Redazione

Il "Certamen Brundisinum" è una “gara” di traduzione dal Latino rivolta agli studenti che studiano la lingua e cultura classica ed é un’occasione prestigiosa per far conoscere il territorio brindisino alle delegazioni dei partecipanti provenienti da tutta Italia.  Si è svolto, quindi, nei giorni 27, 28 e 29 aprile 2022  il primum Certamen Brundisinum, che il Liceo Classico ‘Marzolla’, del polo liceale ‘Marzolla Leo Simone Durano’, ha voluto fondare sul territorio, avvalendosi di importanti partenariati e patrocini: la Provincia di Brindisi, il Comune di Brindisi, il Comune di Mesagne, l’Università  di Bari, l’Università di Foggia, l’Università del Salento, l’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni, l’Istituto Alberghiero ‘Pertini’ di Brindisi, la delegazione nazionale ‘AICC-Antico e Moderno’, il FAI-Delegazione di Brindisi,  il Polo Biblio museale di Brindisi-Museo Archeologico ‘F. Ribezzo’, la Biblioteca Arcivescovile ‘A. De Leo’, il Club Lions Brindisi, la Società ‘Nuova Special Welding’.

Il Certamen brundisinum segna un notevole salto in avanti verso la riqualificazione culturale del territorio, che ha potuto esprimere al meglio alcune delle sue potenzialità attraverso l'accoglienza degli ospiti e la fruizione dei luoghi e del patrimonio dell'identità storica e culturale del capoluogo brindisino.

Circa quaranta studenti di terzo e quarto anno dei Licei Classici, Scientifici e delle Scienze Umane, accompagnati dai rispettivi insegnanti, e accolti dal Liceo ‘Marzolla’ - che per questa prima edizione ha scelto di non far partecipare alla competizione i propri studenti-  oltre a vivere tour guidati della città e momenti di convivialità organizzati in una kermesse intensa e lunga tre giorni,  si sono misurati in un agone di traduzione di un passo tratto dal "De bello civili" di Cesare, ambientato proprio nel porto di Brindisi di età romana. Mentre gli studenti erano intenti a svolgere la prova, lo scorso 28 aprile, l’Auditorium del Liceo Classico ha ospitato, per i docenti accompagnatori, una Tavola rotonda in cui sono intervenuti relatori quali la Dott.ssa Katiuscia Di Rocco (Biblioteca Arcivescovile De Leo), l’Arch. Emilia Mannozzi (Polo Biblio-museale di Brindisi), e alcuni docenti del ‘Marzolla’, per raccontare e illustrare le ricchezze storico culturali dell’ager brundisinus.

Alla emozionante cerimonia di premiazione, tenutasi nella mattinata del 29 aprile, hanno preso parte numerosi esponenti delle Istituzioni civili, militari e religiose, sia locali che regionali, dal Prefetto di Brindisi S.E. Carolina Bellantoni fino all’Assessore regionale all'Istruzione Sebastiano Leo.  La Commissione esaminatrice del Certamen brundisinum, composta dagli illustri professori universitari Aldo Luisi, Onofrio Vox e Tiziana Ragno, provenienti dai tre Atenei pugliesi, ha apprezzato il livello di preparazione dei partecipanti. Vincitrice del Certamen  la studentessa Enrica De Riccardis del Liceo Classico ‘Palmieri’ di Lecce; al secondo posto lo studente Enrico Petrelli del Liceo Scientifico ‘Banzi’ di Lecce e al terzo posto l'alunno Michele Di Mastromatteo del Liceo ‘Quinto Ennio’ di Taranto; due le menzioni di merito,  attribuite agli studenti Roberto Romani del Polo liceale ‘Galilei’ di Monopoli e Giuseppe Moresco del Liceo Scientifico ‘De Giorgi’ di Lecce.

La prima edizione del Certamen Brundisinum, evento di grande spessore culturale che ha richiesto un indubbio dispiegamento di risorse umane e finanziarie, si è chiusa con un grande successo, raccogliendo testimonianze di gratitudine, consensi ed entusiastici apprezzamenti da più parti, al punto da lasciare immaginare che a questa ne possano seguire molte altre, come è negli auspici della Dirigente Scolastica del Liceo ‘Marzolla’, la prof.ssa Carmen Taurino, la quale augura che il Certamen Brundisinum “possa diventare una vera e propria istituzione sul territorio, volta a promuovere sia la cultura classica che la conoscenza del ricco patrimonio storico e archeologico della nostra terra”.

