Redazione

Dall’olio extravergine d’oliva ai formaggi fino ai salumi sono solo alcuni dei prodotti di qualità del Made in Italy a tavola bocciati senza appello dall’etichetta a colori Nutriscore che rischia di affermarsi in Europa. A denunciarlo è la Coldiretti Puglia, sulla base del Rapporto Ismea-Qualivita 2022 che valuta quasi 450 milioni di euro la Dop e IG Economy pugliese, in occasione del corso di formazione destinato ai ristoratori sull’utilizzo degli oli giusti in cucina.

I sistemi allarmistici di etichettatura a semaforo  – continua la Coldiretti – si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive (ad esempio zucchero, grassi e sale) e sull’assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni, escludendo paradossalmente dalla dieta ben l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine. L’equilibrio nutrizionale – precisa la Coldiretti Puglia – non va ricercato nel singolo prodotto ma nell’equilibrio tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e per questo non sono accettabili etichette semplicistiche che allarmano o scoraggiano il consumo di uno specifico prodotto. In questo modo si finisce paradossalmente per escludere eccellenze – continua Coldiretti -  della Dieta mediterranea, dall’olio extravergine d’oliva al Parmigiano Reggiano, a vantaggio di prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta.

“Il nutriscore e le etichette a semaforo finiscono per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea nel mondo”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

I bollini allarmistici, basandosi sulla presenza di determinate sostanze calcolate su 100 grammi di prodotto e non sulle effettive quantità utilizzate, favoriscono prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta e finiscono per escludere paradossalmente alimenti sani e naturali – afferma Coldiretti Puglia – con un grave danno per il sistema agroalimentare italiano proprio in un momento in cui potrebbe essere l’elemento di traino di un piano strategico di internazionalizzazione per far crescere la presenza del Made in Italy sui mercati stranieri.

Nato in Francia, il nutriscore è stato adottato con decreto governativo anche da Belgio e Germania, Lussemburgo – continua la Coldiretti –e l’Olanda è in procinto di impiegarlo. In Portogallo, Austria e Slovenia il nutriscore è stato invece adottato da grandi multinazionali alimentari, mentre in Spagna, paese mediterraneo come l’Italia, è oggetto di un acceso dibattito. Lo stesso problema presenta In Gran Bretagna il sistema del “traffic light” – rileva Coldiretti – che misura con i tre colori tipici del semaforo (verde, giallo e rosso) il quantitativo di nutrienti principali contenuti negli alimenti: grassi (di cui saturi), zuccheri e sale. Un modello che potrebbe essere adottato anche in India, mentre in Sudamerica rischia di fare scuola il bollino nero cileno – prosegue Coldiretti – che sconsiglia di fatto l’acquisto di prodotti come il Parmigiano, il Gorgonzola, il prosciutto e, addirittura, gli gnocchi, e a cui potrebbero guardare il Brasile e il Perù. L’Australia si potrebbe dotare presto di un sistema a stelle (Health star rating) che come il nutriscore sui basa sulla presenza di determinate sostanze in 100 grammi di prodotto.

L’agroalimentare tricolore è una ricchezza del Paese che viene ora messa a rischio dal diffondersi in tutto il mondo di sistemi di informazione fuorvianti, discriminatori ed incompleti che – rileva Coldiretti - ingannano i consumatori inducendoli di fatto a preferire prodotti di minore qualità ed escludendo dalle loro tavola prodotti come l’olio extravergine d’oliva, simbolo della Dieta Mediterranea, non a caso iscritta nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco ed eletta migliore dieta al mondo del 2020 davanti alla dash e alla flexariana, sulla base del best diets ranking elaborato dal media statunitense U.S. News & World’s Report’s. Modelli spinti dalle multinazionali che cercano – denuncia Coldiretti - di influenzare i consumatori anziché informarli, con l’obiettivo di sostituire sulle tavole cibi naturali presenti da centinaia di anni nella dieta con prodotti fatti con ingredienti di sintesi e a basso costo spacciandoli per più salutari, dalla carne fino alle bevande. Un danno incalcolabile per la salute dei cittadini e per la ricchezza, la varietà, l’unicità del modello agricolo e alimentare italiano.

