Redazione

Sono stati 150 gli interventi effettuati nell’anno appena trascorso dagli uomini e dalle donne della Polizia Locale della Provincia di Brindisi, guidati dal comandante Cosimo D’Angelo. Un 2022 che si chiude con un bilancio positivo in termini di attività e controllo del territorio.polizia_provincia_di_brindisi_2022_3.jpg

In particolare 83 interventi sono relativi all’attività di controllo del territorio attraverso l’installazione e manutenzione di fototrappole per abbandono rifiuti e prevenzione degli incendi boschivi; 15 di ordine pubblico per emergenza Covid 19, consultazioni elettorali e manifestazioni sportive; 12 di controllo per la Riserva Marina di Torre Guaceto; 10 atti di polizia giudiziaria a cui si aggiungono le attività di controllo patrimoniale dell’Ente, interventi per la viabilità, su segnalazione di criticità ambientali e di delega della Procura della Repubblica.

L’azione giudiziaria ha portato ad una sanzione da 6.510 euro, mentre sono state emesse 80 contestazioni di violazioni amministrative riscontrate per un importo complessivo pari a 53.696 euro: 76 per abbandono di rifiuti, per un importo di 45.600 euro; 3 per pozzi non autorizzati per un importo complessivo pari a 3.096 euro; 1 per mancati adempimenti ambientali per un importo pari a 5.000 euro.polizia_provincia_di_brindisi_2022_1.jpg

“Sono particolarmente soddisfatto della nostra attività, sempre in crescendo - ha dichiarato il commissario capo D’Angelo. Nostra specifica responsabilità è il controllo ambientale che stiamo portando avanti diversificando le azioni in campo: grazie soprattutto all’ausilio delle fototrappole, abbiamo la possibilità di monitore il territorio e sanzionare chi non ha rispetto dell’ambiente”.polizia_locale_provincia_di_brindisi_torre_costiera.jpg

“Alla luce degli ottimi risultati raggiunti nell’anno appena concluso - ha aggiunto il presidente della Provincia Toni Matarrelli - riteniamo di aver intrapreso la strada giusta investendo nel potenziamento del corpo della Polizia Provinciale, che sta svolgendo un’attività certosina e capillare sul territorio”.

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LA VIA APPIA PATRIMONIO UNESCO. matarrelli_con_fascia_che_firma.jpg

Questa mattina, martedì 10 gennaio, Toni Matarrelli in qualità di presidente della Provincia di Brindisi e sindaco di Mesagne, era a Roma presso il ministero della Cultura per la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra tutti i Comuni attraversati della via Appia, da Roma a Brindisi, per la candidatura della Regina Viarum a Patrimonio Unesco. 
Una iniziativa preceduta da un evento beneaugurante: la meravigliosa scoperta avvenuta proprio in questi giorni nei terreni attigui al parco di Muro Tenente, recentemente acquisiti dal Comune di Mesagne, di una strada glareata che per caratteristiche costruttive e orientamento viene ritenuta proprio parte della via Appia.
Non si tratta di un ritrovamento casuale: da tempo la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce ha disposto una serie di scavi, eseguiti dalla cooperativa Impact e diretti dal professor Gert Burgers, che confermano l’assoluto valore storico del Parco di Muro Tenente e il ruolo che l’intera provincia di Brindisi sarà chiamata ad assumere nel caso in cui, come tutti auspichiamo, la via Appia sarà dichiarata Patrimonio Mondiale Unesco.

 

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«Via Appia, Regina Viarum» patrimonio dell’Umanità, Fasano presente alla sottoscrizione del protocollo di intesa per la candidatura Unesco. Stamattina la firma del sindaco Francesco Zaccaria alle Terme di Diocleziano alla presenza di 4 Regioni, 12 province e città metropolitane e 73 Comuni. Fasano presente questa mattina a Roma per la sottoscrizione del protocollo di intesa per la candidatura della «Via Appia, regina Viarum» nella lista del patrimonio Unesco. A firmare l’accordo c’era il sindaco Francesco Zaccaria che ha siglato il protocollo nella cerimonia che si è tenuta alle Terme di Diocleziano e che è stata presieduta dal sottosegretario Gianmarco Mazzi, al quale il ministro ha conferito la delega al coordinamento delle attività e delle iniziative relative all’attuazione delle Convenzioni Unesco di competizioni del Ministero.zaccaria_francesco_sindaco_regina_Viarum.jpeg

