Redazione

 

Dati del giorno: 13 aprile 2022

3.902
Nuovi casi
24.264
Test giornalieri
8
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 1.338
Provincia di Bat: 292
Provincia di Brindisi: 408
Provincia di Foggia: 520
Provincia di Lecce: 717
Provincia di Taranto: 585
Residenti fuori regione: 33
Provincia in definizione: 9
104.240
Persone attualmente positive
627
Persone ricoverate in area non critica
36
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

987.280
Casi totali
10.134.523
Test eseguiti
874.932
Persone guarite
8.108
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 321.439
Provincia di Bat: 90.525
Provincia di Brindisi: 91.086

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Tutto esaurito negli agriturismi della Puglia per le festività della Pasqua, pienone per i pranzi e i pernotti che si attesteranno in media sui 3 giorni e il 92% dei pugliesi che dichiara di ricercare il cibo locale della tradizione nei luoghi prescelti per la vacanza. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, sulla base del sondaggio condotto sul undefined che ha evidenziato un ritorno dei turisti pasquali nel 2022 dopo due anni di “fermo” dovuto ai lockdown e alle misure di restrizione legate all’emergenza Covid che avevano di fatto quasi azzerato le presenze in alberghi e agriturismi, anche se non si è ancora tornati ai livelli pre pandemia. Proprio la Pasqua rappresenta dunque il primo banco di prova della ripresa del turismo, secondo le rilevazioni di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti.

Ma i ponti di primavera e il bel tempo, uniti alle difficoltà economiche legate al caro prezzi, spingono anche scampagnate e picnic, con i pugliesi che non vogliono rinunciare a stare all’aria aperta senza pesare troppo sul bilancio familiare, secondo l’analisi Coldiretti. L’inizio della primavera – precisa la Coldiretti regionale – è peraltro il momento migliore per assistere al risveglio della natura che riguarda piante, fiori e uccelli migratori, ma anche le attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni, la semina e la raccolta delle primizie.

Una boccata d’ossigeno per le famiglie rispetto ai lunghi periodi di chiusura imposti dall’emergenza Covid, ma anche per le strutture di accoglienza a partire dagli agriturismi che hanno perso nel 2021 ben il 27% delle presenze rispetto a prima della pandemia nel 2019, soprattutto per effetto del crollo degli stranieri ma anche degli italiani, secondo l’analisi di Terranostra e Coldiretti.

Le 900 strutture agrituristiche presenti in Puglia – continua la Coldiretti regionale – sono dunque già al lavoro sia per l’accoglienza degli ospiti che per quella di chi vuole trascorrere una giornata in campagna, magari approfittando della cucina dei cuochi contadini di Campagna Amica o delle pietanza da asporto. Molte aziende – continua la Coldiretti – si sono, infatti, attrezzate con la semplice messa a disposizione spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali di Campagna Amica.

“L’agriturismo ha aumentato la disponibilità di accoglienza turistica – spiega Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia - offrendo una lettura positiva del territorio pugliese e, pertanto, lo sviluppo dell’agriturismo significa maggiore capacità di attrazione da parte della Puglia a beneficio dell’intera economia regionale. L’ospitalità nelle strutture aziendali assume una rilevanza fondamentale per la salvaguardia del patrimonio rurale che, oggi, è il fiore all’occhiello del turismo regionale, con l’opportunità di conciliare la buona tavola con la possibilità di stare all’aria aperta avvalendosi anche delle comodità e dei servizi offerti”.

La Puglia si rivela una delle mete più gettonate per le campagne e gli agriturismi di straordinaria bellezza, ma anche per i borghi con il 33% tra i più belli d’Italia, dove si conservano – spiega Coldiretti Puglia - le antiche tradizioni enogastronomiche rurali, incrementano la capacità di offrire un patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e artistico senza eguali, dove Dop, Igp e i 311 prodotti pugliesi riconosciuti tradizionali dal Mipaaf vengono coltivati, allevati e trasformati, in quelli che rappresentano veri e propri presidi presìdi della biodiversità.

