Redazione

Arriva finalmente il via libera all’abbattimento dei cinghiali che con l'emergenza Covid si sono moltiplicati in Puglia raggiungendo i 250mila esemplari che spadroneggiano in città e campagne, mettono a rischio la sicurezza delle persone, causano incidenti stradali con morti e feriti, devastano i raccolti e sono pericolosi diffusori di malattie come la peste suina. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in seguito alla storica sentenza della Corte Costituzionale che permette di prendere parte alle operazioni di riduzione del numero degli animali selvatici anche agli agricoltori provvisti di tesserino di caccia, ai cacciatori abilitati, guardie venatorie e ambientali volontarie, guardie giurate, a patto che siano appositamente formati.

“L’escalation dei danni, delle aggressioni e degli incidenti che causano purtroppo anche vittime è il risultato della incontrollata proliferazione dei cinghiali In Puglia con circa 300 l’anno gli incidenti stradali causati dagli animali selvatici, soprattutto cinghiali, uno scenario aggravato dal lungo lockdown che ha svuotato le strade rurali e di città, consentendo una più libera circolazione dei selvatici. Bisogna intervenire subito e con determinazione contro l’invasione dei cinghiali con avvistamenti continui nelle aree del Parco dell’Alta Murgia, del Gargano, nella Murgia Barese e Tarantina, nel Subappennino Dauno, nei pressi della Foresta di Mercadante, fino ad arrivare ai centri urbani”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Nel pronunciarsi sul ricorso al Tar della Toscana di alcune associazioni ambientaliste, la suprema corte ha riconosciuto – spiega Coldiretti – che l’aumento dei cinghiali e la riduzione del personale incaricato di controllarli ha aumentato il rischio di danni alle coltivazioni agricole ma anche alla stessa sicurezza dei cittadini, visto l’aumento degli incidenti stradali causati dai selvatici. Da qui la decisione di procedere a un epocale cambio di direzione rispetto all’orientamento seguito negli ultimi quindici anni che aveva portato a bocciare i provvedimenti assunti dalle varie Regioni che avevano aperto alla possibilità di ampliare l’elenco tassativo dei soggetti incaricati della caccia di selezione previsto dalla legge quadro. I cinghiali i distruggono i raccolti agricoli, causano incidenti stradali ma a preoccupare – ricorda la Coldiretti regionale – sono anche i rischi per la salute provocati dalla diffusione di malattie come la peste suina. Particolarmente grave e ingestibile la situazione nelle aree rurali della Murgia barese e in Capitanata, soprattutto nell’area del Gargano dove l’habitat risulta particolarmente favorevole.

“Si tratta di una situazione insostenibile che sta provocando l’abbandono delle aree interne da parte della popolazione, con problemi sociali, economici e ambientali. Gli imprenditori agricoli ma anche gli automobilisti, gli autotrasportatori e gli avventori occasionali, stanno segnalando con sempre maggiore frequenza – denuncia Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia - i danni provocati da cinghiali che vivono e si riproducono principalmente nelle aree naturali protette ma che, inevitabilmente, sconfinano nelle aziende agricole, sulle strade limitrofe ed in prossimità dei centri abitati. In provincia di Foggia nel giro di dieci anni sono raddoppiati, mettendo a rischio non solo le produzioni agroalimentari e l’assetto idrogeologico del territorio, ma anche la vita di agricoltori e automobilisti”.

La proliferazione senza freni dei cinghiali – aggiunge la Coldiretti regionale – sta compromettendo l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali anche in aree di elevato pregio naturalistico. I cinghiali raggiungono i 180 centimetri di lunghezza, possono sfiorare i due quintali di peso e hanno zanne che in alcuni casi arrivano fino a 30 centimetri risultando assimilate a vere e proprie armi dalle conseguenze mortali per uomini e animali oltre a diventare strumenti di devastazione su campi coltivati e raccolti.

Oltre 6 italiani su 10 (62%) – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè – hanno paura dei cinghiali e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata da questi animali. Una situazione arrivata al limite tanto che più di 8 italiani su 10 (81%) – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè – pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti incaricando personale specializzato per ridurne il numero.

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Si è tenuto questo pomeriggio il Convegno online organizzato dal Comune di Fasano nell’ambito del Progetto “HERMES - Heritage Rehabilitation as Multiplier cultural Empowerment within Social contest”, finanziato dal Programma di Cooperazione Transfrontaliera Interreg V/A Grecia-Italia 2014-2020. 

