Redazione

Niente ristorante al chiuso senza tampone per 2 pugliesi su 5 con la possibilità di ingresso solo per le persone che hanno avuto almeno una somministrazione o sono guarite dal Covid. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia sull’impatto delle decisioni del Governo in merito all’utilizzo del Green Pass per incentivare le vaccinazioni e scongiurare nuove chiusure. La percentuale dei pugliesi che hanno ricevuto almeno una dose è del 60,06% (nella classifica nazionale in posizione numero 2 e sopra la media nazionale del 58,18%) mentre il 34.33% ha ricevuto anche la seconda dose (nella classifica nazionale nella posizione numero 6 e sopra la media nazionale del 32,72%), ricorda Coldiretti Puglia sulla base dei dati della Regione Puglia.

La misura del Governo – sottolinea la Coldiretti Puglia - interessa circa 20mila ristoranti, trattorie, pizzerie e i 900 agriturismi pugliesi dei quali solo poco più della metà dispone di spazi all’aperto dove tuttavia sono notevolmente aumentati i coperti grazie alle flessibilità concessa sull’utilizzo degli spazi pubblici. In difficoltà – continua la Coldiretti regionale – sono soprattutto gli esercizi situati nei centri urbani stretti tra traffico ed asfalto mentre al contrario gli agriturismi godono della disponibilità di grandi aree all’estero che consentano di garantire al meglio le distanze.

“Gli agriturismi spesso situati in zone isolate in strutture familiari, dove le distanze si misurano in ettari - con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi più sicuri dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche”, dice Filippo de Miccolis, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti. Molte aziende agrituristiche quindi – continua la Coldiretti regionale – si sono attrezzate con l’offerta di alloggio e di pasti completi ma anche di colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione di spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali di Campagna Amica.

Il turismo in Puglia impatta per 6,5 miliardi sui consumi finali, pari al 12,3% sui consumi totali – insiste Coldiretti Puglia – una ricchezza straordinaria a cui contribuisce il turismo esperienziale negli agriturismi, come dimostrato dalla quota percentuale di soddisfazione nel rapporto con il territorio. Ai primi posti di gradimento c’è l’offerta di olio di qualità all’85%, di prodotti agroalimentari all’83%, paesaggi e colori per il 75%, l’ospitalità al 72% e l’offerta vitivinicola al 70%, continua Coldiretti Puglia.

Oltre al taglio della clientela nazionale a preoccupare è anche la mancanza del turismo straniero che, dopo le positive aspettative iniziali, ha registrato una brusca frenata a causa – precisa la Coldiretti - della ripresa dei contagi in tutta Europa. La ristorazione – sottolinea la Coldiretti - è tra i settori più colpiti dalla pandemia con i consumi alimentari degli italiani fuori casa che nel 2020 sono scesi al minimo da almeno un decennio con un crack senza precedenti per bar, ristoranti, trattorie e agriturismi che hanno dimezzato il fatturato (-48%) nel 2020. Una situazione che si ripercuote a cascata – continua la Coldiretti Puglia – sull’intero sistema agroalimentare pugliese con oltre 80mila tonnellate di vino e cibi invenduti nell’anno della pandemia. La drastica riduzione dell’attività – conclude la Coldiretti Puglia – pesa infatti sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.

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Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi giovedì 22 luglio 2021 in Puglia, sono stati registrati 7.336 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 154 casi positivi: 33 in provincia di Bari, 27 in provincia di Brindisi, 10 nella provincia BAT, 32 in provincia di Foggia, 25 in provincia di Lecce, 22 in provincia di Taranto, 1 fuori regione, 4 casi attribuiti a provincia non nota.

Non sono stati registrati decessi.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.804.129 test.

246.021 sono i pazienti guariti.

