Redazione

Dati del giorno: 18 agosto 2021

358
Nuovi casi
14.554
Test giornalieri
2
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 92
Provincia di Bat: 104
Provincia di Brindisi: 28
Provincia di Foggia: 22
Provincia di Lecce: 92
Provincia di Taranto: 18
Residenti fuori regione: 5
Provincia in definizione: -3
4.321
Persone attualmente positive
140
Persone ricoverate in area non critica
23
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

260.308
Casi totali
3.113.265
Test eseguiti
249.301
Persone guarite
6.686
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 96.677
Provincia di Bat: 26.709
Provincia di Brindisi: 20.572
Provincia di Foggia: 46.003
Provincia di Lecce: 28.838
Provincia di Taranto: 40.151
Residenti fuori regione: 923
Provincia in definizione: 435

Si attenuano le tensioni di qualche settimana fa tra il management di Conserve Italia, stabilimento di Mesagne, e le organizzazioni sindacali confederate Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil grazie all’apertura dimostrata verso le richieste avanzate dai lavoratori. “Quest’anno abbiamo chiesto e ottenuto di incontrare la direzione risorse umane di Conserve Italia, nel tentativo di ricostruire relazioni sindacali corrette e propositive, in considerazione delle numerose occasioni nelle quali il rapporto tra rsu e direzione di stabilimento ha evidenziato incomprensione, sfilacciamento, conflitto e contrapposizione”, hanno spiegato i segretari territoriali Antonio La Fortuna per la Fai Cisl, Cosimo Della Porta della Flai Cgil e Luigi Vizzino per la Uila Uil.

A oggi, presso lo stabilimento Conserve Italia di Mesagne, sono stati lavorati oltre 35 mila quintali di pomodorino e 185 mila quintali di pomodoro pelato sui 530 mila in programma. Al 31 luglio presso lo stabilimento erano impiegate 388 unità cui se ne sono aggiunte altre nel mese di agosto. “Il sindacato ha apprezzato gli sforzi, anche di natura finanziaria, fatti dal gruppo per il consolidamento e il rilancio del sito produttivo di Mesagne in termini di occupazione, legalità, indotto, valorizzazione della produzione locale e investimenti”, hanno precisato i tre segretari che, in ogni modo, hanno auspicato “un maggiore coinvolgimento, delle rsu, in tema di stabilizzazione lavorativa, organizzazione del lavoro, sicurezza, formazione e professionalità”. Banco di prova sarà il confronto sui temi della distribuzione delle risorse occupazionali nella platea dei lavoratori a tempo determinato “che dovrà caratterizzarsi nella equa ripartizione privilegiando anzianità, carico familiare ed evidente e riconosciuta professionalità, nella definizione della nuova convenzione, nel processo di stabilizzazione necessaria e, infine, nella rivisitazione classificatoria che ha bisogno di essere monitorata”.

C’è da sottolineare che in questi anni Conserve Italia ha rappresentato, per Mesagne e il territorio della provincia di Brindisi, un faro importante di legalità e rispetto delle leggi e dei contratti, “un presidio significativo di valorizzazione degli avamposti sindacali, una straordinaria opportunità occupazionale per tantissime donne e uomini che colgono le opportunità occupazionali offerte per raggiungere anche minimi contributivi che consentono l’accesso alla previdenza agricola”, hanno precisato i segretari confederati. Tuttavia, per i sindacati l’azienda emiliana è un’eccellenza produttiva che “deve caratterizzarsi, sempre più marcatamente, in un sistema avanzato e qualificato di relazioni sindacali. Avanti uniti, quindi, lavoratrici e lavoratori, rsu e sindacato territoriale, per garantire maggiore occupazione, in sicurezza, qualificando sempre più le maestranze ed innovando i processi e gli strumenti di lavorazione nello stabilimento”. Il tutto affinché il sogno del territorio, “che Conserve Italia, a Mesagne, non rappresenti solo “l’eccellenza pomodori Cirio” nel mondo, ma possa rappresentare il terreno per ulteriori sfide produttive del gruppo, diventi realtà”.

