Redazione

Nell’ambito delle iniziative “Il Sud di Pasolini”, l’associazione culturale “Porta d’Oriente” organizza l’incontro con Alfredo Traversa, regista, attore e scrittore, autore del saggio “L’ultimo Pasolini" (ed. Pubblicazioni Italiane, 2015). Nel suo libro, postfazione di Roberto Chiesi, Traversa ha raccontato la storia dell'ultimo sequestro dell’ultimo film di Pasolini, Salò o le 120 giornate di Sodoma. E del legame con Taranto, il Salento e la Grecìa salentina di uno dei più grandi intellettuali italiani del Novecento. L'iniziativa si svolgerà a partire dalle ore 19 nell'Auditorium del Castello comunale. Ingresso libero.

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ENERGIA: COLDIRETTI PUGLIA, SI SPENGONO SERRE FIORI E PIANTE CON +95% COSTI; E’ ALLARME PER INVASIONE DALL’ESTERO.

La stangata delle bollette di elettricità e gas spegne le serre di fiori, piante e ortaggi in Puglia con il peggio atteso proprio in autunno quando è vitale il riscaldamento di fiori e piante, con +95% dei costi per piante e sementi per cui è allarme rosso per i vivai travolti da rincari dell’energia che colpiscono l’intera filiera, dai fertilizzanti agli imballaggi, dalla plastica dei vasetti alla carta delle confezioni fino al gasolio per il riscaldamento delle serre con il calo delle temperature. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Crea in occasione del Flormart, fiera di un settore di eccellenza del Made in Italy messo a rischio dalla crisi energetica.

Le aziende florovivaistiche – evidenzia Coldiretti regionale - stanno affrontando aumenti di costi a valanga, come +250% per i fertilizzanti, +110% per il gasolio, +15% per i fitosanitari contro i parassiti, +45% per i servizi di noleggio, secondo gli ultimi dati Crea. Ma gli incrementi colpiscono anche gli imballaggi – continua Coldiretti - dalla plastica per i vasetti dei fiori (+72%) al vetro (+40%) fino alla carta (+31%) per i quali peraltro si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati. E – sottolinea Coldiretti – sono esplose anche le spese di trasporto in un paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su gomma.

E se in altri settori si cerca di concentrare le operazioni colturali nelle ore di minor costo dell’energia elettrica – rileva Coldiretti Puglia - le imprese florovivaistiche non possono interrompere le attività pena la morte delle piante o la mancata fioritura per prodotti agricoli altamente deperibili. Le rose ad esempio hanno bisogno di una temperatura fissa di almeno 15 gradi per fiorire e lo stesso vale per le gerbere, mentre per le orchidee servono almeno 20-22 gradi per fiorire e 14 ore di illuminazione ed in assenza di riscaldamento muoiono.

Il settore florovivaistico in Puglia si sviluppa sul distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento e quello della provincia di Bari con al centro della produzione e degli scambi Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e altre realtà aziendali sparse nel resto della regione. In provincia di Lecce il settore florovivaistico rappresenta ben il 12,4% della produzione agricola, mentre in provincia di Bari​ il settore florovivaistico costituisce il 5,8% del valore della produzione agricola. In realtà, confrontando la distribuzione delle aziende per classi di superficie, si registra che, in termini di dotazione in fattore “terra”, le aziende pugliesi sono mediamente più grandi della media nazionale. Delle 853 aziende floricole il 65% si colloca tra 1 e 5 ha mentre a livello nazionale la stragrande maggioranza delle aziende (58,2%) ha una superficie inferiore ad 1 ettaro.

L’impatto sul settore florovivaistico è devastante – denuncia Coldiretti Puglia – con gli imprenditori che non hanno certezze circa i costi dell’energia elettrica e del gas, che stanno subendo fluttuazioni continue delle quotazioni con il rischio crack per i vivai ed effetti devastanti sull’occupazione.

Fra gennaio e giugno di quest’anno – evidenzia Coldiretti – le importazioni di piante e fiori hanno sfiorato i 452 milioni di euro coprendo in sei mesi il 77% del valore registrato in tutto il 2021. In pratica – avverte Coldiretti – 1 prodotto su 5 arriva dall’estero, nonostante la frenata degli scambi internazionali causati dalle tensioni per la guerra in Ucraina con la riduzione nella Ue del 40% del commercio di fiore reciso e della perdita del 30% del potere d'acquisto dei consumatori dell’Unione, secondo le ultime stime del Copa Cogeca.

