Redazione

Sono passate quattro stagioni da quando ho iniziato a svolgere il mio ruolo di dirigente nella società del Brindisi FC, le ultime due stagioni nel ruolo di Segretario Generale (2020-2021 e 2021-2022), precedute da altrettante di segretario del settore giovanile (al quale resto affettivamente legato e dal quale ho sempre ricevuto molto in questi quattro anni), tutto svolto con spirito di passione, di amore, responsabilità, disponibilità e dedizione per la squadra della mia città per il superamento di numerose problematiche che fanno parte di una gestione sportiva ma elementi fondamentali per poterla comunque affrontare.

A cavallo tra queste due annate ho visto tanti momenti, purtroppo anche una retrocessione sul campo vissuta in prima persona con grande sofferenza, parzialmente riscattata immediatamente dopo, quando ho personalmente preparato ed elaborato nei minimi dettagli la domanda di ripescaggio che ha permesso al Brindisi di disputare il campionato di Serie D appena terminato. In queste due stagioni inoltre ho avuto occasione ma soprattutto il piacere di conoscere persone straordinarie, anche tra le società avversarie, con le quali ho legato rapporti di amicizia che ci tengono costantemente uniti e che intendo ringraziare per il loro prezioso contributo che sopperiscono altre mancanze ricevute. Non essendoci oggi più le condizioni per proseguire sulla stessa strada e negli stessi intenti, ho deciso quindi di interrompere questa esperienza di Segretario Generale del Brindisi FC a cui auguro comunque le migliori fortune sportive per la stagione che si appresta ad affrontare. Colgo allo stesso tempo occasione di comunicare che l’attività di collaboratore della gestione sportiva continuerà nel settore giovanile dove ritorno a tempo pieno nel dedicare il mio operato.

 
Jacopo Sticchi 
 
 

Accompagnati dalle note della Fanfara della Marina Militare di Taranto e nello splendido scenario di Tenuta Moreno, si è tenuta la celebrazione del 40esimo anno di vita del Lions Club di Mesagne, con il tradizionale passaggio delle cariche e l’ingresso nuovi soci.
Alla presenza del Governatore del Distretto Lions 108AB Flavia Pankiewicz e delle massima autorità Lionistiche, del Presidente del Consiglio Regionale Avv. Loredana Capone, di Sua Eccellenza il Prefetto di Brindisi Dott.ssa Carolina Bellantoni, dell’ On. Gianluca Aresta, del Sindaco e Presidente della Provincia On. Antonio Matarelli, del Vicequestore Dott.ssa Rosalba Cotardo, del Comandante della Brigata Marina San Marco Amm. Massimiliano Grazioso, si è tenuto il passaggio delle consegne tra il Presidente uscente Ing. Luigi Facecchia ed il Dott. Miro Devicienti, Presidente per l’ anno sociale 2022-2023.

Il nuovo Direttivo sarà composto dall’ Ing. Luigi Facecchia Past Presidente, Dott. Vito Lenoci Segretario, Amm. Emilio Guarini Tesoriere, Dott. Vincenzo Gatto Vicepresidente, Dott. Costanzo Mardighian Censore, Dott.ssa Cristina Guarini Cerimoniere, Dott. Vito Briamonte Presidente Comitato Service, dal Dott. Carmelo Sconosciuto Presidente Comitato Soci, Avv. Stefania Pasimeni e Mirella Mingolla Consigliere e Responsabili Comunicazione.

LIONS 2022Il Lions club ha celebrato l’ingresso di 4 nuovi soci: l’Imprenditore Franco Gentile, il Dott. Enzo Rigliano, la Prof.ssa Luisa Distante, il Notaio Augusta Massari.

