Redazione

Ceglie Messapica, 22 gennaio 2021: Cerimonia di commemorazione del Carabiniere Ausiliario M.O.V.M. Angelo PETRACCA. Alle 11.00 di stamane, alla presenza del Prefetto di Brindisi, Dottoressa Carolina Bellantoni, del Sindaco di Ceglie Messapica, Angelo Palmisano e del Comandante Provinciale Carabinieri di Brindisi, Colonnello Vittorio Carrara, ha avuto luogo in Ceglie Messapica, nelle modalità consentite, la cerimonia di commemorazione del Carabiniere Ausiliario Medaglia d'Oro al Valor Militare Angelo Petracca. Alla cerimonia ha partecipato anche una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo. Nel corso della commemorazione è stata data lettura della motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare, resi gli onori ai Caduti e deposta una corona di alloro nei pressi di una targa commemorativa già presente sul luogo dell'eccidio, benedetta dal Cappellano Militare della Legione Carabinieri “Puglia”, Don Antonio Cassano.

Angelo Petracca nasce a Casarano (LE) il 6 gennaio 1970 – oggi avrebbe avuto 51 anni – e sin da piccolo si distingue per bontà d’animo, generosità, altruismo e tanto coraggio. Era un ragazzone alto un metro e 90, dal fisico possente, amico di tutti, mite, sempre sereno e solare. È morto nell’adempimento del proprio dovere, alle 13.30 di 31 anni fa, rispondendo all’imperativo etico di garantire la sicurezza delle popolazioni a lui affidate. Era libero dal servizio, si trovava in caserma a pranzare, ancorché fruisse di una giornata di riposo. In realtà, però, stava lavorando. E dire che suo fratello Massimo, la sera prima, gli aveva chiesto di accompagnarlo a un colloquio di lavoro a Bari.

Ciononostante, Angelo va incontro al suo destino e, insieme a due colleghi risponde senza alcuna esitazione a una chiamata di aiuto da parte di alcuni cittadini che avevano visto quattro uomini incappucciati e armati di fucili a pompa e revolver, mentre tentavano di irrompere nella sede della Banca Popolare di Lecce. Sapeva benissimo Angelo che sarebbe potuto andare incontro alla morte, infatti quelli erano anni bui per Ceglie Messapica: circolava tanta droga e poi le rapine, spesso con sparatorie, erano purtroppo frequenti: poco meno di un anno prima, era stato ferito il Comandante di quella Stazione, il Maresciallo Vincenzo Gallo, che era riuscito a sventare l’ennesima rapina in banca e a ferire e arrestare uno dei quattro rapinatori, nel corso di un violento conflitto a fuoco. Angelo sapeva tutto questo ma non ha esitato a indossare il giubbetto antiproiettile, imbracciare una mitraglietta e seguire il Brigadiere Raffaele Iacuzio e il collega Oronzo Spagnolo. Giunti sul posto, i Carabinieri vengono sin da subito fatti segno di una violenta azione di fuoco da parte dei malviventi che facevano “da palo” a quello che stava tentando di sfondare il vetro blindato della banca con una pesante mazza di ferro. Nella circostanza, il Carabiniere Spagnolo, nello spostarsi per meglio sostenere l’azione di fuoco del Brigadiere Iacuzio, cade a terra colpito alle gambe. A questo punto, Angelo, resosi conto che i rapinatori continuavano cinicamente a sparare in direzione del commilitone ferito, senza un attimo di esitazione, pur conscio del gravissimo rischio cui egli stesso era costretto a esporsi, esce di corsa allo scoperto, attirandosi il fuoco dei malviventi, contrastandoli con ripetute raffiche di mitra, consentendo così al Carabiniere Spagnolo di trascinarsi al riparo. Poi però, colpito selvaggiamente alla testa da una scarica di pallettoni, stramazza al suolo, pur non rinunciando a un estremo tentativo di reazione armata. Reazione che ha il Brigadiere Iacuzio, il quale, nonostante avesse già esaurito il munizionamento, attraversa precipitosamente la strada per sottrarre Angelo alla furia dei malviventi che, da diverse direzioni, continuavano a sparare. Raggiuntolo e resosi conto della gravità delle sue condizioni, sfilatagli la pistola mitragliatrice, il Brigadiere Iacuzio ingaggia una nuova azione di fuoco contro i malviventi, attingendo il lunotto e la portiera anteriore sinistra della loro autovettura, facendoli prima indietreggiare e poi fuggire codardamente.