È un dibattito alquanto animato quello che si sta tenendo in queste ore sulla questione servizi sociali dell’Ambito BR 1 tra il Comune di Brindisi e quello di San Vito dei Normanni coinvolgendo le diverse parti politiche.
Il Sindaco Errico ha fatto emergere un problema che ormai da anni tiene banco: la carenza di governance per il coordinamento dell’Ufficio di piano, causata dall’avvicendamento di diversi funzionari e che l’attuale Sindaco di Brindisi non ha mai affrontato in modo risolutivo. Pertanto, il Sindaco Errico non sta agendo per “sete di potere”, quanto per dare un assetto solido e stabile al futuro Consorzio in modo da poter meglio gestire le risorse finanziarie. Un aspetto, questo, che negli ultimi anni è sempre stato gestito con confusione soprattutto da parte del Comune di Brindisi in quanto Comune capofila.
Solo ora e a tal proposito, il Sindaco di Brindisi ci fa sapere che il Comune di San Vito dei Normanni risulterebbe inadempiente, negli ultimi anni, in termini economici? Come mai il Sindaco di Brindisi, la sua Giunta e i dirigenti comunali non hanno riscontrato prima tale criticità?
I conti non tornano perché è evidente che ci si avvia verso la campagna elettorale e quindi pur di accaparrarsi titoli sui giornali e consensi elettorali, il Sindaco di Brindisi danneggia l’immagine del Sindaco Errico e dell’intera comunità sanvitese.
Forza Italia non ci sta e sostiene il lavoro del suo Sindaco e della sua Giunta e attende i prossimi passaggi istituzionali che saranno effettuati nella Commissione che, assieme ad altri gruppi, abbiamo chiesto di convocare per far luce su questa vicenda.
 
Forza Italia - Sez. San Vito dei Normanni, coordinamento cittadino

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Il livello dell’arenile si è innalzato in media di 40 centimetri. È questo il risultato ottenuto a Torre Guaceto con l’installazione delle barriere amovibili brevettate dalla start-up brindisina Teti. La sperimentazione è durata tre mesi ed ha interessato un tratto di costa lungo 100 metri. 

