Redazione

XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, PRIMI ADULTI DI SPUTACCHINA A LECCE; STRETTA SU PIANO PER ARRESTARE DIFFUSIONE MALATTIA.

Il rilevamento dei primi adulti di Philaenus spumarius, l’insetto vettore della Xylella la ‘sputacchina’, a Casarano in provincia di Lecce impone una stretta sul piano di azione per arrestare la diffusione della malattia. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sottolineando l’importanza del monitoraggio volontario capillare attraverso l’appello lanciato da Infoxylella al ‘Citizen Science’ per rilevare i potenziali vettori contaminati, l'unica soluzione con il coinvolgimento di tutti agricoltori e tecnici per ridurre la velocità di avanzamento della infezione.

“La sputacchina percorre in una stagione fino a 400 metri autonomamente con i propri arti posteriori, mentre è ancora da accertare la distanza percorsa dagli insetti, spesso anche di svariati chilometri, che restano attaccati ad auto e camion, a dimostrazione di quanto il rischio che l’infezione continui a ‘camminare’ ad una velocità impressionante sia tangibile e grave. La sputacchina nasce sana e si infetta acquisendo il batterio della Xylella fastidiosa esclusivamente nutrendosi da pianta infetta, rimane infetta per tutta la sua vita sino alla morte”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Negli anni scorsi, nella stessa località l'osservazione del primo adulto è stata effettuata rispettivamente l'11 aprile nel 2017, il 17 aprile nel 2018 ed il 22 marzo nel 2020, con i cambiamenti, la tropicalizzazione e il global warming – aggiunge Coldiretti puglia – che incidono sugli stadi di vita della sputacchina.

“I risultati dello studio condotto dagli enti di ricerca impongono una seria riflessione circa il nuovo regolamento comunitario approvato il 14 agosto scorso che ha ridotto a 50 metri, dai 100 metri inizialmente previsti, l'area buffer soggetta a taglio obbligatorio intorno alle piante infette per sottrarle all'azione di diffusione degli insetti vettori, come la cicalina sputacchina. Se la sputacchina cammina fino a 400 metri in una stagione, l’area buffer di 50 metri risulta decisamente insufficiente a contenere il rischio contagio”, insiste il presidente Muraglia.

Lo studio è basato su 7 esperimenti realizzati nel corso di due anni, di cui 3 in prato in Piemonte e 4 in oliveto in Puglia, consistiti nella cattura di migliaia di sputacchine, seguita dalla loro marcatura con una proteina, l'albumina (indispensabile per la loro successiva identificazione), il rilascio e successive prove di ricattura a distanze predeterminate dai punti di rilascio. La distanza media percorsa in un giorno dal punto di rilascio è risultata di 26 metri nell'oliveto e di 35 metri su prato, mentre nei due mesi di maggiore abbondanza della popolazione il 50% delle sputacchine rimane entro 200 metri dal punto iniziale, ma la percentuale sale al 98% entro i 400 metri.

“Negli anni Coldiretti Puglia ha chiamato alle armi anche ANAS, Demanio, Sindaci e Assessori dei Comuni delle aree di contenimento e cuscinetto – conclude il presidente Muraglia - perché nelle zone delimitate infetta, cuscinetto e di contenimento sono obbligatorie le pratiche di prevenzione fitosanitaria per la lotta all’insetto vettore, la sputacchina, mentre nella zona indenne sono fortemente raccomandate. La prevenzione non può essere obbligatoria e a carico dei soli agricoltori, rimasti soli dal 2014 a creare un fronte contro l’avanzata della Xylella”,

Uno scenario ‘senza difesa’, soprattutto nell’attuale contesto pugliese dove è determinante l’attività di contenimento della malattia, è inimmaginabile. Lotta al vettore anche finanziata, monitoraggi e campionamenti sono attività cruciali - aggiunge Coldiretti Puglia - considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, per l'individuazione dei focolai nei primissimi stadi della infezione su piante sensibili e la successiva rimozione secondo legge, così come il controllo della presenza di potenziali vettori contaminati, restano l'unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L'efficacia e sistematicità è garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non va messo in alcun modo in discussione – dice Coldiretti Puglia - anzi il sistema dei monitoraggi e campionamenti va potenziato, perché la lotta all’insetto vettore è stata trascurata e monitoraggi e campionamenti degli ulivi ancora oggi si basano principalmente su analisi visiva di piante troppo spesso asintomatiche.

