Redazione

Una piattaforma informatica che dia supporto ai diversi livelli organizzativi coinvolti nelle reti tempo-dipendenti (il sistema 118, i Pronto soccorso, le Unità operative ospedaliere) attraverso un modulo di teleconsulto e il costante monitoraggio delle performance. 

Questo è l’obiettivo del progetto regionale, che ha come capofila la Asl di Brindisi, presentato oggi nella sede della Regione Puglia, a Bari, dagli ingegneri dell’Ufficio Sistemi informativi dell’azienda sanitaria brindisina Antonio Circhetta e Gianluca Lanzilotti, alla presenza della dirigente regionale della Sezione Risorse strumentali e tecnologiche, Concetta Ladalardo.
Il progetto “Sistema di tracciamento e di supporto alla diagnosi delle patologie tempo-dipendenti”, è finanziato con i fondi del Pnrr ed è realizzato dal Gruppo Gpi. 
“Questa piattaforma – dice il direttore generale Maurizio De Nuccio – migliorerà l’efficienza organizzativa e la qualità dell’assistenza con vantaggi sia per i pazienti che per gli operatori sanitari. Permetterà una riduzione dei tempi di presa in carico dei pazienti, la condivisione dei dati clinici tra i diversi nodi della rete, garantendo una rapida trasmissione delle informazioni”. 
Il monitoraggio e il miglioramento delle performance delle reti tempo-dipendenti (quelle in cui la rapidità di intervento è determinante: rete ictus, cardiologica, trauma, percorso nascita) sono fondamentali per garantire una gestione efficace delle patologie: saranno valutati indicatori come il tempo tra la chiamata al 118 e l’arrivo al Pronto soccorso, il tempo di permanenza in Pronto soccorso e la percentuale di pazienti arrivati in ospedale con l’ambulanza. 
La piattaforma sarà caratterizzata da una forte componente di integrazione con i principali sistemi informativi regionali e aziendali. 

La FIALS Brindisi esprime apprezzamento per l'impegno dimostrato dalla Sanitaservice ASL BR nell'attuare misure volte all'assunzione e all'aumento delle ore del personale. L'incontro, tenutosi oggi presso gli uffici amministrativi della Sanitaservice - Di Summa, è stato convocato per discutere l'attuazione della Deliberazione della Giunta Regionale N.523 del 22.04.2024, e ha rappresentato un importante passo avanti verso il miglioramento delle condizioni lavorative del personale sanitario. Durante la riunione, è stata presentata la proposta della Sanitaservice che tiene conto delle necessità di stabilizzazione delle unità che hanno lavorato durante l'emergenza Covid19 e dell'esigenza di aumentare le ore contrattuali del personale attualmente in regime part-time. La proposta prevede diverse misure, tra cui la trasformazione delle somme liquidate per lo straordinario erogato nel 2023 in ore, che saranno ripartite tra gli attuali dipendenti dei servizi di Ausiliariato-Logistica Ospedaliera e SET118 attualmente in regime part-time. Inoltre, la capacità assunzionale prevista sarà impiegata per assumere tutti gli ex dipendenti che hanno prestato servizio nei HUB vaccinali durante il periodo del Covid19.

Le principali misure proposte includono:

a) Aumento delle ore contrattuali: Si prevede un incremento delle ore da 30 a 32 per il personale del servizio SET 118 e da 18 a 24 per il personale del servizio di Ausiliariato e Logistica Ospedaliera.

b) Assunzioni con contratto part-time: Si propone l'assunzione con contratto part-time a 18 ore mediante un Avviso Pubblico, con criteri di premialità per il personale che ha prestato servizio nei HUB vaccinali durante il periodo del Covid19.

La procedura di selezione prevederà un punteggio premiante per i partecipanti disoccupati e un ulteriore punteggio per ogni mese di servizio svolto presso la Sanitaservice negli ultimi 3 anni. Saranno esclusi coloro che hanno precedenti penali come previsto dalla normativa. Non solo. Per garantire le ferie estive e per esigenze legate all'evento del G7, verranno assunti temporaneamente autisti-soccorritori e soccorritori per il periodo estivo, selezionati dalla graduatoria attualmente in vigore.