«La Via Appia è già di fatto patrimonio dell’umanità – dice il sindaco Francesco Zaccaria – e l’iscrizione nella lista del World Heritage rappresenterebbe la giusta formalizzazione e valorizzazione di una delle tracce di storia più importanti insieme al parco archeologico di Egnazia, del nostro territorio. Diventare sito Unesco accrescerebbe ancora di più l’attrattività di una porzione di Puglia che è già tra le più visitate al mondo e che attira i viaggiatori di tutto il mondo per bellezza paesaggistica, monumentale e valore storico».

Il progetto, promosso dal ministero della Cultura attraverso gli uffici centrali e periferici, coinvolge 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 12 tra Province e Città metropolitane, 73 Comuni, 15 Parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 università italiane e straniere.

La strada consolare, circa 900 km di tracciato da Roma a Brindisi inclusa la variante traianea, rappresenta non solo il prototipo del sistema viario romano, ma è anche simbolo millenario delle relazioni tra le civiltà del Mediterraneo e quelle dell’Oriente e dell’Africa.

Per sostenere la candidatura dell’Appia il ministero della Cultura sta investendo nel restauro e nella valorizzazione di evidenze archeologiche e architettoniche situate lungo il percorso, con l’obiettivo di coniugare le ragioni della conservazione e valorizzazione di questo importante patrimonio con lo sviluppo sostenibile dei territori coinvolti, per rafforzare l’offerta culturale, fondamentale per la crescita sociale ed economica soprattutto delle aree interne. Dopo la valutazione del Consiglio direttivo della Commissione Nazionale Italiana UNESCO, il dossier scientifico, accompagnato dal Piano di gestione del sito candidato, sarà inviato a Parigi.

 

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Il sindaco Riccardo Rossi firma a Roma il protocollo per la candidatura dell’antica Via Appia a patrimonio Unesco

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Oggi, 10 gennaio 2023, il sindaco Riccardo Rossi ha partecipato a Roma presso le Terme di Diocleziano alla sottoscrizione del protocollo d’Intesa con il Ministero della Cultura, le Regioni e i Comuni attraversati dalla Regina viarum, oltre ai Parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 università italiane e straniere, finalizzato alla candidatura del sito con oltre 2.300 anni di storia nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco.

Il riconoscimento da parte dell’Unesco consentirà opere di tutela del patrimonio culturale, archeologico e paesaggistico lungo il tracciato dell’antica Via Appia, interventi di valorizzazione di un itinerario meta del turismo lento, dei cammini storici e dei percorsi sostenibili.

La cerimonia della firma presieduta dal Sottosegretario di Stato al MiC Giancarlo Mazzi, è la tappa conclusiva di un lungo percorso di studio e dialogo con le comunità locali, a cui ha contribuito anche l’amministrazione comunale di Brindisi in particolar modo con il progetto Appia 2030, in qualità di Comune capofila vincitore del bando “MediAree-Next Generation City” dell’Anci, per la valorizzazione del tratto finale della Regina viarum.

“La candidatura promossa e guidata dal Ministero della Cultura è per la nostra Brindisi un grande riconoscimento per la sua storia millenaria – racconta il sindaco Riccardo Rossi -. Qui terminavano la via Appia e la Appia Traiana, nello splendido porto, il più importante dell'epoca.

Brindisi quindi città terminale della regina delle vie, porta d’Oriente, crocevia di culture e popoli. Una storia di cui essere orgogliosi e allo stesso tempo consapevoli della responsabilità di custodire e valorizzare.

La candidatura al patrimonio Unesco, che ci auguriamo abbia successo, è una grande occasione di sviluppo turistico, di quel turismo buono e di qualità, incentrato su cultura, patrimonio artistico e paesaggio, tradizioni, enogastronomia.

Oggi è una giornata storica che dà forma ad un obiettivo perseguito dall’inizio del nostro mandato con contributi importanti come i progetti di ricerca e cooperazione Appia 2030 e Appia Project. Un desiderio del territorio che arriva da molto lontano, un dibattito che ha sempre animato l’ambiente storico-culturale della nostra città e della provincia, e ora è finalmente realtà. Viva la Via Appia! Viva Brindisi!”