HERMES è un progetto infrastrutturale che mira a rafforzare la sinergia tra istituzioni pubbliche e private per promuovere e potenziare l'identità socio-culturale territoriale comune greca e pugliese attraverso interventi integrati che includono opere infrastrutturali in siti archeologici / rupestri dismessi, interventi di accessibilità e progetti culturali innovativi pianificati e gestiti in modo sostenibile. HERMES intende altresì incidere su 3 temi principali, ossia accessibilità, industria creativa e patrimonio storico dell'area, per rivelare un'identità comunitaria transfrontaliera e per produrre un circolo virtuoso di consapevolezza culturale transfrontaliera e quindi aumentare l'offerta turistica culturale sostenibile.
 
Partner del progetto HERMES, oltre al Capofila - Comune di Fasano sono: Teatro Pubblico Pugliese, Direzione Regionale Musei Puglia (già Polo Museale della Puglia), Ministero Ellenico della Cultura e dello Sport e Università di Ioannina – Comitato di Ricerca. Partner associato, il Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia.   
 
Sabrina Minerva, della società PJ Consulting Srl che riveste il ruolo di assistenza tecnica al Comune di Fasano nell’ambito del Progetto HERMES, ha dato il benvenuto a tutti i presenti, passando subito alla parola a Cinzia Caroli – Assessore alla Cultura del Comune di Fasano la quale ha portato i saluti del Sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria.
“Sono molto contenta e, devo dire, anche molto emozionata nel presentare questo progetto, di per sé molto complesso, nel senso latino del termine, per le tante dimensioni che lo compongono” – con queste parole, l’Assessore Caroli ha trasmesso tutto l’impegno che il Comune di Fasano ha assunto decidendo di candidare e successivamente realizzare tutte le azioni che rientrano nel progetto HERMES, nonostante le difficoltà iniziali che hanno imposto una completa riorganizzazione, così da riuscire a far fronte a nuove esigenze, anche scaturite dallo spiacevole irrompere della pandemia. 
 
Sentiti ringraziamenti sono stati espressi dall’Assessore nei confronti di Sandra Capozzi, Project Coordinator del Comune di Fasano nell’ambito del progetto HERMES, per l’eccelsa capacità e competenza dimostrata nell’assumere il ruolo conferitole e nell’allineare in breve tempo le azioni prioritarie richieste da un progetto così complesso. 
Non meno importante, il ruolo di Gianfranco Gadaleta, Coordinatore del Programma Interreg Grecia-Italia, “un faro che ci ha sempre fatto da guida e che ci aiuta e ci conforta nella realizzazione di una progettualità così complicata”, come sottolineato dall’Assessore Caroli. 
 
Un saluto speciale è stato rivolto alla dott.ssa Ezia Torelli – RUP del progetto HERMES per la Direzione Regionale Musei di Puglia e all’arch. Francesco Longobardi, Progettista e Direttore Lavori presso il Parco Archeologico di Egnazia.
 
L’Assessore Caroli ha espresso la necessità di sottolineare un aspetto rilevante del progetto: la cooperazione. La cooperazione fatta di enti, ma fatta altresì di persone, che dedicano anima e corpo al proprio lavoro e contribuiscono ad arricchire il progetto stesso, conferendogli un significativo valore aggiunto.
 
Numerosi gli interventi che si sono succeduti: dai saluti dei rappresentanti del Segretariato Congiunto del Programma Interreg Grecia-Italia, Gianfranco Gadaleta – Coordinatore di Programma e Chrysa Pierri – Project Officer, è emersa tutta l’attenzione che il Programma rivolge al progetto HERMES, un progetto di rilievo e di elevato potenziale in termini di impatto sociale, artistico-culturale e creativo, nella misura in cui favorisce la creazione ed il successivo rafforzamento di una rete fatta di enti pubblici e privati che insieme concorrono al raggiungimento di molteplici obiettivi, tra cui il recupero e la valorizzazione del patrimonio archeologico e naturale e l’arricchimento dell’offerta artistica, creativa e culturale del territorio. Come opportunamente sottolineato dal dott. Gadaleta, all’interno del progetto HERMES troviamo un “esempio di virtuosa collaborazione tra le Pubbliche Amministrazioni mirata a lasciare un significativo impatto sul territorio, grazie alla liaison strettissima tra fruizione dei beni archeologici, arricchimento del territorio e coinvolgimento della popolazione, in una prospettiva di marketing territoriale che possa incrementare l’offerta turistica”. 
 
