Redazione

Derattizzazione, disinfestazione larvicida e adulticida contro mosche e zanzare: gli interventi del mese di giugno. L’ufficio Ecologia e Ambiente della città di Mesagne informa che da sabato 11 giugno l’intero territorio comunale è interessato dai programmati interventi di derattizzazione e disinfestazione larvicida contro mosche e zanzare. Tali interventi termineranno domani, martedì 14 giugno. 

Si avvisa, inoltre, che a partire dalla tarda serata del prossimo venerdì 17 giugno, e fino alle prime ore del giorno successivo, l’intero territorio comunale sarà interessato dagli interventi di disinfestazione adulticida contro zanzare e mosche. Come sempre, in vista di tale intervento, si consiglia di: mantenere chiuse porte e finestre con affaccio diretto su strada; non lasciare animali domestici e biancheria nei giardini e sui balconi delle abitazioni; non conservare all’esterno frutta, verdura o altri generi alimentari.

Martedì 14 giugno alle ore 16.00, così come approvato dalla Conferenza dei Capigruppo nel corso della precedente seduta, riprenderanno i lavori del Consiglio Comunale di Francavilla Fontana.  

L’Assise cittadina discuterà i seguenti punti all’ordine del giorno non discussi nella seduta del 9 giugno:

6. Proposta di Delibera di Consiglio comunale n°50 del 25/05/2022 “Approvazione variante urbanistica al P.D.F. per realizzazione di un’area mercatale ed eventi non conforme alle previsioni dello strumento urbanistico generale ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 10-11-18-19 del DPR 327/2001 e art. 12 della L.R. Puglia n. 03/2005”;

7. Proposta di Delibera Consiglio comunale n°49 del 23/05/2022 “Determinazione prezzo di cessione aree PEEP E PIP. Adempimento ai sensi dell’art. 172 del D. Lgs. 267/2000”;

8. Proposta di Delibera Consiglio comunale n°17 del 24/02/2022 “Regolamento Scuola Musicale. Modifica articolo 12. Approvazione”;

9. Proposta di Delibera Consiglio comunale n°38 del 28/04/2022 “Approvazione progetto di acquisizione e di sistemazione urbanistica delle aree necessarie per l'ampliamento del cimitero comunale, 2^ variante”;

10. Proposta di Delibera Consiglio comunale n°47 del 17/05/2022 “L.R. 5/7/2019 n. 22 ‘Nuova disciplina generale in materia di attività estrattive’ art.5 - Commissioni tecniche comunali per attività estrattive - Deliberazione della Giunta regionale 18 giugno 2020, n. 936 – Approvazione regolamento”;

11. Proposta di Delibera Consiglio comunale n. 41 del 28/04/2022 “Sentenza n. 434/2022 del 19/12/2021 emessa dal Giudice di Pace di Brindisi”;

12. Proposta di Delibera Consiglio comunale n. 42 del 03/05/2022 “Riconoscimento debito fuori bilancio ex art. 194 comma 1 lett.a) del D. Lgs n. 267/2000 - Sentenza n. 515/2022 emessa dal Tribunale di Brindisi nella causa iscritta al n. 3760/2015 RG”;

13. Proposta di Delibera Consiglio comunale n. 43 del 09/05/2022 “Riconoscimento debito fuori bilancio ex art. 194 comma 1 lett.a) del D. Lgs n.267/2000 - Decreto di liquidazione di compenso CTU- Giudizio n. 2290/2014 RG”;

14. Proposta di Delibera Consiglio comunale n. 44 del 09/05/2022 “Riconoscimento debito fuori bilancio ex art.194, comma 1, lett. e, d.lgs. n. 267/2000”;

15. Proposta di Delibera Consiglio comunale n. 45 del 13/05/2022 “Riconoscimento debito fuori bilancio ex art. 194 comma 1 lett.a) – Ordinanza del 22/10/2021 emessa dalla Corte D'Appello di Lecce nella causa civile iscritta al n. 482/2019 RG".

Il Consiglio Comunale sarà trasmesso in diretta streaming sul canale youtube del Comune di Francavilla Fontana e in differita radiofonica su Radio85.

Sarà presentato mercoledì 15 giugno alle ore 19.00, ai Portici delle Teresiane a Fasano, il logo del nuovo brand «Terre di Fasano», nato dal risultato dell’attività di “Place Branding” avviata da Teatro Pubblico Pugliese – Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura, in collaborazione con il Comune di Fasano e curata da Marconiweb Srl nell’ambito del Progetto strategico dal titolo TAKE IT SLOW - «Smart and Slow Tourism Supporting Adriatic Heritage for Tomorrow» di cui la Regione Puglia - Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio è partner Associato.

