Redazione

Dati del giorno: 19 marzo 2022

7.392
Nuovi casi
33.982
Test giornalieri
4
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 2.251
Provincia di Bat: 491
Provincia di Brindisi: 644
Provincia di Foggia: 984
Provincia di Lecce: 2.177
Provincia di Taranto: 779
Residenti fuori regione: 47
Provincia in definizione: 19
99.911
Persone attualmente positive
570
Persone ricoverate in area non critica
28
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

830.341
Casi totali
9.283.965
Test eseguiti
722.576
Persone guarite
7.854
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 270.227

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«La manutenzione e la messa in sicurezza delle infrastrutture stradali come prima grande opera necessaria. Sono quasi 15,8 milioni di euro in arrivo nei prossimi anni dal Governo per la manutenzione di ponti, viadotti e la rete viaria secondaria per la provincia di Brindisi». E’ quanto annuncia la parlamentare pugliese Valentina Palmisano (Movimento Cinque Stelle). Nelle scorse ore la Conferenza Stato-Città e autonomie locali ha dato l’assenso a due schemi di decreto del ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, di concerto con il ministro dell'Economia e delle Finanze, Daniele Franco. «I fondi, che sarà compito della Provincia di Brindisi utilizzare, verranno corrisposti secondo un programma pluriennale: quasi 6,5 milioni di euro, da utilizzare esclusivamente per la messa in sicurezza o sostituzione di ponti o viadotti (o opere accessorie), sono stanziati per il periodo 2024-2029, mentre altri 9,3 milioni di euro circa saranno destinati per la manutenzione straordinaria e la messa in sicurezza della rete viaria secondaria e riguarderanno il periodo 2025-2029. Si tratta di risorse disponibili per la provincia di Brindisi -conclude l’on. Valentina Palmisano- che risulteranno fondamentali, per garantire la messa in sicurezza di gran parte del territorio provinciale, ma anche per aumentarne la competitività sul fronte infrastrutturale in molti siti produttivi».

La mobilitazione dei dipendenti dell’Ispettorato del lavoro, va avanti  da più di un mese ed è culminata con la giornata di sciopero proclamata per il 18 marzo da tutte  le OO.SS. per protestare contro l’esclusione del personale di INL e ANPAL dal DPCM di armonizzazione delle indennità di amministrazione. 

Incomprensibilmente il personale di INL e ANPAL, pur   avendo applicato il CCNL  del Ministero del Lavoro,  è  stato escluso dal provvedimento che armonizza  le indennità di amministrazione per tutti i dipendenti dei Ministeri e per effetto del quale non percepiranno  aumenti  contrattuali che vanno da 1500 a 2500 euro annui.
La sede dell’Ispettorato del Lavoro di Brindisi è rimasta chiusa nella giornata del 18 Marzo in quanto l’adesione dei dipendenti è stata totale.
Si attende, adesso, l’esito dell’incontro annunciato per il prossimo 30 marzo  tra i sindacati e  il Ministro del Lavoro Orlando.

Con i rincari nel carrello scatenati dal caro energia e dalla guerra in Ucraina ben oltre 4 cittadini su 10 (44%) si difendono coltivando in proprio frutta e verdura in giardini, terrazzi, orti urbani e piccoli appezzamenti di terreno per garantirsi cibo in una situazione di grande difficoltà e incertezza. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ diffusa in occasione dell’iniziativa al mercato di Campagna Amica di Via 95° Reggimento Fanteria a Lecce e in tutta la Puglia, dove sono entrati in azione i tutor con dimostrazioni pratiche in campo per aiutare i pugliesi a sfruttare gli spazi a disposizione per produrre in autonomia frutta e verdura approfittando dell’arrivo della primavera.

“Il settore floricolo e vivaistico è fra quelli più duramente colpiti dal caro bollette e dai prezzi del gasolio per riscaldare le serre schizzati alle stelle, ma è anche quello che dimostra sempre una grande capacità di resilienza con una forte domanda anche dall’estero dove si registra un aumento record del 33% delle esportazioni di piante Made in Italy nel primo trimestre del 2021 che impone la tutela di un comparto e chiave del Made in Italy agroalimentare con un valore della produzione di fiori e piante che arriva a 300 milioni di euro in Puglia”, ha detto Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Lecce.

