Redazione

La giunta comunale di Mesagne ha chiuso una convenzione con la Stp che effettuerà gratuitamente il trasporto dei cittadini da oggi sino alla fine del mese. E’ quanto ha deciso l’Amministrazione comunale nell’ambito degli interventi volti a favorire il miglioramento della qualità dei cittadini ed in previsione dell’Estate Mesagne 2022. Da una prima sperimentazione il servizio non ha riscontrato molta affluenza in particolare tra i giovani. L’Amministrazione comunale intende, comunque, procedere al servizio ed incentivare la gente all’utilizzo dello stesso. Per questo ha pensato di renderlo gratuito a partire dal 15 Luglio, data di inizio dei tre giorni dedicati alla festa patronale e fino al 31 luglio.

La tendenza al surriscaldamento è evidente quest’anno che si classifica fino ad ora al sesto posto tra i più caldi mai registrati nel pianeta con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,85 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo, con la morsa della siccità che stringe i campi e gli incendi che stanno facendo bruciare la Puglia. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, sulla base della mappa del FIRMS (Fire Information for Resource Management System) della Nasa con oltre 70 roghi scoppiati in 2 giorni, con il vasto incendio divampato nel bosco a poche centinaia di metri da Castel del Monte.

Nelle campagne e nei boschi le alte temperature e l’assenza di precipitazioni hanno inaridito i terreni – sottolinea Coldiretti Puglia - con aree sempre più esposte al divampare delle fiamme. Ogni rogo – sottolinea la Coldiretti – costa ai cittadini oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici in un arco di tempo che raggiunge i 15 anni. Una situazione che aggrava il conto dei danni causati dalla siccità con la mancanza di precipitazioni che in Puglia – evidenzia la Coldiretti regionale – sono le più basse d’Italia, una vera e propria emergenza per coltivazioni ed allevamenti travolti da una catastrofe climatica che si prefigura addirittura peggiore di quella del 2003 che ha decimato le produzioni agricole.

La situazione è molto preoccupante con il 2022 che si classifica nel primo semestre come l’anno più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di 0,76 gradi rispetto alla media storica ma si registrano anche precipitazioni praticamente dimezzate lungo la Penisola con un calo del 45%, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr che effettua rilevazioni in Italia dal 1800. L’anomalia climatica più evidente quest’anno si è avuta a giugno che ha fatto registrare una temperatura media superiore di ben +2,88 gradi rispetto alla media su valori vicini al massimo registrato nel 2003.

In Puglia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma – ricorda la Coldiretti regionale – la tendenza al surriscaldamento è accompagnata da una più elevata frequenza di eventi estremi e sfasamenti stagionali che – continua la Coldiretti Puglia - sconvolgono i normali cicli colturali ed impattano sul calendario di raccolta e sulle disponibilità dei prodotti che i consumatori mettono nel carrello della spesa, con la siccità che taglia rese e raccolti.

Enorme lo sforzo di vigili del fuoco, protezione civile e delle forze dell’ordine per arginare le fiamme che interessano aree a volte vaste di pregio naturalistico, paesaggistico e turistico, oltre che produttivo, con soccorsi e interventi che raggiungono – aggiunge Coldiretti Puglia -  anche le zone più impervie per spegnere altri focolai, dove le fiamme mandano in fumo interi campi di grano, alberi, colture, un situazione angosciante aggravata dalla mancata opera di prevenzione, sorveglianza e soprattutto di educazione ambientale sul valore inestimabile di un patrimonio determinate per la biodiversità e per la stabilità idrogeologica del territorio.

Le conseguenze sono drammatiche in termini ambientali a causa delle fiamme che fanno salire la temperatura fino ad oltre 750 gradi, provocando effetti devastanti come il deterioramento del suolo, la scomparsa della biodiversità, il degrado ecologico, la perdita di produzioni legnose e non legnose, il disordine idrogeologico, i cambiamenti climatici dovuti alle emissioni di anidride carbonica, l’inquinamento da fumi e la distruzione della fauna.

Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. Nelle aree bruciate – sottolinea la Coldiretti regionale – saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali e la scoperta del territorio da parte di decine di migliaia di appassionati. Se certamente il divampare delle fiamme è favorito dal clima anomalo, a preoccupare – continua la Coldiretti regionale – è proprio l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente. La pioggia – sottolinea la Coldiretti regionale – è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente, come quelle che sono avvenute al nord, provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.

Accanto a misure immediate per garantire l’approvvigionamento alimentare della popolazione è necessario coordinare tutti i soggetti coinvolti, Regioni interessate, Autorità di bacino e Consorzi di bonifica per una gestione unitaria del bilancio idrico perché è evidente l’urgenza di avviare un grande piano nazionale per gli invasi che Coldiretti propone da tempo visto che viene raccolto solo l’11% dell’acqua piovana e si potrebbe arrivare al 50% evitando così situazioni di crisi come quella che si sta verificando anche quest’anno.

