Redazione

Lunedì 27 settembre a Castello Imperiali l’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana ha illustrato il Piano Urbano della mobilità sostenibile e i primi interventi del Piano per l’Eliminazione delle barriere architettoniche.

All’incontro, aperto con la presentazione in anteprima del nuovo diario scolastico che sarà distribuito nelle prossime ore agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, sono intervenuti il Sindaco Antonello Denuzzo, gli Assessori Nicola Lonoce e Sergio Tatarano e la Garante per i diritti delle persone con disabilità Gabriella Nenna.

“Questi due strumenti urbanistici – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – sono centrali per il futuro assetto di Francavilla Fontana. I principi di sostenibilità e inclusività trovano una puntuale applicazione nella combinazione di questi due piani. È un passo in avanti determinante per la nostra comunità che si proietta, purtroppo con ritardo, in una dimensione europea.”

Il PUMS e il PEBA spostano il centro delle politiche di mobilità dall’automobile alla persona. In questa prospettiva il PUMS interviene sul flusso del traffico cittadino, prevenendo la creazione di ingorghi che sono causa di un peggioramento della qualità dell’aria e fonte di pericolo per gli altri utenti della strada.

Le soluzioni, licenziate dalla competente Commissione Consiliare lo scorso 14 settembre, prevedono di dirottare i mezzi a motore lungo arterie extraurbane creando contestualmente una serie di parcheggi a ridosso delle aree centrali. Queste aree di sosta avranno la funzione di cerniere di mobilità, luoghi pubblici dove sarà possibile passare dal veicolo privato a quello pubblico o a mezzi sostenibili. Nelle zone interne della Città è prevista la creazione di ampie aree di “mobilità dolce”, ossia con velocità non superiore ai 30 km/h, e di zone dedicate allo spostamento in bicicletta o a piedi.  

“Siamo al lavoro su più fronti per innovare l’assetto urbanistico di Francavilla Fontana. Il PUMS e il PEBA – dichiara l’Assessore Nicola Lonoce – sono due tasselli di un generale ripensamento del funzionamento di una Città finalmente pronta ad affrontare le sfide del contemporaneo. Il processo avviato passa dal Piano Urbanistico Generale e considera le novità che stanno interessando la Zona PIP. Tutti gli aspetti della vita sono interessati dalle innovazioni urbanistiche a cui stiamo lavorando sin dal nostro insediamento. Proseguiremo in questa direzione per dare a Francavilla Fontana un aspetto moderno e funzionale alle esigenze delle persone.”

Sul fronte del PEBA, dopo l’approvazione in Consiglio Comunale dello scorso dicembre, entra nel vivo la pianificazione dei primi interventi sulle strade e gli edifici pubblici per i quali l’Amministrazione Comunale ha stanziato 200 mila euro.

Si partirà dalla viabilità di Corso Umberto I, via Regina Elena, via Municipio e dall’accessibilità di Teatro Imperiali, Scuola Primaria Montessori, Scuola dell’infanzia Calò, Scuola Musicale Comunale e Comando della Polizia Locale.

Dal punto di vista della viabilità gli interventi saranno finalizzati ad adeguare gli attraversamenti pedonali, la disposizione dei pali della pubblica illuminazione e del verde urbano al transito dei pedoni e delle persone con mobilità ridotta, a ripianare la pavimentazione dissestata, ampliare i percorsi protetti e realizzare rampe di raccordo.

Sul fronte degli edifici pubblici si interverrà con un adeguamento degli accessi, della viabilità, della segnaletica, dei parcheggi e dei servizi igienici presenti nelle strutture.

“Abbiamo voluto rendere ancora più chiara l'incidenza dei piani organizzativi sulla vita reale delle persone. I primi lavori del PEBA – spiega l’Assessore Sergio Tatarano – partiranno a breve mettendo in sicurezza percorsi ed edifici. Il prossimo passo del PUMS sarà invece l'approvazione in Consiglio, con la conseguente possibilità non solo di introdurre meccanismi che renderanno Francavilla più sostenibile, ma anche di avere enormi chance di ottenere decine di finanziamenti.”

All'iniziativa è intervenuto anche Pasquale Lasorsa, Assessore alla Mobilità Sostenibile di Martina Franca, che ha relazionato sul progetto avviato nel comune tarantino per l'utilizzo dei monopattini elettrici sul territorio urbano.