“Grazie alla qualificata collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Mesagne – sottolinea il Presidente del Lions Club Ing. Luigi Facecchia - con la Polizia di Stato, con l’ Arma dei Carabinieri, con la Marina Militare, con il Primo Circolo didattico “G. Carducci” di Mesagne, con Confindustria Brindisi, con i Giovani Imprenditori di Confindustria, con i Maestri del Lavoro, abbiamo registrato un importante numero di service che hanno dato la possibilità di esprimere il nostro impegno verso la comunità locale ed internazionale; abbiamo raccolto fondi per il cancro infantile, per i cani guida, per associazioni locali, per i profughi ucraini, per il Castello della nostra città. Abbiamo discusso con la comunità intera di lavoro, di ambiente, di pari opportunità, di diabete, di salute alimentare, di pace.
Un sincero augurio all’amico Dott. Miro Devicienti per il suo nuovo ed importante incarico”.

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L’area esterna condivisa dai plessi “Collodi” e “Falcone e Borsellino” del Primo Istituto Comprensivo di Francavilla Fontana si trasformerà in una piccola cittadella dello sport.

Nelle scorse ore la Regione Puglia ha reso noto che il progetto dell’Amministrazione Comunale per la valorizzazione di quest’area ha ottenuto un finanziamento di 525 mila euro nell’ambito del Fondo nazionale per la promozione del Sistema integrato Zerosei.

“Siamo orgogliosi – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – di poter offrire ai nostri giovanissimi concittadini un piccolo campus dedicato al calcio e al tennis. Nello spazio compreso tra due scuole, una delle quali da tempo inagibile e per cui attendiamo fiduciosi l’esito di un altro bando, presto vedremo bambini sfidarsi e giocare insieme. Queste strutture avranno un impatto positivo sul numero di impianti di proprietà comunale con ricadute significative per le società sportive.”

Il progetto, candidato nei mesi scorsi dall’Ufficio Tecnico Comunale, prevede la demolizione della vecchia recinzione, la realizzazione di un campo da calcetto/pallamano, due campi da tennis e la rigenerazione dell’area esterna con piazzali e camminamenti. È stata inoltre pianificata la sistemazione del verde per consentire lo svolgimento di attività sportive come la corsa, lo stretching e lo sgambamento.

A completamento dell’opera ci sarà la creazione di una nuova strada interna che congiungerà l’area sportiva direttamente con via Ceglie, rendendo più agevole la viabilità.

“In questi anni – conclude il Sindaco – abbiamo moltiplicato gli spazi dedicati allo sport. Dalle strutture informali come i playground e le attrezzature nel parco Brayda, alle infrastrutture come lo Stadio, il Palazzetto e il piccolo impianto sportivo della Scuola di Via Vittorio Veneto. Proseguiremo nel nostro impegno per continuare a dare alla Città spazi per lo sport.”

La Puglia, più di altre regioni, rischia il blocco totale delle opere pubbliche, il “listino regionale” continua ad essere obsoleto ed inadeguato dal punto di vista normativo, descrittivo ed economico. Quindi è evidente che i progetti redatti non hanno l’equilibrio contrattuale previsto dalla legge, come ribadito più volte dal Presidente ANAC Giuseppe Busia ed in particolare il 22 aprile 2022 in seguito all’ordinanza di sospensiva del TAR Lazio della gara per il primo lotto del nuovo porto commerciale di Fiumicino:

“il prezzo a base di gara non può prescindere da una verifica puntuale della congruità rispetto a costi e prestazioni. La guerra in Ucraina e l’aggravarsi della situazione internazionale rendono ancora più drammatico l’aumento dei prezzi delle materie prime, già impennatosi precedentemente. Serve un urgente intervento normativo per la revisione dei prezzi negli appalti così da far fronte agli esorbitanti incrementi delle materie prime”!

L’ANCE con la sua struttura organizzativa – nazionale, regionale e territoriale - sta cercando, con forza, di dare il suo contributo per far percepire la reale problematica e per individuare con le Istituzioni le soluzioni più utili al paese.

A tale scopo è in corso una campagna comunicativa con richiesta di “dialogo collaborativo” da parte di ANCE alle varie stazioni appaltanti per segnalare e/o evidenziare che i progetti a base di gara non rispettano la legge poiché non hanno equilibrio contrattuale ed i relativi bandi e capitolati non riportano quanto previsto nei vari decreti legge emanati dal governo e convertiti dal Parlamento poi, al fine di creare le migliori condizioni attuative perché i contratti in corso e tutte le opere previste dal PNRR possano realizzarsi nei tempi previsti.

