Redazione

La Puglia torna a sorridere con il SuperEnalotto: nel concorso del 18 giugno, come riporta Agipronews, è stato centrato un “5” del valore di 22.590,03 euro. La giocata vincente è stata registrata nel bar di G. Garibaldi 36 a Porto San Cesareo, in provincia di Lecce. Il Jackpot, intanto, continua a salire toccando quota 225,2 milioni di euro - record nella storia del gioco - che saranno in palio nella prossima estrazione. L'ultima sestina vincente è arrivata il 22 maggio scorso, con i 156,2 milioni di euro finiti a Montappone (FM), mentre in Puglia l’ultimo "6" è quello da 26 milioni di euro realizzato a gennaio del 2014, a Bari.

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Anche in Puglia la magistratura dovrà intervenire sull’escalation senza sosta dei listini dei carburanti. Il Codacons, unica associazione italiana a scendere in campo con denunce penali contro il caro-benzina, ha presentato infatti un nuovo esposto alle Procure della Repubblica di BARI, LECCE, FOGGIA, TARANTO, BRINDISI, BARLETTA-ANDIA-TRANI e all’Antitrust chiedendo di indagare sugli abnormi rincari dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa registrati nelle ultime settimane in regione e su possibili speculazioni in atto a danno di consumatori e imprese della Puglia.

Oggi la benzina costa oltre il 28,5% in più rispetto allo scorso anno, mentre il gasolio è rincarato di circa il 37,5% sul 2021 – spiega l’associazione – Un andamento dei listini del tutto anomalo, che si registra nonostante il taglio delle accise disposto dal Governo e che non sembra essere giustificato dalle quotazioni petrolifere.

Negli ultimi mesi, infatti, il petrolio ha raggiunto il suo picco il 9 marzo 2022, quando il Brent ha toccato la soglia dei 131 dollari al barile – analizza il Codacons – In tale data la benzina, e senza il taglio delle accise pari a -30,5 cent scattato solo il 22 marzo, costava in media 2,048 euro al litro in modalità self, 1,966 euro il gasolio.

Oggi il petrolio è quotato ben al di sotto dei 120 dollari al barile, mentre la verde costa in media 2,075 euro al litro e il gasolio 2,030 al litro.

Questo significa che nonostante le quotazioni del petrolio siano calate la scorsa settimana dell’8,4% rispetto a marzo e malgrado il taglio delle accise, benzina e gasolio costano oggi ingiustificatamente di più!

Per dare un quadro della gravità della situazione, basta considerare che in assenza del taglio delle accise pari a 30,5 centesimi di euro al litro, la benzina costerebbe oggi oltre 2,4 euro al litro (2,38 euro il gasolio) superando il record storico raggiunto nell'ottobre del 1976, quando un litro di benzina arrivò a costare 500 lire, pari a 2,31 euro a valori correnti.

“Con il nostro esposto chiediamo ad Antitrust e Procure di attivarsi per capire chi stia speculando aumentando ingiustificatamente i listini dei carburanti alla pompa, che salgono nonostante il calo del petrolio, e di aprire indagini sul territorio attraverso l’ausilio di Nas e Guardia di Finanza per i reati di manovre speculative su merci e aggiotaggio, sequestrando atti e documenti utili presso le sedi delle società petrolifere presenti in Italia” – afferma il presidente Carlo Rienzi.

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Al via per il secondo anno consecutivo la campagna Enpa e Prolife per aiutare i trovatelli accuditi dall'Ente Nazionale Protezione Animali che solo lo scorso anno ha portato alla raccolta di 50 mila pasti per gli animali. A partire dal mese di giugno e fino a tutto settembre 2022, per ogni sacco di cibo Prolife acquistato verrà donato un pasto a un cane ospite di un rifugio Enpa. Si tratta di un aiuto concreto per i tanti volontari dell’associazione che ogni giorno si occupano degli animali ospiti dei rifugi Enpa.

“Solamente nel 2021 – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa -abbiamo aiutato 89.791 animali, un lavoro enorme dei nostri volontari Enpa che ogni giorno mettono a disposizione il loro tempo e le loro capacità per aiutare gli animali. Iniziative come questa di Prolife sostengono la nostra missione: donare un pasto è un aiuto concreto che arriva direttamente ai nostri animali”.