L’emergenza climatica sta distruggendo la costa. Il costante aumento della temperatura del mare sta provocando un’impennata della forza dei moti ondosi. Le mareggiate si infrangono sempre con maggiore violenza contro le dune sabbiose e ne portano via una buona parte. I danni provocati da tale condizione sono evidenti agli occhi di chiunque: le spiagge diventano di anno in anno più piccole a causa della mancanza di sabbia. 
Le azioni locali poco possono contro la china globale, ma è sempre stato obbiettivo del Consorzio di Torre Guaceto quello di trovare un modo per proteggere il più possibile le dune e le spiagge della riserva. Da qui la collaborazione con Teti, start-up innovativa di Brindisi, che ha ideato un sistema ecosostenibile per la lotta all’erosione costiera degli arenili. barriere_amovibili_brevettate_dalla_brindisina_Teti_3.jpg
La sperimentazione ha preso avvio lo scorso 19 gennaio 2022 e si è conclusa il 26 aprile. Sono stati installati circa 50 metri di barriere in un’area ampia 100 metri. Per l’ancoraggio, è stata utilizzata unicamente una struttura movibile per lo scorrimento dell’intero impianto su paletti in acciaio che bene ha tenuto durante le mareggiate invernali. 
Dopo aver fotografato la situazione iniziale della spiaggia, mediante rilievi gps, si è periodicamente proceduto con la misurazione dell’altezza dell’arenile in diversi punti e al prelievo di campioni di sabbia ai fini dell’analisi conclusiva. 
Nella fase attuale, si sta procedendo con la valutazione dei dati raccolti, ma un elemento è già emerso con forza: nell’area interessata dal sistema antierosione, l’arenile si è innalzato in media di 40 centimetri sul bordo della linea di riva. 
Un successo ottenuto senza danneggiare l’ecosistema. A differenza dei sistemi noti come barriere emerse, frangiflutti, pannelli e barriere soffolte, che possono compromettere le aree limitrofe, quello brevettato da Teti srl non mira ad annullare labarriere_amovibili_brevettate_dalla_brindisina_Teti_2.jpg forza del moto marino, ma ne sfrutta le dinamiche, trasformandosi in una trappola per i sedimenti sabbiosi. Da qui l’efficacia del sistema. 
“Il risultato ottenuto ha superato le aspettative - ha commentato Rocky Malatesta, presidente del Consorzio di Torre Guaceto -, ringraziamo Teti e tutti gli enti preposti che hanno autorizzato la sperimentazione in riserva. Siamo orgogliosi di aver ospitato e collaborato attivamente con il nostro personale ad un progetto così innovativo che potrebbe costituire una soluzione importante per la costante e inesorabile erosione delle coste pugliesi”.
“Costituito principalmente da moduli realizzati in materiale plastico riciclato al 65 percento- ha commentato Giuseppe Tamburrano, amministratore di Teti srl-, il sistema si inserisce perfettamente nell’ambito dell’economia circolare e, non richiedendo mezzi meccanici per la posa in opera, rappresenta un ottimo strumento per una manutenzione ordinaria delle spiagge, in quanto viene installato durante i mesi invernali e rimosso con l’inizio della stagione balneare. Ringrazio quanti hanno reso possibile la realizzazione di questo progetto, in particolar modo il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, la Regione Puglia e il Ministero dello sviluppo economico che hanno contribuito alla sua realizzazione, la Provincia di Brindisi, la capitaneria di porto di Brindisi, il Cetma, Geocoste e il professore di geografia fisica e geomorfologica, Enzo Pranzini. Siamo partiti con l’obiettivo di ideare una soluzione semplice, economica e sostenibile per la lotta all’erosione costiera. Ce l’abbiamo fatta”. 
Clicca qui per vedere il videohttps://youtu.be/gyh974uXt28

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“Come ho avuto di spiegare nella audizione di questa mattina, Pugliapromozione lavora in coerenza con le discipline Anac e dei fondi europei. Pertanto, ho ribadito al consigliere Zullo che non si è trattato di un ‘affidamento diretto’ come lui aveva dichiarato nella interrogazione iniziale e lui stesso ha ammesso di essere stato in errore”. Luca Scandale, direttore generale di Pugliapromozione, ha risposto questa mattina durante l’audizione presso la Regione Puglia a tutte le domande poste dal consigliere regionale Ignazio Zullo (FDL).

“In merito alle sue ulteriori affermazioni, ho spiegato che all’avviso hanno risposto 4 società che hanno presentato progetti di diversa natura: dal bike tourism, ai cammini al Wedding. La commissione ha ritenuto di approvare il progetto della Passo Uno per uno spot scritto e diretto da Sergio Rubini”, ha proseguito il direttore Scandale.

“Ribadisco che non ci sono stati inviti per la call, ma che si partecipa liberamente all’avviso e che la norma sulla base della quale è stata costruita una procedura ad evidenza pubblica prevede la possibilità di negoziare con i titolari di diritti esclusivi. L’avviso è servito dunque a dare evidenza pubblica ad una partecipazione di più soggetti titolari di diritti esclusivi su format, concept, contenuti artistici da proporre per la promozione del brand Puglia”, ha proseguito Scandale.

“I costi aggiuntivi sono stati determinati, come detto in commissione, dai costi dei diritti musicali e di immagine derivanti dalla necessità di promuovere, come poi avvenuto, lo spot sulle tv nazionali.

Segnalo, come ho detto stamattina in commissione, che l’avviso è ancora aperto e che verranno valutate altre proposte, visto che il budget verrà implementato.

Pertanto, anche il termine “vincitore” usato dal consigliere è improprio perché l’avviso prevede la possibilità di contrattualizzare diverse proposte per contenuti multimediali e audiovisivi eterogenei”, ha puntualizzato il direttore generale di Pugliapromozione.