Il settore florovivaistico – aggiunge Coldiretti Puglia - con il distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento rappresenta ben il 12,4% della produzione agricola.

Se in passato erano soprattutto i più anziani a dedicarsi alla coltivazione dell’orto, memori spesso di un tempo vissuto in campagna, adesso – sottolinea la Coldiretti – la passione si sta diffondendo anche tra i più giovani e tra persone completamente a digiuno delle tecniche di coltivazione. Un bisogno di conoscenza che – precisa la Coldiretti – è stato colmato con il passaparola e con le pubblicazioni specializzate, ma che ora ha favorito la nascita della nuova figura del tutor che la rete degli orti urbani di Campagna Amica mette a disposizione.

L’investimento per realizzare un orto tradizionale in giardino si può stimare – continua la Coldiretti Puglia – intorno ai 250 euro per 20 metri quadrati “chiavi in mano” per acquistare terriccio, vasi, concime, attrezzi, reti per delimitare le coltivazioni, sostegni vari, sementi e piantine. Individuare lo spazio giusto e, la stagionalità, conoscere la terra di cui si dispone, scegliere attentamente semi e piantine a seconda del ciclo e garantire la disponibilità di acqua sono – precisa la Coldiretti – alcune delle regole fondamentali per ottenere buoni risultati.

La crisi economica scatenata dal confitto e dal caro bollette – rileva la Coldiretti Puglia – fa dunque rivalutare la funzione degli orti di “guerra” quando nelle città italiane, europee e degli Stati Uniti si diffondevano gli coltivazioni per garantire approvvigionamenti alimentari. Sono famosi i “victory gardens” degli Stati Uniti e del Regno Unito dove nel 1945 venivano coltivati 1.5 milioni di allotments sopperendo al 10% della richiesta di cibo. Ma sono celebri anche gli orti di guerra italiani nati al centro delle grandi città per far sì che, nell’osservanza dell’imperativo del Duce, “non (ci fosse) un lembo di terreno incolto”. Sono negli annali della storia le immagini del foro Romano e di piazza Venezia trasformati in campi di grano e la mietitura svolta in piazza Castello, centro e cuore di Torino in ogni epoca.

Ora i tempi sono cambiati ma il ritorno della guerra in Europa – sottolinea Coldiretti - ha portato con sé, oltre alla grande solidarietà al popolo ucraino, grande preoccupazione per gli effetti della guerra sull’economia reale ma anche sul futuro del Continente. I giardini e i balconi delle abitazioni sempre più spesso lasciano spazio così ad orti per la produzione “fai da te” di lattughe, pomodori, piante aromatiche, peperoncini, zucchine, melanzane, ma anche di piselli, fagioli fave e ceci da raccogliere, trasformare o conservare all’occorrenza. Un fenomeno che, oltre a far risparmiare, aiuta anche a trascorrere momenti di relax e allentare le ansie.

Accanto a chi coltiva gli spazi a disposizione su balconi e terrazzi ci sono anche 1,2 milioni di italiani che hanno a disposizione almeno un ettaro di terreno a uso familiare. Si tratta – spiega la Coldiretti regionale – in larga maggioranza di famiglie che hanno ereditato aziende o pezzi di terreno da genitori e parenti dei quali hanno voluto mantenere la proprietà per esercitarsi nel ruolo di coltivatori e allevatori, piuttosto che venderli come accadeva spesso nel passato.

Ma non manca neppure chi ha approfittato dell’opportunità messa a disposizione dagli enti locali che organizzano e affittano veri e propri orti urbani che – sottolinea Coldiretti Puglia – registrano una crescita del 18,6% in cinque anni superando i 2,11 milioni di metri quadrati secondo l’analisi della Coldiretti sul rapporto Istat sul verde urbano 2021. Ogni amministrazione – conclude la Coldiretti Puglia – applica parametri e sistemi diversi per la concessione degli orti pubblici: ci sono comuni che li danno in uso annuale in cambio di un piccolo canone dopo averli recintati e attrezzati con acqua e piccolo riparo per gli attrezzi, altri che li riservano solo a certe fasce di età e altri ancora che aprono dei veri e propri bandi per le assegnazioni con quote di canone che cambiano a seconda del reddito e dell’età.

