Redazione

Hanno riscosso un ottimo apprezzamento degli operatori del comparto i vini della provincia di Brindisi che sono stati presentati al Vinitaly di Verona, la kermesse vinicola che ha chiuso i battenti da pochi giorni. Tanti i contatti avuti che adesso si dovrebbero trasformare in contratti. Due le principali novità che interessano le nostre aziende. La prima è positiva e si riferisce ad un aumento dell’export dell’8%, con la Puglia che si conferma la seconda regione d’Italia nella produzione di vino, con quasi 9 milioni di ettolitri nell’ultima annata, sempre più graditi sui mercati nazionali ed esteri. La seconda novità è la congiuntura negativa che impera sulle aziende a causa dell’aumento dei costi di produzione, sia per i postumi legati alla pandemia sia al conflitto Ucraina-Russia, arrivati ad aumentare fino al 35%. Nel 2022, infatti, una bottiglia di vetro costa più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli in altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20%, per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo un’analisi Coldiretti. Rincarato anche il trasporto su gomma del 25%.

Poi vi sono gli aumenti vorticosi come, ad esempio, i costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%. Purtroppo la guerra nell’Europa dell’Est, con i relativi embarghi, sta mettendo a rischio quasi 150 milioni di euro di export di vino Made in Italy esportato in Russia. Nel 2022 aveva raggiunto il record storico con una crescita del 18% rispetto al 2020, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. L’Italia, infatti, è il primo Paese fornitore di vino in Russia, con una quota di mercato di circa il 30%, davanti a Francia e Spagna. Nonostante ciò le aziende del territorio per difendersi hanno puntato sulla qualità che è al top. Svetta tra tutti Cantine Due Palme di Cellino San Marco che al Vinitaly ha allestito uno stand di 160 metri quadrati con uno staff qualificato tra enologi, direttori vendite e sommeliers. “Per noi, ma in generale per tutta la Puglia, il Vinitaly è stato sicuramente una rassegna di settore positiva poiché abbiamo avuto contatti con nuovi operatori, sia nazionali sia internazionali, che sono rimasti particolarmente soddisfatti dei nostri prodotti”, ha spiegato Angelo Maci, presidente onorario di Cantine Due Palme, particolarmente soddisfatto dei nuovi canali di vendita che andranno ad esplorare dopo le festività Pasquali. Per C2P sono stati premiati il Primitivo San Gaetano 2018, il 1943, il Selvarossa e il Negramaro Selvamara 2020.maci_angelo_presidente_due_palme.jpg

Soddisfazione si registra anche in casa delle “Tenute lu Spada” di Brindisi presenti al Vinitaly nella nuova sezione Micro Mega Wines, ideata da Ian D’Agata dedicata ad alcune piccole cantine italiane - in tutto 27 - caratterizzate da vini nati da varietà d’uva e terroirs unici. “Siamo stati selezionati per i nostri vini, tutti biologici, strettamente espressione di vitigni autoctoni del nostro territorio”, ha spiegato Carmine Dipietrangelo, patron dell’azienda brindisina. I loro vini, apprezzati da operatori e buyer, sono stati il Negroamaro e il Susumaniello, vinificati come rossi doc Brindisi e come rosati, a cui si aggiungono i due bianchi, il Vermentino e il Minutolo. Inoltre, il Philoniamun, Susumaniello Brindisi Doc, è stato selezionato nella rassegna da Ian D’Agata come l’unico vino biologico di Puglia per una degustazione internazionale di operatori, esperti e giornalisti del settore. L’etichetta di Fuoco Rosa, il rosato da Negroamaro e Susumaniello di Tenute Lu Spada, si è aggiudicato il secondo posto in assoluto nella categoria rosati del 26° Vinitaly Design International Packaging Competition. Da Brindisi a Ostuni il passo è breve. Ed è qui che da circa dieci anni ha ripreso vigore la coltivazione di un antico vitigno: l’Ottavianello. Un vitigno da cui si sta producendo un vino tradizionale, ma con passo moderno. Ieri, in contrada Conca d’oro, l’imprenditore Enzo Iaia, proprietario dell’azienda Villa Agreste, ha impiantato un altro ettaro di questo antico vitigno autoctono.

