Redazione

Sabato 15 ottobre, alle ore 19.00 nel Santuario di Mater Domini, presentazione del libro “Ognuno impazzisce a modo suo” di Stefan Çapaliku. L’incontro culturale è stato organizzato dai volontari della “Casa di Zaccheo” in collaborazione con il Comune di Mesagne, la commissione Pari Opportunità, Politiche di Genere e Diritti Civili, l’associazione Cittadini del Mondo e il giornale online QuiMesagne.it. Protagonista dell’evento culturale, che ha come obiettivo la conoscenza della cultura albanese, sarà Stefan Çapaliku (1965, Skodra) scrittore, drammaturgo e specialista di teatro albanese.

Stefan Çapaliku è uno studioso che ha insegnato prima all'Università di Skodra e poi, a partire dal 1998, all'Università di Tirana. È anche un poeta rinomato, ma è famoso forse prima di tutto come drammaturgo. In Albania, è stato nominato drammaturgo dell'anno nel 1995, 2003, 2007, 2012 e 2016. Çapaliku dirige anche opere teatrali e film. Molti dei suoi lavori sono stati rappresentati in festival teatrali internazionali, dove ha vinto premi nazionali e internazionali.

Il libro racconta la vita di una famiglia in una città della provincia albanese, dagli anni Sessanta alla morte del dittatore Enver Hoxha nel 1985. Mentre vige l’ateismo di stato, arrivano i primi televisori con antenne rivolte verso l’Italia e la Jugoslavia. Gli americani, tanto odiati dal regime comunista, all’Islam divide cattolici e musulmani, in un paese in cui il pugilato e la religione sono entrambi proibiti. I giovani vengono uccisi mentre cercano di attraversare il confine. L’installazione di un disturbatore di frequenze costringe gli spettatori a guardare solo la televisione di Tirana. Un sistema che voleva essere eterno, inventore del Nuovo Uomo, è durato solo quarant’anni: un breve scatto nella Storia. Non è una storia di ‘eroi’, è un punto di vista personale su una realtà vissuta in prima persona. L’autore già nelle prime pagine ci avverte: “È possibile che i miei ricordi partano proprio da un carcere?! Ma sì, succede, non c’è niente da fare. Alla fine, la memoria stessa non è una prigione?”.

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PNRR: COLDIRETTI PUGLIA, NESSUN PROGETTO PRESENTATO DA CONSORZI DI BONIFICA COMMISSARIATI; ENNESIMA OCCASIONE PERSA IN ANNO PIÙ SICCITOSO DI SEMPRE.

Pubblicato il Decreto di approvazione di 42 progetti ammessi a finanziamento con 517 milioni di euro di fondi afferenti al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

La Puglia continua a perdere risorse vitali per le manutenzioni ordinarie e straordinarie, per innovare le reti, ammodernare e rendere più efficiente l’infrastrutturazione, completare le incompiute, nell’anno più siccitoso di sempre. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, in relazione alla pubblicazione del Decreto di approvazione dei 42 progetti ammessi a finanziamento con 517 milioni di euro di fondi afferenti al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), destinati agli investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche, per cui i consorzi di bonifica commissariati non hanno presentato alcun progetto.

Sono occasioni perdute – denuncia Coldiretti Puglia - per finanziare gli interventi idrici e di riassetto del territorio nei prossimi anni, così come è andata persa finora l’opportunità di ridisegnare la bonifica integrale in Puglia, dove sono drammatici gli effetti dell’incuria e delle mancate opere di bonifica sul territorio, tanto tangibili che siamo riusciti a documentarli. Si sono consolidate nel tempo nuove e inevitabili esigenze di manutenzioni straordinarie delle opere pubbliche di bonifica che non possono e non devono essere scaricate sull’incolpevole platea di utenti, i quali hanno, loro malgrado, già subito nell’ultimo ventennio innumerevoli danni per mancata manutenzione.

Serve una stretta per la gestione dell’acqua e della bonifica in Puglia, con uno sforzo straordinario in termini di progettualità e investimenti per modernizzazione il settore, nonché per la maggior sicurezza dei territori rispetto ai sempre più frequenti fenomeni climatici calamitosi. Lo stesso dicasi per le opere irrigue – aggiunge Coldiretti Puglia – di cui molte sono incomplete, spesso in stato precario, con perdite non più sostenibili e anche gli invasi realizzati hanno necessità di essere riqualificati, ampliati e resi idonei per una modera distribuzione sull’area regionale.

