Redazione

Dopo le temperature primaverili fuori della norma che hanno accompagnato le festività natalizie e di fine anno, in Puglia è arrivato un forte e repentino abbassamento della colonnina di mercurio, accompagnato da gelate mattutine che mettono a rischio verdure e ortaggi coltivati in pieno campo. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti Puglia, per l’ondata di maltempo con l'irruzione di aria artica che colpisce le produzioni più sensibili.

L’arrivo del grande freddo – sottolinea la Coldiretti regionale – colpisce le coltivazioni invernali in campo come cavoli, verze, cicorie, e broccoli. Questi ultimi reggono anche temperature di qualche grado sotto lo zero ma se la colonnina di mercurio scende repentinamente o se le gelate sono troppo lunghe si verificano danni. A preoccupare – continua la Coldiretti Puglia - è anche il balzo dei costi per il riscaldamento delle serre per la coltivazione di ortaggi e fiori che risente dell’impennata dei prezzi dei beni energetici.

L’aumento record dei costi energetici, infatti, spegne le serre e mette a rischio il futuro di alcune delle produzioni più tipiche del florovivaismo come tra gli altri il ciclamino, il lilium o il ranuncolo, con il caro bollette che ha un doppio effetto negativo – denuncia Coldiretti Puglia - perché riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare con l’arrivo del freddo e dell’inverno. Il costo dell’energia – continua la Coldiretti – si riflette infatti in tutta la filiera agroalimentare e riguarda sia le attività agricole ma anche la trasformazione, la distribuzione ed i trasporti. Per le operazioni colturali gli agricoltori – spiega la Coldiretti regionale – sono stati costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. Inoltre – continua Coldiretti Puglia – l’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi, con l’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%), il fosfato biammonico Dap raddoppiato (+100%) da 350 a 700 euro a tonnellata, mentre prodotti di estrazione come il perfosfato minerale registrano +65%. Non si sottraggono ai rincari anche i fertilizzanti a base di azoto, fosforo e potassio che subiscono anch’essi una forte impennata (+60%). L’aumento dei costi riguarda anche l’alimentazione del bestiame, il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi ma ad aumentare sono pure i costi per l’essiccazione dei foraggi, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne. Il rincaro dell’energia – insiste Coldiretti Puglia - si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. Di fronte ad una emergenza senza precedenti serve – conclude la Coldiretti – responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle.

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Sono dunque pesanti gli effetti del caro bollette, associati al cambiamento climatico con l’eccezionalità degli eventi atmosferici che è ormai diventata la norma anche in Italia tanto che siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione che – continua Coldiretti regionale – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi meteo violenti con sfasamenti stagionali e territoriali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Un inizio di anno preoccupante dopo che le anomalie del 2021 hanno tagliato i raccolti con crolli che vanno dal 25% per il riso al 10 % per il grano, dal 15% per la frutta al 9% per il vino ma anche l’addio ad un vasetto di miele Made in Italy su quattro. Per effetto del maltempo si contano – conclude Coldiretti Puglia - danni stimati di oltre 150 milioni di euro per i raccolti a fronte del balzo nei costi di produzione, dai carburanti ai fertilizzanti, dalle macchine agli imballaggi fino ai mangimi per alimentare il bestiame.

A far data da lunedì 10 gennaio 2022 l’ingresso nei luoghi della cultura è consentito esclusivamente a coloro che sono in possesso di Green Pass rafforzato e che indossino, correttamente e per tutta la durata della visita, i dispositivi di protezione delle vie respiratorie.

Nello specifico, l’accesso è consentito esclusivamente ai soggetti in possesso delle certificazioni verdi COVID-19 rilasciate a seguito di: avvenuta vaccinazione anti-SARS-COV-2, al termine del ciclo vaccinale primario o della somministrazione della relativa dose di richiamo; avvenuta guarigione da COVID-19, con contestuale cessazione dell’isolamento, disposta in ottemperanza ai criteri stabiliti con le circolari del Ministero della Salute; avvenuta guarigione da COVID-19 dopo la somministrazione della prima dose di vaccino o al termine del ciclo vaccinale primario o della somministrazione della relativa dose di richiamo.

Restano confermate le altre disposizioni governative sanitarie già in vigore per il contenimento della pandemia.