1.931 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 254.616, così suddivisi:

95.481 nella Provincia di Bari;

25.663 nella Provincia di Bat;

19.957 nella Provincia di Brindisi;

45.320 nella Provincia di Foggia;

27.314 nella Provincia di Lecce;

39.669 nella Provincia di Taranto;

836 attribuiti a residenti fuori regione;

376 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

La Puglia è al primo posto in Italia tra le regioni costiere per qualità delle acque di balneazione risultate “eccellenti”, seguita da Toscana e Sardegna. È quanto emerge dal lavoro di controllo e monitoraggio condotto dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (undefined), la rete che coordina le varie Agenzie regionali per l’ambiente presenti sul territorio nazionale tra cui l’Arpa Puglia. Una attività che scaturisce dalla direttiva comunitaria 2006/7/CE, che stabilisce le regole della classificazione in tutta la Comunità Europea delle acque di balneazione nelle quattro classi di qualità: eccellente, buona, sufficiente e scarsa.

I dati relativi al monitoraggio delle acque costiere di balneazione sono stati presentati nel corso della conferenza stampa che si è svolta questa mattina al Centro regionale Mare di Bari. Hanno preso parte all’incontro il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, l’assessore regionale all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio, il direttore generale di Arpa Puglia, Vito Bruno, il presidente di Legambiente Puglia, Ruggero Ronzulli. Sono intervenuti il direttore scientifico di Arpa Puglia, Vincenzo Campanaro e il direttore del Centro Regionale Mare di Arpa Puglia, Nicola Ungaro.

“La qualità del mare è determinante per la scelta dei turisti e oggi confermiamo di avere in Puglia il mare più pulito di Italia – ha dichiarato il presidente Emiliano -. Non sempre è stato così, perché ricorderete che la nostra regione in passato era spesso una maglia grigia e qualche volta anche nera da questo punto di vista. Poco alla volta con lo sforzo corale di tutti, comprese le imprese che hanno adottato misure diverse anche innovative, abbiamo raggiunto questo primato. Qui non stiamo tributando il trionfo di qualcuno in particolare, ma di una intera comunità che ha capito che il mare è la sua risorsa più importante in questo momento e con maggiore possibilità di sviluppo.

Un grande investimento – ha aggiunto - che la Regione Puglia, il dipartimento e l’Assessorato all’Ambiente, l’Acquedotto pugliese hanno fatto per risolvere tutte le possibili infrazioni europee sulle questioni legate alla depurazione delle acque. Come sapete, abbiamo proposto e ottenuto dal Ministero anche sistemi innovativi nei punti di particolare delicatezza, come Sava e Manduria e speriamo di ottenere anche Nardò. L’acqua perfettamente depurata non solo tutela il mare ma è talmente pulita che potrebbe essere ancora meglio utilizzata per altri usi, in particolare per l’agricoltura”.

“Il mare di Puglia è il più pulito d'Italia - ha affermato l’assessore Maraschio -. Una bellissima notizia, che ci inorgoglisce e ci investe di nuove responsabilità. Questo dato, frutto anche della generosità della natura, rafforza la consapevolezza che quella intrapresa sia la strada da seguire: investimenti in infrastrutture, tutela dell'ecosistema marino che porta con sé una sterminata prateria di occasioni di crescita sostenibile. Non ce le lasceremo sfuggire”.

Lungo i 1000 km circa di costa pugliese la Regione Puglia ha individuato, ai sensi dell’attuale normativa di riferimento, ben 676 “acque” (tratti) destinate alla balneazione, che corrispondono ad un totale lineare pari a circa 800 km: in particolare sono state individuate n. 254 acque di balneazione in provincia di Foggia, n. 46 in provincia di Bat, n. 78 in provincia di Bari, n. 88 in provincia di Brindisi, n. 139 in provincia di Lecce e n. 71 in provincia di Taranto (gli elenchi di tali acque, distinti per provincia, sono riportati nelle delibere di Giunta regionale dal n. 2465 al n. 2470 del 16 Novembre 2010 e s.m.i.). Arpa Puglia effettua il monitoraggio delle acque di balneazione regionali controllandone la qualità. Durante il periodo stagionale di monitoraggio (tra aprile e maggio di ogni anno), in ogni “punto stazione” sono misurati in campo diversi parametri meteo-marini, mentre in laboratorio sono analizzati i campioni per la determinazione della carica batterica, calcolata rispetto a valori soglia di due parametri microbiologici: “Enterococchi intestinali” ed “Escherichia coli”, indicatori di inquinamento di origine fecale; in relazione ai campioni raccolti, si stima che ogni anno l’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell’ambiente effettui circa 8.500 determinazioni analitiche di laboratorio.

“Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti dalla Puglia in tema di balneazione – ha detto Vito Bruno, direttore di Arpa Puglia -. Abbiamo costruito un sistema di monitoraggio diffuso e di alto valore scientifico, e vedere confermato dal Rapporto Nazionale SNPA che la nostra regione ha le acque costiere di balneazione più pulite d’Italia ci rende particolarmente orgogliosi di poter illustrare i dati rilevati. Questo è anche il frutto del prezioso lavoro dei tecnici di ARPA Puglia che hanno continuato a svolgere, in tutti questi mesi, il loro ruolo di controllo del territorio nonostante l’emergenza pandemica e della qualità di elaborazione scientifica espressa dal Centro Regionale Mare, quale Polo di Specializzazione dell’Agenzia istituito nel 2019.  Arpa Puglia è attenta anche alla corretta informazione al pubblico e per questo, all’indirizzo web undefined è possibile, utilizzando una mappa interattiva, visualizzare la localizzazione geografica delle acque di balneazione nonché dei singoli punti di monitoraggio, a cui sono associati i risultati analitici più aggiornati; alla stessa pagina web sono inoltre riportati i dati, in forma tabellare e sotto forma di bollettino mensile, anche per i periodi precedenti a quello visualizzato”. Proprio in virtù del monitoraggio effettuato, Arpa Puglia ha in disponibilità e elabora una notevole mole di dati, che consente di fornire un quadro sulla situazione annuale e sulla serie storica (quadriennale) a proposito dello stato di qualità delle acque di balneazione pugliesi.  “L’ultima classificazione ufficiale – ha spiegato il direttore generale di Arpa Puglia -, relativa al quadriennio 2017-2020, evidenzia come le acque marino-costiere pugliesi destinate alla balneazione abbiano raggiunto la classificazione “eccellente” nel 99,8% del numero totale di punti controllati, che diventa il 99,9% se si considera la complessiva estensione lineare dei tratti costieri sottoposti a monitoraggio (qui l'infografica interattiva:undefined, ndr).

Questo importante risultato porta la Puglia al primo posto in Italia tra le Regioni costiere per qualità delle acque di balneazione, seguita dalla Toscana e dalla Sardegna (entrambe con qualità “eccellente” nel 98,5% dei casi); tale risultato è inoltre corroborato dal più alto numero dei campioni esaminati, rispetto a tutte le altre Regioni, questo a garanzia della rilevanza tecnicoscientifica del piano di monitoraggio messo in campo dall’Agenzia. Inoltre, la serie storica dei dati nel periodo di applicazione della vigente normativa evidenzia come sia progressivamente migliorata la qualità delle acque di balneazione pugliesi, con il numero di tratti costieri in classe “eccellente” che continua a crescere anche nell’ultimo quadriennio (in evidenza nei grafici successivi)”.

“A questo importante risultato l’Arpa non contribuisce solo in qualità di verificatore finale che accerta le condizioni di balneabilità, ma interviene anche all’interno di una filiera costituita da gestori di impianti, in primis di depurazione dell’Acquedotto Pugliese, degli organi di controllo e di Polizia giudiziaria – ha concluso Vincenzo Campanaro, direttore scientifico di Arpa -. L’Agenzia effettua controlli sugli impianti ed esprime pareri nella fase di autorizzazione e così partecipa ad un circuito virtuoso che si è progressivamente migliorato per arrivare ad ottenere acque eccellenti”.

Come funzionano i monitoraggi delle acque

Attualmente lo stato di balneabilità delle acque in Italia è disciplinato da una norma nazionale: il Decreto Legislativo n. 116/2008 e s.m.i. (che recepisce la Direttiva 2006/7/CE – Bathing Water Directive), reso attuativo dal Decreto Ministeriale del 30 marzo 2010, quest’ultimo modificato dal D.M. 19 aprile 2018.