La campagna “Dona un pasto per gli animali vittime di abbandono” riconferma la partnership tra ENPA e Prolife, che del benessere dei nostri amici a quattro zampe ha fatto la propria mission e ha deciso di sostenere l’attività dell’associazione. Prolife, da sempre, sostiene il benessere di lungo periodo del cane e del gatto, con una gamma di alimenti di alta qualità, prodotti in Italia, cruelty free, ottenuti dalle migliori materie prime prevalentemente provenienti dalle nostre regioni, per valorizzarne le pregiate eccellenze e ridurre l’impatto ambientale. Per garantire la massima trasparenza è possibile conoscere l’origine di tutti gli ingredienti di ogni alimento tramite il QR code stampigliato sulle confezioni.

"Questa iniziativa – afferma Marco Bravi, presidente del Consiglio Enpa -rappresenta plasticamente quanto per il "no profit" la collaborazione con le aziende sia un anello importantissimo della catena della solidarietà che ci consente di salvare sempre più animali bisognosi e ad averne cura in attesa di una famiglia disposta ad accoglierli e amarli".

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È stato approvato a febbraio 2022 dal ministero per la Transizione ecologica, poi dalla Regione,  un grande serbatoio da 19.500 metri cubi pieno di metano raffreddato a -162 gradi nel mezzo dell’unico spazio libero del porto di Costa Morena Est di Brindisi, inserito in mezzo ad altri 11 siti industriali ad elevato rischio industriale. Eppure la Regione aveva bocciato a marzo un megadeposito di GPL a Manfredonia della Energas, perché “impianto che non risponde pienamente agli indirizzi delle politiche energetiche europee nazionali e regionali, che perseguono chiaramente strategie di decarbonizzazione e di minimizzazione dei rischi ambientali e territoriali” secondo l’assessore regionale all’Ambiente Maraschio. Ma per la Regione, a Brindisi tutto si può fare, “tanto ormai è una città rovinata” come disse Emiliano quando propose di spostare l’approdo di TAP da Melendugno a Brindisi.

A proporre il progetto due anni fa è stata Edison, una società con sede in Italia, ma controllata al 97% dalla francese EdF, che detiene il 50% di quote di Poseidon, il nuovo gasdotto in arrivo da Israele a Otranto.

Ma a che serve questo megadeposito di GNL, se non ci sono rigassificatori a Brindisi?

Semplice: per rifornire le stazioni di servizio delle nostre auto a metano! Molte stazioni di servizio non sono collegate alla rete dei gasdotti di metano, come lo è quella di Restinco proprio di Edison. Perciò, finora delle autocisterne piene di metano liquido (detto appunto GNL) lo portano da Francia e Olanda. Edison vorrebbe fare un deposito a Brindisi e rifornire con 100 autocisterne l’anno tutte le stazioni di servizio del Centro e Sud Italia.

Lo sviluppo che vede qualcuno sono le decine di metaniere nel porto e centinaia di autocisterne di traffico, inquinante.

Qualcuno ha parlato di occupazione: secondo il piano di Edison bastano poche decine di tecnici, pari agli occupati di un ristorante e una pizzeria ben avviate, non inquinanti.

Qualcuno ha parlato di green e decarbonizzazione, ma il GNL è metano raffreddato a -161 gradi per renderlo liquido, compresso e più facilmente trasportabile. Il metano è CH4 in chimica, cioè contiene carbonio: è un idrocarburo fossile, altro che green.

Il GNL di cui si parla tanto e che ci ha promesso, nei suoi viaggi il presidente Draghi come alternativa al gas russo,  visitando gli Stati Uniti, il Quatar, ma anche Congo, Nigeria, Mozambico, viene ricavato dal fracking, la frantumazione delle rocce per l’estrazione del metano, che in Italia è vietata come tecnica. Col gracking si inquinano le falde, poi deve essere raffreddato a -161 gradi, portato via mare sempre a -161 gradi. Insomma, il GNL non ha veramente niente di green.

Ma il vero problema è il rischio di incidente industriale dovuto alla concentrazione nella zona industriale di Brindisi di molti depositi già operativi, come IPEM, il piu grande deposito di GPL in Italia, avendo una capacità di stoccaggio complessiva di 52.100 metri cubi. E allora autorizzeranno anche il Brundisium, deposito con serbatoi di benzina e diesel. E c’è il petrolchimico ENI Versalis, la centrale a carbone di Cerano, la centrale a gas di EniPower dentro il petrolchimico. L’ultimo incidente a Freeport, Texas, il terminale degli Stati Uniti da cui parte il 20% del GNL (anche verso l’Italia), portando il prezzo a oltre 90 euro Mw/h.

