Redazione

Rafforzare il rapporto di collaborazione tra Prefettura, Forze di Polizia e istituti bancari per implementare la sicurezza in banca con la prevenzione dei reati in danno degli istituti di credito e la maggior tutela della clientela e gli operatori bancari: questi i principali obiettivi che si pone il Protocollo di intesa per la prevenzione della criminalità in banca, sottoscritto stamane dal Prefetto Bellantoni  e dal rappresentante dell'Associazione Bancaria Italiana, Dott. Marco Iaconis alla presenza dei Vertici delle Forze dell’Ordine.

            L'intesa, di durata biennale, recepisce l'accordo quadro nazionale inserendosi nell'ambito delle azioni intraprese dalla Prefettura di Brindisi con l'Associazione Bancaria Italiana (A.B.I.) per elevare i margini di sicurezza nelle banche del territorio. In particolare si inquadra nel contesto degli interventi volti a promuovere  fattive sinergie collaborative tra operatori economici ed Istituzioni pubbliche, con l'obiettivo di rafforzare la sicurezza partecipata e di rendere più efficace la complessa ed articolata attività di prevenzione e contrasto alla criminalità messa quotidianamente in campo dalle Forze di Polizia.                                                                                                                                Nell'accordo in parola, accanto alle misure relative all'adeguamento ed al rafforzamento dei dispositivi di difesa passiva a tutela delle filiali e rivolta alle attività di formazione per tutelare l'incolumità del personale dipendente degli istituti di credito, si prevede anche l'attivazione di misure di contrasto agli attacchi multivettoriali realizzati con le tecniche del cyber physical security ed introduce una serie di iniziative volte ad implementare la sicurezza degli utenti e prevenire gli atti vandalici e le truffe specie ai danni della popolazione di età avanzata.

            Il Prefetto  ha sottolineato  che il lavoro di prevenzione e di sensibilizzazione, avviato da anni dal Ministero dell'Interno con la collaborazione dell'A.B.I., ha registrato ottimi risultati, evidenziando  che i positivi risultati raggiunti negli anni sono stati possibili grazie alle iniziative di raccordo svolte in sede di Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica e ai dispositivi di controllo messi in atto dalle  Forze dell’Ordine.

            Il Prefetto ha concluso facendo presente che un argine ai rischi di infiltrazione della criminalità nell'economia legale è rappresentata anche dal continuo scambio informativo tra il mondo del credito e quello delle Forze di Polizia, apprezzando l'intensa e preziosa collaborazione con l'A.B.I. nell'attuale fase di ripresa dell'economia, anche per intercettare subito eventuali segnali di pericolo.

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«Il territorio ha bisogno di certezze e risposte in tempi brevi. La Regione provveda a porre fine a questa fase di stallo che ormai da oltre 12 mesi caratterizza la gestione del parco Dune Costiere». Ancora una volta giunge un richiamo da parte dell’On. Valentina Palmisano (Movimento Cinque Stelle) al governo pugliese per valutare la possibilità di commissariare l’area naturale del nord brindisino, senza un presidente nominato da più di un anno, dopo le dimissioni di Enzo Lavarra. «Ringrazio per l’interessamento la consigliera regionale Antonella Laricchia del Movimento Cinque Stelle che ha presentato un’interrogazione urgente al presidente Michele Emiliano e all’assessore alla pianificazione ed assetto del territorio Anna Grazia Maraschio, lamentando – afferma la parlamentare brindisina- le tante vicissitudini che caratterizzano il Parco in questa fase. Ritardi e prese di posizione all’interno dell’assemblea consortile e della giunta che in questi mesi hanno determinato un grave danno d’immagine a quello che per anni è stato un punto di riferimento per le comunità di Ostuni e Fasano». Fase di stallo che continua, nonostante le tante richieste all’assemblea consortile (formata dai comuni di Ostuni e Fasano e dalla provincia di Brindisi) di individuare un nuovo presidente. «E’ quanto mai necessario che la politica locale metta da parte le proprie pretese e definisca con chiarezza una nuova governance, ad iniziare dalla nomina di un presidente. Basta personalismi o correnti: le sfide che attendono il territorio, anche in questo ambito, non possono dipendere da contrasti finalizzati solo a rivendicare personalismi inutili in questa fase. Occorre una figura in grado di riportare il parco “Dune Costiere” tra i tavoli decisionali della politica, non solo regionale, su temi delicati come l’emergenza xylella, a tutela di un patrimonio unico, come la Piana dei Millenari e dei tanti operatori della stessa area naturale. Non ci possono essere posizioni ondivaghe e deboli su questioni vitali per la zona. 
In questo momento storico – conclude l’on. Valentina Palmisano- serve autorevolezza per salvaguardare e rilanciare l’immagine del Parco, anche proiettandola su quelle che possono essere nuove prospettive di crescita da qui a qualche anno. Se la politica locale, per motivi diversi, non riesce ad individuare un Presidente all’altezza di queste sfide, si faccia da parte. E la regione Puglia, senza accumulare ulteriori ritardi, nomini un commissario. Basta aspettare».