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Ripartiti con il piede giusto. Dopo una stagione travagliata, causa Covid e infortuni, il Futsal brindisi, riparte in questa nuova stagione conquistando i tre punti in palio. Incontro vinto nell’ultimo minuto di gioco, dopo che nessuna delle due compagini si fosse risparmiata, rendendo gradevole l’incontro, sotto tutti i punti di vista. Peccato che le limitazioni imposte dalla pandemia, non hanno consentito di svolgere l’incontro nella solita location casalinga del Pala Da Vinci (attualmente Hub vaccinale) e di fronte al proprio pubblico. Entrambe le società, possono ritenersi soddisfatte dei roster allestiti e del gioco espresso. Certamente siamo ancora in fase di rodaggio, dove si smaltiscono affaticamenti di preparazione atletica, qualche piccolo infortunio e qualche squalifica del vecchio campionato. Ai biancoazzurri mancavano De Simone e Macaolo, perché squalificati e Conte alle prese con i postumi di un infortunio. Tutti egregiamente sostituiti sia con i big presenti in rosa che con i giovani calcettisti dell’Under 21. Formazione allestita per questa stagione e che comincerà la preparazione atletica in questi giorni. Compagine giovanile allestita con un anno di anticipo, rispetto alle condizioni imposte dalla federazione, ma che era già nella programmazione societaria e che punta a formare nuove leve da inserire nella prima squadra oltre a dare maggiori opportunità di mercato in questa parte della nostra regione, dove fare mercato è sempre più difficile a causa della presenza di poche società e pochi calcettisti. L’incontro si è finito con il punteggio di 3 a 2, con i brindisini in vantaggio con Bellomusto dopo circa dieci primi di gioco, dopo aver vissuto piacevoli scampoli di gioco, sia da parte biancoazzurra che biancorossa.

Un minuto più tardi è l’Altamura ad andare in rete, con Aruanno e riportare in parità l’incontro. In virtù dell’intensità e l’agonismo espresso sul campo, la situazione falli, ha portato Caselli sul dischetto del rigore, ma fallendo la conclusione e tirando centralmente sull’estremo difensore altamurano. La prima frazione si chiude con il punteggio di parità, 1 a 1. Nella ripresa, dopo nove minuti di gioco, viene concesso un rigore ai biancoazzuri, per un fallo di mano in area biancorossa, sul dischetto va Caselli e questa volta trasforma, spiazzando il portiere avversario. A cinque primi dal termine, Micia commette fallo sulla mediana, viene ammonito e in virtù della situazione falli, l’Altamura calcia il rigore del pareggio con Maiullari. Nell’ultimo minuto di gioco, Spagnolo si ritrova vicino alla porta avversaria e sulla traiettoria di un tiro di Caselli, la intercetta e la mette dentro, portando i brindisini in vantaggio. Da quel momento in poi, si gioca con il cronometro e si conclude con l’esultanza biancoazzurra che allontana gli spettri della sfortunata passata stagione, ripartendo in questo campionato una vittoria e una prestazione più che positiva.

Sabato si affronterà, in trasferta, l’Eraclio Barletta, società risalita dalla serie C2, che nonostante la bruciante sconfitta, patita sul rettangolo di gioco di Noci, vorrà dare immediatamente un segnale di una svolta e dimenticare in fretta questa falsa partenza.

Gli incontri della prima giornata (Sabato 25): Aradeo Calcio a 5 – Futsal Andria 4 - 2 Azzurri Conversano – Audace Monopoli 3 - 4 Barletta Calcio a 5- Futsal Monte Sant’Angelo 0 - 6 Futbol Cinco Bisceglie – Futsal Barletta 5 - 4 Futsal Brindisi – Alta Futsal Altamura 3 - 2 Futsal Noci 2019 – Eraclio Calcio a 5 Barletta 7 - 0 New Taranto Calcio – Volare Polignano 6 - 6

Necessita di approfondimento del Dipartimento salute, la proposta di legge del consigliere Donato Metallo, presentata nella III Commissione del presidente Mauro Vizzino.

“Tra le forme più estreme di esclusione sociale, c’è senz’altro quella vissuta dagli uomini e dalle donne senza fissa dimora. Condizione che cresce anche a causa della crescente povertà assoluta (passata in Italia dal 7,7 al 9,4% della popolazione totale, dati Istat 2020 – anno della pandemia). – ha spiegato Metallo in Commissione – In Italia i senzatetto erano quasi 51mila nel 2014, anno dell’ultima ricerca. Informazione quindi datata e anche incompleta, visto che l’indagine riguardava solo i 158 principali comuni.

