Redazione

Sono arrabbiati, umiliati, stanchi e demotivati diversi residenti e cittadini di piazza Gioberti i cui giardinetti sono divenuti una cloaca di escrementi canini. Da tempo la gente ha denunciato questa situazione di sporcizia, ma il problema non è stato risolto. Così, stanchi di doversi sempre rivolgere al politico di turno, peraltro senza ottenere nulla, hanno realizzato un reportage fotografico dei giardinetti pieni di escrementi e l’hanno reso pubblico. Eppure qualcuno deve essere giornalmente è preposto a svolgere la pulizia dei giardinetti la cui superficie, per la verità, è piuttosto limitata. Se quotidianamente i giardinetti sono sporchi vuol dire che qualcosa non sta funzionando nella gestione della pulizia della città.

“Io ho un cane e giornalmente lo porto a passeggio in questa zona – ci ha detto Angelo – però quando il mio peloso fa i suoi bisognini li raccolgo e li getto nella mia spazzatura una volta rientrato in casa”. Su piazza Gioberti si affacciano diversi uffici pubblici, privati, legali, bar e diverse altre attività commerciali. “Più volte abbiamo segnalato la sporcizia presente in Comune, ma la situazione è sempre la stessa. Se non si interviene con determinazione questa criticità diventerà, con il caldo, ancora più pericolosa”, hanno detto alcuni esercenti. Al centro dei giardinetti c’è una struttura dell’Asl in cui giornalmente si recano decine di utenti.

“Sembra davvero strano che il Comune non provveda a risolvere questo problema endemico. Una città che sta facendo di tutto per migliorarsi è in mano a qualche incivile che con il suo atteggiamento la imbarbarisce”, ci hanno confidato alcuni professionisti che hanno gli studi nella piazza. A questo punto la soluzione potrebbe essere nella polizia locale. “Sono gli unici che hanno i mezzi per intervenire – hanno auspicato alcune persone anziane che vivono nei condomini limitrofi – loro hanno le fototrappole. Bene le collocassero nei punti strategici e diano finalmente un volto e una sonante contravvenzione a questi sporcaccioni”.

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L’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana ha avviato i lavori per la realizzazione del rondò su via Ceglie e per la messa in sicurezza del tratto Ospedale – Stadio con nuovi marciapiedi, attraversamenti pedonali rialzati, sistemazione della pubblica illuminazione e abbattimento delle barriere architettoniche.

Il cantiere è partito dalla strada Vicinale Virgilio – via che congiunge via Ceglie con via Mons. Armando Franco frequentata quotidianamente da centinaia di veicoli – che nella nuova configurazione dell’area diventerà uno degli sbocchi del rondò in fase di realizzazione.

“Con questo cantiere interveniamo su un nodo nevralgico del traffico cittadino – dichiara il Sindaco Antonello Denuzzo – la realizzazione del rondò e la messa in sicurezza del tratto Ospedale – Stadio risponde alle rinnovate esigenze di un’area che da tempo non rappresenta più una “periferia” cittadina. Mi scuso per i disagi alla viabilità, ma è importante intervenire per consentire a tutti la percorrenza di un asse viario che non è più di uso esclusivo delle automobili e dei mezzi pesanti.”

L’importo complessivo dei lavori è di 270mila euro che, grazie ad un finanziamento ottenuto dall’Amministrazione Comunale nell’aprile 2021, saranno co-finanziati dalla Regione Puglia con 105 mila euro.

Sono trascorsi più di vent’anni dalla presentazione del primo progetto per la messa in sicurezza di via Ceglie. Da allora quella zona ha subito delle notevoli trasformazioni urbanistiche. La presenza dell’Ospedale Dario Camberlingo, dello Stadio Giovanni Paolo II e la nascita di complessi residenziali attigui alla strada, hanno reso quella che una volta era la periferia della Città una zona ad alta densità di popolazione e, di conseguenza, di traffico.

Nella prima fase dell’intervento è prevista la chiusura esclusivamente della strada vicinale Virgilio, mentre successivamente sarà inibito il traffico del tratto di via Ceglie in accordo con l’Amministrazione Provinciale.

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“Spero che Giunta regionale autorizzi immediatamente la spesa di 7milioni a valere sui nuovi FESR per la costruzione di un nuovo corpo di fabbrica in ampliamento dell’Ospedale di comunità esistente in via Magellano, così da contenere tutti i servizi distrettuali. La Asl e il Comune hanno fatto in fretta lo studio di fattibilità richiesto dalla Regione, auspico la stessa tempistica da parte della Giunta regionale. Lunedì prossimo in Commissione nuova verifica sui tempi”.