Bisogna ripartire dalle incompiute – segnala Coldiretti Puglia - come la diga del Pappadai in provincia di Taranto, un’opera idraulica mai utilizzata e di fatto abbandonata, utile a convogliare le acque del Sinni per 20 miliardi di litri di acqua da utilizzare per uso potabile e irriguo, che una volta ultimata andrebbe a servire l’Alto Salento, ancora oggi irrigato esclusivamente con pozzi e autobotti; 80 progetti finanziati e non ancora completati;

Il completamento delle opere di sistemazione idraulica e di conservazione del suolo nel bacino del torrente Vallona a protezione dell’area irrigua di San Nicandro garganico – ricorda Coldiretti Puglia - con inizio lavori a luglio 1991 interrotti a giugno 1993 e sul torrente Scarafone, con inizio lavori ad ottobre 1990 interrotti nel luglio 1992 in provincia di Foggia, Il completamento e la sistemazione del bacino Capo D’acqua ed utilizzo irriguo acque alte e del Serbatoio Tempa Bianca sul torrente Saglioccia, con lavori ultimati ma non collaudati perché difformi dal progetto. La definitiva concretizzazione di rapporti e accordi con la Regione Molise per la realizzazione di una condotta di 10 chilometri per drenare acqua dall'invaso del Liscione sul Biferno fino all'invaso di Occhito sul Fortore.

Coldiretti Puglia ritiene l’urgenza il cronoprogramma degli interventi, a partire dall’approvazione del Piano Generale di Bonifica, coinvolgendo le parti sociali, passando dalla realizzazione dei nuovi Piani di Classifica, con riparti degli oneri adeguatamente distribuiti su tutto il territorio e una più ampia platea di contribuenti, con una coerente applicazione dei tributi di bonifica connessi ai benefici che le opere di bonifica apportano agli immobili dei contribuenti, e che la regione vigili sulla loro corretta attribuzione, il superamento del peso debitorio sul sistema Consorzi commissariati e la risoluzione delle problematiche amministrative e finanziarie esistenti, la ripresa dei servizi di bonifica (lavori, investimenti) in modo da concretare e giustificare il pagamento degli oneri di bonifica, l’aggiornamento della classificazione e dei tributi per le imprese agricole presenti nelle aree colpite da Xylella, in cui dal 2014 persiste una permanete calamità che ha sconvolto gli assetti della produttività agricola, il completamento delle opere incompiute e la ripresa delle progettazioni idrauliche ed irrigue per mettere in sicurezza il nostro territorio per il prossimo futuro.

Si sono consolidate nel tempo nuove ed inevitabili esigenze di manutenzioni ordinarie straordinarie delle opere pubbliche di bonifica che non possono e non debbono essere scaricate sugli utenti  i quali hanno, loro malgrado,  subito nell’ultimo decennio innumerevoli danni per mancata manutenzione.

Accanto a misure immediate per garantire l’approvvigionamento alimentare della popolazione è necessario coordinare tutti i soggetti coinvolti, Regione Puglia, Autorità di bacino e Consorzi di bonifica per una gestione unitaria del bilancio idrico perché è evidente l’urgenza di completare le ‘incompiute’ e avviare un grande piano per gli invasi che Coldiretti propone da tempo visto che viene raccolto solo l’11% dell’acqua piovana e si potrebbe arrivare al 50% evitando così situazioni di crisi come quella che si sta verificando anche quest’anno.

I Consorzi pugliesi devono garantire lo scolo di una superficie di oltre un milione di ettari (1.014.545); gestiscono circa 500 chilometri di argini; 265 briglie e sbarramenti per laminazione delle piene; 23 impianti idrovori; oltre 1.000 chilometri di canali (1.126); 9.360 ettari di forestazione. Nel settore irriguo i Consorzi pugliesi gestiscono una superficie servita da opere di irrigazione di oltre 210 mila ettari; 102 invasi e vasche di compenso; 24 impianti di sollevamento delle acque a uso irriguo; 560 chilometri di canali irrigui; circa 10.000 chilometri di condotte tubate, conclude Coldiretti Puglia.

Il piano della Coldiretti sulle risorse idriche per il Recovery Plan punta alla transizione verde in modo da risparmiare il 30% di acqua per l’irrigazione, diminuire il rischio di alluvioni e frane, aumentare la sicurezza alimentare dell’Italia, garantire la disponibilità idrica in caso di incendi, migliorare il valore paesaggistico dei territori e garantire – conclude Coldiretti Puglia - adeguati stoccaggi per le produzioni idroelettriche green in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni dell’UE per il 2030.

