Redazione

GAS: COLDIRETTI PUGLIA, CON CARO BOLLETTE ADDIO A 1 STALLA SU 10; A GIUGNO 2022 IN PUGLIA -91.                                                                                                                                                                                                                                           

A causa del caro bollette quasi una stalla su dieci (9%) è in una situazione così critica da portare alla chiusura, con rischi per l’ambiente, l’economia e l’occupazione ma anche per la sopravvivenza del patrimonio agroalimentare Made in Italy. E’ la Coldiretti Puglia a lanciare l’allarme sul crack degli allevamenti pugliesi stretti nella morsa del caro bollette e dei rincari dei costi di produzione schizzati alle stelle in Puglia, dove hanno già chiuso i battenti in 1 anno ben 92 stalle.

In 3 anni, da giugno 2019 a giugno 2022, in Puglia hanno già chiuso 266 stalle, con l’emergenza economica – denuncia Coldiretti Puglia – che mette a rischio la stabilità della rete zootecnica, importante non solo per l’economia ma perché ha una rilevanza sociale e ambientale perché quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate.

Da difendere secondo la Coldiretti Puglia c’è un sistema composto da 2mila stalle da latte pugliesi che garantiscono una produzione di 108.000 tonnellate di latte  che esprime un valore di oltre 130 milioni di euro e oltre 40.000 tonnellate di formaggi che alimenta una catena produttiva lattiero-casearia regionale, o di euro ed occupa oltre 6.000 persone fra occupati diretti e indotto con una ricaduta positiva in termini di reddito e coesione sociale.

In pericolo c’è in Puglia un patrimonio di formaggi unico al mondo – riferisce la Coldiretti regionale - dove la Fattoria Puglia assicura un decisivo presidio di un territorio dove la manutenzione è assicurata proprio dall’attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali e un patrimonio dell'agroalimentare Made in Italy che in Puglia vanta ben 4 formaggi DOP, la burrata di Andria IGP e 17 specialità riconosciute tradizionali dal MIPAAF, con le specialità provenienti dalla Puglia come il Canestrato leccese, il Caciocavallo podolico Dauno, il Caciocavallo della Murgia.

L'aumento del costo dei mangimi collegato al rialzo delle quotazioni delle principali materie prime quali soia, mais e cereali anche a causa dell'attuale crisi Ucraina ha prodotto – spiega Coldiretti Puglia - un aumento dei costi per le produzioni del latte e delle carni, al quale si sono aggiunti i rincari su dell’energia, con l’agroalimentare che in Puglia assorbe dal campo alla tavola oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno dei consumi totali. Il risultato è un crollo del valore aggiunto che in alcuni settori sfiora i 100mila euro ad azienda e che mette un allevamento su dieci a serio rischio di chiusura, secondo un’analisi Coldiretti su dati Crea.

Va garantita la stabilità del settore lattiero – caseario che ha un’importanza per  l’economia regionale ma anche una rilevanza sociale e ambientale – insiste Coldiretti Puglia - perché quando una stalla chiude  si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate. 

Una strage che apre peraltro le porte all’arrivo del cibo sintetico, dalla carne al pesce fino ai formaggi, dietro il quale si nascondono – evidenzia Coldiretti - i colossali interessi commerciali e speculativi che rappresenta una minaccia letale per l’agricoltura italiana, la salute dei consumatori e la biodiversità del pianeta.

La chiusura di un’azienda zootecnica significa anche che non riaprirà mai più, con la perdita degli animali e del loro patrimonio genetico custodito e valorizzato da generazioni di allevatori. Per questo è necessario intervenire subito per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro, conclude Coldiretti sottolineando che occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni.

DATA

ALLEVAMENTI LATTE+MISTO

30/06/2019

2.337

30/06/2020

2.284

30/06/2021

2.163

30/06/2022

2.071

STALLE CHIUSE

266

* Elaborazione Coldiretti Puglia su fonte dati ARA regionale.

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GIORNATA PASTA: COLDIRETTI PUGLIA, +44% RECORD STORICO PASTA ALL’ESTERO. 

Con un aumento record del +44% è record storico per le vendite di pasta dalla Puglia all’estero, dove con le difficoltà economiche si riscoprono le qualità del piatto base della dieta mediterranea. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, in occasione del World Pasta Day che si festeggia il 25 Ottobre, sulla base dei dati Istat sul commercio estero nei primi sei mesi dell’anno.