I piccoli comuni tra i più belli d’Italia sono 40 in provincia di Lecce, 38 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Taranto e 2 in provincia di Bari, con l’80% delle Dop e Igp e della miriade di produzioni locali tradizionali – aggiunge Coldiretti Puglia - che vengono coltivate, allevate e trasformate in aree sotto i 5mila abitanti e riguardando specialità come la carota giallo - viola di Tiggiano, Cipolla di Zapponeta, Fava di Zollino, Patata di Zapponeta, Pisello nano di Zollino, Pomodoro di Morciano, Fava di Carpino, Cacioricotta caprino orsarese, Lardo di Faeto, Prosciutto di Faeto, Calzone di Ischitella, l’Arancia del Gargano, il Limone Femminello del Gargano e la Patata novella di Galatina, un patrimonio conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.

Il cibo infatti – aggiunge Coldiretti Puglia – è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Puglia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche, un tesoro che può contare su 13 bevande analcoliche, distillati e liquori, 24 carni fresche e loro preparazione, 1 condimento, 17 formaggi, 1 olio extravergine aromatizzato, 120 prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati, 79 paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria, 43 prodotti della gastronomia, 9 preparazioni di pesci, molluschi e crostacei e tecniche particolari di allevamento degli stessi, oltre a 4 prodotti lattiero caseari, la ricotta fresca, la ricotta forte, la ricotta marzotica leccese e la ricotta salata o marzotica. Il risultato è che un numero crescente di italiani sta pensando di rimanere in patria magari organizzando una vacanza di prossimità. Se la montagna resta la meta privilegiata, a crescere sono le ferie a km zero soprattutto nei piccoli borghi che – sottolinea la Coldiretti – consentono di coniugare la voglia di tranquillità con la possibilità di godere di spazi di libertà più ampi lontano dalle città.

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Spot PugliaPromozione, Zullo (FdI): “La Puglia è davvero un’autentica meraviglia... Anche nei costi, oltre 300mila euro, con affidamento diretto, per 60 secondi”. 

Una  nota del capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo, che ha chiesto l’audizione del direttore di PugliaPromozione, Luca Scandale

“Che al Puglia sia un’autentica meraviglia è indubbio; che un regista estroso e autoctono come Sergio Rubini potesse coglierne l’anima, altrettanto, pur non essendo critici cinematografici. Per questo non giudicheremo con l’occhio di chi deve assegnare un premio alla regia e all’interpretazione per lo spot <Puglia autentica meraviglia>, finanziato da PugliaPromozione. Ma lo faremo con gli occhi della serva che deve rendicontare al padrone quanto ha speso, e in questo caso ci viene segnalato che sia stata spesa una cifra davvero spropositata.

Ci viene riferito che sia costato circa 340mila euro. Soldi pugliesi, di cui circa 250mila euro – esattamente 247,8mila - con procedura negoziata senza previa autorizzazione e quindi con affidamento diretto ad una società di produzione audiovisiva leccese, Passo Uno. La soglia massima per gli affidamenti diretti per i servizi è 215mila euro più Iva, una soglia che permette a PugliaPromozione, ma non solo, di affidare finanziamenti cospicui. Un metodo, questo, che in Regione Puglia viene tantissimo utilizzato, per cui il sospetto che possano essere sempre gli stessi, o questi più di altri, è forte. Siamo certi che, con una procedura aperta – fermo restando la regia di Rubini - non si sarebbero potuti scegliere progetti di promozione turistica con più meraviglia?

Per questo abbiamo chiesto al presidente della Commissione regionale al Turismo, Francesco Paolicelli, di audire il direttore di PugliaPromozione, Luca Scandale, perché venga a rendicontarci nel dettaglio la spesa sostenuta e l’iter del finanziamento, a iniziare dal rispetto del criterio della rotazione al fine di comprendere se sul mercato ci sono altri soggetti capaci di progetti audiovisivi di analoga fattura".