Lo comunica il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“Se tutto andrà come si spera e tutti faranno il loro dovere, nel tempo massimo di 1.495 giorni, a Cisternino sarà completato un imponente programma d’offerta sanitaria territoriale, per una spesa totale di 11,3milioni, composti da 4,3milioni da PNRR e 7milioni da FESR.

"Infatti: l’attuale struttura dell’Ospedale di comunità di via Magellano sarà adeguata, con una spesa di 1,3milioni a valere sul PNRR, per ottenere l’incremento dei posti letto per Ospedale di comunità; si passerà da 11 a 20 posti.

"In adiacenza all’Ospedale di comunità sarà costruito un immobile, per un fabbisogno stimato pari a 7milioni a valere sui fondi FESR della nuova programmazione, ove allocare tutte le attività distrettuali. In particolare: ambulatori polispecialistici di cardiologia, dermatologia, endocrinologia e diabetologia, fisiokinesiterapia (riabilitazione), gastroenterologia, geriatria, neurologia, oculistica, ortopedia, otorinolaringoiatria, pneumologia, radiologia e urologia; day service medico; ambulatori delle cronicità; ambulatorio infermieristico; diagnostica per immagini; centro prelievi; farmacia; postazione 118; riabilitazione; centro riabilitazione ambulatoriale; trattamenti domiciliari; aggregazione funzionate territoriale (ACF) dei medici di medicina generale; sportello cure domiciliari; continuità assistenziale; accesso facilitato al sistema sanitario; centro unico prenotazioni (CUP); punto unico di accesso (PUA); ufficio relazioni con il pubblico (URP); scelta e revoca del medico; esenzioni ticket; rimborsi; ausili, presidi e protesi; ufficio anagrafe assistibili; assistenza integrativa farmaceutica.

"Infine, l’ex Ospedale di Cisternino di via Regina Margherita sarà completamente ristrutturato con un finanziamento di 3milioni a valere sul PNRR e ospiterà i restanti servizi territoriali. In particolare: consultorio familiare; dipartimento di prevenzione: ufficio vaccinazioni; medicina legale; servizio veterinario, centro salute mentale; casa alloggio comunità riabilitativa assistenza psichiatrica (CRAP)”.

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Vola l’export del vino pugliese con un aumento del 46% in 5 anni, il doppio che in Italia, mentre le vendite segnano una crescita del 24% nei primi 3 mesi del 2022, nonostante a causa dei rincari energetici e della guerra in Ucraina siano aumentati del 35% i costi per la produzione ed il trasporto del vino con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, in occasione del convegno a Lecce su mercati e identità territoriali del vino della Puglia, dove è stato diffuso il primo report di NOMISMA  sul posizionamento dei vini pugliesi alla luce dei nuovi scenari di mercato, con Denis Pantini,  Responsabile agroalimentare e di Wine Monitor di Nomisma, Riccardo Cotarella, Coordinatore del comitato di supporto delle politiche del mercato del vino di Coldiretti, Massimo Tripaldi, Presidente di Assoenologi Puglia, Donato Pentassuglia, Assessore regionale Agricoltura e Francesco Ferreri, Presidente della Consulta Nazionale Vino di Coldiretti..

In 5 anni dal 2016 al 2021 l’export dei vini pugliesi – riferisce Coldiretti Puglia - ha raggiunto il valore di 179 milioni di euro, con un aumento del peso dell’Asia, che resta comunque ancora ridotto,  con +526% di export in Corea del Sud, mentre sono cresciute le vendite del 75% negli Stati Uniti, del 70% in Germania, del 69% in Cina, del 39% in Svizzera e del 33% in Giappone.

Nel primo trimestre 2022, nonostante gli effetti del Covid e della guerra in Ucraina – aggiunge Coldiretti Puglia - sono cresciute le esportazioni dei vini pugliesi del 24,1%, più della media nazionale al 18,6%, con una performance positiva in UK del +121%, in Francia del +44%, in Germania del +27%, in Cina +24% e Svizzera +18%, con un calo solo negli Stati Uniti del -13% e in Giappone del -29%.

I successi dei vini pugliesi continuano nonostante le aziende vitivinicole Made in Italy – sottolinea la Coldiretti regionale - si siano trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori con le bottiglie di vetro che costano più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo l’analisi Coldiretti. Rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge – continua la Coldiretti Puglia – la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%. In generale, secondo il global index Freightos, importante indice nel mercato delle spedizioni, l’attuale quotazione di un container è pari a 9.700 dollari contro 1.400 dollari di un anno fa.