“Per quanto riguarda i servizi al Sud, dalla stessa ricerca del 2014 emerge un aumento delle prestazioni erogate (mense e accoglienza notturna) con conseguente aumento delle persone senza dimora. In aumento anche il contatto con i centri di ascolto o strutture simili (da 35,7% a 42,7%) e quello con i servizi di distribuzione medicinali (da 33,5% a 40,2%) – ha continuato il consigliere del PD -  Infine, ma solo per gli stranieri, aumenta anche la frequentazione dei centri di accoglienza diurna (da 31,5% a 35,5%). In crescita anche le persone senza dimora che si rivolgono ai servizi sociali (dal 39,8% al 47,1%)”.

Secondo le stime, la popolazione senza tetto della città di Bari si quantifica tra le 500 e le 550 unità. Per quanto riguarda la durata della condizione di senza fissa dimora, il 53,7% ha affermato che si tratta di una situazione perdurante da oltre due anni. 

Il rapporto con i servizi pubblici è frequente, con particolare riferimento ai servizi sociali. Oltre l’80% ha dichiarato di aver avuto almeno un contatto con i servizi sociali comunali nel corso degli ultimi 12 mesi. Per i servizi sanitari la percentuale scende al 48%.

Purtroppo il 12% degli intervistati dichiara di avere condizioni di salute precarie o molto gravi. Le patologie più diffuse sono quelle cardiocircolatorie, psichiatriche, odontoiatriche, traumatismi, patologie del tratto respiratorio superiore e diabete.

Altro dato interessante è quello che ci dice che il 20% delle persone senza fissa dimora a Bari non disponeva di una residenza anagrafica: questo, di fatto, escludeva queste persone dall’accesso a innumerevoli servizi di base, tra cui il medico di medicina generale. Nel capoluogo pugliese, a partire da novembre 2018, grazie a una delibera della giunta comunale, i senzatetto possono iscriversi alle liste anagrafiche della città e accedere ai servizi essenziali come quello delle prestazioni sanitarie e socio-assistenziali.

La riforma costituzionale del 2001 consente alle Regioni di dotarsi, attraverso leggi organiche, di propri modelli di gestione sanitaria, e di fare passi in avanti nell’autonomia nell’ambito delle proprie scelte di politiche della salute, nella quale può pienamente rientrare l’estensione della tutela sanitaria ordinaria alle persone senza dimora.

La scelta della Regione, che si intende azionare con il presente progetto di legge, di estendere l’iscrizione nelle liste degli assistiti delle ASL alle persone senza dimora presenti sul territorio regionale rientra inoltre nelle azioni finalizzate al rispetto degli obiettivi della finanza pubblica e del contenimento della spesa, dato che, in mancanza della residenza anagrafica le persone senza dimora possono accedere ai soli servizi di Pronto Soccorso, il cui costo è stimato mediamente per singolo intervento sui 250 euro, con punte addirittura di 400 euro, mentre il costo di un Medico di Medicina Generale per ogni paziente è di circa 80 euro l’anno.

La legge di riforma sanitaria (Legge 23 dicembre 1978, n. 833) mirava ad assicurare l’assistenza a tutta la popolazione presente sul territorio nazionale e, quindi, occorre superare ogni diversa prescrizione organizzativa che limiti tale diritto. Inoltre, l’art. 32 della Costituzione definisce espressamente la salute come un diritto fondamentale dell’individuo, che deve essere garantito a tutti (cittadini italiani e stranieri). Da ciò si desume che ciascun cittadino ha il diritto a essere curato e ogni malato deve essere considerato un “legittimo utente di un pubblico servizio, cui ha pieno e incondizionato diritto”.

L’obbligo, ai fini dell’iscrizione negli elenchi delle ASL, della residenza e, quindi, della preventiva iscrizione anagrafica è un limite rientrante nella competenza organizzativa relativa al servizio sanitario, ma detto limite deve, necessariamente, essere contemperato in relazione alla esigenza fondamentale di assicurare l’assistenza sanitaria, specie in un momento in cui sono rilevantissime, a causa della pandemia, anche le esigenze di tutela della salute pubblica.

