Ludopatia un dramma in ascesa in tante famiglie mesagnesi In evidenza

Dicembre 01, 2023 1193

Ludopatia un dramma in ascesa in tante famiglie. Anche la città di Mesagne, al pari di tante altre realtà italiane, non sfugge a questa “malattia” che coinvolge una parte importante del suo tessuto sociale e che influenza la vita delle famiglie coinvolte. Secondo l’Agenzia delle Dogane e Monopoli il 2022, anno di riferimento della ricerca, è stato un anno da record per gli euro spesi in giocate: ben 136 miliardi di euro contro i 111 miliardi del 2021. E per il 2023 si prevede un incremento del 10% delle giocate. Basti pensare che ogni anno gli italiano spendono 160 miliardi di euro per la propria spesa familiare. Di questo passo tra qualche anno gli euro spesi per il gioco potrebbero sorpassare la quota investita per la spesa della famiglia. Certo bisogna anche dire che una parte degli euro spesi nel gioco ritornano nelle tasche sia dei fortunati vincitori sia delle società di gestione dei vari giochi.

Per contrastare i fenomeni derivanti dalla ludopatia il comune di Mesagne ha siglato un accordo con la Scuola Edile Cpt di Brindisi per svolgere dei corsi di formazione sui rischi del gioco patologico. Questi momenti formativi sono rivolti agli operatori impiegati nelle sale gioco per erudirli sui rischi del gioco patologico, al fine di prevenire e contrastare le dipendenze da gioco, a diffondere e divulgare la “cultura” del gioco misurato, contrastando, prevenendo e riducendo il rischio della dipendenza da gioco. Sul dramma della ludopatia è intervenuto anche don Pietro Depunzio, responsabile di “Casa Zaccheo”, che ogni giorno si confronta con queste “povertà” sociali. “In tante occasioni – ha confidato il sacerdote - ho espresso la preoccupazione per tanti uomini, donne e giovani che si sono resi dipendenti dal gioco d’azzardo e, ancora una volta occorre dire che è urgente adoperarsi per il recupero della loro dignità”.

Don Pietro è testimone di come “la Chiesa è tra gli attori principali nel contrasto concreto al gioco d’azzardo. Nel centro d’ascolto della Casa di Zaccheo e nelle parrocchie arrivavano persone indebitate, che avevano perso il lavoro o che chiedevano beni alimentari. Ma quando si scava nel cuore, si scopre che in moltissimi casi il problema è legato al gioco”. Secondo il sacerdote “l’errore che spesso le istituzioni pubbliche fanno, è pensare che sia un problema dell’individuo. La Chiesa, invece, proprio perché concepisce la persona nella sua totalità e come insieme di relazioni, mette in campo interventi anche con e per le famiglie”. Di certo c’è che la ludopatia “gioca vite, persone, famiglie e produce povertà e scarti”. “Bisogna intervenire urgentemente prima che la gente si riduca ad una povertà insanabile, contraendo debiti, gettandosi nelle braccia degli usurai e vivendo nella disperazione più nera.  In questo modo il giocatore distrugge sé stesso e tutte le persone che gli sono vicine”, ha concluso don Pietro che da diversi anni ha realizzato un centro di riferimento e di ascolto per le patologie sociali del territorio. La ludopatia è attenzionata anche dall’Asl di Brindisi che al civico 7 di via Santa Teresa offre un servizio dedicato, meglio conosciuto come Gap, Gioco d’azzardo patologico.  

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