La tendenza alla tropicalizzazione – continua la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. A cambiare significativamente in Italia è la distribuzione temporale e geografica delle precipitazioni tanto che la siccità che è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura con danni per le quantità e la qualità dei raccolti, secondo l’analisi Coldiretti.

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FASANO - La prima campanella suonerà per tutti (scuola dell’Infanzia, Primaria, Medie e Superiori) il 13 settembre 2022, l’ultima il 9 giugno 2023 per Primaria, Medie e Superiori e il 30 giugno 2023 per Infanzia.

Il Comune di Fasano ha varato il calendario scolastico 2022-2023 per tutti gli istituti del territorio.

Le vacanze natalizie saranno dal 23 dicembre 2022 all’8 gennaio 2023, quelle Pasquali dal 6 all’11 aprile 2023. La sospensione delle attività è prevista anche per 31 ottobre e 1° novembre 2022 (Ponte e Festività Ognissanti), 8-9-10 dicembre 2022 (Festività dell’Immacolata e ponte), 20 e 21 febbraio 2023 (vacanze di Carnevale), 24 e 25 aprile 2023 (ponte e festa della Liberazione), 1° maggio 2023 (festa dei Lavoratori), 31 maggio 2023 (festività Santo Patrono), 1°, 2 e 3 giugno (Festa della Repubblica e ponte).

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Sciopero aerei 17 luglio, oltre mezzo milione di italiani coinvolti. Ecco cosa fare per partire informati e salvare la vacanza. 

 I disservizi aerei stanno caratterizzando l’estate 2022. Voli cancellati, voli in ritardo e scioperi aerei, infatti, stanno rovinando le vacanze a milioni di italiani, che hanno scelto il mezzo più veloce per raggiungere la meta turistica scelta per passare qualche giornata di relax al mare.

Ad aggiungersi ai già presenti e consistenti disagi subiti dai viaggiatori, si aggiunge l’imminente sciopero di domenica 17 luglio, che coinvolgerà, secondo una stima di ItaliaRimborso, oltre mezzo milione di passeggeri italiani che subiranno un disservizio per lo sciopero aereo.

Lo sciopero è stato indetto per via della carenza del personale rispetto alla reale mole di lavoro, considerando anche il cospicuo aumento delle tratte aeree, che hanno portato a triplicare i numeri dei disservizi rispetto al mese di maggio. L’Enac ha, però, diffuso la nota con i voli garantiti, specificando anche le fasce orarie di tutela sciopero 17 luglio per i passeggeri, previste dalle ore 7 alle 10 e dalle ore 18 alle 21.

Le compagnie aeree hanno iniziato a cancellare con anticipo i voli coinvolti nello sciopero di domenica 17 luglio. Il più dei casi, i vettori aerei non forniscono assistenza, proponendo un volo alternativo al passeggero, così come previsto dal Regolamento Comunitario 261/2004.

Ecco quindi che il viaggiatore si trova in una situazione di totale difficoltà, con spese già sostenute e rischio di vacanza al mare rovinata. In caso di sciopero aereo, il passeggero non ha diritto alla compensazione pecuniaria, ma può comprarsi a proprie spese un nuovo volo alternativo, anche con una compagnia aerea diversa rispetto a quella inizialmente scelta.

Queste somme sborsate per via dello sciopero aerei possono essere rimborsate, così come le spese per qualsiasi altro mezzo di trasporto utilizzato per giungere alla destinazione inizialmente programmata, eventuali notti in hotel in più e pasti nei giorni in cui è stato provocato il disservizio aereo.

“Il comparto turistico ed aeronautico – dice Felice D’Angelo, Ceo di ItaliaRimborso – sono tornati a viaggiare e quindi anche a volare. Soprattutto in questi ultimi mesi i ritardi e le cancellazioni sono sempre più frequenti, così come gli scioperi. Dall’inizio del 2022 a oggi sono cinque le date in particolare che sono state interessate da scioperi ed adesso è in programma una nuova data, stabilita per domenica 17 luglio, che, sicuramente interesserà molte migliaia di passeggeri, che viaggiano per lavoro, salute, ma soprattutto anche per vacanza”.