“La Puglia può ripartire dai punti di forza con il vino che ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può svolgere un ruolo di traino per l’intera economia”, ha argomentato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, nel sottolineare che “per sostenere il trend di crescita del vino Made in Italy serve anche agire sui ritardi strutturali e sbloccare tutte le infrastrutture, abbattendo al contempo i costi, che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”.

Occorre peraltro ricordare che sino ad oggi – insiste Coldiretti Puglia - l’incremento dei costi è stato scaricato sulle spalle dei viticoltori, come dimostra il fatto che il prezzo di vendita del vino, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, è aumentato al dettaglio di appena il 2,5% a maggio 2022 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre gli alimentari sono aumentati in media del 7,1%.

“Ma lo scenario del settore vitivinicolo va analizzato, anche alla luce delle preoccupazioni dei consumatori per il ‘carovita’, a seconda dei canali di vendita su cui le diverse strutture di produzione e commercializzazione indirizzano le proprie produzioni, con la flessione delle vendite nei primi 3 mesi del 2022 nella Grande Distribuzione Organizzata dei vini DOP dell’11,2%e degli IGP del -9.7%, mentre per la ripresa piena delle attività della ristorazione abbiamo un +89% del fatturato nel canale Ho.Re.Ca, dove sono proprio i vini a denominazione al centro dell’offerta enogastronomica”, ha aggiunto Gianni Cantele, responsabile della Consulta Vitivinicola di Coldiretti Puglia.

Il timore di entrare in recessione con lo scenario inflattivo e di crisi, determinerà strategie di risparmio dei consumatori “con solo il 4% che dichiara che non ci sarà alcun cambiamento nelle abitudini di acquisto e di consumo, il segnale evidente che l’inflazione con il caro bollette e i rincari dei beni alimentari avrà effetti tangibili nei prossimi mesi sulle scelte di acquisto dei consumatori”, ha aggiunto Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.

L’elemento che caratterizza maggiormente la nuova stagione del vino italiano – continua la Coldiretti – è, infatti, l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing, anche attraverso l’utilizzo dei social, e il rapporto con i consumatori, con i giovani vignaioli che prendono in mano le redini delle aziende imprimendo una svolta innovatrice.

Per sostenere il trend di crescita del vino pugliese con il vantaggio competitivo temporaneo determinato dal tasso di cambio, serve ora agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo, conclude Coldiretti Puglia, nel sottolineare l’importanza di cogliere l’opportunità del Pnrr per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export, ma anche lavorando sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati valorizzando il ruolo strategico dell’ICE e con il sostegno delle ambasciate.

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Il giro di Puglia alla scoperta della biodiversità vitivinicola con tutte le terre del ‘Vigneto Puglia’, passando attraverso colori e  caratteristiche unici, che danno vita a vitigni pregiati. Alla prima mostra delle ‘terre’ vitivinicole della Puglia, organizzata da Coldiretti Puglia a Lecce, il percorso è tra le terre rosse, nere, argillose o calcaree del Primitivo di Manduria e quello di Gioia del Colle, del Salice Salentino, del Bombino e del Nero di Troia, della Verdeca e del Susumaniello fino alla Malvasia, da nord a sud della Puglia, su una straordinaria superfice vitata che si estende per circa 95.000 ettari, per la maggior parte in pianura. La produzione di vino annuale si aggira intorno ai 9,5 milioni di ettolitri, la seconda regione d’Italia in termini di quantità. Con un totale di 38 vini DOP e IGP la Puglia si posiziona al quinto posto della classifica nazionale dei prodotti certificati – aggiunge Coldiretti Puglia su Dati Ismea-Qualivita – con il settore vitivinicolo che vale 407 milioni di euro, con il comparto dei prodotti agroalimentari che pesa per il 7,3% e quello vitivinicolo per il 92,7%.

“Il successo dei vini di Puglia è il risultato di un mix vincente di fattori che partono dalle potenzialità del terroir e delle varietà autoctone, passando per le capacità imprenditoriali dei vitivinicoltori pugliesi che hanno portato al boom dei vini pugliesi. La Puglia può ripartire dai punti di forza con il segmento del vino che ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può svolgere un ruolo di traino per l’intera economia agroalimentare”, afferma Gianni Cantele, responsabile della Consulta Vitivinicola della Coldiretti Puglia.

