’Hub centro di riferimento integrato di senologia D’Amore Hospital, l’Associazione Onlus Cuori Solidali, ha sottoposto all’attenzione della Commissione l’esigenza di tenere conto delle competenze acquisite dalla struttura che opera sul territorio e della tempestività della presa in carico in perfetta trasparenza.

La Regione ha la necessità di garantire l’intero processo assistenziale di presa in carico del paziente e questo può essere svolto dal Santissima Annunziata di Taranto.

Questa struttura secondo il Dipartimento della salute non fa parte nella rete delle Brest Unit centri multidisciplinari senologici.

Sulla grave carenza di dirigenti psicologi nel Ssr, questione posta dai consigliri Di Bari e Galante hanno risposto i direttori della Asl.

Nella Asl Ba a fronte di un fabbisogno di 162 unità sono presenti 81psicologi più altri 52 reclutati attraverso una graduatoria a tempo determinato in scadenza nel 2022.

La Struttura complessa di psicologia clinica istituita nella Asl di Bari sarà messo a bando con avviso per il direttore molto presto.

Nella Asl di Lecce è stato bandito il concorso e si attendono i tempi tecnici. Il piano dei fabbisogni prevede 108 unità per la realizzazione della Struttura complessa.

Nella Asl Bat il Piano fabbisogno è di 46 unità al momento 40 a tempo determinato.

Si conclude il processo di stabilizzazione e ove dovessero esserci posti vacanti si andrebbero a chiedere alla Asl di Taranto, nell’ambito del concorso sul quale però pende un contenzioso, come è noto. In tal senso sarà il giudice a stabilire se quella graduatoria era legittima oppure no.

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Oria. Cammina per strada con un “machete” addosso, denunciato. In Oria, i Carabinieri della locale Stazione, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato un 24enne del luogo per porto abusivo armi. In particolare, a seguito di un controllo eseguito dai militari nei confronti del giovane che procedeva a piedi su una strada provinciale del paese, lo hanno trovato in possesso di un “machete” che è stato sottoposto a sequestro.

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Ceglie Messapica. Trovato in possesso di 5 grammi di cocaina, arrestato. I Carabinieri della Stazione di Ceglie Messapica hanno arrestato in flagranza di reato un 52enne del luogo per detenzione e coltivazione non autorizzata di sostanze stupefacenti. In particolare, nel corso della notte, durante un servizio perlustrativo per la repressione dello spaccio di stupefacenti, l’uomo è stato fermato a bordo della sua autovettura in una via del centro abitato e, sottoposto a perquisizione personale e veicolare, è stato trovato in possesso di un involucro contenente cocaina del peso di 5 grammi, celato all’interno del risvolto dei panataloni, oltre alla somma di 50 euro. La perquisizione presso la sua residenza ha consentito di rinvenire vario materiale utile per il confezionamento. Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro. L’arrestato, concluse le formalità di rito, è stato rimesso in libertà come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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“Sono 244mila i ragazzi di età compresa tra i 12 e 19 anni che è necessario vaccinare con doppia dose entro metà settembre. Non c’è un’ora da perdere, perché ogni giorno in più di Dad sarebbe un crimine contro il loro futuro. E se servisse non avrei esitazione a presentare una proposta di legge sull’obbligo vaccinale”. 
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati. 
“La fascia d’età che va dai 12 ai 19 anni è composta da 321.188 pugliesi. Di questi 44.429 hanno ricevuto solo la prima dose mentre 32.157 hanno ricevuto due dosi o dose unica. Sono 244.602, dunque, i pugliesi appartenenti a questa fascia che sono ancora da vaccinare, equivalente al 76.16% della popolazione di riferimento. 
I test Invalsi hanno confermato ciò che si poteva abbondantemente intuire: la Dad è una modalità d’insegnamento e apprendimento che lascia indietro molti ragazzi e soprattutto quelli socialmente più svantaggiati. Una pubblica amministrazione che non tiene conto di tutto questo, per meglio orientare la campagna vaccinale, compie un atto di dissipazione sul suo patrimonio più prezioso, i giovani. 
Mi aspetto pertanto che nel giro di qualche ora si riaprano le prenotazioni per i ragazzi, così da somministrare entro metà agosto la prima dose a tutti”.

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