Redazione

Emergenza epidemiologica, gli aggiornamenti. 

A Mesagne si contano 2 nuovi casi e 5 guariti. Sono 69 le persone attualmente positive, di cui 5 in ospedale, tra di loro 2 sono in condizioni critiche.

La Cgil è con i riders

Febbraio 26, 2021
 
Il NIdiL CGIL Brindisi e la CGIL di Brindisi a fianco delle persone che di Lavoro fanno i RIDERS. 
 
Durante la pandemia, prima e seconda ondata, i riders sono diventati una categoria di lavoratori essenziali, ma quasi a nulla sono valse le denunce sulla scarsa attenzione da parte dell’ ”algoritmo” in merito alle condizioni di salute e sicurezza. Denunce ripetutamente sottovalutate da media nazionali, ma non dalla CGIL che ha continuato con forza e costanza a sostenere le lavoratrici e i lavoratori addetti alla consegna degli ordini sulle piattaforme.
La questione di base sulla vertenza dei rider è il loro inquadramento come lavoratori autonomi (senza diritti e tutele) mentre invece, lo sosteniamo da sempre come CGIL, sono di fatto dei dipendenti (o comunque dei collaboratori eterorganizzati con i diritti e le tutele del CCNL), da sempre ci scontriamo con l’associazione datoriale che, per inciso, si rifiuta di riconoscere persino i diritti sindacali e non si confronta con i sindacati più rappresentativi.
 
Oggi siamo davanti ad un bivio, dopo l’indagine che ha coinvolto nell’inchiesta le principali aziende di delivery che operano in Italia e che ha portato a sanzioni per 733 milioni di euro facendo emergere le condizioni di 60.000 riders e confermando le numerose denunce della CGIL sul mancato rispetto della normativa su Salute e Sicurezza da parte di molte aziende del settore food delivery. L’inchiesta entra anche nel merito della qualificazione del rapporto di lavoro, anche qui, confermando quanto portato avanti dal NIdiL CGIL nazionale in questi anni, non solo per mezzo dell'azione sindacale ma anche nelle aule di tribunale.
A questo punto i riders andrebbero assunti e messi sotto contratto, il contratto dovrebbe garantire tutele come compenso orario, ferie, malattia, maternità/paternità, indennità per lavoro notturno e festivi, oltre a coperture assicurative, dispositivi di sicurezza gratuiti in dotazione, formazione obbligatoria e tutele previdenziali.
Riteniamo sia prioritario arrivare ad accordi capaci di rispondere all'esigenza di coniugare flessibilità e sostenibilità e di garantire un salario certo e dignitoso con un minimo orario garantito, un sistema premiante equo ed il riconoscimento di agibilità e diritti sindacali, fermando l’assurdo del free login che di fatto crea un esercito di possibili lavoratori ma che non garantisce a nessuno di loro il sostentamento e la dignità lavorativa, ma anche per combattere questo sistema di caporalato digitale che nel solco di buchi normativi ha prodotto del cottimo non più tollerabile.
 
L'azione di NIdiL Cgil Brindisi, con il supporto della CGIL di Brindisi e del suo sistema di servizi, proseguirà senza sosta a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e andrà avanti con la stessa forza e con lo stesso impegno che ci hanno portato fin qui, rimanendo accanto ai lavoratori che stanno rivendicando dignità, sapendo che è in corso una battaglia difficile e che sarà ancora lunga ma che il risultato dovrà necessariamente la conquista di diritti e tutele per tutti.
 
Per questo lunedì 1 marzo 2021 si terrà sul piazzale antistante la CGIL un evento dedicato ai Riders del territorio ed alle loro rivendicazioni.
 
Il Segretario Generale CGIL di Brindisi 
Antonio Macchia 
Il segretario Generale NIdiL CGIL Brindisi 
Luciano Quarta

La Cgil è con i riders

Febbraio 26, 2021
 
Il NIdiL CGIL Brindisi e la CGIL di Brindisi a fianco delle persone che di Lavoro fanno i RIDERS. 
 
