La ludopatia continua a crescere anche a Mesagne In evidenza

Dicembre 29, 2019 1954

ludopatiaPer la città di Mesagne, e non solo, il gioco d’azzardo

sta diventando una piaga sociale poiché sta mettendo in ginocchio, economicamente e psicologicamente, diverse famiglie. Per arginare il fenomeno don Pietro De Punzio, parroco della parrocchia di Mater Domini, e l’Asl di Brindisi, ognuno per le proprie competenze, hanno promosso delle iniziative tese ad arginare quella che oggi è una malattia conosciuta con il nome di ludopatia. Così, mentre don Pietro ha messo in piedi un centro di ascolto cui possono rivolgersi le persone che si trovano in una situazione di grave disagio psicologico l’Asl di Brindisi offre un servizio dedicato, meglio conosciuto come Gap, Gioco d’Azzardo Patologico, la cui direzione è stata affidata alla professionalità della dottoressa Cosima Poli, responsabile del dipartimento delle dipendenze patologiche dell’Asl. Da Mesagne, e da altre realtà della provincia, i giocatori compulsivi arrivano a Brindisi, al civico 7 di via Santa Teresa, per chiedere ad un gruppo di professionisti un aiuto medico. Tuttavia, come può una persona diventare giocatore compulsivo. Secondo i dirigenti Asl “molto spesso la prima fase coincide con quella della vincita. Una persona si avvicina ad una slot, o ad un altro tipo di gioco, puntando una somma di denaro e vince una grande quantità di soldi. Quindi, continua a giocare fino ad arrivare alla fase successiva che è quella della perdita inaspettata. A quel punto si rende conto che perde, ma continua a giocare perché vuole rifarsi delle perdite ed arriva ad una fase di disperazione in cui non sa più cosa deve fare. Non riesce a fermarsi e nello stesso momento non riesce a chiedere aiuto”. Quando questa fase di disperazione è molto grave il soggetto, o qualche familiare chiede aiuto all’Asl che interviene con il Gap. Si tratta di un servizio specialistico poiché dotato di una equipe multidisciplinare che svolge tutte le azioni necessarie a prevenire e gestire il gioco d’azzardo patologico, in rete con le altre agenzie presenti sul territorio. La metodologia di intervento clinico è basata sulla definizione di “Progetti terapeutici riabilitativi individualizzati” di tipo medico, psicologico, psicoterapeutico individuale, di gruppo, di coppia e familiare. Attraverso un percorso di psicoterapia si vanno ad analizzare i malesseri e le problematiche del soggetto. Secondo i dati ufficiali dell’Asl di Brindisi dal dicembre 2015 ad ottobre 2019 ci sono state 150 richieste di aiuto. Per la maggior parte dei casi si tratta di uomini, mentre solo il 20% sono donne. Di questi individui alcuni continuano a frequentare il servizio Gap, altri l’hanno frequentato per qualche mese e poi si sono allontanati. Tra le motivazioni dell’abbandono c’è la guarigione, la presunta soluzione del problema, che quasi sempre porta a delle inevitabili ricadute. Al momento, presso il Gap di Brindisi, sono in cura 50 persone. Negli ultimi mesi c’è stato un incremento delle richieste di aiuto, probabilmente perché ci si è resi conto che, per uscire dal tunnel del gioco d’azzardo, bisogna affidarsi a dei professionisti. Il “fai da te”, smetto quando voglio, è solo una pericolosa utopia. L’accesso al servizio del Gap è diretto e discreto, non necessita di prenotazione Cup né di richiesta medica. È possibile contattare il Gap telefonicamente al numero 0831536606 nei giorni di lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 10,00 alle ore 12,00. Il giovedì pomeriggio dalle ore 15,30 alle ore 16,30.  

Ultima modifica il Domenica, 29 Dicembre 2019 12:31