Redazione

Dati del giorno: 05 gennaio 2022

5.514
Nuovi casi
71.121
Test giornalieri
0
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 1.850
Provincia di Bat: 535
Provincia di Brindisi: 564
Provincia di Foggia: 554
Provincia di Lecce: 933
Provincia di Taranto: 949
Residenti fuori regione: 103
Provincia in definizione: 26
41.162
Persone attualmente positive
364
Persone ricoverate in area non critica
38
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

328.360
Casi totali
6.042.681
Test eseguiti
280.205
Persone guarite
6.993
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 116.559
Provincia di Bat: 32.969
Provincia di Brindisi: 28.454
Provincia di Foggia: 56.569
Provincia di Lecce: 43.409
Provincia di Taranto: 47.733
Residenti fuori regione: 1.995
Provincia in definizione: 672

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Nuovo singolo per la cantautrice brindisina Francesca D’Angeli, una ballad prodotta da Gianni Testa per Joseba Publishing e che porta la firma anche di Chiara Stroia.

Francesca: -Questo brano, dal titolo “Rinascere”, contiene un profondo ed intimo messaggio d’amore, è un vero e proprio grido al sentimento ed alla voglia di risollevarsi in due, per superare tutti i momenti più bui e negativi che la vita può presentarci. E’ l'essere presenti nonostante le distanze che possono separare ed è anche essere completamente e incondizionatamente innamorati di una persona, perché l'amore è il fuoco che tiene accesa la nostra vita, è il pensiero che dà luce alle giornate, anche le più cupe-

Il videoclip sarà disponibile dal 15 Gennaio su youtube.

Biografia

Francesca D’Angeli è nata il 17 Novembre del 1994 a Fasano (Brindisi) sotto il segno dello scorpione, così come da subito nasce il suo amore per il canto. Infatti nei primi tre mesi di vita, prima ancora di dire la prima parola, inizia ad intonare delle piccole cantilene. In fase adolescenziale la passione cresce di giorno in giorno, tra saggi di scuola e musical organizzati in parrocchia fino ad arrivare ai 18 anni con i primi matrimoni, piazze e feste in genere. La musica è la "colonna sonora" della sua vita, una grande passione che cerca di trasmettere con ogni singola nota ed attraverso il linguaggio delle emozioni.

-Chiudo con una frase di Friedrich Nietzsche: "Senza musica la vita sarebbe un errore".

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CONTESSA (ANCE): CON I RENDERING E SENZA PROGETTI ADEGUATI NON SI FANNO LE OPERE. IL RISCHIO E’ CHE A PAGARE SIANO SEMPRE LE IMPRESE. 

Per molti comuni il 31 dicembre 2021 sarà una data da ricordare. Una pioggia di milioni di finanziamenti pubblici per cambiare il volto delle nostre città! Anche in Puglia tutti felici (e come non esserlo) visto che dal PNRR sono in arrivo ben 392 milioni di euro per rigenerare le nostre città.

Un ruolo di primo piano è spettato alla città di Brindisi che brinda con ben 40 milioni di euro di finanziamenti. E la stessa soddisfazione si avverte anche in altre realtà della provincia (a Fasano 5 milioni di euro, a Mesagne 5 milioni, a Francavilla Fontana 3,8 milioni, tanto per citarne alcune). Tutte opere da collaudare entro marzo 2026, ossia in 1550 giorni circa, ed il monitoraggio (che ci impone il rispetto dei tempi) è già partito dal primo gennaio 2022.

In un paese normale, oltre ad essere soddisfatti, si sarebbe stilato immediatamente un cronoprogramma, con la consapevolezza che si è già ritardo.

Si, in ritardo perché mentre si gioisce con grande enfasi sui giornali e sui social per i finanziamenti ottenuti, non si racconta ai cittadini che i progetti sono a malapena allo stato embrionale, forse da assimilare ad un semplice studio di fattibilità.

Basta leggere le preoccupazioni del Presidente dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Antonio Decaro o andare nei corridoi degli uffici tecnici dei nostri comuni  per avere il termometro della situazione. Se azzardiamo a dire che ad oggi, per il 100% dei finanziamenti, non esistono progetti definitivi/esecutivi e quindi cantierabili, purtroppo siamo certi di non dire qualcosa lontano dalla realtà.

Serve una progettazione BIM (Building Information Modeling) in cui ad ogni linea disegnata corrisponde una lavorazione con relativo materiale e quindi una definizione numerica, economica e della tempistica reale dell’intervento. Basta cartoni animati illusori che vengono fuori dai rendering che a malapena danno idea dell’opera ma non mettono nelle condizioni i capi cantieri di dare disposizioni ai lavoratori o gli uffici acquisti delle imprese di comprare i materiali per tempo.

Il cantiere moderno, infatti, è un vero e proprio assemblaggio di materiali e tecnologia e non può essere realizzato con progetti redatti in fretta e furia, spesso con il sistema del “copia ed incolla”.

È innegabile che la Pubblica Amministrazione non ha una adeguata capacità progettuale, per carenza atavica di personale, e quindi vi è un deficit assoluto di progetti esecutivi.

Pertanto, ad oggi non è neanche ipotizzabile la tipologia di gara da espletare, poiché la stessa dipende dal grado di progettazione.

La cosa ancora più grave è che i progetti che si stanno redigendo avranno dei quadri economici con dei prezziari disallineati dagli attuali prezzi di mercato. Serve l’intervento del legislatore poiché la soluzione del problema non può essere demandata alle stazioni appaltanti che non hanno strumenti idonei di intervento!

Come sistema-Ance pensiamo che oggi l’unica via d’uscita sia da ricercarsi nel decreto sblocca-cantieri e nel decreto semplificazioni-bis che hanno reso nuovamente ammissibile il ricorso sia all'appalto integrato semplice che all'appalto integrato complesso.

In sintesi, vi è la possibilità per la stazione appaltante, priva di progetti esecutivi, di poter mandare in gara un livello di progettazione definitivo e/o di fattibilità e, a seconda dei casi, chiedere ai partecipanti/aggiudicatari di rendere esecutivo il relativo progetto.

Sarebbe un sistema efficace per passare dalla politica degli annunci a quella dei fatti concreti e delle opere realizzate. Ecco perché è arrivato il momento di aprire i cantieri ed eseguire i lavori. Bisogna fare in fretta perché siamo in ritardo e le imprese non vogliono rappresentare, ancora una volta, l’agnello sacrificale a cui addossare la responsabilità del fallimento del PNRR.

Certo, anche noi imprese dovremo compiere dei passi in avanti, ricostruendo e professionalizzando i management aziendali, adeguandoli alle accresciute esigenze in termini di corretta esecuzione delle procedure e nei tempi prestabiliti. L’Ance, anche da questo punto di vista, è pronta ad offrire il proprio contributo a vantaggio delle imprese associate e nel rapporto con le stazioni appaltanti da cui attendiamo, nei modi che riterranno più opportuni, l’avvio di una fase di confronto.

Ma questa volta, più di quanto accaduto in passato, è necessario far presto!