A preoccupare – continua la Coldiretti - sono anche i recenti orientamenti salutistici dell’Unione Europea con ipotesi di etichette allarmistiche, politiche fiscali penalizzanti e tagli alla promozione per prodotti come carni, salumi e vino che rappresentano la componente principale in termini di numero e di valore della Dop economy.

La demonizzazione di questi prodotti - conclude Coldiretti – coincide in maniera evidente con la propaganda del passaggio a una dieta unica mondiale, dove il cibo sintetico si candida a sostituire quello naturale.

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Lunedì 28 novembre, alle ore 18,00, sarà presentato, presso il Castello di Torre Santa Susanna, il volume della Edizioni Grifo di Lecce "Il corvo che volle diventare cigno - Gregorio Messere, poeta illuminato del Seicento" di Antonio Trinchera, lo stesso autore di numerosi libri di narrativa e di storia locale, abbastanza noto in Mesagne per il suo romanzo "Lo spettro - L'antica leggenda mesagnese della Signura Leta". Egli, con questa sua ultima "fatica" letteraria ha inteso ricordare la figura di Gregorio Missere o Messere, che nacque proprio a Torre Santa Susanna nel 1636, ma che visse e morì a Napoli nel 1708. Sacerdote che fu accusato ingiustamente di un orribile delitto, durante la detenzione nelle carceri di pertinenza del Vescovo di Oria, approfondì gli studi sulla lingua greca, tanto da diventarne presto padrone, pur essendo in quegli anni, il greco antico, una lingua morta e dimenticata.

Scagionato dall'accusa che gli era stata mossa, abbandonò il suo paese e si portò nella capitale del Viceregno di Napoli, dove si distinse negli ambienti culturali dell'epoca e dove fu nominato professore presso la nuova cattedra di greco della Università partenopea, che fu fondata nel 1681. Grazie ai suoi insegnamenti rinnovò del tutto la cultura meridionale in cui, a fronte del gusto barocco che aveva imperato sino ad allora, si impose una nuova tendenza alla riscoperta del classicismo e del senso dell'equilibrio sulle cui basi si sviluppò nel Settecento l'illuminismo napoletano. Gregorio Messere fu maestro di grandi personalità, quali, tra i tanti, Gianvincenzo Gravina, Gregorio Caloprese, Niccolò Capasso e Giambattista Vico. Fece parte dell'Arcadia e fu grande poeta, tanto da essere annoverato tra i venti intellettuali più importanti di Napoli che furono chiamati dal Viceré a costituire "l'Accademia Palatina", una autorevole istituzione che si dimostrò fondamentale per il rinnovamento di tutta la cultura meridionale a cavallo tra Sei e Settecento.

La nonna materna di Gregorio Messere, Bradamante, era sorella di Cataldo Antonio Mannarino, anche lui noto poeta tarantino, ma mesagnese di adozione, che fu autore di alcune opere tra cui "Glorie di guerrieri e d'amanti", "Il pastor costante" e la celebre "Storia di Mesagne", famosa anche per la pianta della città a forma di cuore ivi contenuta. Erroneamente il Profilo ritenne Bradamante la madre del Messere, mentre Epifanio Ferdinando il giovane, nella sua opera inedita "Storia delle famiglie mesagnesi" chiarisce essere stata la nonna materna. Il volume del Trinchera si compone di tre parti: la prima è quella in cui viene narrata la biografia ed il pensiero di Gregorio Messere; la seconda, quella che contiene l'opera omnia del poeta che l'Autore è riuscito a ricostruire attraverso una puntuale ricerca negli archivi e in biblioteche nazionali ed internazionali e la terza quella in cui viene ricostruito il processo cui Gregorio Messere venne sottoposto per essere stato accusato di un delitto. Un volume importante che finalmente fa luce su uno dei più grandi intellettuali salentini.
La presentazione del 28 novembre vedrà la presenza del prof. Mario Spedicato, docente presso la Università del Salento e Presidente della sezione di Lecce della Società di Storia Patria per la Puglia e del prof. Luigi Neglia, della Società di Storia Patria per la Puglia- sezione di Oria. Il sindaco dott. Michele Saccomanno e la Delegata alla Cultura precederanno le relazioni degli studiosi, mentre l'Autore chiuderà l'incontro. Ci saranno letture di alcuni brani da parte dell'attore e regista Gino Cesaria, mentre la serata sarà moderata dal prof. Antonio Fazzi.