I 10 CONSIGLI PER UN ORTO PERFETTO:

1. Spazio giusto: è necessario individuarlo. L’orto in piena terra è la soluzione migliore. Per chi non ha il giardino, il balcone o il terrazzo sono una buona alternativa. L’importante è che siano soleggiati e ventilati.

2. Stagionalità: occorre conoscerla. A ogni periodo dell’anno il suo prodotto. Per sapere quando e cosa coltivare è utile dotarsi di un calendario delle semine con indicate le fasi lunari.

3. Giusto tempo: gli orti, anche quelli di piccole dimensioni, necessitano di cure quotidiane. Se si ha poco tempo il consiglio della Coldiretti è di comprare le piantine già sviluppate e trapiantarle.

4. Buona terra: è garanzia di risultati. Per mantenere un buon livello di fertilità è meglio scegliere compost vegetale biologico o terriccio universale.

5. Semi e piantine: ci sono selezioni da fare e regole da rispettare a seconda che si lavorino ortaggi a ciclo lungo (fagioli, piselli, fave) o a ciclo corto (ravanelli, rucola o carota).

6. Trapianto: si realizza quando le dimensioni della piantina superano quelle del recipiente. E’ possibile cambiare più volte il vaso aumentandone man mano la grandezza.

7. Acqua: per un’adeguata crescita alle colture il terreno deve essere sempre umido, ma mai bagnato, secondo la Coldiretti. Le innaffiature vanno regolate a seconda della temperatura e dello sviluppo delle piante.

8. Temperatura: è importante fare attenzione all’andamento del tempo. A marzo e ad aprile il rischio di gelate notturne è ancora alto: è bene quindi proteggere le piantine con dei teli isolanti;

9. Parassiti: formiche, mosca degli orti, ragnetti rossi e bruchi sono i principali insetti che possono arrivare a creare seri problemi alla produzione. Per limitare questi attacchi, oltre a usare prodotti specifici, è bene scegliere ortaggi che si adattano meglio al clima e al territorio dove si vive.

10. Costi: realizzare un orto in giardino, secondo Coldiretti, ha una spesa contenuta. Tra terra, piantine o semi, concime e strumenti di lavoro, l’investimento si può stimare intorno ai 250 euro per uno spazio di 20 metri quadrati “chiavi in mano”.

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I risultati del progetto “EduCare Sampei” saranno presentati venerdì 25 marzo alle 10.30 nell’atrio del Campus dell’istituto scolastico dell’Assori onlus (Associazione per la promozione socio-culturale sportivo dilettantistica e la riabilitazione dell’handicappato), in via Benedetto Biagi 31 a Foggia.

Il progetto “EduCare Sampei”, nato per soddisfare i bisogni speciali degli alunni con disabilità, adottati e con Bisogni educativi speciali (Bes), ha avuto inizio il 15 ottobre 2021. “La proposta – spiega Costanzo Mastrangelo, presidente dell’Assori onlus di Foggia e medico pediatra – era nata nel luglio dell’anno 2020,  ma a causa del Covid, ha visto  l’avvio il 15 settembre 2021,  con la collaborazione dell’Istituto Scolastico  Omnicomprensivo “ Foscolo – Gabelli”  di Foggia.  Approvato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Politiche della Famiglia che ha ad oggetto lo Sviluppo di un Approccio Multidimensionale contro la Povertà Educativa e per l’Inclusione sociale, il progetto si è concluso il 16 marzo 2022, con la manifestazione in acqua del gruppo dell'atelier "Giocando" . Il gruppo includeva le bambine e i bambini dell'Istituto Foscolo Gabelli accompagnati dalle insegnanti ed educatrici Elena Tuggi, Simona Corso, Federica Simona, Maria Tricarico. Tutte le attività sono state completamente gratuite”.