Durante la pandemia, prima e seconda ondata, i riders sono diventati una categoria di lavoratori essenziali, ma quasi a nulla sono valse le denunce sulla scarsa attenzione da parte dell’ ”algoritmo” in merito alle condizioni di salute e sicurezza. Denunce ripetutamente sottovalutate da media nazionali, ma non dalla CGIL che ha continuato con forza e costanza a sostenere le lavoratrici e i lavoratori addetti alla consegna degli ordini sulle piattaforme.
La questione di base sulla vertenza dei rider è il loro inquadramento come lavoratori autonomi (senza diritti e tutele) mentre invece, lo sosteniamo da sempre come CGIL, sono di fatto dei dipendenti (o comunque dei collaboratori eterorganizzati con i diritti e le tutele del CCNL), da sempre ci scontriamo con l’associazione datoriale che, per inciso, si rifiuta di riconoscere persino i diritti sindacali e non si confronta con i sindacati più rappresentativi.
 
Oggi siamo davanti ad un bivio, dopo l’indagine che ha coinvolto nell’inchiesta le principali aziende di delivery che operano in Italia e che ha portato a sanzioni per 733 milioni di euro facendo emergere le condizioni di 60.000 riders e confermando le numerose denunce della CGIL sul mancato rispetto della normativa su Salute e Sicurezza da parte di molte aziende del settore food delivery. L’inchiesta entra anche nel merito della qualificazione del rapporto di lavoro, anche qui, confermando quanto portato avanti dal NIdiL CGIL nazionale in questi anni, non solo per mezzo dell'azione sindacale ma anche nelle aule di tribunale.
A questo punto i riders andrebbero assunti e messi sotto contratto, il contratto dovrebbe garantire tutele come compenso orario, ferie, malattia, maternità/paternità, indennità per lavoro notturno e festivi, oltre a coperture assicurative, dispositivi di sicurezza gratuiti in dotazione, formazione obbligatoria e tutele previdenziali.
Riteniamo sia prioritario arrivare ad accordi capaci di rispondere all'esigenza di coniugare flessibilità e sostenibilità e di garantire un salario certo e dignitoso con un minimo orario garantito, un sistema premiante equo ed il riconoscimento di agibilità e diritti sindacali, fermando l’assurdo del free login che di fatto crea un esercito di possibili lavoratori ma che non garantisce a nessuno di loro il sostentamento e la dignità lavorativa, ma anche per combattere questo sistema di caporalato digitale che nel solco di buchi normativi ha prodotto del cottimo non più tollerabile.
 
L'azione di NIdiL Cgil Brindisi, con il supporto della CGIL di Brindisi e del suo sistema di servizi, proseguirà senza sosta a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e andrà avanti con la stessa forza e con lo stesso impegno che ci hanno portato fin qui, rimanendo accanto ai lavoratori che stanno rivendicando dignità, sapendo che è in corso una battaglia difficile e che sarà ancora lunga ma che il risultato dovrà necessariamente la conquista di diritti e tutele per tutti.
 
Per questo lunedì 1 marzo 2021 si terrà sul piazzale antistante la CGIL un evento dedicato ai Riders del territorio ed alle loro rivendicazioni.
 
Il Segretario Generale CGIL di Brindisi 
Antonio Macchia 
Il segretario Generale NIdiL CGIL Brindisi 
Luciano Quarta

Importanti novità in arrivo per le opere pubbliche di Francavilla Fontana. Nelle scorse ore è stato pubblicato il Decreto del Ministero dell’Interno relativo ai finanziamenti dei lavori di messa in sicurezza delle infrastrutture presenti sui territori cittadini.

Le due progettualità presentate dall’Amministrazione Comunale, che prevedono un investimento di 5 milioni di euro, sono risultate ammissibili e, grazie allo scorrimento della graduatoria, saranno finanziabili nel 2022 nella seconda fase dell’intervento governativo.

“Si tratta di un risultato straordinario – dichiara il Sindaco Antonello Denuzzo – grazie a questi 5 milioni di euro potremo intervenire su due questioni che da tempo attendono una soluzione definitiva e che diversamente avrebbero richiesto un impegno economico notevole da parte del nostro Comune.”