L’export della pasta pugliese vola nel mondo, proprio quando coltivare grano è costato – afferma Coldiretti Puglia - agli agricoltori pugliesi fino a 600 euro in più ad ettaro a causa dell’impennata dei costi di produzione causata dall’effetto a valanga della guerra in Ucraina dopo la crisi generata dalla pandemia Covid, che si riflette a cascata dalle sementi al gasolio fino ai fertilizzanti, mentre i prezzi del grano duro sono in caduta libera.

In Puglia, tra l’altro, la produzione è  crollata nel 2022 del 35%-40% a causa della siccità, mentre ad essere più penalizzati con i maggiori incrementi percentuali di costi correnti – continua la Coldiretti Puglia - sono state proprio le coltivazioni di cereali, dal grano all’avena, che servono al Paese a causa dell’esplosione della spesa di gasolio, concimi e sementi e l’incertezza sui prezzi di vendita con le quotazioni in balia delle speculazioni di mercato.

La minor produzione pesa sulle aziende cerealicole che hanno dovuto affrontare rincari delle spese di produzione che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio con incrementi medi dei costi correnti del 68% secondo elaborazioni Coldiretti su dati del Crea. Il taglio dei raccolti causato dall’incremento dei costi e dalla grave e perdurante siccità in alcune aree delle province di Bari e Foggia – sottolinea Coldiretti Puglia – rischia di aumentare ulteriormente la dipendenza dall’estero per gli approvvigionamenti agroalimentari, con l’Italia che è già obbligata ad importare il 64% del grano per il pane e il 44% di quello necessario per la pasta.

La Puglia è il principale produttore italiano di grano duro, con 360.000 ettari coltivati e 10milioni di quintali prodotti in media all’anno. La domanda di grano 100% Made in Italy si scontra con anni di disattenzione e di concorrenza sleale delle importazioni dall’estero, soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore in Puglia ed in Italia, che nell’ultimo decennio – denuncia Coldiretti Puglia - hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati, con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente,

Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali ma è necessario investire – aggiunge Coldiretti Puglia - per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ma serve anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici.

Le migliori varietà di grano duro selezionate, da Emilio Lepido a Furio Camillo, da Marco Aurelio a Massimo Meridio fino al Panoramix e al grano Maiorca, sono coltivate dagli agricoltori sul territorio pugliese – insiste la Coldiretti regionale - che produce più di 1/4 di tutto il frumento duro italiano.

Gli acquisti di pasta fatta al 100% di grano made in Italy – sottolinea la Coldiretti - sono cresciuti ad un ritmo di quasi 2 volte e mezzo superiore a quello medio della pasta secca anche per effetto dello smart working e del lungo lockdown per combattere l'emergenza covid che ha costretto i cittadini in casa. Il risultato è che già oggi un pacco di pasta su 5 venduto al supermercato – precisa Coldiretti – utilizza grano duro coltivato in Italia, con la Puglia leader nella produzione dove si stima per la campagna ancora in corso un calo del 45% a causa del clima pazzo per le gelate e la siccità, ma di qualità ottima.

La ricerca del Made in Italy – continua la Coldiretti – ha condotto anche alla riscoperta di grani antichi, riportando nel piatto il Senatore Cappelli, la Timilia, il Saragolla e altre varietà che hanno fatto la storia del Paese a tavola. Un fenomeno che ha favorito anche il moltiplicarsi di marchi di pasta che garantiscono l’origine nazionale al 100% del grano impiegato, impensabile fino a pochi anni ma ormai patrimonio di quasi tutti i principali brand. Il risultato è che le vendite di pasta di grano garantito italiano sono cresciute del 14% in valore nei primi cinque mesi del 2022, secondo l’analisi Coldiretti su dati Ismea. 

Per acquistare la vera pasta Made in Italy 100% – precisa la Coldiretti regionale – basta scegliere le confezioni che riportano le indicazioni “Paese di coltivazione del grano: Italia” e “Paese di molitura: Italia”. Una scelta di qualità ma anche un sostegno all’economia nazionale in una situazione in cui sono esplosi i costi di coltivazione dei cereali sono arrivati quasi a raddoppiare (+80%) per la crisi scatenata dalla guerra secondo elaborazioni Coldiretti su dati Crea.

L’Italia resta il paese – conclude la Coldiretti – con il più elevato consumo di pasta per un quantitativo di 23,5 chilogrammi a testa contro i 17 chili della Tunisia, seconda in questa speciale classifica seguita da Venezuela (15 kg), Grecia (12 kg), Cile (9,4 kg), Stati Uniti (8,8 kg), Argentina e Turchia a pari merito (8,7 kg) che testimoniano come questo tipo di prodotto abbia estimatori ad ogni latitudine.

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Da oggi gli utenti Mesagnesi possono ritirare i sacchetti per la spazzatura presso l'isola ecologica di via Marangio. 

