Inquinamento ambientale. Mesagne peggio di Brindisi e Taranto

Agosto 04, 2016 2823

via-marconi-trafficoC'è allarme a Mesagne per alcune indiscrezioni fornite dall'associazione "Salute pubblica"

che ha destato l'attenzione su alcuni dati ambientali che pongono la città messapica tra i siti maggiormente inquinati. Ben oltre le aree industriali di Brindisi e Taranto. "In alcuni comuni del brindisino, in particolare a Mesagne, alcuni inquinanti sono stimati in concentrazione superiore alle aree industriali di Brindisi e Taranto", hanno fatto notare dall'associazione ambientalista secondo cui "appare particolarmente critica la concentrazione del Benzo(a)pirene, sostanza classificata come cancerogena certa per l’agenzia internazionale di ricerca sul cancro (Iarc). Il modello di Arpa-Puglia, infatti, stima valori superiori all’aria industriale di Taranto e al valore obiettivo annuale di 1.0 ng/m3 indicato dalla legge (D.Lgs. 155/2010)". Gli elevati valori sono attribuiti alla combustione di biomassa. Al contrario nell’area di Torchiarolo non è segnalata alcuna criticità, probabilmente a causa della bassa risoluzione del modello. "Ci si chiede se non sia il caso di verificare con campagne di misura i valori di benzo(a)pirene stimati dal modello a Mesagne al fine di individuare eventuali azioni di protezione della salute pubblica. Nello stesso tempo verificare lo strumento modellistico utilizzato affinché possa essere uno strumento attendibile nella gestione della qualità dell’aria", hanno concluso dall'associazione "Salute pubblica" che si è avvalsa di questa sua disamina dal rapporto di Arpa Puglia 2016 dal titolo “Valutazione modellistica della qualità dell’aria nella regione Puglia – Anno 2013”. Il modello utilizza i dati dell’inventario delle emissioni, nel quale per ogni macrosettore di attività economica, per esempio produzione di energia, industria, agricoltura, incendi, riscaldamenti e trasporti, sono riportate le quantità di inquinanti emesse. Dall’inventario, si evince, per esempio, che: il settore industriale è il maggiore responsabile dell’emissione di monossido di carbonio, diossine, piombo, cadmio, arsenico e mercurio; le aziende di produzione di energia elettrica sono quelle che emettono più anidride solforosa e nichel; il riscaldamento insieme con il settore rifiuti sono responsabile delle maggiori emissioni di Pm10. Resta, tuttavia, un giallo. La città di Mesagne è dotata di centraline ambientali, di proprietà della Provincia di Brindisi, per il rilevamento degli inquinanti ambientali. Nel momento in cui l'Arpa, l’agenzia regionale delegata alla raccolta dei dati, ha notato degli sforamenti dei parametri in questione ha allertato il Comune al fine di porre dei correttivi? Intanto l'assessore Tecla Pisanò si è già attivata per fare chiarezza su una vicenda che ha creato in città un vero e proprio allarme sociale: “Conosciamo il problema già dal marzo scorso – ha detto – e lo seguiamo costantemente sia sul fronte dell’attendibilità dei dati sia sotto un aspetto scientifico con il rilevamento dei dati delle centraline ambientali che speriamo di avere quanto prima”. Se i dati del dossier “Arpa” dovessero essere attendibili si comprenderebbero le cause dell’insorgenza di alcune patologie mediche.