Al convegno finale prenderanno parte Fulvia Ruggiero, dirigente dell’Istituto Foscolo – Gabelli di Foggia, Filomena Paoletti, docente dell’Istituto Foscolo – Gabelli di Foggia, Pia Colabella, dirigente dell’istituto Scolastico dell’Assori onlus e Valeria D’Alsazia, docente dell’Assori e coordinatrice del progetto. Interverrà anche il presidente dell’Assori onlus, Costanzo Mastrangelo. Per l’occasione saranno esposti i lavori eseguiti durante lo svolgimento del progetto: una galleria  di foto e video sul progetto “EduCare Sampei”.

Il progetto “EduCare Sampei”

Il progetto, che mirava a comprendere quale fosse il metodo di apprendimento più semplice ed efficace per ogni bambino, aveva una durata complessiva di sei mesi e prevedeva, oltre alla prima valutazione intermedia, una finale. L’obiettivo è sempre stato quello di aumentare la consapevolezza cognitiva e fortificarla dove fosse necessario per promuovere quell’impalcatura mentale utile ad una vera crescita nel tempo.  “Sono stati presi in carico – sottolinea Mastrangelo -  90 alunni, compresi i soggetti svantaggiati, con Bisogni educativi speciali (Bes), minori stranieri e con disabilità fisica, psichica e sensoriale”. Tutti gli alunni sono stati avviati in orari curriculari alle attività laboratoriali denominate  “I Campi di esperienze e delle relazioni” suddivise in 4 tipologie sulla base dei bisogni educativi e formativi emersi:

A. “Gesticolando”:l’obiettivo è stato  quello di stimolare l’apprendimento dei diversi canali comunicativi come quello corporeo, mimico, gestuale per approdare all’apprendimento del linguaggio LIS. I bambini sono stati coinvolti anche cognitivamente nella conoscenza di diversi linguaggi e della possibilità di utilizzarli per rafforzare relazioni e la sperimentazione dei diversi linguaggi attraverso il gioco. Le foto allegate vogliono illustrare appunto l’attività del linguaggio LIS ( lingua italiana dei segni) espletata da una docente abilitata e capace di attivare la complicità degli alunni che hanno mostrato grande capacità e gradimento collaborativo. IL linguaggio mimico gestuale e quello corporeo infatti, ben si addice ai ragazzi di questa età.

B. “Fantasticando”: l’obiettivo è stato quello di favorire l’acquisizione di apprendimenti attraverso strategie didattiche metacognitive. Avendo osservato le difficoltà legate a problemi di attenzione, comunicazione, disprassie e comportamentali di vario tipo, sono state create le condizioni per attirare l’attenzione di tutti i bambini facendoli diventare tutor dei loro compagni in situazione di disagio o di svantaggio.

Così si è reso possibile per tutti, indipendentemente dalla propria particolarità imparare le stesse cose (colori, forme, lettere, dimensioni, schema corporeo), godendo dell’approccio comune .

C. “Digitando”: con l’ausilio delle nuove tecnologie gruppi di bambini (con disagio e non) suddivisi in coppie hanno avuto la possibilità di utilizzare in modo interattivo programmi didattici al computer.

Partendo da un base di assoluta mancanza di dimestichezza con gli strumenti digitali, grazie alla supervisione ed al tutoraggio di un educatore multimediale esperto nell’approccio ad utenti in età infantile anche  in situazione di “fragilità” è stato guidato l’approccio e la conoscenza del computer.

Successivamente sono stati presentati i vari programmi utili a costruire color , disegni, storie  attraverso l’uso di tastiere e mouse.

Gli alunni/e sono state istruite sull’uso della lavagna interattiva multimediale (LIM), o lavagna elettrinica , sulla cui superficie è stata praticata un’attività di scrittura, di disegno in bianco e nero o colorato.

E’ stata visualizzata la possibilità di allegare immagini ai disegni effettuati e riprodurre video e animazione ( in pratica è stata avviata la strutturazione della fase iniziale del coding).   