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Epidemia COVID-19

Bollettino Epidemiologico
Regione Puglia

Dati del giorno: 10 gennaio 2023

1.939
Nuovi casi
11.063
Test giornalieri
9
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 719
Provincia di Bat: 113
Provincia di Brindisi: 176
Provincia di Foggia: 272
Provincia di Lecce: 398
Provincia di Taranto: 236
Residenti fuori regione: 26
Provincia in definizione: -1
18.619
Persone attualmente positive
254
Persone ricoverate in area non critica
14
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.610.707
Casi totali
13.557.987
Test eseguiti
1.582.614
Persone guarite
9.474
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 515.398
Provincia di Bat: 135.069
Provincia di Brindisi: 154.167
Provincia di Foggia: 224.430
Provincia di Lecce: 342.397
Provincia di Taranto: 216.910
Residenti fuori regione: 16.982
Provincia in definizione: 5.354

Cisternino. I Carabinieri incontrano gli studenti. Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Compagnia di Fasano, rappresentati dal Tenente Diego Umberto Rea, nell’ambito dei seminari formativi per la diffusione della cultura della legalità, hanno incontrato gli studenti delle classi quarte e quinte, per un totale di 240 studenti, e il corpo docenti del Liceo Polivalente Statale “Don Quirico Punzi” di Cisternino. Nel corso dell’incontro è stato affrontato il ruolo dell’Arma dei Carabinieri all’interno della società e dei compiti di forza di polizia ad essa devoluti per la prevenzione e repressione dei reati in genere oltre al tema della sicurezza stradale con personale della Sezione Radiomobile.

Gli alunni hanno di fatto partecipato con interesse all’incontro, i quali hanno rivolto numerose domande e rappresentato alcuni loro dubbi. L’Arma dei Carabinieri da sempre promuove questo tipo di contributo culturale, coinvolgendo attivamente gli studenti, con i quali viene instaurato un concreto confronto, stimolandone la curiosità, al fine di favorire la pratica del valore della legalità soprattutto con esempi pratici. L’incontro è inserito in una più ampia calendarizzazione di appuntamenti che vedono l’Arma dei Carabinieri apportare il suo contributo di vicinanza ai giovani e giovanissimi studenti con l’obiettivo di accrescere il senso civico e la fiducia verso le Istituzioni.

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Arriva il nulla osta regionale al percorso di riconoscimento comunitario IGP alla ‘cicoria puntarelle molfettese’, un ortaggio tradizionale e storico dell’agro di Bisceglie, Bitonto, Giovinazzo, Molfetta, Terlizzi e Ruvo di Puglia. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in relazione al parere favorevole alla domanda di registrazione della ‘cicoria puntarelle molfettese IGP’ con la determinazione del Dirigente Sezione Competitività delle Filiere Agroalimentari dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia.

La Cicoria catalogna a puntarelle è un ortaggio tipico dell’orticoltura pugliese, con il prodotto edule nella cicoria a puntarelle caratterizzato dai germogli teneri e carnosi. In Puglia – dice Coldiretti regionale - le coltivazioni si estendono dal Salento e per l’intera fascia costiera Barese fino a Molfetta, dove si può trovare anche allo stato spontaneo e si differenziano in ecotipi differenti, con una ’estensione complessiva in Puglia di oltre 1.500 ettari, di cui oltre 600 nella sola provincia di Bari.

La zona di produzione della “Cicoria puntarelle molfettese” I.G.P. è focalizzata nei terreni dell’agro di Bisceglie, Bitonto, Giovinazzo, Molfetta, Terlizzi e Ruvo di Puglia, per tutti i fondi rustici – spiega Coldiretti Puglia - con altimetria non superiore a 130 metri sul livello del mare. Le superfici interessate a tale coltura, pari a circa 500 ettari in tutta l’area delimitata, sono uno scrigno di qualità e tipicità, che proviene dalla storia agricola dell’area delimitata e che ha necessità di una protezione valorizzazione.