Terza sconfitta consecutiva per la Omega Volley ieri sera tra le mura amiche del PALADEFRANCESCO nel Campionato Nazionale di Serie B Maschile di Pallavolo. A passare sono stati i ragazzi della N.V.G .JOIVOLLEY di Gioia del Colle. Il risultato di 3-0 (25-19/ 25-13/ 25-16) per gli ospiti baresi era da preventivare dato il loro immenso tasso tecnico e fisico di un Team costruito per salire in Serie A/3. Eppure il primo set era nato nel segno dell'equilibrio dove i Mingolla e compagni hanno risposto con coraggio agli attacchi dei loro avversari. Sino a quando sull'8 pari e' andato in zona battuta un certo Roberto Cazzaniga classe 79 oro ai Giochi del Mediterraneo 2009, che con le sue micidiali battute in salto ha creato un solco di 5 punti(8-13) che il Gioia ha saputo conservare sino alla fine del set.

Nel secondo invece gli Ospiti sono subito andati al comando e a nulla sono valse le bellissime difese dei Giovani di Tony LoRe. Nel terzo invece dopo un illusorio 3-1 per i Mesagnesi il Gioia ha premuto ancora di piu' sull'accelleratore lasciando ai propri avversari una manciata di punti. Certamente non era questa la partita in cui  si poteva racimolare punti preziosi per la Classifica, ma l'Omega non e' dispiaciuta come complesso specialmente in difesa. Prossimo appuntamento Domenica 30 Ottobre in terra Campana a Torre Annunziata  contro la Comcavi Volley dove si spera in un pronto riscatto.

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Esordio positivo per la Mens Sana Ciaurri Mesagne che alla prima giornata di
campionato espugna il palazzetto dello sport di Francavilla Fontana. Della
gara con l’All Star Francavilla i mensanini salvano solo il risultato, al
termine di una partita brutta dal punto di vista tecnico, soprattutto nella
prima parte, e costellata da tantissimi errori da entrambe le formazioni. Il
Mesagne senza coach Capodieci, assente per impegni lavorativi, e Pesce
infortunato si presenta con Alfredo Grasso in panchina che manda in campo
Rollo, Colucci, Ciccarese, Scalera Luigi e Malvindi. Coach Cafarella, privo
di Panzera e Romanelli infortunati, invece per il Francavilla sceglie
Vinci, D’Amicis, Mione, Trisolino e Dell’Atti. Subito avanti gli ospiti con
Scalera, Ciccarese e Rollo, ma i padroni di casa sono pronti a reagire con
Dell’Atti che batte facilmente il diretto avversario. Tre triple di Pezzuto
(13 punti nel primo quarto), lasciato inspiegabilmente solo, portano in
vantaggio gli imperiali (20-15) fino alla chiusura della prima frazione di
gioco. Al rientro in campo il Francavilla continua a condurre con un leggero
vantaggio, gli errori condizionano la partita che è anche costellata da
tanti falli personali. La Mens Sana mette a referto otto punti consecutivi
dalla linea della carità e chiude il secondo quarto sul 32-30. Al rientro in
campo la squadra di Cafarella mantiene un piccolo vantaggio 38-35 con sei
minuti da giocare. Dell’Atti continua a realizzare punti importanti, mentre
il temuto Mione viene bloccato dai difensori biancoverdi. Serata no per
Piliego che lascia spazio al giovane De Vincentis il quale, al suo ingresso
in campo, cambia l’inezia della partita. Due sue triple e una di Campana,
altro nato nel 2005, piazzano il break che i padroni di casa non riusciranno
più a colmare. Il terzo quarto va in archivio con la Mens Sana in vantaggio
41-49. Nell’ultimo periodo l’All Star cerca di rientrare in partita, ma
Trisolino e Dell’Atti non bastano a rimettere il risultato in carreggiata.
Ancora una tripla di Devincentis (3/ 4 da tre) portano mensanini a +17
(45-62) con Ciccarese, Scalera e Rollo che chiudono definitivamente la
contesa. In settimana tanto lavoro per lo staff tecnico biancoverde il quale
dovrà lavorare per correggere i tanti errori emersi durante la trasferta di
Francavilla. Sabato prossimo, Paladefrancesco ore 18:30, esordio casalingo
per la Mens Sana che ospiterà la formazione della New Basket Lecce.

