ad ogni festa, ad ogni primo giorno di scuola, ad ogni pagella, promozione, esame, primo giorno di lavoro, ad ogni malanno, ad ogni rientro dai ricoveri, finche' hai potuto ad ogni flebo, salivi quelle rampe di scale anche quando il ginocchio te lo rendeva quasi impossibile pur di vedermi quando stavo male, ti sedevi accanto al mio letto e provavi invano a trattenere le lacrime. Le vendemmie e le conserve di pomodori, i dolci e il pane della nonna portati al forno con te, le passeggiate in campagna, l'acqua del pozzo tirata insieme, le fiere di novembre, le focacce da Rosato, i panini da Teresa, tutte le primizie del mondo, la cartella nuova, il cappotto, l'ombrello, la paghetta della domenica, le caramelle, le uova di Pasqua e le calze della Befana, la "sparacina" che sistemavi nella bottiglia del vino mentre io impaziente attendevo di poter tirare il primo sorso, lo sgabellino in miniatura che mi hai fatto fare dal falegname identico a quello tuo che usavi per fare i tuoi lavori con la cassetta degli attrezzi, le bici, le passeggiate in villa. Potrei continuare tutta la notte, ci sei sempre stato, sempre! Io oggi non potro' essere con te a festeggiare i tuoi 100 anni, un momento che tutti noi abbiamo tanto atteso. Per te, per me, per noi tutti, proprio oggi non potro' essere in quella casa dove sono custoditi i miei ricordi piu' belli. Chissa' se capirai, se siamo riusciti a farti capire cosa succede nel mondo anche se non sempre sei lucido, anche se non senti e non vedi bene. Chissa' se mi perdonerai di non poter esserci. Tu resisti nonno perche' come mi hai ripetuto anche stasera quando ti ho chiesto come stavi "Si va avanti!". Questo brutto momento passera', tornera' la vita e tutti insieme, come abbiamo sempre fatto, festeggeremo come meriti! Auguri vita nostra".