La produzione della “Cicoria puntarelle molfettese” viene seminata da luglio a settembre da piantine ottenute da seme autoprodotto e viene raccolta – aggiunge Coldiretti Puglia - quando la parte edule dei germogli centrali, le “puntarelle”, hanno raggiunto le dimensioni di 7-15 cm; le stesse raggiungono pesi compresi tra 800 e 2.000 gr., permettendo di ottenere una produzione tra 40 e 100 ton/ha.

La Cicoria è un ortaggio conosciuto da millenni, viene citato in uno scritto del 1550 a.C. e anche Plinio ne parla – racconta Coldiretti Puglia - poiché era già conosciuto nell’antico Egitto. Galeno, famoso medico dell’Antica Grecia, ne consigliava il consumo per le sue proprietà medicamentose ed in particolare per curare le malattie del fegato. Si ritiene provenga dall’Asia Minore o dalla Grecia, altri propendono per una provenienza dalla Spagna, introdotta in Puglia dai catalani immigrati da cui il termine Catalogna.

Questo prodotto orticolo, di eccellenti caratteristiche organolettiche, è un patrimonio di storia, cultura e natura di grande importanza per il territorio – insiste Coldiretti Puglia - che resiste grazie all’instancabile lavoro di alcuni produttori locali, chiamati “custodi” che continuano a coltivare le antiche varietà a rischio di definitiva scomparsa. Una peculiarità, in alcuni territori, come quello dell’areale “molfettese”, è di coltivare questo ortaggio secondo uso e consuetudine della tradizione della popolazione locale, a diffusione limitata, il cui seme è ancora autoprodotto dagli agricoltori, attraverso la selezione morfologica e fisiologica del genotipo, non ancora di proprietà delle multinazionali.

I principali produttori interessati hanno costituito e sono soci dell'Associazione per la valorizzazione e promozione della Cicoria Puntarella Molfettese, presieduta dal produttore orticolo Mauro De Ruvo di Molfetta. Questo sodalizio costituitosi in data 21 Giugno 2019, ha come scopo il riconoscimento comunitario quale IGP della “Cicoria puntarelle molfettese”, per valorizzare e tutelare questo prodotto di nicchia così importante per l’economia agricola del territorio interessato.

Dal 2015 la Cicoria “Puntarelle” Molfettese – conclude Coldiretti Puglia - è entrata a far parte dell’elenco dei 329 prodotti tradizionali riconosciuti dal Ministero dell’Agricoltura, una mappa di sapori, tradizione e cultura della tavola Made in Puglia che vece la squadra di pane, paste e dolci (81), quella di frutta, verdura e ortaggi (128) e il gruppo delle specialità a base di carne (25), seguiti dai formaggi (17) e dai prodotti della gastronomia (49), ma non mancano bevande analcoliche, distillati, liquori e birre, i mieli, i prodotti della pesca e i condimenti come l’olio extravergine aromatizzato, in un viaggio del gusto che tocca anche gli angoli più nascosti della regione.

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ENERGIA, CHIMICA, TESSILE. LA UILTEC CHIEDE ATTENZIONE ALLE ISTITUZIONI. Conclusa la pausa di fine anno, per quanti hanno potuto permettersela, è tempo di tornare alla realtà quotidiana e riprendere in maniera puntuale l’attività sindacale in comparti delicati quali quelli dell’Energia, della Chimica e del Tessile la cui situazione, non solo a Brindisi, è difficile e presenta criticità da seguire con attenzione. Ripercorrere brevemente le singole vertenze sul nostro territorio aiuta a comprendere quanto sia desolante il quadro del Sistema Industriale brindisino e la conseguente necessità di tenere alta l’attenzione da parte di tutti i decisori istituzionali su ogni possibile soluzione e strumento possa portare beneficio a queste realtà ed al Sistema Brindisi.

Partiamo dal Tessile: nella provincia di Brindisi un settore di piccole dimensioni fortemente colpito dalle conseguenze delle chiusure Covid. Già in precedenza il Tessile attraversava un periodo complesso con molte aziende a conduzione familiare obbligate al ricorso ai vari Ammortizzatori Sociali. Ciò ne ha scongiurato la chiusura ma non ne garantisce in alcun modo il futuro. La sfida nel Tessile brindisino è promuovere l’aggregazione imprenditoriale per raggiungere mercati e commesse più stabili.