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Inizia questa mattina, presso la Scuola Giovanni XXIII, il progetto di educazione motoria e minibasket “Mens Sana a Scuola”. L’istruttore minibasket Fabio Mellone, coadiuvato da Francesca Tortorella, sarà a disposizione dei bambini e delle bambine del II* Circolo didattico di Mesagne per i prossimi mesi. L’intervento didattico, fortemente voluto dall’associazione sportiva mesagnese, ha come obiettivo la diffusione dello sport e della pallacanestro in particolare tra i bambini e le bambine mesagnesi. Il progetto è totalmente gratuito, senza oneri per le famiglie e l’istituzione scolastica. Un ringraziamento alla dirigente Prof. Ornella Manco e a tutto il corpo socente per la disponibilità. Alla fine delle lezioni sarà consegnato un attestato di partecipazione a tutti i bambini.

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Notte buia, niente stelle per la New Virtus Mesagne

 E sono sei. Sei sconfitte consecutive che inchiodano la New Virtus Mesagne all’ultimo posto in classifica assieme alla Juve Trani. Numeri impietosi conditi dal secondo peggior attacco e terz’ultima difesa del campionato. Notte buia, dunque, e nessuna stella che illumini il cammino.
 
Come nave in tempesta, la New Virtus Mesagne approda a Matera per affrontare la Libertas Altamura titolare di una sola vittoria in cinque incontri. Sembra vento amico per ritrovare slancio, ma i primi 4 minuti sono impietosi: Casareale, Stojanovic, Sagadin, Petronella e De Bartolo partono con le marce alte indirizzando immediatamente l’incontro sul 13-2, prima che lo staff tecnico mesagnese debba fermare la contesa col primo timeout. Il quintetto giallo blu con Crovace, Gualano, Hazners, Ranitovic e Gallo non riesce a trovare una soluzione difensiva al duo Sagadin-De Bartolo che mette assieme 10 dei 13 punti di questo mini-parziale. Coach Romano esce dal timeout sostituendo uno spento Gualano con Angelini, ma è il solito Gallo a caricarsi la squadra sulle spalle: 6 punti consecutivi del giovane mesagnese sembrano spezzare il parziale dei padroni di casa, ma è ancora De Bartolo a ristabilire prontamente le distanze con due canestri consecutivi per poi lasciare il parquet ai suoi compagni che completano l’opera sul 27-13 di fine primo quarto.
 
Ad inizio secondo quarto, Hazners prova a mettersi in ritmo sebbene sia ben limitato dall’attenta difesa di casa. Coach Romano ruota tutti gli effettivi a disposizione cercando una scintilla. Sono troppi i momenti di assenza dei giallo blu, che di colpo perdono il feeling col canestro, come sul 35-24 (3min di blackout) che dilata il vantaggio della Libertas fino al 41-24 ad un minuto dalla fine del secondo tempino.
 
Il terzo quarto si apre con segnali incoraggianti, Angelini infila finalmente dalla lunga, seguito da Hazners e Ranitovic: è il miglior momento mesagnese che sospinge i viaggianti fino al -9. Troppo lo svantaggio numerico però tra le due squadre, tanto che quando la reazione nervosa mesagnese si sopisce, la Libertas ristabilisce agevolmente le distanze riportandosi sul +17 di fine quarto.
 
L’ultimo tempino è per dovere di cronaca e tabellino: la Libertas vola sul massimo vantaggio (+26) amministrando la gara, mentre i virtussini sembrano contare solo il tempo che li separa dalla fine della contesa.
 
Diceva a proposito della sua “Notte buia, niente stelle”:  […] è che la nobiltà non sta principalmente nel successo, ma nel cercare di fare la cosa giusta, e che se non riusciamo a farla, o intenzionalmente ci sottraiamo al compito, la conseguenza sarà l'inferno. (S. King).
 
 
 
 
TABELLINI:
C GOLD 6° GIORNATA: Libertas Altamura 87 – 70 New Virtus Mesagne
 
Libertas Altamura: Casareale 10, Sagadin 18, Fraccalvieri 5, De Bartolo 10, Gaudiano 6, Vitale 2, Stojanovic 14, Petronella 16, Konate 6, Biandolino, Casareale P. n.e.
 
