Redazione

Rifiuti radioattivi, FareAmbiente Carovigno-Ostuni: “Né oggi, né mai accetteremo un deposito in Puglia”. 

Il presidente Jacopo Russo esprime il disappunto sulla notizia relativa alla pubblicazione dell’elenco dei 67 siti individuati in Italia dalla Sogin per la costruzione di un deposito nucleare
CAROVIGNO- Per la prima volta, dopo sei anni, è stato pubblicato dalla Sogin (società di Stato incaricata del decommissioning degli impianti nucleari) l'elenco aree italiane individuate come quelle che potranno potenzialmente ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani: c’è anche la Puglia come sito idoneo alla costruzione del Deposito nucleare, nell'area di Gravina in provincia di Bari, oltre ad Altamura e Laterza per un'area in comune con Matera. 
“FareAmbiente è fermamente contraria a questo salto indietro- dichiara il presidente dell’associazione, laboratorio di Carovigno-Ostuni, Jacopo Russo- un balzo nel buio che ci farebbe ripiombare in un triste passato neanche tanto remoto, quando la nostra Regione era alla mercé di speculazioni e vista da molti come Terra di ‘serie B’”.
La Puglia è tra le 67 zone che soddisfano 25 criteri stabiliti cinque anni fa e riportati nella Cnapi, la Carta delle aree potenzialmente idonee. È stata pubblicata anche una mappa, che si trova sul sito Depositonazionale.it, per rendere ancora più chiare quali saranno le otto grandi aree possibili e le provincie interessate. 
“FareAmbiente Carovigno-Ostuni intende unirsi al coro di protesta che già si è levato prepotentemente poiché nessuna Istituzione Regionale e/o locale è stata adeguatamente e previamente informata, né edotta circa la situazione in divenire e reputiamo questa scelta come un qualcosa che promana esclusivamente dall'alto e che forse qualcuno pensa che potremmo accettare in maniera passiva. No, non sarà così: intendiamo ribadire che né oggi né mai accetteremo che la nostra bellissima Puglia sia inflazionata da determinate scelte”, conclude il presidente Jacopo Russo.

“Il Recovery Plan approvato ieri notte dal Consiglio dei Ministri è una straordinaria buona notizia per il nostro territorio. Finalmente il Mezzogiorno è posto al centro del rilancio del Paese e in questo quadro sono molteplici ed importanti i progetti approvati che riguardano la Puglia e segnatamente le province di Taranto e di Brindisi. Per esempio, il collegamento diagonale dell’Alta Velocità tra Salerno e Taranto e l’Alta Velocità tra Taranto e Battipaglia rappresentano una vera e propria cura del ferro in grado di unire i nostri territori al resto del Paese superando un gap che ha sempre ipotecato lo sviluppo di queste zone. Il porto di Brindisi, inoltre, è stato inserito tra quelli da potenziare e rilanciare non solo sotto l’aspetto fondamentale della sua digitalizzazione.” Lo afferma, in una dichiarazione, Giovanni Luca Aresta, parlamentare del M5S.

“Anche grazie al lavoro di squadra – prosegue Aresta- che abbiamo condotto insieme al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla programmazione economica e agli investimenti, senatore Mario Turco, le aspettative dei nostri territori trovano così le risorse per la loro realizzazione.”

“Un territorio come il nostro – prosegue il parlamentare – ha una sua vocazione naturale alla rivoluzione verde che rappresenta il cuore del Recovery Plan. Ringrazio il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per aver negoziato ed ottenuto queste importanti risorse europee, che ci consentono oggi di avviare il più grande piano d’investimenti del dopoguerra, con la Puglia protagonista di questa rinascita.”

 

 Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 13 gennaio 2021 in Puglia, sono stati registrati 10.221 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.082 casi positivi: 435 in provincia di Bari, 92 in provincia di Brindisi, 217 nella provincia BAT, 118 in provincia di Foggia, 104 in provincia di Lecce, 110 in provincia di Taranto, 5 residenti fuori regione, 1 caso di provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 15 decessi: 5 in provincia di Bari, 3 in provincia BAT, 1 in provincia di Brindisi, 3 in provincia di Foggia,1 in provincia di Lecce, 2 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.143.261 test.

46.345 sono i pazienti guariti.