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Lo sport, ha la grande peculiarità e capacità di unire i popoli.A Mesagne, presso il nostro bellissimo parco urbano, abbiano un esempio concreto, di processi di inclusione, di integrazione tra persone con usi, costumi, religioni, culture e etnie diverse, che fanno comunità nel senso più genuino e spontaneo possibile. Una ragione in più, qualora ce ne fosse bisogno,per migliorare e potenziare quello che rimane della vecchia struttura sportiva (il campo di calcio ) che ha visto protagonisti  nel tempo, migliaia di persone di ogni età, chi come atleti, chi come spettatori, ma tutti protagonisti.

Un gruppo di Cittadini che tiene a cuore il Parco come segno tangibile di rinnovamento e utilità sostenibile del bene comune 
 

Il film Tabacchi Lavorati Esteri arriva al cinema!. Il documentario, diretto dal regista brindisino Benito Ravone e prodotto dalla produzione cinematografica Passo Uno, sarà in sala nei giorni 11-12-13 Ottobre 2022 (spettacoli 18:30/21:00)

Un nuovo step dopo il grande successo di critica e pubblico ottenuto alla sua primissima proiezione al Lecce Film Fest nel giugno 2022.

Un'occasione unica da godere sul grande schermo per ripercorrere gli eventi, le circostanze, i meccanismi contorti e malavitosi della criminalità organizzata brindisina. Un racconto che parte da lontano, dalla nascita del contrabbando alle ingerenze della Sacra Corona Unita per arrivare fino alla cosiddetta "Operazione Primavera". Testimonianze inedite, fatti di sangue, immagini esclusive di uno dei periodi (1970-2000) più controversi della cronaca pugliese.

Appuntamento alla Multisala Cinema Andromeda di Brindisi nei giorni 11, 12 e 13 Ottobre 2022.

Martedì 11 Ottobre 2022, alle ore 18.30 ci sarà l’evento di presentazione alla stampa e alle massime autorità locali, provinciali e regionali.

 

Trama: 

Tabacchi Lavorati Esteri (76 min) racconta 30 anni di storie di contrabbando e criminalità in terra brindisina.

Nei primi anni 70’ apre il “Guatemala”, un bar collocato in un quartiere periferico della città di Brindisi. Nello stesso periodo la famiglia Contestabile fonda la prima squadra contrabbandiera.

Tra il fondatore del contrabbando, Damiano Contestabile e il proprietario del “Guatemala” Benito Ravone, c’è sempre stata stima e rispetto reciproco, per questo Il Bar Guatemala diviene il quartier generale dei contrabbandieri. Nel corso degli anni, il bar vive a pieno il fenomeno del contrabbando di sigarette cosiddetto “pulito”.. .ne seguirà, da lì a poco,  quello più sanguinario.

Con il contributo di Apulia Film Commission e Regione Puglia.

Dati del giorno: 09 ottobre 2022

1.122
Nuovi casi
8.540
Test giornalieri
1
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 357
Provincia di Bat: 46
Provincia di Brindisi: 143
Provincia di Foggia: 97
Provincia di Lecce: 321
Provincia di Taranto: 138
Residenti fuori regione: 16
Provincia in definizione: 4
12.678
Persone attualmente positive
136
Persone ricoverate in area non critica
5
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.490.151
Casi totali
12.795.692
Test eseguiti
1.468.366
Persone guarite
9.107
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 480.345
Provincia di Bat: 127.941
Provincia di Brindisi: 140.990
Provincia di Foggia: 210.414
Provincia di Lecce: 307.391
Provincia di Taranto: 202.245
Residenti fuori regione: 15.746
Provincia in definizione: 5.079

Ceglie Messapica. Servizio straordinario di controllo del territorio. Due denunce e quattro segnalazioni amministrative.

A Ceglie Messapica, a conclusione di un servizio straordinario di controllo del territorio, i Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni, hanno segnalato:

  • ​ ​ ​ ​un 26enne residente fuori regione,in quanto conducente di un’autovettura, è stato sottoposto ad accertamenti con l’etilometro ed è risultato con un tasso alcolemico pari a 1,51 G/L. La patente di guida è stata ritirata;
  • ​ ​ ​ ​un 22ennedi Villa Castelli, poiché, conducente di un’autovettura, in evidente stato di ebbrezza, si è rifiutato di sottoporsi agli accertamenti con l’etilometro. La patente di guida è stata ritirata.