L’amministratore della giovane startup, che fornisce assistenza gratuita ai passeggeri, vittime dei disservizi aerei, chiarisce i diritti del viaggiatore in caso di sciopero: “Il passeggero può subire un ritardo o una cancellazione del volo. In quest’ultimo caso, il viaggiatore, qualora non riprotetto dal vettore aereo con un nuovo volo, può sicuramente sostituirsi alla compagnia aerea e sostenere tutte le spese per raggiungere la meta prefissata, poi rimborsabili con una pratica di rimborso volo. Nei casi di sciopero, al passeggero non spetta la compensazione pecuniaria, prevista dal Regolamento Comunitario 261/2004, una sorta di risarcimento volo forfettario da 250 a 600 euro, ma solo ed esclusivamente il rimborso delle spese per raggiungere la meta prefissata”.

“ItaliaRimborso fornisce un servizio di assistenza – ricorda Felice D’Angelo ai tanti passeggeri che già hanno usufruito dei servizi, totalmente gratuiti – a tutti quei passeggeri che subiscono un disservizio aereo. Lo fa gratuitamente con il metodo, che viene definito litigation funding, quindi a costo zero per il passeggero”.

Per contattare ItaliaRimborso e segnalare il disservizio per sciopero è possibile farlo segnalando direttamente il disservizio, attraverso la mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., contattare il centralino 06 56548248, o più semplicemente compilare il form presente nella homepage del sito web.

Ulteriori dettagli sul rimborso delle spese per spese sostenuteallo sciopero aereo è possibile consultarle al seguente link: rimborso sciopero aerei.

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In 10 anni il 19% dei giovani ha lasciato la Puglia che ha perso così risorse essenziali per mantenere vitali anche i territori rurali in termini economici e sociali, per cui serve il sostegno al ricambio generazionale green con i giovani che risultano i più propensi ad investire in idee innovative e progetti di lungo respiro. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione della Gionata internazionale della capacità dei giovani che si festeggia il 15 luglio, istituita nel 2014 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per celebrare l’importanza di dotare i giovani delle competenze necessarie per trovare un impiego, un lavoro dignitoso e per lo sviluppo dell’imprenditorialità.

“Il tema del ricambio generazionale è una priorità del Piano strategico dell’Italia che individua un insieme di strumenti per sostenere ed attrarre i giovani in agricoltura agevolandone l'accesso ai fattori di produzione, quali il credito ed ai capitale fondiario, e offrendo opportunità di formazione volte ad accrescere le capacità professionali e imprenditoriali. In continuità con la programmazione precedente, quindi, la strategia per i giovani in agricoltura e il ricambio generazionale sarà realizzata attraverso una quota di pagamenti diretti e nell’ambito dello sviluppo rurale”, afferma Benedetta Liberace, leader dei giovani di Coldiretti della Puglia.

L’identikit del giovane agricoltore 4.0 con la guerra e dopo due anni di emergenza sanitaria causata dal Covid fotografa una crescita esponenziale dell’attitudine alla multifunzionalità in agricoltura, con il 44% dei giovani imprenditori agricoli pugliesi concentrati sulla diversificazione aziendale, con particolare attenzione alla vendita diretta (35%), alla trasformazione agroalimentare (51%) e all’agriturismo (28%), secondo la rilevazione di Coldiretti Giovani Impresa Puglia.

“La pandemia prima e la guerra in Ucraina poi hanno accelerato il fenomeno del ritorno alla terra e maturato la convinzione comune che le campagne siano oggi capaci di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo” insiste Liberace nel sottolineare che “occorre ora sostenere il sogno imprenditoriale di una parte importante della nostra generazione che mai come adesso vuole investire il proprio futuro nelle campagne, abbattendo gli ostacoli burocratici che troppo spesso si frappongono”. La burocrazia – conclude la Coldiretti Puglia – sottrae fino a 100 giorni all’anno al lavoro in azienda ma, soprattutto, con l’inefficienza, frena l’avvio di nuove attività di impresa contrastando anche le opportunità che possono generarsi attraverso i Bandi del Programmi di sviluppo rurale (Psr).

La rinnovata attrattività della campagna per i giovani – continua Coldiretti Puglia – si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura sia diventata un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo. Non è dunque un caso che oltre otto italiani su dieci (82%) sarebbero contenti se il proprio figlio lavorasse in agricoltura secondo l’indagine Coldiretti/Ixè.

La capacità di innovazione e di crescita multifunzionale – continua la Coldiretti regionale – porta le aziende agricole dei giovani ad avere una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più. E se tra i giovani imprenditori agricoli c’è chi ha scelto di raccogliere il testimone dai genitori, la vera novità rispetto al passato – conclude Coldiretti Puglia – sono gli under 35 arrivati da altri settori o da diverse esperienze familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalità, i cosiddetti agricoltori di prima generazione.

Per favorire il dialogo tra i giovani in agricoltura è nata l’Academy di Giovani Impresa, la scuola strategico-politica diretta agli imprenditori under 30, pensata per sostenere la crescita dirigenziale delle nuove generazioni di agricoltori. 