Grande exploit, dunque, della Puglia dei rossi e dei vini rosati che rappresentano il 40% della produzione nazionale totale dei rosati – insiste Coldiretti Puglia - con oltre 1 milione di bottiglie l’anno, quando quasi 2 bottiglie su 4 di rosé ‘Made in Italy’ è pugliese.

La Puglia si sta imponendo anche con gli spumanti, dove grande è la capacità di innovazione dei produttori pugliesi che hanno puntato, soprattutto, sulla distintività e sul legame con il territorio e la cultura locale per vincere la competizione sul mercato globale, facendo concorrenza a territori storicamente imbattibili. La popolarità a internazionale di eccellenze varietali uniche, con il successo di vini DOP quali il Primitivo di Manduria, il Salice Salentino e il Castel del Monte, per citarne solo alcuni, hanno fatto del settore vitivinicolo pugliese – insiste Coldiretti Puglia  - il riferimento per vocazione, capacità di raccontare e promuovere al meglio il territorio, innovazione e grande propensione all’internazionalizzazione.

Secondo uno studio della Coldiretti, la raccolta di un grappolo alimenta opportunità di lavoro in ben 18 settori: 1) agricoltura; 2) industria trasformazione; 3) commercio/ristorazione; 4) vetro per bicchieri e bottiglie; 5) lavorazione del sughero per tappi; 6) trasporti; 7) assicurazioni/credito/finanza; 8) accessori come cavatappi, sciabole e etilometri; 9) vivaismo; 10) imballaggi come etichette e cartoni; 11) ricerca/formazione/divulgazione; 12) enoturismo; 13) cosmetica; 14) benessere/salute con l'enoterapia; 15) editoria; 16) pubblicità; 17) informatica; 18) bioenergie.

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Sono 24 gli studenti dell'Epifanio Ferdinando che hanno conseguito la maturità con il massimo del punteggio e a 14 di loro, al termine delle prove, è stata concessa anche la lode. Un risultato straordinario che dà lustro alla scuola.

E ora si guarda già avanti, in bocca al lupo a loro e a tutti i ragazzi che hanno affrontato e superato l'esame di maturità, perchè abbiano un percorso di vita  ricco di soddisfazioni. 
In foto gli studenti che hanno conseguito la maturità con il massimo dei voti. 

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MESAGNE - Si svolgerà mercoledì 13 luglio alle ore 19, presso il campetto del Parco “Roberto Potì”, il secondo “Torneo della solidarietà”, il quadrangolare di beneficenza di calcio a 5 promosso dall’Amministrazione comunale di Mesagne in collaborazione con il Commissariato di Polizia di Stato, la Compagnia dei Carabinieri di San Vito dei Normanni e il Lions Club cittadino.

Un anno fa la gara servì per l’acquisto di due defibrillatori poi consegnati ai responsabili delle strutture che a Mesagne si occupano della cura e riabilitazione delle persone con disabilità. Anche in quest’occasione, i promotori invitano tutti a partecipare all’evento: i fondi raccolti verranno destinati alle strutture che sul territorio comunale si occupano dell’accoglienza di minori. Nei pressi dell'area di gioco, chi vorrà contribuire, troverà un salvadanaio per sostenere la raccolta.

Forte intensificazione dei controlli su automezzi e persone. Nell’ambito delle attività finalizzate alla prevenzione e alla repressione di ogni forma di illiceità, nel fine settimana appena trascorso, il personale in forza al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Ostuni, con il supporto del Reparto Prevenzione Crimine Puglia - Lecce, delle unità cinofile dell’Ufficio Polizia di Frontiera di Brindisi e di personale delle altre FF.OO., ha proceduto al controllo di circa 300 persone, 124 veicoli, elevato 3 sanzioni amministrative per violazione del codice della strada, effettuato un fermo amministrativo di un motociclo e un sequestro amministrativo di un autoveicolo. I controlli hanno interessato sia il centro urbano-storico della Città Bianca che il suo litorale. Nelle prossime settimane continueranno analoghi controlli su tutto il territorio ostunese per consentire una stagione estiva sicura per i cittadini residenti, i turisti e gli operatori commerciali del territorio ostunese.

Riunita la Terza Commissione, coordinata dal presidente Mauro Vizzino. Due gli argomenti affrontati: 1) l’audizione, chiesta dal consigliere Tutolo, dell’assessore alla Salute, Palese-oggi   trattenuto da altri impegni istituzionali- del  Direttore del Dipartimento, Vito Montanaro  e della presidente dell' Associazione Persone con Malattie Reumatologiche e Rare, sul tema “ Temi e problematiche relativi alla Reumatologia considerati prioritari nell’ambito dell’amministrazione e del territorio della Regione”; 2) l’esame in sede referente della  Proposta di Legge  Fabiano Amati ed altro  “ Assistenza sanitaria per la morte serena ed indolore di pazienti terminali”.