Sono stati segnalati alla Prefettura di Brindisi:

  • ​ ​ ​ ​una 28ennedi Carovigno, trovata in possesso di una sigaretta artigianale contenente marijuana;
  • ​ ​ ​ ​un 23ennedi Brindisi, trovato in possesso di una sigaretta artigianale contenente marijuana;
  • ​ ​ ​ ​un 26ennedi San Vito dei Normanni, trovato in possesso di 0,64 grammi di marijuana e di 0,26 grammi di cocaina;
  • ​ ​ ​ ​un 22ennedi Carovigno, trovato in possesso di 4,3 grammi di marijuana.

Gli stupefacenti rinvenuti sono stati posti sotto sequestro.

Sono state eseguite inoltre diverse perquisizioni,​ identificate 38 persone e controllati 27 mezzi.

ENERGIA: COLDIRETTI PUGLIA, 4 CONSUMATORI SU 10 A CACCIA DI CIBO A KM0; IN PUGLIA OLTRE 650MLN EURO VALORE VENDITA DIRETTA. 
La crisi scatenata dalla guerra in Ucraina porta quasi 4 consumatori su 10 (37%) a caccia di prodotti locali e a km zero, che risultano al primo posto della classifica sulle intenzioni di spesa per i prossimi mesi, trainati anche dalla volontà di contribuire alla riduzione dei consumi energetici e di sostenere l’economia locale. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti sulla base del rapporto Coop 2022, diffusa in occasione dei mercati di Campagna Amica al Porto Vecchio a Monopoli e in Piazza Bottazzi a Lecce, che fotografa gli effetti sul carrello della spesa della difficilissima situazione internazionale, con l’inflazione su valori record e la crisi degli approvvigionamenti di gas.

Oltre a garantire la maggiore freschezza dei prodotti e tagliare gli sprechi – spiega Coldiretti regionale - la filiera corta riduce anche i tempi di trasporto e, con essi, il consumo di carburanti e le emissioni in atmosfera, tagliando le intermediazioni con un rapporto diretto che avvantaggia dal punto di vista economico agricoltori e consumatori. Al secondo posto tra le intenzioni di acquisto degli italiani per i prossimi mesi – continua Coldiretti - ci sono peraltro i cibi 100% italiani, che precedono gli alimenti con packaging sostenibile e quelli che garantiscono il rispetto dell’ambiente, per un netto aumento complessivo della spesa green.

Nel carrello sembrano, invece, destinati a calare i prodotti pronti, l’etnico, anche perché più energivoro a causa dei lunghi trasporti, e quelli premium a causa delle esigenze di risparmio per la riduzione del potere di acquisto. Strategie rese necessarie da un balzo dell’inflazione che, secondo una stima Coldiretti, ha fatto salite il conto della spesa a tavola ad 1 miliardo di euro in più a carico delle famiglie pugliesi durante l’anno – denuncia Coldiretti Puglia - a causa dell’esplosivo aumento dei costi energetici, trainato dalle bollette del gas.

Il risultato è che il valore della vendita diretta dagli agricoltori è salito in Puglia ad oltre 650 milioni di euro e coinvolge ormai oltre un’azienda agricola su cinque. Un fenomeno reso possibile dal fatto che l’Italia – spiega Coldiretti – è il Paese della Ue con la più estesa rete organizzata di mercati contadini con 12.000 agricoltori coinvolti in circa 1.200 farmers market di Campagna Amica. Grazie al progetto economico di filiera corta di ‘Campagna Amica’, in Puglia è stata data una risposta alla grande attenzione dei consumatori alla tutela della salute e dell’ambiente attraverso scelte agroalimentari consapevoli, testimoniata quotidianamente dall’affluenza nei mercati contadini che contano 1.500 giornate di apertura e circa 750 produttori coinvolti.

Il km0 è divenuto anche uno strumento ‘salva tasche’ per i consumatori perché – aggiunge Coldiretti Puglia -  i prodotti provengono dal territorio regionale e non subiscono eccesivi rincari per il trasporto a causa del caro gasolio (36%), per il rapporto qualità prezzo (28%), perché la stagionalità e la biodiversità garantiscono che i prodotti non siano importati con l’effetto a valanga del caro prezzi a causa della guerra in Ucraina.