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XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, RIMBORSI AGLI AGRICOLTORI PER SOSTENERE LOTTA AL VETTORE; PRESSING SU ENTI PUBBLICI E HOBBISTI. Nella lotta all’insetto vettore la ‘sputacchina’ per arrestare l’avanzata della Xylella fastidiosa è indispensabile, per scongiurare il fallimento della misura, prevedere il rimborso dei costi da sostenere per le pratiche di prevenzione fitosanitaria obbligatorie, prima che partano le multe comminate dai Carabinieri Forestali. E’ quanto ha chiesto Coldiretti Puglia all’Assessorato regionale all’Agricoltura, sottolineando che tra gli indennizzi previsti dal Piano anti Xylella, sono indicati i “costi derivanti dall’attuazione delle misure di controllo ed eradicazione”, per cui è fondamentale indennizzare anche le pratiche di prevenzione fitosanitarie nelle aree delimitate dove si applicano le misure di eradicazione e, nell’ambito dell’area delimitata “Salento”, nella zona cuscinetto e nella zona contenimento.

“Agli agricoltori viene imposto un obbligo che è a tutti gli effetti un servizio pubblico di tutela e protezione del resto del territorio italiano ed europeo da un pericolosissimo agente da quarantena. Così come gli enti pubblici beneficiano di finanziamenti per l’attività obbligatoria, anche e soprattutto gli imprenditori agricoli hanno bisogno di rimborsi per sostenere le pratiche di prevenzione fitosanitaria”, dichiara Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

La Puglia è la prima regione produttiva italiana e soprattutto gli oliveti specializzati della così detta Conca barese e, ancor di più, del nord barese rappresentano oltre il 50% di olio extravergine italiano, i 10 chilometri di linea di intervento, 5 per la zona cuscinetto e 5 per l’area del contenimento, rappresentano uno sbarramento di salvaguardia non solo per l’olivicoltura regionale, ma per tutta l’olivicoltura italiana ed europea.

Attivato un pressing su tutte le amministrazioni comunali a cui Coldiretti Puglia sta inviando pec di sollecitazione, perché l’operazione di contrasto alla sputacchina che ogni gestore di area agricola e a verde è obbligato ad eseguire, non ha alcun ruolo diretto per la singola azienda, ma è un’azione a vantaggio di tutta la collettività, regionale, nazionale ed europea.

“E’ un impegno morale che tutta la Puglia deve assumedrsi per bloccare l’infezione che rischia di azzerare la presenza dell’Olea europea in Italia e, con essa, non solo di un comparto produttivo – insiste il presidente Muraglia - ma di un elemento insostituibile del paesaggio rurale italiano, con un forte impatto sociale, che non può essere messo a carico, di impegno e di costi, dei soli agricoltori”.

Le pratiche fitosanitarie obbligatorie – incalza Coldiretti Puglia - devono essere eseguite da tutti i proprietari/conduttori di terreni agricoli e dai proprietari/gestori (privati o pubblici, compresi i comuni) delle superfici agricole non coltivate, aree a verde pubblico, bordi delle strade, canali, superfici demaniali.

Considerata la presenza nel territorio regionale di piccoli proprietari – aggiunge Coldiretti Puglia - che svolgono l’attività agricola in forma occasionale, non organizzata, i cosiddetti hobbisti, è opportuno e doveroso verificare e razionalizzare le procedure e le modalità di attuazione di tali interventi anche con l’ausilio di produttori agricoli professionali, che possano svolgere tale servizio per terzi.

