Iniziata la campagna olive 2020/2021

Novembre 05, 2020 745

È in pieno svolgimento in provincia di Brindisi la campagna olivicola 2020/2021. Gli olivicoltori hanno iniziato la raccolta e la molitura di quello che si preannuncia un prodotto qualitativamente ottimo con una produzione scarsa dovuto principalmente agli effetti pandemici della Xylella. Purtroppo ogni anno che passa fare un bilancio dell’annata olivicola e del suo inizio è sempre più complesso e gravoso. Per tanti, sempre più, la raccolta è ormai un ricordo del passato. Quella gioia che si prova quando si raccoglie il frutto di un anno di sforzi e sacrifici, di anni di passione, investimenti ed amore dedicati alla terra, viene soffocata dal dolore di veder seccare un patrimonio olivicolo millenario ed unico al mondo. L’intera provincia di Brindisi ormai è attanagliata dal batterio ed anche la Piana degli ulivi Monumentali mostra segni evidenti e molto diffusi, chiaro sintomo che la Xylella si è propagata da tempo. Pertanto il primo dato che si può evidenziare è che molti produttori oggi non stanno raccogliendo né lo potranno più fare in futuro. Ciò viene aggravato da una burocrazia che rende tutto difficile agli agricoltori e la pandemia da Covid, in atto, di sicuro non aiuta. “Riuscire ad avere risposte per le aziende in tempi rapidi è ormai un miraggio. Inoltre, è molto sentita la necessità di sbloccare il bando per gli innesti e tutte le risorse del piano Xylella, purtroppo marginali per il territorio brindisino, e del Psr, quest’ultimo giunto ad un punto di non ritorno se non si fa subito qualcosa”, hanno spiegato da Coldiretti.

Ad oggi risulta speso solo il 36% dei fondi, anche perché il Psr, cosi come è stato scritto, “è un vestito che non calza sulla nostra realtà agricola, troppo speso sono le imprese che devono adeguarsi nei loro investimenti alle misure e non viceversa”, hanno aggiunto dall’associazione di produttori -. Sprecare centinaia di milioni di euro è un errore che non possiamo più permetterci, ne va della sopravvivenza economica e sociale di un interno territorio e non della sola agricoltura”. Fatta questa doverosa premessa l’annata olivicola che ormai è entrata nel vivo si sta caratterizzando per un prodotto di assoluta eccellenza, anche se il quantitativo è di scarsità di produzione, si stima inferiore del 48% rispetto alla scorsa. Nonostante eventi atmosferici avversi il brindisino quest’anno riesce a sviluppare una produzione di qualità eccellente e con quantitativi superiori alle altre province. “Nella zona di Fasano, fortunatamente, ancora non risentiamo degli effetti della Xylella, le olive sono sanissime e l’olio che stiamo producendo è ottimo con acidità bassissima”, ha spiegato Floriana Fanizza di Fasano, presidente nazionale delle donne di Coldiretti. Il problema è, quindi, nella commercializzazione poiché i prezzi sono bassi e non remunerativi, in linea con quelli dello scorso anno. Per la presidentessa Fanizza l’obiettivo per gli olivicoltori brindisini è di “puntare sulle produzioni di olio biologico, Igp Puglia e Dop”. Buone le olive anche a Mesagne, in uno scenario, però, completamente differente. “La campagna olivicola appena iniziata si preannuncia come una annata ottima dal punto di vista qualitativo, l’estate calda non ha favorito gli attacchi di mosca, le olive si presentano integre, producendo di conseguenza un ottimo olio”, ha detto Carmelo Dellimauri, presidente dell’oleificio “Alcide De Gasperi”. La produzione, purtroppo, quest’anno “sarà inferiore agli anni scorsi specialmente nella nostra zona per via del noto problema della Xylella. Nonostante l’ottimo prodotto e la scarsa quantità i prezzi dell’olio non aumentano tanto quanto si potesse ragionevolmente pensare, perché, la quantità di olio che ancora è presente nei frantoi a livello mondiale è alta, inoltre sui mercati c’è molta incertezza dovuta al Covid-19”, ha concluso il presidente.

 

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Ultima modifica il Giovedì, 05 Novembre 2020 11:49