Nel 2022 il programma formativo dell’Academy propone una azione di on boarding, di primo avvicinamento e inserimento di nuovi giovani imprenditori in Coldiretti Giovani Impresa attraverso le cinque lezioni sul futuro, una serie di incontri sia on line che in presenza, organizzati in tutte le regioni. 

L’esigenza di una riqualificazione delle capacità analitiche e decisionali dei giovani imprenditori e degli occupati, del capitale umano, dalla sua capacità progettuale e dall’innovazione – aggiunge Coldiretti Giovani Impresa Puglia - sono necessarie ad affrontare i mutamenti sociali ed economici indotti dai nuovi modelli di regolamentazione internazionale e dalla profonda revisione della politica agraria europea.

Coldiretti per i giovani lancia una proposta ampia per la ripresa del settore attraverso formazione, semplificazione, strumenti flessibili di accesso al lavoro, incentivi per poter operare in velocità e promuovere investimenti in innovazione con un vero e proprio rilancio economico e sociale dell'agricoltura regionale, perché l’emergenza causata dal Covid ha fatto emergere la consapevolezza che l’agricoltura è legata non solo alla tutela della salute e dell’ambiente, ma anche alla sicurezza degli approvvigionamenti per la popolazione e alla difesa della sovranità alimentare dei Paesi.

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"Nella settimana dal 15 al 22 luglio sono 252 i lavoratori che le aziende cercano tramite i Centri per l’Impiego nel territorio della provincia di Brindisi. È questa la fotografia che ci viene restituita dall’ottavo report settimanale delle offerte di lavoro redatto dallo Staff Comunicazione/Rapporti con i Media dell’Ambito territoriale di Brindisi di Arpal Puglia, l’Agenzia regionale per le Politiche Attive del Lavoro attraverso cui, dal 2018, la Regione Puglia assicura l’erogazione dei servizi per l’impiego e l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro.

Ogni venerdì il report diffonde gli annunci, suddivisi per macro settori economici, gestiti dai Centri per l’Impiego brindisini, pubblicati giornalmente sul portale regionale lavoroperte.regione.puglia.it e visionabili anche tramite l'app gratuita “Lavoro per te Puglia”. Il report consente di avere una visione immediata e intuitiva delle opportunità sempre aggiornate, disponibili sul territorio, al fine di agevolare l’utenza nella ricerca di un impiego.

Questa settimana si contano: 96 posizioni aperte nel settore della ristorazione, 34 del turismo, 34 della sanità, 30 dell'assistenza domiciliare, 18 dell’edilizia, 8 dei servizi, 6 del commercio, 9 delle pulizie, 4 dell’agricoltura, 3 dell’artigianato, 3 dei servizi alla persona, 2 della manutenzione, 2 del tessile, 1 del metalmeccanico, 1 dell’amministrazione, 1 dell’alimentare.

Si segnala inoltre l’opportunità di lavorare all’estero. Tramite rete Eures è possibile candidarsi come educatori/trici per asili nido e scuole dell’infanzia cattoliche a Francoforte e come lavoratori per manodopera qualificata per produzioni stagionali orticole, floreali in Belgio.

Si rende noto, inoltre, che è possibile candidarsi al bando di selezione/reclutamento, rivolto a docenti madrelingua e non, per la European High School con sede presso il Liceo Scientifico Fermi-Monticelli di Brindisi.

Occasioni anche nell'ambito della formazione : ai corsi altamente specializzati in Meccanica, Elettronica, Meccatronica e Biomedicale, tenuti dalla scuola speciale di tecnologia ITS Antonio Cuccovillo, che offrono ai giovani un’alternativa ai percorsi universitari o alla ricerca immediata del posto di lavoro, si aggiungono i corsi, in partenza a settembre, di Create Connections, organizzazione che si occupa di formazione professionale gratuita rivolta ad appartenenti a categorie protette ex art. 1 L. 68/99 in stato di disoccupazione.

Gli operatori di Arpal Puglia dei tre Centri per l’Impiego dell’Ambito territoriale di Brindisi offrono il loro supporto a cittadini e imprese per candidarsi alle offerte o pubblicare annunci. Gli sportelli sono aperti al pubblico tutti i giorni (dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30 e il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30) presso le sedi di Brindisi, Ostuni e Francavilla e presso l’Ufficio collocamento mirato disabili, situato in via Tor Pisana, 114, Brindisi (per info e contatti: www.arpal.regione.puglia.it).

Si consiglia di consultare quotidianamente il portale Lavoro per Te - Regione Puglia, per rimanere sempre aggiornati sulle nuove opportunità lavorative". 

