Salento Fun Park: nessuno è responsabile!

Luglio 05, 2017 1669

rogoli francescoAlla fine è rimasto “orfano” (politicamente si intende) il progetto di riqualificazione, se di riqualificazione alla fine si potrà parlare, del “Salento Fun Park”. Le premesse a dire il vero non erano state le migliori: la vicenda determinò le dimissioni di un assessore;

vi fu uno scontro tra i due laboratori urbani a causa del ruolo passivo assunto dal Comune, circostanza che bisognava ad ogni costo evitare trattandosi di due incubatori di politiche giovanili preziosi per la città; confusa e a posteriori, sempre per responsabilità e scelte squisitamente politiche, fu l’assegnazione ad un tecnico esterno dell’incarico per la redazione del progetto e il coordinamento tra gli uffici comunali e il gestore della struttura.

Oggi, a più di due settimane dalla data in cui era prevista la chiusura del cantiere, con la struttura che a fronte di un investimento di circa 150 000€ di soldi pubblici si presenta di fatto inaccessibile al pubblico e con la certezza che a lavori terminati (quando? E come?) non sarà  rispettato il progetto finanziato dalla Regione, sono sbalorditive le reazioni in seno alla maggioranza.

Il primo in ordine di tempo a cadere dalle nuvole è stato l’On. Matarrelli che ha commentato così lo sfogo sui social del presidente dell’associazione che gestisce la struttura: “Che succede? Vengo a trovarti domani se non disturbo, se non hanno rispettato il capitolato sono perseguibili penalmente” . E tu caro Matarrelli, deputato e consigliere comunale di maggioranza, dove eri finito in questi mesi? Oppure la politica taglia solo i nastri quando le cose, al di là di chi le abbia realizzate (vedi parco urbano in zona ex campo sportivo), vanno bene e rifugge e persegue gli altri quando qualcosa va storto? Ancora più singolare la reazione dell’assessore Palma Librato, titolare della delega all’urbanistica e ai lavori pubblici, la quale, rispondendo ad una nota dell’associazione “La M”, ha dichiarato come se niente fosse che lei non è stata coinvolta dall’inizio, se non per qualche grana, e pertanto non può essere oggi tirata nel novero delle responsabilità. Eravamo convinti che l’assessore Librato avesse sdoganato solo il ruolo di “assessore pendolare”, ma ci eravamo sbagliati, ha il merito infatti di aver introdotto la delega assessorile a scelta: per alcuni progetti infatti è lei l’assessore, per altri, che pure ricadono nelle sue competenze ma non hanno la sua primogenitura no, al massimo se chiamata in causa può fornire un contributo propositivo. Davvero notevole! Sarebbe interessante conoscere in merito il parere del Sindaco Molfetta il quale nella vicenda in parola avrebbe ricoperto il ruolo improprio di mediatore tra le parti. A giudicare da come è finita non si è trattato di un successo!

Intanto si sperpera denaro pubblico, lo stesso che a detta degli amministratori non c’è mai, tanto da far passare azioni di ordinaria amministrazione, come la manutenzione del manto stradale, come opere di portata epocale. Questa vicenda, invece, dimostra che i soldi ci sono ma non servono se non sono supportati da idee,  capacità e competenze amministrative oltre che da passione e cura per la cosa pubblica. Qualità che non si inventano né sono in vendita. Al momento l’amministrazione che avrebbe dovuto trasformare Mesagne in una miniera d’oro, grazie alle sue referenze, dimostra di non essere particolarmente capace di intercettare risorse e, quando questo avviene,  finisce, come dimostrato, per arrecare danni alla collettività.

Partito Democratico circolo di Mesagne

Ultima modifica il Mercoledì, 05 Luglio 2017 19:48