La condizione di persone senza dimora è infatti spesso caratterizzata da fragilità, marginalità e scarsa consapevolezza dei propri diritti, nonché delle procedure necessarie per esercitarli.

L’obiettivo del progetto di legge è dunque quello di garantire alle persone senza dimora, che vivono sul territorio regionale, l’esercizio effettivo del diritto alla salute e, contemporaneamente, garantire un miglior impiego delle risorse pubbliche, dato che i costi a carico del sistema sanitario sono esponenzialmente più alti se si lascia questa platea di persone senza la copertura del medico di base e quindi le si costringe ad utilizzare, in caso di necessità, i servizi di pronto soccorso.

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Riguardo alle criticità esposte dall’associazione ANDIAR circa la delibera di Giunta con la quale sono state normate le autorizzazioni per l’attribuzione di nuovi macchinari di risonanza e tac alle strutture pubbliche e private accreditate, la Regione ha sottolineato che i criteri adottati rispondono espressamente alle leggi vigenti, contemperando al tempo stesso esigenze territoriali, limiti di budget, nell’intento di aumentare e qualificare l’offerta sanitaria territoriale.

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“Il PNRR è una opportunità da cogliere e i PTA saranno l’ossatura fondamentale perché per la Regione rappresentano una fondamentale esperienza sul territorio pugliese”. Questo è quanto il Dipartimento della salute ha risposto alle richieste della consigliere Barbara Ciliento che si è fatta portavoce di un progetto di “potenziamento del PTA di Trani”.  

La Regione in tal senso intende fare tesoro delle proposte illustrate alla Commissione dal direttore generale Delle Donne e dai referenti della proposta progettuale.

Purtuttavia “la sanità non può essere un libro delle cose che vorremmo realizzare elencate, - hanno sottolineato dal Dipartimento salute -  molte delle istanze presentate sono certamente di grandissimo interesse, altre in realtà, sono già in discussione, però esistono dei vincoli per la spesa in generale ed in particolare per il personale. Vincoli insuperabili.

Giovedì è stato convocato un incontro strategico con le direzioni delle Asl, per fare il punto su tutti i PTA e presto sarà a disposizione un cruscotto di monitoraggio che consentirà in tempo reale l’accesso a tutte le informazioni possibili e utili.

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Dati del giorno: 27 settembre 2021

57
Nuovi casi
6.284
Test giornalieri
2
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 8
Provincia di Bat: 2
Provincia di Brindisi: 0
Provincia di Foggia: 21
Provincia di Lecce: 22
Provincia di Taranto: 4
Residenti fuori regione: -1
Provincia in definizione: 1
2.866
Persone attualmente positive
164
Persone ricoverate in area non critica
18
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

268.244
Casi totali
3.634.267
Test eseguiti
258.599
Persone guarite
6.779
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 98.490
Provincia di Bat: 28.089
Provincia di Brindisi: 21.267
Provincia di Foggia: 47.156
Provincia di Lecce: 31.040
Provincia di Taranto: 40.739
Residenti fuori regione: 993
Provincia in definizione: 470

In Puglia il 2 agosto 2013 (nr.1435) la Giunta adottava il PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale) approvato poi DGR n.176 del 16 febbraio 2015, ossia la sua “CARTA COSTITUZIONALE DELL’URBANISTICA o meglio del “GOVERNO DEL TERRITORIO”

NULLA SARA’ PIU’ COME PRIMA poiché vengono sanciti nuovi principi e finalità

E’ un documento complesso ma in tre punti (dalle Norme Tecniche di Attuazione) è racchiusa la sua essenza:

  • Il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) è piano paesaggistico ai sensi degli artt. 135 e 143 del Codice, con specifiche funzioni di piano territoriale ai sensi dell'art. 1 della L.r. 7 ottobre 2009, n. 20 "Norme per la pianificazione paesaggistica". Esso è rivolto a tutti i soggetti, pubblici e privati, e, in particolare, agli enti competenti in materia di programmazione, pianificazione e gestione del territorio e del paesaggio.
  • Il PPTR persegue le finalità di tutela e valorizzazione, nonché di recupero e riqualificazione dei paesaggi di Puglia, in attuazione dell'art. 1 della L.R. 7 ottobre 2009, n. 20 " Norme per la pianificazione paesaggistica" e del D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 "Codice dei beni culturali e del Paesaggio" e successive modifiche e integrazioni (di seguito denominato Codice), nonché in coerenza con le attribuzioni di cui all'articolo 117 della Costituzione, e conformemente ai principi di cui all'articolo 9 della Costituzione ed alla Convenzione Europea sul Paesaggio adottata a Firenze il 20 ottobre 2000, ratificata con L. 9 gennaio 2006, n. 14.
  • Il PPTR persegue, in particolare, la promozione e la realizzazione di uno sviluppo socioeconomico autosostenibile e durevole e di un uso consapevole del territorio regionale, anche attraverso la conservazione ed il recupero degli aspetti e dei caratteri peculiari dell'identità sociale, culturale e ambientale, la tutela della biodiversità, la realizzazione di nuovi valori paesaggistici integrati, coerenti e rispondenti a criteri di qualità e sostenibilità