Chiaramente per gli abitanti di Brindisi non ci sarebbe nessuno sconto quando riforniscono le loro auto a metano.

E come scrive Forza Italia Brindisi, in modo ignorante, su un giornale: “Edison consentirà al porto di Brindisi di dotarsi di un’infrastruttura green per il biometano ed i carburanti di sintesi “carbon neutral” (sarà il primo tassello per una hydrogen valley), di incrementare e diversificare i traffici portuali e di generare oltre 200 occupati.”. Pure inesattezze, che dimostrano la poca preparazione dei nostri politici. GNL non è green, non è biometano, non c’entra con l’idrogeno, è CH4, perciò non può essere “carbon neutral”. E poi i 200 occupati. Sembra il milione di posti di lavoro….

Brindisi sta diventando il posto dove tutte le multinazionali trovano terreno fertile per i loro investimenti più sporchi e inquinanti. “Tanto Brindisi ormai è rovinata” come predisse il presidente Emiliano.

Movimento No TAP/SNAM di Brindisi

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Un incendio si è sviluppato pochi minuti fa nel rione Grutti a pochi metri dalla chiesa della Madonna di Lourdes. I residenti hanno chiesto l'intervento dei vigili del fuoco e della polizia locale. Sul posto è intervenuta la Protezione civile di Mesagne che ha spento le fiamme e, nel momento in cui scriviamo, sta mettendo in sicurezza la zona. 

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In seguito alla notizia del fermo del regista Paul Haggis, accusato di violenza sessuale nei confronti di una donna che sarebbe stata costretta a subire rapporti e poi abbandonata all’aeroporto di Brindisi, chiediamo che:

- L’Amministrazione di Mesagne, che in occasione della candidatura di Mesagne capitale della cultura 2024 ha affidato ad Haggis la realizzazione del corto "il cuore di Mesagne”, prenda le distanze dal regista che non può rappresentare la nostra comunità e il suo messaggio di riscatto.

- Sia fatta chiarezza sull’individuazione della figura di Paul Haggis: le accuse di violenze erano già numerose e note, chi lo ha scelto ha la responsabilità di avergli dato agibilità e visibilità.

Vogliamo che si esprima la commissione pari opportunità, la presidente dell'Apulia Film Com, il sindaco e l'intera giunta, vogliamo sapere se erano o meno a conoscenza di tutto ciò.

- L’Amministrazione annulli la serata di gala dell’Allora Fest prevista il 25 giugno a Mesagne, festival del quale Haggis sarebbe dovuto essere il mattatore.

Esprimiamo solidarietà e vicinanza alla ragazza vittima della violenza e condanniamo la distinzione, in questo momento inopportuna, tra l'aspetto artistico e quello umano della persona, laddove riteniamo naturale semplicemente la costernazione, e di conseguenza, la ferma condanna di quanto successo. Riteniamo pericoloso riprodurre quella pratica per cui dell'uomo ricordiamo sempre il suo ruolo in società, e la sua professione, anche quando si macchia di un reato, laddove le vittime, spesso donne, continuano ad essere semplici ed anonime vittime. Abitudine questa che passa inosservata, tanto siamo ancora intrisi della cultura patriarcale che la sostiene! Non sarà il potere o la celebrità a decretare la fortuna di questo uomo davanti ai tribunali. Né la nostra comunità ha bisogno di vivere, in maniera riflessa, della luce di stelle cadenti.

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COLDIRETTI PUGLIA, VOLA ‘MADE IN PUGLIA’ ALL’ESTERO; AUMENTI A DOPPIA CIFRA PER L’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA (+51%), PASTA (+25,5%) E VINO (+24%). Balzo esportazioni dell’86% dei prodotti agricoli e del 31% di alimenti e bevande.

Con un balzo dell’86% dei prodotti agricoli e del 31% di alimenti e bevande volano le esportazioni agroalimentari Made in Puglia all’estero nel 2022 anche se a preoccupare sono gli effetti del conflitto in Ucraina, con i rincari energetici che stanno colpendo i consumi a livello globale. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia sui dati Istat sul commercio estero relativi al primo trimestre del 2022, con le performance straordinarie dell’olio extravergine di oliva e del vino pugliesi.