“Giocando”: attività ludico-motoria intesa a favorire l'integrazione dei ragazzi all'interno del proprio ambiente educativo e sociale attraverso lo sport e l’attività natatoria praticata presso la piscina dell’Assori onlus.  

E’ ormai orientamento pedagogico consolidato che, poiché l’apprendimento è un processo cumulativo dove le prime competenze acquisite sono i mattoni su cui si possono, o non si possono, costruire le competenze di ordine superiore, il contrasto alla povertà educativa deve iniziare dai primi anni di vita. “La condizione di povertà minorile è multidimensionale – aggiunge Mastrangelo -, effetto del contesto economico, sanitario, familiare e abitativo, della disponibilità o meno di spazi accessibili, dell’assenza di servizi di cura e tutela dell'infanzia: essa non è solo legata alle cattive condizioni economiche, ma è povertà di relazioni, isolamento, cattiva alimentazione e scarsa cura della salute, carenza di servizi, di opportunità educative e di apprendimento non formale. La povertà educativa, insidiosa quanto e più di quella economica, priva bambini della possibilità di apprendere e sperimentare, scoprire le proprie capacità, sviluppare le proprie competenze e coltivare i propri talenti. La povertà educativa investe anche la dimensione emotiva, della socialità e della capacità di relazionarsi con il mondo. La fascia di età specifica individuata su cui calibrare un nuovo approccio metodologico è dai 3 ai 6 anni ed è dovuta alla consapevolezza che il contrasto alla povertà educativa per alcune categorie di soggetti, per essere efficace, deve iniziare già dall’infanzia”.

Alla conclusione del progetto i risultati ottenuti sono rilevanti– dichiara Pia Colabella, dirigente scolastica dell’Assori -. Nella città di Foggia, segnalata all’ultimo posto nell’indagine di vivibilità dei media, la disabilità, il disagio funzionale nell’apprendimento e la difficoltà di inserimento in un contesto socio-culturale diverso da quello di appartenenza, soprattutto nel caso di minori stranieri adottati, ha trovato una risposta eccellente e quanto mai efficiente così tanto da creare esperienze, apprendimenti, relazioni e benessere psicofisico sociale a tutti i partecipanti, famiglie comprese, ed un efficace contrasto all’isolamento conseguente al lockdown pandemico che restringeva e condizionava lo stile di vita dei bambini a causa delle misure di contenimento del virus”.

È  stata un’esperienza che lascia traccia di meraviglia e diventa l’impalcatura di un pensiero innovativo che nasce dall’autenticità, da gesti inconsueti. Esprime lo stupore di una profondità che emerge per essere una cellula viva di un gruppo che ha saputo cogliere la magia di un contatto  capace di tradurre l’esperienze in un codice comportamentale vivo e vero”, ha sottolineato Mastrangelo - . Il progetto lascia in memoria “la meraviglia” . “La meraviglia dell’alunno – conclude Pia Colabella - nell’emergere alla fine del percorso, come soggettività che trova il suo posto nel mondo attraverso le relazioni e i saperi, educandosi all’autodeterminazione e all’etica della responsabilità. La meraviglia del docente attento ai bisogni di ogni alunno, con dinamiche comunicative capaci di stupire, mettendolo in moto, perché possa essere motivato e diventare protagonista del suo percorso cognitivo e formativo accanto ai pari, in modo da elaborare la concettualizzazione delle esperienze, tramite i dispositivi pedagogici produttori d’interesse e curiosità. La meraviglia di uno spazio pedagogico di nuova specie, dove l’azione didattica diventa ricerca costante, inclusiva, avventura ed esplorazione permanente, concretizzando una pedagogia dell’attenzione condivisa che favorisce l’accesso al simbolico e alla riflessione. In tal modo non si parla più di insegnanti, ma di processi di apprendimento, guidati da docenti che sanno essere educatori e non meri trasmettitori di saperi effimeri, lontani dalla vita”.