3 milioni di euro saranno investiti per la mitigazione del rischio idraulico R4. Il progetto riguardante gli interventi è stato presentato nei mesi scorsi e prevede una risoluzione delle criticità strutturali che sono causa degli allagamenti del quartiere Musicisti. In relazione a questa nota problematica è in programma, a breve, un primo stralcio di interventi finanziati con 100 mila euro di fondi comunali. Questo primo step di lavori, che sarà realizzato a prescindere dal finanziamento, interesserà via Di Vagno e consisterà nella pulizia e manutenzione della rete di cunicoli dove corrono le acque, nell’eliminazione degli allacciamenti di fogna nera che ne ostruiscono il passaggio, nella realizzazione di una nuova condotta con un diametro superiore a quello esistente e nella collocazione di nuovi pozzetti con griglie di captazione.

“Il nostro approccio sulla R4 è radicale. L’obiettivo che ci siamo posti è quello della risoluzione definitiva della problematica – prosegue il Sindaco – comprendo le lamentele dei residenti che da anni si battono per il superamento delle criticità esistenti, ma ormai il cammino è tracciato. Cominceremo al più presto con lavori che favoriranno il fluire delle acque e, finalmente, potremo completare in tempi brevi l’opera in tutta la sua portata grazie ai 3 milioni di euro di questo finanziamento.”

L’altro intervento, che prevede un investimento 2 milioni di euro, riguarda la messa in sicurezza e riqualificazione viaria delle contrade cittadine, in particolare le cosiddette strade bianche.

“I 2 milioni di euro ci consentiranno di intervenire con forza nelle contrade – spiega il Sindaco – da più parti continuiamo a ricevere segnalazioni di strade dissestate. Avremo la possibilità non solo di operare manutenzioni, ma di asfaltare per la prima volta molte vie.”

Il finanziamento sarà possibile grazie alle ulteriori somme messe a disposizione dall’ex Governo Conte che ha previsto specificatamente per questa misura un investimento ulteriore di 1,75 miliardi di euro per l’annualità 2022. Queste somme integrano gli 1,85 miliardi stanziati nel 2021.

“Queste somme – conclude il Sindaco Denuzzo – innescheranno un virtuoso effetto domino. Gli investimenti che avevamo destinato per R4 consentiranno di finanziare altri progetti, accelerando il processo di realizzazione di altre opere su cui stiamo lavorando da tempo. Con questi 5 milioni di euro salgono ad 11 milioni i finanziamenti ottenuti dalla nostra Amministrazione Comunale in questi due anni e mezzo. Questi risultati sono il frutto di un duro lavoro di programmazione realizzato in sinergia con gli Uffici. Non si tratta di semplici traguardi, ma di nuovi punti di partenza che consentiranno di cambiare progressivamente il volto della Città.”

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La STP Brindisi, per consentire il rispetto dell’obbligo di dotarsi di idoneo titolo di viaggio prima della salita a bordo dell’autobus, mette a disposizione della propria clientela numerose possibilità di acquistare il biglietto o l’abbonamento.

In particolare, in alternativa all’acquisto presso la rete di rivendite autorizzate presenti in tutto il territorio servito, è possibile acquistare i titoli di viaggio attraverso la App MyCicero e la piattaforma web Itineris sul sito www.cotrap.it, con la quale si può anche prenotare il viaggio di interesse.

Si rammenta inoltre che, in via del tutto eccezionale, nei limiti delle modalità operative consentite dalle linee guida vigenti nel periodo emergenziale, è possibile acquistare il biglietto dal conducente a tariffa maggiorata.

Tale opportunità, che continua tuttavia a rimanere una eccezione rispetto alle possibilità sopra evidenziate, può creare difficoltà alla regolarità e sicurezza del servizio ed alle condizioni di tutela della salute del personale aziendale e dell’utenza. Per tali ragioni, a partire dal prossimo 1° marzo 2021 verranno attivate le nuove modalità di rilascio dei biglietti a tariffa maggiorata che prevedono la tariffa minima del servizio pari ad € 2,00. 