Introdurrà la serata il prof. Achille Chillà, docente, storico ed esperto del territorio. Interverranno: il Sindaco della Città di Fasano, Francesco Zaccaria; l’Assessore al Turismo della Città di Fasano, Pier Francesco Palmariggi; il responsabile ufficio Progetti del Teatro Pubblico Pugliese – Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura, Lino Manosperta; il consulente tecnico della sezione Turismo e Cultura della Regione Puglia e coordinatore della Consulta del Turismo della Città di Fasano, Valerio Palasciano; la biologa, guida turistica Naturalistica e vice-Presidente della Cooperativa Serapia, coordinatrice della “Local Community of Practice” Take It Slow, Marialucrezia Colucci; il vice-Presidente Fondo Ambiente Italiano Puglia, Beniamino Attoma Pepe, il rappresentante della Marconi Web Srl, Alfredo Bortone. Modererà Patrizia Nettis, staff Comunicazione Città di Fasano.

Dopo il talk la serata continuerà con lo spettacolo di free jazz a cura di Compagnia SenzaConfine con Camillo Pace, Miriam Neglia e con la partecipazione di Davide Curci.

Il Progetto Take It Slow, finanziato dal Programma di Cooperazione Transfrontaliera Interreg V-A Italy-Croatia 2014-2020, di cui il Teatro Pubblico Pugliese è Partner, insieme a  Regione Puglia - Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio (Partner Associato), altre 6 Regioni italiane e 5 Partner Croati, nasce con l’obiettivo di ideare e mettere in pratica politiche, prodotti e servizi innovativi di turismo sostenibile basati sul patrimonio naturale e culturale della zona Capitolo-Torre Canne-Selva di Fasano. Un Progetto con approccio dal basso, realizzato in collaborazione con una “Local Community of Practice”(LCP), una comunità locale di pratica, formata da ben 44 soggetti tra imprese, associazioni, comunità scientifica, attivi nel territorio su indicato e coordinati da Coop. Serapia.

“Smart and Slow Tourism Supporting Adriatic Heritage for Tomorrow” (TAKE IT SLOW) è un progetto turistico strategico del valore di oltre 3,7 milioni di euro cofinanziato (85%) dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale attraverso il Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia - Croazia. Lead Partner è la Regione Dubrovnik Neretva mentre i partner del progetto sono l’Istituto Pubblico per il Coordinamento e lo Sviluppo della Contea di Spalato Dalmazia – RERA SD, l’Agenzia pubblica di sviluppo istituzionale della Contea di Šibenik Knin, l’Università di Zara, la Regione Istria, PROMOTURISMOFVG, la Regione Veneto, Svim SRL Agenzia di sviluppo regionale, la Regione Molise, il Teatro Pugliese Pugliese – Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura, la Regione Emilia-Romagna, la Regione Abruzzo e la Regione Puglia. Il progetto è pensato per gestire e promuovere la Regione Adriatica come destinazione turistica transfrontaliera verde, intelligente, sostenibile, accessibile e lenta.

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A.A.A cercasi specchio ....Carissimo direttore mi chiedo ché fine ha fatto lo specchio che stava in via Tenente  Roberto Antonucci  angolo via Udine??? Da tempo che non c'è più...essendo una strada molto trafficata chiedo all amministrazione di rimpiazzarlo quanto prima per l'importanza dove si trova.

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Il Sindacato Cobas  ha incontrato nel  pomeriggio di  Venerdì 10 Giugno 2022,  alle ore 15,30 i comuni  di Brindisi e San Vito dei Normanni che insieme gestiscono i servizi sociali per discutere sulle  nuove gare partite in questi giorni.

Il Cobas nel corso della riunione ha  prima denunciato il mancato processo di coinvolgimento nelle decisioni  da parte delle Amministrazioni Comunali, così come da impegni presi...alla faccia della condivisione prevista per le attività del terzo settore.

Il Cobas ha ribadito la contrarietà in particolare al piano di predissesto economico del Comune di Brindisi fin dalla votazione in Consiglio Comunale del Dicembre 2019.

Il Cobas ha ribadito la richiesta del ritiro in autotutela  delle gare,  perché con queste nuove gare i servizi sociali subiscono  un ulteriore processo di demolizione  dell’esistente , con professionalità distrutte , stipendi ancora più bassi.

