Redazione
IL VINO INCONTRA L’ARTE NEL PROGETTO R.A.P.
Dopo il Progetto Palombara, a Tenute Rubino nasce una nuova iniziativa. Si chiama R.A.P. (Rubino Art Project) e ricerca la bellezza nel vino attraverso il connubio con l’arte. “Radici” il tema della 1^ edizione. Giovedì 21 luglio la conferenza stampa di presentazione.
Si chiama R.A.P. (Rubino Art Project) il nuovo progetto di Tenute Rubino che vede l’azienda di Luigi Rubino e Romina Leopardi proseguire nella propria ‘mission’: promuovere il territorio attraverso una serie di progetti - in cantina, ma anche nei vigneti delle tenute di famiglia - finalizzati a ricercare la bellezza nel vino attraverso il connubio con l’arte. Una visione prospettica che prosegue, quindi, e lo fa mettendo in parallelo da un lato la vocazione vitivinicola del territorio brindisino, dall’altro l’arte in tutte le sue espressioni e manifestazioni. Da qui nasce il nuovo progetto, R.A.P. che, in questa prima edizione, ha come tema “Radici”, inteso come senso di appartenenza ad un passato e ad una civiltà che trova nella terra la sua fonte ispiratrice. Protagonisti del progetto, assieme a Tenute Rubino, saranno 10 artisti pugliesi, già affermati in ambito nazionale e internazionale, individuati e selezionati da Ilaria Caravaglio - storica dell’arte e curatrice – che realizzeranno un’opera ispirata al tema del progetto. “Radici” sarà una mostra con una propria struttura ed importanza, tanto che per accoglierla, già a partire dal prossimo mese di settembre, si apriranno le porte di Palazzo Granafei-Nervegna, spazio istituzionale e di grande valore storico- culturale. Con “Radici” inizia, quindi, un percorso di collezionismo concreto che, successivamente, troverà una propria prestigiosa area espositiva lungo il percorso di visita della barricaia, nel cuore della nuova cantina della Famiglia Rubino, a Jaddico, dove i vigneti ‘guardano’ il mare.
Per illustrare, nel dettaglio, il progetto e le iniziative, giovedì 21 luglio, alle ore 19:00, nella sede di Tenute Rubino (viale Enrico Fermi 50), si terrà una conferenza stampa, alla quale prenderanno parte il fondatore dell’azienda Luigi Rubino, la direttrice marketing e comunicazione Romina Leopardi, la storica dell’arte e curatrice Ilaria Caravaglio ed alcuni degli artisti protagonisti di “Radici”.
Questa la rosa dei dieci chiamati a rappresentare, ognuno attraverso il proprio linguaggio, il tema del primo appuntamento con R.A.P.:Dario Agrimi, Mariantonietta Bagliato, David Cesaria, Pierluca Cetera, Giuseppe Ciracì, Francesco Cuna, Emilio D’Elia, Angelo Filomeno, Pierpaolo Miccolis, Ezia Mitolo.
Tante le novità che saranno illustrate, a partire dalla presentazione della nuova cantina dell’azienda Rubino che, dal 2023, sarà pronta ad accogliere al suo interno – ma anche negli ampi spazi organizzati all’esterno – una serie di attività culturali e di promozione del territorio e avrà nell’arte, nella cura della bellezza e nel valore dell’esperienza vissuta a Jaddico, i suoi punti di forza. A seguire, dalle 20,30 in poi, infine, il “Rubino Art Project Party”, una festa che celebra il connubio tra l’arte e il vino di Tenute Rubino, in un appuntamento arricchito dalla proposta food e dal DJ set di Antonio Piergianni; “Mister Jefu”, ideatore e curatore del progetto “Up to the Jefu”, brand che promuove, attraverso dj internazionali, il territorio pugliese e l’incontro tra l’arte e l’enogastronomia ‘Made in Puglia’.
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PUGLIA SUL PODIO DELLE REGIONI PREFERITE
A confermarlo i dati di uno Studio sul Turismo Outdoor realizzato da Enit-Agenzia Nazionale del Turismo e Human Company in collaborazione con Istituto Piepoli.