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In questi giorni sono in corso i lavori di manutenzione del verde nella Zona PIP di Francavilla Fontana. “Dopo gli interventi operati lo scorso marzo, in questi giorni si sta svolgendo la manutenzione del verde nella zona PIP della nostra Città – spiega l’Assessore al Verde Pubblico Antonio Martina – questi lavori erano stati pianificati contestualmente ai primi interventi, nel rispetto delle tempistiche indicate dai tecnici.”

Le operazioni stanno interessando i viali e le aree perimetrali della principale zona produttiva cittadina e prevedono, inoltre, la rimozione dei cumuli di rifiuti abbandonati.

“L’obiettivo che ci siamo prefissati è implementare ulteriormente la manutenzione del verde in quest’area – prosegue l’Assessore Martina – siamo consapevoli delle criticità presenti e stiamo vagliando delle soluzioni innovative per disciplinare in maniera sistematica gli interventi.”

Novità in arrivo anche sul fronte della pubblica illuminazione. Dopo aver concluso le operazioni di gara, a breve partiranno i lavori per il potenziamento della rete pubblica che da tempo presenta molte criticità. L’intervento prevede la sostituzione dei corpi illuminanti con un investimento complessivo di 30 mila euro.

“Da anni gli imprenditori, i lavoratori e gli utenti delle strutture che operano nella Zona PIP lamentano una illuminazione insufficiente – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – per questa ragione abbiamo deciso di intervenire per sostituire o implementare il sistema di illuminazione pubblica aumentando la sicurezza e l’attrattività dell’area.”

Il primo anno di vita dell’apiario della Riserva Naturale dello Stato e Area Marina Protetta si chiude con un grande successo: a Torre Guaceto le api vivono meglio che altrove e producono più miele.  Nel 2019, il Consorzio ha avviato la collaborazione con una azienda impegnata nella commercializzazione del miele biologico. In virtù del fatto che l’arrivo di nuove api nell’area protetta avrebbe portato benefici agli habitat sotto tutela e che il miele sarebbe stato raccolto nel rispetto del benessere degli imenotteri, l’ente di gestione ha messo a disposizione una zona della riserva terrestre per l’installazione delle arnie. 

“Abbiamo apiari sparsi in vari punti del Salento, aree protette comprese – ha spiegato Emanuele Spedicato di ‘La fenice’ -, e ci siamo proposti per la collaborazione con il Consorzio di Torre Guaceto perché eravamo certi che portare le nostre arnie in riserva sarebbe stato vantaggioso per tutti, ambiente in primis”. 
La cura delle api è andata avanti per un anno circa, oggi, arrivato il momento di tirare le somme circa l’andamento del progetto, è emerso un dato straordinario. 
“Le api a Torre Guaceto vivono molto meglio che altrove – ha continuato Spedicato -, ogni anno perdiamo circa il 5-10 percento delle nostre api. Le troviamo morte vicino alle arnie. E’ un dramma. Invece in riserva le api non muoiono”. 
L’uso di fitofarmaci in agricoltura è il più grave elemento di rischio per la vita degli impollinatori. Le api vengono letteralmente avvelenate dalle sostanze chimiche utilizzate nei campi e muoiono. 
Questa piaga mondiale, viene combattuta con tutte le forze possibili dal Consorzio di Gestione di Torre Guaceto che, peraltro, intensificherà le proprie attività nel prossimo periodo. Nel corso del 2021, infatti, l’ente riconoscerà contributi economici agli agricoltori attivi nelle aree vicine all’area naturalistica che accetteranno di fermare le proprie conduzioni per un anno, permettendo così ai terreni di ricostituirsi e limitando ulteriormente l’impatto antropico esercitato sulla riserva, anche a beneficio delle api. 
“Quest’anno le api hanno prodotto un terzo di miele in più rispetto alle annate precedenti – ha spiegato Spedicato -, e l’apiario di Torre Guaceto è stato più produttivo di quelli ospitati altrove. Questo dato è eccezionale”. 
In riserva le api vivono bene e producono più miele delle compagne che vivono altrove grazie alla governance ideata dal Consorzio. La raccolta del miele a Torre Guaceto è condotta in modo etico, nel rispetto degli imenotteri. 
“Noi lasciamo sempre nelle arnie il miele del quale le api hanno bisogno per vivere bene e, spesso, – ha chiuso Spedicato -, facciamo delle aggiunte, noi non asportiamo tutto costringendo questi importanti insetti a nutrirsi di acqua e zucchero. E, visti i risultati, a breve lanceremo il miele made in Torre Guaceto”. 
Grazie a questo progetto, quindi, si prepara ad ampliarsi il paniere della riserva. Il miele come il pomodoro Fiaschetto. 
“Questa è l’ennesima dimostrazione del fatto che – ha commentato Corrado Tarantino, presidente del Consorzio di Gestione dell’area protetta -, che si può vivere e lavorare rispettando gli equilibri della natura e che quando si opera in modo ecosostenibile tutti ne ricavano benefici. Andiamo avanti così, faremo del nostro meglio per aumentare costantemente i livelli di tutela della nostra riserva e le collaborazioni con gli operatori virtuosi esterni”. 