La fermezza delle Amministrazioni Comunali  si è soprattutto evidenziata con le parole del dottor Falco , dirigente dei servizi sociali , che ha parlato di sopravvivenza essendo i fondi disponibili estremamente limitati .

Così come sono state ritirate le vendite delle piscine dal piano di predissesto brindisino così si possono tirare fuori i servizi sociali ha ribadito il Cobas .

Abbiamo chiesto un verbale della riunione dove riportare le nostre dichiarazioni e che fossero allegati allo stesso le osservazioni dei   limiti contenuti nelle  gare inviate ai Comuni dai lavoratori dei Cobas dei diversi servizi.

Stiamo valutando con i nostri avvocati la possibilità di un ricorso in Magistratura per la difficile situazione già di parziale funzionamento oggi , immaginiamo con ulteriori tagli con eventuali danni in particole a donne e bambini proprio per gli stessi contatti di queste figure attraverso i lavoratori dei servizi con la stessa Magistratura.

 Da  queste osservazioni dei lavoratori/trici esce un quadro devastante delle nuove gare che sono da rigettare completamente per il bene dei cittadini, soprattutto dove i servizi fungono da collegamento con istituzioni come la Magistratura.

 Alla faccia della  dei più deboli , dei bambini, delle  indifese.

Nel corso della riunione abbiamo avuto la conferma di tempi lunghi per la attivazione del Consorzio , di cui si stanno operando per la costituzione della stesso.

Sul Consorzio abbiamo dichiarato che se le premesse sono queste per via dei finanziamenti limitati e di possibili crisi  economiche prossime future è meglio che ci si fermi ; il perché è da ricercare nelle spese per presidenti vari e consiglieri di amministrazione che costerebbero certamente non poco danneggiando ulteriormente lavoratori e cittadini.

La lotta del Cobas continua  e non si fermerà certamente.

Per il Cobas Roberto Aprile

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Il SuperEnalotto premia la Puglia: a Copertino (LE) centrato un “5” da 18 mila euro. La Puglia torna a sorridere con il SuperEnalotto: nel concorso dell’11 giugno, come riporta Agipronews, è stato centrato un “5” del valore di 18.181,32 euro. La giocata vincente è stata registrata nella tabaccheria di via Corsica 152 a Copertino, in provincia di Lecce. Il Jackpot, intanto, continua a salire toccando quota 221 milioni di euro – record nella storia del gioco - che saranno in palio nella prossima estrazione. L'ultima sestina vincente è arrivata il 22 maggio 2021, con i 156,2 milioni di euro finiti a Montappone (FM), mentre in Puglia l’ultimo "6" è quello da 26 milioni di euro realizzato a gennaio del 2014, a Bari.

Il 10eLotto premia la Puglia: ad Alezio, in provincia di Lecce, riporta Agipronews, è stato centrato un 9 da 20mila euro. L'ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito premi per quasi 22 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di oltre 1,6 miliardi da inizio anno.

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Non è detto che con un dritto e un rovescio giocati con il cuore, la pallina finisca nel rettangolo giusto. Sconfitta esterna per i ragazzi del Circolo Tennis Brindisi che ieri (domenica 12 giugno), nella sesta giornata del Campionato Nazionale a Squadre di Serie B1 Maschile, si sono arresi per 6 a 0 ai padroni di casa del Circolo Tennis Vicenza.

Sei gli incontri disputati (4 singolari e 2 doppi), nessun nuovo punto incassato dai biancazzurri che, considerando il turno di riposo (domenica 19 giugno) in occasione della prossima e ultima giornata della regular season, chiudono la fase a gironi a quota quattro punti in classifica, con il pass di accesso alla zona playout tra le mani.

Nei singolari: Andrea Massari (Brindisi, classifica 2.6) è stato sconfitto da Enrico Giacomini (Vicenza, classifica 2.4) 6-4/6-0; Matteo Giangrande (Brindisi, classifica 2.6) è stato sconfitto da Stefano D’Agostino (Vicenza, classifica 2.5) 6-2/6-2; Filippo Tonnicchi (Brindisi, classifica 2.5) è stato sconfitto da Francesco Ferrari (Vicenza, classifica 2.4) 6-0/6-2; Jacopo Tarlo (Brindisi, classifica 3.1) è stato sconfitto da Fabrizio Cavestro (Vicenza, classifica 2.6) 7-6/6-1.