Angelo Contessa – Presidente ANCE Brindisi

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È inaccettabile aver letto nella legge di bilancio 2022 la scomparsa dei Livelli essenziali per la non autosufficienza. La sua mancanza nella scrittura fa parte di un pensiero debole, che annulla la sua specificità sostitutiva nei commi dal 162 al 168. La nostra richiesta è nella necessità voluta di una Legge Quadro per le persone non autosufficienti, la quale chiede interventi domiciliari tra la popolazione colpita sulla base della copertura, intensità e durata sia per gli ammalati che per le famiglie che accudiscono.  La ragione è nel dare assistenza e previdenza.

Noi sappiamo che la non autosufficienza pone condizioni di lungo periodo nella durata degli interventi e necessità che richiedono un sostegno intenso e continuo di operatività.

Papa Francesco nel suo ultimo libro, apparso nelle librerie in questi giorni, sintetizza l’accoglienza in poche regole sul desiderio di come poter condurre “una buona vita”, ed essere fonte per “il desiderio di vivere appieno e sperimentare …. Mantenimento di buona salute e all’accesso all’assistenza ….”.

Il desiderio di una buona vita, quindi, non può focalizzarsi nella riflessione debole di una politica miope. L’input potrebbe essere in un Nuovo Patto per la salute: incipit di base, secondo la Uil pensionati Stu Appia, per un Invecchiamento attivo in buona salute e per rendere operativi e accessibili gli interventi di assistenza a domicilio.

La realtà della persona che vive la non autosufficienza, pone la necessità di “una gamma d’interventi … non estemporanei”, ma “permanenti”.

L’urgenza chiede risposte in una logica socio-assistenziale inclusiva che possa essere di “servizio per gli anziani non autosufficienti “, ma anche una risorsa per le famiglie.

Su questo tema la Uil pensionati Stu Appia si domanda, dove e quali sono le buone intenzioni del Governo sui Leps (livelli essenziali delle prestazioni sociali per le persone non autosufficienti)?

Il nostro richiamo fa riferimento all’art, 43 della Commissione “Turco”, presentato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, avente per titolo proprio “Livelli essenziali delle prestazioni sociali per la non autosufficienza”.

La non presenza sul bilancio è forse dovuto e, quindi, intenzionale nel prevedere un decreto futuro da definire negli obiettivi di servizio?

O forse l’attesa era prescrittibile nell’individuare la definizione di una Legge quadro in altri ambiti del sociale diverso dalla non autosufficienza?

Ci chiediamo, dunque, che cosa rimane agli anziani non autosufficienti? Oppure si devono accontentare soltanto di risorse e non di una Legge. Sulla sicurezza il nostro segretario Pierpaolo Bombardieri suggerisce alla cultura della politica che il “Casco, Non Basta”

Il segretario dei pensionati Carmelo Barbagallo continua a ripetere che “i decreti non bastano”. Non bisogna fare “orecchio da mercante” nei tavoli di confronto, ma l’esigenza è in una “Legge quadro sulla non autosufficienza” e che, da molti anni, è richiesta, serve ed è voluta dalle parti sociali.

La Legge 234/2021 non può essere sostitutiva ed esaustiva per Legge Quadro sulla non autosufficienza. Per la Uil Pensionati Stu Appia la valutazione è che occorre una legge di riferimento.

 La Legge di Bilancio 2022 garantisce solo risorse e attività di stanziamento oggi 100 milioni e forse indicativi dal 2025 di un importo di 300 milioni. Queste risorse per noi sono da considerare un “casco” da apprezzare nell’immediato, però non solo esaustive e garanzia per i Comuni/Ambiti territoriali sociali da poter essere di tutela, di prossimità e di “riconoscimento sostanziale e formale verso i Livelli essenziali per la non autosufficienza”.

Oggi vi è la possibilità per attivare interventi concreti e riformatori tra le politiche sociali e sanitarie.

A tal proposito la pandemia fa, in un certo senso, da acceleratore per ottenere una Legge quadro in favore delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Ora si chiede al Governo d’investire le risorse fornite dai fondi europei previsti nell’ambito del programma “Next Generation Eu”, che tra i sei assi d’intervento atteso (digitalizzazione, transizione, ecologica, mobilità sostenibile, istruzione, inclusione e salute), gli ultimi tre, in particolare, interessano la dimensione delle disabilità e delle loro famiglie.

In sostanza la nostra proposta è in un Nuovo Patto per la salute che possa essere inclusiva per costituire una “Legge Quadro per le persone non autosufficienti”.

 Il raggiungimento dell’obiettivo potrebbe essere indicativo a rimuovere le forme sostanziali d’inciviltà persistenti sulle disuguaglianze e sulle discriminazioni che colpiscono le disabilità e le fragilità di milioni di persone.

La fiducia è esigibile nelle buone pratiche, la possa servire a una forma di “Buona vita” in salute e non di privazione com’è accaduto con il Covid -19, che ha sacrificato le persone fragili di diritti fondamentali spettanti nel subire “un carico sproporzionato di problemi rispetto agli altri diritti” (Helena Dalli.)

Nel dare un buon “Sguardo alla vita in futuro”, auguriamo a tutti un Buon Anno in salute.

Il segretario

Tindaro Giunta

Con un giorno di anticipo sulla festività della Befana sono iniziati, ieri mattina a Mesagne, i lavori di ristrutturazione stradale della via vecchia per Francavilla Fontana che si allaga completamente nelle giornate di pioggia inibendo il transito stradale. Il costo dei lavori è di 130 mila euro e dureranno circa 30 giorni. Il problema degli allagamenti era sorto dopo che alcuni residenti della contrada Palmitella avevano realizzato delle recinzioni in muratura per le proprie abitazioni ostacolando il naturale deflusso delle acque meteoriche. Una criticità che si portava avanti da oltre un ventennio, anche legalmente, che era diventata un problema non solo per i residenti, ma anche per la normale viabilità stradale. Infatti, il tratto di strada era stato inibito dal Comune al transito delle auto poiché le buche stradali, causate dalle piogge, erano motivo di incidenti e danni ai mezzi.

Con relative richieste di risarcimento al Comune. Poi la promessa, esattamente un anno fa, dell’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona, di aver inserito la strada nel piano delle ristrutturazioni. Mesi di progettazioni e autorizzazioni e poi ieri mattina, finalmente, l’insediamento del cantiere e l’inizio dei lavori. Il progetto si divide in due parti.

La prima è la realizzazione di un sistema assorbente, progetto approvato dall'ufficio Ambiente della Provincia di Brindisi, mentre il secondo intervento riguarda la sistemazione del tappetino bitumoso che migliorerà le pendenze, il drenaggio e la gestione delle acque. “Devo dire di essere molto soddisfatto del lavoro che l’ufficio Lavori pubblici sta facendo per migliorare l’efficienza della nostra città – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona –. Abbiamo in cantiere un’altra serie di progettazioni, per risolvere situazioni di imbarazzo strutturali ferme da anni, pronte per essere eseguite appena arriveranno i fondi del Pnrr”.