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Fanno segnare l’aumento record del 29% degli acquisti di pasta Made in Italy che utilizza solo grano tricolore con 8 consumatorii su 10 (82%) che con l’emergenza Covid ritengono sia importante sostenere l’economia e l’occupazione del territorio anche nel momento di fare la spesa, mentre anche all'estero segnano un balzo del 15,3% le esportazioni di pasta pugliese nei primi 9 mesi del 2020. E' quanto afferma Coldiretti Puglia, che sottolinea la performance molto positiva del prodotto simbolo della Dieta Mediterranea che si scontra con anni di disattenzione verso il settore cerealicolo e di conseguente abbandono.  

“Le migliori varietà di grano duro selezionate, da Emilio Lepido a Furio Camillo, da Marco Aurelio a Massimo Meridio fino al Panoramix e al grano Maiorca, sono coltivate dagli agricoltori sul territorio pugliese che produce più di 1/4 di tutto il frumento duro italiano. L’allarme globale provocato dal Covid ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza”, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Pasta fatta con grano 100% made in Puglia, con il grano ‘Cappelli’, fino ad arrivare alle modaiole alternative con grano verde,  tradizione e innovazione – dice la Coldiretti regionale - contraddistinguono la Puglia, il Granaio d’Italia, principale produttore italiano di grano duro con 343.300 ettari coltivati e 9.430.000 quintali prodotto.

Si registra – sottolinea la Coldiretti – uno storico ritorno al passato rispetto alle prime fasi dell’industrializzazione e urbanizzazione del Paese quando la conquista della modernità passava anche dall’acquisto della pasta piuttosto che dalla sua realizzazione in casa. Una tendenza – precisa la Coldiretti regionale – confermata dal boom delle pubblicazioni dedicate, dalle chat su internet, dal successo delle trasmissioni televisive e dai corsi di cucina anche nei mercati e negli agriturismi di Campagna Amica, dove i cuochi contadini preparano pasta semplice o ripiena fatta in casa con il matterello, perché con la riscoperta della genuinità come valore, il fatto in casa – continua la Coldiretti – torna a valere di più del prodotto acquistato.

La Puglia è il principale produttore italiano di grano duro, con 346.500 ettari coltivati e 9.990.000 quintali prodotto e valore della filiera della pasta in Puglia pari a 542.000.000 euro.

Nell’ultimo decennio è scomparso 1 campo di grano su 5 dopo con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente, una situazione aggravata – continua Coldiretti Puglia– dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore nel nostro Paese.

Sono risultate in aumento del 57% nei primi nove mesi del 2020 le importazioni di grano duro per fare la pasta dal Canada dove – denuncia Coldiretti – non sono rispettate le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale vigenti nel nostro Paese e sia trattato con la possibilità di utilizzare ’erbicida glifosato in preraccolta, secondo modalità vietate sul territorio nazionale dove la maturazione avviene grazie al sole.

“Gli agricoltori per una giusta remunerazione sono pronti ad aumentare la produzione di grano duro in Puglia dove è vietato l’uso del glifosate in preraccolta, a differenza di quanto avviene in Canada ed in altri Paesi. Sarebbero improbabili e dannosi per il tessuto economico del territorio percorsi di abbandono e depauperamento dell’attività cerealicola che deve puntare sull’aggregazione, essere sostenuta da servizi adeguati, scommettendo esclusivamente su varietà pregiate, riconosciute ormai a livello mondiale”, insiste il delegato confederale di Coldiretti Foggia, Pietro Piccioni.

Grazie al pressing della Coldiretti in Italia è in vigore l’obbligo di indicare la reale origine del grano impiegato nella pasta dal 13 febbraio 2018 per garantire trasparenza sulle scelte di acquisto dei consumatori e sostenere i produttori italiani impegnati per garantire qualità e sicurezza alimentare.

