Mesagne. A rischio idrogeologico le zone residenziali

Marzo 30, 2022 1700

Incredibile, ma vero. La nuova riperimetrazione delle aree a rischio idrogeologico di Mesagne è stato un boomerang per il territorio. Infatti, l’Autorità di Bacino da una parte ha approvato la proposta di riperimetrazione inviata dal Comune, escludendo dopo i lavori effettuati negli anni scorsi diverse aree precedentemente a rischio, ma ha incluso altri pezzi di territorio che prima non erano a rischio. Tra questi vi sono parte delle zone residenziali di Torretta, Palmitella, Orfani e le contrade che si trovano a ridosso del canale Reale. Aree, come ad esempio una parte della contrada Torretta, che il Piano regolatore vigente prevede una maggiore cubatura di costruzione e che oggi, con il nuovo assetto urbanistico, vede a rischio. Una situazione imbarazzante per l’ente locale che, in ogni modo, ha già inviato alle autorità competenti il doveroso ricorso.nuova_riperimetrazione.JPG

Il Piano di assetto idrogeologico, che ha come obiettivo specifico l’individuazione delle aree a rischio di frane e di alluvione, con la previsione di azioni finalizzate alla prevenzione e mitigazione di detto rischio sul territorio. Su questa direttrice si è mosso da tempo il Comune di Mesagne che ha effettuato una serie di interventi, in particolar modo sulla “Carta della pericolosità”, eseguendo alcuni lavori idraulici sui canali Reale, Galina e Capece, che hanno permesso di riperimetrare il Pai, liberando diversi ettari di terreni dal rischio allagamento. La vecchia perimetrazione fu fatta il 27 marzo 2006 a seguito degli allagamenti che scossero la città mettendo a rischio la vita degli stessi cittadini. Da allora l’Autorità idrica di bacino aveva imposto al Comune una serie di adempimenti necessari ad abbassare il rischio idraulico e, quindi, propedeutici alla riperimetrazione dell’area interessata. Si è trattato di interventi di sistemazione e miglioramento ambientale, che hanno favorito tra l’altro la ricostruzione dei processi e degli equilibri naturali, il riassetto delle cenosi di vegetazione riparia e la ricostituzione della vegetazione spontanea autoctona. Così, l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino meridionale, che ha assorbito le funzioni dell’ex Autorità di bacino della Puglia, ha ridisegnato la nuova perimetrazione del Pai modificando “l’area a nord-ovest del centro abitato così come riportata negli elaborati della “Carta della pericolosità – Assetto idraulico” del Piano di assetto idrogeologico vigente dell’ex Autorità di bacino relativo ai settori di territorio oggetto di modifica”.

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Ultima modifica il Mercoledì, 30 Marzo 2022 16:32