Il Prefetto mette in mora il Comune di Mesagne

Maggio 20, 2017 1961

municipioA rischio il Consiglio comunale di Mesagne.

Il Comune di Mesagne, infatti, non avendo approvato il "Rendiconto di gestione" per l’anno 2016 entro il 30 aprile di quest’anno, ha ricevuto una diffida da parte della Prefettura di Brindisi per adempiere a questa incombenza entro 20 giorni. Se i termini saranno decorsi senza risultati, verrà nominato un commissario per l’approvazione e verranno attivate le procedure per lo scioglimento del Consiglio comunale. E’ di questo tenore la lettera inviata dal prefetto Vardè al sindaco Pompeo Molfetta. I venti giorni scadranno il prossimo 6 giugno e la Presidenza del Consiglio è già all’opera per convocare la seduta della massima assise comunale. “Spesso le amministrazioni pubbliche ritardano nell’approvare questo documento economico finanziario – ha spiegato il presidente del Consiglio, Giuseppe Semeraro – ed è per questo motivo che la Prefettura invia la diffida. Ce lo aspettavamo – continua il presidente -. Abbiamo atteso qualche giorno in più solo per definire tutti i documenti, ma non c’è alcun problema. Credo che entro la fine del mese approveremo il Rendiconto di Gestione”. Su questa vicenda è intervenuta la segreteria del circolo di Mesagne del Partito Democratico che ha commentato: “Non ci possiamo abituare alla mediocrità e non possiamo fare dell’emergenza una regola. La “diffida” del prefetto a presentare il rendiconto di gestione economica dell’anno 2016, in quanto il termine per la presentazione del documento (30 aprile) è abbondantemente scaduto, è grave non solo perché prospetta lo scioglimento del consiglio comunale in caso di ulteriore inadempienza, ma perché certifica l’inadeguatezza del sindaco, che ha tenuto per se la delega al bilancio, e la mancanza di qualsiasi organizzazione amministrativa". Ed ancora: "La mancanza di rispetto per i termini delle scadenze è la stessa verso i cittadini che si rappresentano. Procedere nell’azione amministrativa alla giornata, con le scadenze dettate da terzi, dovrebbe essere motivo di imbarazzo del sindaco e di preoccupazione dei cittadini per una azione amministrativa senza programmi e senza prospettive”.