La FIALS Brindisi accoglie con favore queste iniziative e apprezza lo sforzo fatto dalla Sanitaservice per garantire la stabilità lavorativa e migliorare le condizioni di impiego del personale sanitario, sottolineando l'importanza di coinvolgere il Socio Unico e la Regione Puglia per portare tutto il personale dei servizi SET118 e Ausiliariato-Logistica Ospedaliera a tempo pieno il prima possibile.

La FIALS continuerà a seguire da vicino l'attuazione di queste misure e a lavorare per garantire che tutti i lavoratori del settore sanitario possano beneficiare di condizioni di lavoro dignitose e adeguate.

Brindisi, 86 annunci di lavoro per 193 figure professionali: è il dato registrato nella settimana dal 13 al 20 maggio relativamente alla ricerca di personale nell’ambito territoriale di Brindisi ed inserito nel Report settimanale appena pubblicato, visionabile al seguente link: undefined. Le offerte, consultabili sul sito o sull'app “LavoroxTe Puglia”, sono quotidianamente aggiornate e monitorate dagli operatori dei Centri per l’impiego e veicolate anche tramite la pagina Facebook “Centri impiego Brindisi e provincia”, attraverso la quale è possibile restare sempre aggiornati sugli annunci di lavoro attivi e sugli eventi di orientamento organizzati su tutto il territorio.

Questa settimana si registrano 81 posti vacanti nel settore ristorazione su Brindisi e provincia, tecnico 17,  edilizia 17, commercio 13, assicurativo 10, turismo 9, amministrativo 7,  vigilanza 6, pulizie 6, trasporti 5,  servizi alla persona 4, servizi 3, metalmeccanico 3, contabile 3, sanità 2, manutenzione 2, artigianato 2, alimentari 2 e impiantistica elettrica 1. Le opportunità di impiego all’estero tramite la rete EURES sono numerose: si ricerca personale soprattutto nel settore alberghiero e della ristorazione.

Sempre aggiornata, inoltre, la sezione dedicata ai corsi di formazione per diplomati e disoccupati, cui si uniscono le opportunità offerte con i programmi Garanzia Giovani e NEET.

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Torre Guaceto sempre più protetta. Il Consorzio di Gestione della riserva avvia in accordo con il Ministero dell’Ambiente il primo caso italiano di fermo pesca annuale. L’obbiettivo è la crescita della popolazione ittica e la diminuzione dell’impatto antropico sul mare. La videosorveglianza impedirà i tentativi di frodo. 