“Serve l’impegno di tutti gli enti pubblici e degli hobbisti che hanno anche la possibilità di avvalersi della Legge di Orientamento per affidare le lavorazioni nelle aree pubbliche e demaniali alle imprese agricole che hanno mezzi e conoscenze del territorio tali da agire tempestivamente e efficacemente sul territorio”, conclude Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.

Infatti, l'affidamento dei lavori agli imprenditori agricoli e dei servizi – spiega Coldiretti Puglia - costituisce senz'altro un vantaggio per il Comune, considerando sia la possibilità di affidamenti diretti per superare i tempi lunghi e incerti degli appalti; sia la maggiore flessibilità nell'espletamento dei servizi; sia la cura con cui gli stessi imprenditori agricoli assolverebbero i compiti se rivolti alle frazioni dagli stessi abitate; sia - infine - l'esperienza e la conoscenza dei luoghi e delle caratteristiche dell’ ambiente che sarebbe di ausilio agli hobbisti.

Anche la stessa ARIF, per l’esecuzione coatta delle lavorazioni non fatte dai soggetti interessati nell’ambito del controllo e dell’eradicazione della Xylella fastidiosa – conclude Coldiretti Puglia - potrebbe con apposite convenzioni, incaricare le imprese agricole professionali in grado di eseguire le operazioni necessarie.

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Oria. Sottrae energia elettrica dalla rete nazionale creando un allacciamento abusivo, arrestato. In Oria, i Carabinieri della Compagnia di Francavilla Fontana-Sezione Radiomobile, a conclusione degli accertamenti, hanno arrestato un 55enne oritano, per furto di energia elettrica. In particolare, nel corso di un controllo effettuato presso l’abitazione di residenza dell’uomo, i militari hanno accertato l’allacciamento dell’impianto elettrico direttamente alla rete pubblica, tale da bypassare il contatore Enel ivi installato che gli ha consentito di sottrarre energia per un valore di circa 4.900,00 Euro. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato rimesso in libertà, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Brindisi. Detiene in un locale cocaina e sostanza per il taglio, nonché tutto il necessario per confezionare delle dosi destinate allo spaccio, arrestato. In Brindisi, i Carabinieri della locale Compagnia-Sezione Radiomobile, hanno proceduto all’arresto di un 42enne del luogo, per detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio. In particolare, a seguito di perquisizione personale e locale, i militari lo hanno trovato in possesso di 4 grammi di cocaina e relativa sostanza da taglio, quattro bilancini di precisione, materiale per il confezionamento e 135,00 euro ritenuti provento dell’attività di spaccio. Lo stupefacente, gli oggetti e il denaro sono stati sequestrati e l’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato condotto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Fasano. Accoltella la moglie per dissidi familiari e si costituisce ai Carabinieri, arrestato. In Fasano, i Carabinieri della locale Compagnia-Sezione Operativa, unitamente ai colleghi della Stazione, hanno proceduto all’arresto di un 65enne del luogo, per tentato omicidio e rapina. In particolare, al culmine di una lite scaturita per dissidi tra il medesimo e la propria consorte convivente, avvenuta nella casa coniugale, l’uomo ha accoltellato ripetutamente la moglie, sottraendole il proprio telefonino cellulare per impedirle di chiamare i soccorsi.

Successivamente al grave delitto, l’uomo si è presentato presso il Comando dei Carabinieri. La vittima è stata soccorsa dal personale del 118 allertato dai militari ed è stata trasportata, in codice rosso, ma non in pericolo di vita, per le numerose lesioni patite, dapprima presso l’ospedale di Brindisi e successivamente trasferita al reparto di chirurgia toracica dell’ospedale di Lecce. Il coltello è stato sequestrato e l’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Brindisi.

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Il Consiglio Comunale di venerdì 23 aprile, oltre a chiarire in maniera definitiva la possibilità di nuovi insediamenti commerciali nella Zona PIP di Francavilla Fontana, ha affrontato il tema delle opere pubbliche, approvando una variante del piano triennale 2020/22.

“Con questo provvedimento – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – abbiamo tracciato il percorso da seguire per la realizzazione di nuovi progetti che riguardano la salvaguardia e la valorizzazione di beni storici, di aree verdi e il recupero di due plessi scolastici.”

La variante non prevede alcun passo indietro rispetto a quanto programmato, ma aggiunge nuove progettualità, alcune realizzabili grazie ai bandi nazionali, regionali ed europei, e altre eseguibili in tempi brevi.

