La biblioteca di Mesagne. Il tormentone primaverile In evidenza

Aprile 19, 2019 2185

biblioteca comunale mesagne internoLa trasformazione della biblioteca comunale “Ugo Granafei”

di Mesagne in ludoteca e teatrino, grazie a un finanziamento ottenuto dalla Regione Puglia, sta creando un vespaio di polemiche da parte di studiosi e cittadini particolarmente indignati e preoccupati da tale decisione. Il titolo del progetto è “Smart In Community Library”, che metterà in rete le biblioteche della Terra dei Messapi. Il timore è che l’immenso patrimonio librario presente possa subire dei danni irreparabili quando sarà relegato in degli scatoloni per essere archiviato in altri ambienti. La fruibilità non sarà più immediata. Per non parlare dell’attuale sala studio che sarà penalizzata negli spazi. Sull’argomento è intervenuto l’ex assessore alla Cultura e promotore dell’iniziativa, tanto contestata, Marco Calò. “Per fare chiarezza la biblioteca conserverà certamente il proprio ruolo e la percezione che ha avuto per anni nella nostra città”, ha esordito l’ex amministratore secondo cui “il progetto finanziato dalla Regione prevede una integrazione di servizi che la biblioteca dovrà offrire alla cittadinanza accanto a quello tradizionale che ha saputo dare in tutti questi anni”. I vari servizi, in particolare, dovranno integrarsi con quello principale e tradizionale e saranno gestiti dalle realtà associative locali che hanno partecipato insieme all'ente al bando. “Piace ricordare – ha continuato l’assessore - che a questo progetto hanno partecipato 22 tra associazioni, cooperative ed enti del nostro territorio che hanno discusso, proposto e infine stipulato un protocoĺlo di intesa con il Comune di Mesagne impegnandosi alla gestione di quei servizi che animeranno la nostra biblioteca negli orari in cui essa, oggi, è tradizionalmente chiusa al pubblico”. Secondo Calò “l'idea del progetto finanziato è quella di una biblioteca aperta al pubblico ogni giorno, mattina e pomeriggio, di una biblioteca che conserva la sua funzione principale ed il proprio patrimonio librario che non sarà assolutamente trasferito ma potenziato e reso anche maggiormente fruibile e consultabile, di una biblioteca in cui si attivano laboratori per bambini, attività teatrali anche per diversabili, laboratori di cinema, letture animate e tanto altro”. Infine, Calò ha tenuto a precisare “che grazie al finanziamento avuto la nostra biblioteca sarà interessata da importanti opere di messa in sicurezza e ristrutturazione che non ne modificheranno l'aspetto ma ne garantiranno la sicurezza e la maggiore fruizione degli ambienti”. Al contrario di ciò che afferma l’ex assessore c’è la relazione tecnica approvata dalla Regione che dice ben altro. Inoltre, gli studiosi sono preoccupati dalla custodia degli antichi fondi librari quando la biblioteca sarà aperta al pubblico fuori dagli orari canonici in cui non c’è il personale specializzato. Infine, non tutti i muri interessati alla ristrutturazione sono in cartongesso poiché ve ne sono alcuni in blocchi tufacei. Insomma, in questo progetto c’è molto del concetto di “Community” e pochissimo del “Library”, prova ne sia che negli ultimi anni il Comune di Mesagne ha investito pochissime risorse per aggiornare il vasto patrimonio librario di proprietà dell’intera collettività. “La Biblioteca di Mesagne, negli anni più acuti della lotta alla mafia, è stata un supporto culturale e solidale con le altre agenzie territoriali, operando nel suo proprio campo”, ha tuonato Domenico Urgesi, già direttore della biblioteca -. Non di “quattro libri” si tratta, come pensano quelli che, bellamente, non si sono mai neanche affacciati alla biblioteca. C’è un pezzo importante della storia e dell’identità mesagnese, c’è un pezzo importante della cultura nazionale ed europea. C’è un patrimonio documentario e fotografico inestimabile. C’è la testimonianza di decine di cittadini che hanno voluto lasciare a Mesagne le loro cose più care”.