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Nuova iniziativa del Codacons a tutela dei docenti della Puglia coinvolti nel caso del concorso ordinario per la scuola secondaria di primo e secondo grado, che ha registrato un record di bocciature a causa di quesiti posti in modo errato o ingannevoli.

L’associazione ha deciso di mettere a disposizione dei candidati che non hanno superato la prova scritta uno sportello di assistenza telefonica dove i legali del Codacons risponderanno a dubbi e domande e illustreranno il ricorso collettivo al Tar del Lazio a tutela degli esclusi, volto a far valere i diritti dei docenti.

Tutti gli interessati possono contattare il numero 89349966* nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 15 alle 16, mentre negli altri orari sarà attivo allo stesso numero un forum telefonico dove ascoltare le risposte dei legali ai quesiti posti dai docenti.

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VINITALY: COLDIRETTI PUGLIA, CHIUDE CON FLASH MOB IN ROSA PER LA PACE, IN RUSSIA 1 BOTTIGLIA SU 3 E’ MADE IN ITALY, APPELLO A PUTIN.
Con una bottiglia di vino estero su tre bevuta in Russia che viene dall’Italia, le donne delle cantine scendono in piazza per la pace con un flash mob tutto in rosa per chiedere a Putin di cessare le ostilità. L’iniziativa è della Coldiretti con le imprenditrici vitivinicole in rappresentanza di tutte le regioni che si sono date appuntamento a Casa Coldiretti in occasione della giornata di chiusura del Vinitaly per mandare un messaggio contro la guerra in Ucraina. Tutte indossano della magliette rosa – spiega la Coldiretti - mentre sui cartelli di legge “Il vino unisce non divide”, “Brindiamo col vino della Pace”, “I colori del vino: i colori della pace”, “Putin, facciamo la pace”. Rosa anche il prodotto simbolo della manifestazione, il vino rosato nelle più diverse varietà territoriali.


L’Italia è il primo Paese fornitore di vino in Russia, con una quota di mercato di circa il 31%, davanti a Francia, Georgia e Spagna. A Mosca sono finite nel 2021 – sottolinea Coldiretti - ben 78,3 milioni di bottiglie, di cui 32 milioni di spumante. Il vino più gettonato nel Paese di Putin è sicuramente il Prosecco con 14 milioni di bottiglie ma piace molto anche l’Asti spumante che esporta 9 milioni di bottiglie, pari al 16% delle vendite totali sui mercati esteri, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat.

La guerra in Ucraina mette a rischio quasi 6,5 milioni di euro di export di vino Made in Puglia nei Paesi dell’Est con una contrazione del 20% del commercio estero – aggiunge Coldiretti Puglia - in Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Ungheria e Romania, Ucraina, Bulgaria e Russia.

Un trend che viene ora messo a rischio dagli effetti della guerra in Ucraina. Le sanzioni contro Putin, le tensioni sul commercio internazionale, le difficoltà nei traporti, le spedizioni interrotte e la svalutazione del rublo legate al conflitto stanno ostacolando le vendite di vino italiano – sottolinea la Coldiretti - con difficoltà nei pagamenti persino per gli ordini già effettuati. Alcune spedizioni sono state interrotte, mentre un certo numero di operatori ha ridotto il periodo di differimento dei pagamenti o l’ha annullato del tutto, e nei ristoranti russi è già allarme per le scorte di bottiglie Made in Italy, divenute sempre più popolari.

A causa della guerra in Ucraina sono aumentati al contempo del 35% i costi per il vino con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole che si sono così trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi che – spiega la Coldiretti Puglia – arrivano oggi a pesare sui bilanci. Una bottiglia di vetro costa più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo l’analisi Coldiretti. Ma i prezzi degli ordini cambiano – aggiunge Coldiretti - ormai di settimana in settimana, rendendo peraltro impossibile una normale programmazione economica nei costi aziendali. Problemi anche per l’acquisto di macchinari, soprattutto quelli in acciaio, prevalenti nelle cantine, per i quali è diventato impossibile persino avere dei preventivi.