E’ appena entrato in vigore il divieto di pesca che blocca sia la pratica artigianale, sia quella ricreativa fino al maggio 2025. 
Il progetto è stato ideato per permettere alla fauna ittica di riprodursi e crescere tanto in termini di numero di esemplari, quanto di dimensioni, a beneficio non solo di Torre Guaceto, ma dell’intera costa salentina, grazie al fenomeno della dispersione larvale che di fatto, per via delle correnti marine discendenti presenti, porta tanti pesci nati in riserva a popolare le acque pugliesi sino al basso Adriatico. 
Il piano pilota approvato dal Ministero dell’Ambiente, vedrà ancora una volta i pescatori professionisti protagonisti delle attività condotte dal Consorzio di Gestione di Torre Guaceto. 
Come si è arrivati a questa importante azione. Istituito nel 2000, il Consorzio si è subito impegnato per porre rimedio ai danni provocati all’ecosistema marino da decenni di pesca indiscriminata condotta anche attraverso l’uso di esplosivi. Da qui il fermo pesca di 5 anni, gli studi portati avanti con le Università, l’ideazione del modello di pesca sostenibile di Torre Guaceto, oggi replicato in svariate Aree Marine Protette del mondo: autorizzazione di pesca concessa solo ai professionisti dei Comuni di pertinenza, Brindisi e Carovigno, una volta a settimana, con reti da posta a maglia larga ed esclusivamente nell’area più esterna e meno delicata della riserva, la zona C. 
Grazie a questa strategia di governance, il mare di Torre Guaceto è stato ripopolato e la natura è tornata a crescere rigogliosa, gli stock ittici sono cresciuti in modo esponenziale. Tornati a pescare, gli artigiani del mare hanno registrato le più alte rese mai ottenute nell’ambito della piccola pesca costiera e sono diventati i più grandi alleati del Consorzio. 
Oggi, a quasi 20 anni dall’avvio del programma che ha reso celebre Torre Guaceto, un’altra minaccia ha imposto la necessità di un nuovo intervento: la pesca illegale. I pescatori di frodo hanno danneggiato l’importante lavoro condotto dall’ente di gestione ed i pescatori professionali. E, dopo ulteriori studi scientifici, nell’ambito del confronto continuo con il comparto pesca, si è deciso di fermare l’attività per un anno. 
Nel periodo di blocco, per i primi 9 mesi, i pescatori che lavoravano in riserva coadiuveranno il Consorzio nel monitoraggio marino all’interno della Zona Speciale di Conservazione Torre Guaceto-Macchia San Giovanni, area che va da Brindisi ad Ostuni ed include l’area protetta, negli ultimi 3 mesi saranno invece impegnati nella valutazione delle rese di pesca all’interno dell’AMP per verificare i risultati sortiti dal fermo. 
Ma l’impegno dell’ente non si limita alla realizzazione di studi scientifici e all’imposizione di fermi pesca, per combattere la piaga della pesca di frodo, il Consorzio ha installato un innovativo sistema di videosorveglianza nell’area protetta al fine di richiedere l’intervento delle forze dell’Ordine ad ogni tentativo di pesca illegale prima che questo si consumi. E l’attività ha già dato i suoi frutti. 
I militari del reparto navale del comando della guardia di finanza di Brindisi hanno intercettato e bloccato alcuni soggetti. 
“Miglioreremo così lo stato di salute di Torre Guaceto e aumenteremo i nostri standard di tutela – ha commentato il presidente del Consorzio di Torre Guaceto, Rocky Malatesta -, ringraziamo i pescatori professionisti che non mancano mai di sostenere le attività dell’ente. Stiamo facendo quanto di nostra competenza per debellare la piaga della pesca di frodo, l’auspicio è di raggiungere l’obbiettivo grazie anche ad uno straordinario impegno delle forze dell’Ordine”.

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L'amministrazione comunale di San Michele Salentino, la Banca di Credito Cooperativo e Fenailp hanno promosso in data 9 maggio u.s. un importante incontro per illustrare i servizi offerti dalla Banca di Credito Cooperativo (BCC) di Ostuni alle imprese e ai cittadini di San Michele Salentino. L'evento si è tenuto il 9 maggio, presso la Pinacoteca "S. Cavallo", alla presenza del Sindaco Giovanni Allegrini e del consigliere comunale Michele Cordari.
La partecipazione numerosa dei rappresentanti delle imprese ha favorito un proficuo dialogo, consentendo di approfondire il ruolo della BCC di Ostuni nell'economia locale. Tra gli obiettivi prioritari dell'Amministrazione comunale figura la valorizzazione dell'area di San Michele Salentino, da lungo tempo motore di ricchezza e prosperità per i suoi abitanti.
La Fenailp ha coordinato questa iniziativa con l'obiettivo di ampliare l'offerta di servizi bancari a disposizione delle imprese del Comune di San Michele Salentino. Il Vice Presidente Nazionale della Fenailp, Cosimo Lubes, esprime gratitudine per la pronta disponibilità dimostrata dal Direttore Generale della BCC, Leonardo Mansueto, che si è immediatamente attivato anche con dei canali dedicati per stabilire contatti con l'istituto bancario a beneficio della comunità di San Michele Salentino.
Questa decisione è stata presa su impulso del Sindaco Giovanni Allegrini, del Dottor Michele Cordari e dell'intera Giunta Comunale, evidenziando una sensibilità particolare verso le esigenze del territorio, soprattutto quelle espresse dalle imprese locali. La Fenailp apprezza l'attenzione e la disponibilità dimostrate dall'Amministrazione comunale nei confronti del territorio, in particolare verso le imprese, pilastri fondamentali dell'economia locale, come nel caso del settore automobilistico, che rappresenta un punto di riferimento per l'intera regione pugliese e oltre.
Questa collaborazione non rappresenta un caso isolato, ma è il frutto di un impegno costante da parte di tutte le parti coinvolte, dimostrando che attraverso azioni concrete e volontà condivise è possibile affrontare e risolvere le sfide del territorio, anche mediante un dialogo serio e costruttivo.