Il Green Pass rafforzato non è invece richiesto per i ragazzi di età inferiore ai dodici anni e per i soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della Salute, secondo quanto previsto dall’articolo 9-bis, comma 3, primo periodo del DL n. 52 del 2021.​

Per i visitatori provenienti da paesi che non hanno adottato le certificazioni verdi COVID-19, è possibile accedere a musei e luoghi della cultura previa esibizione di certificazione equipollente, che contenga gli stessi dati contenuti nelle certificazioni verdi COVID-19 e che, in caso di vaccinazione, attesti l’utilizzo di uno dei vaccini la cui somministrazione è autorizzata in Italia e di un documento di identità.

 

In caso di mancata esibizione della documentazione richiamata non è consentito l’accesso a musei e luoghi della cultura, e i biglietti eventualmente già acquistati non possono essere rimborsati.

In occasione di spettacoli ed eventi aperti al pubblico che si svolgono al chiuso o all’aperto nei musei, altri istituti e luoghi della cultura è fatto obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 o superiori.

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Noi Sindaci della Provincia di Brindisi siamo molto preoccupati dalla crescita impetuosa dei contagi, che con l’arrivo della variante Omicron si è registrata in Provincia di Brindisi, così come nel resto d’Italia.

Uno degli elementi più critici di questa fase è la riapertura delle scuole il 10 gennaio, visto il numero ancora insufficiente di vaccinati nella fascia di età tra i 5 e 12 anni.

Il Governo ha deciso, con l’ultimo decreto approvato in Consiglio dei Ministri, di non rinviare la ripresa della scuola: sono state disciplinate la quarantena nelle classi e l’attivazione della Didattica a Distanza, secondo il numero dei casi di positività che dovessero emergere nel corso dell’anno scolastico in ogni singola classe.

Questa decisione è divenuta norma con Decreto pertanto non consente ai Sindaci di intervenire con ordinanze di chiusura generalizzata e preventiva delle scuole del proprio Comune, ma solo di quelle che presentano situazioni di particolare gravità.

Riteniamo che il Governo avrebbe dovuto prendere decisioni più chiare ed inequivocabili: ad esempio, rinviare la riapertura delle scuole di quindici giorni, al fine di consentire la vaccinazione di tutti gli studenti.

L’unica azione concreta a nostro avviso oggi possibile è, nell’attuale quadro normativo, intensificare la campagna vaccinale dando l’assoluta priorità ai bambini tra i 5 e 12 anni, per porre in sicurezza il mondo della scuola.

Per questo, nelle prossime ore chiederemo alla Asl di moltiplicare gli sforzi nella campagna di vaccinazione, lavorando insieme a noi Sindaci e ai Dirigenti Scolastici per eseguire negli hub vaccinali o nelle scuole stesse le necessarie vaccinazioni.

Rivolgiamo quindi il nostro appello alle famiglie, chiedendo loro di avere fiducia nella scienza e vaccinare i propri figli, e chiediamo alla Asl e al mondo della scuola di collaborare con noi in questa difficile fase.

Sindaci della Provincia di Brindisi

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Ai campionati tricolori in corso in Friuli l’atleta del Team Narducci Cofano ha conquistato il primo posto di categoria M6. Il sindaco Zaccaria: «Complimenti al nostro concittadino e alla sua società che ha sempre dato grandi soddisfazioni alla città di Fasano». Titolo italiano per Biagio Palmisano ai Campionati italiani di ciclocross che sono in corso in Friuli Venezia Giulia, a Variano di Basiliano, da oggi a domenica. L’atleta fasanese tesserato per il Team Narducci Cofano di Pezze di Greco ha conquistato il tricolore di categoria M6 (dai 55 ai 59 anni). Un risultato importantissimo per Fasano nell’appuntamento clou di tutta la stagione di ciclocross: «Faccio i complimenti al nostro concittadino e a tutta la società di Pezze di Greco che da anni è impegnata nella promozione di questo sport e nella costruzione di generazioni di atleti – dice il sindaco Francesco Zaccaria –. Il tricolore di Palmisano rinnova la tradizione fasanese nel ciclocross e più in generale nel ciclismo sulla scia delle imprese costruite negli anni da Vito Di Tano. Ed è bello sottolineare che questa vittoria arriva proprio in questa giornata in cui si festeggiano i 225 della bandiera italiana. Una piacevole coincidenza che ci inorgoglisce ancora di più».