Per la stragrande maggioranza delle regioni italiane, la verifica di tale condizione è affidata alle Agenzie per la Protezione dell’Ambiente (Arpa), che appunto effettuano il monitoraggio delle acque per il controllo (con frequenza mensile) dei due parametri microbiologici. Non tutte le zone costiere sono comunque destinate (o destinabili) alla balneazione; infatti, di norma sono preclusi a priori i tratti caratterizzati dalla presenza di aree urbane fortemente antropizzate, portuali o aeroportuali, militari, zone “A” delle aree marine protette, o quelli interessati da scarichi o apporti di qualsiasi origine o tipologia (corsi d’acqua, canali, scarichi urbani e/o industriali, ecc.; vedasi anche il D.M. 29 Gennaio 1992).

La normativa prevede che, per essere idonee alla balneazione, le acque destinate allo specifico uso da parte dei bagnanti devono essere conformi rispetto a valori soglia dei due parametri microbiologici: per quanto attiene le acque marine e di transizione, i valori soglia da non superare sono stati stabiliti a 200 Ufc (Unità Formanti Colonie) per gli Enterococchi intestinali e 500 Ufc per Escherichia coli.

In merito ai risultati ottenuti durante i monitoraggi, qualora Arpa Puglia rilevi, nel corso del monitoraggio routinario mensile, il superamento dei limiti previsti dalla norma per Enterococchi intestinali e per Escherichia coli, comunica immediatamente l’informazione al sindaco del Comune territorialmente competente, il quale, sulla base della comunicazione, emette apposita ordinanza per l’interdizione temporanea dell’acqua di balneazione in cui si è verificato il superamento (Art. 2 – punto 4, del D.M. 30 Marzo 2010), informando la cittadinanza con i mezzi più idonei (cartellonistica, ecc.). Infatti, in accordo all’Art 15 del D.Lgs 116/2008, la competenza sull’informazione al pubblico sullo stato di balneabilità (ed eventuali divieti permanenti o temporanei) è in carico alle Amministrazioni Comunali territorialmente competenti.

Oltre alle singole verifiche di conformità, al termine di ogni stagione balneare le acque di balneazione pugliesi vengono classificate sulla base dei risultati del monitoraggio degli ultimi quattro anni, utilizzando un calcolo statistico (calcolo del 95° percentile - o 90° percentile); ne deriva un giudizio variabile tra quattro classi, “scarsa”, “sufficiente”, “buona” e “eccellente”, ai sensi del D.Lgs. 116/2008. Si evidenzia comunque che nella procedura di classificazione non vengono considerati, come previsto dalla norma, gli “inquinamenti di breve durata”, ovvero quelli che si esauriscono nelle 72 ore successive all’evento perturbativo. Proprio per questo motivo non si può escludere, anche per le acque classificate in stato di qualità “buona” o “elevata”, che si siano verificati sporadicamente dei superamenti dei limiti; infatti, se i superamenti sono relativi a “inquinamenti di breve durata”, o se in ogni caso sono rari o unici, possono non influenzare in maniera significativa il calcolo e quindi la valutazione di qualità.

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DIFESA - ARESTA (M5S) : “ASSUNZIONI ARSENALE DI TARANTO PRIMO PASSO IMPORTANTE. FARE PRESTO ANCHE PER ALTRI TERRITORI”
“La firma da parte dei ministri Brunetta e Guerini del decreto interministeriale per l’assunzione di 315 tecnici per l’Arsenale di Taranto ci incoraggia a chiedere al Governo di fare presto e bene, non solo per Taranto ma per tutti glia Arsenali e basi navali in attuazione delle disposizioni di legge che il Parlamento ha approvato su nostra iniziativa. Proprio la scorsa settimana, in un incontro con i lavoratori e le organizzazioni sindacali presso la stazione Navale di Brindisi (MARISTANAV), alla presenza mia e del Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati Gianluca Rizzo, avevamo annunciato l’imminente varo del provvedimento governativo. Si tratta di un primo ed importante passo per non disperdere un prezioso patrimonio professionale e garantire il ricambio generazionale delle maestranze.” Lo afferma, in una dichiarazione, Giovanni Luca Aresta, capogruppo del M5S in Commissione Difesa della Camera dei deputati.
“Per la Puglia, queste prime assunzioni alle quali ne dovranno seguire altre – prosegue Aresta- sono un importante ristoro per un territorio in cui la disoccupazione prodotta dalla crisi economica e da quella pandemica ha superato da tempo il livello di guardia. Le qualifiche professionali richieste nel concorso di reclutamento sono indispensabili per garantire la continuità delle manutenzioni delle navi della nostra Marina Militare. I dipendenti civili della difesa sono una risorsa per il Paese ed è anche per questo, in un provvedimento di cui ho l’onore di essere relatore, che la Commissione Difesa della Camera ha deciso con un testo unificato di rimettere mano ad alcune previsioni di riduzione del personale previste dalla legge 244 del 2012. Stiamo lavorando, anche con un dialogo costruttivo con le organizzazioni dei lavoratori, per assicurare al più presto il rilancio del settore che è centrale nel sistema di Difesa del Paese.”

