Redazione

L’ammissione di responsabilità dell’Asl di Brindisi negli inaccettabili ritardi con cui si procede nell’effettuazione dei tamponi e nella definizione degli esiti è un fatto importante, ma certamente non risolutivo dei gravissimi problemi che si continuano a vivere in provincia di Brindisi. 

Così come evidenziato da numerosi operatori commerciali dei nostri comuni, non sono state ancora individuate le soluzioni ai problemi sollevati ed i ritardi continuano a provocare gravissimi disagi agli esercenti della provincia di Brindisi che si ritrovano nella impossibilità di tenere aperte le proprie attività. 
La Confesercenti, pertanto, chiede con forza che i ritardi e lo stato confusionale evidenziatosi negli ultimi giorni vengano risolti e superati, anche coinvolgendo ulteriori professionisti esperti e capaci, in grado di fronteggiare una situazione così difficile. 
Allo stesso tempo, la Confesercenti chiede l’istituzione di una corsia preferenziale nella elaborazione e nella comunicazione dei risultati che riguardano commercianti, lavoratori e professionisti, categorie che hanno bisogno di tornare ad aprire le loro attività e fornire servizi a tutti i cittadini. 
Confesercenti già da lunedì 10 gennaio metterà a disposizione dei commercianti i propri legali,  per avviare azioni giudiziarie attraverso cui quantificare i danni subiti.
Michele Piccirillo –Presidente Confesercenti della provincia di Brindisi

Al 4 gennaio 2022 i positivi a Mesagne erano 518, per la maggior parte affetti dalla variante Omicron del Covid. "Non sottovalutiamo il numero dei contagi", ha spiegato il sindaco Matarrelli. "L'incidenza sulle terapie intensive è ancora bassa. Non bisogna cullarsi, ma prestare attenzione per un virus insidioso cui vanno conservate tutte le precauzioni", ha raccomandato il sindaco. Questew le nuove disposizioni:

Green Pass rafforzato

Dal 10 gennaio 2022 fino alla cessazione dello stato di emergenza, il Green Pass rafforzato è necessario per:

  • alberghi e strutture ricettive
  • feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose
  • sagre e fiere
  • centri congressi
  • servizi di ristorazione all’aperto
  • impianti di risalita con finalità turistico-commerciale, anche in comprensori sciistici
  • piscine, centri natatori, sport di squadra e centri benessere anche all’aperto
  • centri culturali, centri sociali e ricreativi per le attività all’aperto
  • mezzi di trasporto, compreso il trasporto pubblico locale o regionale.

Quarantene per contatto stretto con un caso positivo

Dal 31 dicembre 2021, si osservano le seguenti regole.

1. Nessuna quarantena ma autosorveglianza per le persone che:

  • hanno ricevuto il richiamo (terza dose o booster)
  • hanno ricevuto la dose di completamento del ciclo vaccinale primario da meno di 4 mesi (120 giorni)
  • sono guarite da infezione da SARS-CoV-2 da meno di 4 mesi (120 giorni).

Per 10 giorni queste persone hanno obbligo di indossare la mascherina di tipo FFP2.
Alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatiche, al quinto giorno dal contatto, devono effettuare un test antigenico rapido o molecolare anche in centri privati. In tal caso occorre inviare l'esito all'ASL anche in modalità elettronica.

2. Quarantena di 5 giorni con tampone al termine del periodo per le persone che:

  • hanno ricevuto la dose di completamento del ciclo vaccinale primario da oltre 4 mesi (più di 120 giorni)
  • sono guarite da infezione da SARS-CoV-2 da oltre 4 mesi (più di 120 giorni).

3. Quarantena di 10 giorni con tampone al termine del periodo o di 14 giorni senza tampone per le persone che non sono vaccinate.

Contatto a basso rischio

Le persone che hanno avuto un contatto a basso rischio (per esempio, per meno di 15 minuti) con un caso positivo non sono tenute alla quarantena se al momento del contatto indossavano la mascherina chirurgica o FFP2.

Isolamento per le persone contagiate

  • Le persone che contraggono infezione e che hanno ricevuto la dose di richiamo o hanno completato il ciclo vaccinale primario da meno di 4 mesi (120 giorni) sono tenute a un isolamento di 7 giorni con tampone antigenico o molecolare al termine del periodo.
  • Le persone che non hanno completato il ciclo, lo hanno completato da oltre 4 mesi o non sono vaccinate sono tenute a un isolamento di 10 giorni con tampone al termine del periodo.