La vastità del problema, la rilevanza economica della coltura per l’intero territorio regionale e le prescrizioni della normativa fitosanitaria comunitaria e nazionale in caso di ritrovamento di patogeni da quarantena – incalza Coldiretti Puglia - impongono scelte e provvedimenti urgenti, anche in considerazione della diffusione della malattia che, dopo aver causato il disseccamento degli ulivi leccesi ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando sino alla provincia di Bari, con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’economia e sull’occupazione.

La Xylella è certamente la peggior fitopatia che l'Italia potesse conoscere – conclude Coldiretti Puglia – che ha già colpito il 40% della regione, con un danno al patrimonio olivetato che ha superato 1,6 miliardi di euro.

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COLDIRETTI PUGLIA, 1 AZIENDA AGRICOLA SU 5 IN CRISI PER STOP RISTORANTI. Più di quattro aziende agricole su dieci (40,8%) non hanno ricevuto secondo l’Istat alcun tipo di sostegno economico statale, europeo o altre forme di aiuto. Su quasi una azienda agricola su cinque (18%) pesa la riduzione della domanda di prodotti provocata soprattutto dal crollo del turismo e dal taglio degli acquisti da parte dei 20mila bar, ristoranti e pizzerie costretti alla chiusura in Puglia. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi al periodo compreso tra il 2020 e il 2021.

“E’ importante aver ottenuto il taglio del costo del lavoro, ma occorre rafforzare le misure di sostegno all’agricoltura nei settori che hanno avuto perdite più rilevanti come quello dell’allevamento, dell’agriturismo, del vino e del florovivaismo ma anche promuovere l’economia circolare a favore del biogas”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. La Coldiretti ha chiesto anche la proroga della sospensione delle rate di mutui bancari ed ha formulato al Ministero delle Politiche Agricole una proposta per il riparto del fondo filiere, a favore dei settori più danneggiati.

Tra le preoccupazioni – sottolinea la Coldiretti regionale - emerge anche l’impatto dell’aumento dei costi di produzione (7,5%) che riguarda le materie prime, dai prodotti energetici agli alimenti per il bestiame, mentre il 6,9% segnala la mancanza di liquidità per fare fronte alle spese correnti. Uno scenario preoccupate con il 9,5% delle aziende agricole che ritiene che non sia possibile tornare alla situazione antecedente all’emergenza Covid.

Nonostante le difficoltà durante la pandemia – precisa Coldiretti Puglia - più di quattro aziende agricole su dieci (40,8%) non hanno ricevuto secondo l’Istat alcun tipo di sostegno economico statale, europeo o altre forme di aiuto.

Le aziende agricole – continua Coldiretti Puglia - non hanno comunque mai smesso di lavorare per garantire la continuità delle forniture alimentari sugli scaffali di negozi e supermercati e consentire quindi alle famiglie di fare la spesa, con quasi 100mila aziende agricole e stalle che garantiscono l’approvvigionamento alimentare in Puglia con responsabilità e dedizione, oltre all’impegno per la tutela del paesaggio, lo sviluppo economico del Paese, la sicurezza e la salute delle persone attraverso la produzione di cibo.

“Stiamo vivendo una situazione emergenziale straordinaria sia sul fronte sanitario che economico – insiste il presidente Muraglia - con l’intera filiera alimentare impegnata in prima linea a garantire il cibo necessario alle famiglie pugliesi, uno sforzo importante anche di responsabilità che rende merito ad un sistema agricolo e agroalimentare evidentemente robusto che sta tenendo testa con fatica alla crisi, ma che va supportato con adeguate misure di sostegno e incentivanti”.