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FASANO – In mattinata la musica, nel pomeriggio la danza: per connettere Italia e Grecia ballando sulle note delle affinità che uniscono Fasano ed Arta.

Dalla Puglia alla penisola ellenica, domenica 20 marzo, con un doppio appuntamento del progetto «Hermes – Heritage Rehabilitation as Multiplier cultural Empowerment within Social contest».

Si parte alle 10 con la presentazione di “Come Musica”, laboratorio di musical diretto da Teresa Cecere.

Il progetto, destinato a bambini dai 5 ai 14 anni, ha l’obiettivo di educare alle emozioni e al racconto delle stesse attraverso le arti (musica, danza, recitazione), affrontando temi come l’incomunicabilità tra genitori e figli, l’amicizia, l’amore, la fiducia in sé stessi, la volontà di crescere in un sogno, attraverso le discipline proprie del musical. La restituzione finale del laboratorio sarà il 19 maggio (alle 20, Teatro Sociale).

Nel pomeriggio, alle 19, si continua con la restituzione del workshop «Laboratorio di danza contemporanea», diretto da Vito Cassano con il coordinamento e il tutoraggio di Grazia Micoli. Obiettivo: sviluppare la capacità di valorizzare il proprio patrimonio storico, culturale, umano e naturale attraverso l’espressione artistica, implementando in questo modo lo sviluppo dell’industria creativa.

Le iniziative rientrano nel calendario «Radici Pulsanti» promosso appunto nell’ambito del progetto «Hermes», finanziato dal programma di cooperazione transfrontaliera Interreg V/A Grecia-Italia 2014-2020, che vede protagonista la città di Fasano insieme al Teatro Pubblico Pugliese.

Il programma «Radici Pulsanti» ha l’obiettivo di rafforzare la sinergia tra istituzioni pubbliche e private per promuovere e potenziare l’identità socio-culturale e territoriale comune greca e pugliese, attraverso interventi integrati che includono opere infrastrutturali in siti archeologici/rupestri dismessi e progetti culturali innovativi pianificati e gestiti in modo sostenibile.

I workshop proposti hanno in comune, in linea con gli obiettivi progettuali, un lavoro di ricerca delle radici storiche, culturali, umane e naturali del territorio, condotto attraverso un percorso che miri a sviluppare l’espressività coreografico-teatrale dei fruitori, valorizzando, in tal modo, le potenzialità dell’industria creativa dell'area.

 «Continuiamo questo progetto Interreg sperimentando, con la presentazione delle attività nuove e la restituzione di quelle terminate, il percorso di crescita dei nostri ragazzi – dice l’assessore alla Cultura Cinzia Caroli –. In particolare, il doppio appuntamento di domenica evidenzia il grande lavoro di tutti i professionisti coinvolti, dei nostri giovani e di tutto il territorio. Ringrazio i docenti per la dedizione e l’impegno che riservano ai ragazzi e Invito i cittadini a seguire le tappe di Hermes, importante occasione di connessione di arti e saperi diversi, ma complementari, e, soprattutto, fondati sulla promozione delle nostre bellezze per far crescere nei giovani la consapevolezza e l’amore per le proprie radici pulsanti».

 