ALL STAR FRANCAVILLA: Pentassuglia, Donno 2, Vinci 3, Musarò 2, Pezzuto 17,
D'Amicis 7, Mione 2, Dell'Atti 14, Ciciriello, Trisolino 4. Coach:
Cafarella; Ass. coach: Andriulo
MENS SANA CIAURRI MESAGNE: Rollo 9, Scalera D., Ciccarese 14, Scalera L. 16,
Piliego 1, Campana 4, Colucci 3, Giorgio 1, De Vincentis 9, Malvindi 7,
Callari ne, Lamaj. Coach: Alfredo Grasso; Ass. Coach: Fabio Mellone.
Parziali: 20-15 12-15 9-19 10-15
Arbitri: Urso e Dimito

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Dati del giorno: 23 ottobre 2022

1.018
Nuovi casi
8.051
Test giornalieri
1
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 306
Provincia di Bat: 44
Provincia di Brindisi: 117
Provincia di Foggia: 90
Provincia di Lecce: 336
Provincia di Taranto: 116
Residenti fuori regione: 5
Provincia in definizione: 4
14.397
Persone attualmente positive
155
Persone ricoverate in area non critica
8
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.509.728
Casi totali
12.924.122
Test eseguiti
1.486.183
Persone guarite
9.148
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 486.571
Provincia di Bat: 128.911
Provincia di Brindisi: 143.342
Provincia di Foggia: 212.303
Provincia di Lecce: 312.891
Provincia di Taranto: 204.649
Residenti fuori regione: 15.921
Provincia in definizione: 5.140

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Tra riconferme e nuovi volti, cambio al vertice al Circolo Tennis Brindisi. Dopo la tornata elettorale svoltasi il 16 ottobre scorso per il rinnovo del consiglio di amministrazione, è stata varata nella serata di giovedì, 20 ottobre, la squadra di dirigenti che, come da statuto, sarà al timone del sodalizio brindisino per i prossimi tre anni.

Progetti da portare a termine, nuove sfide da intraprendere, un obiettivo comune da centrare qual è quello del miglioramento del club sportivo sito in via Ciciriello e divenuto col tempo fiore all’occhiello della città perché sede negli anni di importanti eventi sportivi a tutti i livelli, molti dei quali di respiro nazionale ed internazionale.

Sono nove, quindi, i membri del nuovo consiglio direttivo che, oltre ai componenti del collegio sindacale e dei probiviri, sarà così composto:

Presidente: Angelo Argentieri eletto con 126 voti

Vicepresidente: Oronzo Pennetta eletto con 111 voti

Segretario con delega agli Affari e Relazioni Istituzionali: Giuseppe Gioffredi eletto con 125 voti

Tesoriere: Mario Menzione eletto con 140 voti

Addetto al Patrimonio: Renato Rollo eletto con 166 voti

Maestra di Casa: Roberta Centrone eletta con 132 voti

Direttore Sportivo: Paolo Perrone eletto con 118 voti

Consigliere con delega agli Affari Legali: Rosario Almiento eletto con 117 voti

Consigliere con delega ai Rapporti con i Soci e alla Comunicazione: Alfredo Di Giorgio eletto con 107 voti

     Collegio Sindacale:

Nicola Frugis eletto con 109 voti

Sandra La Rosa eletta con 108 voti voti

Fabio Scarimbolo eletto con 106 voti

 

Collegio Probiviri:

Angelo Saponaro eletto con 124 voti

Sandro Stefanelli eletto con 100 voti

Maurizio Anglani eletto con 100 voti

«Desideriamo esprimere il nostro più sentito ringraziamento per la fiducia accordataci da tutti i soci – affermano i consiglieri del C.T. Brindisi -. Il risultato elettorale conseguito rappresenta per noi una grande soddisfazione, ma al contempo ci investe di una grande responsabilità che cercheremo di onorare con la massima dedizione. Il supporto di ognuno è importantissimo per svolgere al meglio il mandato affidatoci e per consentire di portare avanti nel migliore dei modi azioni e proposte che possano migliorare la vita del nostro Circolo».

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CALDO: COLDIRETTI PUGLIA, NON CADONO FOGLIE IN AUTUNNO; FIORISCONO CESPUGLI E ERBE SPONTANEE. E’ a rischio la corretta conservazione dell’uva da tavola non ancora raccolta. 

​Non cadono le foglie dalle piante che per il caldo non sono entrate nella fase di riposo vegetativo caratteristico della stagione, ma continuano a fiorire cespugli ed erbe spontanee per ​ le temperature fuori stagione che hanno fatto scattare di nuovo l’allarme siccità. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, in merito all’inusuale caldo autunnale in un 2022 che si classifica peraltro fino ad ora come il più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di quasi un grado (+0,96 gradi) rispetto alla media storica ma si registrano anche precipitazioni ridotte di 1/3 pur se più violente secondo Isac Cnr nei primi 9 mesi dell’anno.