I cittadini scelgono la vendita diretta perché questo modello risponde in pieno alle loro esigenze di sicurezza alimentare, di gusto e di contatto con la realtà. Ciò che guida la spesa del consumatore – insiste Coldiretti Puglia - non è soltantanto il prezzo quanto piuttosto fattori qualitativi, come ad esempio la trasparenza su provenienza e ingredienti, la tutela della salute (94%), l’eticità (83%). I prodotti a Km zero sono considerati una garanzia di cibo fresco e sicuro oltre che una soluzione per sostenere l’economia e lo sviluppo locale. Inoltre rappresentano una scelta sostenibile dal punto di vista ambientale, dove lo spreco alimentare per gli acquisti fatti direttamente dal produttore agricolo è del 15-20% contro uno spreco del 40-60% per i sistemi alimentari della grande distribuzione. Questo perché i cibi in vendita sono più freschi, durano di più e percorrono distanze più brevi per arrivare al consumatore finale, inquinando meno.

Un’esperienza che ha fatto da base alla nascita della prima Coalizione Mondiale dei Farmers Market, promossa proprio per rispondere alla richiesta di cibi sani e locali da parte dei consumatori e alla necessità di garantire gli approvvigionamenti alimentari in tutto il mondo A livello globale già un Paese su cinque (20%) può contare su sistemi di vendita diretta che possono trovare nella nuova “World Farmers Market Coalition” un punto di riferimento per crescere. “Tra i promotori della Coalizione Mondiale dei Farmers Markets, insieme all’Italia ci sono – ha spiegato Carmelo Troccoli, direttore Fondazione Campagna Amica – Usa, Norvegia, Australia, Danimarca, Giappone, Canada, Cile, Ghana, Sud Africa, Georgia, Inghilterra e altri hanno già dichiarato il loro interesse ad aderire.  Supportata dalla Fao, la coalizione è uno strumento per la diffusione dei mercati contadini nel mondo con particolare riguardo ai Paesi in via di sviluppo, accompagnando da una parte i governi verso l’adozione di un quadro normativo specifico e dall’altra assistendo le associazioni locali degli agricoltori nello sviluppo di reti come quella di Campagna Amica in Italia, della Farmers Market Coalition negli Stati Uniti o in Canada, con supporto a livello tecnico-legale, di comunicazione e di formazione per manager e agricoltori”, ha concluso Troccoli.

L’affermazione dei mercati degli agricoltori nelle città capoluogo della Puglia ha consentito di ridurre la distanza tra produttore e consumatore rafforzando il legame tra aree rurali e aree urbane con un importante patrimonio di biodiversità che dalle campagne si trasferisce in città. Anche nei pesanti tempi del Covid e della guerra in Ucraina i mercati contadini – conclude Coldiretti Puglia – hanno offerto un contributo fondamentale, garantendo alla popolazione cibo sicuro e approvvigionamenti costanti nonostante le difficoltà legate alla pandemia riuscendo anche a rendere più trasparente per il consumatore il prodotto acquistato, tutelando la biodiversità, le specificità locali e valorizzando la custodia dei territori.

Se i prezzi per le famiglie corrono, l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare che dal campo alla tavola vale 575 miliardi di euro, quasi un quarto del Pil nazionale e vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. Nelle campagne italiane – denuncia la Coldiretti - ben 1/3 delle aziende agricole sta lavorando in perdita a causa di rincari dei costi che – evidenzia Coldiretti – vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti.

Ma aumenti riguardano l’intera filiera alimentare con il vetro che costa oltre il 50% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra un incremento del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti, per cui non c’è tempo da perdere e bisogna intervenire subito perché questa situazione drammatica minaccia direttamente la disponibilità di prodotti per le forniture di cibo alle famiglie italiane con uno shock dal punto di vista alimentare, economico e occupazionale a livello nazionale.

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MANIBUS Festival Internazionale di Arte e Impresa - L’arte nei mestieri e i mestieri nell’arte e nella visione d’Impresa. Regione Puglia e i Comuni di Fasano e Monopoli danno il via alla 1a edizione di MANIBUS.

