Mesagne. Più attenzione verso chi imbratta la città

Gennaio 29, 2016 3500

muro dellabitazione di marco antonacci imbrattato"L'Amministrazione comunale non deve porre attenzione solo

al centro storico bensì a tutta Mesagne", ad affermarlo sono diversi cittadini che da settimane stanno assistendo a un imbrattamento dei muri. Finanche di abitazioni private da parte di gente incivile che, mossa da un chiaro menefreghismo ,sporca le facciate delle abitazioni e i monumenti fregandosene dei danni prodotti. L'individuazione da parte del comando della polizia locale di una famiglia, dedita a questa forma espressiva estrema, è solo una minima parte di ciò che andrebbe fatto. Per cui, accantonato il plauso per quei vigili che con estrema professionalità sono riusciti a dare un volo agli autori di alcune scritte comparse nel centro storico, il lavoro da fare è tanto. Così come bisogna plaudire la pubblica denuncia di Marco Antonacci, non la prima per la verità, circa gli atti di inciviltà perpetrati davanti alla sua abitazione. "Mi fa davvero piacere che il Comune tenga alla valorizzazione delle bellezze di Mesagne, direi per ovvi motivi di tornaconto, però sarei fiero di sentirmi cittadino di questo paese se si prendessero a cuore anche le richieste di sostegno provenienti dalla gente residente negli altri quartieri", ha esordito il giovane secondo cui "è sufficiente scomodarsi dalla proprio scrivania per vedere in che ambiente poco decoroso siamo costretti a vivere". E giù con il racconto: "Da mesi io e la mia famiglia stiamo combattendo invano una battaglia contro l'inciviltà e il mal costume presenti nella mia zona, in via Sighelgaita. L'ultimo gesto incivile è da parte di qualcuno che ha pensato bene di dare sfogo alla propria vena artistica imbrattando la facciata di casa con enormi scritte". Antonacci ha aggiunto: "Abbiamo provveduto a presentare una denuncia alle forze dell'ordine e a rivolgerci, per l'ennesima volta, a chi di competenza, ovviamente con scarsi risultati". Una circostanza che ha turbato la famiglia poiché non ha sentito "un interesse del Palazzo verso i suoi cittadini". "Capisco che i turisti sono attratti più dalle piazze del centro storico che dalla mia casa ma vorrei ricordare che sono i comuni residenti, chi vive la città 365 giorni all'anno, ad avervi dato fiducia con il proprio voto. Credo che sia arrivata l'ora che la fiducia che vi è stata data, venga ripagata. Vorrei concludere questo mio sfogo ricordando lo slogan della campagna elettorale del sindaco Molfetta: ''Diamoci una mano''", ha concluso Marco.