L’agroalimentare può offrire 100mila posti di lavoro green entro i prossimi 10 anni in Puglia con una decisa svolta dell’agricoltura – conclude Coldiretti Puglia - verso la rivoluzione verde, la transizione ecologica e il digitale, ma anche un nuovo welfare in campagna, come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza #Next Generation Italia, con l’opportunità storica del Recovery Plan per cui Coldiretti ha elaborato e proposto per tempo progetti concreti immediatamente cantierabili.

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hub vaccinale palestra scuola falcone esterno 1Finalmente ieri pomeriggio ha aperto i battenti l’hub vaccinale di Mesagne. Nelle giornate di Pasqua e Pasquetta è stato effettuato il “rodaggio” della struttura con la somministrazione di oltre trecento dosi ai familiari conviventi di persone con grave disabilità. Il tutto si è svolto nel miglior modo possibile e la macchina logistica ha funzionato bene. Solo a margine della somministrazione di Pasquetta c’è stata una nota polemica da parte di un cittadino che si era prenotato per una eventuale inoculazione extra età con le dosi che non sarebbero rimaste non somministrate. “Intorno alle ore 19 – ha raccontato l’uomo - ci è stato comunicato che 2 dosi erano avanzate, motivo per cui io ed un mio amico siamo stati invitati ad entrare. Ci è stato consegnato il modulo da compilare. Poco dopo è arrivata la sorpresa: un medico, mortificato, si è avvicinato a noi e ci ha riferito che per disposizioni le dosi non potevano essere più somministrate”. Anche nella giornata di ieri tutto si è svolto regolarmente, anche se ci sono stati momenti di confusione nella fase iniziale, grazie anche al servizio d’ordine prestato dalla locale Protezione civile, dalla polizia locale e dai tanti volontari, dai medici e infermieri, che hanno somministrato le vaccinazioni.

hub vaccinale palestra scuola falcone esterno 2L’Asl, da parte sua, sta contattando i mesagnesi che si erano prenotati presso altri hub vaccinali della provincia per farli convergere su Mesagne in maniera tale da abbattere i disagi legati alle trasferte di gente under 80. Mesagne è centro di riferimento vaccinale con 6 postazioni operative. “La nostra città è un punto di riferimento nel panorama dei luoghi di vaccinazione poiché sta lavorando molto sodo – ha spiegato il sindaco Toni Matarrelli -. Sono convinto che questa del 2021 è l’ultima Pasqua che facciamo in isolamento. Questo, soprattutto, grazie ai vaccini che sono, al momento, un’arma efficace per sconfiggere il virus. Pertanto, è importante sottoporsi alla vaccinazione, in maniera convinta, poiché sono certo che solo così sconfiggeremo il Covid e ritorneremo a vivere”.

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Centinaia di migliaia di commercianti di ogni parte del paese stanno vivendo il dramma di una crisi senza precedenti, arginata solo in minima parte dai ristori messi in campo dal Governo nazionale, molti dei quali tardano ad arrivare e richiedono procedure più complesse rispetto a ciò che era stato erogato nei primi mesi di emergenza. I dati sulla disoccupazione indicano proprio nel commercio uno dei comparti dove il fenomeno si sta aggravando giorno dopo giorno.
E’ evidente che, alle conseguenze drammatiche provocate dalle chiusure imposte con i vari DPCM, si aggiunge una condizione di profonda incertezza per il futuro. Nessuno oggi è in condizione di prevedere cosa potrà accadere, ma è fuor di dubbio che la chiusura per mesi e mesi, senza che ci sia una contestuale sospensione di gran parte delle “uscite” che un commerciante deve affrontare mensilmente, sta facendo crescere la tensione sociale.
Occorre che il Governo sostenga in maniera ancora più marcata anche gli enti locali affinché si possa procedere con l’annullamento di tributi come la Tari che le attività commerciali si vedranno costrette a pagare pur non avendo fatturato un euro per mesi e mesi (e quindi senza ave prodotto un chilo di rifiuti). Stesso discorso per gli affitti dei locali e per altre spese fisse.
I settori del commercio che appaiono maggiormente colpiti sono tanti e vanno dalle attività collegate a doppia mandata al turismo, all’intero settore dell’abbigliamento, alla ristorazione, agli ambulanti ed alle attività di intrattenimento.
E’ evidente che anche nella nostra regione dobbiamo verificare, al pari di quanto sta avvenendo in altre aree del paese, cos’altro si può mettere in campo a sostegno dei commercianti e non solo per questa fase acuta della crisi.
Bisogna andare oltre, insomma, una pur convinta solidarietà nei confronti di chi vede sfumare i sacrifici di una vita e produrre azioni concrete.
Sono certo che la Regione Puglia saprà farcela anche questa volta, con gli sforzi della Giunta e l’adesione convinta di tutte le forze politiche presenti in Consiglio.
Mauro Vizzino – Presidente Commissione Sanità della Regione Puglia

