“Il meglio di Mesagne e non solo” è il titolo della personale di pittura allestita dall’artista Massimo Rubino

Settembre 09, 2022 952

“Il meglio di Mesagne e non solo” è il titolo della personale di pittura allestita dall’artista Massimo Rubino nelle sale degli Affreschi del castello Normanno-Svevo di Mesagne. L’inaugurazione avverrà sabato alle ore 19,30. Oltre a Massimo Rubino saranno presenti il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, e il critico d’arte, Paolo Agostino Vetrugno. Introdurrà l’evento Enzo Dipietrangelo.

Massimo Rubino, mesagnese doc, dimostra sin da piccolo, in modo incisivo, la sua attitudine alla pittura e a tutte le altre espressioni artistiche. I suoi quadri sono espressione di accentuata ricercatezza, minuziosa riflessione del mondo in cui vive. Egli riesce in modo egregio a far vivere i luoghi segnati dal tempo, ed abilmente e spontaneamente fa trapelare da questi quel sapore di vita vissuta, quel nostalgico modo di “vivere semplice” proprio di un tempo, dove tutto è ancora segnato dalla mano dell’uomo e non sofisticato dalla tecnologia. Le sue opere, infatti, raccontano della libertà di un orizzonte aperto che lascia il posto all’aria assorta e contemplativa, scandita dal ritmo regolare e lento del tempo della natura. Il rimbombo di un indistinto mormorio della strada di un “centro storico” è assente; non c’è lo schiamazzo stridulo della gioiosa gioventù. Al contrario, è percepibile il ricordo di passi senza rumore degli abitanti che o sono andati via, per scelta obbligata dalla necessità di sopravvivenza, o sono nel numero del naturale ricambio generazionale, in un gioco di partenze, tra emigrazione forzata ed emigrazione naturale.

“Le ombre familiari e rapide, diffuse per ogni angolo del luogo natio che Rubino ritrae con minuzia di particolari, hanno, in una percezione sensoriale, un potere evocativo di estraneità e di spaesamento, quando non riaffiora un lontano compiacimento nostalgico”, ha scritto dell’artista Paolo Agostino Vetrugno. Ed ancora l’artista scrive con i colori ed affida agli effetti cromatici le sue emozioni. “Le sue opere diventano appunti di tante pagine di un diario nascosto, adottando pennellate secche e rapide, utilizzate per garantire una qualità percettiva da cui sembra emanare un profondo affannoso sospiro, talvolta profumato dalla maschera placida e impenetrabile della notte”, ha concluso il critico d’arte. Tutto ciò imprime nel visitatore una certa curiosità per vedere queste opere che si muovono tra storia, arte, natura e vita, fusi in distesa e distensiva, pacata e rassicurante simbiosi.

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