Mesagne. L'ex assessore Librato sostituita con D'Ancona e Ture, una soluzione scontata In evidenza

Ottobre 21, 2017 2364

comune parcheggio della polizia localeEx aequo politico a Mesagne. Il sindaco Pompeo Molfetta

ha preso la decisione di dividere le deleghe appartenute all'ex assessora Palma Librato tra Roberto D'Ancona, già consigliere delegato alla manutenzione pubblica che adesso ha ricevuto l'incarico ai Lavori pubblici e centro storico mente l'Urbanistica è stata affidata a Omar Ture, già presidente della prima commissione consiliare "Uso e assetto del territorio".dancona robertoture-omar I due consiglieri comunali non avranno le deleghe su questi assessorati, tenute dal sindaco ad interim, ma l'incarico a seguire questi super assessorati che per due anni sono stati gestiti dalla dimissionaria Librato. Questa soluzione, per la verità, non ha sorpreso nessuno poiché da mesi, se non proprio dall'inizio della consiliatura, gli assessorati affidati alla Librato avevano lasciato scontenta una parte della maggioranza che avrebbe preferito degli assessori politici e non tecnici. La squadra di governo scelta da Molfetta, infatti, ha sconfessato la volontà elettorale, sfiduciando di fatto gli eletti nelle loro ambizioni di potere. Il compromesso raggiunto aveva, da subito, partorito diversi malpancisti che avevano dovuto ingoiare il boccone amaro dell'esclusione limitando il mandato all'assise consiliare. L'ex assessore Librato, quindi, si è trovato al centro di una diatriba che inizialmente le è costato un prolungato e continuato rapporto di freddezza con la sua maggioranza. Mai un comunicato stampa di maggioranza che la difendesse o che la incoraggiasse a proseguire nel lavoro quotidiano. Solo comunicati unitari contro gli attacchi delle opposizioni. La stessa ex assessora, nel suo commiato dall'incarico e in una lettera aperta alla città aveva tenuto a precisare di aver «lavorato per innovare una piccola pubblica amministrazione, ottenendo risultati che all'inizio sembravano irraggiungibili per la resistenza che si prova verso la novità umana e tecnico-politica. Ho usato durezza e elasticità, dosandole sicuramente non sempre bene, ma certa che nulla resterà invano». Detto ciò l'attuale assetto di giunta resta identico. Almeno fino a marzo 2018 quando le consultazioni elettorali daranno un quadro degli accadimenti piuttosto chiaro su che strada Molfetta dovrà proseguire la consiliatura. Infatti, subito dopo il sindaco potrebbe dare il via a un rimpasto di giunta escludendo gli ultimi due assessori tecnici, per la verità mica tanto, Antonio Marotta e Tecla Pisanò con altrettanti consiglieri di maggioranza. Così, con Marco Calò, Alessandro Rubino, Roberto D'Ancona, Omar Ture e un altro esponente di maggioranza avrebbe una giunta politica pronta per affrontare il cammino verso le prossime consultazioni elettorali del 2020.