Occorre combattere la concorrenza sleale di prodotti importati dall’estero facendo in modo che piante e fiori vendita in Italia ed in Europa rispettino le stesse regole su ambiente, salute e diritti dei lavoratori, afferma Coldiretti nel sottolinea nel sottolineare l’importanza di preferire in un momento difficile per l’economia nazionale le produzioni Made in Italy scegliendo l’acquisto di fiori tricolori, direttamente dai produttori o da punti vendita che ne garantiscano l’origine, per sostenere le imprese, l’occupazione e il territorio.

Mentre contro il caro bollette un primo passo – sottolinea Coldiretti – è rappresentato dall’estensione a fabbricati e serre della riduzione dei costi del gasolio fino alla fine dell’anno insieme al credito di imposta per i costi energetici e del gas ai quali accedono anche le imprese agricole rispettivamente per il 30% e il 40% della spesa sostenuta.

Tra le proposte della Coldiretti, c’è tra l’altro, lo sblocco di 1,2 miliardi per i contratti di filiera già stanziati nel Pnrr e l’incentivazione delle operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito delle imprese agricole. Infine c’è attesa per il provvedimento, trasmesso dal Ministero delle Politiche Agricole alla Conferenza Stato-Regioni, in discussione il prossimo 28 settembre, che – conclude Coldiretti - prevede misure di contributo per le imprese florovivaistiche che abbiano sostenuto nel periodo marzo-agosto 2022 costi superiori di almeno il 30% rispetto a quelli sostenuti nello stesso periodo dello scorso anno, per la gestione delle attività produttive, svolte essenzialmente in serra, per l'acquisto di energia elettrica, gas metano, G.P.L., gasolio e biomasse utilizzate per la combustione in azienda.

Sorpreso a commettere atti osceni durante l’uscita dalla scuola di alunni minori. arrestato dai carabinieri di Oria. Alle ore 13.00 circa del 19.09.2022, durante l’uscita degli alunni dalla scuola “I.C. Monaco-Fermi” di Oria, i Carabinieri della locale Stazione hanno sorpreso un 33enne all’interno del proprio autoveicolo mentre era intento a compiere atti osceni. Dopo gli accertamenti di rito, il 33enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.carabinieri_Oria_2.jpg

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Ostuni, al via i lavori per la nuova Terapia intensiva. Al via oggi nell'ospedale di Ostuni i lavori per la realizzazione di 8 posti di Terapia Intensiva.  "Le risorse necessarie - spiega il direttore generale di Asl Brindisi Flavio Maria Roseto - ci giungono dal Piano per il potenziamento della rete ospedaliera finalizzato a incrementare il numero di posti letto di Rianimazione nel territorio provinciale. Lintervento, che avrà un costo di 2 milioni di euro, è stato affidato ad un raggruppamento temporaneo di imprese: RTI MST SpA-RM Appalti SpA".

"A causa dellemergenza pandemica - prosegue Roseto - la direzione generale della Asl Brindisi dintesa con la Regione ha ritenuto opportuno rimodulare il progetto iniziale: in questo modo per ospitare Terapia Intensiva verranno utilizzati alcuni spazi disponibili nella nuova ala del nosocomio.
La nuova "piastra" sarà collegata alledificio principale da un tunnel che porterà alle sale operatorie. Al piano terra ci sarà il Pronto soccorso con il servizio 118, la radiologia e il laboratorio analisi. Al primo piano saranno attivati gli 8 posti previsti per la Rianimazione; al secondo troveranno spazio 32 posti di degenza; al terzo piano, infine, saranno ospitati alcuni locali tecnici. 
Per completare il secondo piano della piastra occorreranno nuovi finanziamenti: la direzione della Asl sta sondando tutti i canali istituzionali disponibili per il reperimento delle risorse utili. 
Nel progetto è coinvolta tutta l'Area tecnica della Asl: l'ingegner Sergio Maria Rini, direttore di Area e responsabile unico del procedimento, coadiuvato dal dirigente ingegner Renato Ammirabile, dall'ingegnere Viviana Vitale e dai geometri Giuseppe Bisanti e Massimo Pagano. Direttore dei lavori è l'ingegner Giuseppe Perrone, affiancato dal geometra Antonio Ferrari.
 