“Tutti i documenti che dimostrano quanto da me affermato, presenti peraltro sul sito di Pugliapromozione nella sezione amministrazione trasparente, li ho consegnati stamattina nelle mani del presidente della Commissione avv. Francesco Paolicelli. Quindi, ritengo che tutti i ‘dubbi’ del consigliere Zullo siano stati fugati”, ha concluso il direttore generale di Pugliapromozione Luca Scandale.

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Il 10eLotto premia la Puglia: come segnala Agipronews, a Ostuni, in provincia di Brindisi, sono stati centrati un 9 e un 7 Doppio Oro da 20mila euro ciascuno. L'ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito premi per 29,2 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di oltre 1,2 miliardi da inizio anno.

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Con gli interventi straordinari decisi dalla Commissione Ue a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina può essere garantita anche in Puglia la messa a coltura di oltre 100mila ettari lasciati incolti per la insufficiente redditività, a causa della siccità ma soprattutto per gli attacchi dei cinghiali che divorano i raccolti, facendo perdere prodotti e investimenti agli agricoltori. E’ quanto torna a denunciare Coldiretti Puglia che in una lettera all’assessore regionale all’Agricoltura Pentassuglia e ai presidenti dei Parchi Nazionali dell’Alta Murgia Tarantini e del Gargano Pazienza definisce “amorale” che, in un momento di grave crisi economica ed energetica che sta colpendo indiscriminatamente tutti i settori produttivi, con ripercussioni gravi sulla sicurezza del cibo e degli approvvigionamenti, non si riesca a pianificare una strategia seria e condivisa avverso i cinghiali ed i danni che continuano a provocare alle strutture ed alle coltivazioni agricole, oltre che alla sicurezza delle strade.

“Siamo alla viglia della semina dei legumi e di una campagna cerealicola che si presenta assolutamente incerta a causa della siccità, dell’elevato costo dei carburanti e dei concimi, le quotazioni dei cereali tendono al rialzo e le Istituzioni in indirizzo non possono “permettersi” di vanificare il lavoro ed i sacrifici degli imprenditori agricoli, consentendo che i raccolti siano distrutti dai cinghiali o dalla fauna selvatica più in generale, grazie ad incertezze, carenze legislative, piani e programmi che attendono da decine di anni di essere approvati, documentazione che giace presso gli Uffici e che dovrebbe essere trasmessa altrove”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

In Puglia dopo il lockdown per l’emergenza Covid la situazione è diventata insostenibile nelle campagne con danni per almeno 15 milioni di euro all’anno alle produzioni agricole ma – sottolinea Coldiretti Puglia - viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale.

“Non consentiremo a nessuno di trincerarsi dietro le inefficienze della burocrazia, la carenza del personale, lo “smart working” che da due anni sta svuotando gli Uffici pubblici, non continueremo, cioè, ad ascoltare una “litania” che ben conosciamo e che deve essere interrotta da scelte concrete, tempestive ed utili alla collettività. Le gabbie, i chiusini, le trappole non bastano più, posto che mai siano serviti. L’unica strada che ci sentiamo di proporre e di sostenere è la caccia di selezione all’interno delle aree dei Parchi e delle aree contigue, al fine del contenimento numerico e del controllo serio e proficuo dei cinghiali”, tuona il direttore regionale, Pietro Piccioni.

Tanti i nodi irrisolti – denuncia Coldiretti Puglia – a cui non vi è ancora risposta, dallo stato dell’arte del confronto tra Parchi e Regione Puglia, alla VAS del Piano di Monitoraggio e Gestione della specie cinghiale, dall’attuazione della delibera di giunta che ha previsto una procedura regionale informatizzata per consentire ai proprietari dei fondi di inoltrare la richiesta di intervento di controllo sui terreni “a rischio” al Regolamento regionale per l’attività della caccia di selezione, fino all’Albo regionale dei cacciatori abilitati alla caccia di selezione, di cui non vi è ancora traccia.

I branchi di cinghiali – sottolinea la Coldiretti regionale – si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi dove giocano i bambini, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone.