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Un incidente stradale si è verificato questa sera in contrada Viscigli, dove un'autovettura per cause ancora in fase di accertamento è uscita fuori strada. Feriti i due occupanti. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco di Brindisi e i mezzi del 118. I feriti hanno riportato alcune escoriazioni. 

“È stato denunciato dal Prof. Franco Prodi l’abbandono dal 2016 di due radar meteo presso i siti di Mesagne e Torchiarolo, finanziati con fondi europei nell’ambito del progetto RiVoNA. Sull’argomento disporrò nei prossimi giorni l’audizione dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC) e della Protezione Civile regionale”. 
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati. 
“Il progetto Rivona, 'Rischi per il VOlo e Nowcasting Aeroportuale’, avrebbe permesso alla Puglia di avere come punto di riferimento la provincia di Brindisi, con l’installazione di due radar, a pochi chilometri di distanza l’uno dall’altro, tra Mesagne e Torchiarolo. Questi strumenti sono considerati la nuova frontiera delle previsioni meteo, quindi strumenti di sicurezza con un incredibile potenziale. Secondo il fisico Prodi le stazioni di nowcasting non sono mai state attivate, e pertanto un notevole investimento gettato letteralmente via.
Questi strumenti sono dotati di una capacità radiale, anche interna dei temporali, in grado di essere efficienti in termini di prevenzione di fenomeni atmosferici in tutta l’area regionale. Il fisico Franco Prodi ha denunciato lo stato di totale abbandono di entrambi i siti interessati. Convocherò presto in audizione la Protezione Civile e i responsabili dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima per approfondire la questione".

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In agricoltura l’obbligo vaccinale necessario per fermare i contagi scatta per ben 34mila lavoratori agricoli con più di 50 anni che rappresentano più di un terzo (34%) del totale dei 101.000 lavoratori dipendenti impegnati nelle campagne per garantire le forniture alimentari dei cittadini. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, dalla quale emerge tuttavia che in agricoltura il 29% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore vede impegnati stranieri provenienti anche da Paesi dove vengono utilizzati sieri come il vaccino russo Sputnik russo o i cinesi Sinovac e Sinopharm, che non sono riconosciuti in Italia con il rischio concreto della perdita dei raccolti.

La Coldiretti ricorda che in Puglia è ottenuto da mani straniere più di un quarto del Made in Italy a tavola, con oltre 38mila lavoratori stranieri che forniscono il 22,4% del totale delle giornate di lavoro, solo nella provincia di Foggia si contano oltre 973mila giornate di lavoro fornite da lavoratori stagionali stranieri, il 27,61% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore.

Si tratta di lavoratori che spesso da anni collaborano con le imprese agricole italiane e che ogni anno attraversano il confine per poi tornare nel proprio Paese. In questo contesto – sostiene la Coldiretti - è necessario superare il ritardo accumulato per l’emanazione del decreto flussi 2021 che dovrebbe portare nelle campagne pugliesi altri 5mila lavoratori extracomunitari ma anche le difficoltà burocratiche che ostacolano l’impiego dei lavoratori italiani in una situazione di difficoltà in cui si trovano altri settori economici. Una esigenza che si è fatta stringente con il calendario delle raccolte – insiste Coldiretti Puglia – che si intensifica con l’avanzare dei periodi di raccolta con la scalarità delle diverse produzioni.

Con la piena ripresa delle attività agricole è facile dunque prevedere l’accentuarsi della mancanza di lavoratori necessari nelle campagne per garantire l’approvvigionamento alimentare della popolazione in un momento in cui con la pandemia da Covid – continua la Coldiretti – si è aperto uno scenario di incertezza, accaparramenti e speculazioni che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali come l’energia e il cibo.

L’approvvigionamento alimentare è assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica, nonostante le preoccupazioni per la sicurezza, i vincoli, le difficoltà economiche e gli ostacoli oggettivi all’operatività, dalla ridotta disponibilità di manodopera ai blocchi alle frontiere per i trasporti, un  impegno quotidiano senza sosta che è sostenuto anche dalle consegne a domicilio, dall’asporto e da importanti momenti di solidarietà verso i 200mila indigenti.