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Terzultimo appuntamento del Festival del Libro Emergente. Giovedi 8 aprile alle ore 19.00, in diretta sul canale YouTube e sulla pagina Facebook di QuiMesagne, torna la kermesse di libri patrocinata dalla Città di Mesagne, dal Teatro Pubblico Pugliese e sponsorizzata dalla Cantina Sampietrana e da Officina Design e Ottica Cuppone di Mesagne.

In questo appuntamento sarà presentato il libro “Anch’io posso volare” di Rita Angelelli edito da Le Mezzelane Casa Editrice, nata nel 2016 e di cui l’autrice è fondatrice.

“Anch’io posso volare” è la storia di Mario che ha sempre le cuffiette dell’Ipods nelle orecchie e per questo motivo fa arrabbiare la nonna, ma quelle cuffiette sono l’espressione del malessere di questo adolescente per la lontananza dei genitori che sono in viaggio per lavoro. Ma Mario ha un sogno: realizzare velivoli senza motore che non inquinano.

Una storia dolce con un pizzico di magia, ospiti in diretta Chiara De Giorgi, autrice di “Mi chiamo Elisa” e che per Le Mezzelane casa Editrice è anche editor. Considerando il fatto che si tratta di libri della collana Molliche non possono mancare i bambini di Mesagne che avranno cosi modo di conoscere meglio il mondo dell’editoria e innamorarsi della scrittura.

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                                                                                                         Ingiunzione di pagamento di quasi 107mila euro da parte della Regione Puglia nei confronti del Comune di Latiano relativamente al progetto "recupero e ampliamento funzionale del Pio Istituto Caterina Scazzeri.

Abbiamo dovuto fare richiesta di accesso agli atti per sapere di questa ingiunzione perché nel mentre l'Amministrazione comunale usa social e stampa per qualsiasi comunicazione, spesso con molto fumo ma poca concretezza, nulla dice di atti come questo in danno della Città di Latiano.
L'istituto Pio Caterina Scazzeri fu chiusa dalla prima amministrazione Maiorano e da allora crediamo che i debiti andati accumulandosi siano ben di più della cifra di questa ingiunzione.
Nonostante le nostre ripetute sollecitazioni niente hanno voluto dire sulla realtà dei fatti che si nasconde per sottacere sulla inadeguatezza di chi governa dal 2015 ad oggi a gestire la cosa pubblica.
Alleghiamo l'ingiunzione di pagamento così che i latianesi possano finalmente esserne informati.
I nodi cominciano ad arrivare al pettine. 
 
Coalizione Claudio Ruggiero.


È previsto in Puglia l’arrivo di un rifornimento di vaccini Pfizer pari a 92.430 dosi. Pertanto il direttore del Dipartimento Regionale Promozione della Salute, Vito Montanaro, sentiti la Cabina di Regia CovidVacc e l’Assessore Regionale alla Salute, ha scritto in queste ore ai Direttori Generali delle Asl pugliesi, ai direttori sanitari e ai direttori delle Farmacie sedi Hub, chiedendo di potenziare in modo sostanziale l’offerta vaccinale anti Covid in tutta la Puglia.