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È entrato in servizio, al Comando della Polizia Municipale di Villa Castelli, il Dott. Antonio Ciracì. Gli auguri di buon inizio del Sindaco Giovanni Barletta.

 Vigile urbano da 23 anni, ha prestato servizio a Ceglie Messapica e a Mesagne, Il Dott. Antonio Ciracì assume il comando della locale stazione di Polizia Municipale, consapevole dell'importante ruolo affidatogli. 

Attualmente in servizio a Mesagne, il Dott. Ciracì svolgerà il suo ruolo di Istruttore Direttivo di Vigilanza, grazie ad una convenzione stipulata tra i due comuni del brindisino e grazie al rapporto di stima e fiducia tra i due sindaci, Barletta e Matarrelli .

 Il Sindaco Giovanni Barletta lo ha incontrato in mattinata, in Sede Municipale, per affidargli il nuovo incarico e per illustrare le caratteristiche e le criticità del paese che Ciracì conosce benissimo poiché originario proprio di Villa Castelli.

" Sono lieto di annunciare alla cittadinanza l'arrivo del Dott. Ciracì al Comando della Polizia Municipale - dichiara Barletta - una persona competente che conosce molto bene il territorio, sia da professionista che da abitante del posto. Affidiamo la gestione di questo fondamentale servizio ad una persona che certamente svolgerà il suo ruolo con la serietà e l'impegno che lo contraddistingue".

"Ringrazio altresì, il sindaco di Mesagne Toni Matarreli che ha accolto di buon grado la convenzione che ci consentirà di condividere questa valevole risorsa" - conclude il Primo Cittadino.

 Dopo aver ricevuto i dovuti onori, il nuovo Comandante ha voluto testimoniare la sua gratitudine per il nuovo incarico: 

"Orgoglioso di assumere questo delicato incarico proprio nel mio paese, lo stesso comando nel quale mio padre è stato Vice Comandante per ben 40 anni - dichiara Ciracì - esprimo il più sincero ringraziamento all'amministrazione comunale di Villa Castelli perché mi ha voluto onorare di questo prestigioso ruolo e ringrazio l'amministrazione comunale di Mesagne che ha autorizzato la convenzione, un atto di collaborazione tra amministrazioni che si basa su rapporti di stima reciproca tra i primi cittadini e soprattutto nello spirito di collaborazione tra le varie amministrazioni comunali della provincia di Brindisi - conclude il Comandante.

 Villa Castelli rafforza così, un servizio notoriamente complicato privo di unità sufficienti a coprire tutte le esigenze del territorio che l'amministrazione Barletta si sta impegnando a rafforzare il più possibile.

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Si è svolta, nella mattinata odierna (21 luglio 2021), in modalità videoconferenza, una riunione del Tavolo di coordinamento delle attività scolastiche con i servizi di trasporto pubblico locale, convocata dalla Prefettura, a cui sono stati invitati a partecipare, oltre ad alcuni Sindaci dei Comuni della provincia ed all’Amministrazione Provinciale, il Questore, il Direttore del Dipartimento di Prevenzione della ASL, i referenti delle società di trasporto pubblico locale, il  rappresentante dell’Ufficio Scolastico Provinciale.

Finalità dell’incontro fare un punto aggiornato di situazione, in vista dell’avvio del prossimo anno scolastico, considerato il  quadro normativo vigente derivante dal DPCM 2 marzo 2021 e dal D-L 25 maggio 2021, n.73, in particolare all’art.51 che prevede specifici finanziamenti per servizi aggiuntivi programmati dalle Amministrazioni  Locali, qualora vi saranno delle limitazioni legate al coefficiente di riempimento dei mezzi pubblici.