Senza dimenticare il pericolo della diffusione di malattie evidenziato dallo stesso Piano di sorveglianza e prevenzione per il 2021 pubblicato dal ministero della Salute che ribadisce come i cinghiali abbiano una responsabilità fondamentale per la diffusione della Peste Suina Africana (Psa) e dunque una delle misure necessarie in Italia è la gestione numerica della popolazione di questi animali. L’azione dunque secondo il Piano – conclude la Coldiretti Puglia – deve essere indirizzata alla riduzione sia numerica che spaziale attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 articolo 19 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette.

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Dopo quasi 3 lunghi anni di stop  domenica  si disputerà sul litorale brindisino a grande richiesta la gara podistica  “Run on the dirt Road “Corri sul mare “ 4a prova del circuito Sulle vie di Brento sotto l’egida del comitato FIDAL Brindisi e sotto il patrocinio del Comune di Brindisi sarà valevole per il campionato  Master interprovinciale. La gara,  organizzata dalla società ASD MFR BRINDISI  e  dal CSI Comitato Territoriale di Brindisi,   è  inserita nelle attività del  progetto Insieme per lo sport 2022 del CSI sponsorizzato da Enel. La gara si svolgerà attraverso un percorso suggestivo tra sole, natura e mare percorrendo  sentieri sterrati e sabbiosi che si intrecciano nel parco da Punta Penne sino a Punta del Serrone. Il via è previsto Domenica, 8 maggio  alle ore 09.00,  con le gare dei master e liberi sono attesi circa 400/500 atleti  e   a seguire ore 10.00  la gara dei  bambini sono attesi più di 100 bambini di diverse società di atletica  provenienti da tutta la Puglia che si sfideranno su un percorso particolarmente impegnativo di 8km  per I Master e di 400 mt per I bambini da 5 a 7 anni 800 m per I bambini da 8 a 10 anni e 1200 per le categorie ragazzi e cadetti.corri_sul_mare_piantina.jpeg

La manifestazione partira da Lido Granchio Rosso e cogliamo l’occasione per ringraziare la Famiglia Monaco che per il secondo anno ci ha messo a disposizione l’intero lido per la logistica I servizi e il ristoro senza la loro disponibilità l’evento non sarebbe stato possibile .

Ringraziamo I nostri sponsor che hanno reso  questo evento possibile  : Decathlon, Sfera ,Divella,Nissolino, Eurospin,Sisa,Asti,Consenti,My personal lab,Nutrilite, Calcio shopping,Olimpia,Peddy bar,Lido Risorgimento.

Inoltre avremo l’onore di avere con noi le Associazioni Andos,Admo e Fidas.

La 2” edizione della RUN ON THE DIRT ROAD” Corri sul mare” sarà  Insomma una bella giornata primaverile da trascorrere felicemente tutti insieme all’insegna dello sport, della salute e nel rispetto della natura e dell’ambiente che ci circonda aperta a tutta la cittadinanza. Le iscrizioni chiuderanno mercoledì 4 maggio ore 23.59 su www.fidalbrindisi.it per gli agonisti e venerdì 6 maggio per I liberi iscrizioni.

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Quello che è chiaro, per il capogruppo di Fratelli d’Italia, dopo l’audizione in quarta Commissione del direttore di PugliaPromozione, Luca Scandale, è che lo spot promozionale ‘Puglia, autentica meraviglia’ è costato 320mila euro – molto più del doppio rispetto a quello dello scorso anno “Puglia, una Storia d'Amore”, curato da Francesca Muci (con musica di Daniele Durante) – perché è stato firmato e diretto dal regista Sergio Rubini che ha voluto utilizzare solo il top degli operatori cinematografici per realizzare i 60 secondi.