Intanto, l’Amministrazione comunale ha iniziato a risolvere, con fondi propri, il problema legato agli allagamenti della via vecchia per Francavilla. “Ormai sembrava una leggenda metropolitana che non c’era nessuna soluzione a questo problema ventennale. Bastava, invece, solo un po' di buona volontà e un’attenta progettazione”, ha tenuto a sottolineare l’assessore. Infine l’amministratore ha voluto fare notare che “sono solo 2 anni che l’Amministrazione Matarrelli è in carica e abbiamo risolto diversi problemi che da anni languivano nel dimenticatoio”. 

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Positivi e tamponi nella provincia di Brindisi, il report aggiornato al 2 gennaio.

Aggiornamento settimanale dei dati sull’emergenza Covid-19 nell’ultimo report a cura dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl. Alla data del 2 gennaio 2022 risultano positivi 3.359 soggetti, di cui 1.593 uomini (47,4%) e 1.766 donne (52,6%), con età media di 33 anni. I positivi sono così suddivisi per fasce di età: 846 nella fascia 0-18 anni, 2.224 tra 19-64 anni, 232 tra 65-79 anni, 57 negli 80 e oltre. 
I fattori di rischio per cui è stato predisposto il tampone sono: “sospetto di caso” 1.306 (38,9%), “contatto con caso accertato” 804 (23,9%), “screening” 193 (5,8%), “rientro da area a rischio” 61 (1,8%) e soggetto in RSSA/RSA 4 (0,1%); in 991 casi (29,5%) il fattore di rischio non è definito. L’ultimo aggiornamento sullo stato di salute degli attualmente positivi descrive 1.983 (59%) soggetti asintomatici, 792 (23,6%) paucisintomatici, 121 (3,6%) con sintomatologia lieve, 16 (0,5%) severi e 4 (0,1%) critici; per 443 (13,2%) soggetti il dato non è noto. Per 1.749 (52%) soggetti è stata predisposta la sorveglianza con isolamento fiduciario e per 43 (1,3%) il ricovero in isolamento; per 1.567 (46,7%) soggetti il dato non è noto.
Per quanto riguarda la distribuzione per Comune i positivi sono 872 a Brindisi, 418 a Fasano, 394 a Ostuni, 261 a Francavilla Fontana, 242 a Mesagne, 129 a Ceglie Messapica, 128 a Latiano, 128 a San Pietro Vernotico, 113 a Carovigno, 100 a Torre Santa Susanna, 94 a San Vito dei Normanni, 83 a Erchie, 79 a Oria, 71 a San Pancrazio Salentino, 61 a Cellino San Marco, 49 a Villa Castelli, 44 a Cisternino, 41 a Torchiarolo, 34 a San Donaci, 18 a San Michele Salentino. I Comuni della provincia di Brindisi con i maggiori valori di incidenza cumulativa sono, nell’ordine, Torchiarolo, Brindisi, Torre Santa Susanna, Francavilla Fontana. 
Nel periodo compreso tra il 24 febbraio 2020 e il 2 gennaio 2022, sono stati sottoposti a tampone molecolare per la ricerca di Sars-CoV-2 in totale 156.767 residenti nella provincia di Brindisi, pari a 401,5 soggetti ogni 1.000 residenti. Per 125.474 (80%) soggetti sottoposti a test è definito il fattore di rischio per cui è stato predisposto il tampone; si osserva come il test effettuato per “caso sospetto” rappresenti la motivazione di esecuzione del tampone in circa il 45% dei casi. Dei 156.767 soggetti sottoposti a tampone molecolare, 26.767 (17,1%) sono risultati positivi al test, con una incidenza cumulativa stimata pari a 685,5 casi x10.000 residenti; si conferma il trend in aumento dei casi. I positivi comprendono 13.873 donne (51,8%) e 12.894 uomini (48,2%) e l’età media è pari a 42 anni.
Il tasso di letalità è pari all'1,5%. All’aumentare dell’età si osserva un incremento di tale tasso, mentre nella fascia 0-29 anni non si registrano decessi. Sono 414 i decessi totali: 327 casi tra persone che hanno tra 70 e 90 anni e più; 55 tra i 60 e i 69 anni, 23 casi tra i 50 e i 59, 7 casi tra i 40 e i 49, e 2 nella fascia 30-39.

Nota del capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Ignazio Zullo.
“Apprendiamo dalla stampa che in Regione ci sono state esigenze di abbigliamento per i vertici della Protezione Civile. Magliette griffate per gestire le emergenze e – evidentemente - per fare una certa figura davanti alle telecamere e ai fotografi, cosa che non poteva farsi con magliette da comuni mortali.
Siamo davanti ad un'idea di economicità della spesa totalmente sbagliata, in barba alle reali esigenze del momento, quando ridurre il tasso di morbilità e mortalità dovevano essere la priorità assoluta e invece scopriamo che così non era. La Commissione d'indagine che abbiamo chiesto potrà servire anche a fare luce sulle priorità di intervento, efficacia ed economicità della spesa in rapporto alle esigenze assistenziali. Non possiamo pensare che i vertici non abbiano fornito alcun indirizzo politico sulla tipologia di magliette da acquistare o sull'indirizzare la spesa verso scelte oculate e non verso bisogni effimeri. A questo dovrà rispondere proprio l'assessore e presidente Michele Emiliano”.

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“Le strutture burocratiche dei Ministeri della Cultura e delle Infrastrutture intendono proporre l’impugnativa del Piano casa dinanzi alla Corte costituzionale, anche della semplice proroga, con motivazioni ideologiche e alquanto discutibili. Noi abbiamo fatto tutto il possibile e per diversi anni, ora tocca ai parlamentari battere un colpo e far valere le ragioni di un comparto essenziale per la crescita economica della Puglia e del Paese. Altrimenti torneremo alle stagioni di crisi di quel comparto ad altissima densità di posti di lavoro e alle stagioni buie dell’edilizia con il cappello in mano, cioè quella fatta ingraziandosi il sindaco, gli uffici tecnici e avendo cura di incaricare il professionista più alla moda nei salotti della pianificazione territoriale, cioè la disciplina conservatrice e reazionaria che mira a imporre e omologare la vita delle persone attraverso l’urbanistica”. 
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati, promotore negli anni scorsi della legge sul Piano casa e le sue proroghe. 
“La frase chiave della proposta d’impugnativa confessa un chiaro intento anti-produttivo e ideologico della burocrazia ministeriale: ‘Il legislatore regionale, sostanzialmente, consente a priori interventi edilizi di ampliamento volumetrico in deroga agli strumenti urbanistici pur in assenza delle finalità sociali e ambientali perseguite dalle norme statali assentendo premialità gratuita e fine a se stessa’.
Mi pare che attraverso questa frase e utilizzando il Piano casa, si intenda raggiungere un progetto ideologico, fondato sul paesaggio come leva per riportare in auge le dottrine sui più totalitari modelli di sviluppo e sulla lotta di classe; escludere la finalità sociale del lavoro attraverso una contestazione aperta ai concetti chiave della domanda e dell’offerta; ignorare le necessità di ripresa economica che il Paese ha, salvo che non sia sostenuta con la spesa pubblica; dichiarare un’idea statalista e orientata al passato, per cui meglio i bonus a pioggia messi a carico delle generazioni future piuttosto che volumetrie premiali per farsi finanziare, attraverso le regole del mercato, entrate dello Stato, la produzione, l’ambiente, la riduzione di consumo di suolo e la legalità.
Noi consiglieri regionali a questo punto non abbiamo più strumenti per salvare questo importante strumento, per cui la parola passa ai parlamentari nazionali, ai quali rivolgo l’appello a occuparsene e farsi valere”.