“L’Ottavianello – ha spiegato Iaia – è un vino che ci sta dando molte soddisfazioni. Un vino che una volta era classificato “minore”, ma che alla luce della sua attuale qualità meriterebbe di essere maggiormente blasonato. Parliamo di un rosso particolare che va nel solco della raffinatezza, della gentilezza con profumi molto eleganti che ne fanno un vino, grazie ai bassi tannini, da abbinare anche a piatti a base di pesce”. Al Vinitaly era presenti anche le Cantine Paolo Leo di Sandonaci che hanno presentato il nuovo vino “MoraMora”, ottenuto da uve di malvasia nera in purezza, al rebranding di diversi prodotti del vasto assortimento, tra cui la nuova immagine di Grècìa, Battigia e Calaluna.

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Dati del giorno: 19 aprile 2022

2.232
Nuovi casi
14.597
Test giornalieri
3
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 818
Provincia di Bat: 168
Provincia di Brindisi: 216
Provincia di Foggia: 258
Provincia di Lecce: 498
Provincia di Taranto: 233
Residenti fuori regione: 34
Provincia in definizione: 7
101.670
Persone attualmente positive
607
Persone ricoverate in area non critica
35
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.009.581
Casi totali
10.263.223
Test eseguiti
899.741
Persone guarite
8.170
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 329.602

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Si terrà venerdì 22 aprile alle ore 18 la cerimonia per l'intitolazione a Gino Strada della Sala Università di Palazzo Granafei-Nervegna.

L’amministrazione comunale di Brindisi aveva accolto favorevolmente la proposta del presidente del Consiglio comunale Giuseppe Cellie di rendere omaggio a Gino Strada intitolando la sala università, poichè quello spazio dal 2021 accoglie il nuovo corso magistrale in Cooperazione internazionale dell'Università del Salento, e Gino Strada incarna i valori di pace, cooperazione e fratellanza promossi dal percorso formativo per costruttori di pace.

Questo importante momento sarà impreziosito dalla presentazione dell'ultimo libro di Gino Strada, “Una persona alla volta” con la partecipazione di Simonetta Gola, curatrice del libro, responsabile nazionale della comunicazione di Emergency e moglie di Gino Strada.

Ad accompagnare Simonetta Gola ci saranno la giornalista Lucia Portolano e l'attore Gino Cesaria che leggerà alcuni estratti dal libro.

“Una persona alla volta” è il racconto in prima persona di un impegno durato tutta la vita, il cui obiettivo non è mai risuonato così urgente e la cui voce non è mai mancata così tanto come in questi giorni in cui un nuovo conflitto porta la distruzione alle porte dell’Europa.

L'organizzazione umanitaria Emergency, fondata nel 1994, continua l'impegno di Gino Strada, scomparso lo scorso 13 agosto, offrendo cure gratuite in tutto il mondo alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.

Anche in Puglia sul fenomeno “shrinkflation”, ossia la riduzione delle quantità dei prodotti confezionati venduti al pubblico mantenendo invariati i prezzi, dovranno indagare la magistratura e l’Antitrust.

Il Codacons ha presentato infatti un esposto all’Antitrust e alle Procure della Repubblica di BARI, LECCE, FOGGIA, TARANTO, BRINDISI, BARLETTA-ANDIA-TRANI, chiedendo di aprire indagini sul territorio regionale volte a verificare se la prassi avviata dai produttori e tesa a ridurre le quantità dei prodotti venduti ai consumatori senza ridurre il prezzo delle confezioni, possa costituire fattispecie penalmente rilevanti, dalla truffa alla pratica commerciale scorretta.

“In sostanza il cartellino del prezzo resta esattamente lo stesso (in alcuni casi aumenta seppur di poco) mentre la confezione del prodotto – sia esso un flacone di detersivo, una bottiglia di vino o una scatola di fazzoletti, un pacco di biscotti ecc. – è leggermente più piccola, o contiene qualche unità di prodotto in meno. Un trucchetto che consente enormi guadagni alle aziende produttrici ma di fatto svuota i carrelli e le tasche dei consumatori, realizzando una sorta di "inflazione occulta".

Tutto ciò avviene sotto lo sguardo inconsapevole del consumatore, il quale nel momento in cui acquista ad esempio una busta di patatine fritte difficilmente si chiede che dimensioni aveva la confezione di quello specifico prodotto uno o due anni fa. Il raggiro sarebbe così servito senza che nessuno se ne accorga.