 

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 I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari presentano i risultati dell’attività operativa, relativa all’anno 2021. Il Nucleo Carabinieri TPC di Bari, nell'ambito delle numerosissime attività investigative avviate in Puglia, Basilicata e all’estero nell’anno 2021, ha restituito al patrimonio culturale nazionale, beni archeologici, antiquariali e di arte contemporanea che stavano per essere definitivamente dispersi. Il traffico illecito di beni culturali, pur risentendo ancora della crisi pandemica, non ha mai smesso di proliferare, soprattutto sui canali dell’ e-commerce.    

Nell’ambito repressivo, sono 139 persone le persone deferite all’Autorità giudiziaria per i reati di ricettazione, violazioni in materia di ricerche archeologiche, detenzione di materiale archeologico, contraffazione di opere d’arte, violazioni in danno del paesaggio ed altre violazioni previste dal Codice dei beni Culturali e del paesaggio oltre che dal Codice Penale.carabinieri_reperti_2021.JPG

47 sono state le perquisizioni domiciliari e locali eseguite a supporto delle attività investigative condotte che hanno consentito il sequestro di 2.009 beni culturali (erano 1.329 nel 2020), di cui 255 di tipo antiquariale, archivistico e librario, 5 reperti paleontologici, 1.749 reperti archeologici e 107 opere d’arte contraffatte, per un valore economico stimato in € 14.929.361 per i beni autentici e di € 1.890.000 per quelli contraffatti, qualora immessi sul mercato come originali.

Particolare impulso è stato dato alla tutela e alla salvaguardia delle aree archeologiche. Lo scavo clandestino, infatti, ancora oggi rappresenta una delle più grandi piaghe del patrimonio culturale ed alimenta un traffico di livello internazionale intorno al quale ruotano enormi interessi economici e commerciali. E’ da queste due regioni, del resto, che gran parte dei reperti archeologici nazionali (spesso di inestimabile valore storico-culturale) vengono illecitamente trasferiti e venduti all’estero. In tale quadro, nel 2021, sono state adottate misure tese all’identificazione oltre che dei responsabili degli scavi clandestini, anche dei fruitori dei beni archeologici estirpati dal territorio, che spesso e volentieri vengono esposti in bella mostra in lussuose abitazioni o ville. 6 persone sono state deferite per lo specifico reato di scavo clandestino, mentre un attento monitoraggio dell’ e-commerce, ha permesso il deferimento all’A.G. di 31 persone per impossessamento e detenzione illecita di beni culturali appartenenti allo Stato recupero, con il contestuale recupero di 967 reperti archeologici databili IV- II sec. a.C. e 76 monete di natura archeologica.  carabinieri_recupero_quadri.JPG

In tale contesto investigativo, nel Giugno del 2021 il Nucleo TPC di Bari ha portato a termine il più grande recupero di archeologia mai fatto in Puglia e Basilicata ed uno dei più grandi al livello nazionale. Grazie ad un’attività investigativa durata più di due anni, supportata da EUROJUST e coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, venivano rimpatriati 782 reperti archeologici di origine pugliese, di straordinario valore storico/culturale, economicamente stimato dagli archeologi in non meno di 11 milioni di euro, rinvenuti nella disponibilità di un facoltoso collezionista belga. Le indagini, partite dallo studio di una stele daunia dalle peculiarità decorative tipiche dell’area archeologica di Salapia, agro del Comune di Cerignola (FG), esposta in alcune mostre nei musei nazionali di Ginevra e Parigi negli anni ’90, consentivano il rinvenimento di un vero e proprio tesoro archeologico costituito da un numero elevato di vasi apuli a figure rosse, anfore, ceramiche a vernice nera, ceramiche indigene e attiche, a decorazione dipinta geometrica e figurata, stele figurate in pietra calcarea dell’antica Daunia, oltre a numerosissime terrecotte figurate c.d. “tanagrine”, testine fittili, statuette alate, ecc. Si tratta di beni nazionali databili tra il VI e il III secolo a.C., tutelati ai sensi del “Codice dei beni culturali e del paesaggio” e depredati e smembrati dai contesti originari. ora rimpatriati.