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Nel 2021, la Polizia Postale e delle Comunicazioni è stata impegnata nel far fronte a continue sfide investigative con riferimento alle macro-aree di competenza, in particolare negli ambiti della prevenzione e contrasto alla pedopornografia online, della protezione delle infrastrutture critiche di rilevanza nazionale, del financial cybercrime e di quelle relative alle minacce eversivo-terroristiche in rete, riconducibili  sia a forme di fondamentalismo religioso che a forme di estremismo politico ideologico, anche in contesti internazionali.

Il Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online, C.N.C.P.O., ha coordinato 5.515 complesse attività di indagine (+ 70% rispetto all’anno precedente) all’esito delle quali sono state eseguite oltre 1.400 perquisizioni (+ 87% rispetto all’anno precedente).

          Nel corso del 2021 si è verificato, infatti, un significativo incremento dei casi di sfruttamento sessuale dei minori e di adescamento online: eseguiti 137 arresti (+98% circa rispetto al 2020) e denunciate 1400 persone (+17% rispetto al 2020).

          L’ incremento sale al +127% per le persone arrestate e del +295% rispetto ai casi trattati, se confrontiamo i dati prepandemici del 2019

Pe quanto attiene l’attività di prevenzione sono stati analizzati oltre 29.000 siti internet,  2.539 dei quali, riscontratone il carattere pedopornografico, sono stati oscurati mediante inserimento nella black list istituita ai sensi della L.38/2006.

C.N.C.P.O.

2020

2021

 

Incremento

 

Casi trattati

3.243

5.515

+70,06%

Persone indagate

1.192

1.400

+17,15%

Arrestati

69

137

+98,55%

Perquisizioni

757

1416

+87,05%

Gb di materiale sequestrato

215.091

280.106

+30,23%

Tra le indagini più significative condotte direttamente dal C.N.C.P.O., si segnala una delicata attività svolta nell’ambito delle darknet, che ha consentito di trarre in arresto un libero professionista 50enne, produttore di materiale di pornografia minorile. L’operazione è stata condotta con la cooperazione internazionale di polizia con altre Agenzie investigative estere attivata da Europol. L’uomo abusava in via continuativa di due minori di 6 e 8 anni. Avvalendosi delle sue capacità manipolatorie, era riuscito a carpire l’affetto e la totale fiducia dei bambini e, in soli due anni, ha filmato le violenze ai loro danni per un totale di circa 9.000 video. In virtù della fiducia in lui riposta da parenti e amici, riusciva a ottenere la disponibilità dei minori anche per diversi giorni.

 

Nell’ambito di altra attività di indagine sottocopertura, denominata “WILD TELEGRAM – FASE FINALE” condotta dal Compartimento Polizia Postale di Genova, sono stati individuati sul territorio nazionale 12 utenti della Rete, che attraverso la piattaforma Telegram, si sono resi responsabili dei  reati di cui agli artt. 600 ter e 600 quater c.p., nei cui confronti l’A.G. ligure ha emesso altrettanti decreti di perquisizione.

L’attività si è conclusa con 10 denunciati e 2 arrestati.

 

Nell’ambito dell’operazione “LOLITA” condotta dalla Sezione Polizia Postale di Brescia, unitamente alla locale Squadra Mobile, inerente la veicolazione di video e immagini pedopornografiche autoprodotte da una minore e divulgate attraverso la piattaforma Whatsapp ad altri utenti, l’A.G. procedente ha emesso nr. 16 decreti di perquisizione espletati sul territorio nazionale nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili dei reati di cui agli artt. 600 ter e 600 quater c.p.

L’attività si è conclusa con 16 denunciati

 

All’esito di un’indagine denominata “BORGHETTO”, condotta dal Compartimento Polizia Postale di Catania, sono stati individuati 11 soggetti maggiorenni e 16 soggetti minorenni, tutti sedenti nel territorio di Catania e provincia, responsabili di aver divulgato attraverso la piattaforma di messaggistica WhatsApp contenuti pedopornografici, nei cui confronti la locale Procura ordinaria e quella per i Minorenni hanno emesso altrettanti decreti di perquisizione.

L’attività si è conclusa con 27 denunciati.

 

Nell’ambito dell’operazione “THE PUNISHER” svolta dal Compartimento di Firenze, sono stati individuati 7 soggetti che attraverso la piattaforma WhatsApp, si sono resi responsabili di condotte illecite ai sensi degli artt. 600 ter e quater c.p. e nei cui confronti la locale A.G. ha emesso altrettanti decreti di perquisizione.

L’attività si è conclusa con 6 denunciati.

 

Nell’ambito dell’operazione “CANADA 2.0” svolta dal Compartimento di Reggio Calabria, su impulso del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, l’A.G. di Catanzaro ha emesso nr. 119 decreti di perquisizione nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di condotte illecite ai sensi dell’art. 600 ter e 600 quater c.p. che sono statti eseguiti disgiuntamente sul territorio nazionale.

L’attività si è conclusa con 116 denunciati e 3 arrestati.

                           

Nell’ambito dell’operazione “COMETA” condotta dalla Sezione Polizia Postale di Brescia inerente la diffusione sui Social Network di immagini intime ritraenti una minore affetta da ritardo cognitivo, sono stati individuati 5 utenti nei cui confronti l’A.G. bresciana ha emesso 5 decreti di perquisizione.

L’attività si è conclusa con 5 denunciati.

 

All’esito dell’operazione “MAPLE MAZE” svolta dal Compartimento Polizia Postale di Milano, su segnalazione del collaterale organo di polizia canadese, sono stati individuati 31 utenti della Rete, responsabili attraverso la piattaforma KIK Messenger dei reati di cui agli artt. 600 ter e 600 quater nei cui confronti la locale Procura ha emesso altrettanti decreti di perquisizione personale ed informatica che sono stati espletati sul territorio nazionale.

L’attività si è conclusa con 27 denunciati e 4 arrestati.

 

Nell’ambito dell’operazione “BIG SURPRISE” condotta dal Compartimento Polizia Postale di Firenze, su segnalazione del collaterale organo di polizia canadese, sono stati individuati 24 utenti della Rete, responsabili attraverso la piattaforma KIK Messenger dei reati di cui agli artt. 600 ter e 600 quater nei cui confronti la locale Procura ha emesso altrettanti decreti di perquisizione personale ed informatica che sono stati eseguiti sul territorio nazionale.

L’attività si è conclusa con 22 denunciati e 2 arrestati

 

All’esito di un’indagine “ONTARIO 2” svolta dal Compartimento Polizia Postale di Milano, su segnalazione del collaterale organo di polizia canadese, sono stati individuati 17 utenti della Rete, responsabili attraverso la piattaforma KIK Messanger dei reati di cui agli artt. 600 ter e 600 quater nei cui confronti la locale Procura ha emesso altrettanti decreti di perquisizione personale ed informatica che sono stati espletati sul territorio lombardo.

L’attività si è conclusa con 16 denunciati e 1 arrestato.

