Il prof Salvini insegna a essere influencer

Carla Graduata Luglio 05, 2021 516

Salvini è stato in Puglia, riscuotendo anche un discreto successo.

 Non ci piacciono i rimpianti e non siamo morbosamente legati ad un passato che non può più tornare.
 
Sappiamo benissimo che le riunioni di partito non decollano, le Feste dell’Unità sono un lontano e malinconico ricordo, il giornale “L’Unità” non è più in edicola, gli approfondimenti annoiano, i comizi vanno spesso deserti.
 
In questa annosa assenza di alternative al vecchio modo di fare Politica, purtroppo, si sono inseriti i social, Facebook su tutti, a dettare la linea.
 
Così è salito in maniera esponenziale il successo di Matteo Salvini, il Leader italiano più conosciuto e seguito sui social.
 
Gli esperti che studiano da anni la sua ascesa, addebitano tale successo, prima popolare e poi elettorale, alla cd “Bestia”, ovvero a quella potente macchina social che dal 2014 lavora su tutte le piattaforme internet (Facebook, Instagram, Twitter) per creare consenso attorno al leghista.
 
La Bestia è gestita da almeno 35 esperti digitali, capitanati da tale Luca Morisi, che hanno il compito di condividere, ventiquattrore su ventiquattro, 365 giorni all’anno, ogni suo pensiero, spostamento, attività pubblica o privata che lo renda interessante, facendolo sembrare il più possibile vicino al pubblico.
 
Per ottenere l’obiettivo di aumentare il numero di fan sui social che diventeranno futuri elettori, i maghi della comunicazione utilizzano tutta una serie di meccanismi. Leggeteli con attenzione, perché li ritroverete in tante altre realtà, compresa la nostra:
 
-​ ​ ​ ​ ​ l’invio di ripetuti post su Facebook per preannunciare una prossima intervista;
 
-​ ​ ​ ​ ​ la “sponsorizzazione” a pagamento dei post, perché appaiano sul maggior numero di bacheche;
 
-​ ​ ​ ​ ​ l’utilizzo di frasi ad effetto con messaggi semplici da diffondere (su tutti v. #primaglitaliani);
 
-​ ​ ​ ​ ​ l’invito, esplicito o meno, ai propri fan di esprimere il loro pensiero contro un avversario politico;
 
-​ ​ ​ ​ ​ l’utilizzo di frasi entusiastiche, come ad esempio «la Lega continua a volare», per convincere l’opinione pubblica, anche nei momenti in cui i sondaggi indicano un calo di consenso, che invece l’Italia è tutta leghista;
 
-​ ​ ​ ​ ​ l’utilizzo di immagini di vita privata che inteneriscano il lettore, umanizzando il Leader;
 
-​ ​ ​ ​ ​ la diffusione ossessiva dei messaggi del leader attraverso i cd "ripetitori digitali", ovvero quei fedelissimi del Capo che ricevono il link dei post su una chat WhatsApp e immediatamente lo ricondividono sui propri profili social e/o in altre chat;
 
-​ ​ ​ ​ ​ la presenza del Leader in tutti i luoghi della vita quotidiana di ciascun elettore, dal bar alla Piazza, dal lido marino alla sagra, dall’inaugurazione di una macelleria al gelataio;
 
-​ ​ ​ ​ ​ lo sfruttamento della popolarità altrui per aumentare i propri fan, commentando quotidianamente i profili social di altri personaggi famosi, politici e non.
 
Dalla lettura dell’elenco si evince che il modello de “La Bestia” di Salvini si sta diffondendo in maniera capillare in tutta Italia e viene utilizzato da politici di qualsiasi orientamento, anche qui a Mesagne.
 
Un Paese di circa 27mila abitanti in cui i social, “la Bestia” (come sopra definita) la fanno da padrone.
 
Il Leader-Amministratore di Mesagne, proclamatosi nuovo influncer, invece di vendere cremine snellenti o shampoo anti-crespo, vende la propria immagine su Facebook, indirizza i suoi fan sui libri da leggere, gli eventi da frequentare, i rivali politici da attaccare, i messaggi da diffondere.
 
Alterna inaugurazioni di locali con le foto di allegri quadretti famigliari, sorridendo entusiasta per ogni presunto successo, tralasciando volutamente gli insuccessi.
 
Bombarda, attraverso i suoi fedelissimi (alcuni davvero "insospettabili), le chat mesagnesi (e non solo!) con i link che rimandano al suo profilo Facebook.
 
Rimane volutamente e furbescamente in disparte quando i "suoi" scelgono un nemico da colpire e affondare sotto articoli su Facebook a Lui non compiacenti.
 
Per accaparrare like e consenso, commenta giornalmente i post del ben più noto giornalista Andrea Scanzi o dell’ex premier Giuseppe Conte per aumentare la sua fama, anche oltre la realtà locale, ragalando perle populiste ora contro i 5 stelle, ora contro la sinistra, ora contro la destra.
 
«L’esercito va nutrito e motivato», ripete Morisi, il Comunicatore di Salvini e così, anche a Mesagne, facendo leva sulle debolezze di un paese in crisi post Covid, il Leader-influencer nutre il suo esercito, facendo l’occhiolino a Conte, commentando Scanzi, inaugurando centri estetici e botteghe, così dimenticando, colposamente, la responsabilità di un vero Leader, ovvero quella di accrescere la coscienza civile.
 
...fa niente se:
-​ ​ ​ ​ ​ in autunno arriverà la TARI più alta (quella per cui si disse che l’opposizione aveva mentito dicendo che sarebbe aumentata);
-​ ​ ​ ​ ​ nei milioni di locali e localini, molta gente lavora a nero;
-​ ​ ​ ​ ​ le associazioni mesagnesi attendono ancora di sapere se avranno uno spazio dove riunirsi;
-​ ​ ​ ​ ​ il Centro Storico sta per implodere;
-​ ​ ​ ​ ​ il problema dei parcheggi non è stato risolto;
-​ ​ ​ ​ ​ nei nuovi manti stradali appena rifatti, i tombini sono pericolosamente più bassi del livello della strada;
-​ ​ ​ ​ ​ la società vincitrice dell’appalto del canile ha rinunciato all'affidamento;
-​ ​ ​ ​ ​ le campagne (soprattutto della zona Grutti) ardono pericolosamente;
l’importante è sorridere falsamente su una bacheca Facebook, imitando il leghista Matteo Salvini.