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MESAGNE - La storia di un uomo che ricorda il suo viaggio a Buenos Aires, “un viaggio alla ricerca delle proprie radici, un viaggio alla ricerca di sé. Si abbandona l’Italia sperando che una terra lontana possa dare risposta ai propri interrogativi. Si cerca un padre e s’incontra un amore. E in tutto questo, dov’è il tango? Tutto questo è il tango: il coraggio della felicità”. Sul racconto di questo viaggio si svolgerà stasera - mercoledì 18 agosto - in Piazza Orsini del Balzo a Mesagne alle ore 21 lo spettacolo di tango argentino “Una Noche en Buenos Aires… raccontando il tango”.

    Nel cast: Sara Ruggio ed Ettore Morra, Valentina Guglielmi e Miky Padovano, ballerini; Aldo Tollemeto, attore; Lucia Conte, cantante.
L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili, per informazioni e prenotazioni: undefined o chiamare al numero 345 3371036. L’iniziativa si svolgerà nel rispetto della normativa anti-Covid vigente.
L’evento è organizzato dall’associazione “Los Puglieses Tango” col patrocinio del Comune di Mesagne nell’ambito del programma estivo promosso dall’Amministrazione comunale.

Caldo e piromani spingono gli incendi in Puglia dove al momento sono 47 i roghi attivi, di cui 22 in provincia di Foggia, 5 in Salento, 4 in provincia di Bari, 3 nel tarantino e 3 in provincia di Brindisi. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, sulla base della mappa attiva del fuoco Geamap, servizio offerto e prodotto dalla NASA dai dati raccolti dai satelliti.

“È urgentissimo che la Regione Puglia, in stretto coordinamento con il Ministero delle politiche agricole, provveda a una ricognizione dei danni e all’individuazione delle aree colpite con il ristoro delle perdite subite dagli agricoltori e dagli allevatori che in molti casi rischiano di non poter proseguire la loro attività, anche per mancanza di liquidità”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Per quanto riguarda il patrimonio boschivo – continua Coldiretti Puglia - servono interventi massicci, attuabili anche con i fondi del PNRR, così come è fortemente auspicabile l’attivazione immediata delle misure previste dal Psr (Piani di sviluppo rurale) regionale. Considerato che 6 roghi su 10 sono di origine dolosa, contro le speculazioni sull’uso dei terreni distrutti dalle fiamme, secondo la Coldiretti è fondamentale inasprire ulteriormente le disposizioni dell’articolo 10 della legge 353/2000, portando da 15 a 20 anni il divieto di cambio di destinazione d’uso delle aree boschive e dei pascoli percorsi dal fuoco, estendendo tale norma anche ai terreni agricoli.

Inoltre è rilevante l’impatto economico degli incendi con un costo economico per la collettività che supera – afferma la Coldiretti regionale – i diecimila euro a ettaro dai costi immediati per le operazioni di spegnimento e ai danni su flora e fauna, attività agricole, ambiente e biodiversità ai quali vanno aggiunti quelli a lungo termine per la bonifica delle aree e per far rinascere tutto l’ecosistema forestale e tutte le attività umane tradizionali, dalla raccolta della legna a quella dei tartufi e dei piccoli frutti, dai ricerca dei funghi all’ecoturismo. Infatti per ricostruire tutto l’ecosistema del bosco e ripristinare le attività tradizionali – ricorda Coldiretti - ci vogliono in media 15 anni.

Per difendere il bosco italiano – continua la Coldiretti – occorre creare le condizioni economiche e sociali affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di vigilanza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli, anche nei confronti delle azioni criminali.