Prima di affrontare  gli argomenti in esame, il consigliere Galante ha  lamentato la mancata  risposta dell’assessore alla Salute della richiesta formulata dalla sottocommissione e relativa alla sospensione del termine del 31 luglio quale data  ultima perchè i Laboratori di Analisi  si adeguino al Modello B1 previsto dalla normativa nazionale. La sospensione sarebbe   argomentata  con  l’attesa di specifiche risposte da parte del Ministero  sull’interpretazione autentica  da  utilizzare per il  concetto di  “ soglia minima di prestazioni” , da parte degli stessi Laboratori.

Il Direttore  di Dipartimento ha  detto che  era già previsto, nei prossimi giorni, un approfondimento del tema da parte dell’assessore.

Sul primo punto esaminato, la Commissione ha ascoltato la  presidente dell’APMARR, Antonella Celano, che ha  sottolineato come il Covid non abbia fatto che peggiorare una situazione  già di per sé delicata: liste di attesa lunghissime che negano la diagnosi precoce che in  buona parte delle patologie reumatologiche  fa la differenza sull’esito della patologia stessa; posti letto  insufficienti,  viaggi in altre Regioni anche  soltanto per “diagnosticare” la patologia.

E’ intervenuto su  questo  il Direttore del Dipartimento alla Salute  che  ha sottolineato come  a questi  temi presenti   già prima dell’emergenza Covid si stia tentando  di dare ogni risposta possibile, al netto  di difficoltà oggettive, come, ad esempio la carenza di medici specialisti.

La Commissione  è poi passata all’esame    della Proposta di Legge  sulla “ Morte serena” che  il consigliere  primo firmatario avrebbe voluto portare   entro  questo mese all’esame dell’Aula. Ma proprio  l’importanza e la delicatezza dei temi  che la PdL affronta, ha spinto poi la Commissione, su richiesta dei consiglieri Ciliento, Perrini e Tutolo , a  chiedere  che la Commissione possa  approfondire  ogni aspetto e dirimere eventuali dubbi e  perplessità, ascoltando in audizione i Presidenti dei Comitati Etici. Il Presidente Vizzino ha annunciato  tale audizione per la  prossima seduta della Terza Commissione, fissata il 18 luglio, ipotizzando che   le audizioni possano essere seguite dal voto, nella stessa seduta.

Di seguito la dichiarazione del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Luigi Caroli, a margine delle audizioni in Commissione

  “Lo studio di fattibilità del rifacimento e ampliamento dell’ospedale di comunità di Cisternino con annesso poliambulatorio è sulla carta e qui potrebbe rimanere per molto tempo ancora ed è bene non illudere i cittadini. Senza voler essere pessimisti, ma realisti è bene annunciare che ci potrebbero volere almeno 5 anni per vedere la parte esistente ammodernata e l’ampliamento necessario, per il quale (peraltro) è indispensabile l’esproprio di alcuni terreni, la valutazione di conformità urbanistica delle aree interessate e i pareri degli enti sovraordinati relativi alla media e alta pericolosità idraulica su cui insisterà la nuova struttura. Senza contare che non è ancora un finanziamento stanziato e che i 7 milioni previsti la Regione conta di recuperarli dai Fondi europei.

“Insomma tempi lunghi per uno dei presidi sanitari essenziali per Cisternino e il suo territorio, dalla data di completamento della progettazione sono, infatti, previsti per il completamento 1.495 giorni (vale a dire più di 4 anni), ma siccome ad oggi abbiamo – così come spiegato in Commissione – solo lo studio di fattibilità e non un progetto che sarà affidato nel momento in cui ci saranno le risorse è prevedibile che il taglio del nastro non avvenga prima del 2027.

“Stessi problemi anche per l’ex ospedale in via Regina Margherita a Cisternino dove non vi è traccia della progettazione dei lavori di ristrutturazione con finanziamenti PNRR per circa 3 milioni di euro.

“Seguiteremo a sollecitare e a vigilare perché i tempi possano essere accorciati. Qualcuno dovrebbe scusarsi per aver utilizzato queste strutture per fare campagna elettorale promettendo che sarebbero state completate in brevissimo tempo.”