Ilva di Taranto. Condanne della Corte d'Assise

Maggio 31, 2021 840

Disastro ambientale Ilva: condanne della Corte di Assise di Taranto. 

Bonanni (Osservatorio Nazionale Amianto): ambiente svenduto: finalmente verità e giustizia. 
 
 Ambiente svenduto: finalmente verità e giustizia. Limpegno di Contramianto, del suo Presidente Luciano Carleo, e dellOsservatorio Nazionale Amianto, prosegue a Taranto come nel resto dItalia. Avanti con bonifiche, messa in sicurezza, giustizia e risarcimenti per le vittime, lo ha detto lAvv. Ezio Bonanni, Presidente dellOsservatorio Nazionale Amianto e legale di Contramianto che, insieme a tutte le altre associazioni, da anni combatte per rendere giustizia alle vittime dellILVA. Lavoratori ma anche semplici cittadini investiti dai veleni della fabbrica della morte. Finalmente è emerso il sistema opaco delle istituzioni ipotizzato dalla Procura della Repubblica che ha trovato conferma da parte della Corte di Assise di Taranto che ha accolto le richieste ’ dellaccusa e delle parti civili  aggiunge Bonanni.
Fabio e Nicola Riva, condannati a 22 e 20 anni sono gli ex proprietari e amministratori dellILVA la cui condotta è stata ritenuta penalmente rilevante dalla Corte di Assise di Taranto. Pesanti le accuse: concorso in associazione finalizzata al disastro ambientale; avvelenamento di sostanza alimentari; omissione delle cautele sul lavoro. È stato condannato anche Nichi Vendola, già Presidente della Regione Puglia allepoca dei fatti che, secondo gli inquirenti, aveva esercitato pressioni sul Prof. Giorgio Assennato, Direttore ARPA Puglia, che è stato peraltro anchegli condannato per il reato di favoreggiamento. La Procura della Repubblica di Taranto ha chiesto pene pesanti per gli imputati, ciò in modo coerente con limpianto accusatorio, e con il fenomeno epidemico di malattie asbesto correlate, e di altre neoplasie. Il monito dellONA: necessario bonificare lamianto presente oggi in ILVA, per evitare che la strage continui. Gli impianti dellILVA sono stati confiscati per effetto della sentenza, nel frattempo sono stati acquisiti dalla Arcelor Mittal, ed è in corso la battaglia legale per evitare lo spegnimento dellaria a caldo, di cui si attende la pronuncia del Consiglio di Stato, che dalludienza del 13.05.2021 è ancora in riserva, circa la conferma della sentenza del TAR di Lecce.
Infatti, lArcelor Mittal ha impugnato il provvedimento del TAR Puglia, sezione di Lecce, che confermava la legittimità del provvedimento di spegnimento. «Al di là di tutto è inconcepibile che, a tuttoggi, ci siano tonnellate e tonnellate di amianto allinterno dellex stabilimento di ILVA, ed è per questo che lOsservatorio Nazionale Amianto sollecita il Ministero del lavoro, e la Presidenza del Consiglio, e lo stesso Ministro della transizione ecologica, a provvedere alla bonifica e messa in sicurezza», aggiunge il presidente dellONA.
 
LONA  Osservatorio Nazionale Amianto sta realizzando la mappatura dei siti contaminati con lAPP amianto, e al tempo stesso ha istituito lo sportello telematico, attraverso il quale poter segnalare i siti contaminati, ma soprattutto ottenere la tutela medico e legale per il rischio amianto e altri cancerogeni. È sempre operativo il numero verde 800 034 294.