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Cellino San Marco. In giro con l’autocarro sottoposto a fermo amministrativo, minaccia i Carabinieri per non farlo confiscare, arrestato. I Carabinieri della Stazione di Cellino San Marco hanno tratto in arresto un 44enne del luogo, per violenza o minaccia a pubblico ufficiale. L’uomo, fermato poco prima in una via del centro abitato mentre era alla guida del suo autocarro, già sottoposto a sequestro amministrativo, si è opposto con violenza all’esecuzione da parte dei militari di una ordinanza di confisca di quello stesso mezzo, emesso dalla Prefettura di Lecce, minacciando nella circostanza uno degli operanti di ingiuste ripercussioni qualora avesse proseguito nell’esecuzione dell’atto. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dopo le formalità di rito, il 44enne è stato rimesso in libertà.

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Inizio anno con il botto per i risparmiatori Veneto Banca e Banca Popolare di Bari: l’ACF riconosce il risarcimento del danno a favore di 14 risparmiatori. 

Continua il trend positivo di vittorie dinnanzi all’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF) dei risparmiatori, associati al  Coordinamento istituito da Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”, la Confconsumatori Brindisi, Osservatorio LIDU sui fenomeni di usura, estorsione e sovraindebitamento e l’ACU Calabria, coinvolti nelle note vicende Veneto Banca e Banca Popolare di Bari.

Tra la fine del 2020 e i primi giorni del 2021, il Coordinamento ha ottenuto n. 7 pronunzie favorevoli per i risparmiatori nei confronti di Banca Intesa San Paolo, quale società incorporante per fusione Banca Apulia, per la vendita di titoli Veneto Banca, e sempre 7 pronunzie, favorevoli per i consumatori, nei confronti della Banca Popolare di Bari, per la vendita delle azioni dalla stessa emesse e vendute.

Più in particolare, in dette decisioni l’ACF ha riconosciuto il diritto dei risparmiatori ad ottenere il risarcimento del danno quantificato nell’importo investito in azioni, oltre interessi.

“Siamo molto soddisfatti per i risultati che stiamo ottenendo” afferma l’avv. Emilio Graziuso, Presidente del Coordinamento - “L’ACF sta accogliendo integralmente la nostra linea difensiva riscontrando le criticità evidenziate nei nostri ricorsi e la violazione della normativa di settore da parte degli Istituti di credito”.

Nei casi sottoposti all’ ACF, quest’ultimo ha riscontrato la violazione degli obblighi di informazione da parte d egli Istituto di credito.

Come sostenuto dagli associati del Coordinamento, infatti, l’allora Banca Apulia, oggi Intesa San Paolo s.p.a., nella vendita dei titoli Veneto Banca, e la Banca Popolare di Bari, per la vendita dei propri titoli, non avevano reso edotti  i risparmiatori della natura, dei rischi e della pericolosità dell’investimento posto in essere.

I risparmiatori, quindi, solo successivamente, si sono resi conto che detti titoli, lungi dall’essere sicuri erano in realtà azioni illiquide e, quindi, titoli a rischio, i quali hanno registrato un crollo verticale del proprio valore.

Nonostante le pronunzie dell’Arbitro per le Controversie Finanziarie, però, sia la Banca Intesa San Paolo sia la Banca Popolare di Bari continuano a non voler definire bonariamente le controversie, costringendo, così i risparmiatori ad adire l’Autorità Giudiziaria per la tutela dei propri diritti.

“Come Coordinamento stentiamo a comprendere la posizione di chiusura assunta dagli Istituti di credito, nonostante le decisioni dell’Arbitro, la storica sentenza di condanna della Banca Intesa San Paolo per la vendita di titoli Veneto Banca emessa dal Tribunale di Brindisi, e la nostra proposta di istituire un tavolo di trattative per analizzare e cercare di risolvere le singole posizioni dei risparmiatori  - continua l’avv. Emilio Graziuso - Di fronte a tale chiusura, quindi, continueremo la nostra battaglia al fianco dei risparmiatori dentro e fuori le aule di Tribunale, promuovendo ogni opportuna azione legale”.

Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; tel. 347 – 0628721.

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Emergenza epidemiologica: tra ieri ed oggi a Mesagne si registrano 3 nuovi casi e 6guariti.

 
Sono 42 le persone attualmente positive, di cui 2 ricoverate in ospedale. Per fortuna le loro condizioni non destano particolare preoccupazione.

Nella tarda serata di ieri, i poliziotti del Commissariato di P.S. di Ostuni, hanno arrestato S.L. del 1975, in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere per maltrattamenti in famiglia emessa dal G.I.P. c/o il Tribunale di Brindisi, per il delitto di maltrattamenti in famiglia in danno della madre e della moglie.