Soffre anche il settore Gomma e Plastica: la storica Telcom di Ostuni vive da anni una situazione di crisi, ha ricorso a molti Ammortizzatori Sociali e rischia di perdere ulteriori posti di lavoro dopo la notevole ristrutturazione di circa dieci anni fa. La Jindal Films vorrebbe puntare a produrre film BOPP e BOPE rendendo Brindisi sito leader in Europa ma i ritardi di risposta dalle Istituzioni rischiano di compromettere il progetto. Intanto l’Azienda chiede ulteriori settimane di Cassa Integrazione e la pressoché totale assenza di Relazioni Sindacali mette a serio rischio la tranquillità dei lavoratori del sito.

Nel farmaceutico la difficoltà è ampia: nel 2022 -4% in Italia ed ancora più nel resto d’Europa. A Brindisi vi è una azienda leader - la Euroapi Italy ex Sanofi Aventis - che da quasi un anno si dedica alla produzione e alla commercializzazione di principi attivi e che ha dichiarato alcuni “esuberi” inizialmente attraverso un Piano Sociale sottoscritto tra le Parti e successivamente attraverso soppressione di posizioni di lavoro. Sulla questione nelle prossime settimane sarà urgente e necessario un vertice alla presenza dei Segretari Nazionali per meglio interpretare la volontà aziendale.           

L’Elettrico è il settore più in vista per Brindisi anche alla luce della Transizione Energetica che da tempo è priorità nelle politiche nazionali ed europee. L’obiettivo previsto nel Green New Deal è la Decarbonizzazione ed a Brindisi la sfida principale è Cerano. Qui l’impegno dei sindacati è stato evitare il disastro sociale e la difesa dei circa mille posti di lavoro fra diretti ed indiretti ma il sito necessita di una bonifica notevole e soprattutto di una prospettiva a lungo termine dopo che la tanto invocata conversione a Gas non sembra più praticabile sia per le scelte di mercato di Terna che per gli insostenibili costi del gas dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Il futuro è un mistero: basti ricordare che a seguito dello scoppio della guerra e quindi delle difficoltà di approvvigionamento nazionali Terna ha chiesto ad Enel di rimettere in servizio tutti i gruppi a carbone disponibili in barba ad ogni «New Deal». Incerto anche il futuro A2A e della sua ennesima proposta, il riutilizzo dei rifiuti attraverso un nuovo impianto di recupero per la posidonia delle spiagge e dallo spazzamento stradale in un’ottica di economia circolare. Bella idea condivisa dalla Regione ma i cui tempi non sono ancora noti.

Tutto da decifrare invece il settore della Chimica di base alle prese con una grave crisi energetica che rischia di compromettere il sistema produttivo di tutta la filiera con ripercussioni devastanti sulla fornitura di prodotti essenziali e di primaria importanza anche nel quotidiano.

In un quadro come quello descritto è fondamentale l’attenzione viva e partecipe da parte delle Istituzioni locali, regionali e nazionali sulle Vertenze Brindisi. Non sono in gioco «solo» centinaia di posti di lavoro ed il conseguente disastro sociale ma è l’intero Sistema Brindisino a rischiare notevolmente. Brindisi ha nell’Industria e nel suo indotto un asse trainante della propria economia e del benessere sociale e nessun attore politico e sociale può ignorare le sfide e le prospettive dell’Industria.

La Uiltec farà la sua parte per ognuna di queste battaglie guardando al futuro prossimo e venturo di questa città e del suo territorio.

Brindisi, 9 gennaio 2023

Il Segretario Generale Uiltec Brindisi

Carlo Perrucci

Oggi è il d-day per la via Appia Antica, la “Regina Viarum”. Infatti, questa mattina alle ore 11.30, a Roma, presso le Terme di Diocleziano in via Enrico De Nicola, 78, si svolgerà la cerimonia della firma del protocollo di intesa per la candidatura del sito «Via Appia. Regina viarum» per l'iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco. Per la provincia di Brindisi saranno presenti il sindaco di Mesagne e presidente della Provincia di Brindisi, Toni Matarrelli, e i primi cittadini di Brindisi, Riccardo Rossi, di Francavilla Fontana, Antonello De Nuzzo, e di Oria. Oltre ai rappresentanti dei Comuni di Fasano, Ostuni, Carovigno per il tratto dell’antica via Traiana che attraversava queste realtà Brindisine.