“La accelerazione dell’esecuzione del piano vaccinale – spiega il direttore Vito Montanaro – è finalmente possibile grazie alla disponibilità effettiva di vaccini da somministrare. Con questa nuova dotazione in arrivo nelle prossime ore da Roma abbiamo potuto incrementare l’offerta vaccinale e prevedere il completamento delle prime dosi per gli over 80 entro il 12 aprile, proseguendo parallelamente con la somministrazione delle seconde dose come da programma”.

In particolare, è scritto nella circolare, la somministrazione delle dosi di vaccino dovrà essere completata entro il prossimo 12 aprile ai soggetti di età superiore agli 80 anni; entro il 30 aprile ai soggetti di età compresa tra i 70 e i 79 anni, ed entro il 15 maggio ai soggetti di età compresa tra i 60 e i 69 anni.
A tal fine i Direttori Generali delle Asl e degli Enti del Sistema sanitario Regionale dovranno assicurare: lo standard minimo di 18 vaccinazioni l’ora per ciascuna postazione vaccinale; l’operatività dei Punti Vaccinali di Popolazione di 12 ore/die festivi compresi; la rimodulazione della programmazione già effettuata e la disponibilità delle diverse tipologie del vaccino in ogni Punto Vaccinale di Popolazione in modo da poter consentire la vaccinazione di tutti i soggetti che vi afferiscono indipendentemente dalle loro condizioni di rischio.
Inoltre, nella corrente settimana, si dovrà completare l’offerta vaccinale degli ultra ottantenni, della vaccinazione dei Caregiver e dei familiari conviventi e si dovrà provvedere all’organizzazione di sedute dedicate alla vaccinazione per i soggetti con disabilità grave estremamente vulnerabili e per i loro caregiver e familiari conviventi.
Sempre nella corrente settimana si procederà alla vaccinazione in favore del personale scolastico e universitario non ancora vaccinato e si dovrà garantire l’operatività dei medici di assistenza primaria che hanno manifestato la volontà di vaccinare presso i propri studi o a domicilio.
Secondo le nuove disposizioni, bisognerà procedere alla raccolta del numero di soggetti estremamente vulnerabili ascritti dai medici di medicina generale nell’elenco dei vaccinandi e alla registrazione delle informazioni contestualmente alla vaccinazione, da parte di tutti gli operatori coinvolti nella campagna.

 

L’arrivo della primavera è un momento importante per la gestione del verde pubblico urbano. Oltre alle operazioni di manutenzione, in questo periodo dell’anno è possibile procedere all’arricchimento del verde pubblico esistente con la messa a dimora di nuove piante.

L’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana ha da tempo individuato via San Francesco come un’area su cui intervenire per il ripristino del verde. Qui è in corso la rimozione delle residue piante secche e la piantumazione di 32 nuovi alberi che trasformeranno l’immagine e la fruibilità della strada.

“Via San Francesco attendeva da tempo un radicale ripensamento del verde pubblico – spiega l’Assessore al Verde Pubblico Antonio Martina – grazie alla messa a dimora di 32 alberi di tipo ligustro questa arteria strategica di Francavilla Fontana cambierà aspetto con un impatto positivo per la qualità della vita dei residenti e con la risoluzione delle insidie stradali rappresentate dalle aiuole vuote.”

La messa a dimora di nuovi alberi non ha solo lo scopo di migliorare il decoro urbano. Importanti studi condotti negli anni hanno dimostrato l’azione positiva della vegetazione sulla qualità dell’aria e sulla salute psicofisica dei residenti.

“Il verde urbano riveste un ruolo centrale per la qualità della vita – prosegue l’Assessore Martina – è importante ampliare il più possibile quello esistente per rendere più ecosostenibile l’ambiente in cui viviamo.”

I 32 alberi sono gli ultimi arrivati in ordine di tempo. Grazie alla collaborazione di aziende, associazioni e privati cittadini negli ultimi due anni e mezzo sono stati messi a dimora quasi 100 alberi, 30 dei quali nel quartiere Peschiera ad opera del Movimento 5stelle.