La Direzione aziendale raccomanda in ogni caso di munirsi di biglietto o di abbonamento prima di iniziare il viaggio.

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi venerdì 26 febbraio 2021 in Puglia, sono stati registrati 8.179 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.104 casi positivi: 429 in provincia di Bari, 88 in provincia di Brindisi, 75 nella provincia BAT, 172 in provincia di Foggia, 76 in provincia di Lecce, 258 in provincia di Taranto, 3 casi fuori regione, 3 casi provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 22 decessi: 9 in provincia di Bari, 1 in provincia BAT,  2 in provincia di Foggia, 3 in provincia di Lecce, 7 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.540.574 test.

108.948 sono i pazienti guariti.

32.039 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 144.874 così suddivisi:

55.276 nella Provincia di Bari;

15.468 nella Provincia di Bat;

10.736 nella Provincia di Brindisi;

29.146 nella Provincia di Foggia;

12.298 nella Provincia di Lecce;

21.207 nella Provincia di Taranto;

580  attribuiti a residenti fuori regione;

163 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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La Commissione Sanità della Regione Puglia, presieduta dal consigliere Mauro Vizzino, ha approvato all’unanimità una proposta di legge - sottoscritta dai consiglieri Amati (p.f.), Vizzino, Caracciolo e Paolicelli - con cui si intende rendere obbligatorio lo screening per la diagnosi precoce per la SMA (atrofia muscolare spinale). L’obiettivo è quello di garantire una diagnosi precoce in età neonatale per avviare la somministrazione di efficaci terapie farmacologiche.
“Ho portato immediatamente in discussione questa proposta di legge – afferma il Presidente Vizzino – anche per un elemento simbolico, visto che il 28 febbraio è la giornata mondiale dedicata alle malattie rare che nel nostro Paese colpiscono oltre due milioni di persone. La SMA, in particolare, è la prima causa di mortalità infantile. Adesso auspichiamo che questa proposta di legge giunga quanto prima all’esame del Consiglio regionale, confermando una grande sensibilità della Puglia ad affrontare in maniera incisiva il dramma delle malattie rare”.

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Mesagne. Detiene in casa stupefacente, bilancino di precisione, materiale per il confezionamento di dosi e banconote di vario taglio, arrestato. I Carabinieri della Stazione di Mesagne, a conclusione degli accertamenti, hanno tratto in arresto D’ERRICO Paolo, 25enne del luogo, per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. In particolare, nel primo pomeriggio del 25 febbraio, a seguito di perquisizione domiciliare presso la sua abitazione, i militari hanno trovato nella sua camera da letto e nel bagno, 6 dosi di marijuana opportunamente confezionate, per un peso complessivo di 26 grammi, materiale per il suo confezionamento, un bilancino di precisione e 26,00 euro in banconote di vario taglio. La sostanza stupefacente, gli oggetti e il denaro sono stati sottoposti a sequestro e l’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Una manciata di cagnolini appena nati sono stati abbandonati in campagna da qualche individuo insensibile. I pelosetti eranno avvolti e legati in alcuni stracci. La scoperta è stata fatta da una signora che mentre stava facendo footing si è accorta dei piccoli cagnolini gettati ai piedi di un albero. Sdegno e indignazione per il vile gesto umano. 

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Si sono aggravate in campagna le condizioni di disagio degli anziani a causa dell’emergenza pandemica con oltre il 30% dei nonni che vivono in povertà assoluta e necessitano di politiche di sostegno e socio-sanitarie E’ quanto emerso nel corso dell’incontro dell’Associazione regionale dei Pensionati di Coldiretti Puglia e l’assessore regionale al Welfare, politiche di benessere sociale e programmazione sociale ed integrazione socio-sanitaria, Rosa Barone ed il presidente nazionale dell’Associazione Pensionati Coldiretti, Giorgio Grenzi.