New Virtus Mesagne: Bellanova, Gualano, Pellecchia 5, Ranitovic 12, Risolo 7, Renna, Hazners 23, Angelini 7, Crovace 4, Tortorella n.e., Gallo 12, Zullo n.e.

Il processo erosivo costiero, negli ultimi 50 anni, ha provocato, in Italia, una perdita di circa 40 milioni di metri quadri di spiaggia. Al di là del danno ambientale, Nomisma stima una perdita economica, diretta e indiretta, di 50 miliardi di euro. (GUARDA IL VIDEO DI TORRE GUACETO A FONDO PAGINA)

L’unica difesa, inizialmente opposta all’erosione costiera, è stata rigida, realizzando, in emergenza, barriere frangiflutti, pennelli e massicciate, che hanno protetto l’area immediatamente retrostante, ma hanno spostato il processo erosivo nelle aree limitrofe.

Con il nuovo millennio, sono stati promossi costosissimi interventi di ripascimento artificiale che non hanno dato i risultati attesi soprattutto per una carenza progettuale e pianificatoria.

Attualmente l’idea che inizia farsi spazio, è quella dei mini interventi di auto-trapianto stagionale, che prevedono lo spostamento di piccole quantità di sedimenti dalla spiaggia sommersa a quella emersa, monitorando l’attività in modo da verificarne in continuo la resilienza a tutto vantaggio delle duna retrostante”. Lo ha dichiarato Giovanni Randazzo, geomorfologo dell’Università di Messina, intervenendo oggi alla Cerimonia per la Firma della Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee, presentata a Roma presso la sede della Federazione Italiana dei Dottori in Scienze Agrarie e Scienze Forestali.

Ben 100 i Comuni che hanno aderito alla Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee.

“Gli effetti della crisi climatica in atto, che interessano sempre più spesso le nostre coste sabbiose, possono essere contenuti solo se proteggiamo il sistema spiaggia-duna.

Mentre ai meeting internazionali al posto di tutelare l’ambiente ci si accorda per acquistare il diritto a inquinare – ha affermato Antonello Fiore, geologo, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale -  noi riteniamo che bisogna continuare con la sensibilizzazione e formazione, a tutela delle componenti ambientali, quali le spiagge con le dune.

La SIGEA sostiene con convinzione e grande interesse il progetto culturale di tutela dell’ambiente e di educazione ambientale quale è la “Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee”. E’ necessario evitare che azioni e opere possano incidere sulle spiagge e le loro dune. Le spiagge sono beni ambientali comuni che vanno vissuti senza che ne alteriamo il loro equilibrio naturale. Una consapevolezza, quella del rispetto delle spiagge, nell’interesse anche nella tutela della biodiversità, del nostro benessere psico-fisico e delle tante economie locali che su di esse si sono sviluppate.

Conosciamo e tuteliamo le dune, tuteliamo le nostre spiagge, tuteliamo noi stessi”.  Lo ha affermato  il geologo Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale, aprendo pochi minuti fa, a Roma, la cerimonia per la firma della Prima Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee, in occasione della Giornata Nazionale dell’Albero. Giuseppe Ragosta - addetto stampa nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale”.

“Mi complimento con la Società Italiana di Geologia Ambientale. Le Dune Costiere sono un habitat fondamentale, sono proprio uno di quegli ecosistemi  - ha affermato Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente Nazionale di UNIVERDE - che va tutelato anche ai sensi della Costituzione che tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi. C’è tutto il sostegno! Lavoriamo perché tutto il Paese sia consapevole che questa riserva di biodiversità è fondamentale per la tutela della qualità della vita di tutti noi”.

Si pensa anche ad una candidatura Unesco delle Dune Costiere Mediterranee.

“L’obiettivo è arrivare anche ad una candidatura Unesco delle Dune Costiere Mediterranee. Siamo in presenza di un percorso partecipato, che ha visto eventi in 7 regioni  - ha dichiarato Giovanni Mattias, Portavoce del Comitato Promotore della Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee  - e che parte dal basso: associazioni, comitati, cittadini, che vogliono prendersi cura del proprio territorio. Stanno aderendo tutte le regioni, ad oggi tra comuni che stanno deliberando, altri che lo faranno nelle prossime ore ed altri ancora che stanno programmando la loro adesione, siamo già arrivati a ben 100 Comuni”.