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Dati del giorno: 06 gennaio 2022

5.558
Nuovi casi
75.641
Test giornalieri
8
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 2.333
Provincia di Bat: 634
Provincia di Brindisi: 568
Provincia di Foggia: 642
Provincia di Lecce: 1.022
Provincia di Taranto: 226
Residenti fuori regione: 114
Provincia in definizione: 19
45.648
Persone attualmente positive
384
Persone ricoverate in area non critica
38
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

333.918
Casi totali
6.118.322
Test eseguiti
281.269
Persone guarite
7.001
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 118.892
Provincia di Bat: 33.603
Provincia di Brindisi: 29.022
Provincia di Foggia: 57.211
Provincia di Lecce: 44.431
Provincia di Taranto: 47.959
Residenti fuori regione: 2.109
Provincia in definizione: 691

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Nonostante la preoccupazione per la risalita dei contagi resiste la tradizione della calza della Befana che viene appesa in quasi una casa su due (44%) mentre ad una minoranza del 10% la Befana porta altri regali ed il resto non festeggia anche perché non ha bambini in casa. E’ quanto emerge da una elaborazione Coldiretti/Ixe’ per la Festa dell’Epifania al tempo del Covid, dove in Puglia è arrivata la ‘calza sospesa’ ai bambini ricoverati all’Ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, riempita con i dolci a KM0, fatti secondo le ricette antiche delle nonne. L’iniziativa è di Coldiretti Donne Impresa della Puglia e Campagna Amica che, in occasione della festa della Befana, hanno mobilitato cuoche e cuochi contadini, per arricchire di leccornie la ‘calza della Befana di campagna’.

Se infatti tradizionalmente nella calza ci sono cioccolate, caramelle e carbone dolce, la spinta verso una migliore alimentazione ha contagiato anche la Befana e in molte famiglie – sottolinea la Coldiretti Puglia – tornano anche i frollini alla marmellata di fichi e ciliegie, i tortini alle carote, le crostate al miele e le castagnole.

Nella ‘calza’ i bimbi hanno ricevuto anche il quaderno di agrididattica ‘La Campagna Amica’, realizzato da Fondazione Campagna Amica e Coldiretti Donne Impresa,  una pubblicazione nata per sensibilizzare gli alunni e le loro famiglie ai temi significativi dell’educazione agro-alimentare e ambientale.

Nel lungo ponte dell’Epifania non mancheranno iniziative per aiutare a riempiere la calza secondo le tradizioni locali del territorio in molti mercati degli agricoltori di Campagna Amica in Puglia, dove per l’occasione sono stati organizzati anche appuntamenti con la solidarietà a favore delle famiglie in difficoltà. “Tra le categorie più deboli in Puglia si contano oltre 30mila bambini di età inferiore ai 15 anni che hanno bisogno di essere assistiti e sono a forte rischio di povertà anche educativa e di dispersione scolastica, con oltre 300 fattorie didattiche pugliesi che potrebbero oggi mettere a disposizione spazi per le lezioni dei ragazzi in modo da permettere di rispettare le misure di sicurezza anti contagio da Covid”, afferma Floriana Fanizza, responsabile nazionale e regionale di Coldiretti Donne Impresa.

Anche se resta forte il richiamo della tradizione è cambiato dunque – precisa la Coldiretti regionale – il contenuto delle calze “appese” al camino dalla simpatica vecchietta che in passato ai più “discoli” regalava solo aglio, peperoncino, patate e carbone vero. Per molti bambini – continua la Coldiretti – l’arrivo della Befana è anche l’occasione per ricevere gli ultimi regali delle feste con l’arrivo di giochi e giocattoli, spesso anche per sanare le delusioni del Natale.

Da qualche anno però – sostiene la Coldiretti regionale – l’appuntamento si è diffuso anche tra gli adulti che sfruttano l’occasione per scambiarsi o farsi doni, anche simbolici, spesso approfittando dell’inizio della stagione dei saldi. Una ultima occasione di festa – conclude la Coldiretti Puglia – fa salire a quasi 450 milioni il valore dei regali acquistati durante le festività di fine ed inizio anno in Puglia.