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La notte scorsa una motocicletta è andata a fuoco in un garage ubicato a Oria in via Diaz. Le fiamme hanno anche raggiunto della legna presente nella struttura. Fortunatamente non vi sono stati altri danni. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco e i carabinieri che conducono le indagini per stabilire la natura dell'incendio.

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Il Sindacato Cobas  organizza una assemblea generale dei lavoratori della Centrale Enel di Cerano a partire dalle ore 6,00 di Martedì 14 Maggio 2024 per discutere delle proposte da avanzare nella riunione che si terrà alle ore 18,00 nel pomeriggio a Bari presso la Task Force Regionale sulla occupazione , guidata dal Presidente  Leo Caroli ;la riunione è stata anticipata di un giorno.

Nel pomeriggio a Bari i lavoratori partiranno in corteo alle 17,00 dal Piazzale “Eroi del Mare” per arrivare alla Presidenza della Regione Puglia sul lungomare Nazario Sauro.

 La procedura di licenziamento per 76 lavoratori impegnati nell’appalto dello scarico del carbone  aperta nei giorni scorsi dalla ditta Sir impone un cambio di passo .

Bisogna dire al Governo Nazionale che Brindisi deve avere indietro gli impegni presi che hanno  preso altre strade ed un piano vero di decarbonizzazione , a partire dalla bonifica dei luoghi.

Le riunioni svolte dal Cobas giorno 9 Maggio con il Sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna , ed il Prefetto di Brindisi, Luigi Carnevale , sono rivolte soprattutto a costruire un fronte unico del territorio per ottenere  risultati  concreti.

In quell’incontro abbiamo acquisito dai nostri importanti interlocutori , Sindaco e Prefetto, l’impegno a rivolgersi  al Governo Nazionale  e all’Amministratore delegato di Enel .

 Chiederemo all’Enel già nella riunione di martedì 14 Maggio  reali programmi per Brindisi, ma la lotta continuerà per ottenere risultati concreti per tutti i lavoratori impegnati nella Centrale di Cerano.

Facciamo sentire forte la nostra voce!!!

Brindisi 13.05.2024

Per il Cobas Roberto Aprile

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Il Partito Democratico esprime profonda preoccupazione per le esigue risorse previste dal Comune di Brindisi per il sostegno all'organizzazione e alla promozione degli eventi di rilevanza internazionale legati al mare, in particolare la regata Brindisi-Corfù e il Campionato italiano di vela d'altura.

È sconcertante constatare che, nonostante tali manifestazioni rappresentino a pieno la cultura e la tradizione della città e in generale del territorio, il Comune abbia destinato poche risorse, rischiando di comprometterne lo svolgimento e la qualità.

Ancora più grave risulta il fatto che siano stati stanziati fondi per altri eventi, di minore suggestione, impatto e durata, a discapito delle manifestazioni che, nel corso degli anni, hanno contribuito in modo significativo alla promozione turistica e al prestigio di Brindisi a livello nazionale e internazionale.

In questo contesto, rivolgiamo un sentito ringraziamento alla Regione Puglia e all'Agenzia regionale del turismo Puglia Promozione per aver fornito il sostegno finanziario di ben 160mila euro, che permetterà di salvaguardare l'organizzazione di tali eventi.