I sindaci si impegnano a tutelare le Dune Costiere e l’intero eco – sistema.

“Con la firma di oggi, della Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee, abbiamo ottenuto il risultato di coinvolgere la popolazione locale  - ha dichiarato Aleandro Tinelli, Vice Presidente della SIGEA Lazio – per un’attenzione fortissima verso le Dune ed il Litorale che sono oggetto di antropizzazione, di fruizione. Le Dune sono importantissime per la balneazione ma sono interessanti per la conservazione e la tutela della natura, dell’ambiente. Con questa Carta i Comuni si impegnano a tutelare le Dune. Siamo già riusciti a coinvolgere Comuni del Veneto, del Lazio, della Sardegna, della Sicilia, della Puglia, dell’Abruzzo, delle Marche ma siamo già proiettati oltre. Stanno aderendo comuni anche da altre regioni. Siamo dinanzi ad un risultato importante che ci consente guardare al futuro tutelando l’ecosistema dunale. Presenteremo la Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee anche alla stampa internazionale con un Press Tour che speriamo di fare a Cerveteri tra la Necropoli Etrusca e le Dune di Torre Flavia”.

Candidatura del transetto Mediterraneo a Patrimonio Unesco.

“Oggi è solo un punto di partenza. Vogliamo arrivare alla Carta della Posidonia Oceanica  - ha affermato Francesco Cancellieri, Responsabile Nazionale Aree Protette ed Eco – Regioni della Società Italiana di Geologia Ambientale - per giungere al più presto al riconoscimento come patrimonio dell’Umanità del transetto Mediterraneo. Questa è la nostra, importante missione”.

Tutelare anche della Posidonia Spiaggiata. 

“E’ una parte dell’ecosistema importante delle nostre spiagge – ha affermato Elena Gubetti, sindaco di Cerveteri, primo Comune del Lazio ad avere firmato la Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee -  e funge da importante barriera, serve contro l fenomeno dell’erosione che riguarda oramai tutte le nostre spiagge. Lavorare affinché la Posidonia spiaggiata diventi un elemento intoccabile delle nostre spiagge”.

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Pronto soccorso e assistenza territoriale, le precisazioni della Asl. La Direzione strategica della Asl Brindisi ha sempre rivolto la massima attenzione alla rete dell’Emergenza-Urgenza, che risente della gravissima carenza di medici e della difficoltà nel reclutamento del personale.

La Asl ha messo in atto tutti gli strumenti previsti dalle norme statali e regionali (come per esempio le prestazioni aggiuntive, remunerate secondo tariffa contrattuale), oltre alle procedure di reclutamento che, tuttavia, non hanno consentito, ad oggi, di adeguare la consistenza organica secondo il Piano triennale del fabbisogno di personale. In ogni caso, si sottolinea che, nonostante la carenza di medici riguardi anche la rete del 118, i pazienti vengono adeguatamente presi in carico rispetto ai loro bisogni assistenziali. La rete del 118, infatti, continua ad assicurare, secondo i livelli normativi previsti, le attività in emergenza.

Pur con mille difficoltà oggettive, le attività nei Pronto soccorso della Asl Brindisi proseguono nel rispetto delle norme e grazie alla disponibilità e allo spirito di abnegazione dei professionisti in servizio. I tre Pronto soccorso sono aperti e funzionanti, secondo quanto previsto dalla programmazione regionale del piano di riordino ospedaliero: Ostuni quale ospedale di base, Francavilla Fontana ospedale di primo livello e Brindisi DEA di secondo livello. Le situazioni di iperafflusso ai Pronto soccorso, spesso non prevedibili, devono essere gestite per grado di complessità, nell’ambito dell’organizzazione interna, attivando progressivamente tutti i diversi livelli di responsabilità per consentire un’ottimale risposta assistenziale.

In riferimento ai recenti fatti di cronaca, l’Azienda ha avviato gli opportuni approfondimenti per le valutazioni del caso: si stigmatizzano, pertanto, giudizi intempestivi, espressi senza la conoscenza di tutti gli atti. 