Il PPTR prima di essere approvato fu oggetto di ampie discussioni con gli stakeholders, le associazioni, i tecnici e soprattutto con i cittadini, con numerose iniziative e nella stesura finale tenne conto di molte osservazioni.

Sostanzialmente veniva acclarato il principio fondamentale che la pianificazione del singolo comune deve integrarsi con quella dei comuni limitrofi con un respiro provinciale e regionale e che tutti i comuni potevano fare osservazioni al PPTR prima della definitiva approvazione e comunque dovevano adeguare i loro PUG esistenti o di nuova stesura.

Purtroppo la stragrande maggioranza dei comuni non ha adeguato i suoi strumenti urbanistici e quindi la discrezionalità burocratica/politica regna sovrana, rallentando o facendo perdere opportunità di investimenti pubblici e privati.

La pianificazione urbanistica è fondamentale per il governo di un territorio e consentirne uno sviluppo economico armonico, rispettoso in primis delle esigenze dell’uomo e poi della salvaguardia di tutto quello che la storia ci ha consegnato. La legislazione Nazionale vigente fa principalmente riferimento al DM 1444/68 che è vecchio di oltre 50 anni ed ha avuto un ruolo fondamentale negli anni della crescita espansiva dei paesi e delle città italiane, ha una forte impostazione “quantitativa e limitativa” figlia degli anni in cui era predominante la cultura dello spingere le città verso una crescita espansiva. È evidente, pertanto, una forte contraddizione nei termini rispetto alle esigenze attuali di regolazione dello sviluppo urbano moderno, improntato su principi di riduzione del consumo di suolo e di rigenerazione del patrimonio edilizio esistente.

Viviamo un mondo globale informatizzato e lo sviluppo economico, il welfare e le esigenze abitative cambiano in maniera repentina; non è pensabile rimanere ancorati a vecchi retaggi legislativi e culturali e spesso quando si arriva alla approvazione del PUG, magari dopo 10 anni, è già vecchio. Si è presi da grande fervore da problemi e questioni dettate dall’ordinario ma abbiamo bisogno di futuro!

Dobbiamo pensare al PGT (Piano Governo Territorio) 4.0 che significa avere strumentazione urbanistica digitalizzata nei suoi processi, semplice e intuitiva con relative procedure da velocizzare, semplificare e reingegnerizzare! Il cittadino/imprenditore/investitore del mondo per sapere cosa può realizzare deve poterlo fare senza chiedere appuntamento al funzionario - che deve chiedere al dirigente - che deve chiedere all’assessore -  che deve chiedere al Sindaco – che deve passare dalla Commissione per andare in Consiglio Comunale! Tutto ciò è anacronistico!!!

CHIEDIAMO l’istituzione dell’UFFICIO di PIANO STRATEGICO A SCALA PROVINCIALE finalizzato innanzitutto a fare il punto sullo stato della strumentazione urbanistica dei singoli comuni, poiché vi sono ancora comuni con il PDF degli anni settanta,  e definire poi un cronoprogramma delle attività dei singoli comuni per arrivare tutti insieme, attraverso la COPIANIFICAZIONE TERRITORIALE, ai PUG  che ci piace definire PGT 4.0.

Il sistema Confindustriale ed Ance danno la loro disponibilità a fornire un valido contributo mettendo a disposizione competenze/professionalità e, se richiesto, anche a coordinare i lavori dell’ufficio di piano strategico.