È opportuno evidenziare che, grazie al progetto HERMES, il Comune di Fasano, oltre all’organizzazione e realizzazione di numerosi eventi di natura culturale, concentrerà i propri sforzi per portare avanti azioni tecniche e specifiche all’interno del Parco Rupestre Lama D’Antico, eseguendo una serie di interventi infrastrutturali che permetteranno di valorizzare la bellezza e il prestigio che determinate aree del Parco hanno conservato durante i secoli.
 
Ed ecco che particolarmente significativo si è rivelato l’intervento del Direttore del Parco, Giuseppe Donvito, che ha saputo porre l’accento sul patrimonio archeologico, rupestre e naturale che caratterizza il Parco e che lo contraddistingue, collocandolo in una posizione di rilievo a livello locale, regionale e nazionale per l’autenticità della stessa chiesa rupestre che esso ospita: “Scegliere il Parco Lama D’Antico, con le sue grotte e la sua chiesa rupestre, significa ristabilire un collegamento con l’area culturale greca, in cui studi recentissimi hanno individuato l’origine architettonica e iconografica della bellissima chiesa rupestre di Lama D’Antico”. 
 
A seguire, l’ing. Rosa Belfiore – Dirigente del Settore Lavori e Opere Pubbliche del Comune di Fasano - ha sapientemente illustrato, attraverso la condivisione di specifiche planimetrie e contributi fotografici, l’insieme di interventi di recupero che il Comune di Fasano ha condotto a partire dal lontano 2002, al fine di restituire all’area di Lama D’Antico tutta la sua peculiarità. E lo sforzo del Comune non si è certo arrestato. Ed è proprio attraverso l’implementazione del progetto HERMES che Fasano garantirà un profondo lavoro di recupero e restauro, mirato a garantire accessibilità e piena fruizione del sito.
 
È stato quindi poi il momento di presentare l’insieme delle attività di stampo artistico e culturale che il Comune di Fasano, grazie all’ormai consolidata collaborazione con l’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore “Gaetano Salvemini” ed il Teatro Pubblico Pugliese, realizzerà.
 
La Dirigente Scolastica Maria Convertino - “Un vulcano di idee” - come sottolineato dall’Assessore Caroli ha dunque spiegato come, grazie alla presenza all’interno della propria offerta formativa di un indirizzo tecnico e tecnologico innovativo – “Grafica e Comunicazione”, l’Istituto Salvemini è in grado di offrire al Comune di Fasano un connubio perfetto dato da docenti altamente qualificati e studenti preparati e motivati, che accompagneranno il Comune di Fasano nell’implementazione progettuale documentandone i traguardi raggiunti, nell’ambito di un laboratorio di video-making. “Avremo l’orgoglio di dare visibilità alle bellezze del nostro territorio”, ha sottolineato la Dirigente Convertino, rimarcando come ritenga importante credere nell’idea di una “scuola aperta, un laboratorio vivente che coinvolga e faccia crescere i ragazzi al di là delle discipline”.
 
Ed infine Lino Manosperta, project manager di HERMES del Teatro Pubblico Pugliese, ha presentato le attività di laboratorio di teatro e danza per bambini e ragazzi che saranno realizzate a Fasano nell’ambito del progetto, rinnovando il costante impegno del Teatro Pubblico Pugliese nella ricerca di strumenti, metodologie e percorsi innovativi, mirati all’inclusione sociale e al diretto coinvolgimento della comunità locale e regionale. 
Grazie alle attività laboratoriali portate avanti in sinergia dal Comune di Fasano e dal Teatro Pubblico Pugliese sarà quindi possibile avere un’idea della cultura vista con gli occhi dei bambini e dei ragazzi, una cultura coinvolgente, inclusiva e fatta di partecipazione attiva della comunità del territorio.
 
Ed è in questo contesto che si colloca la figura di Oreste Castagna, artista caro a grandi e piccini, il cui lavoro è sempre mirato ad accrescere la consapevolezza della comunità a cui si rivolge in termini di arte, letteratura e teatro, sperimentando approcci innovativi il cui fine ultimo risiede nel recupero di quel legame indissolubile che connette ogni singola persona all’arte e alla cultura.
 

