Presentazione del rapporto del SIGAR "Police in Conflict"

Ottobre 20, 2022 599

Oggi, presso la Scuola Ufficiali Carabinieri in Roma (via Aurelia n. 511), è stato presentato il rapporto “Police in Conflict: lessons from the U.S. experience in Afghanistan”, prodotto dallo U.S. Special Inspector General for Afghanistan Reconstruction (SIGAR - SIGAR | Special Inspector General for Afghanistan Reconstruction – in collaborazione con il Centro di Eccellenza della NATO per la Polizia di Stabilità di Vicenza [ Homepage - NATO Stability Policing Centre of Excellence (nspcoe.org)

L’evento ha visto l’intervento di John SOPKO, General Inspector del SIGAR, dell’Ambasciatore Stefano PONTECORVO, ultimo Senior Civilian Representative della NATO in Afghanistan, di Irene FELLÌN, NATO Secretary General's Special Representative for Women, Peace and Security (la quale è anche a capo dell’Ufficio per la Human Security della NATO), del Ministro Plenipotenziario Alessandro CATTANEO, Capo Ufficio NATO del  Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, nonchè del Colonnello dei Carabinieri Giuseppe DE MAGISTRIS, Direttore del NATO Stability Policing Centre of Excellence.

Il documento che è stato presentato è frutto di un’intensa e pluriennale collaborazione tra il SIGAR ed il NATO Stability Policing Centre of Excellence sulla base di un accordo di cooperazione sottoscritto nel 2019, che ha supportato un’approfondita analisi congiunta dell’impegno da parte della Comunità Internazionale in materia di assistenza di polizia nel corso della prolungata esperienza in Afghanistan.

In particolare, il rapporto ha consentito di elaborare, nella prospettiva delle “Lezioni Apprese”, una serie di raccomandazioni volte a identificare i correttivi per migliorare l’efficacia, l’efficienza e la sostenibilità dell’impegno internazionale nell’ambito di missioni di sostegno e ricostruzione delle forze di polizia locali nell’ambito di Paesi caratterizzati da fragilità interne e da elevata instabilità.

Inoltre, esso evidenzia le criticità nell’approccio adottato durante i vent’anni spesi nella ricostruzione delle forze di polizia afgane, nonché sottolinea come l’impiego delle stesse in operazioni militari di “counter insurgency” e la tendenza alla loro eccessiva “militarizzazione” abbia determinato una sostanziale incapacità nel garantire l’ordine e la sicurezza pubblica, la protezione dei civili e lo stato di diritto, con conseguente perdita di legittimità delle istituzioni locali agli occhi della popolazione.

I contenuti del rapporto s’inquadrano nel rinnovato sforzo da parte dell’Alleanza Atlantica a sostegno dei c.d. tre “Core Tasks” di Deterrence and Defence, Crisis Prevention and Management e Cooperative Security, così come ribaditi nell’ambito del nuovo Concetto Strategico della NATO, approvato a fine giugno scorso, nell’ambito del quale il concetto di “Human Security” – inteso come un ambito multisettoriale che annette primaria importanza alla protezione delle popolazioni - assume primaria rilevanza. Infatti, è proprio quest’ultimo fondamentale documento a sottolineare l’importanza di sfruttare per quanto possibile le “lezioni apprese” dall’Alleanza Atlantica negli ultimi tre decenni con uno specifico sguardo all’esperienza afghana, per migliorare la prontezza operativa, di pianificazione e cooperazione della NATO.

Alla conferenza ha partecipato l’Ambasciatore Francesco Maria TALÒ, Rappresentante Permanente della Delegazione Italiana presso la NATO, e pure, tra gli altri, i rappresentanti e gli Addetti Militari delle ambasciate delle Nazioni che partecipano al NATO Stability Policing Centre of Excellence (ovvero Repubblica Ceca, Francia, Grecia, Italia, Olanda, Polonia, Romania, Spagna e Turchia), di vari Paesi della NATO e i direttori dei Centri di Eccellenza della NATO per la Military Police, per il Mountain Warfare e per la Security Force Assistance, nonché esponenti del mondo accademico.

A fare gli onori di casa, è stato il Generale di Divisione Claudio DOMIZI, Comandante della Scuola Ufficiali Carabinieri. 

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