Si comincerà con il progetto “A cielo aperto”, secondo classificato nella consultazione online dello scorso novembre del Bilancio Partecipato. Per quest’opera, frutto del lavoro dell’Associazione Generazione 72021 e del Circolo Arci Le Radici e le ali, sono subito disponibili circa 38 mila euro. È previsto il recupero del parco “Forleo Braida” che si trasformerà in uno spazio aperto di comunità dotato di connettività, di un’area gioco per i bambini e di un dog park.

“Prende forma il progetto che si è aggiudicato il secondo posto nella consultazione del bilancio partecipato – prosegue il Sindaco – si tratta di un’opera scelta direttamente dalla cittadinanza e che darà nuova vita ad un’area verde attualmente sottoutilizzata.”

L’altra opera che sarà realizzata in tempi brevi riguarda il consolidamento strutturale dell’ex Laboratorio Urbano, attualmente sede della Croce Rossa, per cui è stato ottenuto un finanziamento statale di circa 55 mila euro.

“L’ex Laboratorio Urbano è stato rigenerato dall’Amministrazione Comunale con l’affidamento dell’immobile alla Croce Rossa Italiana – prosegue il Sindaco – grazie al lavoro dei volontari questo luogo è diventato un punto di riferimento per gli aiuti alle persone in difficoltà durante la pandemia. Con questi lavori di consolidamento strutturale renderemo fruibile l’intera struttura.”

La variante introduce nuovi progetti da candidare a finanziamento. Si tratta del recupero della ex Biblioteca Comunale in piazza Dante, per cui si stima un investimento di un milione di euro, la demolizione e ricostruzione dell’ex scuola dell’Infanzia “Collodi” di via Zullino e dell’ex scuola dell’Infanzia di via Bilotta, spesa prevista 6 milioni di euro, e il consolidamento strutturale della Scuola di via Settembrini. Sarà inoltre candidato a finanziamento il progetto per il recupero della ex Piazza Coperta dove è prevista una spesa di 4 milioni di euro.

“Il nostro primo obiettivo è il recupero di beni pubblici in stato di abbandono – conclude il Sindaco – parteciperemo ai bandi e, come già avvenuto per i numerosi cantieri in fase di apertura, contiamo di riuscire ad intercettare dei finanziamenti che ci consentiranno di intervenire con ancora più forza sulle questioni aperte presenti in Città.”

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Mesagne. Detengono in casa marijuana e cocaina, arrestato il marito, denunciata la moglie. I Carabinieri della Stazione di Mesagne hanno arrestato un 31enne di Latiano e denunciato in stato di libertà la moglie 29enne, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. In particolare, i militari, nel corso di una perquisizione domiciliare, hanno rinvenuto nella cassetta porta avvolgibile del bagno:

‒    14 bustine di plastica a chiusura ermetica, contenenti ognuna 5,4 grammi di marijuana, per totali 64 grammi;

‒    6 cipollette di nylon elettrosaldate con nastro isolante di colore verde contenenti ognuna circa 0,6 grammi di cocaina, per totali 3,4 grammi;

‒    una bustina di plastica contenente 91,5 grammi di marijuana;

‒    centinaia di bustine di plastica con chiusura ermetica per il confezionamento;

‒    un bilancino di precisione intriso di marijuana;

‒    un nastro isolante di colore verde e identico a quello utilizzato per il confezionamento delle cipollette di cocaina,

il tutto sottoposto a sequestro. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto in regime di arresti domiciliari presso l’abitazione di residenza.

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A seguito della significativa insorgenza di casi di positività al COVID-19, accertata dopo la sottoposizione a screening del personale dipendente di una industria conserviera, sita nella città di Mesagne e di alcuni istituti scolastici, effettuata dal Dipartimento di Prevenzione Generale della A.S.L., il Prefetto Bellantoni ha presieduto, nel pomeriggio odierno, in videoconferenza, una riunione tecnica di coordinamento con la partecipazione dei Vertici territoriali delle Forze dell'Ordine, del Sindaco di Mesagne e del Direttore del Dipartimento di prevenzione generale della A.S.L. .

Scopo dell'incontro procedere ad un compiuto esame della questione e valutare ogni necessario intervento finalizzato ad assicurare le prescrizioni sanitarie previste nella circostanza, al fine di circoscrivere la diffusività del contagio.