Importanti precisazioni relative ai lavori in Via Manfredi Svevo: per la prossima settimana non sono previste chiusure, a partire da quella successiva possibile interdizione al traffico per tratti 

 
Via Manfredi Svevo sarà interessata da lavori a partire da lunedì 22 febbraio, ma non sarà chiusa al traffico. Resterà, dunque, consentito il transito veicolare e pedonale. 
Da lunedì 1° marzo potrebbero essere avviati i lavori di scavo e messa in posa dei nuovi collettori fognari: per consentire tale tipologia di intervento la strada non sarà completamente chiusa, ma sarà interdetta al traffico per tratti (tenendo conto dell’avanzamento dei lavori).

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi sabato 20 febbraio 2021 in Puglia, sono stati registrati 9.880  test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 905 casi positivi: 368 in provincia di Bari, 77 in provincia di Brindisi, 78 nella provincia BAT, 118 in provincia di Foggia, 86 in provincia di Lecce, 177 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regione.

Sono stati registrati 23 decessi: 5 in provincia di Bari, 8 in provincia BAT, 4 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regione.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.487.903 test.

102.858 sono i pazienti guariti.

33.084 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 139.701, così suddivisi:

53.048 nella Provincia di Bari;

15.021 nella Provincia di Bat;

10.322 nella Provincia di Brindisi;

28.537 nella Provincia di Foggia;

11.829 nella Provincia di Lecce;

20.212 nella Provincia di Taranto;

579 attribuiti a residenti fuori regione;

153 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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I ristoratori pugliesi esprimono il proprio dissenso nei confronti della scelta della Regione Puglia nella pubblicazione del Bando Ristori attivo dal 16 febbraio 2021 e destinato – come citato testualmente nel bando – “alle imprese che sono state costrette a rimanere chiuse nella settimana tra l’8 e il 14 dicembre 2020, con l’estensione della zona arancione a 20 Comuni delle province di Foggia, Barletta-Andria-Trani e di Bari. Le imprese beneficiarie sono quelle che svolgono attività di ristorazione con somministrazione, gli agriturismi, le gelaterie e pasticcerie, i bar e altri esercizi simili senza cucina, oltre agli alberghi localizzati nei 20 Comuni interessati dall’ordinanza n.448/2020.”
 
Lo sdegno espresso dalla totalità dei titolari delle aziende del settore rimaste fuori dal bando, deriva principalmente dall’indirizzo di scelta dell’Istituzione regionale che ha indicato la destinazione dei fondi verso le perdite registrate dalla aziende colpite dal provvedimento della zona arancione esclusivamente nei sei giorni indicati (8-14 dicembre 2020) perdite che, a nostro avviso, rappresentano una inezia in confronto al lungo periodo di perdite economiche (ben 4 mesi a partire dal 24 ottobre 2020) in cui sono incappate la totalità delle restanti aziende sparse nel resto della regione.
 
In questo senso, sarebbe stato opportuno, nei confronti delle aziende dei 20 comuni in questione, riconoscere sicuramente un indennizzo superiore anziché ritenerle uniche destinatarie del bando regionale. Considereremmo più opportuna e ponderata la valutazione degli effettivi cali di fatturato registrati in tutto il periodo di emergenza Covid-19 al fine di raggiungere un'equità reale nella distribuzione delle risorse regionali a disposizione.
 
A tal proposito si chiede urgentemente tutela e sostegno a tutte le Amministrazioni comunali delle aziende rimaste fuori dal bando regionale, perchè le affianchino in un percorso di dialogo che possa riportare l'attenzione verso l'intero settore HORECA; l'istituzione immediata di un Tavolo di confronto permanente in seno alla Regione Puglia - come già richiesto, per vie ufficiali ma senza esito, dal coordinamento delle Associazioni Horeca Puglia- con immediata discussione di un nuovo protocollo di sicurezza che impedisca continue chiusure e conseguenti danni irreversibili alle aziende Horeca; la valutazione di fondi residui, di provenienza europea e non, del Bilancio della Regione da destinare con la massima impellenza alle imprese HORECA dell'intero territorio pugliese; nonché la programmazione congiunta, fra organi istituzionali e Coordinamento delle Associazioni HoReCa Puglia, della destinazione di nuovi fondi UE da dedicare alla ripresa e alla continuità aziendale delle decine di migliaia di attività HoReCa, connesse alla salvaguardia di centinaia di migliaia di posti di lavoro sia direttamente riconducibili al settore, sia legati ai molteplici indotti da esso sostenuti.
 