 

Nell’ambito dell’operazione “DICTUM” condotta dal Compartimento Polizia Postale di Milano sono stati individuati 29 utenti della Rete, responsabili attraverso la piattaforma Mega.NZ dei reati di cui agli artt. 600 ter e 600 quater nei cui confronti la locale Procura ha emesso altrettanti decreti di perquisizione personale ed informatica che sono stati espletati sul territorio lombardo.

L’attività si è conclusa con 19 denunciati 7 arrestati e 3 irreperibili.

 

Al termine di un’indagine avviata a seguito di una segnalazione dell’Organizzazione statunitense NCMEC dal Compartimento Polizia Postale di Catania, sono stati individuati 7 utenti della Rete, responsabili dei reati di cui agli artt. 600 ter e 600 quater nei cui confronti la locale Procura ha emesso altrettanti decreti di perquisizione personale ed informatica.

L’attività si è conclusa con 7 denunciati.

 

All’esito di un’indagine sotto copertura denominata “MEET UP”, svolta dal Compartimento Polizia Postale Piemonte e Valle d’Aosta sulla piattaforma Telegram, la Procura della Repubblica di Torino ha emesso 26 decreti di perquisizione.

L’operazione si è conclusa con 23 denunciati e 3 arrestati.

 

Nell’ambito dell’operazione “GREEN OCEAN” condotta anche in modalità sotto copertura dal Compartimento di Palermo su canali di file sharing, su piattaforme di chat e nel dark web, la Procura della Repubblica di Palermo ha emesso 34 decreti di perquisizione

L’operazione si è conclusa con 21 denunciati e 13 arrestati.

            Nell’ambito dei reati contro la persona commessi attraverso la rete, significativo è l’aumento dei fenomeni di sextortion (+54% rispetto al 2020) e revenge porn (+78% rispetto al 2020) con oltre 500 casi trattati e 190 autori di reato deferiti all’A.G.

          Nel complesso per reati contro la persona commessi sul web, sono stati denunciati oltre 1.400 soggetti.

 

 

2020

2021

Incremento

 

 

 

 

Stalking

143

176

+23%

Revenge Porn

126

225

+78%

Sextortion

636

984

+54%

 

          Le indagini riguardanti il fenomeno delle truffe online in materia di e-commerce ovvero nell’ambito di piattaforme per l’offerta di beni e servizi, hanno consentito l’individuazione di oltre 3.200 presunti autori deferiti all’A.G..

 

          Per quanto riguarda il settore della cybersicurezza ed in particolare la protezione delle Infrastrutture Critiche, nell’ambito delle attività di prevenzione e contrasto ad attacchi e minacce aventi per obiettivo le infrastrutture sensibili di interesse nazionale (pubbliche e private), il C.N.A.I.P.I.C. - nell’ambito del complessivo Sistema Informativo Nazionale per il Contrasto al Cyber Crime[1], ha gestito:

  • 434 attacchi informatici significativi nei confronti di servizi informatici relativi a sistemi istituzionali, infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale, infrastrutture sensibili di interesse regionale, grandi imprese;
  • ha diramato524 alert di sicurezza riferibili a minacce per sistemi informatici/telematici oggetto di tutela del Centro;
  • ha ricevuto 60 richieste di cooperazione, gestite dall’Ufficio del punto di contatto HTC Emergency presente all’interno del CNAIPIC nell’ambito della Rete 24-7 “High Tech Crime” del G7.

          Le attività investigative avviate dal Centro e dai Compartimenti, hanno portato al deferimento di complessive 187 persone per accesso abusivo e danneggiamento di sistemi informatici afferenti sistemi critici ovvero servizi essenziali, diffusione di mallware, trattamento illecito di dati su larga scala.

  

L’azione della Polizia Postale si è diretta alla prevenzione e contrasto alle violazioni dei sistemi informatici critici e in maniera massiva alla lotta alle falsificazioni e commercializzazioni di certificati Green Pass illegali, sia sul clear che sul dark web.

L’azione della Polizia Postale si è diretta, ad ampio spettro:

a) al contrasto ai fenomeni di sottrazione illecita, dai sistemi critici, di interi archivi contenenti centinaia di green pass appartenenti a cittadini italiani, certificati che venivano rivenduti o addirittura posti a disposizione del pubblico su piattaforme di file-sharing per lo scaricamento gratuito, al fine di un successivo utilizzo illecito da parte degli acquirenti;

 

b) al contrasto ai fenomeni di truffa, basati sulla pubblicazione, su darkweb e canali social, di annunci fraudolenti in cui sedicenti falsari, al solo scopo di adescare le proprie vittime convincendole a rivelare i propri dati personali e a disporre pagamenti anticipati, si dichiarano in grado di fabbricare falsi green pass.

Lo scorso mese di agosto, nell'ambito di una complessa indagine denominata "Fake pass" – condotta dal Servizio centrale di Roma e dalle polizie postali di Milano e Bari, ha così individuato e perquisito 4 persone, tra cui 2 minorenni, che gestivano canali social specializzati nell’offerta illegale di certificati green pass Covid-19 falsi, sequestrando i 32 canali Telegram sui quali veniva veicolata la frode.

Grazie al monitoraggio dei pagamenti im cryptovalute effettuati dai clienti per ottenere gli inesistenti green pass, la Polizia postale ha ricostruito la rete di vendita, giungendo a disarticolare quelle che, in alcuni casi, si trasformavano in vere e proprie estorsioni: non di rado, infatti, dopo aver millantanto di poter fabbricare i falsi green pass, ed essere così entrato in possesso dei dati personali e dei documenti di riconoscimento delle vittime, il truffatore passava a ricattare queste ultime, minacciando denunce alla polizia o ulteriori attacchi informatici nei loro confronti, se non avessero proceduto al pagamento di ulteriori somme di denaro.

 

c) Al contrasto ai fenomeni di intrusione informatica nei sistemi sanitari regionali, allo scopo di poter inserire dati relativi a vaccinazioni e tamponi mai eseguiti, finalizzati ad ottenere il rilascio di certificati green pass.

Risale infatti a pochi giorni fa la messa a segno da parte della polizia postale di una vasta operazione – la più avanzata sinora realizzata nel settore - relativa alla messa in commercio di certificazioni green pass radicalmente false, ma in grado di resistere anche ai controlli possibili mediante l’apposita app di verifica, generate mediante furto delle credenziali dei farmacisti e successivo accesso illegale ai sistemi sanitari regionali di Campania, Lazio, Puglia, Lombardia, Calabria e Veneto.

Le credenziali di accesso erano carpite alle farmacie mediante sofisticate tecniche di phishing, attraverso email che simulavano la provenienza dal sistema sanitario, e che inducevano le vittime a collegarsi ad un sito web, anch’esso falso, perfettamente identico a quello della sanità regionale, in grado di sottrarre le preziose credenziali.

In altri casi, i falsi green pass risultavano prodotti ricorrendo a servizi di chiamata VoIP internazionali, capaci di camuffare il vero numero di telefono del chiamante e simulare quello del sistema sanitario regionale, attraverso cui gli hacker si spacciavano per agenti del supporto tecnico della Regione interessata ed inducevano il farmacista ad installare nel proprio sistema un insidioso software che consentiva di assumere il controllo da remoto del computer e rubare così le credenziali di accesso ai sistemi informativi regionali.