- Dall’inizio della pandemia per due italiani su tre è cresciuta la propensione per le vacanze all’aria aperta
- 25 milioni di italiani (52%) vanno in vacanza, di questi uno su cinque pianifica una vacanza outdoor
- Vacanze più lunghe per chi sceglie l'outdoor
- Per l’88% dei turisti outdoor la vacanza è in Italia
- Puglia, Toscana e Sardegna sul podio delle regioni preferite dal turista outdoor, seguite da Lazio, Calabria e Sicilia
- Vacanze last minute per un italiano su quattro
Flessibile, sostenibile e sicuro: grazie alle sue caratteristiche intrinseche il comparto dell’open air negli ultimi anni ha saputo guadagnarsi e conquistare la fiducia degli italiani. Merito anche della propria capacità di evolversi, intercettando necessità e richieste dei nuovi target di riferimento. Se da una parte la pandemia ha avvicinato le persone a un concetto di turismo più consapevole e di prossimità, dall'altra il segmento ha saputo trasformarsi, per offrire servizi di qualità e ogni tipo comfort. Tanto che le vacanze all’aria aperta sembrano essere il must post-covid per gli italiani: due su tre, infatti, ammettono che dall’inizio della pandemia la loro propensione a svolgere all’aperto le proprie vacanze è cresciuta.
Parte da questo dato storico sul turismo open air la nuova edizione dello Studio sul Turismo Outdoor commissionata a Istituto Piepoli da Enit-Agenzia Nazionale del Turismo e Human Company, la più importante società a capitale italiano nel segmento open air. Un trend che si conferma anche per la stagione estiva 2022, che sembra avere tutte le carte in regola per essere in linea con quella del 2019, se non addirittura superiore.
Realizzata a giugno con metodo quantitativo su un campione rappresentativo della popolazione italiana, la ricerca ha indagato la propensione degli italiani per le vacanze estive, le previsioni di soggiorni outdoor per l’estate 2022 e i fattori determinanti per la scelta delle vacanze.
Le previsioni per l’estate 2022
Secondo le stime dell’indagine per l’estate 2022 più di un italiano su due (52%) ha programmato una vacanza, di questi uno su cinque pianifica una struttura outdoor, con predilezione per villaggi e agriturismi. Tra i propensi alla vacanza il turista open air non solo è il più fidelizzato (l’82% si dichiara pronto a partire) ma anche il più orientato a prolungare il soggiorno: per il 24% dei turisti outdoor la vacanza sarà più lunga, mentre resterà invariata per gli altri.
Riguardo alla meta, l’Italia si conferma anche quest’anno la favorita dai turisti outdoor con l’88% delle preferenze (+3% rispetto al 2021). Sul podio delle regioni preferite dal turista outdoor la Puglia (18%) consolida la propria prima posizione e condivide il podio con la Toscana (11%) e la Sardegna (10%). Ottime le performance anche di Lazio, Calabria e Sicilia (tutte a quota 8%). Quanto alle destinazioni e al periodo, il 58% di chi pianifica una vacanza outdoor sceglierà il mare, il 17% la montagna e il 14% città e località d’arte prevalentemente nei mesi di luglio (42%) e agosto (46%), che si confermano i mesi dominanti, con una quota apprezzabile a settembre (11%).
I fattori di influenza
Se nella rinuncia alle vacanze non stupisce che a prevalere siano i motivi economici (38%), sorprende che il Covid resti piuttosto marginale, con solo il 5% degli intervistati che ha dichiarato di non partire per paura del contagio. Caro carburante e inflazione sono i principali fattori per la scelta delle vacanze per sette italiani su 10, seguiti dalla presenza di tariffe flessibili che mettono al sicuro da perdite economiche (61%) e un buon numero di offerte last minute (53%). Secondo l’indagine circa un quarto dei vacanzieri aspetta la prenotazione sotto data: la percentuale è la stessa sia tra i propensi (29%) che tra i turisti outdoor (28%). Tra i canali di prenotazione, prevale il metodo diretto con il 53% degli intervistati che ha dichiarato di aver prenotato o volerlo fare, contattando direttamente la struttura. Solo il 25% ha indicato le OLTA e il 13% le agenzie di viaggio o i tour operator tradizionali.
«Le nuove prospettive offerte dall’outdoor consentono di vivere pienamente e in modo nuovo spazi inattesi. Il contesto storico ci ha educato a vivere l'esperienza di viaggio con modalità rivisitate, rispondendo anche all'esigenza di rafforzare il senso di rispetto per l'ambiente naturale e consentendo di potenziare la fruizione dell'esperienza di viaggio. Il turismo all'aria aperta pone le basi per consolidarsi sempre di più negli scenari turistici attuali. Il 2022 è un anno ideale per intercettare nuovamente i flussi da Oltreoceano che rappresentano uno dei bacini principali di provenienza degli adventure traveler, e uno dei più attivi per presenza di t.o. specializzati in questo mercato» ha dichiarato Roberta Garibaldi, Amministratore Delegato ENIT.