IL COORDINAMENTO REGIONALE ASSOCIAZIONI HORECA PUGLIA
Passione HoReCa confederata AEPI
Associazione Grottaglie HoReCa
Gruppo HoReCa MF APS di Martina Franca
Associazione Ristoratori Polignano a Mare
Pani e Pesci, Ristoratori a Brindisi

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San Pancrazio Salentino. Deve espiare la pena di 1 anno di reclusione per detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio e oltraggio a pubblico ufficiale, arrestato. I Carabinieri della Stazione di San Pancrazio Salentino hanno eseguito un’ordinanza per espiazione di pena detentiva in regime di arresti domiciliari, emessa dall’Ufficio Esecuzione Penale del Tribunale di Brindisi, nei confronti di COZZA Pasquale, 50enne del luogo. L’uomo deve espiare la pena di 1 anno di reclusione in regime di detenzione domiciliare, per detenzione di sostanza stupefacente e oltraggio a pubblico ufficiale, commessi in Francavilla Fontana e nella sua Città di residenza, nell’anno 2012. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la sua abitazione in regime di detenzione domiciliare, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Latiano. Aveva ucciso il figlio durante una lite in casa, deve espiare 6 anni, 2 mesi e 20 giorni di reclusione, arrestato. I Carabinieri della Stazione di Latiano hanno eseguito l’ordinanza di carcerazione, emessa dall’Ufficio Esecuzione Penale della Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Brindisi, nei confronti di DI CATALDO Cosimo, 61enne del luogo, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. L’uomo deve espiare la pena di 6 anni, 2 mesi e 20 giorni di reclusione, per omicidio. Evento maturato durante una lite nella casa familiare la sera del 26 luglio 2016. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Brindisi.

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Villa Castelli. Detiene in casa stupefacente e una banconota falsa, oltre a due cani in pessime condizioni igienico–sanitarie, arrestata. I Carabinieri della Stazione di Villa Castelli, a conclusione degli accertamenti, hanno tratto in arresto FURIA Giada, 25enne del luogo, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, spendita di monete falsificate e abbandono di animali. In particolare, la giovane, nella mattinata del 19 febbraio, a seguito di perquisizione domiciliare presso la sua abitazione, è stata trovata in possesso di 20 grammi di marijuana, materiale per la pesatura e il confezionamento, un telefono cellulare dove è emersa l’attività di spaccio e una banconota da 100,00 euro falsificata, il tutto occultato nella camera da letto, successivamente sequestrato. Nel medesimo contesto, in seguito a una perquisizione estesa a un’altra abitazione di sua pertinenza, sono stati rinvenuti due cani di razza meticcia, dotati di microchip intestati alla donna, al buio, privi di acqua e cibo, in pessime condizioni igienico–sanitarie, di denutrizione e di salute, che sono stati sottoposti a sequestro e affidati al canile municipale. L’arrestata, al termine delle formalità di rito, è stata tradotta presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Si è conclusa in queste ore la 21^ GRF - Giornata di Raccolta del Farmaco di Banco Farmaceutico (9 - 15 febbraio) il gesto di solidarietà che invita a donare un farmaco per chi non può permetterselo.

Nella nostra provincia di BRINDISI sono state raccolte 3.293 confezioni di medicinali in 42 farmacie aderenti. I farmaci donati saranno distribuiti secondo necessità dagli Enti del territorio convenzionati con BF e aiuteranno le persone indigenti delle nostre città che non possono permettersi di curarsi.

 Le realtà che offrono cure e medicine alle persone indigenti, sono state particolarmente

danneggiate dalla pandemia e avranno sempre più bisogno del nostro aiuto. Come emerge

dall’8° Rapporto sulla Povertà Sanitaria (disponibile a questo link: undefined),

il 40,6% ha sospeso alcuni servizi. Il 5,9% ha chiuso e non ha ancora riaperto.

«Come ogni anno – ha fatto sapere il delegato territoriale del Banco Farmaceutico in provincia di Brindisi avv. Antonio Morleo - ringraziamo i tanti volontari che anche in questa edizione particolare della Giornata, vissuta nel rispetto delle norme di contrasto alla epidemia, non hanno fatto mancare il loro sostegno ed ai tanti farmacisti e titolari di farmacia che con la loro fondamentale disponibilità hanno agevolato notevolmente il gesto.