All’estero le vendite del Made in Italy sono sostenute soprattutto dai prodotti base della dieta mediterranea come l’olio che svetta sul podio con un aumento del 51% dell’export all’estero, il vino che fa un balzo con una crescita del 24% nei primi mesi, davanti a frutta e verdura fresca, ma nel paniere del Made in Italy all’estero recita un ruolo importante anche la pasta con +25,5%, anche se resta da colmare il pesante deficit produttivo in molti settori importanti dalla carne ai cereali fino alle colture proteiche necessarie per l’alimentazione degli animali negli allevamenti.

“Diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva fra i turisti e i consumatori e supportare la crescita continua della filiera dell’olio in Italia e all’estero è il nostro obiettivo perché i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell’olio”, commenta Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia che ricorda come l’ulivo in Puglia sia presente su oltre 370mila ettari di terreno coltivato, con 5 oli extravergine DOP e 1 IGP Olio di Puglia, “con l’olivicoltura pugliese che è la più grande fabbrica green del Mezzogiorno d’Italia con 60 milioni di ulivi, il 40% della superficie del Sud, quasi il 32% nazionale e l’8% comunitaria ed un valore di 1 miliardo di euro di PLV (Produzione Lorda Vendibile) di olio extravergine di oliva”. 

Entusiasmanti anche i risultati del vino pugliese che testimonia un processo di rigenerazione realizzato da un sistema di imprese che si è posto l’obiettivo – afferma Coldiretti Puglia - di offrire nel bicchiere un intero territorio fatto del patrimonio genetico dei suoi vitigni, delle sue ricchezze endogene, del clima, di paesaggio, di testimonianze artistiche e naturali con i marchi di qualità che sono riusciti a penetrare il mercato estero facendo un salto in avanti tangibile in pochi anni.

Con un totale di 38 vini DOP e IGP la Puglia si posiziona al quinto posto della classifica nazionale dei prodotti certificati – aggiunge Coldiretti Puglia su Dati Ismea-Qualivita – con il comparto dei prodotti agroalimentari che pesa per il 7,3% e quello vitivinicolo per il 92,7%.

Un vero boom – precisa la Coldiretti Puglia – si è verificato nel Regno Unito con un +68% che evidenzia come l’export pugliese si sia rivelato più forte della Brexit, dopo le difficoltà iniziali legate all’uscita dalla Ue, seguito dalla crescita del +24% delle vendite negli Stati Uniti.

Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia Made in Italy serve ora agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo, sottolinea Coldiretti Puglia nel sottolineare l’importanza di cogliere l’opportunità del Pnrr per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export. Ma è importante lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati – conclue Coldiretti Puglia - valorizzando il ruolo strategico dell’ICE e con il sostegno delle ambasciate.

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Inaugurate le “Officine ipogee” di Mesagne nel nome di Armèl Dabrè, di 35 anni del Burkina Faso, deceduto giovedì scorso mentre svolgeva il suo lavoro di manutentore nella centrale del Mercure di Laino Borgo, in provincia di Cosenza, azienda nazionale produttrice di energia elettrica da biomassa. All’inaugurazione di “Officine ipogee” era presente anche il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, e il consigliere comunale con delega alle politiche giovanili, Vincenzo Sicilia.

Hanno voluto partecipare anche il fratello di Armel, Fabrice, che nei giorni scorsi è stato in Calabria per svolgere alcuni atti amministrativi legati alla morte del congiunto. Presenti anche Doulla e Sissoko, entrambi coinquilini per 12 lunghi anni di Armèl in un’abitazione ubicata a Mesagne in via Paduano. Con loro Gino Stasi l’educatore che ha seguito Armèl per diversi anni affinché si integrasse, come poi è stato, nella comunità locale. Intanto, questa mattina presso l’obitorio di Castrovillari sarà eseguita l’autopsia sul corpo del giovane 35enne. Sarà presente il fratello Fabrice con un team di legali che curano gli interessi legali degli extracomunitari. Quando la salma sarà consegnata ai familiari verrà trasferita, per volontà dei genitori di Armèl, nel Burkina Faso dove sarà tumulata. “Mesagne da sempre è un punto di accoglienza per ragazzi migranti che sono stati nei lager libici e che hanno attraversato il Mediterraneo sulle carrette di mare”, ha spiegato l’educatore, Gino Stasi, che sta seguendo ora per ora la tragica vicenda di Armèl”. Stasi ha, quindi, proseguito: “Vorremmo che su questa morte non calasse il silenzio. Lo dobbiamo ad Armèl che era stato accolto molto bene dalla comunità mesagnese nella quale si era integrato subito.officine_ipogee_le_associazioni_con_il_sindaco.jpg

