Mesagne. Operaio protesta sul Comune

Aprile 20, 2023 714

Un operatore ecologico con contratto part-time, questa mattina è salito sul terrazzo del Comune e sta protestando per la sua condizione lavotartiva. Dopo una lunga trattativa il giovane ha rinunciato alla protesta ed è sceso. Subito dopo ha parlato con il sindaco Toni Matarrelli e con le forze dell'ordine.  Un fascicolo del fatto accaduto è stato inviato in Procura i cui magistrati decideranno se avanzare provvedimenti giudiziari nei suoi confronti. 

Mattinata al cardiopalma Mesagne, dove un operatore ecologico avventizio, E. P. di 36 anni, è salito sul terrazzo del municipio e ha minacciato di gettarsi giù se la sua richiesta di essere assunto a tempo indeterminato non fosse stata accolta. È stato lanciato l’allarme e in via Roma sono giunte pattuglie di polizia, carabinieri, polizia locale, vigili del fuoco e 118. I vigili del fuoco hanno posizionato un materasso gonfiabile, nel caso il giovane si fosse gettato, e perimetrato l’intera area rendendola off limits ad auto e curiosi. Fortunatamente, grazie alla mediazione del sindaco Toni Matarrelli, del tenente dei carabinieri Alberto Bruno e del commissario Giuseppe Massaro, dopo un’ora e mezza di trattative il giovane ha gettato la spugna e visibilmente provato si è allontanato dal cornicione ed è sceso. Solo allora è stato dichiarato il cessate allarme. Il ragazzo ha avuto un vis-a-vis con il sindaco e poi si è allontanato “scortato” dalla zia e da un funzionario della digos di Brindisi. Visibilmente provato e disorientato P. ha così spiegato i motivi del suo gesto: “Grazie a tutti per il pensiero e la solidarietà mostrata. Al giorno d'oggi e difficilissimo affrontare tutto ciò ed è impossibile vivere con un posto di lavoro precario. È stato questo il motivo della mia disperazione. Io vorrei vivere tranquillamente nella normalità, lavorare per riuscire a dare un futuro ai miei figli. Spero e credo che tutto andrà nei migliori dei modi. Grazie di cuore a tutti”. Una relazione dei fatti accaduti è stata trasmessa alla Procura della Repubblica di Brindisi il cui magistrato titolare dell’inchiesta assumerà le decisioni che il caso richiede. La vicenda ha avuto inizio alle ore 7,30 all’apertura del portone d’ingresso del municipio. Emilio Profilo, sposato e padre di tre bimbi, è entrato insieme ad altri dipendenti. Solo che anziché dirigersi in ufficio è andato su una veranda, ha preso una scala utilizzata dai manutentori della struttura ed è salito sul terrazzo. Qui si è seduto sul cornicione e ha sgomitolato un lungo fascio di buste di spazzatura per attirare l’attenzione dei passanti. Sul petto una telecamera con cui ha mandato in diretta il motivo della sua protesta. L’azione non è passata inosservata e subito è stato lanciato l’allarme. La zona è stata recintata ed è iniziata una trattativa con il P. da parte di alcuni negoziatori delle forze dell’ordine e del sindacato Cisl. Si sono vissuti minuti di tensione poiché più volte il giovane ha gridato ai mediatori di non avvicinarsi altrimenti si sarebbe buttato in strada. Tuttavia, ieri mattina, la vicenda si è sbloccata quando il sindaco Matarrelli ha fatto una videochiamata con il giovane, lo ha invitato a desistere dal suo disegno e lo ha invitato nel suo studio dove dopo mezz’ora di colloquio riservato è stato dato il cessato allarme.  In pratica il giovane, che svolge il lavoro di netturbino a tempo determinato per la Tekno Service, ha spiegato così il suo dramma: “Dopo anni di sacrificio di lavoro, promesse e arrivato il momento di dire basta. Sono un lavoratore non un oggetto”. Il giovane, insieme ad altri 5 colleghi lavora solo tre giorni la settimana, per un complessivo di 19 ore, e percepisce uno stipendio netto mensile di circa 600 euro. Secondo alcuni accordi i 6 netturbini avventizi dovevano essere stabilizzati a tempo indeterminato già da alcuni mesi. Fatto non ancora verificatosi. Da qui la protesta del giovane papà.

La crisi socio-economica in atto da tempo sta causando malessere specialmente nelle fasce deboli della popolazione. Da qui la disperata protesta di E. P. di vedere rispettati gli accordi sindacali dello scorso anno. Proprio su tale vicenda il prossimo 4 maggio gli operatori ecologici di Mesagne hanno preannunciato uno sciopero. Ieri, a tessere la trattativa per far desistere il giovane dal suo gesto di protesta, c’era anche Vincenzo Cavallo, segretario territoriale della Fit-Cisl. “Quello che è accaduto oggi a Mesagne non deve mai più succedere”, ha spiegato -. Un lavoratore, un padre non deve rischiare la vita per difendere la sua dignità e quella della sua famiglia”. Per il sindacalista Profilo ha chiesto semplicemente il rispetto degli accordi sindacali: “Lavoro, dignità, rispetto della persona. Adesso è compito di tutti dare le giuste risposte nel rispetto delle leggi e del capitolato d’appalto”. Poi Vincenzo Cavallo ha denunciato una bizzarra situazione esistente: “C’è qualcosa di strano su quanto sta accadendo nella gestione dei rifiuti di Mesagne. I lavoratori sono accusati di assenteismo, di fare troppa malattia, infortuni. Allora mi chiedo “vogliamo capire le cause delle malattie, degli infortuni? Vogliamo chiederci perché i raccoglitori si ammalano, quali sono le cause?””. Per il sindacalista “la salute e la sicurezza sono la priorità sui luoghi di lavoro, specialmente nel settore della raccolta dei rifiuti. Il porta a porta – ha spiegato - sta producendo tante malattie, ecco perché servono controlli serrati sui carichi di lavoro, sui mezzi utilizzati, con un periodico lavaggio e disinfestazione”. Una situazione, secondo il sindacato, “intollerabile”. “I lavoratori hanno paura per la perdita del posto di lavoro. Questa è la situazione. Ecco perché dobbiamo fare squadra, essere uniti, perché i problemi dei netturbini sono di tutti e tutti insieme li possiamo risolvere, a patto che le istituzioni ci siano vicine”, ha concluso Cavallo.

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Ultima modifica il Venerdì, 21 Aprile 2023 14:51