Nella circostanza il Direttore del Dipartimento di Prevenzione ha illustrato l’andamento epidemiologico in atto e del piano vaccinale che fa registrare, per gli operatori scolastici  una ottima percentuale  di soggetti vaccinati ( personale docente e non docente circa l’88% di ciclo vaccinale completo ), mentre per la copertura vaccinale per i soggetti compresi tra i 12 e 19 anni- attualmente all’8,18%, sarà avviata una mirata campagna vaccinale in vista della riapertura delle scuole,.

Le aziende di trasporto pubblico locale hanno assicurato ogni supporto operativo che si renda necessario all’esito delle determinazioni che scaturiranno dal Tavolo di coordinamento, presieduto dal Prefetto, che dovrà adottare un nuovo piano per assicurare il raccordo tra orari del trasporto  pubblico ed orari scolastici..

Al fine di tener conto delle eventuali criticità che dovessero, di volta in volta, emergere, il Prefetto,  riservando ad un incontro successivo ogni approfondimento per gli aspetti organizzativi, anche alla luce di più puntuali indicazioni  che dovessero giungere dalle Autorità Giverbnative, ha  sottolineato la  opportunità per le istituzioni scolastiche di valutare  ogni forma organizzativa, anche flessibile, che consenta di contemperare le diverse esigenze- diritto alla salute e diritto all’istruzione, favorendo, nel contempo ed al massimo possibile,  la didattica in presenza, richiesta attualmente al 75%.

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“Per la mancata manutenzione straordinaria di cinque dighe, abbiamo buttato a mare 166 miliardi di litri d’acqua. Eppure ci sono 12,5 milioni a disposizione per fare questi lavori, ma tutto si ferma tra ricorsi e burocrazia e c’è una sesta diga, la Pappadai, che risulta inutilizzata e potrebbe contenere 20 miliardi di litri d’acqua. Uno spreco da fare spavento”. Lo comunica il presidente della commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati. 
“Sei dighe problematiche in una Regione che ha da sempre sete, sembra un paradosso. Eppure è così. 
Nel dettaglio. Diga di Conza della Campania: massimo invaso 61,81 miliardi di litri d’acqua; invaso autorizzato 45,50 miliardi; si sprecano, quindi, un potenziale di 16,1 miliardi di litri l’anno, nonostante un finanziamento per manutenzione di 2 milioni di euro. Nell’ultimo anno sono stati buttati a mare 51 miliardi di litri, per manovre di alleggerimento. 
Diga del Pertusillo: massimo invaso 155,00 miliardi di litri d’acqua; invaso autorizzato 104,72 milioni; si sprecano, quindi, un potenziale di 50,28 milioni di metri cubi, nonostante un finanziamento per manutenzione di 1,5 milioni di euro. Nell’ultimo anno sono stati buttati a mare 48 miliardi di litri, per manovre di alleggerimento. 
Diga di Monte Cotugno: massimo invaso 480,70 miliardi di litri d’acqua; invaso autorizzato 285,70 miliardi; si sprecano, quindi, un potenziale di 195 miliardi di litri, nonostante un finanziamento per manutenzione di 5 milioni di euro. Nell’ultimo anno sono stati buttati a mare 67,8 miliardi di litri, per manovre di alleggerimento. 
Diga Saetta: massimo invaso 3,48 miliardi di litri; invaso autorizzato 2,53 miliardi; si sprecano, quindi, un potenziale di 0,95 miliardi, nonostante un finanziamento per manutenzione di 2,5 milioni di euro. Nell’ultimo anno non sono state effettuate manovre di alleggerimento. 
Diga del Locone: massimo invaso 118,49 miliardi di litri d’acqua; invaso autorizzato 57,00 miliardi; si sprecano, quindi, un potenziale di  61,49 miliardi di litri, nonostante un finanziamento per manutenzione di 1,5 milioni di euro. Nell’ultimo anno non sono state effettuate manovre di alleggerimento. 
Passando poi alla diga Pappadai, una straordinaria opera idraulica abbandonata e quindi mai utilizzata. Se vi fosse impegno e determinazione si poterebbe, nel giro di qualche mese, destinarla a uso potabile e irriguo,  convogliare le acque del Sinni e tenere a disposizione quindi 20 miliardi di litri, che per il mancato esercizio della diga possono considerarsi persi. 
Tutto questo accade purtroppo per contenziosi vari e lungaggini burocratiche, nonostante per alcune dighe sia stato nominato addirittura un commissario. 
Spero che l’audizione svolta in Commissione possa determinare le accelerazioni che i singoli gestori hanno promesso e per questo torneremo sull’argomento nei prossimi mesi”. 