L’uomo, già con precedenti specifici, nei primi giorni di quest’anno, si era reso responsabile di gravi atti di danneggiamento, consistiti nella devastazione del mobilio, di alcuni elettrodomestici e di varie suppellettili posti all’interno dell’abitazione dove conviveva con la madre, ingenerando nella donna una tale preoccupazione tanto da indurla a fuggire da casa e ad attraversare i campi al buio, per paura di essere inseguita dal figlio.

Poi, ancora non pago, S.L. raggiungeva l’abitazione della moglie dove danneggiava l’autovettura della donna, scagliando contro un grosso masso.

Dalle denunce rese dalle due donne presso il Commissariato di P.S., emergeva una grave reiterazione del reato di maltrattamenti in famiglia di cui erano rimaste vittime e le gravi minacce di morte subite dalle stesse consegnando, quali fonti di prova, varie registrazioni di telefonate e audio-messaggi su WhatsApp.

Attualmente, l’uomo si trova ristretto presso la Casa Circondariale di Taranto.

Ancora una volta, tempestivo è stato l’intervento della Polizia di Stato nello scongiurare il protrarsi di reati domestici.

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Nell’ambito di attività di controllo del territorio, già in atto da diverso tempo sull’intera provincia di Brindisi, nella mattinata odierna, su un terrazzo di un’abitazione dismessa di Cellino San Marco, la Polizia di Stato di Brindisi, unitamente al personale della Reparto Prevenzione Crimine di Lecce e delle unità cinofile, ha sequestrato un fucile cal. 20 a canne mozze con matricola abrasa; 3 ordigni di fattura artigianale  e 250 gr di marijuana pronta per essere commercializzata. 

Il territorio di Cellino San Marco è stato di recente interessato da un evento che ha visto una deflagrazione in pieno centro, senza tuttavia provocare danni alle attività commerciali presenti, a seguito della quale sono stati intensificati i controlli sino a raggiungere l’odierno risultato. 
Sono in corso accertamenti volti alla riconducibilità di quanto rinvenuto per comprenderne il contesto attribuibile agli stessi.

«Segnali incoraggianti dall’edilizia in provincia di Brindisi in termini numerici come nuove realtà avviate nel 2020». E’ quanto dichiara l’on. Valentina Palmisano (Movimento Cinque Stelle) che cita dati ufficiali a conferma di questo trend positivo nella stessa provincia. «Al temine di un anno durissimo, quel 2020 che sarà ricordato per lo scoppio della pandemia da Coronavirus, il settore delle costruzioni grazie alla misura del Superbonus 110% voluta dal Movimento 5 Stelle, mostra la sua resilienza con un saldo positivo tra le imprese cessate e le nuove nate sia livello nazionale che in provincia di Brindisi. A livello provinciale sono 46 le aziende edili nate con un saldo positivo del 0,97 % rispetto al 2019. Attualmente –spiega la parlamentare pugliese- sono 4771 le imprese presenti nel settore delle costruzioni nella nostra provincia. E' un primo passo in un contesto storico davvero difficile. A livello nazionale 10.180 nuove realtà imprenditoriali nate lo scorso anno nell’edilizia, con un incremento dell’1,23% su base annua». Numeri che testimoniano la validità di alcune scelte.

«Nonostante il contesto fortemente compromesso dal lockdown, viene confermata la bontà dell’intuizione che il Movimento 5 Stella ha avuto nel mettere a punto una norma dai tanti aspetti benefici in campo ambientale e sul piano del lavoro. Il Superbonus 110% rappresenta la misura simbolo della nostra visione, un esempio di norma utile al tempo stesso per le famiglie, per le imprese e l’occupazione e per l’ambiente. Proprio in queste ore il Governo- continua la deputata brindisina- ha anche messo a disposizione dei cittadini un sito internet dedicato al quale poter inviare richieste di chiarimento sulla sua applicazione». L’on. Valentina Palmisano sottolinea un altro aspetto legato a questa misura. «In questo momento storico e difficile per decine e decine di imprese c’è chi preferisce offendere in maniera volgare, invece di provare almeno per una volta a lavorare in maniera sinergica per il nostro territorio. Per quel che mi riguarda continuerò ad impegnarmi in tutti i tavoli istituzionali affinché il “superbonus” possa essere esteso alle strutture turistiche-ricettive. Non sarà una polemica strumentale e sessista ad impedirmi di continuare a sottoporre al Governo ed ai Ministri di competenza questa richiesta giunta direttamente dagli operatori turistici».