La guerra rischia dunque di interrompere un mercato di riferimento importante per Cantina Italia che era passato indenne – ricorda Coldiretti - attraverso le sanzioni decise nel 2014 da Putin in ritorsione contro le misure varate dall’Unione Europea per l’annessione della Crimea. L’embargo aveva colpito una importante lista di prodotti agroalimentari con il divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi e pesce, ma non il vino che ha continuato in questi anni la sua corsa acquisendo sempre più estimatori nella società ex sovietica.


“Il senso di responsabilità e di solidarietà appartiene da sempre al mondo delle donne ed in particolar modo degli agricoltori. In un momento difficile come questo, senza precedenti, dove ognuno di noi deve cercare di dare il proprio contributo alla popolazione ucraina - afferma la responsabile di Coldiretti Donne Impresa Chiara Bortolas - ci sembra opportuno smuovere le coscienze anche attraverso azioni simboliche come un flash mob per denunciare le brutalità dei conflitti e per gridare in nostro no alla guerra.   Inoltre come donne e imprenditrici agricole, non possiamo non immedesimarci nel dolore delle tante madri costrette a fuggire dalle proprie case e che oggi si trovano a dover abbandonare i propri compagni per portare in salvo i loro figli. A tutta la popolazione dell'Ucraina va il nostro più sentito sostegno”. ​

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Ripartiamo da dove eravamo rimasti. Ottimi risultati agonistici per il settore giovanile della Mens Sana Mesagne, sempre fucina di giovani talenti. La cantera mensanina ha messo le mani su tutte le classifiche delle prime fasi dei campionati giovanili, qualificandosi con tutte le leve alle fasi "Gold", in vista delle finali regionali di categoria. Nonostante il perdurare della pandemia, nonostante alcuni ragazzi hanno deciso di non riprendere la pratica sportiva e considerando anche la limitata disponibilità di strutture sportive, ancora una volta la Mens Sana Mesagne ha evidenziato la sua missione prioritaria nel settore giovanile regionale. I risultati conseguiti a questo giro di boa, sono il frutto di una capillare organizzazione e della competenza di uno staff tecnico di primissimo livello composto da Angelo Capodieci, Fabio Mellone, Angelo Greco e Mimmo De Vita. Gli Under 19 hanno ceduto il primo posto, dopo due entusiasmanti partite, alla Cestistica Ostuni squadra formata quasi totalmente da atleti stranieri che militano nel campionato di Serie C Gold. Sfortunata la stagione degli Under 17 Eccellenza. Partiti con il secondo posto nella regione conquistato lo scorso anno, alla prima giornata di campionato i mensanini hanno perso per infortuni gravi Panico e Petrarulo e successivamente anche Zofra. Nonostante le importanti assenze, Campana e compagni hanno ottenuto la quarta posizione in classifica, in vista della fase a orologio che potrebbe ancora portare ancora buoni risultati. Percorso immacolato per gli Under 16 che hanno sbaragliato tutte le altre concorrenti, qualificandosi tra le migliori sei squadre del campionato nella regione. Una sola sconfitta, ma primo posto garantito, per gli Under 15 e Under 14 che hanno messo in campo, nel complesso, una buona tecnica di base in previsione del duro impegno della fase che determinerà l'accesso alle finali regionali di Bari. Anche i più piccoli dell'under 13 hanno effettuato un percorso netto fatto di sole vittorie. I mensanini, causa la pandemia, sono stati catapultati in un campionato federale saltando due anni di minibasket, fase molto formativa per la crescita dei ragazzi. Il recupero delle numerose gare rinviate, sempre a causa del Sars-Cov2, ha limitato notevolmente le sedute di allenamento privilegiando le gare, molte delle quali disputate in pochissimi giorni senza il necessario riposo. Adesso si azzera tutto e si riparte per una fase più stimolante, dove si incontreranno le migliori formazioni pugliesi. "Questa stagione sportiva - dice il presidente Fabio Mellone - è tra le più difficili e complicate da quando esiste la Mens Sana Mesagne. La pandemia e la carenza di strutture idonee, hanno limitato moltissimo il nostro lavoro. Ringrazio gli istruttori per l'impegno profuso, adesso intensificheremo le nostre forze per cercare di migliorare ulteriormente il livello raggiunto. L'obiettivo sarà cercare di accedere alle finali regionali di Bari e confrontarci con le migliori società sportive della regione". Nei prossimi giorni la categoria Under 14 della Mens Sana parteciperà a Rimini al 14° Memorial Papini, uno dei tornei giovanili più importanti d’Italia.