“Serve una stretta sul piano socio-sanitario regionale scaduto a dicembre 2020 che va rifatto per il prossimo triennio fino al 2023, con servizi di domiciliazione e programmando interventi nel campo della prevenzione, della cura e  della  tutela della salute. Abbiamo chiesto l’istituzione di un tavolo regionale della terza età presso l'assessorato al welfare, proposta accolta  con favore dall’Assessore regionale Barone, al fine di partecipare attivamente e con proposte concrete alle scelte che si andranno a determinare per la riformulazione del piano regionale delle politiche sociali e candidarsi sin da ora a collaborare, per la sua attuazione, negli ambiti territoriali pugliesi”, ha affermato il presidente dell’Associazione regionale dei Pensionati di Coldiretti Puglia, Angelo Marseglia.

Per 425mila anziani over 70 in Puglia, di cui 147mila vivono con pensioni minime di circa 516 euro, con uno scenario che si aggrava nelle aree rurali più difficili da presidiare – aggiunge Coldiretti Puglia - con la pandemia da Covid che ha generato ansia e apprensione per il futuro e la salute nelle persone più vulnerabili e sensibili e gli anziani, in particolare quelli soli, sono fra i soggetti più esposti a queste dinamiche e quindi più a rischio di truffe da parte di associazioni criminali che ne vogliono approfittare per rubare risparmi, gioielli e ricordi di famiglia.

“Va attuata la legge sull’invecchiamento attivo, allargando il provvedimento anche ai pensionati del lavoro autonomo, attraverso politiche integrate a favore delle persone anziane, valorizzando le loro esperienze professionali, formative e cognitive e programmando interventi nel campo della prevenzione, della cura e  della  tutela della salute. E’ grave il disagio avvertito dai nostri anziani, presenza vitale nelle campagne, a forte rischio truffe e raggiri, con una condizione già ai limiti della fascia di povertà per le pensioni minime e con uno Stato Sociale sempre meno attento ai loro bisogni e a quelli delle loro famiglie”, ha aggiunto il direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni.

I network parentali sono fra i più importanti per garantire qualità e serenità di vita alle persone più avanti negli anni che spesso – insiste Angelo Marseglia, presidente dell’Associazione dei Pensionati di Coldiretti Puglia –  devono affrontare patologie più o meno gravi per le quali l’aspetto psicologico è parte integrante della terapia riabilitativa insieme alla collaborazione degli oltre 350mila operatori di cooperative sociali e di assistenza che seguono milioni di famiglie affiancando il lavoro dei servizi pubblici.

La presenza degli anziani all’interno della famiglia in generale, e di quella agricola in particolare, è stata considerata come una forma arcaica da superare mentre con la crisi – sostiene Coldiretti Puglia – si sta dimostrando fondamentale per affrontare le difficoltà economiche e sociali di molti cittadini. La solidarietà tra generazioni sulla quale si fonda l’impresa familiare è – aggiunge Coldiretti Puglia – un modello vincente per vivere e stare bene insieme e non un segnale di arretratezza sociale e culturale come è stato spesso affermato.

Le pensioni aiutano i bilanci per più di una famiglia su tre con la presenza dei nonni in casa che viene giudicata positivamente per il contributo economico e sociale che sono in grado di offrire in un momento di difficoltà.

Da qui la necessità di intervenire per tutelare gli anziani, patrimonio di esperienza e ausilio vitale nelle famiglie, recuperare il potere di acquisto delle pensioni più basse – afferma Coldiretti Puglia – eliminare ogni forma di discriminazione fra lavoratori dipendenti ed autonomi anche per quanto attiene gli assegni familiari, riconoscere un sostegno per le famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza, definire i livelli essenziali di assistenza, potenziare i servizi di prevenzione presso gli ambulatori di medicina generale allo scopo di assicurare, agli anziani a basso reddito, gli accertamenti diagnostici in forma ambulatoriale, con riduzione delle liste di attesa, dei ricoveri in ospedale e della spesa sanitaria.

Va anche riconosciuto un sostegno alle famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza. E’ evidente – conclude Coldiretti Puglia – l’insostenibilità sociale della situazione a carico dei coltivatori pensionati e delle loro famiglie, sui quali si vanno sempre più scaricando i disservizi e le insufficienze dell’intervento pubblico.

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