​Oltre a bloccare la normale caduta autunnale delle foglie, l’allungamento della fase vegetativa delle piante rischia addirittura di far ripartire le fioriture, con il pericolo di esporle ai danni di un prevedibile forte abbassamento delle temperature. In campo è a rischio la corretta conservazione dell’uva da tavola non ancora raccolta – denuncia Coldiretti Puglia – pregiudicando il prodotto.

​Fatto ancora più grave è che le gemme che fioriranno anticipatamente, destinate a gelare, verranno a mancare in primavera, diminuendo il potenziale produttivo delle coltivazioni e quindi il raccolto. Le fioriture anomale, fuori periodo, causano anche – continua la Coldiretti - problemi alle persone allergiche ai pollini, provocando allergie e raffreddori non previsti, ma in giro ci sono ancora mosche e zanzare, particolarmente aggressive, a testimoniare un autunno bollente

​Ma nelle campagne gli effetti si fanno sentire anche – precisa la Coldiretti regionale – per i parassiti che sono rimasti attivi con le temperature miti e attaccano più facilmente le colture ancora in campo. ​ Inoltre se l’inverno non dovesse essere sufficientemente freddo, aumenterebbe il numero di insetti svernanti che riescono a sopravvivere e si presenterebbero più numerosi e dannosi in primavera.

​Le piogge delle scorse settimane non sono state sufficienti – ​ commenta Coldiretti regionale - pertanto gli imprenditori agricoli stanno intervenendo con irrigazioni supplementari decisamente fuori stagione, per non compromettere i raccolti.

​Le condizioni metereologiche quasi estive all’inizio dell’autunno, la cosiddetta ottobrata, non sono – conclude la Coldiretti – un fenomeno raro ma quest’anno si inseriscono in una quadro generale che conferma la tendenza al cambiamento climatico che si manifesta con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi, gelate, nubifragi, trombe d’aria, bombe d’acqua, grandinate e siccità con un danno complessivo nelle campagne stimato in 2 miliardi in un decennio.

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Dati del giorno: 22 ottobre 2022

1.294
Nuovi casi
8.990
Test giornalieri
4
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 393
Provincia di Bat: 71
Provincia di Brindisi: 175
Provincia di Foggia: 111
Provincia di Lecce: 362
Provincia di Taranto: 164
Residenti fuori regione: 11
Provincia in definizione: 7
14.805
Persone attualmente positive
152
Persone ricoverate in area non critica
7
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.508.710
Casi totali
12.916.071
Test eseguiti
1.484.758
Persone guarite
9.147
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 486.265
Provincia di Bat: 128.867
Provincia di Brindisi: 143.225
Provincia di Foggia: 212.213
Provincia di Lecce: 312.555
Provincia di Taranto: 204.533
Residenti fuori regione: 15.916
Provincia in definizione: 5.136

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Lunedì 24 ottobre alle 18.00 a Castello Imperiali i Sindaci del territorio incontreranno l’Assessora Regionale Anita Maurodinoia e il responsabile della direttrice Adriatica di Rfi Roberto Laghezza per parlare del futuro della linea ferroviaria Brindisi – Taranto.

All’incontro, promosso dall'Associazione culturale “L’Isola che non c’è” con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, parteciperanno oltre al Sindaco Antonello Denuzzo, i Primi Cittadini di Oria, San Michele Salentino, San Vito dei Normanni, Villa Castelli, Ceglie Messapica, Maruggio, Grottaglie e Mesagne.

A condurre il confronto sarà Franco Giuliano, giornalista e Presidente onorario dell’Associazione culturale “L’Isola che non c’è”.

Il punto di partenza del confronto è l’investimento da 5 miliardi di euro previsto dal Governo nazionale per migliorare la direttrice ferroviaria Adriatica. Si tratta di un'occasione importante per lo sviluppo della tratta Brindisi – Taranto anche in un’ottica di mobilità sostenibile da applicare agli spostamenti extraurbani.

L’obiettivo dell’incontro è avviare un percorso partecipato con la Regione Puglia per definire il modello di trasporto locale da finanziare attraverso il “contratto di servizio” che viene rinnovato ogni sei anni con l’azienda che gestisce il trasporto regionale.treno_linea_brindisi_taranto.jpeg

La linea Brindisi – Taranto collega, oltre ai due capoluoghi, anche le Città intermedie che possono trarre benefici in termini di riduzione del traffico su gomma non solo delle merci, ma anche dei pendolari che quotidianamente si spostano verso i luoghi di lavoro con i mezzi privati.

L’incontro è aperto al pubblico con ingresso libero e gratuito.

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