I consumatori, infatti, tendono ad essere sempre sensibili al prezzo, ma potrebbero non notare piccoli cambiamenti nella confezione o non fare caso alle indicazioni, scritte in piccolo, sulle dimensioni o sul peso di un prodotto. Spesso, inoltre, ad una diminuzione del quantitativo di prodotto si associa un nuovo packaging e un restyling visivo così da rendere il tutto ancor più accattivante.

Un fenomeno, quello della shrinkflation, che è stato osservato anche durante il periodo di Pasqua: il peso di alcune colombe – denuncia il Codacons - è passato magicamente da 1 kg dello scorso anno ai 750 grammi del 2022, mantenendo intatti prezzo e confezioni.

Il Codacons ha dunque chiesto ad Antitrust e Procure della Puglia di avviare indagini sul territorio finalizzate ad accertare se il fenomeno “shrinkflation” possa costituire ipotesi penalmente rilevanti come truffa e manovre speculative a danno dei consumatori, e la possibile fattispecie di “pratica commerciale scorretta”.

L’associazione ha chiesto inoltre all’Autorità per la concorrenza e alle magistrature di audire il presidente dell’Istat, nonché Mise, Mef, Federalimentare e le principali multinazionali italiane al fine di acquisire elementi circa il fenomeno in questione.

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Puglia fortunata nell'ultimo concorso del Lotto, con vincite complessive per oltre 27mila euro: come riporta Agipronews, si festeggia a Guagnano, in provincia di Lecce, con un colpo che sfiora i 14mila euro, e a Manduria, in provincia di Taranto, con altri 13.800 euro. L'ultimo concorso del Lotto ha distribuito 8,6 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di 298,7 milioni da inizio anno.

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               Abbiamo letto l’ultima versione del DPP e una Sua intervista del 17 aprile scorso nella quale esprime la necessità che le decisioni urbanistiche vedano una ampia partecipazione di cittadini. In particolare affermava: “L'urbanistica è una materia pratica, tecnica, ma allo stesso tempo politica. Non si può fare senza la gente. E ovviamente anche con i tecnici che, giustamente, stanno premendo per essere coinvolti. Ma io sento una necessità di partecipazione più ampia, mi auguro davvero che tutti i cittadini partecipino…parliamo di un lavoro pronto da almeno due anni...Ma non è che non fosse pronto prima. Semplicemente stava lì e sembrava che non interessasse a nessuno. E queste cose, lo dico per esperienza, non si possono fare se non interessano a nessuno”.

               Si tratta di un documento ricco di dati e di analisi che esprime anche la filosofia con cui si propone di mettere in ordine il territorio, cosa importante quanto le realizzazioni in se stesse.

              Del resto a cosa serve disegnare una città se non a far stare meglio chi vi abita?

          Ma qui non vogliamo entrare nel merito della visione di fondo né delle scelte che si propongono. Vogliamo restare sul metodo partecipativo che condividiamo.

             E il metodo è molto nelle dimensioni del documento, 345 pagine, con il rischio che verrà letto (e assimilato) da pochissimi. Noi comunque offriremo al dibattito pubblico le nostre osservazioni. Ma siamo qui a chiederle che una sintesi della visione e delle proposte sia fornita alla riflessione delle articolazioni sociali per un contributo il più ampio possibile. E’ vero che all’inizio della consigliatura si sono fatti incontri aperti sul tema, ma il rischio che si è accettato è che intervenissero solo quanti sono coinvolti nella politica urbanistica per professione o per interessi particolari oltre ai cittadini attivi sempre presenti nei vari consessi sulle diverse politiche. Atteso che molti interventi sono derivabili da azioni esterne (vedi CIS e PNRR oltre a varie forme di investimenti/finanziamenti come lei stesso ha ricordato), dopo corpose  pagine di analisi e di storia, sarebbe utile capire quali sia la ricetta finale. In definitiva una sintesi più agile permetterebbe di far parlare della città che si vuole a soggetti non abituati a farlo.

              Confidiamo che questa richiesta sia valutata ed accolta favorevolmente.

    FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO BRINDISI

                          

Non ha deluso le attese della  prima tappa di «Miss Summer Salento» 2022. Giunto alla 12^ edizione il concorso che porterà ad eleggere una vera e propria «ambasciatrice di bellezza del salento» è ripartito proprio a Pasquetta. Lunedì 18 aprile, la splendida pineta della Masseria Cillarese di Brindisi ha ospitato con successo la prima tappa 2022 della manifestazione ideata e creata da Marcello Altomare e Nico Fiore.