Ma a Roma ci sarà anche il presidente del Consorzio di Torre Guaceto, Rocky Malatesta, e il presidente del Parco Naturale Regionale Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo, Enzo Lavarra. Insomma la provincia di Brindisi sarà degnamente rappresentata. Il progetto «Via Appia. Regina viarum», promosso dal Ministero della Cultura attraverso gli uffici centrali e periferici, coinvolge 4 Regioni: Lazio, Campania, Basilicata e Puglia, 12 tra Province e Città metropolitane, 73 Comuni, 15 Parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 università italiane e straniere. La strada consolare, circa 900 chilometri di tracciato da Roma a Brindisi inclusa la variante traianea, rappresenta non solo il prototipo del sistema viario romano, ma è anche simbolo millenario delle relazioni tra le civiltà del Mediterraneo e quelle dell'Oriente e dell'Africa. Per sostenere la candidatura dell'Appia il Ministero della Cultura sta investendo nel restauro e nella valorizzazione di evidenze archeologiche e architettoniche situate lungo il percorso, con l'obiettivo di coniugare le ragioni della conservazione e valorizzazione di questo importante patrimonio con lo sviluppo sostenibile dei territori coinvolti, per rafforzare l'offerta culturale, fondamentale per la crescita sociale ed economica soprattutto delle aree interne. E Mesagne, al momento, è l’unica realtà della provincia di Brindisi dove è stato rinvenuto un tracciato, ben conservato, dell’antica via Appia.

I saggi effettuati dal 2019 al 2023 per supportare gli studi hanno fatto emergere dei tratti di strada glareata, ossia costituita da pietre di piccolo pezzame compattate tra loro blocchi lapidei parallelepipedi, uniti uno di fila all’altro a formare un cordolo continuo leggermente rialzato rispetto al piano viario vero e proprio, con la principale funzione di contenere lateralmente il corpo stradale, tra i migliori rinvenuti fino adesso. Ha una larghezza di oltre cinque metri ed è inquadrabile nel II secolo a. C.. Peculiarità che hanno permesso di ottenere un unicum della “Regina Viarum” in provincia di Brindisi, peraltro riportata anche in una pubblicazione della National Geographic. “E’ un momento molto importante e straordinario per la nostra provincia – ha spiegato Toni Matarrelli, sindaco di Mesagne e presidente della Provincia di Brindisi -. A Roma ci siamo tutti i soggetti interessati che rappresentano il nostro territorio. Si tratta di un momento importantissimo per la conoscenza del nostro territorio e per la sua valorizzazione. Inutile dire che tutti noi, e dico tutti i rappresentanti della nostra provincia presenti a Roma, siamo molto soddisfatti. Per ciò che riguarda Mesagne posso assicurare che continueremo gli studi e gli scavi della via Appia Antina e dell’intera area di Muro Tenente che abbiamo già acquisito”. Intanto, questa mattina alla cerimonia della firma del protocollo di intesa per la candidatura del sito «Via Appia. Regina viarum» per l'iscrizione nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco interverranno il sottosegretario di Stato al MiC, Giancarlo Mazzi; il presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, mons. Pasquale Iacobone; il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano; il presidente della Ragione Basilicata, Vito Bardi; il presidente vicario della Regione Lazio, Daniele Leodori; l'assessore al Turismo della Giunta Regionale Campania, Felice Casucci; l'assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor. Gli interventi saranno introdotti dalla dirigente dell'ufficio Unesco del MiC, Mariassunta Peci, dalla coordinatrice scientifica della candidatura, Angela Maria Ferroni, e dai saluti del direttore del Museo Nazionale Romano, Stéphane Verger. Dopo la valutazione del Consiglio direttivo della Commissione Nazionale Italiana Unesco, il dossier scientifico, accompagnato dal Piano di gestione del sito candidato, sarà inviato a Parigi.