Vogliamo pensare che tutti i 20 comuni della provincia di Brindisi riescano ad avere una strumentazione urbanistica condivisa, che dia una valida direttrice di sviluppo ed in questo la citta di Brindisi ha e deve avere un ruolo fondamentale. Brindisi è una città bellissima e baciata dalla fortuna geografica per avere un Porto che può essere nevralgico per i traffici del Mediterraneo, ha una estesa retroportualità industriale che può consentire lo sviluppo di filiere di produzione, ha un importante settore industriale che deve continuare a produrre (logicamente nel rispetto dell’ambiente e del territorio), ha il collegamento ferroviario per il trasporto delle merci, ha la costa Nord con un mare fantastico e raggiungibile da complanari, ha un aeroporto praticamente di vicinato.

Pertanto è del tutto evidente che la pianificazione urbanistica di Brindisi deve fungere da direttrice a tutti i comuni della provincia.

Chiederemo alla Regione Puglia di dare un valido supporto a questa iniziativa attraverso i propri uffici delegando un funzionario all’Ufficio di Piano Strategico. Vogliamo proporre questa best-practice alle altre province della regione Puglia.

La digitalizzazione può favorire questo processo e potremmo avere la GOOGLE MAPS PGT 4.0 PUGLIA dove cliccare ed avere tutte le informazioni urbanistiche edilizie!

Utopia? NO, NOI CI CREDIAMO!!!

Siamo fortemente legati ed amiamo questo territorio, crediamo nelle sue potenzialità, vogliamo anche noi vivere in un ambiente sano ed ecosostenibile, quindi chiediamo una co-pianificazione urbanistica che consenta il governo del nostro territorio per perseguire con coraggio e creatività lo sviluppo e la crescita economica e civile.

Lo dobbiamo alle nuove generazioni.

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“Come ha recentemente ricordato il Ministro Luigi Di Maio nel PNRR sono disponibili 100 miliardi di euro per il Sud. Questa sguardo sul Mezzogiorno è fondamentale per capire che abbiamo davanti una occasione senza precedenti per attenuare il gap tra il Nord e il Sud del Paese, investendo in opere utili per la collettività e in lavoro diffuso e di qualità. Gli enti locali hanno un ruolo fondamentale in questo processo e, come ricorda sempre Di Maio, vanno aiutati a spenderli bene. Ai sindaci e agli amministratori locali del mio territorio confermo la mia piena collaborazione e disponibilità in questo.”. Lo afferma, in una dichiarazione, Giovanni Luca Aresta, deputato del M5S.
“La transizione ecologica può avere nel Sud il suo motore – prosegue Aresta- un massiccio investimento verso le rinnovabili e la tecnologia che punta al risparmio energetico, la riconversione dei siti produttivi per accelerare la decarbonizzazione. La valorizzazione piena del nostro ricchissimo patrimonio artistico e naturale. Possiamo guardare al futuro con grande entusiasmo ma bisogna evitare di sbagliare, dando trasparenza, coerenza e utilità sociale alla spesa pubblica.”
“Credo fortemente – conclude Aresta – nella sinergia tra istituzioni nazionali e quelle locali, in questo patto per lo sviluppo sostenibile che il PNRR ha tracciato e che richiede la collaborazione e l’unità di tutti.”