Le 12 ragazze in gara hanno conquistato tutti per personalità, portamento, eleganza e bellezza.

Un pomeriggio immerso nella natura, inserita nel più ampio contesto del Pic Nic, nel primo post Pandemia  che ha visto la presenza di centinaia di persone e Bambini    che non si sono fatti scoraggiare dal maltempo.

 Gonfiabili animazione e dj hanno fatto da cornice al concorso di bellezza che ha visto emergere la giovanissima Laura Saracino di 24 anni di Francavilla Fontana (Br)..

Oltre a Laura sono state insignite per l'occasione del Titolo di “Miss Summer Salento 2022 web” Fabiana Briganti 22 anni di Oria e “Miss Summer Salento  Fotogenia 2022” Giusy Ciarfaglia di  Triggiano in provincia di Bari.

E non è mancata nemmeno la presenza di Alessia Briganti “Miss Summer Salento 2021” eletta lo scorso agosto presso Il Villaggio Racar di Frigole (Le) e che ha capitanato la Giuria per l'occasione.

Entrambe le selezioni si sono svolte la scorsa stagione invernale nel rispetto delle restrizioni delle normative anticovid.

Fabiana e stata eletta attraverso una votazione online e Giusy presso lo studio Fotografico “Giuseppe bello Roma” sulla base di fotografie realizzate per l'occasione.

Le tre reginette della stagione 2022  costituiscono le prime tre concorrenti che solcheranno il palco della finale in fase di programmazione e prevista per la fine di agosto della imminente bella stagione.

L'evento dello scorso 18 Aprile ha costituito il primo dei tre previsti sempre nella prestigiosa Masseria. Già dal prossimo 25 Aprile e 1 Maggio saranno scelte le altre reginette che solcheranno il palco della finale di stagione seguendo lo stesso targhet targato Masseria Cillarese.

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Spettatore passivo col cuore denso di angoscia per ciò che accade in Ucraina, e non solo, con la coscienza che rimorde per il poco che si fa, provo a contrastare entrambi questi stati dell’animo leggendo quanto più è possibile per capire e, dove è consentito, aiutare a capire. Uno sforzo educativo e di coscientizzazione non secondario nel nostro mondo anche se ininfluente per i milioni di esseri umani che fuggono dalle bombe, abbandonando le proprie case, separandosi dai propri cari.

Capire e far capire resta però indispensabile poiché, come è tristemente noto, la verità è la prima vittima della guerra. Eravamo già abituati dai Balcani all’Afghanistan, passando per l’Iraq e la Siria, ad una mole senza precedenti di disinformazione. L'avvento e la diffusione di massa delle nuove tecnologie, che ha reso “ciascuno” reporter e moltiplicato all'infinito i canali di informazione, sembrava dover favorire una riduzione della distanza tra “verità” e “mistificazione” che invece è clamorosamente cresciuta. Ne è testimonianza assoluta la drammatica vicenda del giornalista australiano, Julian Paul Assange, che ha scoperchiato queste manipolazioni raccontando al mondo gli orrori della guerra compiuti dagli americani ed infatti sta subendo una persecuzione senza precedenti. ​ Occorre quindi districarsi con grande fatica per poter capire e orientarsi ma ciò richiede tempo e chiavi di lettura, non molto diffuse. Diventa allora più facile la strada dell'accettazione acritica o del rifiuto generalizzato: o credo a tutto o non credo a niente, praticamente la stessa cosa.

Per la gravità della situazione abbiamo il dovere, nei riguardi delle vittime innanzitutto, di capire. Ma mentre ti accingi a discernere, separare, analizzare ecco che inaspettatamente la macchina della "Propaganda", antica quanto la guerra, censura il dissenso, vieta il contraddittorio divenendo semplificatoria e discriminatoria. Anche nel “libero” Occidente appena è scoppiato questo conflitto è stato subito richiesto un atto di “fede”, pena l'essere additati come alleati interni dell'invasore russo, una adesione totale e senza troppe chiacchiere alle scelte politico militari degli Usa, del suo braccio armato in Europa che è la Nato e della Unione Europea. Chi si permette di inserire ragionamenti, dubbi e soprattutto fa domande sulla efficacia delle misure adottate è tacciato di “equidistanza” all’interno di una unità di misura da loro stabilita: o con Putin o con la Civiltà. Questa orribile e macabra messa in scena ha fatto vittime illustri e possiamo prendere a simbolo, nel mondo, Papa Bergoglio, ignorato nei suoi appelli o ipocritamente condiviso ma nella sostanza esplicitamente attaccato, in Italia la dirigenza nazionale dell’Anpi mai così duramente criticata.