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A margine dell’iniziativa della firma del protocollo di intesa per la candidatura del sito «Via Appia. Regina viarum» per l'iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco. Il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, ha firmato il protocollo di intesa tra le città di Albano Laziale e Mesagne per l’attuazione del “Progetto Regina Viarum Alfa e Omega”. Il sindaco Toni Matarrelli e il primo cittadino Massimiliano Borrelli hanno condiviso l’idea di creare un collegamento tra le due regioni attraverso iniziative che sviluppino il turismo.

Il Progetto “Regina Viarum Alfa e Omega” si pone l’intento di realizzare un sistema turistico sostenibile, in grado di far interagire e collegare le due Regioni, in un percorso di sviluppo teso alla conoscenza e valorizzazione della Via Appia Antica, l’asse viario realizzato nel 312 a.C. in partenza da Roma per Capua, prolungato, poi, fino a Brindisi. L’intento del progetto è collegare il punto di partenza – Roma – con il punto finale della strada consolare – Brindisi, mettendo in atto uno scambio culturale dall’alto valore identitario, dove i fili conduttori saranno attività legate al turismo culturale/esperienziale, enogastronomico, artigianale ed ecosostenibile, con particolare attenzione alla qualità dei servizi rivolti a persone con esigenze speciali, ad esempio aventi problemi temporanei o permanenti di mobilità o percezione o comunicazioni ridotte.

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L’Ordine dei Medici incontra le associazioni civili : “Insieme chiediamo l’esigibilità del regolamento regionale di riordino della rete ospedaliera n14 del 2020 , e la sicurezza delle cure erogate in ambito provinciale”

“Il Piano di Riordino Regionale ospedaliero non ha mai trovato compiuta attuazione nella provincia di Brindisi compromettendo  la sicurezza delle cure erogate. L’irrituale, e per molti aspetti discutibile,  dichiarazione dello stato di emergenza da parte della ASL Br, è solo la naturale conseguenza di una tragedia annunciata. Chiediamo pertanto un’assunzione di responsabilità alla Regione Puglia e alla Asl di Brindisi e pretendiamo l’esigibilità del Piano stesso”. E’ questo quanto dichiarato questa mattina dal presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Brindisi, Arturo Oliva, durante un incontro con le associazioni civili del territorio brindisino. Così come annunciato nei giorni scorsi il presidente Oliva ha ospitato presso la sede provinciale dell’Ordine i rappresentanti dell’Associazione Cuore di Donna, Fondazione Di Giulio, Andos Brindisi, Forum Società Civile Ostuni, AIL Brindisi, Brindisi Cuore, e TDM- Cittadinanza Attiva. E’ stata questa l’occasione per sviscerare le criticità non solo dei Pronto Soccorso del territorio provinciale, ma anche quelle che sono le problematiche legate alle gestione e alla fruibilità delle prestazioni nelle strutture ospedaliere brindisine a partire dallo stato dell’arte dell’applicazione del Piano di Riordino ospedaliero che avrebbe dovuto trovare completa attuazione  entro il 31 dicembre del 2019, con il potenziamento dell’offerta prevista nel  2020 ,dopo l’esperienza Covid, con l’incremento dei posti letto della Rianimazione.

 “Il Piano di Riordino ospedaliero  è stato approvato nel 2020- sottolinea il presidente Oliva- lo stesso Michele Emiliano firmava  in calce il documento che riportava in grassetto” è fatto obbligo a chiunque spettava di osservarlo e farlo osservare”. A fronte di questa precisa disposizione il Piano  è  stato applicato solo parzialmente. Oggi noi ne pretendiamo  la piena esigibilità”. Sono trascorsi oltre due anni e negli ospedali della provincia di Brindisi mancano oltre 130 posti letto. Un esempio per tutti,  la discrepanza fra la previsione della dotazione dei posti letto  della Terapia Intensiva nel Piano licenziato dalla Regione 55 posti e quelli effettivamente fruibili (16) :  ospedale Perrino   39 posti, 8 nell’ospedale di Ostuni ed 8 in quello di Francavilla Fontana, per un totale di 55 posti letto.  Di contro  sono  fruibili complessivamente, Covid e no Covid, solo 16 a Brindisi,  zero per Francavilla Fontana e zero per Ostuni, senza considerare la esigua consistenza della dotazione organica di anestesia e rianimazione. Il modulo esterno al Perrino di Brindisi destinato proprio alla Terapia intensiva Covid è in disuso  da quasi due anni. Quello del Pronto Soccorso è solo la punta dell’iceberg della carenza di personale che in realtà interessa la  maggioranza delle strutture ospedaliere . E’ di questi giorni il caso della  Chirurgia Senologica del Perrino, struttura pubblica con bacino d’utenza comprendente l’intero  Salento . “E’ impensabile che un’unità  operativa così strategica, ma con una dotazione organica risicatissima- dice Oliva-  possa essere privata  delle prestazioni di un medico  spostato in Pronto Soccorso senza temere  ripercussioni assistenziali nel reparto di provenienza;  né si può pensare di sopperire alle carenze d’organico ricorrendo sempre  a prestazioni aggiuntive, visto che già normalmente questi professionisti lavorano ben  oltre il normale orario di servizio  orario per coprire i turni”. 