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RIENTRO A SCUOLA IN SICUREZZA: SABATO 8 GENNAIO GIORNATA DI TAMPONI GRATUITI PER ALUNNI, DOCENTI E PERSONALE ATA DEL COMPRENSIVO “GIOVANNI XXIII”.

Rientro a scuola in sicurezza: l’Amministrazione comunale di San Michele Salentino organizza una giornata di test Covid gratuiti per gli studenti della scuola dell’infanzia, prima e secondaria di primo grado. Sabato 8 gennaio, in vista del rientro a scuola dopo le festività natalizie, l’Amministrazione ha predisposto il punto per la somministrazione dei test rapidi presso la palestra della scuola Primaria rivolto a tutti gli alunni, docenti e personale Ata del comprensivo “Giovanni XXIII”.

“Abbiamo voluto fortemente organizzare un appuntamento di screening gratuito per tutti, alunni, docenti e personale scolastico – dichiara il sindaco Giovanni Allegrini – per garantire al meglio un rientro in classe in sicurezza dopo le feste e monitorare la diffusione del virus. Ringrazio tutti coloro che si sono adoperati per offrire questa opportunità, i medici di famiglia, il personale infermieristico e sanitario di San Michele che, in maniera volontaria, sono in prima linea per la lotta alla pandemia da quasi due anni”.

Verrà osservato il seguente orario:

Fascia mattutina:

  • dalle 8.30 alle 10.00: alunni delle classi 5° e 4° scuola primaria;
  • dalle 10.00 alle 11.30: alunni delle classi 3° e 2°scuola primaria;
  • dalle 11.30 alle 12.30: classi 1° della scuola primaria e tutte le classi della scuola dell'infanzia.

Fascia pomeridiana:

  • dalle 15.00 alle 15.45: studenti delle classi 1°scuola media;
  • dalle 15.45 alle 16.30: studenti delle classi 2°scuola media;
  • dalle 16.30 alle 17.00: studenti delle classi 3° scuola media;
  • dalle 17.00 alle 18.00: personale Ata e insegnanti dei 3 plessi scolastici.

Prima di sottoporsi al test rapido è necessario presentare al personale addetto il modulo di consenso informato che sarà possibile scaricare sulla App "My San Michele Salentino", sul sito del Comune o su quello della scuola.  Per gli studenti i genitori dovranno compilare il modulo con la dicitura "MINORE". Gli insegnanti e il personale Ata dovranno invece compilare il modulo riportante la dicitura " Adulto". Per evitare attese si consiglia la compilazione del suddetto modulo presso la propria abitazione.

“L'arrivo della nuova e temuta variante Omicron ha creato comprensibili timori tra i genitori e tutti coloro che, a vario titolo, lavorano nel mondo della scuola – spiega l’assessora alla pubblica istruzione, Tiziana Barletta -, per questo motivo abbiamo ritenuto opportuno organizzare una giornata da dedicare alla somministrazione di tamponi rapidi in vista dell'imminente ripresa delle attività didattiche. Siamo consapevoli che i tamponi non faranno venir meno le tante e diffuse preoccupazioni del quotidiano, ma siamo certi che in questa fase, particolarmente delicata, simili iniziative siano in grado di dimostrare quanto l'Amministrazione Comunale sia vicina a tutta la comunità scolastica. Una attenzione e vicinanza rese ancora più significative grazie all'importante e fondamentale contributo di medici, infermieri, Croce Rossa e volontari della Protezione civile senza i quali nulla sarebbe possibile”.

Prosegue, infine, la vaccinazione per la fascia di età fra i 5 e gli 11 anni in punti dedicati con la collaborazione dei pediatri di libera scelta.  Il centro comunale di San Michele Salentino, allestito presso la palestra della scuola primaria sarà aperto domani, venerdì 7 gennaio 2022, dalle ore 15 alle ore 19. L’accesso ai centri è libero ma è necessario presentarsi previa compilazione della modulistica, da portare al momento della vaccinazione. I bambini devono essere accompagnati da entrambi i genitori. In caso di assenza di uno dei due occorre la delega con documento di identità del genitore assente.