Secondo Domenico Montano, General Manager Human Company: «L’indagine conferma le previsioni del Gruppo, per cui si annuncia una stagione positiva con performance superiori ai dati pre-Covid. A oggi stimiamo il 40% di presenze in più rispetto al 2021 e una crescita del 15% sulla stagione 2019 per tutti i village. Il mare si conferma la meta preferita specialmente dai connazionali ma registriamo anche la ripresa del turismo nelle città d’arte, dove siamo presenti con i nostri camping in town, vissuti non più come semplici luoghi dove pernottare ma come facilitatori per visitare il territorio anche fuori stagione. A testimoniare il trend positivo delle città italiane anche i nostri Mercati Centrali a Firenze, Roma, Torino e Milano».
Livio Gigliuto, Vice Presidente Istituto Piepoli ha commentato: «All'aperto, conveniente, italiana. L'identikit della vacanza degli italiani per l'estate del 2022 è piuttosto definito. Gli italiani cercano soprattutto località di mare, le cercano in Italia, e cercano ampi spazi all'aperto per sfuggire ai rischi del contagio. La propensione all'open air, che sembrava solo una risposta alla pandemia, è diventata in fretta un nuovo punto fisso delle vacanze italiane e probabilmente resterà abitudine anche per gli anni a venire».
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A causa della siccità i campi sono allo stremo in Puglia e hanno già perso in media 1/3 delle produzioni dalla frutta al grano, dal foraggio per alimentare gli animali al latte, fino alle olive e alle cozze, con gli effetti anche sull’annata prossima, mentre gli invasi registrano un calo progressivo dell’acqua, con le zone non servite da ‘serbatoi’ artificiali dove agricoltori e allevatori si approvvigionano dai pozzi ormai esauriti e con le autobotti. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in riferimento all’arrivo della nuova grande ondata di caldo che aggrava l’emergenza raccolti con la necessità che venga richiesta senza indugio dalla Regione Puglia la dichiarazione di stato d’emergenza, dopo l’annuncio della probabile estensione dell’emergenza per la siccità ad altre quattro regioni annunciata dal Ministro dell'Agricoltura, Stefano Patuanelli, dopo che il Consiglio dei Ministri lo aveva già deliberato per le prime 5 regioni.
In Puglia gli invasi hanno distribuito, in una settimana, circa 18 milioni di metri cubi d'acqua, quando gli invasi artificiali – riferisce Coldiretti Puglia, su dati dell’Osservatorio dell’ANBI Nazionale – da maggio a luglio registrano una continua discesa dei volumi di acqua invasati pari a -80,12 milioni di metri cubi, con una differenza rispetto alla capacità effettiva di -130,2 milioni di metri cubi e il peggio deve ancora venire.
Il fatto che la Puglia conviva da sempre con la siccità – argomenta Coldiretti Puglia - con oltre il 57% del territorio a rischio desertificazione, impone di non sottovalutare e minimizzare il problema, piuttosto di correre ai ripari una volta per tutte sfruttando le risorse del PNRR anche per far fronte allo stato di emergenza cronica che la nostra regione sopporta, con costi enormi a carico di tutti i settori produttivi e della popolazione stessa, con l’urgente riconoscimento di evento catastrofale eccezionale richiesto da Coldiretti Puglia al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, tale da superare per ragioni di gravità il Decreto Legislativo n.102/2004 che disciplina il Fondo di Solidarietà Nazionale.
In Puglia – spiega Coldiretti regionale – si registrano già cali del 45% per i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle, del 35-40% per il grano duro per la pasta, di oltre il 15% della frutta ustionata da temperature di 40 gradi, del 20% delle cozze e del 35% della produzione di miele.
La Puglia, tra l’altro, ha il triste primato nazionale di essere la regione d’Italia dove piove meno, ma quando piove in maniera anche violenta, l’acqua non viene raccolta per la mancanza di invasi utili a conservarla. In questo scenario critico, serve subito una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando serve, ma urge il completamento e il recupero di strutture già presenti, progettualità già avviata e da avviarsi, in uno scenario aggravato in Puglia – dice ancora Coldiretti regionale - dal ventennale commissariamento dei Consorzi di Bonifica, con procedure autorizzative non complesse, in modo da instradare velocemente il progetto complessivo e ottimizzare i risultati finali.
La siccità grave e perdurante sta costringendo gli agricoltori all’irrigazione di soccorso con costi altissimi per il caro gasolio – spiega Coldiretti Puglia - per tirare l’acqua dai pozzi e rifornirsi di acqua con le autobotti, anche per abbeverare gli animali nelle stalle, con i pozzi artesiani che stanno franando, mentre altri pozzi a falda superficiale, stanno scomparendo, si stanno prosciugando.