Resta inoltre il nodo dell’ irrituale dichiarazione dello “stato di emergenza” da parte della  Asl di Brindisi  riscontrata dalle Autorità regionali con nota del Dipartimento che, pur riconoscendo le criticità evidenziate, raccomanda comunque la definizione di procedure  specifiche, validate dal referente rischio clinico, che ben definiscano ruoli e responsabilità, evidentemente considerando ,al pari di Questo ordine dei medici , l’inderogabilità  dell’ indissolubile  binomio del diritto alla salute e sicurezza della cure, principi  sanciti sia dall’art. 32 della costituzione che dall’articolo 1 della così detta legge Bianco Gelli che non possono essere negati  per un’irrituale e discutibile dichiarazione di stato di emergenza.

 I rappresentanti delle associazioni dei cittadini hanno animato la discussione con numerosi interventi ed hanno, al termine dell’incontro, stabilito di produrre un documento congiunto che sarà  sottoposto all’attenzione dell’Azienda Sanitaria Locale e della stessa Regione Puglia.

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Il 2023 sarà per la città di Mesagne l’anno della Cultura. E per suggellare questo titolo la Regione Puglia dovrebbe insignirla del titolo di “Prima città della Cultura di Puglia”. L’anticipazione è stata fatta dal sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, durante la stesura di un bilancio delle attività svolte nel 2022 e quelle programmate per il 2023. Una gratificazione non di poco conto per la città che lo scorso anno è giunta nella top ten delle candidature delle città italiane che aspiravano a divenire Capitale italiana della Cultura 2024. E, secondo i ben informati, il progetto di Mesagne, dal titolo “Umana meraviglia”, ha riscosso un notevole successo tra gli addetti ai lavori del ministero della Cultura che hanno invitato gli amministratori a mettere in pratica quanto proposto.

“Umana meraviglia”, infatti, ha permesso di far conoscere la storia di Mesagne, una storia di riscatto e di rilancio che andava raccontata e mostrata come esempio all’Italia intera. “Come Regione continueremo a supportare il Comune di Mesagne per valorizzare il lavoro svolto, dare vita alle migliori progettualità inserite nel dossier di candidatura e implementare le azioni per il sostegno allo sviluppo turistico della città. L’Umana Meraviglia è solo all’inizio”, aveva chiosato Grazia Di Bari, consigliera delegata per la Regione Puglia alle politiche culturali in occasione della mancata nomina. Poi, in questi giorni, l’anticipazione del sindaco Matarrelli. “Per Mesagne il 2023 sarà l’anno della Cultura – ha spiegato il primo cittadino – ci sono novità molto importanti giacché la Regione Puglia la vorrebbe insignire del titolo di “Prima città della Cultura di Puglia”.

Un merito che farà puntare sulla città gli occhi da parte di tutto il territorio regionale”. Matarrelli, quindi, ha spiegato il motivo di questo merito culturale: “Innanzitutto alla città è stato riconosciuto un valore aggiunto relativo all’alto livello di programmazione delle iniziative svolte. Mesagne, infatti, è considerata una città che opera con particolare efficacia sul tema della Cultura grazie alla quale si è riesce a creare quel senso civico, quella riflessione, quella intelligenza collettiva che produce miglioramenti nella vita dell’intera comunità”. 

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