PASQUA: COLDIRETTI PUGLIA, IN 4 TAVOLE SU 10 AGNELLO SALVA-PASTORI; IN PUGLIA SONO 4MILA MA E’ SOS TAROCCHI, STRANIERA OLTRE LA META’ DELLA CARNE.

Quattro pugliesi su 10 (39%) porteranno agnello a tavola per rispettare le tradizioni di Pasqua, ma anche per sostenere anche la sopravvivenza dei 4mila pastori pugliesi duramente colpiti dai rincari dei costi di produzione legati alla guerra in Ucraina. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia in occasione dei festeggiamenti della Santa Pasqua e del lunedì dell’Angelo che prende il nome dall’incontro in questo giorno dell’Angelo con le donne giunte al sepolcro.

In occasione di queste festività – sottolinea la Coldiretti regionale – si acquista infatti gran parte di circa 1,5 chili di carne di agnello consumata a testa dai pugliesi durante tutto l’anno. La carne di agnello è – evidenzia la Coldiretti regionale – una presenza antica della tradizione gastronomica pugliese, come dimostrano i piatti della transumanza tramandati da secoli, come l’agnello alla Murgiana, con funghi cardoncelli spontanei e lampascioni, i noti cipollotti selvatici pugliesi, l’agnello al Cutturiddu con pecorino e cicorielle selvatiche o cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge e gli gnumeredde, involtini di frattaglie di carne d’agnello cotti al forno, alla brace o stufati nei tegami di coccio.

“Gli animali custoditi negli allevamenti rappresentano un tesoro unico al mondo che va tutelato e protetto – afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – anche perché a rischio non c’è solo la biodiversità delle preziose razze pugliesi, ma anche il presidio di un territorio dove la manutenzione è garantita proprio dall’attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali. Quando un allevamento chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di prodotti tipici e soprattutto di persone impegnate spesso da intere generazioni a combattere lo spopolamento e il degrado”.

“Sono essenziali misure per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le aree rurali più difficili dove l’allevamento è l’attività principale, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze pugliesi, come la pecora ‘Gentile’ di Altamura o la ‘Moscia’ leccese”, insiste il presidente Muraglia.

Centinaia le richieste dei consumatori che per le festività pasquali si fanno consegnare direttamente dai pastori l’agnello a casa, con i cuochi contadini degli agriturismi di Campagna Amica che lo cucineranno nelle masserie per i turisti, nel rispetto delle tradizioni e della stagionalità con menù tipici della tradizione. Sostenere con i propri acquisti la produzione Made in Italy significa – afferma la Coldiretti – aiutare il proprio territorio e contrastare anche l’abbandono delle aree più difficili dove i pastori svolgono un ruolo insostituibile di presidio.