Anche sul fronte territoriale, la Asl rassicura i cittadini che nessun Pta è stato chiuso e, al contempo, si sta lavorando per dare attuazione ai progetti finanziati con il Pnrr che arricchiranno ulteriormente l’offerta assistenziale, attraverso le Case della salute, gli Ospedali di comunità, le Centrali operative, e così via. Tutto questo a testimonianza del complesso lavoro svolto, senza clamori, da tutti i professionisti della Asl, a fronte di allarmismi che minano la percezione da parte dei cittadini e delle istituzioni della qualità dei servizi erogati dall’azienda e gettano discredito sugli operatori sanitari.

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Servizio straordinario di controllo del territorio effettuato dai Carabinieri del Comando Provinciale nel weekend appena trascorso. Nell’arco delle 72 ore, oltre 400 persone sono state identificate, delle quali una tratta in arresto e due denunciate a piede libero e 7 sono state segnalate alla Prefettura in qualità assuntori di sostanze stupefacenti. Numerosi servizi di pattugliamento. 82 i militari impegnati nel corso dei tre giorni nel particolare servizio, unitamente a unità cinofile per la ricerca di armi e di stupefacenti del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno (BA), oltre ai Carabinieri dello Squadrone eliportato “Cacciatori Puglia” di Foggia, del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Taranto e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Brindisi.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi nei giorni 18, 19 e 20 novembre hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio, nei Comuni di Francavilla Fontana, Ceglie Messapica e San Pietro Vernotico, attività finalizzata alla prevenzione e repressione dei fenomeni di criminalità diffusa, con particolare riferimento alle intemperanze giovanili che, soprattutto nelle ore serali/notturne del fine settimana, caratterizzano la “movida” nei centri urbani, con episodi che provocano disturbo alla civile convivenza e alla quiete pubblica e che a volte, come verificatosi di recente, sfociano, spesso a causa dell’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti, in scontri fisici e aggressioni di gruppo, con gravi conseguenze per l’incolumità fisica delle vittime, al controllo della circolazione stradale sui principali assi viari, nonché ad infrenare il consumo e lo spaccio di sostanze stupefacenti.carabinieri_controlli_non_22_2.jpg
Il dispositivo ha previsto la presenza di pattuglie nei luoghi di aggregazione al fine di elevare il livello di sicurezza percepita nell’arco di tutte le 24 ore, nonché controlli preventivi della circolazione stradale con posti di controllo ad “alta visibilità” e cinturazione di aree sensibili, effettuati da pattuglie a saturazione di settore e mobili di zona. In particolare, i militari hanno:
 
  *   arrestato a Francavilla Fontana un 54enne per detenzione abusiva di arma clandestina e munizioni e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, poiché trovato in possesso di una pistola a tamburo calibro 32 con matricola abrasa, 5 proiettili calibro 7.62 e 185 grammi di marijuana;
  *   denunciato in stato di libertà:
 
.  un 33enne titolare di un esercizio commerciale per la mancata elaborazione del documento di valutazione dei rischi;
 
.  un 53enne titolare di un esercizio commerciale per non aver provveduto a impartire ai dipendenti adeguata formazione in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro;
  *   segnalato all’Autorità Amministrativa 7 individui quali assuntori di sostanze stupefacenti;
  *   rinvenuto e sottoposto a sequestro altresì due grammi di cocaina, 2 grammi di marijuana, 1,6 grammi di hashish.
Nel complesso, i Carabinieri hanno eseguito 19 perquisizioni tra personali e domiciliari, identificato oltre 400 persone, controllato 174 autoveicoli oltre a 14 esercizi pubblici. Sono state anche controllate 62 persone sottoposte a misure cautelari e di prevenzione.

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Il romanzo, edito da Planet Book, è ambientato in California, a San Francisco. Daphne e la sua famiglia possiedono un’azienda di cosmetica. In seguito ad alcuni investimenti sbagliati perderanno tutti i loro beni nella crisi del 1929 e per Daphne comincerà un periodo duro non solo perché verranno a mancare entrambi i genitori, ma anche perché si troverà ad affrontare una realtà a lei sconosciuta, fatta di stenti e sacrifici. Una donna tenace, che vive situazioni che la temprano e la inducono a lottare per cercare di superare sempre le difficoltà.

Daniela Calafati ha quarantadue anni e una grande passione per la lettura che è stata fonte di ispirazione per la stesura del suo primo romanzo. Non pensa a se stessa come una scrittrice, ma come una donna con tante emozioni da trasferire su carta e condividere.

