Giallo al Comune di Mesagne. Manca firma del sindaco su agibilità del canile In evidenza

Agosto 01, 2018 3103

canile-mesagneGiallo a Mesagne sul dissequestro del canile comunale.

Un documento di primaria importanza, richiesto dai carabinieri del Nas di Taranto a corredo della documentazione acquisita, sarebbe privo della firma dell’allora sindaco del Comune. Si tratterebbe dell’agibilità del canile sul cui documento manca la firma dell’allora sindaco Franco Damiano. Un errore sostanziale della macchina amministrativa che potrebbe mettere in difficoltà l’iter procedurale per il dissequestro del canile. Intanto, la giunta municipale ha deliberato di conferire incarico all’avvocato Donato Musa, di San Vito dei Normanni, per ottenere il dissequestro del canile comunale di contrada Casa Calva. La struttura è stata posta sotto sequestro lo scorso 21 marzo. Finora le istanze presentate per il dissequestro dell’immobile sono state rigettate. Davanti a questo muro burocratico il sindaco Pompeo Molfetta ha conferito l’incarico legale a un avvocato penalista sanvitese con la giustificazione “che la l’avvocatura comunale non ha specifiche competenze in materia”. Decisione contestata dal consigliere comunale del Pd, Fernando Orsini. “Ammesso ma non concesso che il legale dell’avvocatura civica comunale non «abbia specifiche competenze in materia penale», non penso tuttavia che a Mesagne non vi siano avvocati “competenti” nella predetta materia per «promuovere ogni iniziativa utile, al fine di ottenere il dissequestro del canile comunale sia sanitario che rifugio, sito in contrada Casa Calva», oggetto della delibera di giunta 145 pubblicata oggi, per la quale è stata impegnata una spesa di 3 mila, oltre accessori”, ha esordito Orsini sottolineando “senza nulla togliere al professionista incaricato, residente in altra città e senza fare altri pensieri, che potrebbero indurmi in peccato, mi limito solo a ricordare che Mesagne ha dato i natali a fior di penalisti. Ieri come oggi”. Perplesso anche l’avvocato Manuel Marchionna, già assessore con la prima giunta Molfetta. “Che schifezza. A Mesagne, dove il legale dell’avvocatura civica comunale è anche il dirigente maggiormente retribuito, c’è bisogno di un avvocato di altro Comune per dissequestrare il canile”, ha spiegato Marchionna. Il professionista ha, quindi, aggiunto: “Per specifiche competenze, è stato deliberato, forse perché noi avvocati mesagnesi al massimo ci occupiamo di multe. Alla modica cifra di 3 mila euro oltre accessori di legge. Chiarito che la mia non è certo invidia professionale, sarebbe interessante capire quale sia stato il percorso logico utilizzato dalla squadra di giunta per prendere tale decisione. Sempre che logicità ci sia in tale decisione: perché a furia di pensar male, qua non si corre più manco il rischio di far peccato. Ci si azzecca sempre”. 

Ultima modifica il Mercoledì, 01 Agosto 2018 10:54