Apprezziamo, altresì, l'impegno e la determinazione degli organizzatori della Brindisi-Corfù, del Campionato Italiano di Vela d'altura, della Motonautica e della Brindisi-Valona a pianificare ugualmente lo svolgimento delle manifestazioni dimostrando grande collaborazione e spirito di adattamento nel cercare soluzioni alternative di fronte alle restrizioni finanziarie imposte dal Comune.

Pur essendo consapevoli delle difficoltà economiche, esortiamo il Circolo della Vela a non rinunciare alla partenza dal lungomare della Regata Brindisi-Corfù, preservando così la tradizione e l'importanza attrattiva dell'evento.

A tal fine, sollecitiamo il Comune di Brindisi a riconsiderare le scelte economiche fatte, ripristinando il contributo finanziario previsto da bilancio per la Brindisi-Corfù magari, se occorre, riconsiderando decisioni su eventi per cui si è pattuito un esborso eccessivo, come ammesso dallo stesso Sindaco Marchionna.

Il Partito Democratico, nel considerare fondamentale investire in modo oculato nelle manifestazioni che valorizzano il territorio, rimane vigile e pronto a sostenere ogni iniziativa che promuove tangibilmente lo sviluppo turistico e culturale.

Partito Democratico di Brindisi

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Contro le liste d’attesa infinite nella sanità pubblica il Codacons lancia in Puglia una nuova iniziativa legale in favore dei cittadini. Come noto esiste una apposita normativa sui tempi massimi delle liste di attesa che troppo spesso viene disattesa dagli enti sanitari; il Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA) definisce le priorità e i tempi massimi per l’erogazione di esami, visite specialistiche, ricoveri ospedalieri e interventi chirurgici da parte del Servizio Sanitario. I cittadini che hanno bisogno di esami clinici immediati si vedono fissare il proprio appuntamento anche fino a 2 o 3 anni di distanza.

Per questo motivo il Codacons e Articolo 32 (associazione specializzata nella tutela del diritto alla salute) hanno attivato in Puglia un servizio per gli associati, ossia lo sportello di assistenza a favore dei cittadini lesi dalle carenze del servizio sanitario nazionale, attraverso il quale poter chiedere all’ente sanitario le prestazioni dovute nei tempi di legge e senza ulteriore aggravio economico.

Chi non può permettersi di eseguire visite e interventi presso strutture private è costretto ad attendere i tempi infiniti della sanità pubblica, rischiando di veder peggiorare le proprie condizioni di vita con ripercussioni anche gravi sul fronte della salute. E quel che è ancora più grave è che alcuni cittadini rinunciano addirittura a curarsi. Le classi di priorità e i relativi tempi di attesa per gli esami sanitari sono indicati sulle prescrizioni sanitarie rilasciate dal medico, tra cui in particolare, i criteri di cui alle lettere D e P:

D = Differibile – entro 30 giorni per le visite ed entro 60 giorni per le prestazioni strumentali: prestazioni la cui tempestiva esecuzione non condiziona in un arco di tempo molto limitato la prognosi a breve del paziente.

P = Programmata – da erogarsi in un arco temporale maggiore (entro 120 giorni): prestazioni che possono essere programmate in un maggiore arco di tempo.

I cittadini che hanno visto il proprio appuntamento per visite ed esami medici fissato oltre i termini di legge possono rivolgersi all’apposito sportello e aderire all’azione volta a far valere i propri diritti. 

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CLIMA: COLDIRETTI PUGLIA, CON BONUS VERDE SPINTA GREEN PER TUTELARE AMBIENTE E SALUTE; MA ANCHE CONTRO SICCITÀ E DESERTIFICAZIONE

La messa a dimora di nuovi alberi in Puglia che dispone di appena 10 metri quadrati in media di verde urbano per abitante è fondamentale per affrontare l’emergenza climatica, fra ondate di calore, desertificazione e alluvioni e per rompere l’assedio dello smog nelle città. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, in relazione alla conferma anche per il 2024 il “Bonus verde”, l’agevolazione fiscale per gli interventi di sistemazione di terrazzi, giardini e aree scoperte di pertinenza. Sono interessati sia i proprietari degli immobili sia coloro i quali detengono l’immobile sulla base di un titolo idoneo con il bonus che spetta anche nel caso di interventi realizzati nei condomìni.