“È importante il coinvolgimento di tutti per il riassetto del verde pubblico – prosegue l’Assessore Martina – Per questa ragione nei mesi scorsi abbiamo avviato l’iniziativa “Regala un albero alla tua Città”. Grazie alla generosità dei francavillesi nei prossimi giorni potremo piantare 15 alberi in altri punti di Francavilla Fontana.”

Le novità sul fronte del nuovo verde cittadino non si esauriscono qui. La normativa nazionale prevede l’obbligo per ogni comune sopra i 15 mila abitanti di mettere a dimora un albero per ogni nuovo nato.

“Siamo al lavoro per individuare una nuova area in cui realizzare un vero e proprio boschetto dei nuovi nati – conclude l’Assessore Martina – questo luogo rappresenterà idealmente un nuovo patto tra la natura e l’ambiente urbano. Stimiamo di realizzare il tutto in tempi brevi.”

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 Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 6 aprile 2021 in Puglia, sono stati registrati 5.759 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 475 casi positivi: 161 in provincia di Bari, 48 in provincia di Brindisi, 30 nella provincia BAT, 139 in provincia di Foggia, 90 in provincia di Lecce, 15 in provincia di Taranto.

2 casi di residenti fuori regione e 6 casi di provincia di residenza non nota sono stati riclassificati e riattribuiti.

Sono stati registrati 70 decessi: 50 in provincia di Bari, 2 in provincia di Brindisi, 2 in provincia BAT, 7 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce, 8 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.932.738  test.

146.892 sono i pazienti guariti.

50.454 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 202.347 così suddivisi:

79.008 nella Provincia di Bari;

19.727  nella Provincia di Bat;

14.674 nella Provincia di Brindisi;

37.359 nella Provincia di Foggia;

19.344 nella Provincia di Lecce;

31.245 nella Provincia di Taranto;

698  attribuiti a residenti fuori regione;

292  provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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Ci risiamo. I soliti sporcaccioni hanno scaricato nelle campagne in agro di Mesagne una gran quantità di onduline in fibrocemento potenzialmente pericolose perché contengono le particelle di amianto. La scoperta è stata fatta da alcuni podisti che amano correre nelle campagne e si sono trovati davanti a questo scempio perpetrato dall’uomo. Sul posto si sono portati i vigili urbani di Mesagne che hanno documentato il tutto e segnalato i fatti all’ufficio Ambiente del Comune per predisporre il ritiro con personale specializzato. L’operazione costerà alle casse dell’ente, e quindi di tutti i cittadini, circa un migliaio di euro. L’inciviltà della gente sembra non aver mai fine. Nell’agro di Mesagne sono diverse le zone dove gli sporcaccioni scaricano sistematicamente i rifiuti. Sono coloro che eludono il pagamento della tari oppure sono avulsi a differenziare i rifiuti e, pertanto, li gettano in campagna.

Poi ci sono coloro che si liberano dei rifiuti pericolosi, come le onduline di Eternit, per non sopportare i costi di smaltimento. Al posto loro li fanno sopportare all’intera comunità locale. Così, in contrada Ospedale-Caposchiavo, una strada parallela alla provinciale Mesagne – San Donaci, a circa 4,5 chilometri dalla città, qualcuno ha scaricato ai margini della strada comunale per la contrada Laviaro diverse lastre di onduline. Lì le hanno viste alcuni podisti che si allenano giornalmente su quella strada che hanno segnalato l’episodio al comando della polizia locale. I vigili hanno accertato che lungo la medesima strada poderale vi sono altre sacche di rifiuti abbandonati dai cittadini. Intanto, l’ufficio Ambiente del Comune di Mesagne, che come servizio anche di far pulire queste discariche occasionali, ha già richiesto a una ditta specializzata un prevenivo per la rimozione degli stessi. Purtroppo l’occasionalità dei fatti, le zone lontane dalla città non permettono un controllo remoto con le fototrappole.

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