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Il Presidente di ANCE Brindisi (Associazione Nazionale Costruttori Edili), Angelo Contessa ha incontrato la Soprintendente all’ Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, Barbara Davidde.

Obiettivo della riunione era quello di porre le fondamenta per avviare una collaborazione orientata alla crescita culturale delle imprese e all’implementazione di attività di formazione per la tutela e la valorizzazione dei beni artistici.

In particolare il Presidente Contessa ha assicurato la massima disponibilità, anche attraverso l’ausilio degli Enti bilaterali, a programmare attività formative e di approfondimento finalizzate alla creazione di nuove professionalità rispondenti alle esigenze della Soprintendenza.

Il numero uno dei Costruttori Edili brindisini ha poi evidenziato la problematica connessa alle lungaggini burocratiche relative al rilascio dei pareri che spesso le imprese si trovano a dover affrontare, anche con riferimento alle pratiche per il Bonus Facciate.

La Soprintendente, a tal proposito, ha garantito che le tempistiche saranno più rapide, facendo riferimento alla circolare del Ministero della Cultura  - DGABAP Servizio III-  n. 29 del 21 luglio 2021 che dispone che le Soprintendenze ABAP provvedano a porre in essere tutte le misure organizzative atte a assicurare lo svolgimento celere delle istruttorie relative al Bonus Facciate e che i provvedimenti autorizzativi contengano prescrizioni chiare e immediatamente efficaci.

La dott.ssa Davidde ha poi assicurato la sua disponibilità ad avviare un dialogo a più voci finalizzato a ridurre quanto più possibile eventuali ritardi e sospensioni di lavori, sempre nel rispetto della normativa vigente, per favorire lo sviluppo del territorio e la crescita dell’economia.

A settembre – come indicato dalla Soprintendente – saranno programmati ulteriori incontri con la partecipazione anche dei funzionari di zona, per dare seguito alle proposte discusse oggi ed avviare insieme progetti concreti di sviluppo e crescita culturale.

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Oria. Trovato in possesso di stupefacente e denaro provento di attività illecita, denunciato. Oria, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Francavilla Fontana, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà un 26enne di Oria, per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. In particolare, il giovane, controllato nel corso della notte alla guida della sua autovettura in una via del centro abitato, è stato trovato in possesso di 1,3 grammi di hashish e 185 euro in contanti, ritenuti provento di attività illecita, occultati nel marsupio. La successiva perquisizione domiciliare ha permesso di rinvenire 8,00 grammi di marijuana, 3.500,00 euro in contanti, ritenuti provento di attività illecita, un bilancino elettronico di precisione e vario materiale utile per il confezionamento, il tutto celato nella sua camera da letto. Quanto rivenuto è strato sottoposto a sequestro.

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Oria. Furto sventato dai Carabinieri che arrestano in flagranza l’autore. I Carabinieri della Stazione di Oria, a conclusione degli accertamenti, hanno arrestato per un 32enne del luogo per tentato furto in abitazione e resistenza a pubblico ufficiale. In particolare, l’uomo, in una via del centro abitato, dopo aver forzato la porta d’ingresso, si è introdotto nell’abitazione di una casalinga del luogo, al fine di impossessarsi illecitamente dei beni della medesima, senza riuscirvi grazie al tempestivo intervento dei militari operanti. Nella circostanza, al fine di guadagnare la fuga, l’arrestato ha inutilmente sferrato pugni nei confronti dei militari intervenuti. L’arrestato, al termine delle formalità rito, è stato tradotto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari.