Redazione

Approfittando del giusto clamore sull’Appia Antica i Cicloamici plaudono un intervento di messa in sicurezza su Via Brindisi a Mesagne

Sul più importante asse viario Mesagnese l’Amministrazione Comunale ha appena realizzato un importante intervento a favore della mobilità sostenibile e della sicurezza stradale. Secondo i Cicloamici questo è un bel modo per accogliere turisti, pedoni e pellegrini dell’Appia Antica ma sopratutto costituisce un grande vantaggio ed un cambiamento di prospettiva per i cittadini mesagnesi.

Per la lunghezza di un chilometro su Via Brindisi, dal cavalcavia fino all’incrocio con Via Federico II Svevo, è stata istituita la zona 30 (limite di velocità 30Km/h). Sul medesimo tratto viario sono stati realizzati per 5 attraversamenti pedonali rialzati. Secondo normativa gli attraversamenti hanno una altezza di 7cm mentre la lunghezza interessata dal rialzo è pari a 10mt con la pendenza sotto il 10%. Apposite modifiche sono state realizzate sui marciapiedi per permettere l’attraversamento a disabili e carrozzine. Chiara e puntuale è la segnaletica orizzontale e verticale che segnala la presenza di zona 30 e, con un anticipo di 80 metri, la presenza dell’attraversamento rialzato. A coordinare i lavori l’ing. Claudio Perrucci responsabile area Lavoro Pubblici.

La Zona 30 è un’area della rete stradale urbana dove il limite di velocità è di 30 chilometri orari invece dei consueti 50 previsti dal codice stradale in ambito urbano. La minore velocità consentita permette una migliore convivenza tra auto, biciclette e pedoni. Adottare la Zona 30 sulla strada principale è un provvedimento coraggioso e lungimirante.
L’istituzione di una Zona 30 comporta diversi benefici: un aumento della sicurezza stradale: abbassando la velocità dai 50 km/h ai 30 km/h si riduce di oltre la metà lo spazio di arresto e si aumenta il raggio del cono visivo di chi conduce il veicolo. Le statistiche indicano che nelle Zone 30 si riduce il numero di incidenti e di feriti, e le lesioni fisiche sono meno gravi.
Con l’istituzione di una Zona 30 si riduce la fase di accelerazione dei veicoli, con conseguente diminuzione del consumo di carburante e di emissioni inquinanti. In un esperimento condotto a Madrid si è misurata una diminuzione del consumo di benzina (-15%) e delle emissioni inquinanti (-27% ossidi di azoto, -20% monossido di carbonio, -22% polveri sottili). Anche la rumorosità del traffico si riduce: a Graz è stata registrata una diminuzione compresa tra 2 e 2,5 dB

L’attraversamento pedonale rialzato in presenza di Zona 30 persegue il duplice obiettivo di favorire l’attraversamento dei pedoni e di ridurre la velocità dei veicoli in transito . L’attraversamento dei pedoni è reso più sicuro tramite gli stessi accorgimenti che caratterizzano le intersezioni pedonali: continuità della rete dei marciapiedi, miglioramento della visibilità. La velocità dei veicoli è ridotta grazie alla sopraelevazione in corrispondenza dell’attraversamento.

I Cicloamici auspicano che questi non siano che i primi provvedimenti di una serie di misure che possano proiettare Mesagne nel novero delle città più sicure e sostenibili di Puglia. E sicuramente un buon segnale verso questa direzione è anche rappresentato dal progetto di messa in sicurezza di Viale Indipendenza già approvato e in dirittura di finanziamento da parte della Regione Puglia.
In corrispondenza dell’incrocio Via Brindisi /Viale Indipendenza sarà a breve realizzata una rotonda per disciplinare l’incrocio e mettere in sicurezza veicoli e pedoni.

Nella decorsa notte, la Polizia di Stato, in continua sinergia con le altre Forze di Polizia a competenza generale e con il supporto delle Polizie Locali, così come stabilito nei C.P.O.S.P. presieduti dal Signor Prefetto, ha continuato a svolgere controlli presso strutture ricreative e di ristorazione dell’intera provincia con l’intento di garantire il rispetto della normativa sul contenimento del contagio da COVID19, nonché verificare il possesso delle necessarie autorizzazioni amministrative e del cd. Green-Pass per la consumazione al tavolo.

Nella città di Brindisi sono state controllate 58 persone, 36 veicoli e 3 locali, a Mesagne 43 persone, 12 veicoli e 8 attività commerciali, mentre nella città di Ostuni 28 persone, 10 veicoli e 4 locali.

Nella Città Bianca sono state elevate 3 sanzioni amministrative per inosservanza dei protocolli Covid (mancata verifica da parte dell’esercente della certificazione verde) e per irregolarità nelle emissioni sonore.

Tale attività di controllo, che va avanti sin dall’inizio del periodo pandemico e che si è intensificata dopo le recenti riaperture, continuerà per tutta l’estate.

La Questura di Brindisi, anche in considerazione del recente atto di insofferenza avvenuto a Ostuni, per cui è stato riferito all’Autorità Giudiziaria da parte del Commissariato, invita a contemperare le esigenze del vivere all’aperto con quelle dei residenti dei centri storici delle città.

In tale ottica saranno effettuati ulteriori controlli con l’ausilio dei tecnici dell’ARPA per monitorare le diffusioni sonore.

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La movida impera nella città di Mesagne? Benissimo. Ma impera anche la strafottenza, l'inciviltà e il menefreghismo. La foto, che pubblichiamo, mostra un'auo posteggiata in zona vietata, ossia sulle strisce pedonali. in via Gualtiero d'Ocra. Intorno non c'è nessuno e gli esercizi commerciali sono chiusi. Il proprietario l'ha lasciata lì e si è immerso nella movia cittadina. Il tutto perchè, probabilmente, non c'è nessuno che possa controllare ed eventualmente contravvenzionare affinchè le regole siano rispettate, specialmente quando si parla di sicurezza pubblica. Come appunto posteggiare impropriamente sulle strisce pedonali. 

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IL PD BLUFFA SUL BILANCIO: CONTI IN ORDINE E SI CORREGGONO GLI ERRORI DEL PASSATO IN CITTÀ GRANDE FERMENTO IN OGNI SETTORE. 

 
L’ultimo comunicato del PD sull’operato dell’Amministrazione Matarrelli appare tendenzioso, soprattutto perché con i numeri si cerca di rappresentare una realtà ben diversa dalla situazione effettiva. I dati riportati, di fatto, evidenzierebbero una situazione di predissesto finanziario dell’Ente. Se è così, non si comprende il motivo per cui un simile contesto non venga segnalato alla Corte dei Conti. 
 
A questo stravolgimento dei numeri vogliamo dare risposte ordinate, che traggono fondamento non da argomentazioni di parte, ma dalla relazione che il Collegio dei Revisori dei Conti ha prodotto in occasione dell’approvazione del rendinconto di gestione del 2020. 
A proposito della spesa pubblica, che a dire del PD sarebbe aumentata, l’Ente ha scelto di non utilizzare l’avanzo di amministrazione, che è stato quasi interamente destinato alla copertura dei crediti di dubbia esigibilità, denotando un atteggiamento prudenziale. Dalla relazione dei Revisori si evince che a fronte dell’aumento della spesa corrente vi è un equivalente incremento dei trasferimenti correnti. Occorre, inoltre, tener presente che l’aumento della spesa è stato fortemente condizionato dalle misure messe in campo dall’Amministrazione comunale per fronteggiare l’emergenza sanitaria. 
QUALORA IL PD NON SE NE FOSSE ACCORTO, SIAMO IN PANDEMIA DAGLI INIZI DEL 2020 E IN APPRENSIONE, PER QUELLO CHE STA ACCADENDO, DAL MARZO DELLO STESSO ANNO.
 
Nel comunicato del PD viene rappresentata la difficoltà nella riscossione dei crediti da parte del Comune. Ed è innegabile che tale difficoltà vi sia, imputabile anche al momento di crisi economica che stiamo vivendo. Tuttavia, l’Amministrazione ha messo in campo delle misure di cui si attendono i frutti. Intanto, citando testualmente la relazione dei Revisori contabili, “l’Organo di revisione vede con favore le misure correttive che l’Ente sta ponendo in atto al fine di aumentare le entrate derivanti dalla riscossione dei tributi”. 
 
Anche rispetto alle anticipazioni di tesoreria, la relazione dei Revisori dei Conti evidenzia un netto miglioramento: al 31 dicembre, le anticipazioni di cassa ammontavano a 2 milioni e 573 mila euro a fronte di una somma di 5 milioni e 597 mila euro nell’anno precedente. Il rinvio e l’annullamento del pagamento di imposte e tasse, così come avvenuto nel 2020 per IMU, TARI e occupazione del suolo pubblico, ha determinato il ricorso all’indebitamento. Fare riferimento all’indebitamento medio non è assolutamente corretto in quanto il rinvio del pagamento di imposte e tasse  ha determinato un momentaneo aumento delle anticipazioni di tesoreria che di fatto aumentano l’indebitamento medio.
 
I buoni risultati raggiunti diventano ancora più significativi se si considera il fatto che il Comune di Mesagne ha risolto tutte le pendenze creditorie con i soggetti che gestiscono i servizi socio-sanitari per conto dell’Ambito Territoriale Sociale BR/4 che, da quando questa Amministrazione è in carica, vengono finalmente pagati con regolarità, a differenza di quanto è accaduto in passato quando, per far valere i propri diritti, le stesse realtà erano costrette a fare ricorso allo strumento dei decreti ingiuntivi. A questo bisogna aggiungere quanto è stato fatto per riscuotere le somme derivanti dalla gestione dell’Ambito Territoriale, con riferimento sia alle somme anticipate e mai rendicontate dal Comune di Mesagne e sia per quel che riguarda il recupero delle quote di compartecipazione non versate da alcuni Comuni  negli anni passati. In totale questa Amministrazione ha già recuperato 2 milioni e 300 mila euro che, entro il 2021, con le azioni già messe in campo, potrebbero diventare 3,5 milioni di euro.
 
Non vogliamo ulteriormente dilungarci su questioni già ampiamente discusse in Consiglio Comunale. Riteniamo che più che le parole debbano essere i fatti a parlare. Ed è innegabile che, ultimamente, Mesagne sia un cantiere a cielo aperto.
 
La maggioranza consiliare della città di Mesagne

Posteggio selvaggio gratuito davanti alla chiesa Madre di Mesagne. Le auto posteggiano  impunemente. Forse, e sottolineamo forse, oltre a tracciare la nuova segnaletica orizzontale bisognerebbe anche prevenire, non per forza reprimere, questi abusi che imbruttiscono il nel centro storico in questo periodo ricco di vacanzieri. 

Secondo l'ultimo report a cura dell'Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl Brindisi, dal 27 dicembre 2020 al 5 agosto 2021 sono state somministrate 485.562 dosi di vaccino, di cui 266.725 prime dosi e 218.837 seconde dosi; mediamente, sono state somministrate 2.217,2 dosi per giornata di vaccinazione.

Il 70,4% (187.991) delle prime dosi è rappresentato da Pfizer, il 16,7% (44.461) da AstraZeneca, il 9% (23.872) da Moderna e il 3,9% (10.428) da Janssen (Johnson&Johnson). Il dato delle prime dosi risulta così distribuito: il 44,2% a persone al di sotto dei 60 anni; il 29,6% agli anziani, il 15,2% ai soggetti fragili; il 5% al personale sanitario; il 3,3% al personale scolastico; l’1,2% alle forze dell'ordine; l’1,5% ad altre categorie. Questa, invece, la distribuzione delle seconde dosi: per il 41,1% ai soggetti al di sotto dei 60 anni; per il 32,9% agli anziani; per il 14,5% ai soggetti fragili; per il 5,8% al personale sanitario; per il 3,6% al personale scolastico; per l'1,3% alle forze dell'ordine; per lo 0,8% alle altre categorie.

Fino al 5 agosto i residenti o domiciliati in provincia di Brindisi vaccinati con la prima dose sono 261.952 e di questi 216.168 con la seconda dose, con una copertura vaccinale pari rispettivamente al 75,5% e al 62,3%. La copertura vaccinale con la prima dose relativa ai residenti con più di 80 anni di età è pari al 94,8% e al 91,3% per il ciclo completo.

Sono 67.033 le dosi erogate finora dai medici di medicina generale, di cui 15.312 (22,8%) in ambito domiciliare. Il 18,5% (12.380) delle dosi è stato somministrato a soggetti over 80, il 26,2% (17.583) a soggetti della fascia di età 70-79 anni, il 27,5% (18.659) a soggetti con età tra 60 e 69 anni e il 27,8% (18.620) a soggetti sotto i 60 anni. I soggetti fragili rappresentano la categoria a rischio vaccinata prevalentemente (47.592; 71%), seguita dai soggetti con età superiore a 60 anni (13.297; 19,8%), dai caregiver (1.282; 1,9%) e da altre categorie (4.862; 7,3%).

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La Polizia di Stato, nei giorni scorsi è stata attivamente impegnata in svariati servizi istituzionali, disposti dal Questore, finalizzati al contrasto di fenomenologie delittuose che destano maggiore preoccupazione per l'ordine e la sicurezza pubblica:
In particolare i due distinte operazioni di polizia sono state individuate e sequestrate due piantagioni di marijuana una scoperta nella frazione di Tuturano e una in questo canale "Patri". Ovviamente le piantagioni sono entrambe "non autorizzate" e certamente non riguardano piante di marijuana "sativa". Le due piantagioni, formate da diverse decine di piante ognuna, erano piuttosto rigogliose anche in ragione delle "attenzioni" che venivano dedicate loro dai provetti agricoltori che, oltre ad avere pensato di diversificare le tecniche di coltivazione tanto che parte delle piante erano invasate e altre coltivate in piena terra, avevano predisposto dei sistemi di irrigazione che riducevano gli effetti della calura di questa estate climaticamente piuttosto torrida.
Il raccolto, previsto per fine estate, avrebbe portato al confezionamento di numerose dosi di sostanza stupefacente da spacciare al minuto. L'intervento di personale della Sezione Volanti e della Squadra Mobile ha impedito la prosecuzione dell'illecita coltivazione mentre sono in corso attività di indagine finalizzate alla individuazione degli autori del reato.
Nell'ambito dei reati di genere veniva, invece, eseguita la misura, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Brindisi, del divieto di avvicinamento nei luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa dal reato nei confronti di G.C. di anni 48, residente al quartiere "Paradiso" di Brindisi, responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia e verso fanciulli, per avere, reiterato condotte di ingiuria, minaccia ed aggressività nei confronti della moglie e dei figli minori di età.

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“È da irresponsabili non affrettarsi nel vaccinare i quasi 190mila ragazzi mancanti all’appello e a settembre magari condannarli alla Dad per la mancata vaccinazione. Abbiamo ancora tutto il tempo per vaccinarli tutti e sfiorerebbe la responsabilità penale non farlo”. 

Lo dichiara il presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati. 