Gli studenti incontrano gli ambientalisti e i tecnici della mobilità del comune di Mesagne. 

Mercoledì 21 settembre, in occasione della settimana europea della mobilità, l’associazione ambientalista Cicloamici FIAB Mesagne e l’amministrazione Comunale di Mesagne incontrano le classi del liceo Scientifico Epifanio Ferdinando per una riflessione sull’importanza di adottare nuovi stili di vita individuali nel costruire un futuro migliore, meno inquinato più sostenibile.
Si punterà a evidenziare come, a Mesagne, per le esigenze di mobilità in città e per finalità ricreative si possa e si debba rinunciare all’uso delle automobili per muoversi a piedi in bicicletta con i mezzi pubblici. Esistono le migliori condizioni climatiche e sono in fase di pianificazione importanti cambiamenti urbanistici: ZTL, zone30, rotatorie, parcheggi, itinerari cicloturistici (eurovelo 5). Tutto è pronto: il cambiamento può cominciare da ciascuno di noi.

Intervengono: 

  • Il dirigente scolastico Prof. Mario Palmisano Romano;
  • Toni Matarrelli, sindaco di Mesagne e presidente della Provincia di Brindisi
  • Prof. Antonio Licciulli, docente universitario che si occupa di tecnologie ecosostenibili e di mobilità.
  • Dott. Giuseppe Semeraro vicensindaco del Comune di Mesagne
  • Cosimo Chirone, ASD Wild Team
  • On. Giovanni Luca Aresta, ASD Atletica Mesagne

Modera la prof. Elisa Castorini. 

Dati del giorno: 20 settembre 2022

1.236
Nuovi casi
10.891
Test giornalieri
4
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 478
Provincia di Bat: 46
Provincia di Brindisi: 108
Provincia di Foggia: 137
Provincia di Lecce: 298
Provincia di Taranto: 148
Residenti fuori regione: 15
Provincia in definizione: 6
10.333
Persone attualmente positive
122
Persone ricoverate in area non critica
10
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.468.905
Casi totali
12.633.565
Test eseguiti
1.449.513
Persone guarite
9.059
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 473.136
Provincia di Bat: 126.837
Provincia di Brindisi: 138.734
Provincia di Foggia: 207.914
Provincia di Lecce: 302.109
Provincia di Taranto: 199.685
Residenti fuori regione: 15.483
Provincia in definizione: 5.007

Aveva scelto il volo per Milano per ritornare al lavoro, dopo una vacanza nella sua terra di origine. Alla partenza, però, il volo Ryanair Brindisi Milano ha portato un ritardo di quasi cinque ore, cambiando tutti i piani previsti in precedenza.

Anziché atterrare alle 14:50, come previsto, il volo è giunto all’aeroporto di Milano Malpensa solamente in serata e precisamente alle 19:39. Un ritardo di quasi cinque ore per un cittadino della provincia di Lecce, avvenuto il 14 dicembre scorso, che ha portato non pochi disagi a lui e ad altri passeggeri del volo.

Sulla questione è intervenuto il Giudice di Pace di Brindisi, che, pochi giorni fa, ha condannato Ryanair al pagamento di 250 euro nei confronti del passeggero.

«Il Giudice di Pace di Brindisi – commentano da ItaliaRimborso, che ha difeso il passeggero aereo - , ha applicato il Regolamento Comunitario 261/2004, che tutela i passeggeri aerei anche in casi di ritardo aereo. Oltre le tre ore di ritardo, infatti, i passeggeri possono richiedere la compensazione pecuniaria. Nella fattispecie non vi erano circostanze di sciopero o di condizioni meteo avverse».

ItaliaRimborso punta a far valere i diritti dei viaggiatori ed ancora una volta ha ricevuto una sentenza favorevole, accaduto come il 97,8% dei casi. Per attivare l’assistenza legale, senza alcun prezzo per il passeggero, è possibile farlo agevolmente, compilando il form presente nell’homepage del sito italiarimborso.it.

 

Oltre sette ore di ritardo per i voli Milano Bari e ritorno, ai viaggiatori 250 euro. 