L’arcivescovo di Brindisi-Ostuni, monsignor Domenico Caliandro, mercoledì ha dispensato il parroco della chiesa di San Pio da Pietrelcina, don Luciano Cheta, dalle sue funzioni istituzionali e lo ha sostituito con un amministratore parrocchiale, don Giuseppe Pendinelli. Con la medesima ordinanza il sacerdote è stato invitato a lasciare la parrocchia di Mesagne. Inutile dire che un tale improvviso e inatteso provvedimento ha lasciato basiti i tanti parrocchiani ed ha aperto la porta a una serie di ipotesi per comprendere i motivi che hanno portato il prelato a prendere una decisone così drastica. Ipotesi e indiscrezioni che, in mancanza di chiarezza, non fanno altro che alimentare i dubbi e avanzare una serie di teorie. Così, per cercare di dare delle risposte sulla vicenda sono intervenuti sia l’ex parroco, Cheta, sia l’amministratore parrocchiale nominato dall’arcivescovo.

Ed è quest’ultimo che mercoledì sera ha comunicato, durante la messa delle ore 18, la decisione sospensiva presa da monsignor Caliandro. "Cari amici, la Chiesa per il discernimento dell’Arcivescovo, mi chiede di iniziare una nuova esperienza pastorale. Oggi, mercoledì 5 gennaio 2022, durante la celebrazione eucaristica delle ore 18.00, nei primi vespri della Solennità dell’Epifania, inizierò il ministero di Amministratore parrocchia della comunità San Pio da Pietrelcina in Mesagne. Vi chiedo di pregare per me. Nel rispetto dei vostri impegni, mi conforterebbe anche il dono della vostra presenza".

Poche diplomatiche parole di don Giuseppe per comunicare il suo arrivo. Don Giuseppe, per la verità, non è un volto nuovo a Mesagne poiché ha rivestito per alcuni anni l’incarico di parroco nel Santuario di Mater Domini. Attualmente rivestiva l’incarico di promotore di giustizia presso il tribunale ecclesiastico di Brindisi. Anche l'ex parroco, don Luciano Cheta, nominato alla guida della parrocchia mesagnese il 28 giugno 2019, ha ritenuto di inviare un messaggio vocale ai suoi parrocchiani con lo scopo di chiarire, almeno in parte, la sua sostituzione. Una comunicazione “scioccante che lascerà perplessi e sbalorditi”, come l’ha definita lo stesso don Luciano. "Nella vita - ha spiegato il sacerdote - sono necessarie delle pause, dei momenti di sosta per pensare a sé stessi, per riflettere sulla propria scelta di vita. Questo è successo a me. Non sono più in parrocchia, ma sono a casa a Leverano. Si è trattato di una scelta molto sofferta, con qualcuno avevo accennato ad un momento di malumore, però questo momento permane ed era necessario che la comunità avesse qualcuno che potesse garantire un cammino più sereno. Non so dove mi porterà questa scelta. Per il momento sono a casa e poi si vedrà cosa il Signore suggerirà alla mia vita".

 E sono proprio alcune parole che don Luciano ha detto nel messaggio, come il “riflettere sulla propria scelta di vita”, che hanno aperto un ventaglio di ipotesi sulla causa della crisi sacerdotale.

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La sua forte fibra non ce l'ha fatta a sconfiggere la patologia da cui era affetto. Così, ieri pomeriggio, intorno alle ore 18, è deceduto a 72 anni Umberto Priore, volto noto e stimato a Mesagne. Un professionista serio che da alcuni anni si godeva la meritata pensione insieme alla moglie Rita, agli adorari figli, Monica ed Enzo, e ai nipotini. Era ricoverato presso l'ospedale "Fazzi" di Lecce, dove era stato trasferito dal "Perrino" di Brindisi a causa dell'aggravarsi del suo quadro clinico. Una vita spesa a servizio della Cantina Riforma Fondiaria di Mesagne, dove ha rivestito il ruolo di segretario e direttore amministrativo. Da qualche anno svolgeva volontariato presso la sezione Cisl, sezione pensionati, di Mesagne. I funerali si svolgeranno venerdì alle ore 9,30 presso la chiesa del cimitero di Mesagne nel rispetto delle norme anti Covid.

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Dall'inizio della pandemia sono 271.000 i tamponi analizzati dal laboratorio di Patologia clinica del Perrino, 1.750 molecolari al giorno negli ultimi giorni di dicembre 2021.  