A tal riguardo, l'Amministrazione Comunale ha già adottato specifica ordinanza con misure inerenti la sospensione delle attività didattiche, la chiusura di tutti gli impianti sportivi comunali , dei distributori automatici di bevande, dei mercati, con esclusione delle attività dirette alla vendita dei generi alimentari, nonché la sospensione dell'attività dell'industria conserviera dove si sono registrati i contagi.

Inoltre, si è stabilito di disporre mirati servizi, con il concorso delle Forze di Polizia e della Polizia Locale, al fine di scongiurare indebiti allontanamenti di quanti sono sottoposti a quarantena domiciliare obbligatoria.

I controlli riguarderanno, a breve raggio, i dipendenti dell'azienda interessata ed i contatti stretti e , a largo raggio, la popolazione in generale, atteso il grado di diffusione del contagio.

I cittadini di Mesagne, su appello del Prefetto e del Sindaco, sono invitati a praticare, con rigore, le consuete misure precauzionanali ed ad attenersi scrupolosamente alle regole della " zona arancione", allo scopo di bloccare l'ulteriore diffusione del virus.

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Il gas di TAP resterà fermo a Brindisi almeno fino al 2028 perché non è stato ancora costruito il gasdotto che collega la Rete Snam  da Brindisi a Massafra, per poi essere trasportato in Europa .

Le bugie di Tap e Snam vengono rivelate dagli stessi dirigenti delle 2 società durante i lavori della Commissione Europea sull’Energia per le pressanti domande formulate dalla nostra e dalle altre associazioni presenti alla riunione della Commissione Europea..

Il Movimento No Tap /Snam di Brindisi ha partecipato ai lavori della Commissione Europea perché ammessa alla stessa  in qualità di portatori di interessi,così come prevedono i democratici regolamenti europei che permettono a movimenti ed associazioni di portare il loro contributo alle discussioni su questioni di interesse generale.

Sono state proprio le domande insistenti della nostra e delle altre associazioni, presenti alla Commissione, a far finalmente ammettere la notizia clamorosa a Lavinia Tanase di TAP e confermare da Marco Gazzola di SNAM durante l’audizione in Commissione Europea del DG ENER Gas Group il 23 aprile 2021.

Manca clamorosamente il gasdotto che collega la centrale  Snam  di Matagiola –Brindisi  a Massafra per una lunghezza di 90 chilometri  che sarà realizzato ,secondo i programmi presentati, solo entro il 2028.

Il nuovo collegamento permetterà solo a quel punto di poter trasportare il gas a Minerbio-Bologna  e da lì poi in tutta Europa.

Il Meeting è stato organizzato dalla Commissione Europea per presentare i progetti di gasdotti di interesse comune della 5. PCI List, ai portatori di interesse, che presentano le loro osservazioni ai nuovi progetti. Tale lista, dopo la consultazione pubblica che scade l’1 maggio, sarà valutata dalla Commissione e poi sottoposta al voto del Parlamento Europeo per il finanziamento da parte della Banca degli Investimenti Europea, BEI,  e dalla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo BERS.

Erano presenti: i Commissari Europei per l’Energia,  le società proponenti (tra cui SNAM, TAP, Edison, Desfa, Socar, Fluxys, Enagas, BP…), gli enti regolatori nazionali (per l’Italia ARERA), i Governi Nazionali (per l’Italia Andrea D’Elia del MITE) e le associazioni di cittadini, tra cui No Hub del Gas, il Movimento No TAP/SNAM di Brindisi per la Campagna “Fuori dal Fossile”, la redazione di emergenzaclimatica.it, e varie ONG europee come Gastivists, Food and Water Action Europe e CEE Bankwatch Network.

Tutti gli interventi sono stati registrati, e molte le risposte anche scritte,e  tutto è agli atti della Commissione.

Tra i progetti italiani proposti nella 5. PCI list per il finanziamento europeo ci sono: il raddoppio della capacità di TAP e della interconnessione TAP/SNAM Melendugno  – Brindisi da 10 a 20 miliardi di mc/anno.: proponenti TAP e SNAM; il nuovo gasdotto Matagiola – Massafra, priorità SNAM, 90 km per connettere Matagiola (Brindisi) alla Rete Adriatica SNAM a Massafra. Prevista per il 2028. Il completamento della Rete Adriatica SNAM: le tratte Foligno – Sulmona e Sulmona – Sestino e il PRT di Sulmona. Serve a portare il gas di TAP e di Poseidon fino a Minerbio (Bologna) e poi in Europa. E infine il nuovo megagasdotto Poseidon: la parte cipriota, greca e italiana del Gasdotto Eastmed – Poseidon con approdo a Otranto e con gas proveniente da Israele, Egitto e Gaza. Portata: 20 milardi di mc/anno.