Appuntamenti, nomi importanti e obiettivi per il futuro. MANIBUS Festival Internazionale di Arte e Impresa apre le porte alla sua prima edizione con il sostegno della Regione Puglia e di Pugliapromozione. Martedì 11 ottobre nella Sala Di Jeso del Palazzo della Presidenza della Regione Puglia, alla presenza dell’Assessore al Turismo, Sviluppo e Impresa Turistica Gianfranco Lopane, della Consigliera Regionale Grazia Di Bari e dei Sindaci del Comune di Fasano, Francesco Zaccaria, e del Comune di Monopoli, Angelo Annese, prenderà ufficialmente il via l’evento che a distanza di pochi giorni inaugurerà le sue mostre presso l’ex Deposito Carburanti di Monopoli. L’autenticità della materia e il saper fare pugliese racconteranno come in MANIBUS l’arte entri nei mestieri e i mestieri nell’arte, e Sabato 15 ottobre, i quattro artisti delle Residenze Jordi NN, Karen Macher Nesta, Gianni Moretti ed Elena Redaelli, esporranno i risultati della loro ricerca e il prodotto della collaborazione con gli artigiani Valentina De Carolis (Ceramista), Giovanni Montanaro, Di Belfiore Marmi (Scalpellino), Mariantonietta Clotilde Palasciano (Cartaia) e Luciano Frezza (Imprenditore del legno), nella collettiva MANIBUS GROUP SHOW.

Un appuntamento in cui si potrà osservare il risultato di capacità inespresse della materia trasformate in opere e oggetti di assoluta singolare preziosità. Inedite ispirazioni, sempre sabato 15 ottobre prende il via anche MANIBUS DOPPIA MOSTRA PERSONALE: durante la giornata due artisti di rilevanza internazionale inaugurano due mostre che resteranno aperte sino all’11 dicembre: Maria Elisabetta Novello presenterà “Si Puó Provocare Un Incendio” e Michele Spanghero “Si Possono Produrre Scintille”. I due artisti si esprimeranno liberamente in un flusso di coscienza naturale, che racconta l’arte omaggiandone il significato più intrinseco e insieme l’interpretazione personale di ognuno, a confronto, prendendo spunto da una serie di suggestioni, tra paesaggio, bellezza e stati d’animo. Inizierà invece il 17 ottobre la settimana dedicata all’Impresa, MANIBUS FOCUS WEEK presso il Teatro Sociale di Fasano che proseguirà fino al 22 ottobre. Cinque giorni in cui personaggi del mondo dell’Arte, Impresa, Artigianato, Design e Stili di Vita, eccellenze della cultura d’impresa italiana, saranno presenti in due importanti momenti: durante un ricco calendario mattutino di MasterClass e in una sessione pomeridiana di Lectiones Magistrales.

Un coro di voci, un insieme di storie, espressione virtuosa di energia privata al servizio della crescita culturale collettiva. MANIBUS FOCUS WEEK come messaggio connettore e catalizzatore di attenzione dalla Puglia al resto del mondo, e ritorno; tra gli altri saranno presenti Matteo Marzotto, Imprenditore e manager italiano, Deborah Paglieri, AD Gruppo Paglieri SpA, Laura Tonatto Imprenditrice e “naso” professionista, Marilena Pirrelli, Arteconomy – Il Sole 24 ore, Marta Laudani Architetto, Compasso d’oro 2011, e per Bulgari: Angela Lucia Boscaini, Brand Curator Bulgari e Angela Mininni, High Jewelry Expert Bulgari. La FOCUS WEEK si concluderà in piazza Ciaia a Fasano il 22 alle alle 18.00, con uno spettacolare evento performativo dell’artista Jordi NN tra fuoco, luci e musica diretta dal direttore d’orchestra Silvestro Sabatelli.

MANIBUS L’ACCADEMIA DEI MESTIERI

La prima edizione di MANIBUS Festival Internazionale di Arte e Impresa guarda già al futuro e anticipa l’importante iniziativa MANIBUS ACCADEMIA DEI MESTIERI, il luogo in cui gli artigiani di Puglia e nomi dell’impresa italiana e internazionale, mettono a disposizione il loro sapere in MasterClass che diventano vere e proprie full immersion di diversi mondi lavorativi. L’Accademia dei Mestieri è un progetto che MANIBUS sta pensando di organizzare con Fondazione Treccani Cultura, già partner in questa prima edizione, affinché ci sia un supporto scientifico e autorevole all’iniziativa, cercando di raccontare la parte più colta, la parte identitaria culturale che c’è dietro l’insegnamento di una professione, di un lavoro, di un mestiere appunto, soprattutto di quelli che rischiano di cadere nell’oblio. Ancora una volta: lo sguardo al passato, la visione del futuro. Imprescindibile per la contemporaneità, la sapienza, la cultura. Per preservare ciò che è stato l’architrave dell’economia pugliese e vuole essere il futuro legando l’artigianato all’innovazione in un’alchemica connessione con l'arte e il design, dando vita e contributo ai nuovi professionisti del domani.

