Mesagne. Crolla il muro del campo, Comune risarcito

Dicembre 16, 2016 1330

stadio - muro di recinzione divelto dal vento del 28-01-08 1Dopo otto anni di querelle legale

il Comune di Mesagne sarà risarcito con 5 mila euro per il danno di immagine derivato dall'abbattimento del muro perimetrale del campo sportivo a pochi giorni dalla sua inaugurazione. Determinante per il risarcimento l'eco che la vicenda ebbe sui media. Il tribunale, infatti, ha accolto la domanda del Comune poiché: “i vizi dell’immobile, palesatesi in occasione di un evento spettacolare come la straordinaria perturbazione atmosferica verificatasi, sono risultati evidenti alla cittadinanza ed hanno sollecitato l’interesse della stampa locale, soprattutto considerando che il crollo del muro si è verificato a pochi giorni dall’inaugurazione dell’impianto”. Per tali motivi l’impresa costruttrice del nuovo stadio in contrada “La Tagliata” è stata condannata a risarcire il Comune di Mesagne per i danni all’immagine. Al centro del dibattito giudiziario il crollo parziale del muro di cinta del nuovo stadio avvenuto nel 2008. Una vicenda che aveva fatto un certo scalpore in città, e non solo, perché verificatosi in un impianto di nuova costruzione. Si mise in discussione la bontà della costruzione e il controllo tecnico su tali manufatti. All'epoca commissario prefettizio al Comune era la dottoressa Erminia Cicoria funzionario della prefettura di Brindisi. Il pronunciamento è arrivato qualche giorno fa a conclusione di un giudizio durato otto lunghi anni. La ditta costruttrice dovrà pagare al Comune una somma di 5 mila euro come parziale risarcimento del danno di immagine. Il nuovo stadio comunale fu inaugurato il 12 gennaio del 2008 e pochi giorni dopo, il 28 gennaio 2008, una parte del muro di cinta crollò parzialmente sotto le forti raffiche di vento. Una circostanza contestata dalla società civile che convinse l'allora commissario prefettizio, che reggeva le sorti dell'ente in quel periodo, di procedere legalmente nei confronti della ditta costruttrice del manufatto. Così, dopo 8 anni di lite giudiziaria il tribunale di Brindisi ha condannato la ditta costruttrice a risarcire il Comune per il danno di immagine derivato dall'eco che la vicenda ebbe sulla stampa.