Purtroppo le risposte “piccate e/o difensive” dei dirigenti e dei Rup, o peggio ancora le non risposte di alcuni, non creano le condizioni per affrontare e risolvere uniti il problema, ed in alcuni casi si è costretti a rivolgersi al TAR per bloccare i bandi.

Continueremo a cercare il dialogo, a suggerire soluzioni, ma non rimarremo inermi di fronte al “blocco delle opere pubbliche” con conseguente crisi occupazionale, fallimento delle nostre imprese e del sistema paese!

Vogliamo, anzi dobbiamo, tutti insieme lavorare nella stessa direzione del “bene comune”, bisogna dire basta alle “litanie burocratiche” degli apparati (a volte incolpevoli) che con i loro “usi e consuetudini locali” o per/pur di rispettare la legge, stanno portando ad una sorta di “omicidio di massa” delle Opere Pubbliche.

La politica regionale prenda atto della grave crisi post-pandemica e per la guerra Russia-Ucraina che ci vede direttamente coinvolti, dia urgentemente il necessario indirizzo attraverso il supporto legislativo e regolamentare, per poter affrontare il momento che stiamo attraversando. L’apparato burocratico regionale e delle varie stazioni appaltanti (ASL, Provincie, Comuni, ecc…) non può affrontare con procedure normali, che già non funzionavano, il momento “eccezionale-imprevisto-imprevedibile” che stiamo vivendo, necessita di un cambio di passo coraggioso.

La giunta regionale, senza indugio, approvi un “listino aggiornato”  che sia di aiuto in questa fase transitoria, nelle more della pubblicazione delle linee guida che consentiranno l’elaborazione del listino definitivo, magari utilizzando il “listino DEI” che il governo ha già indicato come prezziario di riferimento per i bonus edilizi e quindi ormai ben conosciuto dai progettisti, inserisca e chiarisca nella delibera di approvazione che il “listino aggiornato” è suscettibile di ulteriore revisione prezzi del 20%, che i RUP devono bloccare ed aggiornare tutti i bandi in corso non in linea (tutti?) e dare disposizioni perentorie ai progettisti di adeguamento dei progetti con i relativi capitolati e quadri economici ed ovviamente “Validare nuovamente i progetti” che devono avere l’equilibrio contrattuale richiesto sia dalla legge che dal “buon senso”.

Utilizziamo il periodo di luglio ed agosto, dove notoriamente tutto si ferma, per adeguare progetti e bandi, magari salteremo le ferie ma avremo servito e fatto del bene al Paese.

La “politica”, però, deve avere il coraggio di fare scelte, anche dolorose, poiché vanno rimodulati gli investimenti; meglio dire di no a qualche Sindaco, fare qualche chilometro di strada in meno, costruire una scuola in meno, magari razionalizzando gli istituti esistenti, ma così avrà bloccato la “tempesta perfetta” che è ormai alle nostre porte ed invece avrà creato le condizioni per portare a collaudo, rendicontazione e fruizione dei cittadini, le Opere Pubbliche programmate!

Noi di ANCE siamo pronti a fare la nostra parte nei modi e nei tempi che ci sarà richiesto!

Angelo Contessa – Presidente ANCE Brindisi

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Brindisi – sabato 18 giugno 2022, inaugurato il murales "Brindisi crocevia di rotte, percorsi e cammini" promosso dall’ a.p.s. Brindisi e le Antiche Strade, Statio Peregrinorum e Comitato referente per la Via Francigena. L’opera, realizzata nell'ambito delle attività PCTO dal Liceo Artistico-Musicale "Simone-Durano" è stata posizionata sul muro concesso da Oscar Carone, alla rotonda tra Via del Mare e viale Porta Lecce, riqualificando artisticamente la zona in questione. Un dono che l’associazione fa alla propria città.