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PESCE: COLDIRETTI PUGLIA, GIORNATA PESCA TRASPARENTE PER PROMUOVERE IL MIGLIO 0; STRANIERI 8 SU 10. Quando il caro carburanti con il prezzo medio del gasolio che è praticamente raddoppiato rispetto allo scorso anno ha costretto i pescherecci tricolore a navigare in perdita o a tagliare le uscite, favorendo le importazioni di pesce straniero.

Il caro carburanti con il prezzo medio del gasolio che è praticamente raddoppiato rispetto allo scorso anno ha costretto i pescherecci tricolore a navigare in perdita o a tagliare le uscite, favorendo le importazioni di pesce straniero, considerato che fino ad oltre la metà dei costi che le aziende ittiche devono sostenere è rappresentata proprio dal carburante. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione della giornata della Pesca Trasparente a Torre a Mare, promossa da Coldiretti ImpresaPesca e MIPAAF, per far conoscere caratteristiche del pesce a miglio0, qualità ed aiutare a fare scelte di acquisto, dove sono arrivati i pescatori con il pesce fresco mentre è entrato in azione il tutor del mare che ha svelato  i trucchi per riconoscere il vero pesce pescato nei nostri mari dagli inganni a tavola.

Una occasione unica per imparare a riconoscere dal vivo il pesce fresco e difendersi dall’inganno del falso Made in Italy con gli Agrichef e i FisherChef di Campagna Amica Piero Ligorio e Vito Tafuni che hanno fatto conoscere le antiche ricette della tradizione marinara pugliese.

Positivo il rinnovo del CCNL per gli addetti imbarcati su natanti esercenti la pesca marittima che riguarda circa 27.000 lavoratori e svolgono il proprio lavoro su circa 12.000 imbarcazioni, sottoscritto da Fedepesca e Coldiretti che, insieme a Fai-Cisl, Uila Pesca e Flai-Cgil hanno rinnovato il contratto collettivo di lavoro proprio alla vigilia della ripresa in molte marinerie delle attività di pesca dopo il fermo obbligatorio. Si tratta – sottolinea ImpresaPesca Coldiretti – di un importante segnale di responsabilità di imprese e lavoratori del settore ittico nazionale di fronte ad una emergenza mondiale in un momento di grande incertezza a livello internazionale con un aumento dei costi di produzione, in particolare il gasolio, insostenibili ed un’inflazione che si avvicina alle due cifre e che pesa in maniera importante sulle famiglie e sui lavoratori.coldiretti_pesce_La_giornata_della_pesca_trasparente_a_Torre_a_Mare.jpg

In Puglia l’effetto dell’incremento del prezzo medio del gasolio – spiega la Coldiretti regionale – si è abbattuta come una tempesta sull’attività dei pescherecci già duramente colpiti dalla riduzione delle giornate di pesca. Fino ad oltre la metà dei costi che le aziende ittiche devono sostenere è rappresentata proprio dal carburante. Con gli attuali ricavi la maggior parte delle imprese di pesca – spiega Impresapesca Coldiretti Puglia - non riesce a coprire nemmeno i costi energetici oltre alle altre voci che gli armatori devono sostenere per la normale attività. Di questo passo uscire in mare non sarà economicamente sostenibile.

Quasi 8 pesci su 10 che arrivano sulle tavole sono stranieri spesso senza che i consumatori lo sappiano, soprattutto a causa della mancanza dell’obbligo dell’indicazione di origine – denuncia Coldiretti Puglia -  sui piatti consumati al ristorante che consente di spacciare per nostrani prodotti provenienti dall’estero che hanno meno garanzie rispetto a quello Made in Italy.

Gli effetti combinati dei cambiamenti climatici, delle importazioni selvagge di prodotto straniero e di una burocrazia sempre più asfissiante impattano sulla sopravvivenza delle 1.500 imbarcazioni pugliesi – ricorda Coldiretti Puglia - ma anche sulla salute dei cittadini poiché con la riduzione delle attività di pesca viene meno anche la possibilità di portare in tavola pesce Made in Italy, favorendo le importazioni dall’estero di prodotti ittici che non hanno le stesse garanzie di sicurezza di quelle tricolori.