Una scientifica azione di “Propaganda” perché è capace di architettare uno scontro inesistente in quanto mai nessuno, tra i più nobili portavoce delle tesi pacifiste, ha minimamente messo in discussione chi è l’aggressore (Putin e l’esercito russo) e chi l’aggredito (il popolo ucraino ed i suoi sacri confini). Eppure, fiumi di editoriali sono stati spesi per rispondere, senza nascondere stupore misto a disprezzo, alla fuorviante domanda su come si fa a non capire che Putin è l’aggressore e l’Ucraina l’aggredita? Una questione inesistente fatta diventare ad arte una arma per sterilizzare la domanda più importante che la Politica e l’Informazione non vogliono porsi: come fermare questo strazio millenario che è la Guerra e che oggi fa sosta in Ucraina? Ci si sarebbe aspettato che gli “illuminati” ed i “progressisti” del XXI secolo si fossero divisi su quali strategie non belliche possano arrestare una carneficina e una devastazione tanto ignobile quanto la guerra, in Ucraina e non solo. Trovo invece sconfortante, che ancora oggi, come secoli addietro, se vuoi realizzare la pace occorre rispondere con la guerra, senza nessuna evoluzione del pensiero anzi con arretramenti che appaiono paurosi considerata l’accoglienza senza traumi della crescita esponenziale della spesa militare che, anche qui ieri come oggi, è a danno di tutte le altre spese sociali obbligatoriamente ridotte.

Imperversa quindi una sterile divisione tra guerrafondai e pacifisti, o la derisione di questi ultimi, per distrarre da quello che dovrebbe essere, almeno nelle intenzioni proclamate, un obiettivo comune degli opposti schieramenti: come autenticamente manifestare la nostra solidarietà verso il popolo ucraino e fermare le ostilità? Una cortina di fumo viene sollevata, inscenando apposite risse mediatiche per sottrarsi ad obiezioni che appaiono non solo legittime ma possono essere efficaci per uscire dal pantano in cui si è adesso. Sarebbe utile rispondere alle obiezioni di coloro i quali, come il sottoscritto, considerano fallimentare la scelta di sostenere militarmente la resistenza del moderno esercito ucraino fin dal 24 febbraio scorso, al netto delle diverse posizioni etiche o politiche. Dovrebbe aprirsi un dibattito vero e coraggioso sulla efficacia di tali misure al fine di porre fine al conflitto militare e forse accorgersi che, ad oggi, solo più guerra potrebbe mettere fine alla guerra: un disastro ancora più sciagurato e drammatico.

Avrebbero il dovere coloro che “sono contro la guerra però…” di contestare e obiettare su quello che pare oggettivo dopo 50 giorni di azioni militari: morte e distruzione che paiono inarrestabili e con la previsione addirittura di ulteriori combattimenti che si protrarranno per anni; l’invio delle armi si è nella sostanza rivelata come l’unica risposta occidentale a sostengo dell’Ucraina e questo ha reso inutili i timidi segnali di trattative di pace; è stata sterilizzata l’azione diplomatica della Unione Europea che o tace o è vassalla della Nato; si è privilegiata una azione diplomatica tutta tesa a isolare la Russia spezzando vecchi equilibri di neutralità e aprendo a scenari che tutto paiono fuorché forieri di pace e stabilità internazionale; ci si è esposti al rischio quotidiano di incidenti voluti o casuali che possono ancora più violentemente intensificare o estendere le iniziative militari; si è aizzata l’opinione pubblica occidentale – contraria all’invio di armi in maggioranza nonostante la Propaganda massiccia – esaltando la ignominia verso le stragi di civili tralasciando il dettaglio che è la guerra che le provoca; si è sdoganata senza esitazioni la possibilità che il conflitto possa trasformarsi in nucleare pur sapendo che questa ipotesi sarebbe fatale per l’Umanità intera. A tutte queste obiezioni si risponde invece con criminale sconsideratezza affermando che già esporle equivale a collocarsi al fianco di Putin e del suo esercito.