Nelle scorse ore abbiamo avuto conferma della visita, il prossimo 21 marzo, del Vice ministro allo Sviluppo Economico Pichetto Fratin. La CNA di Brindisi ha già detto a chiare lettere quali sono i suoi timori, forte delle esperienze vissute negli ultimi anni. Il riferimento, in particolare, è ai rapporti con il Governo nazionale. Queste “visite” sono state tante ed autorevoli, ma non hanno prodotto alcun risultato concreto o quantomeno non hanno permesso a Brindisi di vedere riconosciuto uno stato di crisi che va ben oltre i “numeri” e si concretizza nell’assenza di prospettive economiche ed occupazionali attuabili in tempi brevi.
E’ evidente che, a questo punto, è necessario mettere fine ad una semplice “politica di ascolto” e chiedere al Governo che riconosca Brindisi come area di crisi del paese, anche in deroga, se servisse,rispetto ad una semplice lettura numerica dei dati riferiti al reddito procapite ed ai livelli di disoccupazione.
Sul fronte locale, invece, è evidente che si giunge a questo ennesimo incontro con un esponente del Governo senza aver elaborato una proposta unitaria, che fosse coordinata dagli enti locali e condivisa da associazioni datoriali e organizzazioni dei lavoratori.
Un fatto grave che rende questo territorio più debole in termini di forza contrattuale. Certo, le diversità di vedute sono ben evidenti e non si può far finta di nulla. Proprio per questo è necessario partire dalle ipotesi di sviluppo che possono risultare condivise.
Mi riferisco, ad esempio, alla nascita di una grande base logistica (un progetto di massima in tal senso è stato già presentato nel 2020 dalla CNA su un tavolo di Governo!) che veda protagonista anche l’Enel attraverso la cessione di infrastrutture attualmente utilizzate per la movimentazione del carbone, oltre alle banchine nel porto commerciale. Disponendo di tale base, infatti, Brindisi diventerebbe una delle mete più appetibili del Mediterraneo, soprattutto se collegata alla zona franca doganale.
Riteniamo, inoltre, che andrebbe rilanciata con forza – per affrontare la fase di transizione energetica – la realizzazione di un gruppo di produzione energetica a turbogas, attraverso una totale revisione delle decisioni assunte da Terna. Il tutto, sulla base delle drammatiche congiunture internazionali.
Attraverso un impegno diretto del Governo, poi, si dovrebbe ipotizzare l’avvio produttivo della chimica verde anche nel nostro territorio, fino ad ora escluso da tali scenari.
Quanto alle fonti rinnovabili, invece, Brindisi non può essere tenuta in considerazione solo per la localizzazione di pannelli fotovoltaici e pale eoliche. E’ evidente che la filiera produttiva dovrà essere localizzata proprio nella nostra area industriale, utilizzando esperienze e capacità produttive delle nostre aziende.
Infine, un’idea avveniristica ma non per questo di difficile realizzazione. Brindisi, infatti, dispone di una ricchezza attualmente in gran parte inutilizzata. Mi riferisco al sito che ospita il Petrolchimico, al cui interno ci sono decine di ettari di aree immediatamente riutilizzabili, peraltro all’interno di un comprensorio in grado di offrire utilities di grandissimo valore (energia, guardiania, rete stradale interna, vapore, ecc…). Parliamo di aree che – grazie alla disponibilità di Eni - potrebbero ospitare nuovi insediamenti produttivi. Proprio il Petrolchimico, poi, dispone di un affaccio sul mare mai utilizzato e che invece potrebbe rappresentare la base a terra di impianti offshore. Insomma, un porto vicino a quello attuale e destinato esclusivamente ad attività industriali.
Sono proposte, quelle appena formulate, che potrebbero fornire risposte alle necessità immediate ed a quelle a medio e lungo termine. Ma per essere credibili vanno esaminate e condivise. Con il coraggio e l’intraprendenza che fino ad oggi sono mancati a questo territorio.
 
Franco Gentile – Presidente CNA Brindisi

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Rinegoziazione e ristrutturazione dei mutui a 25 anni con garanzia gratuita Ismea, credito di imposta del 20% per la riduzione del costo del gasolio per pesca ed agricoltura, 35 milioni alle filiere in crisi destinati al Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura e via libera a fertilizzanti naturali come il digestato prodotto negli allevamenti per far fronte alla carenza di quelli chimici sono le misure del piano anticrisi della mobilitazione della Coldiretti e contenute nel provvedimento varato dal Governo per affrontare l’emergenza del settore agricolo con i bilanci in crisi con 8 miliardi di costi aggiuntivi tra mangimi, concimi, energia.” E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel ringraziare il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli e il premier Mario Draghi per gli itnerventi a favore del settore agricolo.  