Le indagini - consistite nell’analisi dei dati di connessione, di tabulati telefonici, delle caselle email e delle altre tracce lasciate dai traffici illeciti - hanno consentito di verificare che le tecniche criminose appena indicate sono state messe in campo anche per produrre i cd. Super green pass, a fronte di vaccini mai effettuati.

120 falsi green pass sono stati sinora localizzati nelle province di Napoli, Avellino, Benevento, Caserta, Salerno, Bolzano, Como, Grosseto, Messina, Milano, Monza-Brianza, Reggio Calabria, Roma e Trento, ma sono in corso accertamenti finalizzati a definire il numero reale, che si stima essere assai più ampio, di coloro che si sono rivolti nel tempo all’organizzazione criminale oggetto delle indagini per sfruttarne gli illeciti servizi.

Le perquisizioni, operate dai vari Reparti della Polizia Postale e delle Comunicazioni interessati sul territorio nazionale hanno riguardato le 15 persone già sottoposte ad indagini quali ipotetici appartenenti all’associazione criminosa che risulta aver assicurato la regia degli accessi abusivi ai sistemi informatici e delle conseguenti falsificazioni, nonché 67 dei loro clienti. Con la collaborazione del Ministero della Salute, i falsi green pass individuati sono stati disabilitati, in modo da impedirne ogni ulteriore utilizzo.

          Nel settore del financial cybercrime, si registrano per il 2021 ben 126 attacchi informatici ai sistemi finanziari di grandi e medie imprese, per un ammontare complessivo di oltre 36 milioni di euro sottratti illecitamente mediante complesse frodi telematiche, 17 milioni dei quali recuperati a seguito dell’attivazione tempestiva della Polizia Postale e delle Comunicazioni.

          Gli attacchi al mondo dell’impresa, mediante frodi basate su tecniche di social engineering risultano particolarmente condizionati dalla pandemia in corso, soprattutto per l’utilizzo diffuso di sistemi di comunicazione  per la gestione economica da remoto, conseguenti all’adozione su larga scala di processi di smart-working.

          In merito ai fenomeni di phishing, smishing e vishing, tecniche utilizzate per carpire illecitamente dati personali e bancari, si rileva il sensibile aumento dei casi trattati dalla Specialità (+27%) per un totale oltre 18.000 casi trattati di furto di credenziali per accesso ai sistemi di home banking, di numeri di carte di credito, di chiavi private di wallet di cryptovalute a fronte dei quali sono state deferite all’A.G. 781 persone.

          Nell’ambito del contrasto al fenomeno del c.d. cyberterrorismo, ed in generale dell’estremismo in rete, gli investigatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno concorso alla prevenzione ed al contrasto dei fenomeni di eversione e terrorismo, sia a livello nazionale che internazionale, posti in essere attraverso l’utilizzo di strumenti informatici e di comunicazione telematica. L’attività, funzionale al contrasto del proselitismo e alla prevenzione dei fenomeni di radicalizzazione estremista religiosa e dell’eversione di estrema destra e antagonista, ha permesso di sviluppare una dedicata attività informativa in contesti di interesse, per oltre 117.000 spazi web oggetto di approfondimento investigativo.

          Tra questi 1.095 sono risultati caratterizzati da contenuti illeciti, che hanno determinato in 471 casi l’oscuramento della risorsa digitale.

Con riferimento alle attività investigative di settore, denunciati 39 soggetti ritenuti responsabili di attività di propaganda jihadista, ovvero legati all’estremismo di destra o a movimenti anarchici, mentre nell’ambito dei movimenti  afferenti la complessa galassia dei movimenti NO-VAX e NO GREENPASS sono state denunciate 101 persone[2].

In ambito di collaborazione internazionale, proprio al fine di contrastare la diffusione dal web di contenuti terroristici online legati all’estremismo di destra, lo scorso 27 maggio l’Unità EU-IRU di Europol ha promosso un Referral Action Day con l’obiettivo di rimuovere dai Social Network, siti web, blog, forum etc., materiale online riportante loghi di gruppi, manifesti, manuali, tutorial, media file prodotti e disseminati da organizzazioni di estrema destra, ovvero relativo a precedenti attacchi terroristici connotati dalla medesima ideologia.

          Nel dettaglio, all’esito dei lavori, ai quali hanno partecipato operatori della Specialità ed operatori di polizia di altri 27 Stati, sono state segnalate 1038 URL ai Provider al fine di ottenerne l’oscuramento; in particolare, l’Italia ha segnalato 77 URL tra cui profili social di Facebook, Twitter e VKontacte, nonché una serie di account e canali Telegram.

          La grave emergenza socio-sanitaria, tuttora in corso, accompagnata dalle restrizioni introdotte dai decreti governativi per contrastare la diffusione del virus Covid-19, ha infine orientato una specifica attività di monitoraggio informativo dei canali e gruppi all’interno delle varie piattaforme di comunicazione online, per l’individuazione precoce di eventi ovvero manifestazioni di piazza non autorizzate: oltre 300 i canali su piattaforme di messaggistica e gli spazi web oggetto di monitoraggio.

          Diverse le attività concluse che hanno portato al complessivo deferimento di 86 persone per reati quali il falso, la frode informatica, in un caso con 15 soggetti protagonisti di una vera e propria associazione a delinquere finalizzata alla produzione di certificazioni false mediante violazione dei sistemi informatici sanitari.

 

Con riferimento alle attività investigative svolte nel corrente anno da questa Specialità nell’ambito del contrato alla diffusione di contenuti terroristici online, si segnala che sono stati denunciati 3 soggetti ritenuti responsabili di attività di propaganda jihadista, 29 soggetti legati all’estremismo di destra, 7 soggetti legati a movimenti anarchici, mentre nell’ambito dei movimenti NO-VAX e dell’emergenza COVID-19 sono state denunciate 101 persone.

Proprio con riferimento alla grave emergenza socio-sanitaria, accompagnata dalle restrizioni introdotte dai decreti governativi per contrastare la diffusione del virus Covid-19, è stata dedicata una specifica attività di monitoraggio informativo dei canali e gruppi all’interno delle varie piattaforme di comunicazione online, per l’individuazione precoce di eventi ovvero manifestazioni con modalità non consentite

In tale contesto, tra le varie attività di contrasto poste in essere dalla Specialità si segnala, ad esempio, l’attività investigativa avviata condotte dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano e dalla locale D.I.G.O.S. e coordinata dalla Sezione Distrettuale Antiterrorismo della Procura di Milano, che ha portato, lo scorso 9 settembre 2021, all’esecuzione di 8 decreti di perquisizione delegata nei confronti di altrettanti soggetti indagati per istigazione a delinquere aggravata che figuravano tra i membri attivi di un gruppo Telegram denominato “I guerrieri” nel quale venivano progettate azioni violente da realizzare – anche con l’uso di armi ed esplosivi fai da te – in occasione delle manifestazioni “no green pass” organizzate su tutto il territorio nazionale.