Nei mari italiani si pescano ogni anno circa 180 milioni di chili di pesce cui vanno aggiunti gli oltre 140 milioni di kg prodotti in acquacoltura – spiega Coldiretti Impresapesca – mentre le importazioni dall’estero hanno ormai superato il miliardo di chili. Una situazione che lascia spazio agli inganni dal pangasio del Mekong venduto come cernia al filetto di brosme spacciato per baccalà, fino all’halibut o la lenguata senegalese commercializzati come sogliola. Una frode in agguato sui banchi di vendita in Italia e soprattutto nella ristorazione dove non è obbligatorio indicare la provenienza. Tra i trucchi nel piatto più diffusi in Italia ci sono anche – continua la Coldiretti Impresapesca – il polpo del Vietnam spacciato per nostrano, lo squalo smeriglio venduto come pesce spada, il pesce ghiaccio al posto del bianchetto, il pagro invece del dentice rosa o le vongole turche e i gamberetti targati Cina, Argentina o Vietnam, dove peraltro è permesso un trattamento con antibiotici che in Europa sono vietatissime in quanto pericolosi per la salute.

Un rischio confermato dai dati del Rassf, il sistema europeo di allerta rapido che, su un totale di 399 allarmi alimentari segnalati nel 2018 nel nostro Paese, ha visto ben 154 casi riguardare proprio il pesce (101) e i molluschi bivalvi (53), ovvero circa il 40% del totale secondo un’analisi Coldiretti. In testa alla black list ci sono le importazioni dalla Spagna – denuncia Coldiretti - da cui sono arrivati ben 51 allarmi, dal pesce con presenza eccessiva di metalli pesanti come il mercurio o contaminato con il parassita Anisakis ai molluschi infettati da escherichia coli e Salmonella, fino al cadmio nei cefalopodi come seppie e calamari. Al secondo posto si piazzano gli arrivi dalla Francia con 39 casi, di cui ben 26 riguardanti la presenza del batterio Norovirus nelle ostriche, ma anche dell’Anisakis nel pesce e dei crostaci con solfiti, mentre al terzo c’è l’Olanda, anche qui con pesce all’Anisakis e Norovirus sui molluschi.

E intanto la flotta peschereccia pugliese, denuncia Coldiretti Puglia, ha perso oltre 1/3 delle imprese e 18.000 posti di lavoro, con un contestuale aumento delle importazioni dal 27% al 33%. Di assoluto rilievo i numeri del settore in Puglia, segnala Coldiretti, il cui valore economico è pari all’1% del PIL pugliese e arriva fino al 3,5% se si considera l’intero indotto, conta 1500 imbarcazioni, 5000 addetti, 10 impianti di acquacoltura e mitilicoltura. Le aree vocate sono prioritariamente Manfredonia, Molfetta, sud Barese, Salento, dove il pescato più importante è costituito da gamberi, scampi, merluzzi.coldiretti_pesce_Agrichef_in_azione_alla_giornata_della_pesca_trasparente.jpg

Una crisi quella del settore ittico, che si trascina da 30 anni – rileva Coldiretti Puglia – in un mercato, quello del consumo del pesce, che aumenta, ma sempre più in mano alle importazioni. La produzione ittica derivante dall’attività della pesca è da anni in calo e quella dell’acquacoltura resta stabile, non riuscendo a compensare i vuoti di mercato creati dell’attività tradizionale di cattura. Una rinascita che passa per il mercato e sulla quale Coldiretti sta cercando di impegnarsi a fondo, facendo partire iniziative nei Mercati di Campagna Amica che hanno come obiettivo la vendita diretta, la semplificazione e la tracciabilità.

Il consiglio di Coldiretti Impresapesca è di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa). Le provenienze da preferire sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta). Per quanto riguarda il pesce congelato c’è l’obbligo di indicare la data di congelamento e nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita e successivamente venduti decongelati, la denominazione dell’alimento è accompagnata dalla designazione “decongelato”.

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Il progetto, denominato “insieme al Francavilla”, ha come obiettivo quello di creare rapporti sinergici con il territorio Salentino, Pugliese e Nazionale mediante la realizzazione di accordi di partnership con le società affiliate. L’ Accademia Calcio Mesagne rappresentata dal Responsabile Tecnico mister Carlo Carvignesi ha accettato di buon grado l’invito rivoltogli dalla società degli città degli Imperiali, stringendo così una stretta collaborazione sportiva e organizzativa tra la società mesagnese e la Virtus Francavilla Calcio. Un piano ambizioso che rientra nell’obiettivo perseguito dalla società biancazzurra di aprirsi al territorio vicino e condividere ed esportare valori fondanti quali lealtà sportiva, correttezza, sostenibilità e valorizzazione dei giovani.