Bisogna ripartire dalle incompiute – segnala Coldiretti Puglia nella lettera al Presidente Emiliano . come la diga del Pappadai in provincia di Taranto, un’opera idraulica mai utilizzata e di fatto abbandonata, utile a convogliare le acque del Sinni per 20 miliardi di litri di acqua da utilizzare per uso potabile e irriguo, che una volta ultimata andrebbe a servire l’Alto Salento, ancora oggi irrigato esclusivamente con pozzi e autobotti; 80 progetti finanziati e non ancora completati;
Il completamento delle opere di sistemazione idraulica e di conservazione del suolo nel bacino del torrente Vallona a protezione dell’area irrigua di San Nicandro garganico – ricorda Coldiretti Puglia - con inizio lavori a luglio 1991 interrotti a giugno 1993 e sul torrente Scarafone, con inizio lavori ad ottobre 1990 interrot- ti nel luglio 1992 in provincia di Foggia, Il completamento e la sistemazione del bacino Capo D’acqua ed utilizzo irriguo acque alte e del Serbatoio Tempa Bianca sul torrente Saglioccia, con lavori ultimati ma non collaudati perché difformi dal progetto;
La definitiva concretizzazione di rapporti e accordi con la Regione Molise per la realizzazione di una condotta di 10 chilometri per drenare acqua dall'invaso del Liscione sul Biferno fino all'invaso di Occhito sul Fortore.
Come se non bastasse, la Puglia brucia con oltre 940 incendi in 15 giorni (dal 15 al 30 giugno) da sud a nord della Puglia - insiste Coldiretti Puglia - in una estate segnata da una siccità che non si registrava da anni che sta devastando campi e colture, dopo una primavera che si è classificata come la sesta più calda di sempre sul pianeta a livello climatologico facendo registrare una temperatura media sulla superficie della terra e degli oceani addirittura superiore di 0,85 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo.
Serve subito una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori – conclude Coldiretti - con l’Anbi, l’Associazione nazionale delle bonifiche, abbiamo elaborato un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di bacini di accumulo (veri e propri laghetti) per arrivare a raccogliere il 50% dell’acqua dalla pioggia. Si tratta di 6mila invasi aziendali e 4mila consortili da realizzare entro il 2030 multifunzionali ed integrati nei territori perlopiù collinari o di pianura.
Andamento dei volumi invasati da maggio a luglio 2022 (Mln mc) |
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PUGLIA |
3 maggio 2022 |
7 giugno 2022 |
12 luglio 2022 |
Differenza |
Invasi artificiali Occhito Capaccio Capacciotti Osento |
286,12 |
260.81 |
206 |
- 80,12 |
* Elaborazione Coldiretti Puglia su fonte dati Osservatorio ANBI Nazionale.
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Brindisi calcio giovanile, 150 allievi negli stage
Il nuovo numero di “Buone Nuove - l’altra informazione”
Nelle edicole il nuovo numero di “Buone Nuove – l’altra informazione”, il periodico edito dalla Km707 Smart srls che porta le firme di due giornalisti di Mesagne: Cosimo Saracino e Tranquillino Cavallo.
Stralcio dell'Editoriale che potrete leggere nel nuovo numero:
SI TORNA A FAR FESTA
Finalmente è estate. In un attimo si sono dissolti i mesi di pandemia, anche se il contagio è sempre in agguato, mentre la città è tornata a vivere. Così, come promesso da tempo anche l’Amministrazione comunale ha predisposto una serie di iniziative per accogliere quanti stanno trascorrendo le loro ferie a Mesagne. ...
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La polizia arresta 12 individui per diverse attività illecite
Nelle prime ore del mattino di oggi, 14 luglio 2022, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare a carico di dodici soggetti, sei dei quali in carcere e sei ai domiciliari, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Lecce su richiesta della Procura della Repubblica — D.D.A. nei confronti di un sodalizio criminoso che sarebbe riferibile al clan Romano — Coffa, operante nel territorio di questa provincia.
La Squadra Mobile di Brindisi, nell'ambito delle attività di contrasto alla criminalità organizzata, ha posto in particolare l'attenzione su un presunto sodalizio criminoso, particolarmente attivo sul territorio, che secondo gli elementi raccolti si sarebbe reso responsabile di una serie di attività illecite, peraltro ampiamente riscontrate in vari episodi delittuosi di diversa indole commessi in questo capoluogo. L'attività di indagine ha, innanzi tutto, avrebbe consentito di delineare una puntuale mappatura delle piazze di spaccio operative in questo centro cittadino, che sarebbero controllate, quando non direttamente gestite, dal clan malavitoso in parola.