Gli ultimi due mesi del 2021 sono stati contrassegnati da un'impennata di contagi: a novembre i positivi in provincia di Brindisi erano 881 e sono diventati 4.184 a dicembre, con un incremento del 460%. Questi aumenti hanno prodotto effetti sull'attività di tracciamento dei contatti, sull'esecuzione dei tamponi e sulla loro analisi. Nel laboratorio di Patologia clinica dell'ospedale Perrino di Brindisi, dove i tamponi vengono processati, si è passati dai 14.884 di novembre 2021 ai 24.410 del mese successivo. 
"Negli ultimi giorni del mese di dicembre - spiega il direttore del laboratorio, Angelo Santoro - con un tasso di positività post natalizio elevatissimo, vicino al 38%, sono stati processati 1.750 tamponi al giorno mentre nello stesso periodo del 2020 erano 1.000, il 75% in più. Ci scusiamo con gli utenti, ma abbiamo dovuto fronteggiare l'aumento improvviso della mole di lavoro a cavallo del Natale con rallentamenti soprattutto in fase di refertazione e inserimento degli esami nel sistema informatico". 
La dotazione tecnologica del laboratorio di analisi del Perrino, grazie agli interventi effettuati dalla direzione dell'unità operativa complessa di Patologia clinica del Perrino e dai vertici dell'azienda, è all'avanguardia: attualmente, sono in funzione sei macchine per l'analisi dei tamponi che impiegano dai 30 ai 90 minuti per completare le operazioni su set di 12, 8, 4 o 2 test per volta. Quello della Asl di Brindisi, con oltre 271.000 tamponi processati dall'inizio della pandemia, è il quarto laboratorio in Puglia per numero di test svolti, dopo Policlinico di Bari, Ospedali riuniti di Foggia e Asl di Bari.
Negli ultimi giorni si sono registrati problemi anche per la comunicazione dei risultati dei tamponi. A questo proposito il direttore del Dipartimento di Prevenzione, Stefano Termite, sottolinea che "Regione e Asl stanno affrontando la questione per sollevare gli utenti dai disagi, implementando processi automatici nel sistema informatico per consentire una rapida uscita al termine dei 10 giorni, con tampone negativo. Ci scusiamo con l'utenza, ma oltre 500 positivi al giorno comportano un incremento di procedure amministrative che col personale a disposizione non è possibile evadere celermente. Con le novità nella gestione dei positivi, si ridurranno i tempi e si eviterà la massiccia richiesta di tamponi molecolari che ha messo in crisi il laboratorio”.
 

L’Archivio Storico di Mesagne, uno scrigno di memoria: modalità per accedere. Profumano di una polvere magica gli archivi storici, quello di Mesagne non è da meno. Accolto in un immobile di pregio storico come Palazzo Piazzo, al numero 11 della centralissima via Castello, promana un’essenza speziata di storia e curiosità, tra date che scorrono sotto la punta di pennini datati e un inchiostro che resta attaccato con caparbietà alla carta ingiallita di lustri e decenni che diventano secoli. L’ufficio Cultura informa quanti interessati – docenti e studenti universitari e delle scuole cittadine, studiosi, cittadini intenzionati ad addentrarsi in approfondimenti che interessano la propria famiglia e altre curiosità di civico interesse - che l’Archivio Storico sarà aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13. “L’importante presidio culturale conserva le memorie storico-documentali della nostra comunità, le raccoglie in un patrimonio archivistico distinto in inventario pre-unitario e del periodo post-unitario, dal 1861 in poi, offendo una preziosa banca di dati e informazioni per ricerche, consultazioni ed estrazioni di copie documentali”, spiega il sindaco della città Antonio Matarrelli, che ricorda come circa 7.000 documenti informatizzati, che ricoprono un arco temporale dal 1861 al 1892 sono consultabili dal web. 