Questa colossale irresponsabilità unitamente a fenomeni epocali accettati con colpevole rassegnazione squarciano il velo sulla “madre” di tutte le questioni: l’assenza - in questa alba di terzo millennio - di leaderships e di forze organizzate capaci di “vedere” il mondo con una lucidità carica di valori a difesa della Umanità e della Natura e forti da poter reggere l’azione cieca e devastante delle oligarchie mondiali economico-politico-militari che stanno portando il mondo su un crinale che rischia di essere senza ritorno. Non si può spiegare diversamente come questo inizio secolo veda concentrarsi senza alcun ostacolo una serie di avvenimenti che concatenati tra loro non prefigurano niente di buono per i destini della Terra: l’indebolimento delle Nazioni Unite, l’appiattimento dell’Unione Europea sulla Nato, l’insensibilità di fronte a milioni di profughi nel mondo che scappano da guerre ignorate e foraggiate dal nostro apparato industriale-militare, la passività al cospetto di una crisi climatica senza precedenti, l’aver dimenticato che siamo ancora dentro una pandemia mondiale che ha ucciso persone e indebolito una economia.

A conferma di questa assoluta povertà di una classe dirigente mondiale adeguata nel fronteggiare le sfide drammatiche appena citate vi è l’affermazione, ascoltata più volte da tante voci autorevoli e non, di chi avverte come la visione del mondo di Papa Francesco e le parole che la descrivono sono le più autentiche e vivificanti ma nello stesso tempo sono drammaticamente isolate e non fanno che confermare questa tesi: una marea di “nani” travestiti da potenti e un solo “gigante” troppo solo, pure nella sua organizzazione, per poter invertire le sorti – attuali – dei nostri destini. 

Giancarlo Canuto

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Quasi il 35% pugliesi ha scelto di fare un picnic o una gita fuori porta nel rispetto della tradizione al mare, in montagna, in campagna o comunque nel verde, fuori e dentro le città, nonostante il tempo non sia dei migliori. E’ quanto emerge dall'analisi​ di Coldiretti Puglia per la Pasquetta che evidenzia la voglia di evasione dei cittadini dopo che gli ultimi due Lunedì dell’Angelo che seguono la Pasqua erano stati caratterizzati dalle misure di restrizione imposte dalla pandemia, con l’impossibilità di stare all’aria aperta e in compagnia.

Non a caso proprio le gite fuori porta si piazzano in cima alla classifica delle attività preferite per la Pasquetta 2022, che un 36% ha deciso di trascorrere a casa propria per rilassarsi e un 20% ha pensato di dedicarsi alla visita a parenti e amici, secondo Coldiretti/Ixe’. Un fortunato 2% in vacanza, mentre la stessa percentuale ha scelto di visitare un museo.

Tra i piatti più gettonati nei picnic del Lunedì dell’Angelo ci sono – sottolinea la Coldiretti – lasagne, pasta alla forno, agnello, salumi, formaggi, uova sode e le tradizionali grigliate sul posto a base di carne, pesce ed anche verdure. Non mancano però – precisa la Coldiretti regionale – polpette, frittate di pasta o di verdure, pizze farcite, ratatouille e macedonia, ma anche colomba farcita da creme realizzate con la “cucina del giorno dopo” favorita dalla tendenza a ridurre gli sprechi.

Tutto esaurito negli agriturismi pugliesi a Pasquetta secondo Terranostra, con i turisti e consumatori che hanno deciso di pranzare a tavola in un agriturismo che offre l’opportunità di trascorrere una giornata lontano dalle città nel verde senza rinunciare alla comodità e alla protezione garantita dall’ospitalità delle aziende di campagna. Molte delle 900 aziende agrituristiche presenti in Puglia – conclude la Coldiretti – si sono attrezzate per la giornata con l’offerta di alloggio e di pasti completi ma anche di colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali a chilometri zero di Campagna Amica.

Dati del giorno: 18 aprile 2022

1.368
Nuovi casi
7.703
Test giornalieri
4
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 485
Provincia di Bat: 118
Provincia di Brindisi: 162
Provincia di Foggia: 138
Provincia di Lecce: 298
Provincia di Taranto: 148
Residenti fuori regione: 14
Provincia in definizione: 5
101.281
Persone attualmente positive
601
Persone ricoverate in area non critica
37
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.007.349
Casi totali
10.248.626
Test eseguiti
897.901
Persone guarite
8.167
Persone decedute