Mesagne. La politica si trasforma in dottor Jekyll e mister Hyde

Tranquillino Cavallo Giugno 06, 2015 2305

urna elettoraleSono giorni febbrili per Mesagne quelli che separano dal prossimo 14 giugno

data in cui ci sarà il ballottaggio tra i candidati sindaco Mingolla e Molfetta. In questi giorni Mingolla si sta rivolgendo a tutte le forze moderate per chiedere il loro voto per governare Mesagne con libertà, ripensando la città per i prossimi anni. "Adesso non ci sono più vincoli di partito o di coalizioni - ha spiegato Francesco Mingolla - i cittadini si devono sentire liberi di scegliere il candidato sindaco capace di dialogare con tutti, di garantire stabilità e rilanciare il territorio". Intanto, le forze moderate della città hanno già espresso la loro posizione il 31 maggio, rappresentando la maggioranza degli elettori. "E’ arrivato il momento di mettere insieme queste energie e queste aspettative intorno ad uomo la cui storia personale è fatta di capacità di governo, generosità e disponibilità al dialogo - ha continuato il candidato sindaco - allontaniamo il rischio di far gestire questa città a persone arroganti e inaffidabili, allontaniamo il rischio di una ingovernabilità che emerge lampante da una coalizione elettorale dove anime contrapposte stanno, già in queste ore, discutendo su come spartirsi le poltrone". Accuse piuttosto pesanti quelle che ha avanzato Mingolla. "Non permettiamo che ciò accada - ha continuato - che si ripresenti l’incubo dell’immobilismo amministrativo e del prematuro ritorno alle urne, già vissuto negli anni passati, a causa di interessi egoistici ed antitetici. E’ arrivato invece il momento di rilanciare il governo all’insegna della creatività e dello sviluppo economico". Non è tutto poichè Mingolla si è appellato anche a quei cittadini che combattono ogni forma di sopraffazione. “Voglio rappresentare - da detto - tutti quei mesagnesi che si riconoscono nei valori moderati e credono nel merito, nell’impegno e nell’efficienza come uniche vie per il rilancio della nostra economia e della nostra società. Insieme, siamo la maggioranza dell’elettorato mesagnese e possiamo fermare questa ondata dilagante di superbia che sta imperversando per le nostre strade". Ed ha tuonato: "Deve essere chiaro a tutti che da ognuno di noi dipende il futuro di Mesagne, non diamo a nessuno la possibilità di mettere le mani su questa città con l’unico scopo di consolidare il proprio potere”. Secondo il candidaco sindaco i cittadini sono liberi di scegliere e "devono trovare la forza di svincolarsi da ogni tipo di condizionamento e di promessa che ha pesato sul loro voto. Impegnamoci insieme perché il Comune diventi un presidio di libertà e di trasparenza, perché sia ancora la casa di tutti e non di chi vive esclusivamente di politica". Mingolla, ha precisato, di non temere il confronto con Pompeo Molfetta. “Proprio adesso - ha concluso - nella sfida diretta a due, non temo nessun confronto. I mesagnesi mi conoscono, mi vogliono bene, con loro ci ho sempre parlato, non solo oggi in campagna elettorale come invece si può dire di altri che, in periodi normali, non rispondono neanche al telefono. I nostri concittadini sanno che ci sono sempre stato, ieri come oggi, e soprattutto che per loro ci sarò domani, quando sarò sindaco”. Un attacco che Pompeo Molfetta non ha gradito: «Sono profondamente amareggiato per le dichiarazioni offensive che Ninni Mingolla ha usato nei miei confronti - ha detto- e alle quali non intendo rispondere». 

Ultima modifica il Lunedì, 08 Giugno 2015 08:18