Tutto il resto, nonostante la disponibilità del direttore generale di PugliaPromozione, Luca Scandale, secondo il capogruppo rimane avvolto da dubbi che non sono stati completamente fugati nel corso dell’audizione, a cominciare proprio dalla decisione – guarda caso – di portare la copertura di spesa dai 120 mila euro previsti inizialmente a 320 avviando una procedura negoziata alla quale vengono chiamate a partecipare solo quattro agenzie-società e non dieci, così come è previsto dal Codice degli Appalti. Non solo, ma resta la sensazione è che si sia trattato di un ‘vestito cucito su misura’, come se fosse stato pattuito in partenza che si sarebbero dovuti assegnare al ‘vincitore’ della procedura negoziata tutti i 320mila euro e quando l’offerta vincitrice prevedeva un costo di 303mila euro si è trovata la maniera per dare anche la parte restante di 17mila euro nonostante questa ulteriore assegnazione sia ammessa dal Codice degli Appalti solo se in corso d’opera subentrano degli imprevisti. Ma nel nostro caso i 17mila euro non sono stati aggiunti per imprevisti in corso d’opera ma all’atto dell’aggiudicazione. Solo un’ultima considerazione sulle cifre: ma come mai le altre tre offerte non hanno superato i 70mila euro pur potendo disporre di una capienza quasi cinque volte più grande? E chi ha valutato le offerte quale professionalità hanno messo in campo per discernere il miglior prodotto per attrarre i turisti in Puglia? E quale target di turisti: quelli balneari dei mesi estivi o quelli che prediligono il turismo ambientale, il turismo attivo ed esperenziale in funzione della destagionalizzazione?

Sulle valutazioni di carattere turistico, poi, il capogruppo rileva che devono rispondere ad un obbiettivo essenziale per la Puglia ossia la destagionalizzazione. Fatta la premessa che la Puglia estiva si vende anche senza che la Regione spenda un solo centesimo, e meno male, le risorse pubbliche dovrebbero essere utilizzate per destagionalizzare il turismo e quindi attrarre stranieri e non nei periodi autunnali, invernali e primaverili, quando ci sono zone turistiche totalmente chiuse. Secondo noi il video-spot di Rubini non va in tal senso proponendo ciò che la Puglia offre ai turisti d’estate, compreso il mare – citato anche dalla psicoterapeuta che consiglia la vacanza al milanese stressato – mare che invece Scandale non avrebbe visto, considerato che in audizione ha sostenuto che nello spot non vi era il mare. Ed anche in questo non ci ha convinti!

Per questo è stato invitato il direttore di PugliaPromozione a ‘meravigliare’ con i  numeri del turismo in Puglia fuori stagione, quelli estivi sono – fortunatamente – scontati, senza aver bisogno di ricorrere al grande maestro Rubini. E purtroppo nonostante gli spot annuali la destagionalizzazione resta in Puglia un miraggio. Saranno i 320 mila euro spesi in Puglia autentica meraviglia a regalarci il miracolo? Vorrei proprio sbagliarmi ma sono in questo senso pessimista: non è uno spot che può aiutare, serve una strategia complessiva di ben altra visione e ben altra fattura e, ne sono certo, potremmo anche spendere meno".

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Meet Massari R-evolution: la Colazione secondo Iginio Massari. Parte dalla Puglia il 9 maggio il nuovo progetto formativo di Molino Dallagiovanna Gragnano Trebbiense, aprile 2022.

È tutto pronto per il primo appuntamento di Meet Massari Revolution, il progetto formativo 2022 organizzato da Molino Dallagiovanna e rivolto ai professionisti e agli appassionati di arte bianca, che ha come protagonisti il grande maestro della pasticceria italiana Iginio Massari, la figlia e Pastry Chef Debora e Giacomo Pini, Consulente Marketing e Docente Cast Alimenti. Il primo dei tre incontri previsti durante l’anno si terrà il 9 maggio alla Tenuta Moreno a Mesagne in provincia di Brindisi. Tema dell’appuntamento sarà “La prima colazione”.

Durante la sua masterclass il maestro Iginio Massari realizzerà croissant, sfogliate a intreccio multiplo con frutta candita e muffin, pensati per la pasticceria da laboratorio. Con gli stessi ingredienti, verranno mostrate e dimostrate tecniche di lavorazione anche per la ristorazione e l'hotellerie. Una pasticceria a "tutto tondo" che abbraccia le esigenze di tutti gli artisti del dolce. Giacomo Pini racconterà “Come vendere i prodotti di pasticceria”, illustrando tecniche commerciali, di comunicazione e di marketing. Dopo la tappa pugliese, Meet Massari R-evolution proseguirà a Verona il 23 maggio con una masterclass dedicata a due dolci intramontabili della tradizione italiana: le zeppole e il bigné.