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Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.
“Non è mai troppo tardi per rimediare agli errori e all’accidia. Chi in passato, pur avendo ricoperto ruoli politici o incarichi di potere, non ha mosso un dito per ottenere l’estensione dell’alta velocità ferroviaria fino a Lecce, si attivi ora. Se nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non ci sono fondi ad hoc, si candidi il progetto alle risorse del Piano Nazionale Complementare al PNRR, come previsto dalla nostra mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale il 14 settembre scorso. Ci sono ben 4,6 miliardi di euro a disposizione per compensare gli squilibri strutturali al Sud. E non si può certo negare l’ingiustizia e la miopia dell’aver fermato a Bari la linea ferroviaria ad alta velocità, a scapito del Salento.
Per anni abbiamo sollecitato e richiesto un intervento della politica per rimediare a questa disparità, ed ora che siamo all’interno delle istituzioni ci siamo dati da fare subito, presentando due mozioni ed incassando condivisione unanime per entrambe. Sono atti che impongono alla Giunta regionale, e al presidente Emiliano in particolare, di impegnarsi sui tavoli romani per la costruzione del pezzo mancante dell’alta velocità di rete Bari-Lecce. Ma siamo ancora nel campo delle promesse, e poiché Emiliano ha dichiarato di essere al servizio del Consiglio, lo sollecitiamo a tener fede a questo impegno assunto con tutti i consiglieri e con tutti i cittadini della regione. Spetta a lui, con la forza politica e caratteriale che gli appartiene, negoziare con il premier Draghi e il ministro Giovannini. E stendiamo un velo pietoso sul risveglio tardivo del senatore Dario Stefàno, che non fiatò quando, nel 2010, fu approvato lo sciagurato Piano Trasporti dell’ex presidente Vendola. Proprio quel piano mise una pietra tombale sui progetti di sviluppo delle infrastrutture e dei trasporti ferroviari in Salento. E benché siano passati ormai dodici anni, ricordiamo bene che il senatore salentino sedeva nella Giunta Vendola, e scelse di tacere.
Neppure la sottosegretaria Teresa Bellanova, anche lei salentina, non ci risulta abbia smosso nulla per ottenere l’estensione della linea AV fino a Lecce.    
Noi questa battaglia continueremo a combatterla, ma è necessario che si mettano una mano sulla coscienza tutti i politici interpellati, compresi i parlamentari salentini e pugliesi, perché il fronte sia coeso e porti a Roma le nostre istanze, che sono le istanze di un intero territorio finora mortificato da trasporti obsoleti, indegni dei suoi cittadini e di tutti i turisti che lo scelgono come meta di vacanza”.

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Al via il primo raccolto dei ‘pomodori del riscatto’ dei migranti extracomunitari a Foggia, salvati dal clima pazzo e dalla siccità che ha stretto in una morsa i campi per oltre 3 mesi. Ad annunciarlo è Coldiretti Puglia che sta portando avanti un percorso di integrazione dei migranti extracomunitari di Casa Sankara che si arricchisce di un ulteriore tassello, strappando i lavoratori extracomunitari da una condizione di invisibilità.

“Sono state messe a dimora a maggio le piantine di pomodori lunghi su 5 ettari di terreno ed è iniziata la raccolta del prodotto che sarà consegnato ad un conservificio per la trasformazione in pelati ‘riaccolti’”, spiega Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia.

Dai servizi alla persona all’assistenza fiscale, dal trasporto garantito per raggiungere i luoghi di lavoro alla consulenza per le buste paga, fino alle vaccinazioni a beneficio dei migranti che lavorano nei campi, Coldiretti Foggia ha strutturato un sistema di supporto e assistenza messo a regime presso Casa Sankara Ghetto Out, una best practise che va implementata e resa strutturale.

“E’ il segnale di un modello di sviluppo dell’agricoltura – aggiunge Piccioni - fonte di grandi opportunità occupazionali da realizzarsi seguendo la strada della trasparenza, della legalità e delle regole certe. E’ fondamentale mettere le imprese agricole nella condizione di beneficiare realmente del contributo che i lavoratori extracomunitari possono offrire, strappandoli alla condizione di invisibilità, rendendo più facili e meno farraginose le domande di assunzione dei lavoratori, necessari soprattutto nei periodi di raccolta di prodotti agricoli in cui è fortemente richiesta la manodopera stagionale”.

La Coldiretti ricorda che in Puglia è ottenuto da mani straniere più di un quarto del Made in Italy a tavola, con oltre 38mila lavoratori stranieri che forniscono il 22,4% del totale delle giornate di lavoro, solo nella provincia di Foggia si contano oltre 973mila giornate di lavoro fornite da lavoratori stagionali stranieri, il 27,61% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore.

La manodopera extracomunitaria in agricoltura, nonostante il calo progressivo negli ultimi 5 anni, resta determinante in Puglia nelle coltivazioni arboree 53,8% (frutta e viticoltura) e colture orticole 17,7% (fragole, meloni, insalate, pomodori, radicchio), con i braccianti extracomunitari che hanno per quasi l’88% una occupazione stagionale e rappresentano circa il 10% dei lavoratori dipendenti regolarmente impegnati in agricoltura.

Il contributo dei lavoratori immigrati all’agricoltura pugliese è importante nella raccolta dei pomodori, degli asparagi e dei carciofi e nelle stalle sono divenuti insostituibili. In Puglia il maggior numero di extracomunitari hanno nazionalità rumena (51,18%), albanese (13,02%), bulgara (13,11%), marocchina (4,11%) e polacca (3,51%)”.