Tra coloro che non rinunciano all’agnello, il 24% acquisterà quello Made in Italy e un altro 9% lo andrà addirittura a comperare direttamente dal produttore per avere la garanzia dell’origine, mentre solo un 7% non si curerà della provenienza di quel che metterà nel piatto, secondo Coldiretti/Ixe’. Per evitare rischi e portare in tavola qualità al giusto prezzo l’appello della Coldiretti è quello di preferire carne di agnello a denominazione di origine, quella garantita da marchi di provenienza territoriale come l’Igp, o di rivolgersi direttamente ai pastori, quando è possibile. In una situazione in cui oltre un agnello su due (55%) presente nei banchi frigo per Pasqua è di origine straniera il pericolo è, infatti, di mettere nel piatto carne spacciata per italiana che non rispetta gli stessi standard qualitativi di quella nazionale.

La pastorizia – continua la Coldiretti – è un mestiere ricco di tradizione molto duro che garantisce la salvaguardia in Puglia di ben 4mila allevamenti e 202mila pecore a vantaggio della biodiversità. Negli ultimi anni si è sviluppato anche il recupero della lana di pecora come materiale di pregio per le montature di occhiali, borse, scarpe e articoli di alta moda e come isolante termo acustico in edilizia dove garantisce prestazioni eccellenti sia nella protezione dal caldo e dal freddo, regolando il livello di umidità, sia contro i rumori, con un materiale naturale, sano e riciclabile.

Senza un deciso impegno dell’intera filiera agroalimentare la pastorizia rischia di scomparire con l’abbandono di migliaia di famiglie che hanno fatto dell’allevamento il centro della loro vita, conclude Coldiretti lanciando un appello a consumare prodotto italiano per sostenere l’economia e il lavoro nel Paese, messe a rischio dalla crisi legata alla guerra.

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Aggiornamento settimanale dei dati sull’emergenza sanitaria nell’ultimo report a cura dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl, elaborato su fonte dati Sorveglianza integrata dei casi di Coronavirus Covid-19 in Italia - Istituto Superiore di Sanità. I casi comprendono i positivi accertati con tamponi molecolari e antigenici certificati. 

Alla data del 10 aprile 2022 risultano positivi 5.998 soggetti, il 44,6% uomini e il 55,4% donne, con età media di 44 anni. I positivi sono così suddivisi per fasce di età: 1.287 nella fascia 0-18 anni, 3.550 tra 19-64 anni, 810 tra 65-79 anni, 351 negli 80 e oltre. L’ultimo aggiornamento sullo stato di salute degli attualmente positivi descrive il 77,5% dei soggetti asintomatici, l'11,9% paucisintomatici, il 9,9% con sintomatologia lieve, lo 0,7% severi e lo 0,1% critici.
Per quanto riguarda la distribuzione per Comune i positivi sono 1.419 a Brindisi, 792 a Fasano, 441 Francavilla Fontana, 433 a Ostuni, 419 a Mesagne, 281 a San Vito dei Normanni, 240 a Oria, 236 a San Pietro Vernotico, 213 a Cisternino, 211 a Carovigno, 186 a Ceglie Messapica, 179 a San Pancrazio Salentino, 170 a Latiano, 162 a Erchie, 160 a Torre Santa Susanna, 108 a Cellino San Marco,  107 a Villa Castelli, 100 a San Donaci, 86 a Torchiarolo, 55 a San Michele Salentino. I Comuni della provincia di Brindisi con i maggiori valori di incidenza cumulativa sono, nell’ordine, Torchiarolo, Brindisi, Oria, Cellino San Marco. 
Nel periodo compreso tra il 24 febbraio 2020 e il 10 aprile 2022, i soggetti risultati positivi al test sono stati 89.341, con una incidenza cumulativa stimata pari a 2.288,1 casi x10.000 residenti. Degli 89.341 soggetti risultati positivi al test, il 53,6% sono donne e il 46,4% sono uomini e l’età media è pari a 38 anni.
Il tasso di letalità è pari allo 0,6%. All’aumentare dell’età si osserva un incremento di tale tasso. Sono 562 i decessi totali: 458 casi tra persone che hanno tra 70 e 90 anni e più; 65 tra i 60 e i 69 anni, 27 casi tra i 50 e i 59, 9 casi tra i 40 e i 49 e 3 nella fascia 30-39.