Si possono consultare, online e di persona, atti di epoche che sembrano lontane: cade l’occhio sugli anni a partire dal 1810 e sulla “Nomina de’ medici condottati”, figure a metà tra l’eroicità e il romanticismo istituite per fornire assistenza sanitaria gratuita alla popolazione più povera, che i comuni provvedevano a garantire tenendo conto delle non sempre adeguate risorse a disposizione; sugli anni 1849-1857 - “Incartamento toccante il colera” – e sul periodo 1850-1852, “Stati numerici delle vaccinazioni”, per alcuni aspetti attuali, se si volessero compiere dei parallelismi con l’attuale emergenza sanitaria. E, tra le convenzioni sottoscritte tra l’Ente ed altri soggetti, compare l’accordo con le Ferrovie dello Stato del 1928 per “la cessione in uso perpetuo del piazzale della stazione” e​ il progetto per la lottizzazione di “parte della spianata Carmine e suoli edificatori”. “Gli archivi sono a tutti gli effetti beni culturali – commenta Marco Calò, consulente comunale alle Politiche Culturali e Scolastiche - con peculiarità che li rendono preziosi contenitori per più ragioni: le attività connesse alla valorizzazione dei documenti in essi contenuti hanno un valore dinamico, legato alla dimensione della memoria storica, che permette di leggere con maggiore consapevolezza il presente”.

Per prenotare l’accesso all’Archivio è possibile accedere al sito istituzionale della Città di Mesagne, cercare la voce “Servizi” sulla pagina iniziale e individuare le voci “Cultura e tempo libero - Servizio Archivistico", infine scaricare il modulo “Richiesta consultazione documenti dell'archivio storico comunale”. Per ulteriori informazioni chiamare i numeri 0831 723 284 (ufficio Archivio Storico), 0831 732301 (ufficio Cultura) oppure inviare una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Mercoledì 5 gennaio il Sindaco Antonello Denuzzo ha incontrato Riccardo e Francesco Imperiali, discendenti della storica famiglia che ha governato Francavilla Fontana per più di due secoli tra il XVI e il XVIII secolo.

L’obiettivo comune dell’Amministrazione Comunale e dei discendenti è il recupero delle due grandi tele che ritraggono Andrea I e Michele III Imperiali che da decenni richiedono un intervento di restauro.

L’Amministrazione Comunale e la famiglia Imperiali hanno avviato un percorso comune per il recupero dei due grandi ritratti custoditi a Castello Imperiali. Tutto questo – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – è nato dal Bilancio partecipato del 2019 che, grazie alla proposta di Giuseppe Leone e di un gruppo di cittadini e, successivamente, al lavoro del Comitato Si può fare, ha riacceso i riflettori sul recupero delle due tele.”

La famiglia Imperiali sarà parte attiva nel restauro delle opere e ne co-finanzierà i lavori riannodando i fili della storia che hanno visto il casato protagonista dello sviluppo della Città e della transizione verso la modernità.

L’impegno assunto dai discendenti Imperiali – prosegue il Sindaco – è un segnale importante per la nostra comunità.  Il recupero delle tele in un luogo simbolo che porta proprio il loro nome chiude idealmente un cerchio, testimoniando il profondo legame che unisce ancora Francavilla Fontana e lo storico casato.

Le due tele – ultime testimonianze presenti in Italia dell’aspetto dei componenti della famiglia – risalgono alla prima metà del 1700 e ritraggono Andrea I e Michele III Imperiali.

Le opere, che misurano 2,2 x 1,5 mt, sono di autore ignoto, probabilmente frutto del lavoro di maestranze locali. Tutto ciò sottolinea la vivacità del mondo culturale francavillese dell’inizio del ‘700.

Il recupero delle tele – conclude il Sindaco Antonello Denuzzo – sarà un evento che coinvolgerà studiosi, studenti e semplici cittadini. Per questo allestiremo un laboratorio aperto a tutti per avvicinare giovani e meno giovani al patrimonio artistico cittadino.

L’impegno della famiglia non si fermerà alle opere di restauro dei ritratti. È stata avviata una interlocuzione con l’Amministrazione Comunale per individuare una strategia comune per la valorizzazione della storia e del contributo dato dagli Imperiali per la crescita della Città.

Il recupero delle tele e l’avvio di un processo di musealizzazione rappresentano, quindi, solo il primo passo per la riscoperta e lo studio del patrimonio storico, artistico e architettonico di Francavilla Fontana.

All’incontro hanno preso il prof. Mirko Belfiore, il prof. Davide Balestra e Giuseppe Leone del Comitato "Si può fare" e il Cav. dott. Francesco Fullone.

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