Si tratta di lavoratori che spesso da anni collaborano con le imprese agricole italiane e che ogni anno attraversano il confine per poi tornare nel proprio Paese. In questo contesto – sostiene la Coldiretti - è necessario superare il ritardo accumulato per l’emanazione del decreto flussi 2021 che dovrebbero portare nelle campagne pugliesi altri 5mila lavoratori extracomunitari ma anche le difficoltà burocratiche che ostacolano l’impiego dei lavoratori italiani in una situazione di difficoltà in cui si trovano altri settori economici. Una esigenza che si è fatta stringente con il calendario delle raccolte – insiste Coldiretti Puglia – che si intensifica con l’avanzare dei periodi di raccolta, dopo fragole, asparagi, carciofi, ortaggi in serra, ci saranno le grandi raccolte di ciliegie, albicocche, pesche e percoche fino all’uva da tavola, con la scalarità delle diverse varietà fino a settembre.

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Il C.P.I.A. (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti) di Brindisi ha aperto le iscrizioni per l’anno scolastico 2021/2022. 

Presso il C.P.I.A. si potranno svolgere presso le singole sedi, in orario antimeridiano, i seguenti 
corsi:
-Corsi di alfabetizzazione (per stranieri e adulti italiani) per il conseguimento delle certificazioni 
A1-A2 e B1 
-Corsi di Primo Livello- Primo Periodo Didattico per il conseguimento del titolo di studio 
conclusivo del primo ciclo di istruzione (-ex licenza media) 
-Corsi di Primo Livello Secondo- Periodo Didattico per il conseguimento della Certificazione 
delle competenze del Primo Biennio obbligatorio 
-Corsi Brevi e Modulari di Informatica e di Inglese per il conseguimento delle relative 
certificazioni
Il C.P.I.A. intende interpretare i bisogni di italiani e stranieri che abbiano compiuto 16 anni ed
intendono immergersi nel mondo dell’istruzione, per i più svariati motivi che vanno dal procurarsi il 
permesso di soggiorno, al voler conseguire il diploma di fine primo ciclo (ex licenza media) o alla 
voglia di mettersi in gioco, nell’ottica di accrescere le proprie competenze, in ogni momento della 
propria vita. L’istruzione e la formazione sono un biglietto da visita vincente, laddove le 
competenze acquisite garantiscono una migliore ed opportuna integrazione tra culture diverse, oltre 
che un possibile inserimento lavorativo. 
Il C.P.I.A. di Brindisi, con le sue 7 sedi dislocate sul territorio provinciale, offre a tutti coloro che lo 
desiderano una possibilità di studio altamente qualificato e il perseguimento di obiettivi importanti 
per l’affermazione sociale e lavorativa, da raggiungere grazie alla flessibilità organizzativa e 
didattica posta in essere dal personale scolastico.
Le singole sedi del C.P.I.A. dislocate nella provincia di Brindisi, presso le quali è anche possibile 
effettuare le iscrizioni, sono le seguenti:
BRINDISI: I.P.S.S.S. "Morvillo Falcone" – Via G. M. Galanti, 1
CAROVIGNO: “Istituto Comprensivo Carovigno” – Via Santa Sabina, 275
CASA CIRCONDARIALE Brindisi – Via Appia, 131
FASANO: I.I.S.S. "Gaetano Salvemini”– Via Pacinotti, 8
FRANCAVILLA FONTANA: Primo I.C. Francavilla Fontana – Via B.Forleo, 1
LATIANO: CPIA Latiano– Via Giovanni XXIII, 17
MESAGNE: IISS “Epifanio Ferdinando” – Via Eschilo, 1
Il Centro direzionale e amministrativo del C.P.I.A., a cui fanno capo le 7 sedi e la rete delle scuole 
serali del secondo grado, è ubicato in Via Dalmazia, N1. 

Un incidente stradale si è verificato questa sera poco dopo le ore 20 lungo la provinciale che collega Mesagne a San Donaci. Per cause ancora in fase di accertamento tre auto, una Alfa Giulietta, una Citroen C4 e una Lancia Y, si sono scontrate, 5 persone sono rimaste ferite. Fortunatamente non gravi. Sul posto sono intervenute le ambulanze del 118 e le pattuglie dei vigili urbani. Oltre ai vigili del fuoco che hanno messo in sicurezza la provinciale che è rimasta chiusa al traffico per permettere i soccorsi e i rilievi.