Ed ancora, a titolo esemplificativo, si segnala l’ulteriore attività avviata dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Torino, unitamente alla locale DIGOS, nei confronti degli attivisti NO Vax/NO GreenPass che ha portato all’esecuzione nella mattinata del 15 novembre 2021 di 17 decreti di perquisizione a carico dei soggetti più radicali affiliati al noto canale Telegram “Basta Dittatura”, uno degli spazi web di maggiore riferimento nella galassia dei negazionisti del COVID 19.

Tra le molteplici attività investigative in tale contesto, appare opportuno segnalare anche quella avviata dal Compartimento Polizia Postale di Genova, che ha portato all’esecuzione di ventiquattro perquisizioni nell’ambito di una vasta operazione, coordinata dalla DDA della Procura della Repubblica di Genova, tesa ad individuare i vertici e le figure intermedie di un’associazione segreta NO VAX/NO GREEN PASS i cui appartenenti operavano prendevano il nome di Guerrieri ViVi, all’interno di canali Telegram segreti, compiendo attività illecite pianificate da un numero ristretto di individui.

Ed ancora, a seguito dei fatti avvenuti nella Capitale il 9 ottobre u.s., con l’attacco alla sede della CGIL in Roma nel corso di una manifestazione NO-VAX/NO GREEN PASS, grazie al monitoraggio effettuato dal Servizio polizia Postale e dalla DIGOS di Roma, è stato accertato che attraverso il sito ufficiale di Forza Nuova, venivano diffusi, da parte dei componenti dello Staff e della Redazione del movimento, numerosi comunicati e dichiarazioni volte ad incitare alla violenza contro le Istituzioni e, pertanto, si è proceduto ad informare la competente A.G., che ha ritenuto di emettere un decreto di sequestro preventivo del sito www.forzanuova.eu.

Tale provvedimento è stato eseguito in data 11 ottobre u.s. dal personale della Specialità, tramite la sostituzione della homepage con un’apposita “stop page”.

 

Prevenzione Antiterrorismo

Eversione Internazionale Estremismo religioso e politico

 

2020

 

2021

Persone indagate

1

12

Contenuti web monitorati

34.676

74306

Contenuti web oscurati

0

383

                                                                                                                                                                                                                                   

Prevenzione

Eversione nazionale estrema destra, area antagonista, attività in circostanze di emergenza

 

2020

 

2021

Persone indagate

15

60

Contenuti web monitorati

3312

42787

Contenuti web oscurati

0

88

          Di rilievo infine l’attività sviluppata dagli Uffici di Specialità per la tutela e la sicurezza dei servizi postali, nell’ambito della convenzione con il partner Poste Italiane: oltre 6400 le pattuglie impiegate nel corso dell’anno a tutela dei servizi erogati da Poste Italiane per oltre 46.000 controlli. Attività che hanno portato al deferimento di 229 persone (+394% rispetto all’anno precedente) per c.d. “reati postali[3]”.

          Nell’anno in esame, il portale del Commissariato di P.S. online si è confermato quale punto di riferimento specializzato per la ricerca di informazioni, consigli, suggerimenti di carattere generale per la sicurezza in rete, rafforzandosi ulteriormente in termini di popolarità con 52.000.000 di accessi.

          La struttura operativa che gestisce il portale ha trattato oltre 28.000 richieste di informazioni, ricevuto 114.000 segnalazioni dai cittadini (+103% rispetto all’anno precedente).

          Grazie alle segnalazioni pervenute al Commissariato di P.S. online, sono stati 70 gli interventi per casi di suicidio annunciati in rete da parte di utenti individuati in emergenza dal personale specializzato, a seguito dello sviluppo di attività di indagine  informatica.

          Nell’ambito delle campagne di sensibilizzazione e prevenzione sui rischi e pericoli connessi all’utilizzo della rete internet, rivolte soprattutto ai giovani, la Specialità ha promosso la XI edizione del progetto “Una Vita da Social”, campagna itinerante grazie alla quale sino ad oggi sono stati raggiunti oltre 2milioni e 600mila studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 225.000 genitori, 132.000 insegnanti per un totale di 19.500 Istituti scolastici e 400 città raggiunti sul territorio nazionale.

          Nel corso del lockdown l’attività di sensibilizzazione e prevenzione nelle scuole è proseguita attraverso piattaforme di video conferenze coinvolgendo oltre 371.000 studenti, più di 5.000 insegnanti, per un totale di 3.069 Istituti scolastici coinvolti.

          Si evidenzia infine per importanza l’attività di progettazione ed alta formazione specialistica finalizzata all’avvio del CERT (Computer Emergency Response Team) – del Ministero Interno. Avvalendosi della collaborazione istituzionale con il CI.Fi.Ge ( Centro interforze Formazione Intelligence – Stato maggiore della Difesa) è stato sperimentato un prezioso e produttivo scambio formativo per il quale è stata formata la prima aliquota di personale assegnato al Centro per la sicurezza informatica del Dicastero.

          L’obiettivo futuro di definizione di un lessico comune e qualificazione di un adeguato profilo di specializzazione di operatore cyber per le esigenze del CERT e del correlato Centro di Valutazione delle infrastrutture informatiche.

          Infine, a completamento e per la migliore valorizzazione del percorso evolutivo della Specialità, si sono di recente avviate le progettualità finanziate con fondi PNRR per la realizzazione di 27 laboratori cyber sul territorio, la realizzazione di mezzi mobili tattici a supporto delle attività investigative, forensi e per la gestione della sicurezza informatica in occasione di grandi eventi.

          Con gli stessi fondi è allo studio l’ipotesi di finanziare l’infrastruttura informatica del CERT e del dipendente Centro di Valutazione che sarà chiamato a svolgere il delicato compito di valutare i profili di sicurezza degli asset delle strutture informatiche che supportano le funzioni essenziali del Ministero dell’Interno (sistemi elettorali, rete Prefetture, AFIS etc.)

DATI  ANNO 2021 COMPARTIMENTO POLIZIA POSTALE E DELLE COMUNICAZIONI  PUGLIA

ARRESTATI

13

DENUNCIATI

356

CASI TRATTATI/DENUNCE RICEVUTE

2424

PERQUISIZIONI EFFETTUATE

156

MONITORAGGIO SITI INTERNET EVERSIONE

7788

MONITORAGGIO SITI INTERNET PEDO

1325

GB SEQUESTRATI (PEDOPORNOGRAFIA)

9795

SPAZI VIRTUALI SEQUESTRATI (PEDOPORNOGRAFIA)

2

IMPORTI TRANSAZIONI NON RICONOSCIUTE/OGGETTO DI TRUFFA  €

5.913.759

MONITORAGGIO UFFICI POSTALI

1520

PATTUGLIE IMPIEGATE

136

 

PEDOPORNOGRAFIA

 

arrestati

8

denunciati

53

casi trattati/denunce ricevute

35

spazi virtuali monitorati

1325

spazi virutali inseriti in black list

98

gb sequestrati

9795

 

 

REATI CONTRO LA PERSONA

 

arrestati

1

denunciati

61

casi trattati/denunce ricevute

498

TRUFFE ON LINE

 

denunciati

158

casi trattati/denunce ricevute

659

importi transazioni illecite

2.980.631,00 €

 

 