 Il Murales realizzato interamente a pennello ha una lunghezza di circa 14m e un'altezza di 2m ed è frutto di un lavoro iniziato nel 2019, interrotto bruscamente con l'emergenza covid-19 per poi essere portato a termine nel 2022.  Il pregevole lavoro artistico ha visto l’alternarsi di studenti e docenti del Liceo Artistico “Simone-Durano”, dei volontari dell’associazione brindisina e di Viva la Gente, sia in loco che presso il liceo e infine presso l’Accademia degli Erranti nell’ex Convento delle Scuole Pie.

 L'opera testimonia il ruolo che la città di Brindisi ha storicamente avuto negli itinerari francigeni e costruisce simbolicamente il cammino da Canterbury fino a Gerusalemme grazie alle immagini dei monumenti più significativi dei principali luoghi attraversati dai pellegrini. Ad arricchire il tutto, la sagoma del pellegrino francigeno e una targa descrittiva con quattro QrCode in lingua italiana, inglese, francese e spagnola contenenti la descrizione del murales e dei monumenti raffigurati.

 Alla cerimonia di svelamento hanno partecipato: Sua Eccellenza il Prefetto di Brindisi Carolina Bellantoni, la Presidente dell’a.p.s. Brindisi e le Antiche Strade Rosy Barretta, la Preside del Liceo Artistico-Musicale Carmen Taurino, Il responsabile della Via Francigena nel Sud e componente del Dipartimento Turismo e Cultura Regione Puglia Angelo Fabio Attolico, docenti, alunni e cittadini.

 L’Attività rientra nell’ambito della programmazione dell’Accademia degli Erranti, Casa di Quartiere presso l’Ex Convento delle Scuole Pie, gestita dall’a.p.s. Brindisi e le Antiche Strade.

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La Puglia torna a sorridere con il SuperEnalotto: nel concorso del 18 giugno, come riporta Agipronews, è stato centrato un “5” del valore di 22.590,03 euro. La giocata vincente è stata registrata nel bar di G. Garibaldi 36 a Porto San Cesareo, in provincia di Lecce. Il Jackpot, intanto, continua a salire toccando quota 225,2 milioni di euro - record nella storia del gioco - che saranno in palio nella prossima estrazione. L'ultima sestina vincente è arrivata il 22 maggio scorso, con i 156,2 milioni di euro finiti a Montappone (FM), mentre in Puglia l’ultimo "6" è quello da 26 milioni di euro realizzato a gennaio del 2014, a Bari.

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Anche in Puglia la magistratura dovrà intervenire sull’escalation senza sosta dei listini dei carburanti. Il Codacons, unica associazione italiana a scendere in campo con denunce penali contro il caro-benzina, ha presentato infatti un nuovo esposto alle Procure della Repubblica di BARI, LECCE, FOGGIA, TARANTO, BRINDISI, BARLETTA-ANDIA-TRANI e all’Antitrust chiedendo di indagare sugli abnormi rincari dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa registrati nelle ultime settimane in regione e su possibili speculazioni in atto a danno di consumatori e imprese della Puglia.

Oggi la benzina costa oltre il 28,5% in più rispetto allo scorso anno, mentre il gasolio è rincarato di circa il 37,5% sul 2021 – spiega l’associazione – Un andamento dei listini del tutto anomalo, che si registra nonostante il taglio delle accise disposto dal Governo e che non sembra essere giustificato dalle quotazioni petrolifere.

Negli ultimi mesi, infatti, il petrolio ha raggiunto il suo picco il 9 marzo 2022, quando il Brent ha toccato la soglia dei 131 dollari al barile – analizza il Codacons – In tale data la benzina, e senza il taglio delle accise pari a -30,5 cent scattato solo il 22 marzo, costava in media 2,048 euro al litro in modalità self, 1,966 euro il gasolio.

Oggi il petrolio è quotato ben al di sotto dei 120 dollari al barile, mentre la verde costa in media 2,075 euro al litro e il gasolio 2,030 al litro.