Dall’inizio del conflitto – sottolinea la Coldiretti – si è verificato un balzo medio di almeno 1/3 dei costi produzione dell’agricoltura a causa degli effetti diretti ed indiretti delle quotazioni energetiche con valori record per alcuni prodotti: dal +170% dei concimi, al +80% dell’energia e al +50% dei mangimi, che stanno duramente colpendo le aziende costrette a vendere sotto i costi di produzione. Le misure varate servono a garantire la sopravvivenza delle aziende con la liquidità, la riduzione dei costi energetici ma anche con aiuti diretti per le filiere piu’ in sofferenza senza dimenticare la necessità di affrontare le difficoltà determinante dalla carenza del 40% dei fertilizzanti necessari per garantire la produttività dei terreni. Il via libera al digestato rappresenta una opportunità fondamentale che valorizza la capacità del settore agricolo di produrre energia con il biometano agricolo, il cui processo alimentato da scarti e rifiuti delle filiere agroalimentari mette a disposizioni preziosi materiali fertilizzanti.

In una situazione in cui una azienda agricola su tre (32%) è costretta a tagliare i raccolti, le misure adottate – sottolinea Prandini - sono importanti per invertire la rotta e non far chiudere le aziende agricole e gli allevamenti sopravvissuti ma occorre programmare il futuro con la possibilità concessa dall’Unione Europea di mettere a coltura altri 200mila ettari di terreno a riposo per rispondere all’invito dei capi di Stato a difendere la sovranità alimentare per rendere l’Italia e l’Europa più autosufficiente dal punto di vista degli approvvigionamenti di cibo, in un momento di grandi turbolenze ma garantendo però elevanti standard di sicurezza alimentare sia nella produzione interna che in quella importata a garanzia delle imprese e dei consumatori europei.

Per questo occorre investire– conclude Prandini – per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità, contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica e le Nbt a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici”.

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Stagione di Prosa 2021/2022 Città di Mesagne – date di recupero degli spettacoli rinviati. 

L’ufficio Cultura della città di Mesagne e il Teatro Pubblico Pugliese informano sulle seguenti variazioni di data degli spettacoli teatrali programmati nell’ambito della stagione di prosa 2021/2022:
-​ ​ ​ lo spettacolo “La classe” con Claudio Casadio è stato posticipato da giovedì 24 marzo a lunedì 11 aprile 2022;
-​ ​ ​ lo spettacolo “La bisbetica domata”, regia di Tonio De Nitto (rinviato lo scorso 4 marzo), si terrà il prossimo lunedì 2 maggio;
-​ ​ ​ lo spettacolo “La musica fa crescere i pomodori” del maestro Peppe Vessicchio (rinviato lo scorso 23 gennaio), si terrà il prossimo venerdì 20 maggio.

“TERRAMIA- Coltura e cultura” è il titolo che Libera, Associazione nomi e numeri contro le Mafie, ha dato alla XXVII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle Mafie, quest’anno celebrata il 21 marzo a Brindisi, presso il Parco Tommaseo, con gli studenti del Polo Messapia – IISS Ferraris De Marco Valzani.

Un momento di riflessione profonda per i nostri giovani che, in questa oscura epoca di incertezze e di difficili sguardi sul futuro, cercano nelle parole degli adulti sempre al loro fianco nuovo coraggio ad affrontare le sfide del presente e fiducia nella bellezza della vita.

Dalle ore 9.00, alla presenza dell’avv. Mauro Masiello, Assessore alla Trasparenza e alla Legalità del Comune di Brindisi e della giornalista Tea Sisto, referente di Libera Brindisi, gli studenti delle sedi “Ferraris” e  “De Marco”, in lungo corteo, daranno lettura dei 1500 nomi delle vittime di Mafia, per esprimere vicinanza ai familiari delle vittime innocenti e non distogliere l’attenzione dalla verità.

Un’occasione, per istituzioni e società civile, la Scuola in primis, di confermare l’impegno comune contro mafie e corruzione, argomenti forti e sempre di grande interesse per i giovani che si confrontano ogni giorno con le minacce di una realtà fagocitante nel circuito della criminalità, laddove il “bisogno” genera fragilità e debolezza. Un chiaro segnale che alle Mafie e alla criminalità c’è sempre un’alternativa.