Nei doppi: Tonnicchi/Tarlo (Brindisi, classifica 2.5 e 3.1) sono sati sconfitti da Ferrari/Manfrini (Vicenza, classifica 2.4 e 2.6) 6-2/6-2; Giangrande/Trabacca (Brindisi, classifica 2.6 e 3.1) sono stati sconfitti da D’Agostino/Giacomini (Vicenza, classifica 2.5 e 2.4) 7-5/6-2.

«Siamo molto amareggiati e, ancora una volta, prendiamo atto che il risultato si fa sul campo – afferma nel post gara Vito Tarlo, capitano del C.T. Brindisi -. La volontà di far bene che c’è in ognuno di noi non è mai in discussione, ma oggi non siamo mai entrati in gara e probabilmente avremmo potuto fare di più. Complimenti agli avversari che hanno espresso un ottimo tennis, Vicenza è una gran bella squadra. Adesso ci prendiamo qualche giorno per metabolizzare, considerando anche che nella prossima giornata riposiamo, pronti a recuperare tutte le energie per affrontare nel modo migliore la fase playout».

I biancazzurri torneranno in campo domenica 26 giugno, quando secondo un tabellone ancora da definire, disputeranno la gara di andata dei playout per la permanenza in serie B1.

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Qualità eccellente, quantità in calo – mediamente – di circa il 20%: le prime trebbiature confermano, per il grano duro pugliese, le stime che CIA Agricoltori Italiani Puglia aveva delineato già nella seconda decade di maggio. Le piogge degli scorsi giorni non hanno inciso sulla qualità, che resta molto elevata. “Questo significa – ha specificato CIA Puglia attraverso una nota – che, qualora ci fossero tentativi di riconoscere ai produttori prezzi al ribasso, questi non sarebbero giustificati da nessun appiglio a un ipotetico e assolutamente infondato abbassamento degli standard qualitativi”.

“Il fatto che la scorsa settimana il grano non sia stato quotato, alla Borsa Merci di Foggia, ha sollevato qualche inquietudine. CIA Puglia non vuole pensar male, per cui intendiamo approcciarci alle prossime sedute delle Borse di Foggia e di Bari senza lanciare allarmi preventivi. Occorre, però, che il quadro delle informazioni sia trasparente e completo”.

LE QUANTITA’. Il preventivato calo della produzione, con rese che saranno inferiori di circa il 20% alle medie degli ultimi anni, è diretta conseguenza del prolungato periodo di siccità riscontrato nei mesi invernali. Il problema si riscontra in tutte le aree della Puglia, dal Foggiano alla Bat e all’area metropolitana di Bari, stessa cosa per il Tarantino. A macchia di leopardo, laddove le precipitazioni piovose invernali hanno scongiurato le conseguenze della siccità, le rese sono in linea con le medie statistiche rilevate da Ismea contenute nella forbice fra i 35-40 quintali per ettaro. Prevalgono in tutta la Puglia, tuttavia, le aree in cui l’inverno è stato avaro d’acqua.

PASTA, AUMENTI E SPECULAZIONI. Nei supermercati, si rilevano aumenti variabili della pasta. Il rialzo dei prezzi della pasta, tuttavia, è giustificato solo per la quota parte attinente all’incremento dei costi di produzione che derivano dalla bolletta energetica. “Se il prezzo di un pacco di pasta aumenta in misura superiore al 20%, con punte molto più alte, non possiamo escludere che in alcuni casi siano in atto delle speculazioni belle e buone. In ogni caso, non crediamo sia né accettabile né giusto che le grandi case della pasta italiana scarichino sugli agricoltori e sul valore da riconoscere al grano duro italiano le difficoltà che stanno vivendo gli stessi produttori. I costi di produzione, per intenderci, stanno aumentando per tutti. Il gasolio agricolo è arrivato a toccare quota 1,57 euro al litro”.

QUANTO COSTA UN ETTARO DI GRANO.  Se le previsioni sul raccolto indicano una diminuzione del 20%, i costi di produzione per chi coltiva e raccoglie grano sono già aumentati almeno del 30%. “Coltivare e, soprattutto, raccogliere un ettaro di grano, prima della pandemia aveva un costo che oscillava fra i 700 e i 750 euro, mentre oggi occorrono più di 1000 euro”. La trebbiatura, ad esempio, risente dell’incremento di costo fatto registrare dal gasolio”. “I contratti di filiera, aperti alle ‘premialità’ da prevedere per valorizzare il grano di migliore qualità, sono il modello da seguire. Per garantire il giusto reddito e un equo riconoscimento ai produttori che investono per dare al mercato un prodotto salubre, funzionale, di eccellente qualità. Occorre, però, che anche a chi resta fuori dagli accordi di filiera sia assicurato un corrispettivo che tuteli il reddito, considerando le caratteristiche proteiche che possono avere quei grani”.