Per la ristorazione e l’hotellerie, con gli stessi ingredienti, verrà creato l'eclair. Il tour si concluderà a Teramo il 26 settembre con un appuntamento interamente dedicato al Re dei lievitati, il Panettone. Partner del primo incontro è Effeci Distribuzione, realtà brindisina guidata dalla famiglia Ventruto, appassionata della nobile arte pasticcera, che da generazioni tramanda i segreti e gli ingredienti più genuini per la preparazione dei dolci più tradizionali e ricerca le soluzioni e le proposte più innovative da offrire al mercato. Per iscriversi all’appuntamento, i professionisti possono contattare direttamente il proprio rivenditore di zona, mentre gli appassionati possono acquistare il biglietto direttamente sull’eshop Molino Dallagiovanna e-commerce.

«Brindisi tra XX e XXI secolo. Per una storia contemporanea della città» è il titolo della lezione di storia in programma giovedì 5 maggio, dalle ore 9.30 alle 12.30, nel Nuovo Teatro Verdi. Ingresso libero - a partire dalle 9.15 - con obbligo di utilizzo della mascherina FFP2. Solo posti di platea - primo settore - con priorità di assegnazione agli studenti delle scuole coinvolte nel progetto. L’iniziativa è organizzata dalla Fondazione Nuovo Teatro Verdi con il sostegno della Regione Puglia, nell’ambito del finanziamento «FSC 14-20: Patto per la Puglia. Custodiamo la Cultura In Puglia 2021 - Misure di sviluppo per lo spettacolo e le attività culturali - D.G.R. n. 1570/2020 - A.D. 499/2020».BRINDISI_ANTICO_DISEGNO.JPG

Appuntamento con il prof. Daniele De Luca, docente di Storia delle Relazioni Internazionali dell’Università del Salento. La trattazione comincia dal secondo dopoguerra con il ruolo della città negli anni della Guerra Fredda, pagina che ha rappresentato da una parte una frontiera ideologica, dall’altra uno strumento di azione geopolitica. L’ex base Usaf è stata negli anni Sessanta una base strategica dell’aeronautica militare statunitense nel Mediterraneo, un centro di sofisticato spionaggio delle comunicazioni nei confronti dei Balcani e dei paesi dell’Est europeo. La base fu costruita nel 1959 su un’area di 160 ettari, a seguito di un accordo tra lo Stato italiano e quello statunitense con l’obiettivo di assicurare la difesa aerea e di garantire la sicurezza del blocco occidentale dei Paesi integranti il Patto Atlantico. La caduta del muro di Berlino, il crollo dei regimi comunisti e lo smantellamento della cortina di ferro aprirono la strada alla fine della Guerra Fredda, un punto cardinale della storia che ha avuto riflessi anche sul ruolo strategico della città quale sbocco avanzato sul palcoscenico del Mediterraneo. E se la fine della Guerra Fredda ha segnato uno spartiacque fondamentale nella politica internazionale e nel modo di concepire i rapporti dei Paesi più sviluppati, Brindisi ha modificato il suo ruolo fino a diventare uno snodo cruciale per la creazione di ponti di dialogo e di aiuto attraverso la base di pronto intervento umanitario (UNHRD) e la base logistica del Consiglio di sicurezza (UNGSC), da cui parte il peace-keeping verso tutti gli angoli del mondo, e la Brigata marina San Marco, nota per l'importante ruolo svolto al servizio della pace.

Ma, si sa, la storia genera cambiamenti in più direzioni. Così, il crollo del comunismo ha fatto riemergere la vocazione di Brindisi quale porto di accoglienza, come testimonia il capitolo drammatico dello sbarco degli albanesi. A partire dal 9 febbraio 1991, con la caduta del comunismo in Albania, oltre 10mila persone, giunte da diverse parti dell’Albania, si ammassarono nel porto di Durazzo per emigrare in Italia in cerca di un futuro. Il 7 marzo, nel giro di poche ore, ben 25mila albanesi arrivarono a Brindisi, in quello che fu il primo arrivo di massa d’immigrati in Italia. Cogliendo di sorpresa un’Europa che si era lasciata alle spalle la disperazione dei profughi della seconda guerra mondiale e ora volgeva lo sguardo verso un’altra epoca.

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