Questo significa che nonostante le quotazioni del petrolio siano calate la scorsa settimana dell’8,4% rispetto a marzo e malgrado il taglio delle accise, benzina e gasolio costano oggi ingiustificatamente di più!

Per dare un quadro della gravità della situazione, basta considerare che in assenza del taglio delle accise pari a 30,5 centesimi di euro al litro, la benzina costerebbe oggi oltre 2,4 euro al litro (2,38 euro il gasolio) superando il record storico raggiunto nell'ottobre del 1976, quando un litro di benzina arrivò a costare 500 lire, pari a 2,31 euro a valori correnti.

“Con il nostro esposto chiediamo ad Antitrust e Procure di attivarsi per capire chi stia speculando aumentando ingiustificatamente i listini dei carburanti alla pompa, che salgono nonostante il calo del petrolio, e di aprire indagini sul territorio attraverso l’ausilio di Nas e Guardia di Finanza per i reati di manovre speculative su merci e aggiotaggio, sequestrando atti e documenti utili presso le sedi delle società petrolifere presenti in Italia” – afferma il presidente Carlo Rienzi.

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Al via per il secondo anno consecutivo la campagna Enpa e Prolife per aiutare i trovatelli accuditi dall'Ente Nazionale Protezione Animali che solo lo scorso anno ha portato alla raccolta di 50 mila pasti per gli animali. A partire dal mese di giugno e fino a tutto settembre 2022, per ogni sacco di cibo Prolife acquistato verrà donato un pasto a un cane ospite di un rifugio Enpa. Si tratta di un aiuto concreto per i tanti volontari dell’associazione che ogni giorno si occupano degli animali ospiti dei rifugi Enpa.

“Solamente nel 2021 – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa -abbiamo aiutato 89.791 animali, un lavoro enorme dei nostri volontari Enpa che ogni giorno mettono a disposizione il loro tempo e le loro capacità per aiutare gli animali. Iniziative come questa di Prolife sostengono la nostra missione: donare un pasto è un aiuto concreto che arriva direttamente ai nostri animali”.

La campagna “Dona un pasto per gli animali vittime di abbandono” riconferma la partnership tra ENPA e Prolife, che del benessere dei nostri amici a quattro zampe ha fatto la propria mission e ha deciso di sostenere l’attività dell’associazione. Prolife, da sempre, sostiene il benessere di lungo periodo del cane e del gatto, con una gamma di alimenti di alta qualità, prodotti in Italia, cruelty free, ottenuti dalle migliori materie prime prevalentemente provenienti dalle nostre regioni, per valorizzarne le pregiate eccellenze e ridurre l’impatto ambientale. Per garantire la massima trasparenza è possibile conoscere l’origine di tutti gli ingredienti di ogni alimento tramite il QR code stampigliato sulle confezioni.

"Questa iniziativa – afferma Marco Bravi, presidente del Consiglio Enpa -rappresenta plasticamente quanto per il "no profit" la collaborazione con le aziende sia un anello importantissimo della catena della solidarietà che ci consente di salvare sempre più animali bisognosi e ad averne cura in attesa di una famiglia disposta ad accoglierli e amarli".

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È stato approvato a febbraio 2022 dal ministero per la Transizione ecologica, poi dalla Regione,  un grande serbatoio da 19.500 metri cubi pieno di metano raffreddato a -162 gradi nel mezzo dell’unico spazio libero del porto di Costa Morena Est di Brindisi, inserito in mezzo ad altri 11 siti industriali ad elevato rischio industriale. Eppure la Regione aveva bocciato a marzo un megadeposito di GPL a Manfredonia della Energas, perché “impianto che non risponde pienamente agli indirizzi delle politiche energetiche europee nazionali e regionali, che perseguono chiaramente strategie di decarbonizzazione e di minimizzazione dei rischi ambientali e territoriali” secondo l’assessore regionale all’Ambiente Maraschio. Ma per la Regione, a Brindisi tutto si può fare, “tanto ormai è una città rovinata” come disse Emiliano quando propose di spostare l’approdo di TAP da Melendugno a Brindisi.