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Arredi navali, attrezzature di bordo e ceramiche di età antica, mai prima d’ora così reali: grazie alla fusione tra l’esposizione di reperti sottomarini finora conservati nei depositi del museo e le più innovative tecnologie multimediali, le antiche profondità diventano esplorabili. Lo scenario di “Egnazia e il mare”, il nuovo allestimento realizzato al piano interrato del Museo Archeologico Nazionale di Egnazia, inauguratosi lunedì 21 novembre, racconta l’antico legame tra la città e il mare; un percorso emozionale prima ancora che storico-archeologico che riserva particolare attenzione all’archeologia subacquea, formidabile strumento di conoscenza in grado di svelare, attraverso i naufragi e i carichi perduti, la storia di uomini e genti, e di ricostruire i paesaggi marini.

L’allestimento ruota intorno alla ricostruzione di un paesaggio sottomarino e si snoda tra oggetti sopravissuti ad antichi naufragi, video multimediali e la proiezione immersiva e interattiva di uno specchio d’acqua in movimento. L’inaugurazione del nuovo allestimento è stata, inoltre, occasione per presentare complessivamente i risultati dei lavori di tutela e valorizzazione dell’area archeologica demaniale e completamento dell’allestimento del Museo Nazionale di Egnazia, realizzati nell’ambito dell’intervento PON “Cultura e Sviluppo” FESR 2014-2020, che hanno coinvolto sia il Museo che il Parco archeologico. Nel museo, in particolare, oltre alla sezione “Egnazia e il mare”, gli interventi hanno riguardato l’intero edificio, con la realizzazione di nuovi spazi a servizio del pubblico e uffici, la riqualificazione dei depositi e il miglioramento dell’accessibilità.

Nel parco è stato invece realizzato un nuovo sistema di illuminazione, ma anche un’area di parcheggio, in un’ottica di sostenibilità paesaggistica, nonché un edificio destinato alla prima accoglienza, alla biglietteria e ai servizi. «Il ripensamento dei modelli di fruizione culturale, per essere vincente, deve passare dall’ascolto dei visitatori - commenta il Direttore Generale Musei, prof. Massimo Osanna – e nell’ultimo periodo il pubblico chiede con vigore sempre maggiore un nuovo linguaggio e nuove tecniche di narrazione, anche al passo con le tecnologie digitali. Grazie alla sezione “Egnazia e il mare” il museo diventa contenitore di una coinvolgente interconnessione tra arte, storia e interattività, nel contesto di un grande sito archeologico, rinnovato e riqualificato grazie ai finanziamenti europei». «La visita diventa viaggio e il viaggio diventa esperienza: è questa la nuova chiave di lettura che si inaugura oggi insieme al nuovo allestimento - commenta il Direttore Regionale Musei Puglia, il dott. Luca Mercuri - Sono certo che la nuova sezione marina, insieme all’ampia riqualificazione complessiva del museo e del parco, fungerà da ulteriore formidabile richiamo per visitatori e turisti in questo straordinario luogo».

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Nell’ambito delle specifiche attività predisposte dal Questore di Brindisi Annino GARGANO, personale della Squadra Amministrativa della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Brindisi, unitamente a personale del Commissariato di Ostuni, del SIAN/ASL di Brindisi e della Polizia Locale di Ostuni effettuava servizi di controllo presso alcuni esercizi commerciali nel centro cittadino del Comune di Ostuni.

All’esito delle verifiche presso una nota attività di ristorazione, il personale operante verificava che il titolare esercitava la somministrazione di alimenti e bevande sul posto in assenza delle autorizzazioni previste dalla legge con presenza di avventori intenti a consumare, riscontrando anche l’esistenza di importanti opere strutturali abusive; fatti per i quali sono stati elevati verbali di contestazione per le violazioni amministrative accertate e il titolare è stato segnalato all’A.G. competente in relazione al reato di abusivismo edilizio.

Inoltre, in applicazione dell'art. 61 comma 3 della Legge Regione Puglia n. 24/2015 si disponeva la chiusura immediata dell'esercizio di ristorazione con una prevista sanzione amministrativa da € 2.500,00 a € 15.000,00 con ammesso pagamento ridotto di € 5.000,00 oltre alle spese di procedimento.