Odissea per i passeggeri aerei dei voli Milano Bari e Bari Milano Malpensa, che, nella giornata di ieri, lunedì 19 settembre, hanno riportato dei ritardi consistenti da parte della compagnia aerea Ryanair.

I viaggiatori, secondo quanto analizzato da ItaliaRimborso, potrebbero richiedere la compensazione pecuniaria di 250 euro, prevista dal Regolamento Comunitario 261/2004.

Nella fattispecie, il volo Milano Bari FR2770 doveva partire alle 06:40 ed è atterrato solamente alle 15:48. Un pesante ritardo che ha comportato anche disagi con altrettanto successivo ritardo del volo Bari Milano FR2771 con partenza prevista alle 08:40 e atterrato alle 18:02.

Per attivare l'assistenza di ItaliaRimborso e quindi procedere con la richiesta di compensazione, senza alcuna spesa, i passeggeri dei voli in ritardo Ryanair Milano Bari e ritorno possono farlo attraverso la compilazione del form online presente nell'homepage del sito web italiarimborso.it.

  

INFLAZIONE: COLDIRETTI PUGLIA; E’ CARO CIBO (+10,5%), 1 SU 2 TAGLIA ACQUISTI E FA SLALOM IN PUNTI VENDITA.

 Caro energia e siccità con il taglio dei raccolti spingono i prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande che fanno segnare un aumento complessivo medio del +10,5% che ha costretto i consumatori a tagliare gli acquisti nel carrello della spesa. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia sui dati Istat relativi all’inflazione ad agosto rispetto allo stesso mese dell’anno precedente che registrano tra l’altro una accelerazione dei prezzi dei vegetali (+12,4%) e della frutta (+8,3%), con 1 consumatore su 2 che taglia gli acquisti e fa lo slalom nei punti vendita a caccia dei prezzi più bassi.

Con l’aumento dell’inflazione più di un consumatore su due (51%) ha tagliato la spesa nel carrello a causa dell’aumento record dei prezzi che ha ridotto il potere d’acquisto dei cittadini, secondo i risultati dell’indagine condotta sul sito www.coldiretti.it dalla quale si evidenzia che un altro 18% di cittadini dichiara di aver ridotto la qualità degli acquisti, costretto ad orientarsi verso prodotti low cost per arrivare a fine mese, mentre un 31% di cittadini non ha modificato le abitudini di spesa. I consumatori – sottolinea la Coldiretti Puglia –  vanno a caccia dei prezzi più bassi anche cambiando negozio, supermercato o discount  alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. Accanto alla formula tradizionale del 3×2 ed ai punti a premio – precisa la Coldiretti regionale – si sono moltiplicate e differenziate le proposte delle diverse catene per renderle meno confrontabili tra loro e più appetibili ai clienti: dalle vendite sottocosto che devono seguire regole precise ai buoni spesa.

Il risultato è un crollo dell’11% degli acquisti in quantità di frutta e verdura rispetto allo scorso anno, su valori minimi da inizio secolo, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Cso Italy/Gfk Italia dai quali emerge che il consumo di frutta delle famiglie nel primo semestre del 2022 si è attestato a 2,6 milioni di tonnellate in quantità. Gli italiani – precisa la Coldiretti – hanno ridotto del 16% le quantità di zucchine acquistate, del 12% i pomodori, del 9% le patate, del 7% le carote e del 4% le insalate, mentre per la frutta si registra addirittura un calo dell’8% per gli acquisti di arance, cresce solo la quarta gamma, come le insalate in busta, le cui vendite nei primi 6 mesi del 2022 sono salite del 7% sullo stesso periodo del 2021.

Di fronte agli aumenti dei prezzi del carrello torna la lista della spesa in 4 famiglie su 10 (38%) ma si va anche a caccia delle promozioni (38%), si guarda con più attenzione anche al rapporto prezzo/kg di prodotto degli alimenti (47%) e soprattutto si taglia il superfluo (48%) a tavola. Tra i comportamenti virtuosi segnalati dai consumatori – sottolinea la Coldiretti Puglia - spicca la riduzione degli sprechi che riguarda ben il 68% delle famiglie. Un impegno che al valore economico aggiunge anche quello etico ed ambientale in un Paese come l’Italia dove in media nella spazzatura – continua la Coldiretti – finiscono quasi 31 chili all’anno di prodotti alimentari per un totale di oltre 1,8 miliardi di chili da smaltire.