                      

Altra importante attività investigativa (a lungo termine poiché iniziata nel 2019) conclusa nel 2021 è quella che consentiva l’individuazione di un gruppo criminale, composto da mercanti d’arte, collezionisti e speculatori occasionali, con ramificazioni in tutta Italia, che aveva creato una pervasiva rete commerciale di ricettazione e commercializzazione di opere d'arte false e/o contraffatte, attribuite al maestro “Mauro Reggiani” uno dei massimi esponenti dell’astrattismo in Italia. Le indagini, supportate da attività tecniche e coordinate dalla procura della Repubblica di Lecce       Le 60 opere sequestrate, proposte in commercio a prezzi compresi tra 15.000 e 70.000 euro, avrebbero fruttato alla compagine oltre un milione di euro. Deferite all’Autorità Giudiziaria complessivamente 26 persone coinvolte a vario titolo nella ricettazione (648 C.P.) e per aver posto in circolazione opere d’arte false/contraffate (178 D.lgs. 42/2004).carabinieri_libri_antichi.JPG

L’impegno del Nucleo nella lotta alla contraffazione di opere d’arte ha interessato anche altri autori di arte contemporanea di fine ‘800 e inizio novecento. Nell’ambito di una mirata indagine, infatti, è stato individuato un lotto di dipinti, destinati ad una casa d’asta della Provincia di Bari, che li avrebbe commercializzati sul territorio nazionale. Nel corso delle investigazioni sono state denunciati tre collezionisti, improvvisati mercanti d’arte, residenti nella Provincia di Bari, Siena e Torino che, in concorso, si erano organizzati per veicolare la vendita del detto lotto di opere d’arte false per il tramite della predetta casa d’asta. Sono complessivamente state 10 i sequestri eseguiti da questo Nucleo, di altrettanti dipinti di buona fattura ma assolutamente falsi. Gli stessi erano stati attribuiti a “Gio’ Fattori”, uno dei più sensibili esponenti del movimento dei Macchiaioli, a Mario Sironi fra gli iniziatori del movimento artistico quale del Novecento nel 1922 a Milano, a Ottone Rosai, Ardengo Soffici, Gino Severini, Franco Gentilini, Virgilio Guidi e Mauro Reggiani. I dipinti, qualora commercializzati come autentici, avrebbero potuto garantire un profitto pari a 300.000 euro. 

Nell’ambito del settore antiquariale ed in particolare di quello archivistico e librario, sono stati rinvenuti e sequestrati 17 documenti archivistici di inestimabile valore culturale, in vendita online per poche centinaia di euro. I manoscritti, legati alla storia della città di Barletta e provenienti dall’Archivio Diocesano di Trani erano stati oggetto di vari trafugamenti consumati negli anni ad opera di ignoti in danno del patrimonio delle Chiese  di Santa Maria Maggiore e San Giacomo.  L’esame tecnico, curato dai funzionari della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia, ne ha attestato l’autenticità e la datazione al periodo compreso fra il 1562 e il 1830.  Le indagini hanno consentito di deferire all’A.G. il responsabile per ricettazione. 

In materia di tutela del paesaggio sono state incrementate le attività finalizzate a perseguire la realizzazione di opere edilizie abusive o realizzate in difformità rispetto ai progetti approvati in centri storici o comunque in aree sottoposte a vincolo. In tale contesto sono state denunciate 18 persone.

Il costante impegno profuso dai militari del Nucleo TPC di Bari ha permesso, altresì, di esprimere un’efficace e coordinata azione preventiva e di controllo in Puglia e Basilicata, così riepilogata:

  • 76 controlli a esercizi commerciali, mercati e fiere di oggetti antiquariali;
  • 8 verifiche alla sicurezza anticrimine di musei, biblioteche ed archivi congiuntamente agli organi periferici del Ministero della Cultura (MiC) con la finalità di individuare eventuali punti di criticità sui sistemi di difesa passiva;
  • 84 controlli nelle aree archeologiche ritenute potenzialmente più esposte alle aggressioni criminali, svolti congiuntamente al personale delle Soprintendenze, del 6° Nucleo Elicotteri di Bari e dell'Arma Territoriale e dei Carabinieri Forestali;
  • 118 controlli su aree tutelate da vincoli paesaggistici;
  • 1798 controlli di beni culturali nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti.

Nel 2021 sono stati consumati appena 11 furti di beni culturali di cui 4 in danno di chiese.

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LA FP CGIL DI BRINDISI CHIEDE L’ANNULLAMENTO DEL BANDO DI CONCORSOPER 15 AGENTI DI POLIZIA LOCALE. La nota carenza di personale di Polizia Locale a Brindisi e la conseguente assenza di una costantevigilanza del territorio contribuisce allo stato di abbandono e di degrado di molti quartieri. Tanto premesso, dopo anni di attesa, finalmente si è traguardato l’obiettivo di incrementarel’organico di Polizia locale con l’emanazione di un bando di concorso pubblico. Tanti giovani brindisini attendevano la pubblicazione del bando per poter avere l’opportunità diaccedere ad un impiego stabile nella pubblica amministrazione. Purtroppo l’Amministrazione ha emanato un bando di concorso per l’ assunzione di 15 agenti di Polizia Locale da cui emergono alcune evidenti illegittimità tra i requisiti richiesti per lapartecipazione tra cui:

1. il limite minimo di altezza che, com’è noto, non risulta essere più previsto quale requisito dipartecipazione ai concorsi pubblici, come disposto dal DPR 207 del 17/12/2015. La giurisprudenza si era già pronunciata nel merito sancendo che è illegittima la clausola delbando a posti di vigile urbano che preveda quale requisito di accesso un’altezza minima (Consiglio di Stato n. 5071/2000). Peraltro, l’art. 87 del Regolamento degli Uffici e Servizi del Comune di Brindisi, conspecifico riferimento alle procedure di reclutamento degli agenti di Polizia Locale, stabiliscegià i requisiti di natura fisica per l’accesso al ruolo;

2. risulta del tutto arbitraria ed in contrasto con le previsioni regolamentari, la circostanza chesia prevista una certificazione medica per l’attività sportiva agonistica per l’ atletica leggera;

3. il requisito del possesso della patent e A rappre senta una clausola discriminatoria in quantoin contrasto con il principio di massima partecipazione, poiché il possesso della patente di categoria A senza limitazioni di cilindrata o potenza, può essere conseguito al compimentodi anni 24 oppure, se titolare di patente A2 da almeno due anni, può essere conseguito alcompimento di 20 anni. Insomma, un vero e proprio pasticcio se si pensa che si tratta di elementi oggettivamente incontrasto con norme di legge. Pertanto la scrivente Segreteria territoriale chiede l’annullamento del bando di concorso de quo. Purtroppo l’Ufficio competente in materia in più occasioni ha dimostrato di essere inadeguatorispetto agli adempimenti di propria competenza. Val la pena ricordare come dopo tre mesi di lavoro, dietro contestazione della scrivente O.S., si dovette procedere ad annullare la graduatoria delle Progressioni economiche del personale del 2019 in quanto in contrasto alle norme vigenti.

Stessa sorte seguirono le Progressioni Economiche del 2020 in quanto alcuni partecipantiadirono le vie legali per essere stati esclusi a causa di un vizio di calcolo. E poi ancora il mancato riconoscimento delle Indennità di Responsabilità dell’anno 2018 dove l’Amministrazione ha fatto dietro front per la categoria “D” ed è soccombente rispetto alla maggior parte di ricorsi per la categoria “C”. Non per ultimo si ricorda il prelievo di importanti somme ( non dovute) in un'unica soluzionedalle buste paghe dei lavoratori senza avviso e senza ricorrere alla rateizzazione come da prassi.Si potrebbe continuare con l’elencazione ma sarebbe mortificante.Da tempo la scrivente O.S. chiede un’inversione di rotta e l’avvicendamento di chi ha dimostrato, nei fatti, la propria inadeguatezza. Ciò andrebbe a vantaggio dell’immagine dell’Amministrazione, della cittadinanza e di tutti idipendenti del Comune di Brindisi.

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Dati del giorno: 14 luglio 2022

8.139
Nuovi casi
28.596
Test giornalieri
5
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 2.451
Provincia di Bat: 776
Provincia di Brindisi: 820
Provincia di Foggia: 885
Provincia di Lecce: 1.776
Provincia di Taranto: 1.288
Residenti fuori regione: 113
Provincia in definizione: 30
92.912
Persone attualmente positive
472
Persone ricoverate in area non critica
18
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.312.968
Casi totali
11.737.025
Test eseguiti

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1.211.342
Persone guarite
8.714
Persone decedute

Corso di alta specializzazione in «Slow Luxury Tourism And Hospitality Management», ecco il biennio di alta specializzazione proposto dall’Its Turismo di Puglia.  Formare figure professionali per le imprese ricettive di eccellenza, creare competenze adeguate per un’offerta turistica di qualità e di standard sempre più elevati.

È il percorso di alta specializzazione «Slow Tourism and Hospitality Management»: due anni di studio e di stage, un biennio di formazione organizzato dalla Fondazione «Istituto Tecnico Superiore Regionale della Puglia per lo Sviluppo dell’Industria dell’Ospitalità e del Turismo Allargato». Il corso, che partirà in autunno, è completamente gratuito (grazie al co-finanziamento della Regione Puglia e del ministero dell’Istruzione) ed è rivolto a circa 25-30 giovani individuati tramite apposite selezioni con test scritto, colloquio orale e valutazione dei titoli (le prime sono partite stamattina). Sede delle lezioni sarà l’ex scuola di Savelletri.

Il corso dura 2000 ore complessive, distribuite su due annualità e così suddivise: 1120 ore dedicate alla didattica laboratoriale d’aula, a case studies in laboratorio e/o in contesti lavorativi, attività seminariali, visite didattiche e di studio, project work; poi ci sono 880 ore di attività di stage in contesti lavorativi.