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Aggiornamento settimanale dei dati sull’emergenza Covid-19 nell’ultimo report a cura dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl. Alla data del 15 agosto 2021 risultano positivi 346 soggetti, di cui 183 uomini (52,9%) e 163 donne (47,1%), con età mediana di 34 anni. I positivi sono così suddivisi per fasce di età: 75 nella fascia 0-18 anni, 230 tra 19-64 anni, 28 tra 65-79 anni, 12 negli 80 e oltre. Per un soggetto il dato sull'età non è noto.

I fattori di rischio per cui è stato predisposto il tampone sono: “sospetto di caso” 132 (38,2%), “contatto con caso accertato” 82 (23,7%), “screening” 13 (3,8%) e “rientro da area a rischio” 21 (6,1%); in 98 casi (28,3%) il fattore di rischio non è definito. L’ultimo aggiornamento sullo stato di salute degli attualmente positivi descrive 171 (49,4%) soggetti asintomatici, 128 (37%) paucisintomatici, 17 (4,9%) con sintomatologia lieve, 5 (1,5%) con quadro severo, 1 (0,3%) critico, 7 (2%) in fase di guarigione e per 17 (4,9%) il dato non è noto. Per 293 (84,7%) soggetti è stata predisposta la sorveglianza con isolamento fiduciario e per 17 (4,9%) il ricovero in isolamento; per 36 (10,4%) soggetti il dato non è noto.

Per quanto riguarda la distribuzione per Comune i positivi sono 72 a Fasano, 51 a Brindisi, 41 a Ostuni, 31 a Francavilla Fontana, 26 a Mesagne, 19 a Ceglie Messapica, 16 a Latiano, 16 a Oria, 15 a Torchiarolo, 12 a Carovigno, 11 a Cellino San Marco, 7 a San Vito dei Normanni, 6 a San Donaci, 6 a San Pancrazio Salentino, 6 a San Pietro Vernotico, 5 a Cisternino, 3 a Villa Castelli, 2 a Erchie, 1 a San Michele Salentino, 0 a Torre Santa Susanna. I Comuni della provincia di Brindisi con i maggiori valori di incidenza cumulativa sono, nell’ordine, Brindisi, Torre Santa Susanna, Francavilla Fontana, Oria.

Nel periodo compreso tra il 24 febbraio 2020 e il 15 agosto 2021, sono stati sottoposti a tampone molecolare per la ricerca di Sars-CoV-2 in totale 123.880 residenti nella provincia di Brindisi, pari a 317,3 soggetti ogni 1.000 residenti. Per 99.471 (80,3%) soggetti sottoposti a test è definito il fattore di rischio per cui è stato predisposto il tampone; si osserva come il test effettuato per “caso sospetto” rappresenti la motivazione di esecuzione del tampone in circa il 44% dei casi.

Dei 123.880 soggetti sottoposti a tampone molecolare, 20.426 (16,5%) sono risultati positivi al test, con una incidenza cumulativa stimata pari a 518,5 casi x10.000 residenti; si conferma il trend in aumento dei casi. I positivi comprendono 10.497 donne (51,4%) e 9.929 uomini (48,6%) e l’età mediana è pari a 44 anni; si osserva nelle ultime settimane un aumento dell’età mediana dei casi.

Il tasso di letalità è pari all'1,9%. All’aumentare dell’età si osserva un incremento di tale tasso, mentre nella fascia 0-29 anni non si registrano decessi. Sono 386 i decessi totali: 302 casi tra persone che hanno tra 70 e 90 anni e più; 53 tra i 60 e i 69 anni, 22 casi tra i 50 e i 59, 7 casi tra i 40 e i 49, e 2 nella fascia 30-39.

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Sono oltre 300 le fattorie didattiche e gli agriturismi presenti nelle campagne pugliesi che possono accogliere i bambini in sicurezza con attività ricreative, ludiche ed educative a contatto con la natura nei grandi spazi all’aria aperta, nel pieno rispetto delle norme anti Covid. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, ad un mese dalla riapertura delle scuole in Puglia il 20 settembre, quando ancora 6.500 insegnati in Puglia non risultano vaccinati e oltre 230mila studenti.