FRODI ON LINE

 

arrestati

1

denunciati

38

casi trattati/denunce ricevute

1113

importi transazioni illecite

2.933128,00 €

 

 

ALTRI DELITTI

 

arrestati

3

denunciati

45

casi trattati/denunce ricevute

111

   

PREVENZIONE E MONITORAGGIO eversione/discriminazione

 

denunciati

9

spazi virtuali monitorati

7788

 

 

POSTE

 

pattuglie impiegate

136

uffici postali controllati

1520

denunciati

1

casi trattati/denunce ricevute

8

INCONTRI FORMATIVI DI SENSIBILIZZAZIONE NEGLI ISTITUTI SCOLASTICI DELLA REGIONE ED EVENTI ORGANIZZATI

SCUOLE

ALUNNI

PROFESSORI

GENITORI

PRESENZA

ONLINE

35

5080

3511

557

15

EVENTI

PARTECIPANTI EVENTI

PRESENZA

ONLINE

 

13

990

 

13951

 

 

[1] Si tratta del più ampio progetto SINC3, che prevede collegati in rete il CNAIPIC, a tutela delle infrastrutture critiche nazionali, ed i Nuclei operativi sicurezza cibernetica – NOSC dei Compartimenti, di prossima istituzione con la riorganizzazione dei presidi territoriali della Specialità, quest’ultimi a tutela dei rispettivi asset cibernetici regionali. Il progetto prevede tra l’altro la formazione degli operatori NOSC e la creazione di una piattaforma informatica per la gestione degli eventi e per la condivisione delle informazioni di sicurezza finanziata con fondi ISF, che, oramai avviata la fase sperimentale, potrà essere inaugurata il prossimo anno.

[2] Proprio con riferimento alla grave emergenza socio-sanitaria, accompagnata dalle restrizioni introdotte dai decreti governativi per contrastare la diffusione del virus Covid-19, è stata dedicata una specifica attività di monitoraggio informativo dei canali e gruppi all’interno delle varie piattaforme di comunicazione online, per l’individuazione precoce di eventi ovvero manifestazioni con modalità non consentite

In tale contesto, tra le varie attività di contrasto poste in essere dalla Specialità si segnala, ad esempio, l’attività investigativa avviata condotte dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano e dalla locale D.I.G.O.S. e coordinata dalla Sezione Distrettuale Antiterrorismo della Procura di Milano, che ha portato, lo scorso 9 settembre 2021, all’esecuzione di 8 decreti di perquisizione delegata nei confronti di altrettanti soggetti indagati per istigazione a delinquere aggravata che figuravano tra i membri attivi di un gruppo Telegram denominato “I guerrieri” nel quale venivano progettate azioni violente da realizzare – anche con l’uso di armi ed esplosivi fai da te – in occasione delle manifestazioni “no green pass” organizzate su tutto il territorio nazionale.

Ed ancora, a titolo esemplificativo, si segnala l’ulteriore attività avviata dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Torino, unitamente alla locale DIGOS, nei confronti degli attivisti NO Vax/NO GreenPass che ha portato all’esecuzione nella mattinata del 15 novembre 2021 di 17 decreti di perquisizione a carico dei soggetti più radicali affiliati al noto canale Telegram “Basta Dittatura”, uno degli spazi web di maggiore riferimento nella galassia dei negazionisti del COVID 19.

Tra le molteplici attività investigative in tale contesto, appare opportuno segnalare anche quella avviata dal Compartimento Polizia Postale di Genova, che ha portato all’esecuzione di ventiquattro perquisizioni nell’ambito di una vasta operazione, coordinata dalla DDA della Procura della Repubblica di Genova, tesa ad individuare i vertici e le figure intermedie di un’associazione segreta NO VAX/NO GREEN PASS i cui appartenenti operavano prendevano il nome di Guerrieri ViVi, all’interno di canali Telegram segreti, compiendo attività illecite pianificate da un numero ristretto di individui.

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[3] Furto di corrispondenza, incasso fraudolento di assegni etc..

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Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de ‘La Puglia Domani’.  
“Lasciarsi trovare impreparati dopo quasi due anni di convivenza forzata con il Covid è inaccettabile. Il servizio sanitario regionale è nel caos, e questa situazione ingestibile sta mettendo a dura prova la resistenza dei cittadini. Ecco perché ho presentato un’interrogazione urgente, rivolta al presidente-assessore alla sanità, Michele Emiliano, per sapere innanzitutto entro quali tempi e con quali provvedimenti la Regione Puglia intende fronteggiare la crisi del sistema di tracciamento dei contagi da Covid-19, garantendo l’effettuazione dei tamponi molecolari a tutti i cittadini che ne hanno bisogno e che sono in attesa da giorni, bloccati in isolamento. Non solo: quali misure urgenti intenda adottare per riorganizzare l’intero sistema di assistenza sanitaria ai cittadini positivi al Covid-19, molti dei quali affetti da sintomi gravi come febbre e problemi respiratori, ma sono lasciati privi di qualsiasi supporto, non solo fisico ma perfino telefonico. 
Il quadro disastroso della gestione di questa quarta ondata pandemica, che era stata prevista e che andava dunque affrontata per tempo con un’adeguata pianificazione, è sintomatico di un’approssimazione davvero inaccettabile, di cui fanno le spese i cittadini in difficoltà.    
Il tracciamento dei nuovi positivi al Covid è praticamente saltato: i centri dove effettuare i tamponi sono intasati e insufficienti ad accogliere le richieste, e si registrano attese anche di dieci ore per essere sottoposti al test. Centinaia di persone, risultate positive ai tamponi rapidi addirittura prima di Natale, ancora aspettano di poter eseguire i test molecolari; altri, già positivi, da settimane non ricevono la convocazione per i tamponi di guarigione e sono dunque costretti a restare in isolamento. Addirittura mancano i reagenti, i tamponi scarseggiano o sono esauriti e la capacità di processarli non va oltre i 15mila al giorno, manca il personale per effettuare i test. Il Dipartimento Salute sta correndo ai ripari con lo spostamento di dipendenti e volontari per potenziare il servizio, e chiede aiuto anche ai medici di famiglia tempestati di richieste e sollecitazioni ma impotenti.
Vi sono situazioni drammatiche di persone in isolamento e in attesa di essere sottoposte al test, con difficoltà respiratorie gravi ma senza alcuna assistenza, che lamentano di essere state abbandonate a se stesse.
Una situazione allo sbando, con pazienti in quarantena da giorni in attesa di essere contattati dalla Asl, risultati che tardano ad arrivare o vanno addirittura smarriti nel caos di questi giorni.  
Anche la gestione degli hub presenta molte criticità, con modalità che cambiano di giorno in giorno, scarso personale e file disorganizzate. La pianificazione, doverosa dopo due anni di pandemia, non viene garantita e causa pesanti disagi, soprattutto alle fasce più deboli della popolazione. Si continua a brancolare nel buio e ad affrontare la malattia come fosse un’emergenza. Di tutto questo chiedo conto nella mia interrogazione urgente, che dà voce alla rabbia comprensibile di molti cittadini che puntano il dito contro una sanità pubblica incapace di garantire il loro bisogno di salute e assistenza in questo momento così difficile”.

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