55.478 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 104.578, così suddivisi:

40.162 nella Provincia di Bari;

12.013 nella Provincia di Bat;

7.724 nella Provincia di Brindisi;

22.562 nella Provincia di Foggia;

8.398 nella Provincia di Lecce;

13.050 nella Provincia di Taranto;

568 attribuiti a residenti fuori regione;

101 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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È del 30 dicembre scorso la delibera di giunta con la quale l’Amministrazione concedeva la riduzione del 50% del canone concessorio ad un esercente che occupa un locale di proprietà del comune. Posto che condividiamo il pensiero espresso in delibera con il quale “questa Amministrazione Comunale ritiene doveroso porsi a fianco di chi è in condizioni di oggettivo disagio finanziario” stante la crisi procurata dalla pandemia, non comprendiamo i motivi per i quali questa riduzione venga accordata solo ad un esercente e non venga, invece, prevista per tutti gli imprenditori che hanno subito restrizioni (ristoranti, bar, pub, gelaterie ecc) e che occupano ocali comunali.
Riteniamo ingiusto un tale comportamento e perciò presenteremo un odg affinché tale agevolazione, venga estesa a tutti.
Livia Antonucci coordinatrice cittadina
Roberto Cavalera capogruppo
Gianluca Quarta consigliere

Francavilla. Sono 45 mila gli euro per la redazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, è questo l’importo ottenuto dal Comune di Francavilla Fontana per la progettazione dello strumento urbanistico che regola le modalità di spostamento in Città.

Il finanziamento deriva dalla partecipazione dell’Amministrazione comunale ad uno specifico bando pensato dalla Regione Puglia per incoraggiare tutti i centri pugliesi ad avviare progettualità capaci di incidere sulle criticità che insistono sui territori urbani a causa di una mobilità disfunzionale.

“Il finanziamento per la redazione del PUMS si aggiunge a quello per il PEBA già vinto diversi mesi fa – dichiara l’Assessore alla Mobilità Sostenibile Sergio Tatarano – Si tratta di un importante riconoscimento all'impegno ed all'attenzione che questa Amministrazione riserva verso due strumenti che ci consentiranno di pianificare il nostro futuro sul tema della mobilità e che ci daranno una marcia in più nella partecipazione ai bandi, che sempre più spesso richiedono e premiano i Comuni che lavorano nella direzione della programmazione moderna. Anche in questo caso, quindi, la Regione rende merito al nostro lavoro con un consistente intervento economico che ci sarà di grande aiuto.”

A Francavilla Fontana lo stato dell’arte relativo al PUMS è in uno stadio molto avanzato. La Società Sintagma, che si sta occupando della progettazione, ha inviato al Comune le bozze che, dopo le opportune valutazioni degli organi politici, amministrativi e tecnici, nelle prossime settimane approderanno in Consiglio Comunale.

“L’introduzione del PUMS – dichiara l’Assessore all’Urbanistica Nicola Lonoce – è una sfida ineludibile per le Città che nella loro strutturazione ricalcano spesso un modello di sviluppo non più sostenibile. Questo strumento urbanistico razionalizza l’esistente ed introduce importanti innovazioni sulle modalità di spostamento che, a fronte di naturali difficoltà di assestamento, alla lunga porteranno un deciso miglioramento nella qualità della vita delle persone.”

Grazie al finanziamento ottenuto saranno totalmente ripianati i costi derivanti dalla progettazione di Sintagma. I fondi che originariamente erano stati destinati all’iniziativa si potranno reinvestire in altre attività.

“I francavillesi hanno ormai una certa familiarità con tre sigle che sino a poco tempo fa erano poco conosciute – conclude l’Assessore Lonoce – mi riferisco a PUG, PUMS e PEBA. Questi tre strumenti urbanistici a breve cambieranno profondamente il volto di Francavilla Fontana e daranno alla Città una dimensione smart ed inclusiva, ponendola in una dimensione europea. Abbiamo il dovere di guardare verso l’alto, seguendo gli esempi virtuosi di realtà che hanno un indice di qualità della vita molto più alto rispetto a quello della nostra provincia che attualmente in Italia si colloca all’89esimo posto su 107.”

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Brindisi. Detiene in auto tagliatubi a catena e di un cric idraulico a bottiglia, denunciato. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Brindisi hanno denunciato in stato di libertà un 27enne di origini bulgare residente a Striano (NA), il quale, nella giornata del 12 gennaio, è stato fermato in una contrada del luogo alla guida della sua autovettura e trovato in possesso, a seguito di perquisizione personale e veicolare, di un tagliatubi a catena e di un cric idraulico a bottiglia, celati rispettivamente nel pannello della portiera posteriore destra e sotto il tappetino del sedile anteriore sinistro. Gli arnesi sono stati sottoposti a sequestro.