“Abbiamo predisposto un progetto multi-didattico con un vademecum per le fattorie didattiche – spiega Floriana Fanizza, leader nazionale e regionale di Coldiretti Donne Impresa e responsabile pugliese dell’imprenditoria femminile – con un percorso in sicurezza che ha fatto riaprire i cancelli di masserie e fattorie, i percorsi naturalistici, le aree con gli animali e la pet therapy, con gli spazi a tavola dove assaggiare le specialità della tradizione contadina dell’enogastronomia Made in Italy per grandi e piccini. Siamo convinti che la Rete delle fattorie didattiche di Coldiretti, in collaborazione con gli enti locali e le altre autorità territoriali coinvolte possa rappresentare un valido supporto alle politiche di sostegno dei bambini e delle loro famiglie”, aggiunge la responsabile Fanizza.

Il progetto formativo per le scuole di ogni ordine e grado “Lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare”, frutto dell’intesa sottoscritta tra il Ministero dell’istruzione e la Confederazione Nazionale Coldiretti, coinvolge  in Puglia gli alunni delle scuole regionali per aiutare il sistema scolastico, gli studenti e le famiglie in Puglia aprendo ‘le porte’ dell’accoglienza ai bambini.

Nelle fattorie didattiche – spiega la Coldiretti regionale – si impara “facendo”, attraverso attività pratiche ed esperienze dirette come seminare, raccogliere, trasformare, manipolare e creare. Le attività proposte dalle aziende sono moltissime, si va dal laboratorio del bio pittore per dipingere con i colori estratti da foglie, fiori e ortaggi a quello dei baby chef dove imparare a cucinare risparmiando fino a quello dei più esperti dove allenare i sensi dell’olfatto, del gusto, del tatto e della vista ed imparare a riconoscere le piante aromatiche o assaporare i diversi tipi di miele.

Una novità importante – sottolinea la Coldiretti Puglia – per integrare l’offerta di servizi educativi per l’infanzia in Italia in un momento difficile per Paese. Le fattorie didattiche sono aziende agricole autorizzate a fare formazione sul campo per le nuove generazioni puntando – precisa la Coldiretti – sull’educazione ambientale attraverso la conoscenza della campagna con i suoi ritmi, l’alternanza delle stagioni e la possibilità di produrre in modo sostenibile.  Per aiutare tutto il sistema scolastico e le famiglie ad alimentare al meglio le giovani generazioni e l’intero nucleo familiare, da anni il Progetto di Educazione alla Campagna Amica ha agevolato l’incontro tra i bambini e i prodotti agricoli ‘fatti’ dagli agricoltori. In Puglia negli ultimi 10 anni – riferisce Coldiretti Donne Impresa Puglia - sono stati coinvolti nel progetto delle masserie didattiche 480 scuole e 200mila bambini, di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori. Le fattorie didattiche possono svolgere un ruolo fondamentale – evidenzia la Coldiretti – nel sostenere le famiglie e i genitori, in particolare le madri, che rientreranno al lavoro in concomitanza con la fine delle lezioni scolastiche e al fine di offrire servizi educativi con particolare attenzione al benessere psico-fisico dei bambini e dei ragazzi. Un’opportunità preziosa per integrare i servizi educativi per l’infanzia in una situazione che vede oggi in Italia escluse 3 famiglie su 4 (75%) da questo tipo di possibilità.