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Ma per salvare le produzioni Made in Italy occorre anche – aggiunge la Coldiretti regionale – dare la possibilità a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter essere impiegati nei campi attraverso una radicale semplificazione del lavoro agricolo. Un provvedimento che interesserebbe almeno 25mila italiani in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà.

Dati del giorno: 07 gennaio 2022

5.581
Nuovi casi
36.031
Test giornalieri
5
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 1.681
Provincia di Bat: 526
Provincia di Brindisi: 514
Provincia di Foggia: 738
Provincia di Lecce: 1.265
Provincia di Taranto: 761
Residenti fuori regione: 84
Provincia in definizione: 12
50.664
Persone attualmente positive
408
Persone ricoverate in area non critica
34
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

339.499
Casi totali
6.154.353
Test eseguiti
281.829
Persone guarite
7.006
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 120.573
Provincia di Bat: 34.129
Provincia di Brindisi: 29.536
Provincia di Foggia: 57.949
Provincia di Lecce: 45.696
Provincia di Taranto: 48.720
Residenti fuori regione: 2.193
Provincia in definizione: 703

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La Puglia vede all'orizzonte la zona gialla, con le conseguenti limitazioni che ne derivano. I dati sanitari, infatti, non fanno stare tranquilli. A preoccupare è la saturazione dei posti letto in ospedale: 38 ricoverati in terapia intensiva e 384 nei reparti Covid, tasso di occupazione all'8% e al 13%. In entrambi i casi appena due punti sotto la soglia di rischio: la Puglia, con questi dati, vede la zona gialla non da subito, ma dal 17 gennaio. Tutto questo proprio nel giorno in cui la Puglia fa segnare il superamento dei 7 mila morti. Intanto, alla luce dell'ultima impennata di contagi, la Regione corre ai ripari potenziando la rete ispoedaliera: è stato chiesto, infatti, alle Asl di attivare, entro 48 ore, altri posti letto Covid di area medica in 6 ospedali e di riattiare 4 strutture post Covid. Per quanto riguarda le terapie intensive la strategia della Regione è di centralizzare la gestione dei pazienti per aree vaste. 

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Si è concluso positivamente il progetto natalizio di prevenzione Cardiologica gratuita voluto dalla Fondazione San Giorgio in collaborazione con l’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Mesagne.

Sono state sottoposte a screening cardiologico circa trenta persone che vivono in condizioni di disagio economico e sociale nella città di Mesagne e che non posso permettersi cure adeguate, visite specialistiche ed esami diagnostici. Grazie allo staff medico di Apulia Diagnostic è stato possibile valutare le condizioni di salute di mesagnesi che difficilmente avrebbero richiesto visite specialistiche preventive.

Coerentemente con il programma condiviso con il Comune di Mesagne, nei giorni 15 e 16 dicembre 2021 il dott. Sergio PEDE e la dott.ssa Maria Grazia LEONE hanno sottoposto a valutazione cardiologica clinica e strumentale (ECG, ECOFAST) 29 persone di entrambi i sessi.

I risultati hanno evidenziato ancora una volta come sia fondamentale per tutti avviare una buona attività di prevenzione considerando che la maggior parte degli eventi cardiovascolari è evitabile. Dallo screening è emerso che 5 persone sono risultate affette da patologia cardiovascolare non nota e 25 portatrici di almeno un fattore di rischio cardiovascolare (quello prevalente è risultato essere il fumo, seguito da ipertensione arteriosa e obesità).

Inoltre, i cardiologi coinvolti nel progetto della Fondazione San Giorgio hanno consigliato a 4 persone visitate di eseguire un esame di approfondimento cardiovascolare (ECG Holter), a 27 di effettuare esami di laboratorio per completare la valutazione del grado di rischio cardiovascolare e per 6 utenti, invece, si è resa necessaria una modifica della terapia in atto. A tutte le persone coinvolte nello screening è stato consigliato di implementare le misure di prevenzione cardiovascolare.

Il progetto ha visto il contributo fondamentale di Apulia Diagnostic che ha coinvolto i suoi cardiologi e gli studi medici di via Brindisi dove sono state effettuate le visite.

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