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San Vito dei Normanni. Era stato sorpreso in Romania alla guida di un’autovettura in stato di ebrezza e senza patente, colpito di mandato di arresto europeo. I Carabinieri della Stazione di San Vito dei Normanni hanno eseguito un mandato di arresto europeo, emesso dalle Autorità della Romania, nei confronti di un 32enne di origini romene residente a San Vito dei Normanni, poiché l’uomo è risultato colpevole di guida in stato di ebbrezza e guida senza patente di veicolo non immatricolato, reati commessi in Romania. Dopo le formalità di rito, il 32enne è stato tradotto presso la casa circondariale di Bari.

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Investe un uomo in bici e si allontana senza prestare soccorso, rintracciato e arrestato a Mesagne. I  Carabinieri della Stazione di Mesagne, con il supporto della Polizia Locale di Brindisi, hanno tratto in arresto un 52enne del luogo, responsabile di fuga e omissione di soccorso a seguito di sinistro stradale con feriti. In particolare, l’uomo, verso le ore 14:00 del 12 gennaio, in Brindisi, mentre percorreva via Appia in direzione SS7 alla guida della sua autovettura, giunto in prossimità dell’ingresso del supermercato Lidl, ha investito un 61enne di Brindisi, il quale a bordo della sua bicicletta, stava svoltando in sicurezza e secondo le prescritte modalità, all’interno del parcheggio del citato esercizio commerciale.

Dopo l’impatto e la caduta del ciclista sull’asfalto, l’automobilista ha omesso di soccorrerlo dandosi alla fuga. A seguito del repentino intervento del personale della Polizia Locale di Brindisi e di alcune dichiarazioni dei testimoni, la centrale operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri di Brindisi ha diramato le ricerche di una targa parziale e i successivi accertamenti hanno consentito di risalire e individuare il 52enne come proprietario e conducente del veicolo. Dopo una prima verifica presso l’abitazione dell'uomo, i Carabinieri di Mesagne hanno effettuato ricerche e posti di controllo fino al suo rintraccio, avvenuto alle ore 18:00 circa, in una via del centro abitato, a bordo del veicolo, il quale è stato posto sotto sequestro poiché riportante ancora i segni dell’impatto sulla parte anteriore dx. La vittima, condotta presso l’ospedale Perrino di Brindisi, ha riportato contusioni alla spalla e agli arti superiori e inferiori e non è in pericolo di vita. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dopo le formalità di rito, il 52enne è stato rimesso in libertà.

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SALUTE: COLDIRETTI PUGLIA, DA BACCHE GOJI CINA A OLIVE EGITTO IN BLACK LIST; AGROALIMENTARE MADE IN PUGLIA PIU’ SICURO CON 30MILA CONTROLLI. 

Con un campione sui cinque (20%) risultato irregolare per la presenza di residui chimici i peperoncini piccanti provenienti da Repubblica Dominicana e India sono il prodotto alimentare meno sicuro presente sulle tavole degli italiani ma a preoccupare per gli elevati livelli di contaminazione sono nell’ordine le bacche di Goji provenienti dalla Cina ed il riso dal Pakistan che salgono sul podio, mentre  l’agroalimentare Made in Puglia con quasi 30mila controlli si conferma  in prima linea per l'agricoltura green con 11 prodotti agroalimentari a Denominazione di Origine Protetta,  27 vini DOC, 4 DOCG e 6 IGP, altre 6 IGP ai prodotti ortofrutticoli, la leadership nel biologico con oltre 266mila ettari coltivati e 9380 operatori bio, oltre a 299 prodotti riconosciuti tradizionali dal Ministero delle Politiche Agricole e il primato della sicurezza alimentare mondiale. E’ quanto emerge dalla “Black list dei cibi più contaminati” elaborata dalla Coldiretti sulla base degli ultimi rapporti elaborati dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) sui Residui dei Fitosanitari in Europa e dal Ministero della Salute sul “Controllo ufficiale sui residui dei prodotti fitosanitari degli alimenti”.