Quasi un anno e mezzo di emergenza Covid ha evidenziato tutta la strategicità del cibo e il risultato è che rispetto al periodo precedente alla pandemia, sono aumentati del 30% i cittadini che consiglierebbero al proprio figlio di cercare lavoro in campagna. Un profondo mutamento culturale che si traduce – rileva Coldiretti Puglia - anche nelle scelte relative al percorso scolastico. Nell’anno del Covid gli studenti italiani hanno preso d’assalto gli indirizzi agricoli delle scuole superiori, con un incremento del 15% delle iscrizioni agli istituti professionali in Agricoltura, Sviluppo Rurale, Valorizzazione dei Prodotti del Territorio e Gestione delle Risorse forestali e montane. E crescono del 6% anche le presenze all’indirizzo Agraria, Agroalimentare e Agroindustria degli istituti tecnici, secondo un’elaborazione Coldiretti su dati del Miur.

Le fattorie didattiche possono svolgere un ruolo fondamentale – evidenzia la Coldiretti regionale - nel sostenere le famiglie e i genitori, in particolare le madri, che rientreranno al lavoro in concomitanza con la fine delle lezioni scolastiche e al fine di offrire servizi educativi con particolare attenzione al benessere psico-fisico dei bambini e dei ragazzi. Per questo la Coldiretti mette a disposizione, delle autorità sanitarie, politiche e amministrative competenti, la sua rete di Fattorie Didattiche, la propria esperienza, le proprie competenze in ambito educativo e didattico e i propri spazi e aule all’aperto per offrire sostegno ai genitori e ai bambini.

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Sulle critiche mosse dal consigliere comunale Carlo Ferraro e dal consigliere già Sindaco di Mesagne, Pompeo Molfetta, relative alla procedura di vendita di un terreno sito nella nostra Zona industriale, riteniamo che più che di critiche - che spesso possono essere anche costruttive - in questo caso si tratta di vere e proprie illazioni, frutto di supposizioni arbitrarie.
Per ristabilire l’ordine delle cose è necessario entrare nel merito della vicenda, che non è soltanto la vendita di un terreno costituito da una fascia di rispetto stradale, da altra porzione di terreno gravata da una servitù di passaggio, da un relitto stradale e da una piccola superficie fondiaria. Si tratta, soprattutto, di una procedura con la quale si intende garantire la possibilità di dismissione di tutte le proprietà comunali che non hanno interesse per la pubblica amministrazione, come quella in questione.

    Chiariamo a fondo: i consiglieri comunali firmatari del comunicato sbagliano il presupposto su cui fondare l’intera vicenda, ritenendo che la vendita a trattativa privata dell’immobile comunale in questione abbia escluso la più opportuna, a loro dire, vendita mediante procedura ad evidenza pubblica, ovvero tramite gara tra offerenti.
Non è così, tutte le procedure sono state rispettate alla lettera. Spieghiamo: se si fosse trattato di un vero e proprio lotto della zona PIP i consiglieri avrebbero ragione, ma chiediamo loro -  e soprattutto all’ex Sindaco - come si possa prevedere l’applicazione del regolamento della zona PIP, e quindi il bando pubblico, su un’area cosi conformata e con tali gravami e trascrizioni. Chiediamo, quindi, come si potrebbe articolare un bando pubblico mettendo all’asta una fascia di rispetto, un relitto stradale e una porzione di terreno che include una servitù di passaggio. Il tutto ad un prezzo, come i consiglieri suppongono, al pieno valore di mercato di 14 euro al mq e non alle 10 euro valutate dall’ufficio e proposte per l’acquisto. Tenuto conto che la superficie fondiaria consente sì la edificabilità residuale ma di certo non prevede la possibilità di costruire una struttura produttiva ex novo.

    Peraltro il proponente, oltre al Comune di Mesagne, è l’unico confinante. E l’unico confinante ha la prelazione, come da regolamento.
Circa la sentenza alla quale nel comunicato diffuso dai consiglieri si fa cenno, essa andrebbe comparata al caso specifico, considerato che esistono decine di pronunce giudiziali di senso opposto a quello enunciato.
Troppe illazioni sono state espresse con molta superficialità. Invitiamo, dunque, gli estensori della nota ad abbandonare il campo della cultura del sospetto ricordando loro che esistono gli strumenti per fugare tutti i dubbi di legittimità rivolgendosi agli organi preposti. Per chi amministra con serietà e serenità questo genere di congetture non sono tollerabili.