E mentre la Ministra per l’Energia dell’Austria, Leonore Gewessler, dichiara la contrarietà dell’Austria a qualsiasi progetto fossile che arriva o passa dall’Austria, il nostro Ministero della Transizione Ecologica, insieme ad Arera, approva tutti i progetti gas, eccetto per il progetto del gasdotto Ungheria Slovenia Italia, perché ritenuto inutile portare in Italia il gas liquido rigassificato.

La nostra domanda come Movimento No TAP/SNAM di Brindisi, aderenti alla campagna Fuori dal Fossile, è stata: “TAP ha consegnato solo 1 miliardo di mc da gennaio, gas che è rimasto a Brindisi perchè manca la interconnessione con Massafra e la Rete Adriatica, che sarà pronta solo nel 2028. Perchè volete addirittura raddoppiare la portata?”. La risposta di Lavinia Tanase (rappresentante TAP): “Il gas per ora arriva a Brindisi. TAP ha già la capacità di portata, poi dipende dal distributore italiano (ndr: SNAM). il gas di TAP serve come fonte di energia essenziale per la transizione e sostituisce il carbone per ridurre le emissioni”.

E abbiamo insistito: “Ma se il gas di TAP si fermerà a Brindisi fino al 2028, come rifornirete l’Europa?”. Risponde Marco Gazzola (rappresentante SNAM): “Abbiamo una capacità di 44 miliardi di mc annui sulla nostra rete e potremo soddisfare tutte le esigenze di trasporto”. Dal 2028, aggiungiamo noi.

E ancora chiediamo:” Non c’è nessuna VIA ancora per il gasdotto Matagiola – Massafra. E saranno estirpati 12000 ulivi. Fino al 2028, dove andrà tutto il gas di TAP senza l’interconnessione Matagiola – Massafra?”. Risponde Marco Gazzola (SNAM): “Tutte le norme ambientali sono sempre state rispettate, incluso le aree protette e tutto è stato ripristinato, anzi, migliorato, come fatto con gli ulivi nell’interconnessione TAP. La nostra rete attuale supporta 44 miliardi di mc di portata.”

Federica di emergenzaclimatica.it, think tank registrato nel Transparency Register della Commissione e studentessa del Liceo Ferdinando di Mesagne, chiede: “Volete finanziare 4 gasdotti a Brindisi per approviggionare le nuove centrali a turbogas e dite di voler ridurre le emissioni di gas serra?”.  La risposta di Marco Gazzola (SNAM): “Il gas di TAP serve per decarbonizzare. Infatti servirà anche a diminuire le emissioni di CO2, permettendo la conversione a gas della centrale a carbone di Cerano.”

E sempre come Movimento No TAP/SNAM di Brindisi chiediamo: “TAP/SNAM è un unico gasdotto, diviso in 8 tronconi nella PCI list e ciò contrasta con la Decisione UE sulla valutazione degli effetti cumulativi dell’opera, considerando anche la Direttiva Seveso sui rischi di incidente rilevante.”. Infatti, Brindisi, oltre ai 4 nuovi megagasdotti in arrivo o partenza, ha altri 11 impianti a rischio di incidente rilevante, come il petrolchimico ENI, Cerano, la Centrale A2A, la centrale EniPower...  Risponde sempre Marco Gazzola (SNAM): “SNAM non vuole eludere le direttive, ma adegua le opere programmate secondo le richieste del mercato energetico e le esigenze aziendali. “.

Da tempo denunciamo i gravi rischi dei nuovi gasdotti e che non vengono considerati gli effetti cumulativi, ne le fughe accidentali di gas e che non si tiene conto del rischio di incidente rilevante nell’area SIN di Brindisi.

E lo diciamo da tempo che il gas di TAP non andrà in Europa, ma si fermerà a Brindisi per alimentare la centrale EniPower e lo consumeremo per gli usi domestici nelle case salentine fino al 2028. Tutta questa megaopera, dannosa, costosa e inutile, solo per far bollire le macchinette di caffè in Salento.

Movimento No TAP/SNAM di Brindisi

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