E’ stata firmata questa mattina, alla presenza dei sindaci Giovanni Allegrini per San Michele Salentino e Giovanni Barletta per Villa Castelli, la convenzione per la realizzazione dei progetti di rigenerazione urbana, volti alla valorizzazione dei territori e del tessuto sociale attraverso interventi di decoro urbano ed il recupero di immobili finalizzati alla realizzazione di contenitori sociali e culturali, sia a Villa Castelli (Comune capofila) che a San Michele Salentino, nonché alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale. Il progetto è denominato “I percorsi sociali e culturali dell’Alto Salento”.

In particolare, per quanto riguarda il Comune di San Michele Salentino, gli interventi riguardano la riqualificazione e manutenzione straordinaria di alcune vie del centro urbano per il miglioramento della fruibilità agli immobili di interesse storico, artistico, culturale, al fine di promuovere la valorizzazione del patrimonio culturale e la qualità dell'offerta turistica, nonché il recupero funzionale di un immobile, di proprietà comunale, da convertire in centro socio-culturale. 
“La rigenerazione urbana è una di quelle opportunità che cambiano il volto delle nostre comunità, per renderle più funzionali, inclusive e attrattive dal punto di vista economico, sociale e culturale – dichiara il sindaco di San Michele Salentino, Giovanni Allegrini -, per questo è fondamentale la collaborazione con altri enti pubblici, in questo caso con il Comune di Villa Castelli, con il solo fine di fornire ai nostri concittadini servizi che abbiano conseguenze positivi per tutto l’ambiente. Il finanziamento, qualora avvenisse l'assegnazione, permetterebbe la rigenerazione delle pavimentazioni ed arredi del centro urbano e la realizzazione di un centro socio-culturale”.
Nel Comune di Villa Castelli, invece, il progetto riguarderà il recupero dell’immobile di via Puccini per la realizzazione di un centro per l’inclusione sociale destinato a bambini e ragazzi dai 6 ai 24 anni, il recupero dell’ex centro di educazione ambientale per convertirlo in centro polivalente destinato a diverse realtà culturali e sociali, nonché il miglioramento di tutto il centro storico dal punto di vista del decoro urbano.
“Una importante opportunità che i Comuni di Villa Castelli e San Michele Salentino non poteva perdere – dichiara, infine, il primo cittadino di Villa Castelli, Giovanni Barletta -, una convenzione che gioca sui tempi e che crediamo potrà solo portare evidenti miglioramenti ai due Comuni accomunati da diverse attitudini. Un finanziamento che, se dovesse arrivare così come speriamo, permetterà di ottenere 5 milioni di euro per il decoro urbano, creare laboratori culturali e di inclusione sociale. I tempi erano ristretti ma ci siamo fatti trovare pronti. Dovremo attendere la metà di giugno ma siamo certi che questi progetti ci vedranno protagonisti”.
 

La solidarietà dei ragazzi dell’istituto Ferdinando di Mesagne. L’attenzione verso chi ha più bisogno di noi si è concretizzata con un bel gesto di solidarietà da parte degli alunni dell’E. Ferdinando, organizzando, in questo periodo di Pasqua, una raccolta fondi da destinare alla Casa di Zaccheo. 

I ragazzi, con questa donazione, intendono offrire per la giornata di Pasqua un pasto completo alle persone con difficoltà economiche che quotidianamente si servono del servizio mensa della Casa di Zaccheo e rispondere alle esigenze sanitarie della CRI per l'Ucraina. 
Nella giornata di mercoledì 13 aprile, nell’Auditorium del liceo, l’offerta in denaro verrà consegnata alla presenza di Don Pietro e di alcuni genitori degli alunni. I ragazzi, nell’occasione, alterneranno riflessioni, poesie, disegni, canti e una coreografia sul tema della solidarietà.