Un ringraziamento particolare al direttore della Caritas diocesana Brindisi-Ostuni don Andrea Giampietro ed ai suoi collaboratori per aver aiutato BF ad incontrare la disponibilità ed i volti di tanti operatori pastorali che ci hanno accompagnato come volontari nella Giornata».

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In tutta Italia sono state donate 468.000 confezioni di medicinali pari a un valore superiore a 3,5 milioni di euro. Hanno aderito 4.869 farmacie. Sono stati coinvolti più di 14.000 volontari e oltre 17.000 farmacisti. I farmaci raccolti aiuteranno più di 434.000 persone povere di cui si prendono cura 1.790 realtà assistenziali convenzionate con la Fondazione Banco Farmaceutico onlus. Tali realtà hanno espresso a Banco Farmaceutico un fabbisogno pari a oltre 979.000 confezioni di farmaci che, grazie alla raccolta, sarà coperto al 48%.

 

La GRF si è svolta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio di Aifa e in collaborazione con Cdo Opere Sociali, Federfarma, Fofi, Federchimica Assosalute, Egualia – Industrie Farmaci Accessibili, FederSalus e BFResearch. Intesa Sanpaolo è Partner Istituzionale dell’iniziativa. La GRF è stata realizzata grazie all’importante contributo incondizionato di IBSA Farmaceutici, Teva Italia ed EG Stada Group, e al sostegno di DOC Generici, Zentiva, DHL Supply Chain, Piam Farmaceutici e Unico – La Farmacia dei farmacisti. La Giornata è stata supportata da Rai per il sociale, Mediafriends, La7, Sky per il sociale, e Pubblicità Progresso.

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L’aumento improvviso delle temperature fino ai 18 gradi in Puglia risveglia la natura con mandorli, peschi e prati fioriti che confermano i cambiamenti climatici in atto con il moltiplicarsi di eventi estremi, dal gelo al caldo improvviso. E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti Puglia sugli effetti dell’anticipo di primavera con temperature molto più alte della norma per l’arrivo dell'anticiclone di matrice sub-tropicale per tutta la prossima settimana.

“E’ una finta primavera in Puglia, un fenomeno che ormai si ripete ogni anno, con mandorli e peschi fioriti prima del tempo, assoggettati a sbalzi termici improvvisi che spesso causano la perdita dei frutti. Prati e piante mediterranee come il rosmarino in fiore, a pochi giorni da nevicate e gelate intense, la dicono lunga sul clima pazzo  che mette a rischio le produzioni agricole.  Il rischio è che gli alberi da frutto, impossibilitati a vivere appieno la fase di quiescenza, possano subire un 'risveglio' anticipato, con fioriture anomale registrate già a partire da gennaio. A nulla vale più la programmazione degli orticoltori che in Puglia raccolgono broccoli, cavoli, sedano, prezzemolo, finocchi, cicorie, bietole, che maturano contemporaneamente con un evidente effetto anche sull’offerta”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Con la natura sconvolta a preoccupare è il possibile prossimo ed improvviso abbassamento della temperatura sulle piante in fiore con effetti disastrosi sulla raccolta dei frutti primaverile ed estiva. Se prima della fine dell’inverno – continua la Coldiretti regionale -  ci sarà un brusco abbassamento della colonnina di mercurio al sotto dello zero sarà inevitabile una moria di gemme con i raccolti compromessi.

Siamo di fronte in Puglia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense, siccità e alluvioni ed il rapido passaggio dal freddo al caldo che ha fatto perdere – insiste la Coldiretti Puglia – oltre 3 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

La tropicalizzazione del clima incide anche sui frequenti fenomeni siccitosi, dove in Puglia le aree a rischio desertificazione sono pari al 57% del territorio regionale – aggiunge Coldiretti Puglia – con le carenze infrastrutturali e le reti colabrodo che contribuiscono a far perdere l’89% della pioggia caduta. Uno spreco inaccettabile per un bene prezioso anche alla luce dei cambiamenti climatici che – continua la Coldiretti regionale - stanno profondamente modificando la distribuzione e l’intensità delle precipitazioni anche sul territorio nazionale.

Servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull’uso corretto dell’acqua e un piano infrastrutturale per la creazione di invasi che raccolgano tutta l’acqua piovana che va perduta e la distribuiscano quando ce n’è poca. Gli agricoltori – la Coldiretti Puglia- stanno facendo la loro parte con un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico.

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