Le piazze di spaccio maggiormente attive avrebbero interessato il quartiere Sant'Elia, vera e propria base operativa del sodalizio, il rione Paradiso e i luoghi della movida brindisina ove sovente avrebbero stazionato referenti del clan che si sarebbero avvalsi, per la consegna delle dosi di stupefacente, di pusher che, nell'ottica di una pronta e facile mobilità, oltre che per evitare i controlli, spesso si sarebbero mossi con performanti e-bike.
Nel corso delle indagini sarebbe emerso che l'attività di spaccio, nel novembre 2019, avrebbe avuto un grave epilogo col decesso di un giovane tossicodipendente. Questi, allontanatosi da una comunità terapeutica presso la quale era degente, a causa dell'assunzione di una dose di stupefacente, perdeva la vita mentre si trovava al rione Paradiso di Brindisi, nell'abitazione di una donna che lo aveva momentaneamente ospitato e lo aveva agevolato nell'acquisto della droga. Oltre alle attività di spaccio di stupefacenti, che sarebbe stata esercitata anche in maniera associata, le indagini avrebbero posto in risalto come molti commercianti di questo centro fossero costretti a sottostare a continue vessazioni da parte del gruppo criminale attenzionato. I soprusi avrebbero spaziato tra l'omesso pagamento di quanto acquistato o prelevato negli esercizi commerciali e vere e proprie richieste estorsive, a volte di poche decine di euro, cui i commercianti erano costretti a soccombere pena la minaccia di gravi ritorsioni o con l'esercizio di veri e propri atti di violenza.
L'inclinazione alla violenza dei componenti il gruppo criminale sarebbe stata altresì riscontrata in più episodi durante i quali sarebbero stati anche esplosi colpi di arma da fuoco, verificatisi al quartiere Paradiso e finalizzati ad affermare il controllo del territorio anche nei confronti di personaggi storicamente inseriti nella criminalità brindisina e che mal sopportavano la presenza di "nuove leve" che, di fatto, ne insidiavano lo storico predominio. stato eseguito, altresì, un decreto di sequestro patrimoniale preventivo di un immobile, in località Giancola, nella disponibilità del clan Romano-Coffa, che si sarebbe ritenuto, nonostante l'interposizione fittizia del bene ad altro soggetto, acquistato con in proventi delle attività illecite.
Mesagne. I vigili urbani trovano 2 caprette fuggite dall'ovile
Sembrava una segnalazione di routine quella giunta al Comando di polizia locale di Mesagne nel tardo pomeriggio di oggi allorquando segnalava due caprette al centro strada, in fila indiana, lungo la trafficata provinciale Mesagne-San Vito dei Normanni.
Nominati i direttori del Distretto di Francavilla Fontana, Neurochirurgia del Perrino e Medicina interna di Ostuni
La direzione strategica della Asl Brindisi ha nominato tre nuovi direttori: Giovanni Taurisano per il Distretto sociosanitario 3 di Francavilla Fontana (che comprende anche i territori di Carovigno, Ceglie Messapica, Oria, San Michele Salentino e Villa Castelli), Francesco Romeo per l'Unità operativa complessa di Neurochirurgia dell'ospedale Perrino di Brindisi ed Emanuela Ciracì per l'Unità operativa complessa di Medicina interna dell'ospedale di Ostuni.
Ai medici è stato conferito incarico di direttore di Struttura Complessa a seguito di avviso pubblico.
Il dottor Giovanni Taurisano dal 1987 è dirigente medico della disciplina di Igiene, Epidemiologia e Sanità pubblica nel Dipartimento di Prevenzione. Ha lavorato nel Servizio per le tossicodipendenze e nel Servizio di Igiene e Sanità pubblica, con funzioni di referente per Francavilla Fontana.
Il dottor Francesco Romeo è in servizio al Perrino dal 2005: negli ultimi anni è stato prima direttore vicario e poi direttore facente funzione del reparto di Neurochirurgia, Centro di riferimento regionale per il trattamento chirurgico del Parkinson.
La dottoressa Emanuela Ciracì lavora per la Asl di Brindisi dal 2010, in servizio nell'ospedale di Ostuni, ed è stata dal 2020 direttore facente funzione dell'Unità operativa di Medicina interna. È anche referente clinico-organizzativo della struttura post Covid di Mesagne.
Mesagne. Al via la quarta edizione del Messapica Film Festival
Mesagne. Al via la quarta edizione del Messapica Film Festival una settimana di cinema d’autore, documentari, libri, workshop, cinema per ragazzi.