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La produzione di grano in Puglia è stimata quest’anno in calo del 30% per effetto della siccità che ha stretto tutta la regione in una morsa per mesi causando il taglio delle rese. E’ quanto emerge da una stima della Coldiretti Puglia, divulgata in occasione dell’avvio della trebbiatura in Puglia, la regione dove si concentra la maggiore produzione nazionale, in cui stati raccolti i primi chicchi di grano duro.

“La produzione è in calo proprio quando in Puglia coltivare grano è costato agli agricoltori pugliesi fino a 600 euro in più ad ettaro a causa dell’impennata dei costi di produzione causata dall’effetto a valanga della guerra in Ucraina dopo la crisi generata dalla pandemia Covid, che si riflette a cascata dalle sementi al gasolio fino ai fertilizzanti”, ha spiegato Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia, per cui il salasso a carico del Granaio d’Italia rende necessari “interventi per aiutare le imprese rispetto a rincari ormai insostenibili, a partire dal settore cerealicolo che rappresenta uno dei simboli della situazione di difficoltà in cui versa l’agricoltura regionale”, ha detto Piccioni.

Ad essere più penalizzati con i maggiori incrementi percentuali di costi correnti – continua la Coldiretti Puglia - sono proprio le coltivazioni di cereali, dal grano all’avena, che servono al Paese a causa dell’esplosione della spesa di gasolio, concimi e sementi e l’incertezza sui prezzi di vendita con le quotazioni in balia delle speculazioni di mercato.

Il taglio dei raccolti causato dall’incremento dei costi e dalla grave e perdurante siccità in alcune aree delle province di Bari e Foggia – sottolinea Coldiretti Puglia – rischia di aumentare la dipendenza dall’estero per gli approvvigionamenti agroalimentari con l’Italia che è già obbligata ad importare il 64% del grano per il pane, il 44% di quello necessario per la pasta, ma anche il 16% del latte consumato, il 49% della carne bovina e il 38% di quella di maiale, senza dimenticare che con i raccolti nazionali di mais e soia, fondamentali per l’alimentazione degli animali, si copre rispettivamente appena il 53% e il 27% del fabbisogno italiano secondo l’analisi del Centro Studi Divulga.

La Puglia è il principale produttore italiano di grano duro, con 360.000 ettari coltivati e 10milioni di quintali prodotti in media all’anno. La domanda di grano 100% Made in Italy che si scontra con anni di disattenzione e abbandono che nell’ultimo decennio – denuncia Coldiretti Puglia - hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati, con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente, dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero, soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore in Puglia ed in Italia.

Le migliori varietà di grano duro selezionate – insiste Coldiretti Puglia - da Emilio Lepido a Furio Camillo, da Marco Aurelio a Massimo Meridio fino al Panoramix e al grano Maiorca, sono coltivate dagli agricoltori sul territorio pugliese che produce più di 1/4 di tutto il frumento duro italiano.

La minor produzione pesa sulle aziende cerealicole che hanno dovuto affrontare rincari delle spese di produzione che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio con incrementi medi dei costi correnti del 68% secondo elaborazioni Coldiretti su dati del Crea dalle quali si evidenzia che in un caso su quattro i costi superano i ricavi con il grano duro per la pasta che è quotato in Italia 55 centesimi al chilo e quello tenero per il pane a 45 centesimi al chilo. L’impatto si fa sentire anche sui consumatori con i prezzi che dal grano al pane aumentano da 6 a 12 volte tenuto conto che per fare un chilo di pane occorre circa un chilo di grano, dal quale si ottengono 800 grammi di farina da impastare con l’acqua per ottenere un chilo di prodotto finito venduto da 2,7 euro al chilo a 5,4 euro al chilo, secondo la Coldiretti.

Un trend negativo che aumenta la dipendenza dall’estero in una situazione in cui – evidenzia la Coldiretti regionale – l’Italia è diventata deficitaria in molte materie prime e produce appena il 36% del grano tenero che serve per pane, biscotti, dolci e il 62% del grano duro per la pasta.