“In due anni di controlli effettuati dall’Ispettorato centrale Repressioni Frodi del Ministero delle Politiche Agricole da gennaio 2019 a novembre 2020 è stato rilevato solo il 9% di non conformità documentali o fisiche nelle aziende agricole.  Una ragione in più per acquistare Made in Italy in una situazione in cui l’82% dei consumatori privilegia nel carrello i prodotti tricolori per sostenere l’occupazione e l’economia nazionale in un momento particolarmente difficile per il Paese a causa dell’emergenza Coronavirus”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

“Si tratta di prodotti che spesso  vengono proposti sui banchi di vendita come se fossero Made in Italy – insiste il presidente Muraglia - dove oltre alla concorrenza sleale si profila un grave danno per gli agricoltori e per la salute dei consumatori. Si tratta di una competizione inaccettabile con i prodotti simbolo della Puglia, dalle olive alle melegrane, dal peperoncino ai legumi, dagli ortaggi alla frutta, in una regione che, secondo i dati ISMEA, è prima in Italia per la coltivazione di ortive, seconda per frutteti, terza per i legumi”.

Nella classifica dei dieci prodotti più contaminati elaborata alla Coldiretti ci sono però anche i melograni dalla Turchia con un quasi un campione irregolare su dieci (9,1%), il tè dalla Cina, l’okra (o gombo) dalle sembianze di una piccola zucchina importata dall’India, il dragon fruit proveniente dall’Indonesia dall’aspetto particolarmente decorativo, i fagioli secchi provenienti dal Brasile ed i peperoni dolci e le olive da tavola provenienti dall’Egitto che godono peraltro di un regime agevolato a dazio zero da parte dell’Unione Europea.

Si tratta di prodotti arrivati in Italia con elevati livelli di irregolarità perché contaminati dalla presenza di insetticidi, che – sottolinea la Coldiretti - spesso non sono neanche più ammessi dalla legislazione nazionale ed europea, come avviene nel caso di Dicofol, Acephate, Permethrin, Chlorfenapyr, Methamidophos riscontrati nei peperoncini, del Tricyclazole nel riso dal Pakistan, del Isoprothiolane negli esotici dragon fruit e di Fenpropimorph, Procymidone, Propoxur, Methamidophos nei fagioli secchi brasiliani.

Non si tratta tuttavia di casi isolati poiché - sottolinea la Coldiretti - dai risultati delle analisi risulta che i prodotti alimentari importati in Italia, con l’1,9% di campioni esaminati irregolari, sono ben 3 volte più pericolosi dei prodotti di origine nazionale per i quali solo lo 0,6% dei prelievi è risultato non conforme ai limiti di legge consentiti. La situazione è ancora più rischiosa per quelli di origine extracomunitaria per i quali la percentuale di irregolarità secondo l’Efsa sale al’5,8%, ben otto volte superiore ai prodotti Made in Italy.

Si confermano – sostiene la Coldiretti – le preoccupazioni espresse recentemente dalla Corte dei Conti europea sulle sostanze chimiche negli alimenti che ha denunciato il mancato rispetto nei cibi di provenienza extra Ue degli stessi standard di sicurezza Ue sui residui di pesticidi e si chiede alla Commissione europea di spiegare “quali misure intende adottare per mantenere lo stesso livello di garanzia sia per gli alimenti prodotti nella Ue che per quelli importati”.

Un aiuto ai consumatori viene dall’obbligo di indicare il Paese di origine in etichetta che, grazie al pressing della Coldiretti, è in vigore per la maggioranza degli alimenti in vendita, dalla frutta alla verdura fresca, dalla pasta al riso, dalle conserve di pomodoro ai prodotti lattiero caseari, dal miele alle uova, dalla carne bovina a quella di pollo fino ai salumi per i quali è stato da poco pubblicato il decreto. “E’ necessario però che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri a tutela della sicurezza dei consumatori” ha concluso il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “che dietro gli alimenti, italiani e stranieri in vendita sugli scaffali ci deve essere la garanzia di un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una giusta distribuzione del valore”.

 

LA BLACK LIST DEI CIBI PIU’ PERICOLOSI ARRIVATI IN ITALIA

PRODOTTO

PAESE

% irregolarità

PESTICIDI

IRREGOLARI

Peperoncini

India, Rep. Dominicana 

20%

Dicofol, Acephate, Permethrin, Chlorfenapyr, Methamidophos

Bacche di Goji

Cina

13%

Carbofuran

Riso

Pakistan

12,5%

Acetamiprid, Tricyclazole

Melograno

Turchia

9,1%

Prochloraz, Acetamiprid, Cypermethrin, Boscalid

Cina

8,3%

Buprofezin, Imidacloprid, Lufenuron

Okra

(lady's fingers)

India

6,7%

Acephate

Pitaya

(dragon fruit)