La propensione al risparmio, in ogni caso, non sembra intaccare l’attenzione verso la qualità di ciò che si porta a tavola con il 70% degli italiani che – continua la Coldiretti – non intende rinunciare al prodotto 100% italiano anche per sostenere l’economia e l’occupazione nel proprio Paese. Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente – precisa la Coldiretti – l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove – continua la Coldiretti –  più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio. “Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “nell’immediato bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro”

Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne – denuncia la Coldiretti – dove più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben oltre 1/3 del totale nazionale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio.

Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni, conclude Coldiretti nel sottolineare che bisogna intervenire subito per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare le aziende agricole e la spesa dei consumatori.

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Cia Puglia: “Che disastro le modifiche al Decreto sull’olio”. Sicolo: “Criteri assurdi e pericolosi che ingenerano confusione e probabilmente costosi contenziosi”.

CIA Agricoltori Italiani di Puglia e il mondo olivicolo pugliese sono fortemente preoccupati per le modifiche introdotte al Decreto inerente alle “Disposizioni nazionali sui programmi operativi delle OP e AOP del settore dell’olio d’oliva e delle olive da tavola”. Le modifiche sono state introdotte nel corso della seduta del 14 settembre della Conferenza Stato-Regioni. “Le forti attese del settore olivicolo italiano, anch’esso sotto l’incudine di una crisi feroce, rischiano così di naufragare”, ha dichiarato Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani. “Le modifiche apportate, purtroppo, penalizzano il comparto e, inspiegabilmente, gettano alle ortiche mesi e mesi di lavoro e confronto serrato tra le organizzazioni sindacali degli agricoltori come la nostra, il Ministero e le altre istituzioni coinvolte”, ha aggiunto Sicolo. Per il calcolo del valore della produzione commercializzata di olio, considerare il 2022 anziché quanto maturato nel 2021, introduce un elemento assolutamente aleatorio nella definizione dei futuri programmi operativi che andranno presentati già dal prossimo 10 ottobre.olio_molitura_che_scorre_in_carrello.jpg

“E’ una posizione, la nostra, condivisa anche dalla Regione Puglia, che si è espressa chiaramente attraverso l’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia”, ha spiegato Sicolo. “Riteniamo che quella disposizione sia inapplicabile, perché richiede alle imprese di programmare in corso d’anno, con dati non ancora certi e controllati, cosa che può mettere a rischio una gestione prudente ed efficace delle risorse pubbliche. E’ un meccanismo che ingenera confusione, anche nell’immediato futuro, in vista della quasi certa rimodulazione di risorse a posteriori con conseguente probabile contenzioso che ne deriverebbe”.

Il quadro è reso ancora più complesso dalla scelta di considerare i contratti negoziati già dal 2023, ai fini del calcolo del valore della produzione commercializzata, di fatto contraddicendo gli obiettivi di vera aggregazione e crescita del settore alla base dell’OCM e del Piano Strategico Nazionale.

“Dunque, è fondamentale che il provvedimento originale, senza le modifiche, venga subito adottato sulla base delle posizioni fin qui espresse e concertate negli incontri istituzionali e che venga scongiurato il rischio dell’introduzione di norme inapplicabili, aggravando la già difficile situazione in cui il settore si trova, come tutta l’agricoltura italiana, nel fronteggiare gli effetti dell’attuale crisi”.

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10eLotto, doppietta in Puglia: vincite per 40mila euro

Il 10eLotto premia la Puglia con vincite complessive per 40mila euro. Come riporta Agipronews, si festeggia a Martignano, in provincia di Lecce, con un 8 Doppio Oro da 20mila euro. Altri 20mila euro vanno a un giocatore di San Ferdinando di Puglia, in provincia di Barletta, grazie a un 9. L'ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito 23,5 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di oltre 3,3 miliardi dall'inizio dell'anno.

Lotto, in Puglia una vincita da oltre 14mila euro

Puglia fortunata al Lotto: come riporta Agipronews, un fortunato giocatore di Parabita, in provincia di Lecce, ha centrato una vincita da oltre 14mila euro. L'ultimo concorso del Lotto ha distribuito 5,1 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di 761,5 milioni dall'inizio dell'anno.

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