Per effetto della riduzione delle rese a causa dei cambiamenti climatici– continua la Coldiretti Puglia - il raccolto dovrebbe attestarsi attorno ai 6,5 miliardi di chili a livello nazionale su una superficie totale di 1,71 milioni di ettari coltivati fra grano duro per la pasta (1,21 milioni di ettari) e grano tenero per pane e biscotti (oltre mezzo milione di ettari).

La situazione è preoccupante anche a livello internazionale dove la produzione mondiale di grano per il 2022/23 è stimata in calo a 769 milioni, per effetto della riduzione in Ucraina con un quantitativo stimato di 19,4 milioni di tonnellate, circa il 40% in meno rispetto ai 33 milioni di tonnellate previsti per questa stagione ma anche negli Stati Uniti (46,8 milioni) e in India (105 milioni), secondo l’analisi della Coldiretti sugli ultimi dati dell’International Grains Council che evidenzia peraltro  che in controtendenza il raccolto di grano cresce del 2,6% in Russia per raggiungere 84,7 milioni di tonnellate delle quali circa la metà destinate all’esportazioni (39 milioni di tonnellate).

Il Paese di Putin è il primo esportatore mondiale di grano con il controllo delle scorte alimentari– sottolinea la Coldiretti – rischia di sconvolgere gli equilibri geopolitici mondiali con Paesi come Egitto, Turchia, Bangladesh e Iran che acquistano più del 60% del proprio grano da Russia e Ucraina ma anche Libano, Tunisia Yemen, e Libia e Pakistan sono fortemente dipendenti dalle forniture dei due Paesi.

Una situazione che riguarda direttamente anche l’Unione Europea nel suo insieme dove – precisa la Coldiretti – il livello di autosufficienza delle produzione comunitaria varia dall’ 82% per il grano duro destinato alla pasta al 93% fino al 142% per quello tenero destinato alla panificazione secondo l’analisi della Coldiretti sull’ultimo outlook della Commissione Europea che evidenzia l’importanza di investire sull’agricoltura per ridurre la dipendenza dall’estero e non sottostare ai ricatti alimentari.

Bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi sia immediati per salvare le aziende che strutturali per programmare il futuro, lavorare da subito agli accordi di filiera e investire per aumentare la produzione e le rese dei terreni – conclude Coldiretti Puglia - con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ma bisogna anche sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della biodiversità e come strumento di risposta ai cambiamenti climatici.

PUGLIA

2020

2021

PRODUZIONE CEREALI

superficie totale - ettari

produzione totale - quintali

superficie totale - ettari

produzione totale - quintali

    frumento tenero

15000

402800

7100

233000

    frumento duro

344300

9904500

343500

9718500

    orzo

22350

549000

22050

550000

    avena

24650

562400

24550

564400

    mais

840

52300

835

53500

    sorgo

100

4000

100

4000

    altri cereali

6040

126800

6090

133810

TOTALE

413280

11601800

404225

11257210

Elaborazione Coldiretti Puglia su fonte dati Istat.

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Al via la programmazione estiva dell’escursione nel porto della città. Con l’arrivo della stagione estiva riprendono gli appuntamenti con le Minicrociere nel porto di Brindisi ed il lungo calendario che ricopre i mesi di giugno, luglio e agosto al fine di garantire non solo ai residenti, ma soprattutto ai turisti e ai visitatori la possibilità di scoprire la città di Brindisi attraverso il mare.brindisi_motobarca_stp.jpg

Le minicrociere rappresentano infatti una valida occasione per conoscere la storia di Brindisi da uno dei punti di vista più suggestivi, dal mare si ripercorre la storia della città costeggiando alcuni dei monumenti più significati. L’attracco alla banchina antistante il Monumento al Marinaio d’Italia rappresenta uno dei momenti più belli, c’è l’occasione infatti di visitare l’affascinante cripta sacrario che custodisce la memoria di tutti i marinai dispersi durante i due conflitti mondiali. Da non perdere l’inedita visuale del Castello Alfonsino-Aragonese che durante le ore del tour attinge una particolare colorazione rossastra da cui uno dei suoi nomi con cui è noto: il Castello Rosso.brindisi_lungomare.jpg

I prossimi appuntamenti sono quindi fissati ogni sabato dei mesi di giugno, luglio e agosto con partenza alle ore 18:00 e rientro alle ore 19:30. La prenotazione è obbligatoria al numero: 3396780670 e attraverso il portale web destinazionepuglia.it (costo biglietto adulti € 15).brindisi_monumento_al_marinaio.jpg

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