“La fascia che va dai 12 ai 19 anni è composta da 321.188 pugliesi. Di questi 72.861 hanno ricevuto solo la prima dose, mentre 59.102 hanno ricevuto due dosi o dose unica. Sono 189.225, dunque, i ragazzi pugliesi appartenenti a questa fascia che sono ancora da vaccinare, equivalente al 58.91% della popolazione di riferimento. 
Un dato ancora troppo ampio che non ci lascia tranquilli in vista dell’apertura dell’anno scolastico. 
Sollevo la questione per far presente che non potrà essere giustificato nemmeno un altro giorno di lezione in Dad, soprattutto se si consideri che incombe sulla Regione la responsabilità vaccinale e quindi il dovere di tenere aperti i centri vaccinali anche ad agosto, per garantire il raggiungimento dell’obiettivo di copertura”.

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È durissimo il Codacons contro gli stabilimenti balneari dove i controlli compiuti dai NAS hanno riscontrato una lunga serie di irregolarità, a danno diretto dei consumatori: l’Associazione chiede infatti anche in Puglia, oltre all’immediata chiusura degli stabilimenti coinvolti, l’avvio di una sistematica serie di controlli per accertare la diffusione di comportamenti e condotte simili.

Immaginare che 1 stabilimento su 3 possa essere caratterizzato da irregolarità fa già impressione, ma ancora più impressione fa scorrere la serie di segnalazioni effettuate: oltre alle gravi mancanze in termini di contenimento del Covid-19 tra le scoperte dei Carabinieri troviamo alimenti in cattivo stato di conservazione o scaduti, locali sporchi e senza manutenzione, assenza di sanificazione e di qualsiasi misura di sicurezza alimentare. Una lista degli orrori che va a tutto danno dei consumatori italiani, peraltro già colpiti (spesso negli stessi stabilimenti) da una valanga di rincari estivi e costretti a subire dopo mesi di pandemia un servizio non solo insufficiente, ma anche – letteralmente – pericoloso.

Per questo il Codacons, apprezzando l’operazione dei NAS a tutela della salute collettiva, chiede di estendere i controlli nel territorio regionale e procedere senza dubbi, in caso di irregolarità tanto evidenti e gravi, alla chiusura dei locali.

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EUROPA VERDE PROVINCIALE DI BRINDISI ESPRIME tutta la preoccupazione per le perduranti violazioni che hanno caratterizzato in passato e caratterizzano ancora oggi la gestione operativa ed amministrativa dell’Area Marina protetta e Riserva Naturale Terrestre dello Stato di Torre Guaceto.

Sono numerose e documentate le pubbliche denunce che rappresentano i costanti abusi nella Zona A di riserva integrale dell'Area Marina Protetta, con la quotidiana presenza di numerosissimi bagnanti stazionanti con ombrelloni ed improvvisati campi da gioco. Denunce mai seguite da azioni e provvedimenti idonei a porre fine agli abusi che si susseguono a danno del parco.

Ci chiediamo anche come sia possibile, inoltre, che il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, disattendendo il pronunciamento del TAR Lecce circa la nullità degli atti del concorso per il reclutamento del personale e la formazione di una graduatoria, non abbia ancora ottemperato a tale decisione, confermata anche dal Consiglio di Stato. Riteniamo che tali ritardi siano in parte la causa delle inadempienze in fatto di tutela dell'area di cui sopra.

La Riserva Naturale Statale di Torre Guaceto è un patrimonio naturalistico ambientale di inestimabile valore per la collettività al punto che non si comprende come mai nessuno intervenga di fronte ad una gestione che agli occhi di tutti si mostra essere tanto superficiale, quanto irresponsabile.

EUROPA VERDE CHIEDE al Consorzio di Gestione di Torre Guaceto che si dia corso in tempi brevissimi a quanto pronunciato dal Consiglio di Stato e dal TAR di Lecce in merito all'assunzione del personale al fine di poter dotare la Riserva di figure competenti e responsabili nella tutela dell’area. E laddove ciò dovesse ancora tardare, si auspica anche l'intervento della Magistratura per meglio chiarire le dinamiche che hanno portato alla nullità di un concorso pubblico per l'assunzione del suddetto personale con i disagi che la stessa ha comportato.

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