Soprattutto esse non fanno onore a chi di tali strumenti si serve per provare ad infangare l’operato dell’Amministrazione comunale.

L’Amministrazione comunale di Mesagne

MESAGNE - Secondo appuntamento mesagnese della II edizione di Brindisi Performing Arts: si svolgerà stasera, martedì 17 agosto, in piazza Orsini del Balzo alle 21 con il doppio spettacolo “Perfect illusion” di e con Francesco Biasi per la AlphaZTL Compagnia d’Arte Dinamica di Brindisi e "Remember my (lost) family" di Nicolas Grimaldi Capitello della Compagnia Cornelia di Napoli.
Il Brindisi Performing Arts è un festival che usa l’arte come linguaggio sociale e come strumento di integrazione.
L’appuntamento, che si svolge in forma diffusa tra Brindisi, Mesagne e la Casa Circondariale di Brindisi, ha come obiettivo quello di contribuire alla crescita culturale e civile dei territori coinvolti, creando un ponte tra i cittadini e le realtà che restano ai margini della società, provando a trasformare l’esclusione in inclusione e ad abbattere quei pregiudizi che ostacolano l’integrazione sociale.

    Gli spettacoli proposti affrontano tematiche sociali importanti come: detenzione, libertà di amare, disturbi alimentari, femminicidio, disabilità, rapporto genitori figli, passando dai classici, come la favola di Cenerentola, rielaborata in chiave contemporanea
L’evento è a cura dell’associazione AlphaZTL con la direzione artistica del coreografo Vito Alfarano. E’ patrocinato da Regione Puglia, provincia di Brindisi, Comuni di Brindisi e Mesagne, Teatro Pubblico Pugliese e Garante dei Minori della Regione Puglia. Si svolge grazie al contributo della Regione Puglia – attraverso la misura “Custodiamo la Cultura 2020” Programma Straordinario 2020 – Azione n. 2 -, del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Regione Puglia, dei Comuni coinvolti, del coordinamento Nazionale di Teatro in Carcere, della Compagnia AlphaZTL e grazie alla collaborazione con la direzione della Casa Circondariale di Brindisi.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Dati del giorno: 17 agosto 2021

165
Nuovi casi
13.287
Test giornalieri
2
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 19
Provincia di Bat: 33
Provincia di Brindisi: 13
Provincia di Foggia: 13
Provincia di Lecce: 59
Provincia di Taranto: 25
Residenti fuori regione: 1
Provincia in definizione: 2
4.201
Persone attualmente positive
137
Persone ricoverate in area non critica
23
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

259.950
Casi totali
3.098.711
Test eseguiti
249.065
Persone guarite
6.684
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 96.585
Provincia di Bat: 26.605
Provincia di Brindisi: 20.544
Provincia di Foggia: 45.981
Provincia di Lecce: 28.746
Provincia di Taranto: 40.133
Residenti fuori regione: 918
Provincia in definizione: 438

Oria. Sinistro stradale mortale. Conducente risultata positiva ad alcol e droga, denunciata. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Francavilla Fontana, a conclusione degli accertamenti, scaturiti dall’incidente stradale avvenuto all’alba del 15 agosto scorso, in Oria lungo la SP 54 (Francavilla - Manduria) in cui è deceduta una giovane ragazza 20enne di Ostuni, hanno denunciato in stato libertà una 21enne di Ostuni per omicidio stradale e guida in stato di alterazione psico-fisica dovuta all’abuso di alcol e droga. Nell’occasione, la medesima conduceva il veicolo in stato di alterazione psico-fisica dovuta all’abuso di alcol, con un tasso alcolemico superiore al limite consentito e all’uso di "cannabinoidi". La patente di guida è stata ritirata.

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