Una morte sul lavoro che mai deve essere dimenticata per fare in modo che ci siano più controlli e più prevenzione sul lavoro”. Al termine della serata gli educatori di “Officine Ipogee” hanno proposto al sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, di dedicare ad Armèl un albero presente nella villa comunale affinché possa restare nelle coscienze di chi li discrimina per il colore della pelle. “I nostri padri molti furono come Armèl”, hanno concluso gli organizzatori. Il giovane 35enne del Burkina Faso lavorava con un contratto a termine e, pare, che quello di giovedì fosse anche l'ultimo giorno di lavoro, alle dipendenze di una ditta pugliese impegnata nella riqualificazione dell'impianto e nello smantellamento di un gruppo ormai dismesso. Da quanto si è potuto apprendere Armèl, per cause ancora in fase di accertamento da parte degli organi inquirenti, sarebbe precipitato da un ponteggio, anche se non è ancora chiaro se per una distrazione o per un malore improvviso, cadendo su un nastro trasportatore e morendo sul colpo.Stasi_Gino_con_Fabrice_-_Doulla-Sissoko_e_uneducatrice.jpeg

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 Dopo il successo nelle elezioni per il rinnovo della RSU in EuroApi delle scorse settimane un altro ottimo risultato è stato conseguito dalla UILTEC di Brindisi nelle consultazioni per il rinnovo della RSU/RLS nello stabilimento Jindal Films di Brindisi.

I tanti consensi accordati alla Uiltec dai lavoratori Jindal hanno permesso di confermare il Delegato uscente Fabio Carella, eletto anche come Rappresentante per la Sicurezza, ed eleggere Massimiliano Giudice nuovo componente RSU.

Il successo ottenuto da Uiltec è frutto del costante impegno messo in campo negli ultimi anni dalla nostra Organizzazione nel farsi portavoce delle istanze dei lavoratori grazie alla forte sinergia tra componenti della Segreteria, Dirigenti territoriali, iscritti e lavoratori che seguono le proprie realtà aziendali.

La Segreteria Uiltec di Brindisi esprime la propria gratitudine ad ognuno di loro ed in modo particolare al componente della Commissione elettorale Alfonso Guida ed ai candidati in questa tornata elettorale: Francesco Fiorella, Francesco Antonucci e Fabiola De Rosa, prima donna candidata RSU nella storia dello Stabilimento.

Il nostro grazie a tutti i dipendenti Jindal per l’altissima affluenza al voto di 235 votanti su 236 aventi diritto. Ciò conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, quante siano numerose le necessità dei lavoratori in Azienda e quanto sia alta la fiducia che i lavoratori accordano alla rappresentanza sindacale ed alla sua missione. Il bisogno di Sindacato è forte! Un segnale che tutta la RSU di Jindal e tutte le Segreterie Territoriali siamo certi sapranno cogliere.

Per la Uiltec il risultato in Jindal assume un valore notevole ben oltre i dati meramente numerici. L’Azienda presenta condizioni non facili per il nostro Sindacato: le Relazioni Sindacali fanno fatica a raggiungere livelli accettabili di riconoscimento, la Direzione Aziendale predilige Organizzazioni più accondiscendenti che propositive, in cui un Segretario regionale di Categoria, promosso Quadro, componente della RSU ed RLS, si trova a “gestire” la maggior parte del personale dello stabilimento in una palese situazione di incompatibilità di ruoli da cui consegue un’evidente svantaggio delle altre Organizzazioni Sindacali. In questo contesto riuscire ad ottenere un riconoscimento come quello avuto significa aver lavorato bene ed aver fatto vero Sindacato. Chiederemo nuovamente ed in modo ufficiale e formale all’Azienda di voler risolvere questo evidentissimo conflitto d’interesse nel rispetto dovuto a chi ricopre tali incarichi, in quanto eletto democraticamente RSU, ma anche e soprattutto nel rispetto di quei dipendenti costretti a “subire ordini” lavorativi in base all’appartenenza sindacale.   