Obiettivo è creare professionalità in grado di collaborare nei team delle imprese turistico-ricettive di eccellenza, interpretando la scienza e l’arte e dell’ospitalità attraverso la produzione di servizi personalizzati e di elevato standard. Per questo il percorso consentirà ai partecipanti di comprendere gli aspetti che caratterizzano l’offerta di servizi di lusso e di charme, acquisire le competenze digitali indispensabili in tutti i processi e nelle attività svolte dalle diverse direzioni di un’ospitalità di lusso,

potenziare le proprie capacità di relazionarsi con clientela di lusso che ha esigenze estremamente elevate,

elaborare servizi esclusivi e prodotti di alta qualità e la gestione di brand di alta gamma.

«Presentare e raccontare il nostro territorio necessità anche di personale altamente qualificato. Un’esigenza che nasce dalla presenza nel nostro territorio catene di lusso e imprenditori tra i più importanti al mondo – dice il sindaco Francesco Zaccaria – per questo, nostro dovere è creare le condizioni migliori per strutturare una rete di competenze che possa rispondere alle esigenze degli operatori. Creare eccellenze professionali in grado di collaborare con strutture uniche e apprezzate in tutto il mondo, una occasione fondamentale di crescita per i nostri ragazzi. Con l’Its, inoltre, abbiamo già proposto (e proporremo ancora) il job day e abbiamo fortemente voluto l’ITS nella consulta del turismo in modo tale da creare un collegamento costante e un dialogo con le forze imprenditoriali del territorio e scegliere insieme le strade da percorrere per un turismo che elevi sempre più la qualità dell’offerta proposta»

Pur operando principalmente a favore degli operatori privati della ricettività, la figura che il biennio di alta formazione formerà può operare anche per la valorizzazione del territorio in una logica di offerta turistica integrata.

«Viviamo in un territorio che ogni giorno pone noi amministratori di fronte a grandi responsabilità – dice l’assessore al Turismo Pier Francesco Palmariggi – perché la convivenza con strutture ricettive e imprese di altissimo livello ci motiva a non tralasciare alcun aspetto che riguardi la filiera dell'industria turistica. Il turismo rappresenta quasi un quinto del Pil pugliese e nel nostro territorio si concentra la maggior parte delle strutture di lusso della regione: questo ci obbliga a intervenire anche e soprattutto sulla formazione. Ospitare a Fasano questa opportunità è grande motivo di orgoglio e di stimolo per il futuro».

Il corso che partirà nei prossimi mesi è il terzo biennio proposto nel Comune di Fasano ed è stato co-progettato insieme agli operatori del territorio, come sottolinea la presidente della Fondazione ITS Turismo di Puglia, la prof.ssa Giuseppa Antonaci: «Prepariamo ragazzi che vogliono avere un accesso molto più veloce al mondo del lavoro, ma allo stesso tempo vogliono fare un percorso legato alle innovazioni: innovazioni tecnologiche e innovazioni dei processi. Gli studenti del nostro istituto devono anche avere una profonda conoscenza del nostro territorio perché solo conoscendo la realtà in cui si opera si possono proporre ai visitatori le diverse esperienze e i diversi tipi di turismo che il territorio offre». L’Its Turismo guidato dalla prof.ssa Antonaci è il primo in Italia. Il riconoscimento è arrivato anche in virtù dei livelli occupazionali raggiunti al termine dei percorsi proposti:

«Questo biennio può essere davvero un’alternativa per entrare con facilità nel mondo del lavoro – dice la dott.ssa Luisa Sportelli presidente del comitato tecnico scientifico dell’istituto –. Non riusciamo infatti a trovare ragazzi formati, le strutture hanno bisogno di professionalità e siamo costretti a rivolgerci fuori, ma comunque non basta. Questo corso ci consentirà di formare in loco le competenze più adeguate alle esigenze del territorio e degli imprenditori che vi operano».

Gli Its sono Accademy di alta specializzazione tecnologica istituite dal ministero dell’Istruzione e costituiscono il segmento di formazione terziaria professionale. «Propongono un percorso alternativo all’università – sottolinea Massimo Salomone, coordinatore gruppo tecnico Turismo di Confindustria Puglia –, ma che può essere anche complementare ed è fondamentale che percorsi simili siano radicati nei territori che più necessitano di professionalità adeguate».

Per ogni info su iscrizioni e modalità di accesso al biennio consultare il sito undefined

La Segreteria è a disposizione telefonicamente allo 0832-700664 dal lunedì al venerdì dalle 09,00 alle 17,00.