Indonesia

6,7%

Isoprothiolane,

Cypermethrin

Fagioli secchi

Brasile,

6%

Fenpropimorph, Procymidone, Acephate, Propoxur, Methamidophos, Chlorpropham

Peperoni dolci

Egitto,

3,8%

Flusilazole, Clofentezine, Propiconazole, Propiconazole, Chlorpyrifos, Formetanate

Olive da tavola lavorate

Egitto

3,7%

Profenofos

 

Fonte: Elaborazione Coldiretti su dati Ministero della Salute ed EFSA

Antidoto contro la solitudine: la Rete mondiale di preghiera del Papa. Nel santuario della Madonna della Croce si festeggiano i primi cento anni dell’Apostolato della preghiera.

Pensare al plurale, superare gli individualismi, far prevalere la logica del bene comune. Prendersi cura degli “improduttivi”: i bambini, gli anziani, gli ammalati, i poveri, i disoccupati, gli indifesi. È il richiamo costante di papa Francesco, sempre più attuale e concreto in questo tempo di emergenza sanitaria. Lo sanno bene gli iscritti alla “Rete mondiale di preghiera del Papa”, il movimento spirituale che accoglie e diffonde le intenzioni mensili di preghiera del pontefice. Si tratta dell’Apostolato della Preghiera, nato oltre 175 anni fa in seno ai gesuiti, che a Francavilla Fontana il prossimo 14 gennaio spegnerà le sue prime cento candeline nel santuario della Madonna della Croce, dove è presente e attualmente opera sotto la guida della presidente Maria Rosaria Viva affiancata dai due componenti del consiglio, Elisa Benetti e Antonio Cannalire.

“Una eccezionale ricorrenza e una felice coincidenza che arricchisce questo tempo di gioia per la nostra comunità parrocchiale, in questo 2021 in cui festeggiamo mezzo secolo di presenza sul territorio francavillese” – sottolinea il parroco fra Giancarlo Greco.

Il movimento dell’Apostolato della preghiera ebbe origine in Francia nel 1844 in una casa di giovani studenti, religiosi della Compagnia di Gesù, i gesuiti, desiderosi di mettere presto in pratica i propri studi. La preghiera, la devozione verso il Sacro Cuore di Gesù, la pratica delle opere di misericordia tra le quali, soprattutto, la visita agli ammalati, caratterizzeranno la missione del movimento che si diffuse rapidamente in tutto il mondo. La costituzione dell’Apostolato della Preghiera a Francavilla Fontana avvenne nel 1921, all’indomani della prima guerra mondiale, e da allora assicura quotidianamente nel santuario della Madonna della Croce la recita del rosario e il servizio della lettura durante le celebrazioni. Ogni venerdì la preghiera si svolge meditando sulle intenzioni che giungono direttamente dal papa, spesso attraverso dei videomessaggi.

Il programma della tre giorni di festeggiamenti culmina giovedì 14 gennaio alle ore 18 con la santa messa presieduta dall’incaricato per l’Apostolato della Preghiera nella Diocesi di Oria, don Angelo Micocci, mentre mercoledì 13 gennaio, subito dopo la messa vespertina, si terrà l’adorazione eucaristica.

I festeggiamenti si aprono invece con un momento di approfondimento sulla storia del movimento, dalla sua dimensione internazionale a quella strettamente locale, riflettendo sulla figura del venerabile fra Giuseppe Michele Ghezzi, il frate francescano che dal giugno all’ottobre 1922 abitò nel convento della Madonna della Croce di Francavilla Fontana, svolgendo l’incarico di sacrestano. Il venerabile frate francescano fu fervido promotore della devozione al Sacro Cuore di Gesù: egli raccomandava a tutti i suoi benefattori e a sua sorella, suor Clotilde, di diffondere l’immagine del Sacro Cuore nelle case, di indossarne la medaglietta, di consacrare le famiglie e di pregare secondo le intenzioni del papa ogni primo venerdì del mese, senza mai trascurare i bisogni delle famiglie francavillesi, provate dalla grande guerra, avendone compassione e infondendo loro coraggio. Egli testimoniò tutta quella vicinanza e fratellanza che è possibile tuttora cogliere nei suoi scritti e che accompagneranno per questo centenario la meditazione del rosario ogni giorno 9 di ogni mese. Un ulteriore motivo, tra i tanti di un secolo di storia, per indicare l’Apostolato della preghiera di Francavilla Fontana con il santuario della Madonna Croce come un importante nodo nella Rete mondiale della preghiera del Papa.

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