In queste ultime settimane si è avvertita forte l’assenza di relazioni sindacali sane e corrette in Azienda. I continui fermi delle linee di produzione e le conseguenti legittime preoccupazioni per tutti i lavoratori e dipendenti hanno fatto crescere un clima di incertezza sotto l’aspetto produttivo ed occupazionale che interessa ogni operaio o Dirigente e richiede il coinvolgimento ed il dialogo con tutte le sigle sindacali, nessuna esclusa.

Occorre che tutti i Sindacati siano coinvolti in un dialogo con la Direzione Aziendale per comprendere lo stato dei fatti e poter discutere sulle possibili soluzioni da mettere in campo. I temi sono tanti e tutti di carattere eccezionale: dai rincari energetici e delle materie prime dovuto alla guerra fra Russia ed Ucraina al serio problema tecnico che ha fermato la nuova linea di estrusione.

La Uiltec di Brindisi auspica un incontro imminente con la Direzione Aziendale per avere un quadro più chiaro della situazione e definire in maniera puntuale gli scenari futuri.

Come abbiamo dimostrato in diverse occasioni il nostro aiuto ed il nostro supporto al Management Aziendale non verrà mai meno, così come non è mai venuto meno in passato. Confidiamo in una nuova fase di Relazioni Sindacali dove le legittime esigenze aziendali siano poste sullo stesso piano di quelle dei lavoratori e portate a conoscenza di tutte le Organizzazioni rappresentative.

La Uiltec crede fermamente che gli obiettivi dell’Azienda e quelli dei lavorativi non siano divergenti e se tenuti assieme possono rappresentare il volano per raggiungere obiettivi e risultati ancora più ambiziosi, a vantaggio di tutti.

Questo ci hanno chiesto i Lavoratori tutti, di essere più partecipi nelle scelte aziendali: Noi ci siamo!

Buon lavoro a tutti i Componenti della RSU/RLS Jindal Films!

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È stato eseguito, nella mattinata odierna, da personale della Squadra Mobile della Questura di Brindisi unitamente a personale della Polizia di Frontiera, decreto di fermo di indiziato di delitto e contestuale richiesta di applicazione di misure cautelari, emesso dai PP. MM. dr. A. NEGRO e d.ssa L. ORLANDO della locale Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi, nei confronti del “70enne” Paul Haggis, canadese temporaneamente dimorante in Ostuni (BR).

L’uomo è gravemente indiziato dei reati di violenza sessuale aggravata e lesioni personali aggravate, reati commessi in pregiudizio di una giovane donna straniera.

 Secondo gli elementi raccolti, l’indagato avrebbe costretto la giovane, da lui conosciuta tempo addietro, a subire rapporti sessuali.

La vittima, a seguito di uno dei rapporti sessuali riferiva di essere stata costretta a rivolgersi alle cure dei sanitari.

Dopo un paio di giorni di permanenza e di rapporti non consenzienti la donna veniva  accompagnata dall’uomo dinanzi all’aeroporto Papola Casale di Brindisi e lì lasciata alle prime luci dell’alba, nonostante le precarie condizioni fisiche e psicologiche della donna.

Nello scalo aereo la ragazza, in evidente stato confusionale, veniva notata da personale di “Aeroporti di Puglia” e da personale della Polizia di Frontiera che, dopo averle prestato le prime cure, la conducevano negli Uffici della Squadra Mobile. Gli operatori di polizia provvedevano, quindi, ad accompagnare la donna presso l’ospedale “Perrino” di Brindisi per il c.d. “protocollo rosa” destinato alle vittime di violenza. Successivamente la vittima formalizzava la denuncia e riferiva circostanze fatte oggetto di successiva attività di riscontro da parte degli investigatori.  

Nel medesimo provvedimento è richiesto l’incidente probatorio della parte offesa finalizzato a cristallizzare le dichiarazioni della stessa.

Il provvedimento cui si è data esecuzione scaturisce da una serrata ed articolata attività di indagine, condotta dalla Squadra Mobile, che, ricevuta la denuncia della vittima del reato, si adoperava al fine di raccogliere elementi probatori sottoposti al vaglio dell’Autorità Giudiziaria.