A proporre il progetto due anni fa è stata Edison, una società con sede in Italia, ma controllata al 97% dalla francese EdF, che detiene il 50% di quote di Poseidon, il nuovo gasdotto in arrivo da Israele a Otranto.

Ma a che serve questo megadeposito di GNL, se non ci sono rigassificatori a Brindisi?

Semplice: per rifornire le stazioni di servizio delle nostre auto a metano! Molte stazioni di servizio non sono collegate alla rete dei gasdotti di metano, come lo è quella di Restinco proprio di Edison. Perciò, finora delle autocisterne piene di metano liquido (detto appunto GNL) lo portano da Francia e Olanda. Edison vorrebbe fare un deposito a Brindisi e rifornire con 100 autocisterne l’anno tutte le stazioni di servizio del Centro e Sud Italia.

Lo sviluppo che vede qualcuno sono le decine di metaniere nel porto e centinaia di autocisterne di traffico, inquinante.

Qualcuno ha parlato di occupazione: secondo il piano di Edison bastano poche decine di tecnici, pari agli occupati di un ristorante e una pizzeria ben avviate, non inquinanti.

Qualcuno ha parlato di green e decarbonizzazione, ma il GNL è metano raffreddato a -161 gradi per renderlo liquido, compresso e più facilmente trasportabile. Il metano è CH4 in chimica, cioè contiene carbonio: è un idrocarburo fossile, altro che green.

Il GNL di cui si parla tanto e che ci ha promesso, nei suoi viaggi il presidente Draghi come alternativa al gas russo,  visitando gli Stati Uniti, il Quatar, ma anche Congo, Nigeria, Mozambico, viene ricavato dal fracking, la frantumazione delle rocce per l’estrazione del metano, che in Italia è vietata come tecnica. Col gracking si inquinano le falde, poi deve essere raffreddato a -161 gradi, portato via mare sempre a -161 gradi. Insomma, il GNL non ha veramente niente di green.

Ma il vero problema è il rischio di incidente industriale dovuto alla concentrazione nella zona industriale di Brindisi di molti depositi già operativi, come IPEM, il piu grande deposito di GPL in Italia, avendo una capacità di stoccaggio complessiva di 52.100 metri cubi. E allora autorizzeranno anche il Brundisium, deposito con serbatoi di benzina e diesel. E c’è il petrolchimico ENI Versalis, la centrale a carbone di Cerano, la centrale a gas di EniPower dentro il petrolchimico. L’ultimo incidente a Freeport, Texas, il terminale degli Stati Uniti da cui parte il 20% del GNL (anche verso l’Italia), portando il prezzo a oltre 90 euro Mw/h.

Chiaramente per gli abitanti di Brindisi non ci sarebbe nessuno sconto quando riforniscono le loro auto a metano.

E come scrive Forza Italia Brindisi, in modo ignorante, su un giornale: “Edison consentirà al porto di Brindisi di dotarsi di un’infrastruttura green per il biometano ed i carburanti di sintesi “carbon neutral” (sarà il primo tassello per una hydrogen valley), di incrementare e diversificare i traffici portuali e di generare oltre 200 occupati.”. Pure inesattezze, che dimostrano la poca preparazione dei nostri politici. GNL non è green, non è biometano, non c’entra con l’idrogeno, è CH4, perciò non può essere “carbon neutral”. E poi i 200 occupati. Sembra il milione di posti di lavoro….

Brindisi sta diventando il posto dove tutte le multinazionali trovano terreno fertile per i loro investimenti più sporchi e inquinanti. “Tanto Brindisi ormai è rovinata” come predisse il presidente Emiliano.

Movimento No TAP/SNAM di Brindisi

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Un incendio si è sviluppato pochi minuti fa nel rione Grutti a pochi metri dalla chiesa della Madonna di Lourdes. I residenti hanno chiesto l'intervento dei vigili del fuoco e della polizia locale. Sul posto è intervenuta la Protezione civile di Mesagne che ha spento le fiamme e, nel momento in cui scriviamo, sta mettendo in sicurezza la zona. 

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