Coldiretti con Rete Clima si è impegnata a piantare e curare 60mila alberi nel 2023 perché è necessario mettere a disposizione nelle città aree dove creare nuove foreste urbane, con lo scopo di aumentare la naturalità dei territori e le connessioni ecologiche locali, per ridurre le emissioni di CO2, migliorare la qualità dell’aria, favorire la biodiversità, ridurre le temperature e proteggere dalle ondate di calore che mettono a rischio la vita degli anziani.

Con i cambiamenti climatici in atto – evidenzia Coldiretti Puglia – è strategica la presenza e la gestione del verde tanto che un parco di grandi dimensioni può abbassare il livello di calore da 1 a 3 gradi rispetto a zone dove non ci sono piante o ombreggiature verdi. Maggiore è la copertura verde maggiori sono i benefici per la salute della popolazione e più ampia è la difesa contro desertificazione e siccità.  Gli alberi infatti – continua Coldiretti regionale - rinfrescano gli ambienti in cui si trovano grazie sia all’ombreggiatura che creano sia alla traspirazione e fotosintesi del fogliame diventando dei grandi condizionatori naturali: un’area verde urbana di 1500 metri quadrati raffredda in media 1,5 gradi e propaga i suoi positivi effetti a decine di metri di distanza.

Nelle città capoluogo, dove si oscilla dai 9,2 metri quadri pro capite di verde di Bari ai 9 di Foggia, dai 14,4 metri quadrati di Taranto ai 9,6 di Lecce fino agli 11,9 metri quadrati a Brindisi, sono stati censiti quasi 142mila alberi in Puglia, dove a guidare la classifica c’è Bari con quasi 30mila alberi – continua Coldiretti Puglia – seguita da Foggia, Taranto, Lecce, Barletta, Brindisi e Andria, fanalino di coda con soli 15mila alberi.  Differente la disponibilità di alberi per abitante, dove la classifica si inverta con Bari che conta solo 9 alberi per 100 abitanti, Taranto quasi 11, Foggia 14 e Andria 15 ogni 100 abitanti, con Barletta, Lecce e Brindisi che offrono oltre 20 alberi ogni 100 abitanti.

Per mantenere l’impegno a contrastare i cambiamenti climatici bisogna intervenire in modo strutturale sugli ambienti metropolitani – afferma Coldiretti Puglia -  ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato considerato che in Puglia la dotazione di verde urbano nelle città. Anche in campagna negli ultimi venti anni è sparita quasi una pianta da frutto su quattro, fra pesche, arance, albicocche e altri frutti, per non parlare dei 21mila ulivi persi a causa della Xylella, con un gravissimo danno produttivo ed ambientale – aggiunge Coldiretti Puglia - per il ruolo che svolgono nella mitigazione del clima.

Un danno economico ed occupazionale rilevante – continua Coldiretti Puglia – ma che colpisce anche l’ambiente, poiché con la scomparsa dei frutteti viene a mancare il prezioso ruolo di contrasto dell’inquinamento e del cambiamento climatico svolto proprio dalle piante, capaci di ripulire l’aria da migliaia di chili di anidride carbonica e sostanze inquinanti come le polveri PM10. Non a caso recenti studi hanno sottolineato il ruolo positivo della frutticoltura nella tutela dell’ambiente – spiega Coldiretti – proprio per la capacità di catturare Co2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l’adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta ma anche alla lotta all’inquinamento.

Il verde è importante perché migliora anche la qualità della vita nelle città considerato che una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno, secondo una analisi della Coldiretti. Tra le specie tipiche e autoctone di alberi e arbusti antismog ci sono – conclude la Coldiretti regionale – la farnia, il leccio, il carpino bianco, l’acero campestre, il tiglio, il frassino maggiore, il pioppo, mentre tra gli arbusti la rosa canina, l’alloro, il ligustro, il corniolo, il biancospino, ma ci sono anche le piante aromatiche come timo, lavanda e rosmarino.

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